Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 February 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda / Primo Piano (Pagina 5 - Edizione CA)
IL CASO. Protestano i residenti della zona che hanno formato un comitato spontaneo
SULCITANA, TROPPI PERICOLI
Quella strada è buia, molto trafficata e con i cordoli irregolari
 
Un’arteria stradale che ormai ha le fattezze di una strada urbana: questa è diventata la Statale 195, unico percorso in grado di unire il capoluogo ai centri rivieraschi della costa sud-occidentale dell’Isola. Secondo uno studio presentato dall’Università di Cagliari nei giorni scorsi alla Provincia, sono 20 mila le vetture che giorno arrivano in città. Da qui la necessità di programmare la costruzione della metropolitana di superficie. Pur con tutte le difficoltà di sistemare un percorso vicino a una zona umida.
Così il discorso per adesso è imperniato solo sulla nuova Sulcitana, ma chissà quando potrà concretizzarsi. Intanto i marciapiedi e le ringhiere protettive posizionate sul tratto stradale che attraversa Capoterra hanno trasformato un tragitto altamente trafficato in una strada piena di insidie.
Il tracciato è fondamentalmente buio. Fatta eccezione per i punti in cui si trovano le rotatorie, non c’è neppure un lampione acceso. Con l’avvento dei rondò, la velocità dei veicoli ha subito sicuramente un rallentamento e anche il traffico si è snellite, ma le barriere al bordo della strada si sono rivelate una minaccia soprattutto per i centauri. Lo hanno scoperto loro malgrado, Simone Sitzia e Andrea Deidda, i due giovani di Capoterra piombati a tutta velocità sulla ringhiera e poi sul palo della luce prima dell’incrocio che conduce a Capoterra.
Per sistemare nel tratto capoterrese della Sulcitana una serie di lampioni furono spesi fior di quattrini, ma da tre anni a questa parte, dopo che anche i ladri di cavi lettrici ci misero lo zampino, la strada è avvolta dall’oscurità.
Il Movimento Capoterra “Solidarietà-Pari Dignità” della sicurezza sulla Statale 195 ne ha fatto una battaglia. Lumicini sul ciglio della strada per ricordare le tante vittime di quella strada maledetta, lenzuola con slogan che invitavano le istituzioni a intervenire con tempestività, ma soprattutto tante lettere inviate al prefetto.
«Tutte le nostre proteste sono purtroppo cadute nel vuoto - dice Carlo Carcangiu, presidente del Movimento - purtroppo ci troviamo qui a parlare della pericolosità di una strada per la quale l’Anas sta dimostrando da anni un totale disinteresse. Si parla di dotare questa zona di una metropolitana leggera ma ancora non siamo in grado di garantire l’illuminazione in una strada incredibilmente trafficata come questa. Sono passati sei anni da quando hanno completato i lavori per messa in sicurezza di questo tratto di Sulcitana, ma la gente che abita proprio a ridosso della trafficatissima arteria si sente tutt’altro che sicura. A che servono i marciapiedi se poi si cammina da tre anni completamente immersi nel buio?».
Sulla tragedia dice la sua anche Michele Vacca, responsabile sardo dell’Ami (associazione Motociclisti Incolumi): «Molto spesso quando si parla di sicurezza stradale gli amministratori rispondono con la frase non ci sono soldi , ma non sempre è vero: in molti casi si spendono dei fondi senza aumentare la sicurezza, anzi creando pericoli che non esistevano. È il caso delle ringhiere sulla Sulcitana. Non essendo dei guardrail non devono rispondere a nessuna omologazione e non sono in grado di impedire alle auto che dovessero sbandare dal finire sui pedoni che transitano sul marciapiede, anzi si comportano come delle lance con effetti molto più devastanti». (i.m.)
 
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda / Quartu Sant’Elena (Pagina 35 - Edizione CA)
Brotzu, levi e motzo
SCUOLE IN RETE PER ORIENTARE
 
Un progetto per aiutare gli studenti delle quinte superiori a scegliere la facoltà dove proseguire gli studi. Si chiama “Orme-Orientare razionalmente in modo efficace”, l’iniziativa portata avanti da sei scuole superiori riunite in rete, tra cui le quartesi Brotzu, Levi e Motzo, finanziata dalla Regione e dal Fondo sociale europeo.
L’obiettivo è dare un valido sostegno agli studenti delle quinte classi, sia migliorando la loro preparazione sia per consentire di affrontare con successo il passaggio agli studi universitari o al mondo del lavoro. Tra le diverse linee d’intervento, sono previsti anche test di graduale e crescente difficoltà, distinti per aree disciplinari, che sono stati proposti dall’Ateneo di Cagliari. Mercoledì al liceo Brotzu ci sarà un incontro nell’aula magna per esaminare i risultati. (g. mdn.)
 
