Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
20 January 2013
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA
 
1 - L’Unione Sarda / Commenti (Pagina 15 - Edizione CA)
COMMENTI La società dei meriti
Non sempre i migliori riescono ad emergere
Nell’immaginario di chi ha creduto, e magari ancora crede, al modello del cosiddetto “socialismo reale”, una società in cui a ciascuno è dato secondo i propri meriti sarebbe solo una fase transitoria, destinata nel tempo a cedere ad un’altra, quella definitiva, fondata sui bisogni. Entrambe si ispirano a un ideale di giustizia, ma quella più “giusta” sarebbe la seconda, non la prima.
La storia inizia a partire da fine anni ’70, quando lo Stato comincia ad essere gestito secondo gli stessi criteri di un’impresa privata, ma senza perdere il suo carattere di “grand integrateur de la société”. In effetti, spetta ad esso fissare gli obiettivi e indicare gli “indicatori” di qualità, grazie ai quali può recuperare in potere di controllo ben più di quello che concede in autonomia. Dove sta l’equivoco? C’è una legge nota in Francia come la legge di Goodhart, che dice più o meno così: “Una misura (cioè, un indicatore di qualità o di performance) che diventa un obiettivo cessa di essere una misura”. Ci si è mai chiesti che cosa si perde in una società dei meriti, se ciò che conta sul piano dei meriti non sono meriti ma indicatori di meriti?
Nella sua vocazione originaria, l’educazione non mira a produrre il migliore, ma il diverso, l’unico. Il paradosso di una educazione (e di una democrazia) a misura d’uomo, è che può essere migliore anche quando i risultati non sono tra quelli che la società dei meriti auspica come migliori. In effetti, può accadere l’opposto. Grandi educatori come Céléstin Freinet, Don Milani e altri hanno aperto scuole che sono ancor oggi di esempio alle nuove generazioni d’insegnanti; ma i ragazzi che uscivano da quelle scuole spesso non riuscivano a superare gli esami pubblici. È un demerito di quelle scuole? O è una prova che una scuola che forma i migliori non sempre è la scuola migliore?
Franco Epifanio Erdas
(Università di Cagliari)
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
INCHIESTA. Viaggio a ostacoli nel difficile mercato in cui si muovono gli under 35
Giovani, quasi la metà non ha lavoro
Ma c’è una minoranza che si ingegna
L’ultimo bollettino della Cgil è da brividi: nel 2012 il tasso di disoccupazione nella provincia di Cagliari ha sfiorato il 14 per cento - ben 9 punti in più rispetto al 2007 -, mentre la media dei giovani senza lavoro è addirittura salita 44 per cento. Un altro passo e si raggiungerà la cifra tonda: quasi un ragazzo su due è alla ricerca di un impiego. Non che nel resto d’Italia vada meglio: la disoccupazione giovanile ha segnato nelle scorse settimane un nuovo record e stavolta è arrivata al massimo assoluto. A novembre l’asticella ha segnato 37,1 per cento, come mai era avvenuto prima. E visto che le statistiche mensili dell’Istat in questo settore sono diventate routine nel 1992, è quindi da almeno vent’anni che l’Italia non sperimenta un tasso così alto di under 25 alla ricerca di un lavoro.
ANCHE I LAUREATI A SPASSO Tra questi ci sono tanti dei 13.000 laureati sfornati dall’università cagliaritana nell’ultimo triennio, se è vero che per Almalaurea, il servizio che controlla e analizza il percorso dei laureati italiani, in media circa il 70 per cento di chi esce dall’ateneo (la media tra il 96 di medicina e il 46,7 di medicina) trova lavoro a tre anni dalla discussione della tesi, e chi ci riesce si deve accontentare - secondo le medie - di 993 euro netti al mese.
DOMANDA E OFFERTA E l’offerta è difficilmente in sintonia con la domanda. Basta dare un’occhiata agli annunci di lavoro pubblicati sui siti specializzati. Per chi vuole restare in provincia di Cagliari c’è una gran richiesta di «operatori di call center in outbound», cioè quelli che chiamano i potenziali clienti per proporre abbonamenti e contratti per conto di compagnie telefoniche, gestori di rete elettrica e del gas. Ancora: estetiste, banconieri, lavapiatti, aiuto-cuochi. Insomma, poche mansioni dedicate a chi ha studiato all’università e sperava in impieghi di livello più alto.
OLTRE 125 MILA IN CERCA DI LAVORO Ma non sono solo i giovani laureati a ingrossare la schiera di chi cerca lavoro. La fotografia dell’Osservatorio provinciale per il mercato è quella di un disastro: a Cagliari e dintorni i disoccupati e gli inoccupati (cioè quelli che non hanno mai avuto un impiego) sono 125.851. Un esercito in continua crescita (più 5,3 per cento dal 2009 al 2011) e purtroppo impreparato alla guerra quotidiana per un posto di lavoro: il titolo di studio più diffuso è quello della licenza media (58mila persone in tutto, i laureati sono invece meno di 10mila), l’età media è alta (circa un quarto degli iscritti al centro servizi provinciale ha tra i 35 e i 44 anni) e nel Cagliaritano si campa sempre di più grazie agli assegni di cassa integrazione (6.616 in tutto). Cifre che fanno passare in secondo piano il tasso di disoccupazione quasi doppio rispetto alla media nazionale (8,1%) e giustificano lo stato di crisi dichiarato a inizio novembre dal Consiglio provinciale. Il 2011 ha lasciato senza lavoro 3.229 persone.
POCHI SBOCCHI Gli sbocchi sono pochi. Congelati i concorsi pubblici, anche i privati possono fare poco per dar respiro all’occupazione: in provincia nel 2011 sono state cancellate dai registri della Camera di commercio ben 4.951 aziende. Il saldo, considerando che le nuove iscrizioni nello stesso anno sono state 4.222, è negativo: 729 società in meno. A questo dato si aggiunge quello delle aziende in liquidazione: 1.793. Un’ecatombe. Per provare a salvarsi servono preparazione, flessibilità, fantasia. Ciò che hanno i protagonisti delle storie che raccontiamo in queste pagine.
Michele Ruffi
 
 
3 - L’Unione Sarda / Provincia di Cagliari (Pagina 36 - Edizione CA)
VILLAPUTZU. Il sindaco: «Insieme imprese, università e centri di ricerca»
Quirra guarda al futuro
Primo vertice sul progetto del Distretto aerospaziale
Prima riunione in Regione del comitato per la costituzione del distretto aerospaziale della Sardegna. Oltre alla presidenza, rappresentata dal professor Franco Manca, hanno partecipato i vertici del poligono di Perdasdefogu col generale Bonotto i sindaci di Perdasdefogu Mariano Carta e di Villaputzu Fernando Codonesu, il presidente della provincia Ogliastra Bruno Pilia, le Università di Cagliari e Sassari, il Crs4, Sardegna ricerche, il direttore del Sardinia Radio Telescope D’amico e diverse aziende del settore. Durante la riunione è stata espressa piena condivisione sull’importanza strategica dell’iniziativa. Piena convergenza anche sull’attuazione attraverso il coinvolgimento delle imprese del settore, di progetti sostenibili, nell’ottica degli obiettivi europei 2020, che possono rappresentare altresì una nuova fonte di lavoro per il territorio.
«Il distretto aerospaziale della Sardegna - dice il sindaco Codonesu - rappresenta uno sbocco strategico fondamentale per l’intera regione. Mette insieme imprese, università e centri di ricerca. Siamo convinti che con la regia della Regione, anche grazie al progetto di riqualificazione del poligono, alla sinergia con il radiotelescopio del Gerrei e al ruolo progettuale dei territori interessati, si raggiungerà la giusta dimensione strategica del distretto per poter competere e creare nuove opportunità di sviluppo, in grado di generare positive ricadute occupazionali». (ant.ser.)
