Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
08 November 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Un tutor per scegliere la facoltà
Via al progetto-orientamento: aiuterà gli studenti universitari a prepararsi
UNIVERSITÀ. Il rettore Giovanni Melis a tu per tu con la commissione Cultura del Consiglio regionale
 
«Stiamo lavorando per un processo di miglioramento della didattica, per consentire a docenti e studenti delle scuole superiori di capire quali aspetti devono essere approfonditi in vista degli studi universitari». Lo ha detto il rettore Giovanni Melis, nel corso dell'audizione davanti alla Commissione Cultura del Consiglio regionale, presieduta da Carlo Sanjust.
«L' Ateneo - ha spiegato Melis- ha attivato il progetto Orientamento, dopo aver somministrato più di 4 mila test nelle scuole dell'Isola per testare la preparazione culturale degli studenti: i risultati migliori si riscontrano nella comprensione verbale, nelle materie letterarie e nella lingua inglese, ma restano purtroppo al di sotto dei coetanei del resto d'Italia. Per questo, dall'anno scorso abbiamo attivati una sessantina di corsi di riallineamento della preparazione all'ingresso in università».
Anche l'istituzione dei speciali tutor nelle facoltà ha consentito di ridurre gli abbandoni e il numero dei fuoricorso, e aumentare il numero degli studenti attivi (coloro che sostengono esami) e il numero dei laureati (passati dai 4090 del 2008 ai 4400 del 2011).
Riferendosi alle polemiche sulla cosiddetta «decadenza», il Rettore ha precisato che «nessuno è stato dichiarato decaduto, molti hanno ripreso a studiare e hanno concluso il loro percorso universitario».
Al centro del colloquio con i commissari, anche il rapporto tra il numero dei laureati e lo sviluppo economico: «Trovare un'occupazione è difficile per tutti - ha spiegato il Rettore - lo è ancora di più per chi non ha un titolo di studio elevato: oggi, senza la laurea, non si può nemmeno emigrare. Non pagano le tasse i figli dei cassintegrati, di coloro che hanno perso il lavoro e gli studenti che si sono diplomati con il massimo dei voti».
L'impegno dell'Ateneo è cresciuto anche sul fronte della preparazione degli insegnanti delle superiori: Cagliari è sede di 575 tirocini abilitanti e delle lauree magistrali abilitanti.
Quanto all'ipotesi di cancellazione degli enti per il diritto allo studio, di cui si discute in questi giorni in Consiglio regionale, il Rettore ha chiesto ai membri della Commissione che «venga assicurata comunque una presenza universitaria qualificata negli organi che in futuro si occuperanno di diritto allo studio».
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 43 - Edizione CA)
Titolo accademico ad honorem in Lingue Moderne
Lode alla ragion critica, l'Università di Cagliari laurea il “suo” Dorfles
 
Una volta Gillo Dorfles, 102 gloriosi anni compiuti ad aprile, confidò che la Sardegna gli provocava una nostalgia simile a quel sentimento complesso e indecifrabile che è saudade portoghese. E degli anni trascorsi (dal 1970 al 1974) come docente al Magistero di Cagliari, disse di averli dedicati «più alla bellezza della terra che all'Estetica». «Mi piaceva - aggiunse - andare al Poetto con i suoi casotti». Gioielli di architettura spontanea ai quali dedicò, alcuni anni più tardi, una bellissima prefazione al libro “La città estiva” di Giancarlo Cao. Amava anche la solennità di Capo Caccia e il mare cristallino di Villasimius. «Se c'è una macchia - però precisava - questa è la Costa Smeralda». Non poteva che essere così per un intellettuale e critico d'arte che detesta la globalizzazione, l'indebolimento dell'identità e i luoghi comuni. Tra una settimana, l'Ateneo di Cagliari, città dove Dorfles era tornato quattro anni fa ospite di “Festarch”, l'appuntamento con l'arte e l'architettura che aveva fatto scoprire alla città la fabbrica urbana della Manifattura Tabacchi, lo insignisce della laurea honoris causa in Lingue Moderne. La notizia è stata annunciata ieri mattina durante la presentazione del progetto di messa in rete dei Musei Civici di Cagliari.
Critico, saggista, artista, docente di Estetica, autore di numerosi volumi, laureato in medicina con una specializzazione in psichiatria e a seguire un'infinita lista di riconoscimenti, è nato a Trieste, città di rara bellezza dove la piazza tocca il mare e dove aveva conosciuto l'impiegato Ettore Schmitz (poi Svevo), e ha attraversato il Novecento da protagonista, con la leggerezza di chi conosce l'ironia. Quel caldo pomeriggio cagliaritano di quattro anni fa, trascorso alla Manifattura Tabacchi a rispondere alle domande del pubblico, Dorfles non diede né ricette ma face un'unica raccomandazione: «Coltivare l'ironia». Al bizzarro quesito «è pericoloso nascere sardi», rispose sicuro: «È pericoloso nascere».
Ed è bellissimo, se è vero che a 102 anni, continua a non voler parlare di sé (malattia della vecchiaia). «Preferisco ricordare il presente e vorrei ricordare il futuro, naturalmente», confidava lo scorso anno a un giornalista del Corriere che lo intervistava nella sua casa milanese. Le uniche concessioni le ha fatte in “Lacerti della memoria. Taccuini intermittenti” pubblicati nel 2007, un affresco di ricordi delle sue esperienze all'estero. «Ho scelto solo quelle cose che pensavo potessero avere un minimo di interesse per il pubblico. Ho evitato di parlare di me, dei miei sentimenti, delle mie idee politiche e religiose».
Non ha mai invece smesso di parlare d'arte. «La passione a cui sono rimasto sempre fedele, sin dalle prime folgorazioni dell'astrattismo di Klee e di Kandinsky». Una passione che lo ha portato a scoprire prima di altri nomi dell'architettura come Frank Lloyd Wright o Mies van der Rohe e a viaggiare instancabilmente sui sentieri dell'architettura e del gusto, facendo scoprire agli italiani le correnti artistiche che via via si affermavano. Anche negli anni sardi strinse legami con artisti che facevano tendenza nell'Isola come Maria Lai, Gaetano Brundu, Tonino Casula. Schivando il conformismo «maniera comoda di adattarsi alla vita perché la persona veramente elegante è démodé». (c.p.)
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Nel campo di Mamusa matura il Moderno
Manca rilegge il “Michele Boschino”
Cuec propone un'edizione critica del romanzo di Giuseppe Dessì del 1942
 
