Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
07 February 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
Diritto allo studio, tutti contro il nuovo decreto
Cappellacci: voterò no. Zedda: un attacco al welfare. Melis: non passerà
 
«Il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, a seguito della mobilitazione degli studenti universitari cagliaritani, ha accolto il loro appello di votare no al decreto ministeriale sul diritto allo studio nella conferenza Stato-Regioni che si terrà a Roma nel primo pomeriggio». Ma «la battaglia non è ancora finita - comunicano i rappresentanti del gruppo studentesco Unica 2.0 - e seguirà sino a votazione avvenuta».
Verranno decise oggi, infatti, le sorti del decreto sulla riforma del diritto allo studio contestato dagli studenti che martedì sera hanno occupato il Palazzo delle Scienze in via Ospedale. Gli studenti dell'ateneo hanno aderito alla mobilitazione partita in tutta Italia contro la proposta del ministro Profumo, e chiedono che le Regioni si oppongano duramente. In particolare gli universitari sardi contestano le norme per l'attribuzione delle borse di studio, perché «la nostra regione sarebbe tra le più penalizzate - sottolinea Marco Meloni, coordinatore di Unica 2.0 - si creerebbero 3 “gabbie geografiche”, Nord, Centro e Sud.
Il tetto massimo per ottenere la borsa di studio sarà di 20 mila euro al Nord, di 17.150 euro al Centro e di 14.300 euro al Sud. Ciò significa che la Sardegna, un'Isola con l'economia in ginocchio, verrà penalizzata due volte». Dalla parte degli studenti anche il sindaco Massimo Zedda: «La riforma del diritto allo studio proposta dal ministro Profumo - ha detto il primo cittadino - è l'ennesimo attacco al welfare studentesco che l'Università subisce in questi anni». E condivide le ragioni di una mobilitazione «che deve essere sostenuta dagli amministratori locali a tutti i livelli». Fiducioso il Rettore Giovanni Melis: «Condivido le preoccupazioni degli studenti. Sono fiducioso che quel decreto non verrà approvato». Per il presidente dell'Ersu, Daniela Noli: «Con questo decreto, dopo il taglio delle risorse assisteremo a quello indiscriminato degli universitari. I progressivi tagli al mondo dell'Istruzione hanno portato l'Italia a diventare il Paese meno finanziato d'Europa compromettendo la strada universitaria degli studenti». Giampaolo Diana, presidente del gruppo consiliare regionale Pd, ieri ha presentato una mozione.
Veronica Nedrini
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 16 - Edizione NU)
Replica Attilio Mastino
«Il Consorzio non ha chiesto quel master»
 
A stretto giro di posta la risposta di Attilio Mastino rettore dell'Università di Sassari alle osservazioni del consigliere regionale Roberto Capelli che ha contestato all'ateneo turritano il presunto scippo a danno di Nuoro del master in prevenzione degli incendi boschivi. In un comunicato si appella al principio della «libera circolazione e delle diverse aree del sapere, in base al quale tutti i docenti concorrono con il loro apporto».
FALSO OBIETTIVO Precisa in premessa Mastino: «Ho osservato con non poca sorpresa la polemica sollevata dal mio amico Roberto Capelli sull'attivazione del centro di formazione di Li Punti», si legge, «denuncia palesemente infondata. Non si vuole ammettere che il Consorzio non ha minimamente pensato a suo tempo di presentare un progetto di master di questo tipo presso l'assessorato regionale al Lavoro? Non si vuole riconoscere che è stato ideato tre anni fa e non c'entra nulla con la Scuola forestale? Si vuole dunque negare all'università di Sassari la possibilità di presentare proposte formative nel settore ambientale? Si nega ai dipartimenti impegnati a Nuoro, Agraria e Scienze della natura e del territorio, ma anche Giurisprudenza e Storia, la possibilità di poter immaginare iniziative dislocate altrove? Si vuole emarginare un dipartimento?».
NUORO ASSENTE «Come ateneo - sostiene sempre Attilio Mastino - abbiamo sempre difeso e riconosciuto l'importanza del corso di Scienze forestali e ambientali svolto a Nuoro, ma rivendichiamo allo stesso tempo la nostra autonomia decisionale nella programmazione dell'offerta didattica, soprattutto in assenza di proposte alternative da parte del Consorzio nuorese». Tutta colpa di quest'ultimo, dunque, se il master non è stato attivato nel capoluogo barbaricino. In conclusione: «Stupisce - scrive il rettore - il riferimento a una immaginaria guerra tra dipartimenti, mentre dobbiamo partire dalle competenze, dai progetti di ricerca finanziati e svolti, dalle esperienze didattiche che accomunano gli studiosi di sistemi e specie arboree di interesse agrario e forestale. Sarebbe molto semplice se la problematica degli incendi potesse essere risolta solo in ambito forestale, trascurando le competenze di altre discipline che ne sono coinvolte». ( fr. gu. )
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 25 - Edizione NU)
SASSARI. Nuovo look
Sessantatré milioni per l'Università
 
