Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 February 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 22 - Edizione CA)
Università
Energia solare
La Sardegna nel progetto Foster in Med
 
La Sardegna scommette sull'energia solare. L'università di Cagliari, insieme al dipartimento di Ingegneria civile, sviluppa un progetto finanziato al 90% dall'Unione europea con 4 milioni e 50mila euro, che coinvolge anche Libano, Egitto e Tunisia. Si chiama “Foster in Med”, ha durata triennale, e nasce con l'obiettivo di acquisire competenze nel campo delle tecnologie solari, favorire il trasferimento di metodologie progettuali e competenze tecniche condivise, e promuovere le opportunità offerte dall'energia solare. Il progetto darà anche un considerevole contributo al superamento delle barriere culturali e normative tra i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
«Partendo da un'analisi delle tecnologie sviluppate nei diversi Paesi, studiamo le tecniche migliori che possono essere applicate in base all'architettura propria delle singole realtà», spiega Marco Pittaluga, financial manager del progetto. Solare termico, termodinamico e fotovoltaico sono le direttrici lungo le quali si articola il piano, diviso in tre fasi (una consiste in corsi per la formazione di 180 tra ingegneri e architetti, e 120 installatori). Anche la Regione considera strategico questo progetto. «Le rinnovabili rappresentano il futuro per le famiglie e le imprese», afferma Alessandra Zedda, assessore regionale all'Industria. (ma.mad.)
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
Giornata di orientamento
Dodicimila studenti da oggi alla Cittadella
 
Un più stretto rapporto con il mondo del lavoro e dell'impresa. È questa la novità delle Giornate di Orientamento, l'iniziativa con cui l'Università presenta la propria offerta formativa agli studenti delle ultime due classi delle superiori. Iniziativa che partirà oggi e che si arricchisce quest'anno di incontri tematici con testimonial aziendali ed esperti del mondo del lavoro. Hanno aderito finora 101 scuole, che porteranno alla Cittadella universitaria di Monserrato 11.985 studenti. La manifestazione ha l'obiettivo di fornire agli studenti e alle famiglie un sostegno per la scelta del corso di studio universitario. La novità assoluta di quest'anno è l'organizzazione da parte di ogni facoltà di workshop, seminari e testimonianze con noti testimonial del mondo del lavoro.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 43 - Edizione CA)
Sassari
L'Università firma accordo con il Giappone
 
Accordo di collaborazione tra l'Università di Sassari e la giapponese National University Corporation di Kochi, finalizzato allo scambio di studenti e ricercatori. Un'intesa che aprirà prospettive di dialogo e cooperazione quella firmata nei giorni scorsi dal rettore Attilio Mastino e Satoshi Otsuki, rappresentante della realtà nipponica. L'accordo prevede anche l'organizzazione di congressi, lo scambio di informazioni. Quest'anno, due studenti di Architettura trascorreranno due mesi a Kochi. ( a. br. )
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Ed_Cagliari
cittadella musei
Grotte, acquedotti e chiese nella città sotterranea
 
CAGLIARI Oggi alle 17,30, nei locali della Pinacoteca Nazionale, in Cittadella dei Musei, piazza Arsenale, Francesco Randaccio, del Gruppo Speleologico Centro Studi Ipogei Specus, presenta la conferenza: “I sotterranei di Cagliari. Un affascinante viaggio nel sottosuolo di Cagliari”. Nel corso dell'incontro verranno prese in esame e approfondite le tematiche che riguardano il sottosuolo di Cagliari, un interessante patrimonio storico della città. A caratterizzare la maggior parte delle colline del capoluogo è la roccia calcarea utilizzata, in particolare, nelle cave, aree sepolcrali, cisterne, acquedotti, luoghi di culto e come rifugi antiaerei. Questa intensa attività di utilizzo del sottosuolo ha sviluppato nel tempo un capillare sistema ipogeo conservatosi fino ad oggi. Al termine della conferenza verrà presentato il video “Centu Scalas”, un breve documentario sui principali ipogei di Cagliari Per assistere alle conferenze l'ingresso al museo è gratuito.
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 39 - Ed_Cagliari
IL MOBBING SUI LUOGHI DI LAVORO
Quella continua violenza da parte dei capi e dei colleghi
Venerdì un convegno all’Università di Sassari farà il punto sugli aspetti psicologici, psicopatologici e medico legali di un fenomeno sempre più diffuso
di Eugenia Tognotti
 