 
 
4 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 33 - Edizione NU)
Sassari
Il Campus universitario sarà costruito alle semolerie
Il Campus universitario sorgerà nell’area delle ex semolerie Azzena, all’ingresso di Santa Maria, poco dopo il centro commerciale Tanit. Lo ha deciso l’Ersu che ha perfezionato un contratto preliminare per l’acquisto di un ettaro dove sorgeva lo stabilimento industriale. Saranno realizzati 300 posti letto, impianti sportivi, servizi di ristoro e spazi verdi con interventi conservativi degli edifici tutelati dalla Soprintendenza. I soldi ci sono: 20 milioni stanziati negli anni precedenti per l’edilizia universitaria, più altri 20 concessi dalla Regione mediante fondi Fas. Ha pesato sulla scelta anche la posizione vicino alla stazione ferroviaria e alla metro. “Conditio sine qua non” per perfezionare l’acquisto è la soluzione per la viabilità pedonale e ciclabile che consenta a studenti e cittadini di attraversare in sicurezza il tratto che da Santa Maria porterà al Campus.
Giampiero Marras
 
 
5 - L’Unione Sarda / Provincia di Oristano (Pagina 23 - Edizione OR)
GONNOSTRAMATZA. L’obiettivo è portare i prodotti sardi nell’Estremo Oriente
Formaggio del Sol Levante
Staff giapponese a lezione nel caseificio biologico
«La loro presenza nel nostro caseificio è molto importante. Stiamo parlando del Giappone, la seconda economia mondiale, dove cento grammi di formaggi vengono venduti a dieci euro». Lo ha affermato Michele Cuscusa, titolare di un caseificio biologico a Gonnostramatza, mentre insegnava a due giovani arrivati dal paese del Sol Levante i segreti dei formaggi fatti con il latte delle pecore della Marmilla. Un corso di caseificazione che ha aperto nuovi scenari commerciali per i prodotti lattiero-caseari del territorio nel mercato giapponese. Un progetto che, non a caso, ha il sostegno di Università di Cagliari e Coldiretti.
I GIAPPONESI Yoichi Ikeda, 32 anni, che ha un caseificio dove lavora il latte di dieci mucche nella sua città di Hyogo-Kobe, è stato uno dei due allievi. L’altro è Yuichiro Takeuchi, 28 anni, che con sole dieci pecore e deu capre ha reso la ricotta un prodotto ricercato nella sua azienda “Il ricottaro” a Okayama. Takeuchi acquista il siero per la ricotta. E non ha nascosto la differenza fra i metodi usati nella sua terra e quelli che ha scoperto in Sardegna: «Quando ho assaggiato per la prima volta i prodotti di questo caseificio in Giappone, sono rimasto estasiato. Succede lo stesso a tutti i miei connazionali. Il profumo ed il gusto sono un’altra cosa rispetto ai nostri formaggi. È un metodo semplice. Metterò a frutto le tecniche del pascolo, fermentazione e caglio». Lo ha seguito Ikeda: «È proprio questa semplicità a conferire la bontà al formaggio sardo. Farò in modo che altri amici vengano in Sardegna ad apprendere queste tecniche». Entrambi hanno assicurato: «Saremo paladini dei formaggi della Marmilla in Giappone».
IL COMMERCIO Affermazione che ha fatto piacere al maestro Cuscusa. Conti alla mano un chilo di formaggio, nella terra nipponica viene venduto a cento euro. «Il Giappone sta cambiando le abitudini alimentari e spetta a noi cogliere questa opportunità». Occasione che non si farà sfuggire neanche la Coldiretti. «Abbiamo proposto ai due casari giapponesi di proporre nei loro agriturismi un piatto di Campagna Amica con le eccellenze enogastronomiche isolane», ha chiuso Efisio Perra, di Coldiretti Sardegna, che ha consegnato i due attestati del corso ai giovani giapponesi.
Antonio Pintori
 


LA NUOVA SARDEGNA
 
6 - La Nuova Sardegna / Pagina 2 – Sassari
«Gli studenti di Erasmus non voteranno»
Gli studenti che si trovano all’estero per il progetto Erasmus non potranno votare. Lo ha chiarito il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri (foto), ieri a Palermo. «Gli studenti all’estero non potranno votare perché tecnicamente è impossibile - ha spiegato il titolare del Viminale - in quanto bisogna essere iscritti nelle liste elettorali dell’Aire e non è previsto per chi è fuori da meno di un anno. Ci vorrebbe una legge ad hoc, che non è stata fatta». Le frasi del ministro hanno provocato una valanga di polemiche. In tutta Europa centinaia di ragazze e ragazzi si starebbero mobilitando per far sentire la loro indignazione sia organizzando seggi elettorali improvvisati a Madrid, Parigi, Tolosa e in tante altre città, sia mediante una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica italiana. Così ieri è stato un coro di reazioni contrarie dalle forze politiche e anche il responsabile Università del Pd ha bollato l’intervento della Cancellieri come «burocratico» e ha chiesto al governo un decreto legge che corregga la situazione. Per Mimmo Pantaleo, segretario Flc-Cgil, «la decisione del Governo di non garantire il voto per gli studenti impegnati nel progetto Erasmus è una pesante violazione della Costituzione». Il sindacalista, che giudica «del tutto inaccettabili» le motivazioni date dal ministro Cancellieri, chiede che il Governo Monti faccia un decreto che preveda il pagamento delle spese di trasporto per gli studenti che intendono votare nei propri luoghi di residenza. «È assurdo - dice Michele Orezzi, coordinatore degli Studenti Universitari - che non venga garantita alcuna possibilità di voto all’estero».
 
 
7 - La Nuova Sardegna / Pagina 24 – Cagliari
Scuole superiori, la guida per orientarsi nella scelta
CAGLIARI La Provincia di Cagliari ha pubblicato una guida destinata agli studenti delle terze medie per potenziare le azioni di orientamento e permettere di scegliere con un'adeguata conoscenza e informazione la scuola superiore. E' una delle iniziative dell'assessore alla Pubblica istruzione Orientarsi verso la scuola superiore, l'Università e il mondo del lavoro¯, in cui rientrano anche sette saloni dell'orientamento e 300 bilanci di competenze per aiutare gli studenti delle quinte superiori a scegliere il percorso di studi universitario e nell'accesso al mondo del lavoro. «Il progetto – sottolinea la presidente della Provincia, Angela Quaquero – punta a diminuire il drammatico fenomeno della dispersione scolastica che, comerilevato nell'atlante dell'infanzia a rischio realizzata daSave the Children nel 2012, in Sardegna registra un tasso superiore al 25%». «La guida – aggiunge l'assessore alla Pubblica istruzione, Franco Mele – è stata distribuita in tutte le scuole medie del territorio e propone un quadro complessivo dell'offerta diistruzione nella provincia di Cagliari». La pubblicazione è stata realizzata con la collaborazione dei dirigenti scolastici . Domani(dalle 9.30 alle 18) cominceranno i saloni dell'orientamento nei sette istituti di Cagliari e provincia che hanno aderito. La prima tappa è all'istituto Levi di Pitz'e Serra, a Quartu Sant'Elena. Saranno presenti scuole superiori, aziende, enti locali, associazioni di categoria, Università, centri servizi lavoro, la commissione provinciale Pari opportunità, referenti e operatori del servizio di supporto per studenti diversamente abili e in situazione di svantaggio. Ci sarà spazio per seminari sulle nuove scuole superiori di secondo grado, sull'offerta formativa, sulle nuove opzioni per gli istituti tecnici e professionali e sull'orientamento all'Università. Saranno predisposti, inoltre, punti di ascolto con psicologi orientatori per colloqui individuali e allestiti laboratori diorientamento e per i genitori. Gli altri appuntamenti in programma sono il 25 gennaio a Muravera (istituto Einaudi),il 28 a Senorbì? (istituto Einaudi), il 30 a Cagliari (istitutoGiua) il 1° febbraio a Elmas (Istituto Duca degli Abruzzi), il 5 febbraio a Isili (centro sociale) e l'8 a Monserrato(Istituto Scano). Per i Comuni più lontani si sta attivando una rete che permetterà agli studenti interessati di raggiungere le sedi dei saloni. La terza fase del progetto, relativa all'orientamentoall'Università e al mondo del lavoro, prevede che gli studenti delle quinte classi superiori siano aiutati nella predisposizione dei bilanci di competenze che li motivino a trovare il proprio percorso. 
 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 29 – Ed. Nazionale
CARLOFORTE
Parte il piano Sulcis per le infrastrutture portuali di Carloforte e della direttrice Calasetta-Sant’Antioco. Venerdì, in Regione c’è stato un vertice con il direttore generale Gabriella Massidda, la Provincia, l’Università e i comuni interessati: «Sono stati approfonditi gli interventi sulla portualità di Carloforte, Calasetta e Sant’Antioco, oltre alla viabilità tra il centro antiochense e l’isola madre, giungendo alla condivisione degli interventi previsti nel piano, finalizzati a colmare lo storico deficit infrastrutturale dell’area del Sulcis». Per Carloforte bisogna dare attuazione ai 2 milioni e mezzo di euro stanziati nel 2006 e mai utilizzati, per finanziare i lavori di completamento delle banchine e del piazzale davanti al Nautico. Per migliorare il collegamenti marittimi verso Calasetta, occorre invece dragare i fondali dei due porti. (s.re.)
 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 23 – Sassari
Un college con spazi per studio e svago
CAMPUS UNIVERSITARIO» PROGETTO DA 40 MILIONI
Il complesso residenziale studentesco potrà sorgere nell’ex Semoleria Azzena: 300 alloggi, pub, sport, cinema e park 
di Vannalisa Manca
SASSARI Un campus universitario da 300 posti letto, che sorgerà all’interno di un’area verde, con impianti sportivi, sala ristoro, pub, sala per cinema e teatro, e anche parcheggi interrati. Il progetto dell’Ersu è ambizioso, ma è sostenuto da ben 40 milioni di finanziamento: venti erano già stati stanziati negli anni precedenti dalla Regione per l’edilizia universitaria e si è più recentemente aggiunto un finanziamento appositamente concesso dalla Regione mediante i fondi Fas (i fondi per le aree sottoutilizzate) per la realizzazione di questa importante opera. L’area che l’Ersu ha individuato per realizzare il complesso residenziale universitario è quella della vecchia Semoleria Azzena, in prossimità del sottopasso di piazza Santa Maria. Un’area abbandonata da decenni, 11mila metri quadrati al confine del centro urbano e all’ingresso di Predda Niedda: strutture in parte vincolate dalla Soprintendenza alle Belle Arti e che l’Ersu intende recuperare e riqualificare per costruire non una casa dello studente, ma più propriamente un campus, un college dove gli studenti possano avere un alloggio, ma anche spazi ricreativi, per lo sport e lo svago: un luogo dove far vita in comune, una cittadella universitaria. L’idea del campus a Sassari è stata spesso contrastata e dalla maggioranza del consiglio comunale si è sempre suggerito all’Ersu di utilizzare i finanziamenti per strutture all’interno del centro cittadino così che gli studenti potessero integrarsi nel tessuto cittadino, dando risalto al ruolo di Sassari città universitaria. Ma, in realtà, come spiega Gianni Poggiu, presidente dell’Ersu, i fondi Fas potevano essere utilizzati solo per la realizzazione di un campus e non convertiti su altri progetti di edilizia universitaria, come ad esempio una casa dello studente. «La ricerca dell'area è stata piuttosto complessa -dice Gianni Poggiu - e si è articolata nell'ultimo anno in seguito all'avviso pubblico bandito dall'Ersu lo scorso 23 febbraio. Numerosi i fattori che il consiglio d'amministrazione ha dovuto prendere in considerazione per definire il territorio urbano più idoneo ad ospitare la cittadella. L'idea progettuale presentata dall’Ersu alla Regione nel settembre 2011, che ha consentito l'assegnazione delle risorse da parte del Cipe a gennaio 2012 (mediante il Par Fas Sardegna 2007/2013), prevedeva oltre ai 300 posti letto, la presenza all'interno del campus di un'area verde, con impianti sportivi, sala ristoro, un pub, una sala teatro-cinema e parcheggi interrati. L'area da individuare doveva presentare inoltre altre caratteristiche, quali la vicinanza della struttura al contesto cittadino esistente e alle varie sedi universitarie calcolando distanze percorribili in bicicletta o a piedi. Per non perdere le risorse finanziarie era necessario definire entro il 2012 almeno lo spazio dove realizzare il campus». L’area dell’ex semoleria sembra sia l’unica tra le proposte arrivate all’Ersu entro i termini, che rispetta pienamente i parametri: è adiacente alle principali strutture universitarie (la sede centrale dell’ateneo, la segreteria studenti, gli uffici e la residenza Ersu di via Coppino), ed è situata in posizione strategica per gli spostamenti extraurbani. Inoltre, è vicina alla stazione ferroviaria, alla linea della metrotranvia e al futuro centro intermodale. «L’area è stata scelta anche in seguito ad attente analisi sulle prescrizioni urbanistiche comunali del Puc - sottolinea il direttore generale dell’Ersu, Maria Assunta Serra - o secondo il piano regolatore vigente». E si spera che il Puc possa ottenere presto il parere di conformità dalla Regione, poichè l’Ersu ha acquisito l’area dei vecchi mulini ponendo l’atto a condizione sospensiva unilaterale. L’acquisto sarà perfezionato solo se il progetto-campus potrà realizzarsi, soltanto se entro quest’anno saranno risolti i problemi urbanistici e ci sarà una valida soluzione per la viabilità pedonale e ciclabile che consenta l’attraversamento in sicurezza da piazza Santa Maria al “campus”.
CASA DELLO STUDENTE
E ci sono anche otto milioni per 80 posti nell’ex Brigata
SASSARI Sembra in dirittura d'arrivo il progetto di ristrutturazione dell'immobile dell'ex Fondazione Brigata Sassari in via Carlo Felice, che qualche decennio fa era stato destinato a casa dello studente e affidato all’Ersu. «Le risorse già reperite nel corso della precedente legislatura non erano sufficienti per coprire i costi della vasta opera di riqualificazione progettata dall'ente. Per questo motivo - dice il direttore generale Maria Assunta Serra - l'Ersu ha partecipato a fine luglio 2011 al bando nazionale del ministero dell’Istruzione e Università, per la richiesta di ulteriori fondi da utilizzare per l'effettiva messa in opera del progetto. È di pochi giorni fa la delibera ufficiale con la quale lo stesso Miur concede all'Ersu di Sassari un ulteriore finanziamento di 2.608.783 euro da aggiungersi alle risorse dell'ente già disponibili per questo progetto (oltre 5 milioni). L'Ersu - conclude Serra - si è collocato ai primi posti della graduatoria nazionale stilata dal Miur con un progetto ritenuto altamente qualificato». La nuova residenza, che avrà circa 80 posti letto è stata progettata per diventare il primo edificio storico certificato "ecolabel" in Sardegna. Il progetto definitivo prevede infatti un'attenta cura nella scelta delle tecniche innovative adottate a tutela della sostenibilità ambientale. «Le nuove strutture Ersu insieme a quelle già esistenti oltre ad ospitare gli studenti dell'Università di Sassari -conclude Maria Assunta Serra - saranno rese operative anche nel periodo estivo secondo un progetto di turismo universitario internazionale con l'obiettivo di reperire nuove importanti risorse economiche». L'Ersu infatti sta lavorando per trovare, in questo momento di grave crisi economica, soluzioni che possano mantenere l'alta qualità dei servizi attualmente offerti agli studenti.