La creazione di un nuovo Polo Umanistico tra via Roma e via Diaz, il completamento del Polo Bionaturalistico di Piandanna, il restyling del Palazzo Ciancilla, la sistemazione dell'ex Istituto dei Ciechi. I 63 milioni di euro del Fas (Fondo Aree Sottoutilizzate) consentiranno all'Università di Sassari di attuare il programma triennale 2013-15 di opere pubbliche, che prevede 15 interventi. La Regione ha confermato l'arrivo dei fondi statali in seguito a delibera Cipe. I fondi Fas si aggiungono ai finanziamenti della Regione e dello stesso Ateneo per un totale che sfiora gli 80 milioni.
GROSSA FETTA La fetta più grossa (27 milioni di euro) è destinata ai lavori di completamento funzionale delle aree 4, 5, 6 e 7 del Polo Bionaturalistico di Piandanna e alla realizzazione dell'Orto Botanico. Altri 15 milioni sono per la creazione di un Polo Umanistico con gli edifici di via Roma, via Diaz (i 6 mila metri quadri dell'ex Istituto dei Ciechi) e via Zanfarino. Palazzo Ciancilla, ex sede del Magistero, ospiterà i locali del Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali e alcuni spazi del Dipartimento di Storia, Scienze dell'Uomo e della Formazione. La facciata a bande ha già ripreso gli originali colori bordeaux e panna, il simbolo dell'Università di Sassari sostituirà le insegne fasciste. Già rifatti impermeabilizzazione e pavimentazione del tetto, trasformato in terrazza. L'ultimo intervento riguarda gli impianti interni e la climatizzazione.
NUOVO POLO Del nuovo Polo Umanistico faranno parte pure il Centro linguistico di Ateneo e l'edificio di via Zanfarino, sede del Dipartimento di Storia, Scienze dell'Uomo e della formazione, già ammodernato negli ultimi anni, con la creazione di un'aula magna e un'aula informatica da 70 posti. Il delegato del Rettore all'Edilizia, Aldo Morace, spiega: «Sarà bandita una gara aperta per la migliore idea di progetto. Entro marzo 2014 contiamo di far partire i lavori». Lo spazio aperto tra il palazzo e il Ciancilla sarà chiuso e trasformato in una grande aula per proiezioni, spettacoli e audizioni.
Giampiero Marras
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Carbonia (Pagina 19 - Edizione PC)
Sant'antioco
I quaderni di archeologia
 
Presentazione, a Sant'Antioco, del primo fascicolo dei “Quaderni di Archeologia sulcitana”. Patrocinati da Provincia, Università di Sassari e Comuni di Sant'Antioco e Carbonia, raccontano l'esperienza della “Summer School” di archeologia. Curata dall'archeologo Piero Bartoloni, si svolgerà domani alle 17 in Comune. (t.s.)
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Iglesias (Pagina 20 - Edizione PC)
Monteponi
Gli architetti e il territorio
 
A Bellavista ritornano i giovani. Ma al bando le illusioni: non sono riprese le lezioni dell'Università che aveva sede proprio nella storica villa di Monteponi, bensì oggi è la giornata dedicata al “Doposcuola Sulcis Iglesiente. Immaginare i luoghi fra costa e miniere”, e la Scuola estiva internazionale di Architettura presenta i progetti dei giovani architetti e dei loro maestri. L'appuntamento è per le 10. Prevedisti interventi degli amministratori provinciali (il presidente Tore Cherchi e l'assessore alla Pianificazione territoriale, Guido Vacca), di esperti (Antonello Sanna, direttore del dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura dell'università di Cagliari; Nicola Di Battista, coordinatore scientifico della Scuola internazionale di Architettura), sindaci e rappresentanti di Igea, parco Geominerario e associazioni. (c. s.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Ed_Cagliari
Crs4, casse vuote: ricerca al capolinea
Il declino del Centro di calcolo matematico mentre la Regione, unico socio, vuole prendere in affitto nuovi uffici
di Alfredo Franchini
 
CAGLIARI Brutti giorni per il Crs4 e per la ricerca in Sardegna. Il destino di quello che doveva essere il «centro di calcolo matematico più potente d’Europa» sembra segnato: le casse della società languono, ci sono i soldi per pagare ancora due o tre stipendi. Con il Crs4, in realtà, sta sprofondando tutta la ricerca che nell’isola era considerata agli inizi degli anni Novanta come «il petrolio», un settore su cui puntare per una crescita reale. E i presupposti c’erano tutti: con una felice intuizione la Regione diede vita al Consorzio 21, (da cui sarebbe nato il Parco scientifico e tecnologico della Sardegna) e a presiedere il Crs4 fu chiamato un premio Nobel: Carlo Rubbia. Con lui un gruppo di ricercatori di spicco. Nel corso degli anni le carte in tavola sono cambiate e ora il destino del Crs4 è tutto nelle mani di Sardegna ricerche, erede del Consorzio 21, presieduto dall’ex assessore agli Affari generali della prima giunta Cappellacci, Ketty Corona. Fuoriusciti piano piano tutti i soci esterni, al Crs4 è rimasto un socio unico: Sardegna ricerche. E così la presidente Ketty Corona è anche vicepresidente di quello che fu il Centro di calcolo matematico che, nei primi anni di attività, in coincidenza con la gestione di Carlo Rubbia, diventò un punto di riferimento per l’informatica e l’innovazione della Regione e fu propedeutico per l’istituzione del corso di laurea in ingegneria elettronica all’Università di Cagliari. Il portafoglio progetti si è assottigliato, dopo aver perso la spinta propulsiva, e l’attuale presidente, Paolo Zanella, un matematico di 80 anni, ha annunciato ai dirigenti che i soldi in cassa per i dipendenti e i tanti consulenti stanno per finire. Situazione preoccupante sia sul breve termine sia per il futuro; a breve preoccupa la mancanza di liquidità anche perché la giunta regionale ha rinunciato a scrivere la finanziaria per il 2013 e ha scelto di andare all’esercizio provvisorio. Il futuro è un’incognita proprio per il depauperamento dei progetti e delle risorse. E se una volta i modelli erano la Silicon Valley in California o Sophia Antipolis in Francia, adesso il modello è quello di un centralismo regionale che si manifesta anche nella prossima e imminente scelta di trasferire gli uffici di tutti gli enti che fanno ricerca, (e quindi anche il Crs4), in uno stabile da prendere in affitto. La delibera è già stata predisposta dall’assessorato all’Urbanistica, guidato da Nicola Rassu, e corrisponde al vecchio progetto, già avanzato dalla giunta Cappellacci, di costituire un unico polo nelle nuove costruzioni dell’imprenditore -editore Sergio Zuncheddu a Santa Gilla. Una localizzazione importante, secondo la giunta, perché nelle vicinanze c’è la sede della Regione in Viale Trento e alcuni importanti assessorati in Viale Trieste.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
l’istruzione
Pochi laureati in discipline scientifiche
 
CAGLIARI In Sardegna sono pochi i laureati in discipline scientifiche e tecnologiche. Solo l’8,1 per cento dei laureati, secondo il Check-up sul Mezzogiorno elaborato dalla Srm per conto di Confindustria. Una media leggermente inferiore a quella del Sud ma decisamente più bassa rispetto al Centro Nord e alle percentuali nazionali, (rispettivamente 14,9 e 12,2). Ancora più preoccupante il numero dei giovani che abbandonano prematuramente gli studi:nel Sud lo ha fatto il 21,2 per cento dei giovani dopo la terza media, Emergono forti differenze tra le regioni e la Sardegna, assieme a Sicilia, Puglia e Campania, registra percentuali di abbandono più elevate. Ma mentre Campania e Puglia fanno registrare le maggiori riduzioni del tasso di abbandoni scolastici, la Sardegna vede crescere la forbice con gli obiettivi fissati dall’Europa che prevede tassi non superiorei al 15% entro il 2020.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Cagliari
Palazzo delle Scienze via all’occupazione contro la riforma
 
CAGLIARI Palazzo delle Scienze occupato dagli studenti cagliaritani, mobilitati per fermare la riforma del diritto allo studio. La struttura è stata occupata la notte tra il 5 e il 6 febbraio da un gruppo di universitari e studenti medi. In questa occasione di protesta nazionale i cagliaritani si segnalano come i primi ad aver attuato l'occupazione. «Il governo dimissionario sta cercando di far passare sotto silenzio il decreto sul diritto allo studio – commenta Lorenzo Carrogu, rappresentante al senato accademico quota Unica 2.0 - che oggi dovrà passare all'attenzione della la conferenza Stato e Regioni». L'attenzione sugli effetti concreti della Riforma Gelmini si è attenuato anche all'interno del corpo studentesco e la responsabilità di tener alto il livello di guardia spetta ad un gruppo esiguo di studenti. L'assemblea che ha inaugurato “l'occupazione” è stata partecipata da pochi universitari e da qualche studente medio, e il numero non è lievitato durante tutta la giornata. L'aula magna occupata è però un laboratorio efficiente: studenti che contattano stampa e autorità, che provano a mobilitare la maggioranza silente dei loro colleghi e coetanei, un computer a testa per analizzare gli effetti del decreto attuativo del 25 marzo 2012: il nuovo decreto punta a ridurre il più possibile il numero di studenti borsisti. In alcuni casi il numero di crediti richiesti per ottenere la borsa raddoppia, viene abolito il sistema dei bonus. Per il primo anno non saranno più previste dure rate, ma un'unica rata a fine anno e sono stati alzati i parametri di ammissione. «Tutto ciò – commenta Carrogu – considerando il fatto che siamo ultimi in tutta Europa per numero di laureati e negli ultimi anni i tagli hanno portato i 150mila borsisti italiani a circa 130mila». Senza contare, conclude il rappresentante, che la differenza tra idonei e beneficiari andrà ad allargarsi sempre di più. Quest'anno su 5.000 idonei solo 3.000 hanno ottenuto la borsa di studio.
Pierluigi Carta
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Cagliari
Olimpika, 700mila euro per gli impianti
 
CAGLIARI Lavori per circa 700mila euro negli impianti del Centro Universitario sportivo di Cagliari in vista della manifestazione “Olimpika,olimpiadi universitarie”. Gli interventi, presentati ieri dal presidente del Cus Adriano Rossi, alla presenza del rettore Giovanni Melis e del vice sindaco Paola Piras,riguardano il rifacimento con erba sintetica di tre campi datennis e di uno da hockey, l'impermeabilizzazione della palestra, la messa in sicurezza delle recinzioni e la messa a norma di tutto il polo di Sa Duchessa.E' anche previsto il rifacimento del campo di calcio centrale con erba sintetica di ultima generazione. Il complesso sportivo fa registrare circa 80 mila presenze all'anno di cui 9 mila riguardano solo il calcio.Vengono inoltre disputati 17 tornei di vari sport tra i giovani studenti universitari. Dal 31 maggio al 6 giugno nel polo sportivo del Cus è in programma la manifestazione Olimpika che vedrà gareggiare studenti di sei facoltà. In programma tornei di calcio a 5,basket, pallavolo, tennis, atletica leggera e ultimate freesbe.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 27 - Ed_Cagliari
UNIVERSITÀ»LA POLEMICA SU PIROS
Mastino: «Nessuna guerra sul master»
Il rettore di Sassari: il consorzio nuorese non ha presentato alcun progetto sul tema. Se lo farà saremo della partita
di Giovanni Bua
 
NUORO «Ho osservato a distanza con non poca sorpresa la infernale polemica scatenata sulla stampa dalla pubblica denuncia del mio amico Roberto Cappelli in merito all’attivazione presso il Centro di formazione di Li Punti a Sassari del master promosso dal Dipartimento di scienze della natura e del territorio. La denuncia è palesemente infondata, eppure non è mancata una coda di reazioni con espressioni esagerate. Del resto siamo in piena campagna elettorale». Parole del rettore dell’università di Sassari Attilio Mastino. Che mette i puntini sulle “i”, per la vicenda del master sugli incendi boschivi conteso, e cerca di riportare sui binari un dibattito che (complice la campagna elettorale certo, ma anche le prime repliche un po’ “irridenti” arrivate da Sassari) stava rapidamente alzandosi di tono. Rapporto solido. «Da nuorese – sottolinea Mastino – inizio veramente a preoccuparmi: si vogliono recidere i legami costruiti nel tempo dalla Provincia e dal Comune di Nuoro con l’università di Sassari? Non si vuole ammettere che il Consorzio non ha pensato a suo tempo di presentare un progetto di master di questo tipo all’assessorato regionale al Lavoro? Non si vuole riconoscere che il master è stato progettato tre anni fa e non c’entra nulla con la Scuola forestale? Si vuole negare all’università di Sassari di poter presentare progetti formativi nel settore ambientale? Si nega ai Dipartimenti impegnati a Nuoro (Agraria e Scienze della natura e del territorio, ma anche Giurisprudenza e Storia) la possibilità di poter immaginare progetti innovativi dislocati altrove? Si vuole emarginare un Dipartimento? Potrei continuare, ma su questa strada non ci incontreremo». Università europea. «Tra i principi ispiratori del nuovo Statuto dell’università di Sassari – spiega Mastino – esiste l’appartenenza allo Spazio Europeo dell’istruzione superiore e della ricerca, si riconosce il libero movimento dei ricercatori e la collaborazione delle diverse aree del sapere. Le facoltà non esistono più, nei nuovi Dipartimenti ci sono concentrazioni di competenze ed esperti classificabili solo per le loro abilità. Questo vale anche per gli incendi boschivi. L’Ateneo ha sempre difeso e riconosciuto l’importanza del corso di Scienze Forestali e Ambientali a Nuoro, ma rivendica la propria autonomia nella programmazione dell’offerta didattica, soprattutto in assenza di proposte alternative». Progetto incontestabile. «Per questi motivi il direttore del Dipartimento della natura e del territorio ha rimandato al mittente le superficiali accuse di “inopportuna deviazione” del Master, poiché il corso Piros fa capo al Dipartimento che lo ha ideato, progettato e proposto sulla base di conoscenze e competenze riconosciute in ambito nazionale e internazionale. Personalmente sono convinto dell’opportunità di una collaborazione con altri Dipartimenti, in particolare Agraria, Architettura, Scienze economiche e aziendali, nell’ambito di questo progetto o di progetti analoghi da localizzare anche a Nuoro». «Il curriculum dei vari docenti afferenti al master – contiua il rettore – è ineccepibile. Basti ricordare che il direttore e molti colleghi del Dipartimento hanno concorso fin dall’inizio alle attività didattiche del corso di Scienze Forestali a Nuoro anche nell’insegnamento “Pianificazione e prevenzione degli incendi boschivi” della laurea specialistica. Del resto il buon livello del sistema formativo regionale non dipende dal luogo di svolgimento delle attività ma piuttosto da chi offre e garantisce un marchio di qualità». Guerra immaginaria. «Sorprende anche il riferimento a una immaginaria guerra tra Dipartimenti, mentre dobbiamo partire dalle competenze, dai progetti di ricerca finanziati e svolti, dalle esperienze didattiche che accomunano gli studiosi di sistemi e specie arboree di interesse agrario e forestale. Sarebbe molto semplice se la problematica degli incendi potesse essere risolta solo in ambito forestale, trascurando le competenze di base della fisica dell’atmosfera, della micrometeorologia, dell’ecologia, della valutazione del rischio, dell’economia, della modellistica applicata, ecc. La tematica degli incendi boschivi ha un respiro molto più ampio e multidisciplinare e non può essere incasellata come un argomento unicamente di rilievo per il corso in Scienze Forestali a Nuoro. Lo documenta il fatto che al Master Piros partecipano attivamente 25 corsisti provenienti da vari corsi di studio, e che da tutta l’Isola, e che solo due corsisti sono laureati in Scienze Forestali a Nuoro». Siamo della partita. «Se all’interno del Consorzio Nuorese – chiude Mastino – ci fosse stata la volontà di organizzare un master di respiro e livello internazionale, l’università avrebbero sostenuto l’iniziativa. Candidarsi a ospitare il Master a progetto concluso e approvato è la scelta sicuramente meno vincente tra le opzioni possibili. Perché, per esempio, il Consorzio non coglie l’occasione e si propone, in piena autonomia, per valorizzare il programma del Master Piros per i prossimi anni? A parte la polemica sterile e i toni esagerati mi preme ribadire con semplicità l’impegno del nostro ateneo: se ci arriveranno proposte e progetti non solo non ci metteremo di traverso, ma saremo della partita».
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 30 - Ed_Cagliari
EDILIZIA»QUINDICI INTERVENTI
Ottanta milioni per risanare i palazzi dell’ateneo
Con i fondi Fas della Regione e risorse dell’Università saranno completati il polo umanistico e l’Orto botanico
di Gabriella Grimaldi
 
SASSARI Sessantatre milioni per dare nuova vita al quartiere universitario tra via Roma e via Zanfarino. I fondi Fas provenienti dalla Regione sono stati confermati nei giorni scorsi e l’università annuncia vari progetti edilizi che «permetteranno di realizzare 15 interventi (tra cui l'Orto botanico), volti a mettere in sicurezza l'edilizia universitaria almeno per i prossimi 20 anni: in tutto, considerati i cofinanziamenti della Regione e dello stesso ateneo, a disposizione ci sono 79.516.886 euro». Al centro dei lavori c’è palazzo Ciancilla, sede storica della facoltà di Lettere, di cui è in fase di completamento la ristrutturazione della facciata. Nel palazzo, risalente al periodo fascista, una volta terminato il rifacimento interno, saranno sistemati i locali del Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali e alcuni spazi del Dipartimento di Storia, Scienze dell'Uomo e della formazione, che potrà contare anche sull'edificio di via Zanfarino e su Palazzo Segni. Riguardo ai lavori sulla facciata, iniziati nell'autunno del 2012 e costati 350mila euro stanziati dall'ateneo, sono stati ripristinati i colori originali (bordeaux e panna), è stata rifatta l'impermeabilizzazione e la pavimentazione del tetto. Sulla facciata dello stabile, costruito negli anni Trenta, il simbolo dell’università turritana sostituirà le insegne fasciste. Ora, con 4 milioni di euro dei fondi Fas in arrivo, si passerà agli interventi interni che prevedono il rifacimento degli impianti, compreso quello di climatizzazione. «L'obiettivo – dice il delegato del Rettore per l’edilizia Aldo Maria Morace – è creare un polo umanistico di cui faranno parte anche il Centro linguistico di ateneo e l'edificio di via Zanfarino, sede del Dipartimento di Storia, Scienze dell'Uomo e della formazione. Tra quest'ultimo e il Ciancilla si colloca l'ex Facoltà di Lingue che cambierà completamente volto: lo spazio aperto sottostante sarà chiuso e trasformato in una grande aula per proiezioni, spettacoli e audizioni (l'intervento specifico, dicono dagli uffici, costerà 1.500.00 euro). L’intera zona diventerà una sorta di cittadella universitaria che ingloberà i giardinetti di piazza Conte di Moriana, i quali dovrebbero essere riqualificati per andare a far parte di un'isola pedonale unica all'interno della quale sarebbero ricompresi - d'intesa con il Comune di Sassari - l'ex Mattatoio e l'ex Istituto dei Ciechi in via Diaz. Per l'ex Istituto dei ciechi, ai 3,5 milioni di finanziamenti Fas si somma il contributo di 5,8 milioni di euro concesso sul piano triennale dell'assessorato regionale alla Pubblica istruzione. A completare il polo della cultura, nelle vicinanze, concorrerebbe l'Accademia di Belle arti “Mario Sironi”, a sua volta destinataria di un finanziamento Fas da 4,5 milioni di euro.
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 36 - Ed_Cagliari
Mont’e Prama, quale casa per i Giganti?
La controversa questione sulla destinazione delle statue all’interno delle otto pagine del Protocollo del 2011
di Claudio Zoccheddu
 