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda / Provincia di Nuoro (Pagina 27 - Edizione NU)
FONNI. La commovente testimonianza: «Ho ritrovato la fiducia nel futuro»
GIANNA RINASCE A NUOVA VITA
Malata di sclerosi e operata col metodo Zamboni
 
«Mi sono sottoposta ad un intervento chirurgico, affidando le mie speranze a quella che ritengo sia la sola possibilità per migliorare la qualità di vita di chi è malato di sclerosi multipla, come me. Ho deciso di parlare pubblicamente della mia situazione e dell’intervento che ho subito». Gianna Allena, 35 anni ad aprile, è originaria di Nule e vive a Fonni da quando si è sposata. La scoperta della malattia nel 2007 non ha disarmato il suo coraggio e la determinazione con cui ha affrontato il percorso, credendo fortemente nel metodo studiato dal professor Paolo Zamboni, chirurgo vascolare dell’Università di Ferrara.
IL RICOVERO «Il primo ostacolo da superare, quando ti ritrovi nelle mie condizioni, è quello di non credere che possa esserci una via d’uscita. Io, al contrario, ho pensato che fosse importante scommettere nel futuro. Mi sono recata a Benevento, presso lo studio del professor Alessandro Rosa, per approfondire gli esami: l’ecocolordoppler ha rivelato un’ostruzione sia alla giugulare sinistra che a quella destra. Confortata dal sostegno morale di mio marito ho deciso di prendere in seria considerazione la possibilità dell’intervento. Sono stata operata il 22 settembre dello scorso anno». L’operazione che ha subito, come previsto dal metodo Zamboni, consiste in un angioplastica dilatativa.
LA GRINTA DI UN TEMPO «I benefici post-intervento sono immediati. Pensavo di non avere nessun problema alla vista e invece mi sono resa conto che, dopo l’operazione, i colori apparivano più vivi e le immagini ben definite. Ho sentito fin da subito le gambe e le braccia leggeri. È da mesi ormai che non provo nessun segno di stanchezza. Il mal di testa che prima mi opprimeva oggi è un brutto ricordo. Ho ritrovato finalmente la grinta di un tempo». La patologia delle giugulari malformate è riconosciuta come malattia dal settembre 2009, ma soltanto il 17 luglio del 2012 il Ministero della Salute ha deliberato in via definitiva l’avvio della sperimentazione in Italia. «La lista d’attesa è lunghissima - dice Gianna -. La Regione Emilia-Romagna ha finanziato lo studio della cura Zamboni. Purtroppo non tutti i pazienti riusciranno ad essere sottoposti all’intervento prima della fine della sperimentazione anche se pian piano qualcosa sembra cambiare».
LA SPERIMENTAZIONE Sono quattro i centri che hanno iniziato le sperimentazioni dello studio “Brave Dreams” (metodo Zamboni) e si prevede che a breve il numero degli Istituti autorizzati a entrare nella fase operativa salga a dieci, incluso il Policlinico Universitario di Monserrato. «Fino ad ora non sono mai riuscita a parlare con i medici del presidio sardo -spiega Gianna - ho provato a chiamare diverse volte ma senza successo. La nostra speranza rimane quella che il metodo Zamboni possa diventare presto la cura per i malati di sclerosi multipla».
Roberto Tangianu

 
LA NUOVA SARDEGNA 
4 – La Nuova Sardegna / Carbonia (Pagina 35 - Edizione CA)
Diritto allo studio
DALLA PROVINCIA ARRIVA UN AIUTO PER GLI STUDENTI A BASSO REDDITO
 
CARBONIA Sostegno della Provincia al diritto allo studio. Sono state assegnati i contributi agli studenti delle scuole superiori di secondo grado e agli universitari. Il criterio seguito è stato, soprattutto, quello della condizione economica delle famiglie di appartenenza. Ha influito anche il merito scolastico e la regolarità degli studi. Infine, indispensabile la residenza e la frequenza di istituti (ad eccezione di quelli universitari) del territorio provinciale. I fondi a disposizione che saranno erogati nei prossimi giorni sono pari ad euro 161mila e 718. Di questi 61mila e 800, andranno agli studenti universitari; 99mila e 918 saranno liquidati agli studenti della secondaria di secondo grado. Le risorse , pur ingenti, non sono state in grado di soddisfare tutte le richieste di un territorio dove ci sono tantissimi studenti delle scuole superiori meritevoli ed in condizioni economiche di disagio. Di qui la necessità di predisporre due distinte graduatorie: una composta dagli effettivi beneficiari; la seconda da coloro che, pur avendo i requisiti, non possono ricevere alcun sostegno economico per mancanza di risorse. Sono finanziati integralmente, invece, gli studenti universitari aventi diritto. Complessivamente sono state presentate 409 domande. Ogni borsa di studio è d’importo fra i 700 e i 1000 euro: «Le borse di studio costituiscono una concreta opportunità per favorire il successo formativo ed il diritto allo studio per tutti – si legge in una nota della Provincia – soprattutto per premiare gli studenti che s’impegnano ed ottengono buoni risultati, sostenendo gli sforzi delle famiglie e prevenendo il fenomeno dell’abbandono scolastico. Per gli universitari , pur non essendo di competenza dell’Ente, s’è cercato di alleviare i disagi delle famiglie a causa della grave crisi del territorio».
Enrico Cambedda

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie