Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
20 November 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
«Selezione pilotata»
Studenti contro il concorso per ricercatori
UNIVERSITÀ. Replica l'Ateneo: «Valutazioni secondo il progetto»
 
Gli universitari contestano i criteri di valutazione dell'ultimo concorso per ricercatori, indetto dall'Università e finanziato dalla Regione. Una selezione per 47 progetti di ricerca a tempo determinato che, in periodo di crisi economica, rappresentava un sogno per tanti. Ma oggi, spulciate le graduatorie, c'è chi grida alla «selezione pilotata per far vincere i favoriti». «È ora che tutti sappiano ciò che succede all'Università», denuncia un gruppo di esclusi che chiede di restare anonimo per paura di ritorsioni. «In pratica ogni commissione - raccontano - può decidere arbitrariamente quanti punti assegnare alle esperienze di ricerca, all'attività didattica, alle pubblicazioni». Si chiede perché non ci siano criteri di valutazione univoci e azzarda anche la risposta: «Perché se così fosse, le commissioni non potrebbero più pilotare le selezioni per far vincere i loro favoriti». «Com'è possibile - proseguono gli esclusi - che lo stesso candidato, presentando gli stessi titoli (laurea, dottorato, conoscenza lingue, pubblicazioni) per 4 progetti di ricerca diversi, ma sempre relativi allo stesso ambito disciplinare (Economia, Medicina etc.) possa collocarsi, nelle 4 graduatorie, nelle posizioni più disparate?». Ovvero, per una commissione è un candidato eccellente, per un'altra mediocre, per un'altra ancora non ammissibile. In particolare fanno riferimento ad una materia di selezione specifica - che omettiamo, sempre per tutela della privacy - in cui due candidati possedevano lo stesso titolo di laurea e lo stesso dottorato ma al dottorato di uno dei due sono stati assegnati molti più punti. Non si fa attendere la risposta dall'Ateneo: «Per ciascuno dei posti messi a concorso è richiesto il possesso di una competenza specifica. Quindi, anche lo stesso titolo può avere una valutazione diversa a seconda del progetto, perché magari l'oggetto del dottorato è più affine a un progetto e meno a un altro», replicano fonti universitarie. In poche parole la valutazione non può prescindere dal titolo del progetto di ricerca stesso. «All'interno della facoltà di Economia, per esempio - precisano ancora dall'Università - a parità di laurea (appunto in Economia), è normale che facciano la differenza altri titoli e competenze a seconda che il contratto di ricerca per cui si concorre sia di ambito economico-aziendale oppure economico-politico». Oltre al concorso cagliaritano, bersaglio degli universitari è ancora il programma master and back: un bando dell'università di Sassari penalizzerebbe i ragazzi che hanno partecipato al programma di studio all'estero.
Veronica Nedrini
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Commenti (Pagina 12 - Edizione CA)
Gli insegnamenti di Aldo Capitini
La nonviolenza d'impronta cagliaritana
di Bruno Maiorca*
 
Chi vuol farsi un'idea della nonviolenza non può che riferirsi agli scritti di Aldo Capitini. In un'ampia intervista, Eugenio Garin ricordava “l'indimenticabile Aldo Capitini, che cercò sempre di legare i suoi principi religiosi e morali a interventi sul piano civile: la formazione in città e villaggi dei Centri di orientamento sociale nel 1944, l'abiura pubblica del cattolicesimo nel '58, l'organizzazione delle marce di pace ad Assisi” (Laterza, 1977).
Capitini ha insegnato per un decennio nella nostra università Filosofia morale a Lettere e Pedagogia nel Magistero sino al '64. Scomparso a sessantanove anni il 19 ottobre 1968 a Perugia, nella produzione di valori sosteneva la teoria della “compresenza dei morti e dei viventi”. Così lo ricorda Alberto Granese in un contributo per un volume su Alberto Pala. Chi ha interesse alla pedagogia e alla filosofia morale, può leggere le lezioni cagliaritane di Capitini recentemente pubblicate negli Inediti sardi (1956-1964), curati da Giuliana Mannu per Franco Angeli. Il fulcro del suo appassionato insegnamento, così leggiamo in “Azione nonviolenta” (numero 582, giugno 2012), testimonia con le lezioni cagliaritane “il fascino della sua parola, capace di attivare e rinsaldare nell'animo dei giovani la fede negli ideali di democrazia, laicità, religiosità”. Memorabili i confronti con il filosofo antichista Guido Calogero e con il neoilluminista Norberto Bobbio. Con quest'ultimo sono state recentemente pubblicate, a cura di Pietro Polito per la Carocci editore, le Lettere 1937-1968 , complessivamente poco più di un centinaio. Di queste alcune sono state inviate a Bobbio da Cagliari.
Chi lo ha conosciuto di persona non può non ricordarne la mitezza, la serenità ma non la rassegnazione. Deciso a diffondere, con la persuasione e il metodo democratico dell'assemblea, il confronto pure aspro e la lotta tra le opinioni in conflitto, era disponibile ma non arrendevole e sosteneva, senza arretrare sui temi essenziali, il proprio punto di vista. Giovane di famiglia modesta, già segretario della Normale di Pisa, si dimise nel gennaio 1933 per essersi opposto all'iscrizione obbligatoria al partito imposta ai dipendenti pubblici dal regime fascista.
Non pochi debiti intellettuali Capitini li ebbe con Croce e Gentile, come ha sottolineato Dino Messina in Capitini, il Gandhi italiano nel fascicolo domenicale de “La lettura” del Corriere della sera del 5 febbraio 2012. Gentile, sottolinea Messina, fu uno degli studiosi del Novecento che valorizzarono maggiormente la figura di san Francesco, e nel 1931, allorché Gandhi venne in Italia, scrisse una prefazione alla sua autobiografia, che assieme a Gesù e al Poverello di Assisi costituì il punto di riferimento costante di Capitini. Ambientalista, vegetariano, animalista, pacifista (ma critico delle posizioni di Bertrand Russell), sostenitore del disarmo e della nonviolenza, della pace e della fratellanza, oltre cinquant'anni fa promosse a Cagliari la prima marcia per la pace il 13 maggio 1962. Come ricordava il suo assistente alla cattedra di Pedagogia, Alberto Granese, «questo solitario in vita e in morte è oggi presente e operante: non in un partito, non in una confessione, non in un movimento; ma un poco dappertutto». Il messaggio di Capitini, concludeva Granese, ha una sua attualità: l'appello alla nonviolenza, il principio della compartecipazione dal basso, il rivoluzionarismo pacifista sono cose della realtà di oggi che non si possono dissociare dall'insegnamento capitiniano.
*Cagliari
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Salute (Pagina 39 - Edizione CA)
A piccoli passi si batte la Sla
STRATEGIA. Seguendo la mutazione dei geni
 
L a Sla è un'abbonata fissa ai titoli di testa. Sempre, drammaticamente, d'attualità. Inizialmente, perché colpiva i campioni dello sport. Infatti, la Sclerosi laterale amiotrofica è nota anche come morbo di Lou Gherig, giocatore di baseball. Per la verità, non risparmiava neppure gli operai, ma questo impressionava un po' meno. Oggi se ne riparla dopo il taglio dei fondi per le persone non autosufficienti attuato dal Governo e clamorosamente denunciato dall'ex sindacalista Salvatore Usala. A voce alta, anche se sta in barella e si esprime tramite una sorta di sintetizzatore vocale. Perché la Sla, patologia neurodegenerativa progressiva, colpisce le cellule del sistema centrale, che sovrintendono al movimento e quelle a livello periferico regolatrici della bocca e della lingua.
DUE CATEGORIE Sotto il profilo della diffusione, è presente in due categorie. Sporadica: comprende circa il 90 per cento dei pazienti, con parenti che non hanno mai contratto la malattia. Familiare: riguarda circa il 5-10 per cento di soggetti con familiari che hanno sofferto degli stessi disturbi. Nella seconda categoria si ritiene predominante la componente genetica. Ed è proprio quella che comprende il 30 per cento dei sardi.La Sla in Italia interessa oltre 5000 persone, circa 180 in Sardegna dove, come altre patologie genetiche, ha una prevalenza superiore a quella nazionale: 10-11 casi ogni 100 mila abitanti. Dato inferiore solo a quello della Finlandia. Tende a diventare cronica, per ora si riesce solo a rallentarne la progressione con farmaci come il Riluzolo, ma una vera task force scientifica, a livello mondiale, è impegnata per debellarla. La Sardegna in testa. Primo obiettivo: accertarne le cause.
PISTA GENETICA Dopo anni di attesa, sono stati compiuti grandi passi avanti seguendo la pista genetica. Nel 2009 un'équipe coordinata dal neurologo universitario Adriano Chiò, di Torino, ha isolato il gene Sunc 1. Un successo, cui ne seguirono altri: nel gennaio dell'anno scorso è stata individuata una mutazione del gene TARBDP, considerata un'altra pietra miliare nella lunga strada verso la luce; in settembre, è stata la volta del C9orf72, risultato di una ricerca durata 10 anni, su un campione composto da 268 casi di Sla di origine familiare, (americani, tedeschi e italiani) e 402 casi, familiari e sporadici, finlandesi: il 38 per cento dei familiari e circa il 20 per cento degli sporadici erano portatori dell'alterazione del gene C9orf72. Allo studio hanno collaborato il consorzio Italsgen, che comprende 14 presidi universitari e ospedalieri, fra i quali il Centro Sla delle Molinette di Torino diretto da Chiò, l'università Cattolica di Milano, l'università di Cagliari e il National institute hof Healt di Bethesda, Usa.
SARDEGNA Coordinatore per la Sardegna, Giuseppe Borghero, della Clinica neurologica, il quale conferma che «anche nei pazienti isolani sono state rilevate le mutazioni dei geni TARBDP, (diffuso in un quarto delle persone affette dalla malattia), e C9orf72, rilevato in circa un quinto dei soggetti che hanno contratto la forma familiare».
ARISLA Obbiettivo della pista genetica è aprire la strada a nuove terapie. «Uno sforzo mondiale - dice Borghero -: al Policlinico contribuiamo con una sperimentazione a base di eritropoietina. Se tanto impegno avrà successo, migliorando almeno certi parametri, si arriverà anche a produrre nuovi farmaci». Si profilano intanto altre iniziative: «Sotto l'egida di Italsgen e con l'apporto di fondi Arisla (Agenzia per la ricerca Sla) è stato premiato un progetto, Sardinials, cui partecipano il nostro Policlinico, l'istituto Cresla di Torino e il centro di Bethesda. Obiettivo: esaminare il Dna delle persone per individuare altri geni ma anche fattori che con essi possono interagire nel provocare la Sla. Sotto il profilo epidemiologico invece, un gruppo di ricercatori sardi sta realizzando, su impulso della Regione, una mappa dell'Isola: già evidenziata la presenza di 2,5 malati per 100 mila abitanti anno, riferita però solo al nord e centro Sardegna. Seguiranno presto altri dati. Traguardo: avere finalmente un registro della Sla».
Lucio Salis
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Nuoro e Provincia (Pagina 16 - Edizione NU)
Domani un nuovo vertice
Il caso Ailun approda alla Regione
 
L'Sos del presidente Lorenzo Palermo per salvare l'Ailun mobilita forze politiche e sociali che ieri si ritrovano nella sala consiliare del Comune. Non a caso il sindaco Alessandro Bianchi sottolinea: «Dentro quest'aula ci sono tutti, a superare la storica dicotomia tra università pubblica e privata che è una balla». Palermo illustra il problema, innescato dal mancato trasferimento delle risorse della Regione per il 2011 e per il 2012: 900 mila euro l'anno mentre solo 300 mila sono stati trasferiti a ottobre come prima tranche del 2011. I fondi servono a tenere in piedi corsi di alta formazione che negli ultimi tre anni ospitano oltre 800 allievi e a mantenere una struttura con sette dipendenti che costano 200 mila euro. Il cda invece lavora a titolo gratuito. Un filo di fiducia ora, però, c'è. «Il giorno della festa delle Grazie (domani ndr ) l'assessore regionale alla Programmazione Giorgio La Spisa ci ha convocati alle 17», annuncia Palermo.
L'INCONTRO «Adesso abbiamo sospeso la procedura di mobilità dei dipendenti», spiega Palermo. «Finora siamo andati avanti grazie ai fidi bancari», sottolinea il vice presidente dell'Ailun Agostino Cicalò. «È una scelta politica. Per i fondi aggiuntivi di 10 milioni di euro all'Ente lirico di Cagliari sono bastate 48 ore», sottolinea Roberto Capelli, unico consigliere regionale presente. «La Regione - nota - ha una capacità di pagamento del 98 per cento sulla pubblicità istituzionale, del 29 per cento su ricerca e istruzione». Il leader della Cisl Ignazio Ganga pone l'urgenza di una risposta positiva già domani: «Se la Regione non dà nulla a novembre bisogna aspettare gennaio. Sarebbe drammatico». Ma Ganga denuncia anche la presenza di “un untore” che coltiverebbe un'azione anti-Ailun, soprattutto dopo la rifondazione con l'allargamento a 28 soci (Comune, Provincia, Camera di commercio, associazioni di caterigoria, ordini professionali) e l'avvio di corsi di alta formazione come il fiore all'occhiello Simannu. A sostegno dell'Ailun tante voci: Felicina Corda della Uil, il commissario del consorzio universitario Caterina Loi, Romolo Pisano, Franca Carroni, Gianni Salis, Luigi Arru e il messaggio di Giuseppe Luigi Cucca. ( m.o. )
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Provincia Sulcis (Pagina 19 - Edizione PC)
Emergenza Co2, esperti nel Sulcis
Le tecnologie “Zero emission” al centro di un convegno della Sotacarbo
CARBONIA. Oggi nella Grande miniera di Serbariu un appuntamento per studiosi italiani e stranieri
 
L'emergenza planetaria si chiama effetto serra: secondo gli scienziati che si occupano della materia è ancora troppa la quantità di anidride carbonica che continua ad essere immessa nell'atmosfera e che, nei prossimi novanta anni, potrebbe fare aumentare la temperatura del pianeta (con effetti catastrofici) di ben quattro gradi. Come rimediare? Ebbene, in un settore di così vitale importanza scende in campo il Sulcis. Domani a Carbonia esperti provenienti dalle università e dalle associazioni più importanti del settore si sono dati appuntamento proprio per assecondare le direttive della politica energetica europea che si è posta come obiettivo la riduzione delle emissioni del gas con effetto serra, la sicurezza degli approvvigionamenti e la competitività delle imprese. Insomma, si tratta di mettere a punto un modello che consenta di continuare a produrre energia senza inquinare e allo stesso tempo senza aggravare il sistema di costi insostenibili.
Perché Carbonia? Semplice, perché qui è in corso la sperimentazione della tecnologia Ccs che permette di separare (e catturare) l'anidride carbonica generata dai processi industriali e di confinarla (lo stoccaggio) nel sottosuolo (in formazioni geologiche profonde) oppure di smaltirla attraverso altri metodi di natura biologica e chimica.
A portare avanti una sperimentazione avanzata in questo settore è la Sotacarbo. La società partecipata da Enea e Regione ha, appunto, chiamato a consulto gli esperti più autorevoli. Il cammino, infatti è solo all'inizio. «Le tecnologie Ccs oggi disponibili - spiega il presidente della Sotacarbo Mario Porcu - devono essere dimostrate su scala significativa in vista di una loro estesa commercializzazione e impiego, però il loro sviluppo può offrire all'industria nazionale l'opportunità di svilupparsi e di competere nel settore delle grandi infrastrutture energetiche e dei processi industriali emettitori di grandi quantità di Co2». Appuntamento domani alle 10 nel Centro ricerche Sotacarbo della Grande miniera di Serbariu. Ci saranno tra gli altri esperti del Clean coal centre di Londra, dell'Enea, del World Energy council Italia, dell'Assocarboni, del Global Ccs institute dell'Australia, del Ministero dello Sviluppo economico e delle Università di Cagliari, Milano, Bologna e Roma. (s. m.)
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
MONSERRATO. Oncologia
Policlinico, Massidda in pensione
 
È in pensione dal primo novembre ma è difficile immaginarlo seduto su una delle tante panchine di una piazza di Cagliari. Bruno Massidda, 70 anni compiuti il 18 maggio, direttore della scuola di specializzazione di Oncologia medica (e responsabile del Day hospital al Policlinico universitario di Monserrato insieme a tanti altri ruoli e incarichi scientifici), a 47 anni dalla laurea e a 41 dalla vincita del concorso pubblico che lo ha visto entrare di ruolo come medico assistente nella Divisione di Oncologia del Businco di Cagliari, da venti giorni è un pensionato. Fu lui a contribuire a creare a Cagliari il primo reparto di Oncologia medica (diretto allora da Alberto Pellegrini) dove l'attenzione principale era indirizzata nella cura dei tumori.
«Era il 12 settembre 1972», ricorda il professor Massidda, «e fu un avvio folgorante perché insieme ad altri centri italiani diventammo uno dei poli più importanti». Oggi a Cagliari lascia «un polo di eccellenza nella lotta contro i tumori, con l'esistenza del presidio oncologico insieme all'azienda ospedaliera del Policlinico di Monserrato, e non sono il solo a dirlo».
A Cagliari manca ancora il registro dei tumori. «Cioè quella mappa geografica», conferma Massidda, «che ci indichi l'insorgenza dei tumori». Sembrerebbe un aspetto da poco per i profani ma per chi lavora nel settore «è importantissimo perché ci permetterebbe di attrezzarci meglio e per tempo alle richieste senza farci trovare impreparati». A Sassari e Nuoro c'è. Le ragioni della sua mancanza a Cagliari e provincia? «Chiedetelo al mondo politico. In tutti questi anni abbiamo comunque collaborato proficuamente e nel rispetto dei ruoli». Anche se non la mandò a dire all'allora assessore regionale Nerina Dirindin, quando in un incontro pubblico si lamentò per i suoi allievi di Oncologia medica formati a Cagliari e «costretti a emigrare nel resto d'Italia e d'Europa perché qui da noi non trovano sbocco di lavoro».
In quarant'anni trascorsi a combattere sul “fronte tumore” ne è passata di acqua sotto i ponti. «Oggi la nuova frontiera è la biologia molecolare perché siamo ormai entrati nei geni e si possono impiegare i medicinali su un obiettivo ben preciso e non più ad ampio spettro».
Gian Luigi Pala
 

LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Ed_Cagliari
TECNOLOGIE
Domani il forum sull’economia del Nord Sardegna
 
SASSARI Il focus sull’economia del Nord Sardegna sarà presentato domani pomeriggio a Sassari, alla Camera di commercio. L’iniziativa di Repubblica Affari & Finanza, presentata in otto città italiane, tra cui Sassari, si accompagna con lo studio realizzato sia a livello nazionale che territoriale dalla Net consulting. Il focus sarà uno strumento, a disposizione di tutti gli imprenditori del Nord Sardegna, utile per approfondire i temi della gestione aziendale in rapporto all’uso delle tecnologie. Sia pure in un quadro economico privato e pubblico deteriorato dalla crisi più pesante, c’è la consapevolezza dei piccoli imprenditori e degli artigiani sardi che gli investimenti nel settore dell’Ict, possano rappresentare un viatico per la ripresa. Senza trascurare, ovviamente, l’espansione commerciale, c’è la certezza che l’innovazione del proprio prodotto è la via da seguire. Il convegno è aperto a tutti.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 27 - Ed_Cagliari
UNIVERSITÀ»IL CASO
Ailun senza fondi, l’appello dei 28 soci: «Non fatela morire»
Il presidente Lorenzo Palermo: la Regione è sorda, continua a non assegnarci il milione e mezzo che ci spetta
di Marco Sedda
 
NUORO In cassa non ci sono più soldi e per andare avanti ha chiesto un prestito al Banco di Sardegna. Tutta colpa della Regione, che deve ancora versare due terzi dei finanziamenti previsti per il 2011 e l’intera somma stanziata per il 2012, in totale un milione e mezzo di euro. Per far conoscere una situazione che definisce «drammatica», il presidente dell’Ailun (Associazione istituzione libera università nuorese) Lorenzo Palermo ieri mattina in municipio ha convocato una conferenza stampa-dibattito. All’appello hanno risposto praticamente tutti i 28 soci, pubblici e privati, che fanno parte dell’Ailun: Comune, Provincia, Camera di commercio, Confindustria, banche, sindacati, associazioni di categoria e diversi ordini professionali. «Ci stiamo battendo per far inserire nel bilancio regionale i fondi per l’Ailun – ha esordito Palermo – perché la Regione si è dimostrata sorda a tutte le nostre richieste, malgrado siano soldi che ci spettino per legge. Un mese fa la Regione ci ha accreditato 300mila euro ma all’appello mancano ancora i restanti 600mila del 2011 e i 900mila euro del 2012. Nel frattempo abbiamo sospeso la procedura di mobilità per il personale ma continueremo la mobilitazione fino a quando non arriveranno i finanziamenti. Spero che la situazione si sblocchi mercoledì, quando a Cagliari incontreremo l’assessore della Programmazione Giorgio La Spisa». Per il sindaco Sandro Bianchi «è importante che all’appello abbiano risposto praticamente tutti, un fatto che supera la diatriba ideologica tra università pubblica e privata. Di patto di stabilità si muore e domani (oggi per chi legge, ndc) saremo a Cagliari con gli altri amministratori del Nuorese per protestare contro i tagli». L’unico consigliere regionale presente, Roberto Capelli (Giuseppe Luigi Cucca ha inviato una lettera di solidarietà) ha parlato delle scelte politiche della giunta Cappellacci: «L’Ailun deve ricevere la stessa somma che la Regione ha speso per la Vuitton Cup, ovvero 1,5 milioni di euro. Sponsorizzare la vela o dare 300mila euro al premio di cinema Rodolfo Valentino invece che all’università, alla cultura o al lavoro, sono scelte politiche». Tra gli altri è intervenuto il leader della Cisl Ignazio Ganga: «L’Ailun è una realtà da 26 anni. Con soli 7 dipendenti (che costano 200mila euro, ha precisato Palermo) produce un’economia fondamentale, quella del sapere, e ha una compagine sociale molto ampia che non ha eguali in Sardegna. Io ho avuto diversi contatti con l’assessorato alla Programmazione e ho capito che se in passato il problema dell’Ailun era il fatto di essere un’istituzione privata, oggi in Regione dicono che distoglie fondi dai master universitari. Per questo credo che ci sia un untore che da dentro minacci la possibilità che l’Ailun abbia un futuro». Rabbia e coesione sono i concetti sottolineati dal segretario della Uil Felicina Corda e dal consigliere comunale Franca Carroni: «Dobbiamo constatare che siamo sempre in emergenza e che non abbiamo forza di persuasione – ha detto Corda – non possiamo uscire sui giornali solo quando dobbiamo chiedere soldi». Stesso concetto espresso da Carroni: «Dobbiamo alzare la voce perché così non possiamo andare avanti. In Regione bisogna dire che da Nuoro non ce ne andiamo e che non ci rassegniamo a vedere i nostri figli partire». Agostino Cicalò, vicepresidente Ailun e presidente di Confcommercio, ha infine illustrato la situazione economica: «I 300mila euro arrivati a ottobre sono andati a ripianare parte dell’esposizione bancaria. Nel frattempo gli interessi corrono e hanno raggiunto la cifra di 40mila euro, quanto il costo di un lavoratore».
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 27 - Ed_Cagliari
I NUMERI
Dal 2010 corsi per 800 studenti
Mentre medici e infermieri si sono esercitati al Simannu
 
NUORO Dal 2010 al 2012 l’Ailun ha realizzato corsi di alta formazione post laurea per oltre 800 persone: 348 dipendenti della pubblica amministrazione, 205 liberi professionisti, 148 tra medici e infermieri che si sono esercitati con Simannu (il centro di simulazione medica), 115 mediatori (unico corso nell’isola), 31 studenti del master e 12 studenti laureandi. Il numero di persone è notevolmente aumentato dal 2010, quando l’Ailun si è aperto agli ordini professionali. (m.s.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
l’archeologia
Scavi in Tunisia: l’ateneo cittadino sempre in prima fila
Incontro di Marco Milanese con il nuovo direttore del Patrimonio nazionale tunisino, allo studio la pianificazione di una nuova «campagna» a Djerba
 
SASSARI Prosegue l'impegno dell'Università di Sassari nello studio e nella valorizzazione del patrimonio archeologico della Tunisia e continuano le attività di ricerca e i rapporti di amicizia anche dopo i cambiamenti della primavera araba. Questa la prospettiva generale di amicizia e di cooperazione internazionale al centro di un incontro che il professor Marco Milanese - in rappresentanza del rettore Attilio Mastino - ha avuto nei giorni scorsi a Tunisi con il nuovo direttore generale dell'Insitut National du Patrimoine de Tunisie, Adnan Louichi.Nel corso dell'incontro sono stati affrontati i principali punti del lungo rapporto di collaborazione tra le due istituzioni: dall'organizzazione dei convegni su “L'Africa Romana”, che giungeranno il prossimo anno alla ventesima edizione, alle campagne di scavo in vari siti della Tunisia, come Uchi Maius, Zama Regia e Nabeul. Marco Milanese ha sottolineato al direttore dell'Institut il significativo investimento dell'Università di Sassari in progettualità, finalizzata alla partecipazione a bandi nazionali e internazionali per ottenere le risorse necessarie al completamento delle campagne di scavo dell'importante sito di Uchi Maius e per arrivare nel 2013 alla pubblicazione dei ritrovamenti effettuati in dieci campagne di ricerca. La città romana di Uchi Maius è ubicatasituata in un'area collinare della Tunisia settentrionale, a pochi chilometri da Thugga, capitale del regno dei Numidi Massyli: si tratta di una delle aree più fertili della Tunisia e, in età romana, a maggiore concentrazione urbana nell'intera Africa Proconsolare. Le indagini si sono particolarmente concentrate nelle aree del foro, della cittadella, ma sono stati oggetto di scavo anche numerosi impianti produttivi, gli archi, le terme, l'anfiteatro, la necropoli, la basilica cristiana. Il direttore dell'Institut Adnan Louichi ha sottolineato una ferma intenzione di continuità e di nuovi sviluppi dei rapporti e la disponibilità ad autorizzare e incoraggiare le ricerche nei vari siti in cui l'Ateneo turritano è attivo con i suoi ricercatori. Probabile una ricerca di archeologia islamica a Djerba, dove l'Università potrebbe studiare un tema di notevole interesse per la storia della Tunisia.

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