CABRAS Otto pagine che raccontano il futuro di una questione aperta da trentanove anni. Sono queste le dimensioni del Protocollo d’Intesa, sottoscritto il dodici dicembre del 2011 tra la Regione, la Direzione dei Beni culturali e paesaggistici della Sardegna e il Comune di Cabras, per la “definizione dei programmi di valorizzazione del complesso scultoreo e del sito archeologico di Mont’e Prama”. Un’intesa istituzionale citata in più occasioni che sin da subito è stata oggetto di proclami e accuse, dibattiti e fraintendimenti. Eppure, è tutto nero su bianco. Nel secondo punto del protocollo (forse la chiave per comprendere il documento) si parla della “creazione del sistema museale di Mont’e Prama, articolato su più poli ma unitario nei criteri di progettazione”. Un sistema articolato in tre sezioni distinte con le lettere “A”, “B” e “C”. Alla lettera “A” corrisponde: “Mont’e Prama, archeologia e storia dell’arte tra la Sardegna e il Mediterrano. Offre la lettura delle statue di Mont’e Prama all’interno del disegno complessivo dell’archeologia sarda e mediterranea. Localizzazione: Cagliari, Museo Archeologico Nazionale”. La lettera “B”, invece, coincide con: “Mont’e Prama e l’archeologia del Sinis. Offre la possibilità di raccontare il contesto della scoperta, il luogo e le condizioni di rinvenimento, all’interno di un percorso che attraversa tutta l’archeologia del Sinis. Localizzazione: Cabras, museo civico e area archeologica di Mont’e Prama”. La terza sezione corrisponde alla lettera “C”: “Polo documentale del restauro di Mont’e Prama. Garantisce l’accesso a tutta la documentazione del restauro. Localizzazione: Sassari, centro di restauro di Li Punti”. Nel protocollo d’intesa, fino a questo punto, l’unico riferimento alle statue coincide con il museo archeologico di Cagliari. Nei paragrafi successivi, però, i giganti tornano alla ribalta. Nel terzo punto, infatti, si parla della sezione localizzata a Cabras che prevede “la progettazione, realizzazione e allestimento di una nuova sede museale espressamente dedicata al complesso archeologico di Mont’e Prama. Adiacente e raccordata all’attuale museo civico oppure del tutto distinta”. Ciò che verrà esposto all’interno del nuovo museo è descritto al quinto punto del protocollo: “Le sculture originali di Mont’e Prama, fatte salve le esigenze espositive del museo archeologico nazionale di Cagliari nell’ottica indicata dal progetto museale già approvato”. Ovvero, quello diviso nelle sezioni “A”, “B” e “C” e approfondito nel secondo punto del protocollo. Inoltre, in laguna arriveranno “accurate riproduzioni materiali e/o digitali delle sculture esposte al museo archeologico nazionale di Cagliari e i manufatti di corredo delle tombe e gli altri reperti significativi del sito”. Poi, al sesto punto del protocollo d’intesa si parla delle esposizioni temporanee, vincolate alla sicurezza e allo stato d’attuazione delle strutture, che comprendono “sei statue e quattro modelli di nuraghe, scelti tra gli esemplari meglio conservati” che “faranno conoscere i contenuti del progetto definitivo di valorizzazione mediante la collocazione temporanea all’interno dell’attuale sede espositiva del museo civico di Cabras delle sculture destinate, in sede di definitiva valorizzazione, ad essere esposte all’interno della sezione prevista al museo archeologico nazionale di Cagliari, e viceversa, in accordo con le logiche previste dall’articolazione delle diverse sezioni del sistema museale”.Insomma, ritornano le tre sezioni in cui sarà suddiviso un “sistema” in cui i riferimenti alle statue coincidono esclusivamente con il museo di Cagliari.
 