Entrato in campo da pochissimi decenni, il termine mobbing (derivante dal verbo inglese "to mob", accerchiare, aggredire) è entrato nell'uso comune. Anche troppo. Talora, infatti, viene usato a sproposito , attribuendogli un significato non sempre corretto dal punto di vista medico e legale. Per la scienza medica il mobbing è "quella forma di violenza o molestia psicologica, ripetuta in modo iterativo, con modalità polimorfe, con caratteri di intenzionalità, per un tempo determinato, dai sei mesi in su, con ampia variabilità dipendente dalle modalità e dalla struttura di personalità dei soggetti". Insomma , una violenza morale, esercitata da superiori (il cosiddetto mobbing verticale) o da pari grado (mobbing orizzontale) con sistematica frequenza. Il mobbing - o meglio la forma conosciuta come 'bossing', quella esercitata da anzi un fenomeno che era così connaturato ai rapporti di lavoro nel passato da non essere avvertito . Di nuovo ai nostri giorni c'è che il mobbing, in quanto non è esercitato solo da un capo , ma da colleghi di lavoro che perseguitano una vittima per le più varie ragioni, invidia, competizione, razzismo, ecc. Un fenomeno nuovo e vecchio perché il mobbing è sempre esistito. E seppure meno praticata, esiste una terza variante, quella esercitata dai subalterni singolarmente o in gruppo, mediante attacchi contro la persona, con la finalità di screditare il suo lavoro, di immiserirne il ruolo e lo status professionale. Certo non è storia solo dei giorni nostri. Il mobbing è sempre esistito. Ma è solo negli ultimi anni che il fenomeno, che ha assunto pesantissimi costi sociali e sanitari, ha richiamato l'attenzione degli operatori. Tanto da rappresentare una materia di studi interdisciplinari, avviati con sistematicità e con rigore scientifico. Ma di nuovo c'è anche l'emergere di nuove sensibilità, di nuovi saperi scientifici, il diffondersi di strumenti di tutela, anche legislativi. L'offesa viene prolungata nel tempo e sustanziata con umiliazioni costanti, con continui deprezzamenti e critiche rivolte alla qualità e alla finalità del lavoro svolto, attuata con reiterati sabotaggi, con emarginazioni e svuotamento di mansioni impedendo o vanificando ogni contributo lavorativo, al punto di rendere evidente la sindrome che si definisce "della scrivania vuota". O, ancora, con continue forme di aggressioni sanzionatorie, con eccessivo ricorso alle visite fiscali, alle contestazioni disciplinari, al trasferimento in sedi lontane, al rifiuto immotivato di concessione di permessi o di ferie, al mancato riconoscimento di legittime gratificazioni, a uno stato di obbligata inedia lavorativa, a costanti e reiterate angherie. A chi non è mai capitato di vedersi criticare o di vedersi negare un sacrosanto riconoscimento di merito conquistato sul campo? Certo non è storia solo dei giorni nostri (anche se l'organizzazione del lavoro, basata oggi sull'eccessiva competitività e sul ricorso massiccio alla tecnologia, esaspera il fenomeno, rendendo in taluni casi secondaria l'importanza del fattore uomo). Il mobbing è sempre esistito. Ma è solo negli ultimi anni che il fenomeno, che ha assunto pesantissimi costi sociali e sanitari, ha richiamato l'attenzione degli operatori. Tanto da rappresentare una materia di studi interdisciplinari, avviati con sistematicità e con rigore scientifico. E' bene, tuttavia, tenere presente che perché si possa parlare, non a sproposito, di mobbing (termine importato dalla Svezia, dove per la prima volta ne è stata individuata la rilevante portata sociale), occorre la ripetitività, la reiterazione per mesi e anni da comportamenti di offesa perpetrati nei confronti dei soggetti interessati. Secondo le definizioni mediche, in pratica, si tratta di un rischio lavorativo cosiddetto "relazionale" o "interpersonale" che va sempre più diffondendosi, al punto che, secondo uno studio condotto e reso noto dall'European Foundation for the Improvement of Living and Working Conditions, in Italia interesserebbe attualmente il 4,2% della forza lavoro, vale a dire circa 1.000.000 di persone (dati da riferirsi agli anni dello studio 1996-97, mentre per quest'anno si fanno già proiezioni oltre 1.500.000), con conseguente grave perdita di efficienza per le aziende. Dunque, una vera e propria emergenza. "Il mobbing - afferma il professor Renato Gilioli, responsabile del Centro per il disadattamento Lavorativo, istituito da due anni presso la Clinica del Lavoro di Milano, unico centro pubblico in Italia ad occuparsi in modo specifico del problema - comporta effetti devastanti sulla salute del lavoratore e dei suoi congiunti (che sono vittime secondarie del fenomeno) provocando situazioni patologiche, il più delle volte di tipo psichiatrico, con disturbi post-traumatici da stress e disturbi dell'adattamento. Ciò spesso provoca, nel soggetto colpito, ferite psichiche non più rimarginabili nel tempo, indipendentemente dalla personalità individuale del mobbizzato".
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 39 - Ed_Cagliari
il programma
Esperti a confronto dalla parte delle vittime
 
Venerdì 1° marzo, nell’aula magna dell’ateneo, la commissione “Pari opportunità, politiche e studi di genere” dell’Università di Sassari organizza – a partire dalle ore 16,30 – un convegno dal titolo “Il vecchio e il nuovo del mobbing. Aspetti psicologici, psicopatologici e medico legali”. Dopo i saluti del magnifico rettore della università di Sassari, Attilio Mastino, e dell’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Sergio Milia, seguirà l’introduzione ai lavori di Eugenia Tognotti, delegato rettorale per le “Pari opportunità, oolitiche e studi di genere (di cui in questa pagina pubblichiamo un estratto). Seguiranno le relazioni di Paola Caiozzo (Università di Bologna), Monia Adami (giudice del lavoro), Elena Mazzeo, Noemi Sanna e Maria Pina Dore (tutte dell’Università di Sassari), Tiziana Bartalucci (Università di Firenze) e Chiara Ruini (Università di Bologna).
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
DIPARTIMENTO DI MEDICINA VETERINARIA
Randagismo, domani un convegno
Comune, Asl e Università istituiscono un tavolo tecnico permanente
 
SASSARI Comune, Asl e Università promuovono per domani un convegno-dibattito sul randagismo. Sarà l'occasione per affrontare le criticità del fenomeno e trovare soluzioni condivise che possano, almeno in parte, contrastarlo. Per queste ragioni è nato il tavolo tecnico permanente che vede coinvolti il Comune di Sassari, assessorato alle Politiche ambientali, l'Asl n° 1 con il Servizio igiene allevamenti e produzioni zootecniche e l'Università con il dipartimento di Medicina Veterinaria. «L'istituzione del tavolo di confronto nasce dall'esigenza comune di affrontare insieme – spiegano gli organizzatori – ognuno per la parte che gli compete, tutte le problematiche che riguardano questo fenomeno ormai particolarmente diffuso anche in città e trovare soluzioni condivise con gli enti e le organizzazioni interessate». Domani il tavolo tecnico promuove il convegno - dibattito con il duplice obiettivo di coinvolgere le associazioni animaliste e di volontariato e di sensibilizzare sull'argomento tutti i cittadini. L’incontro avrà inizio alle 16.30 nell’aula consiliare del dipartimento di Medicina Veterinaria in via Vienna 2. I lavori saranno aperti da Antonello Rassu del Servizio igiene allevamenti dell’Asl di Sassari che illustrerà l'attività istituzionale legata al fenomeno, in particolare il Piano biennale sul randagismo. A seguire Maria Lucia Manunta del dipartimento di Medicina Veterinaria affronterà gli aspetti relativi all’attività di pronto soccorso. I lavori si concluderanno con gli interventi del sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau e dell’assessore alle Politiche ambientali Monica Spanedda che tracceranno un bilancio dell'attività svolta sinora per contrastare il fenomeno del randagismo in città.
 

8 – SardegnaQuotidiano
Pagina 15 – Sardegna
Civile Un’invasione di blatte in reparto
OSPEDALE Scarafaggi trovati in Medicina Due. Il manager Filigheddu: «Subito attivato il Crai, pazienti al  sicuro»
 
Malati, personale medico e paramedico e, dulcis in fundo, le blatte. Scenario da film griffato Hitchcock? No, sono soltanto scene di quotidianità vissute nel San Giovanni di Dio, struttura ospedaliera che da tempo immemore dà prova di essere sempre più inadatta a ospitare degenti. Il caso in questione è solo l’ultimo di una lunga serie di invasioni degli scarafaggi alati, ormai specie tipica del capoluogo. Anche perché l’Ospedale Civile, attivo da oltre centocinquanta anni, ha una struttura architettonica che si presta particolarmente alla loro presenza: cunicoli e corridoi umidi, dove gli insetti proliferano in tutti i periodi dell’anno, che ci sia l’afa o il gelo. Appena possono, poi, escono allo scoperto, gettando nel panico chi lavora o, peggio, è ricoverato nei vari reparti. Luogo dell’ultimo ritrovamento è stato il reparto di Medicina interna II: «La direzione sanitaria ha immediatamente provveduto a risolvere la situazione e ha chiamato il Crai (Centro Regionale Anti Insetti, ndr)», spiega il direttore generale dell’Azienda mista Ennio Filigheddu, che puntualizza inoltre come «i pazienti siano stati tutelati nei modi opportuni». L’intervento, per quanto immediato, ha comunque comportato la suddivisione dei malati ricoverati in Medicina II, invasa dalle blatte, negli altri reparti dell’ospedale: una situazione di sicuro poco piacevole sia per i degenti che per i dipendenti. L’ennesima invasione di scarafaggi è soltanto l’ultima testimonianza di come il San Giovanni di Dio sia una struttura non più al passo con i tempi. Già a rischio chiusura dopo il decreto Milleproroghe del Governo Monti, l’ospedale progettato a metà Ottocento dall’architetto Gaetano Cima avrebbe bisogno di drastiche ristrutturazioni per poter essere a norma. Non a caso, infatti, alcune strutture hanno cominciato a “migrare ” verso il Policlinico universitario di Monserrato, operativo dal 1999: la Clinica chirurgica diretta dal professor Uccheddu già lo ha fatto, mentre altre sono in predicato. Eppure, nonostante la presenza di blatte e altri problemi, l’ospedale “dei cagliaritani” - come viene definito per la sua centralità, oltre che per la sua ultracentenaria storia - continua a lavorare a pieno regime. Nel marzo scorso, circa dodici mesi fa, anche l’assessore regionale alla Sanità Simona De Francisci aveva confermato l’inadeguatezza dell’Ospedale Civile, la cui struttura architettonica sarebbe inconciliabile con le esigenze di una moderna assistenza sanitaria, augurandosi un pronto trasferimento dei primi reparti già nell’autunno 2012. Lo stesso periodo in cui la rottura di un tubo di scarico aveva allagato la sala pre-operatoria, obbligando al trasferimento l’attività operatoria della patologia chirurgica. A quando il canto del cigno?
Francesco Aresu

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