 
 
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 27 – Ed. Nazionale
Costi alti: addio all?università a distanza
di Maria Antonietta Cossu
GHILARZA Tramonta l’epoca della formazione a distanza nel Guilcier. Il Comune di Ghilarza ha sospeso il decennale rapporto di collaborazione con l’Università di Sassari da cui dipendevano i corsi di laurea in giurisprudenza. La decisione è maturata appena preso atto che non ci sarebbero state immatricolazioni nell’anno accademico 2012-2013. Sul provvedimento, però, ha pesato non poco il concorso di altri fattori come la progressiva diminuzione degli iscritti, il calo verticale della domanda da parte degli studenti del territorio compreso tra il Guilcier, il Barigadu e il Montiferru e l’elevato costo delle spese sostenute dall’amministrazione ghilarzese per l’organizzazione delle attività di supporto logistico e operativo all’università. Il rapporto tra costi e benefici esprimeva insomma un coefficiente oltremodo negativo per l’autonomia locale, che evidentemente non ha trovato giustificazioni valide per continuare a sostenere un servizio così oneroso: «Anche se siamo riusciti ad abbattere i costi da 50.000 euro a 30.000 l’anno, il carico economico era ugualmente insopportabile rispetto alle ricadute. Spenderemmo volentieri i soldi, ma se a beneficiarne fossero gli studenti del territorio» ha detto il sindaco Stefano Licheri, che d’intesa con il resto della giunta ha disposto la sospensione della convenzione con la Facoltà di giurisprudenza. Gestire un servizio dispendioso per un numero ridotto di utenti ha convinto l’organo politico ad interrompere l’esperienza formativa «Senza nuovi iscritti e con soli dieci corsisti per l’intero quinquennio non era pensabile fare altrimenti», ha aggiunto il primo cittadino, che ne ha fatto anche una questione di rispetto per i contribuenti locali. «Degli attuali corsisti uno solo è di Ghilarza, appena due quelli della zona. Gli altri provengono da centri lontani, addirittura da Quartu e dal Sassarese, e c’è persino chi risiede a Torino. Non potevamo spendere i soldi dei nostri cittadini per un servizio di cui non usufruiscono. Tanto più – ha sottolineato – che, nostante le ripetute richieste, nessuno dei comuni di residenza degli studenti ha mai contribuito alle spese di gestione». Tra laurea breve e specialistica l’università on line di Ghilarza ha sfornato in totale una quindicina di dottori in giurisprudenza, raggiungendo il picco di consensi con una cinquantina d’iscrizioni. Il numero degli aspiranti dottori che optavano per i corsi a distanza, però, è andato gradualmente scemando fino ai minimi storici di questi ultimi anni «durante i quali ci siamo posti il problema di mantenere il servizio per aiutare gli studenti penalizzati dalla crisi – si è giustificato Licheri, che tuttavia ha lasciato aperto uno spiraglio –. Ora è fuori luogo continuare, ma in futuro potremmo rivalutare le cose, a patto però che ci sia una richiesta del territorio». 
 
 
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 32 – Ed. Nazionale
Laboratorio di avvicinamento al teatro per gli universitari
CAGLIARI Il Teatro Stabile della Sardegna promuove un laboratorio di avvicinamento al teatro rivolto a tutti gli studenti universitari per sviluppare e approfondire le potenzialità comunicative dei giovani cagliaritani, all'interno di un'atmosfera creativa e ludica, fornendo alcuni strumenti di base del lavoro dell’attore. L'obiettivo del corso di avvicinamento al teatro, che inizierà il 22 gennaio, oltre a quello di approfondire le pratiche di gruppo e di socialità, sarà quello di raggiungere un effettivo miglioramento delle proprie capacità espressive e comunicative, e naturalmente una più approfondita consapevolezza della bellezza e delle difficoltà del lavoro teatrale. Il laboratorio si inserisce nel progetto “la Bottega delle arti e del pensiero”, che accompagnerà il lavoro di progettazione e realizzazione dello spettacolo Peer: storie di un ladro di storie: viaggio nel Peer Gynt di Ibsen, approdando, nel contempo, alla seconda edizione del Festival della filosofia, organizzato in collaborazione con l’Università degli studi di Cagliari. Tale proposta è intesa inoltre a creare un gruppo di lavoro che accompagni l’ideazione e la realizzazione dello spettacolo nei suoi vari aspetti: visivo, sonoro, interpretativo e critico, attraverso una serie di laboratori inseriti nei diversi ambiti del teatro, delle arti visive, della musica e del pensiero filosofico. A laboratorio concluso è prevista la possibilità per i frequentanti di partecipare ad alcune fasi del lavoro di allestimento, e di essere coinvolti in alcune scene collettive dello spettacolo, in scena dal 3 al 6 maggio in contemporanea al Festival di filosofia. Il laboratorio è gratuito per gli studenti dell’università e del conservatorio di Cagliari, la frequenza è obbligatoria; il corso durerà dal 22 al 28 gennaio 2013, il martedì e il giovedì dalle dalle 17 alle 20. Pierluigi Carta

 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionnaire and social

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