LA NUOVA SARDEGNA
13 – La Nuova Sardegna
Pagina 46 - Ed_Cagliari
Nuovo look per il polo di Sa Duchessa
Accordo tra Università, Cus e amministrazione comunale per il restyling degli impianti sportivi universitari di Cagliari
 
CAGLIARI Sempre più campus in stile anglosassone. Sempre più al passo coi tempi e con l’innovazione. Università, Cus Cagliari e amministrazione comunale assieme. Al servizio degli studenti. Una collettività ambiziosa e sicuramente in crescita. Libri, laboratori e tanto sport. Con un unico denominatore comune: sviluppo culturale e integrazione. Il riattamento del polo sportivo universitario di Sa Duchessa è una sfida nella sfida: «La formazione culturale e sportiva è certamente basilare. Offriamo ai nostri studenti strutture di altissimo livello» dice il rettore dell’Università di Cagliari,Giovanni Melis. Il rettore ha presentato il restyling della struttura di via Is Mirrionis. Ma ieri, in aula magna, prende corpo anche l’anno accademico sportivo universitario 2012/13 e Olimpika, olimpiadi universitarie. Insomma, anche su questo fronte, l’ateneo cagliaritano alza l’asticella. «Abbiamo decisamente potenziato le strutture. La pratica sportiva del resto favorisce la coesione e il senso di appartenenza sia all’ateneo, sia alla città. Non scordo – ribadisce il professor Melis – che oltre il cinquanta per cento dei nostri allievi è costituito da fuori sede» ha detto il rettore, Giovanni Melis alla presentazione in aula magna del restyling del polo sportivo di Sa Duchessa. «Grazie allo sport i giovani acquisiscono metodo e rigore. La sistemazione degli impianti sportivi di via Is Mirrionis è un grande passo in avanti. Il Cus Cagliari può essere considerata la sede ideale per gli studenti per incentivare il diritto allo sport e alla cultura» aggiunge il vice sindaco di Cagliari, la professoressa Paola Piras. «Da decenni ospitiamo manifestazioni ed eventi di rilievo nazionale. Siamo pronti a organizzare importanti tornei e alla prima edizione di “Olimpika». «E – segnala il presidente del Cus Cagliari, Adriano Rossi – puntiamo a riattare anche il campo centrale da calcio. Uno dei fiori all’occhiello della struttura». Plauso è arrivato anche dal numero uno del Coni regionale, Gianfranco Fara secondo il qiuale «il connubio ateneo-Cus Cagliari-Comune è proficuo per lo sport sardo. Sa Duchessa è un campus moderno di alto livello».
Mario Frongia

 
14 – SardegnaQuotidiano
Pagina 12 - Cagliari
Università «Lotta per il diritto allo studio»
LA PROTESTA Gli studenti occupano il Palazzo delle Scienze:
«Le Regione voti no al decreto Profumo, è l’istruzione di lusso».
Zedda solidale. Cappellacci raccoglie l’appello: è discriminazione
 
«Avete occupato Palazzo delle Scienze?». Il solito studente distratto fa spallucce. «Non so per cosa, ma sono lì dentro». Posto in piedi accanto all’enorme striscione (“La Sardegna deve dire no” in rosso acceso), indica l’aula magna. E qui c’è un presidio di ragazzi dietro la cattedra che provano a difendere i diritti di tutti gli universitari. «Chiediamo che la nostra Regione si opponga alla proposta-Profumo », racconta Margherita Lecis Cocco-Ortu (secondo anno di filosofia). E in tarda serata è arrivata la risposta del presidente della Regione Ugo Cappellacci. «Un decreto che non condividiamo nel metodo e nel merito. Insostenibile che tale atto possa essere adottato a Camere sciolte, ma con i nuovi criteri per l’eroga - zione delle borse di studio si rischia di introdurre, oltre a gravi sperequazioni di carattere sociale, nuove forme discriminatorie tra gli studenti delle regioni meridionali e insulari, da un lato, e quelli delle altre aree del Paese dall’altro». Il messaggio degli studenti è quindi arrivato e la Sardegna oggi voterà “no” alla conferenza Stato-Regioni. «La proposta prevede requisiti di merito e soprattutto economici più stringenti per avere la borsa di studio, rimodulati a seconda del territorio: si richiede un Isee di 20.000 euro al nord e14.300 al sud». Le stesse borse di studio saranno di importo più basso. «E sarà un’unica rata che ci arriverà ad agosto, quindi a fine anno accademico. Uno studente che non se lo può permettere che fa? Smette di studiare? ». Non va meglio per gli studenti stranieri che vedono triplicato il valore della eventuale casa all’estero ai fini del calcolo Isee. «L’Università è un vero e proprio lusso. C’è una incredibile svalutazione del laureato da parte dello stato», commenta Federica Pierazzi, al secondo anno della magistrale in chimica. «Siamo stati i primi in Italia a fare occupazione per questo decreto, ma abbiamo visto che nel resto d’Italia si sono mobilitati». Per Marcello Camedda si tratta «dell’ennesimo colpo di coda di un governo che continua con l’istruzione la stessa linea politica dei precedenti. Mirano alla demolizione del diritto allo studio». Francesco Pitarra, studente in giurisprudenza che sogna di diventare un capo antimafia racconta «il suo sentimento antitaliano contro chi voglia imporre modelli di classismo come questa riforma». È importante che la Regione dica no. «Non possono togliere ai ragazzi il diritto di un riscatto sociale», commenta Mattia Lai (Scienze Politiche). Un altro gruppo di studenti nel frattempo, durante la conferenza stampa Cus, tramite Federico Manca, sollecitava il rettore Giovanni Melis. «Sono fiducioso, credo che il decreto non passerà - ha detto il magnifico - È troppo rigido, probabile vada distrutto e rifatto dopo la campagna elettorale». Il sostegno agli studenti è arrivato anche dal sindaco Massimo Zedda. «Un nuovo tentativo di creare studenti di serie A e B». Per la presidente dell’Er - su Daniela Noli è «l’ennesimo atto concepito contro i diritti sanciti dalla nostra Costituzione, di cui il Governo dovrebbe essere garante».
Virginia Saba
 
15 – SardegnaQuotidiano
Pagina 14 – Cagliari
ERSU
Borse leggere: in Sardegna tra le più basse
 
I problemi per gli studenti sardi non finiscono con la “minaccia” che rappresenta il decreto-Profumo. Intanto in Sardegna la quota prevista per le borse di studio è di 3600 euro circa ed è attualmente tra le più basse in Italia messa a disposizione dagli Ersu delle varie regioni. Ora gli studenti che godono dei servizi di abitazione e di servizio mensa vedrebbero ancora ridursi la loro quota. Per loro la detrazione dalla borsa di studio che prima era di 1800 circa dovrebbe aumentare verticinosamente e arrivare a 2640. «Credo che dovrebbero essere due cose ben distinte - hanno affermato gli studenti che presidiano l’aula magna del Palazzo delle Scienze - l’aumento è spropositato». Ma a Cagliari c’è anche il problema degli alloggi che non bastano più. «Il numero delle case dello studente è notoriamente scarso rispetto agli studenti fuorisede. Stiamo parlando di 500-600 posti per 15.000 studenti che ne vorrebbero usufruire». A inizio di questo nuovo anno accademico hanno chiuso infatti due case dello studente, quella di via Roma e quella di via Montesanto per la ristrutturazione necessaria a seguito delle condizioni fatiscenti in cui versavano. I tagli al mondo dell’Università, insomma, si fanno sentire in ogni dove. La presidente dell’Ersu Daniela Noli, sulle borse di studio, ha rimarcato che a causa dei tagli «gli studenti risultati idonei che non ottengono i benefici economici per l’indisponibilità di risorse da parte del Governo sono un numero elevatissimo ». Per quanto riguarda l’a nno accademico 2011/2012 «gli studenti idonei in Italia erano 171.781 rispetto ai 114.781 studenti beneficiari - afferma Noli - con una percentuale di soddisfazione pari al 66,8 per cento. Questi numeri sono purtroppo lo specchio di un Paese che spinge i giovani ad emigrare, pregiudicando in questo modo la crescita economica e sociale dell’Italia ».
Vi.Sa.
 
16 – SardegnaQuotidiano
Pagina 14 - Cagliari
Sa Duchessa
Al Cus campi nuovi e un futuro da college
 
C’è di bello che gli studenti di Cagliari hanno un centro sportivo da fare invidia e potranno accedere come soci gratuitamente ad ogni campo. Se tra un taglio e l’altro erano rimasti abbandonati a se stessi, con angoli per fantasmi e superfici consumate dai piedi di antichi campioni, ora profumano di nuovo. Ieri il rettore Giuseppe Melis col presidente del Cus Cagliari Adriano Rossi e la vicesindaco Paola Piras hanno presentato i nuovi scenari dello sport universitario. La chirurgia estetica sportiva ha fatto belli i tre campi da tennis e quello da calcio-hockey (rifatta l’erba sintetica), la palestra polifunzionale (rimpermeabilizzata nella copertura) e vari rifaciementi di recinzioni interne ed esterne. Il tutto col contributo della Regione. Soddisfatto il rettore dell’Università di Cagliari. «Il potenziamento delle strutture di Sa Duchessa garantirà la coesione fra studenti e sarà il veicolo per sviluppare il senso di appartenenza all'ateneo. Lo sport è utile per l'integrazione fra i giovani». Ed è utile alla cultura perché come spiega Paola Piras abbiamo avuto esito positivo dall’Unione Europea perché Cagliari diventi il progetto pilota di “Sport Erasmus”. Lo scenario è di quelli americani. «Gli sportivi che vogliono venire a studiare nella nostra città avranno a disposizione squadre di ottimo livello e una struttura all’altezza». E mentre il presidente del Coni Gianfranco Fara ringrazia il rettore per essere così «sportivo nel vero senso della parola, ci rende tutti orgogliosi», il presidente del Cus Adriano Rossi parla di tutte le sue discipline e dei tornei in programma. «Il tutto perché gli studenti possano fare liberamente l’attività che desiderano, calcetto femminile compreso » .
Vi.Sa.

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