Gianfranco Contini lo definì il Proust sardo. Era ancora il 1939 e Giuseppe Dessì aveva appena pubblicato “San Silvano”, il suo primo romanzo, lontano da “Paese d'ombre” (1972), considerato il suo capolavoro. Oggi al romanziere, nato a Cagliari ma con “radici” a Villacidro, sono intitolati una fondazione e un premio di prestigio che si è concluso di recente. Sempre di recente, è uscita per i tipi della Cuec, a cura di Dino Manca, filologo dell'Università di Sassari, la prima edizione critica di un suo romanzo: “Le carte di Michele Boschino”, pubblicato nel 1942.
Al centro del racconto il contadino Michele Boschino, la sua storia, la visione del mondo; alla confluenza di una doppia narrazione, una in terza, una in prima persona, rispettivamente di un narratore che si pone al di fuori della vicenda e del matematico Filippo. Due mondi, due prospettive, due istanze narrative con un proprio orientamento ideologico, dietro a eventi non sempre collegati eppure complementari e convergenti. Una scelta complessa e audace, quella di ammettere in successione due punti di vista per arricchire il personaggio, tanto temeraria da essere considerata un caso unico nella narrativa del '900. Una soluzione in linea col relativismo conoscitivo e col profilo di autore moderno che Dessì si ritagliava all'interno di una cultura raffinata, aperta agli stimoli europei e americani.
Il viaggio memoriale che nel libro si snoda è, anch'esso, aderente a un altro interesse dello scrittore che della memoria fa una costante semantica. D'altra parte, i modi in cui i ricordi si dispongono sulla pagina confermano l'uso sapiente delle tecniche di variazione in una narrazione ricca di sfasature temporali, mentre, lungo il crinale della memoria, si costruisce la coscienza di sé, alla base della conoscenza. Un'ancora salvifica per “non sentirsi sospesi nel nulla”, come dice lo stesso Dessì nei Diari del '48. Sullo sfondo una Sardegna terra di “permanenza e non di viaggio”, la Cagliari di Filippo e la Sigalesa e Mamusa di Boschino.
Dietro le scelte linguistiche, l'accurato lavoro di selezione sui dizionari, il Tommaseo primo fra tutti, il lessico sofisticato e la pertinenza terminologica. Ma i due mondi e le due culture si manifestano anche attraverso l'intento mimetico che Manca puntualmente segnala con l'indicare, fra gli altri, i modi di dire idiomatici, le soluzioni bilingui, la presenza di figure retoriche che rimodulano il parlato. Innesti sul tronco della lingua italiana, a significare, ancora, la capacità di trasfigurare artisticamente l'isola.
Coerentemente, dietro la visione del mondo di Dessì c'è il supporto di letture importanti: Spinoza, Leibniz, Kant, Shopenhauer, Nietzsche, Bergson, Einstein, Husserl, Merleau Ponty, Heidegger. Filosofi che spiegano l'adolescenza curiosa e inquieta e la presenza di importanti figure di riferimento come quella di Delio Cantimori al Liceo Dettori di Cagliari. Una passione, quella per la filosofia, che giustifica il gioco dialettico dentro il romanzo, dove la verità continuamente si ridefinisce nello sforzo di comprendere l'altro e di cui testimonia la stessa divaricazione strutturale. Un approdo evidente alla fenomenologia e all'esistenzialismo di Kierkegaard, Nietzsche e Merleau Ponty, che concorre a rendere il romanzo lettura moderna di un'isola variegata e complessa.
L'opera è stata trasmessa attraverso tre quaderni di abbozzi, tre elaborati dattiloscritti, due articoli, un'ultima bozza di stampa e due edizioni autorizzate, che Dino Manca ha messo a confronto. Si scopre così che è con l'edizione del '75 che si arriva alla lezione definitiva con interventi diversi: dagli errori di battitura, alle riconsiderazioni morfo-sintattiche, fino alle operazioni sulla narrazione e lo stile. A corredo di questa edizione critica la ricca introduzione e un pregevole doppio apparato: genetico, e di note esplicative e di commento storico, filologico e linguistico.
Angela Guiso
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 26 - Edizione OL)
Sassari
Tutto pronto per il nuovo anno accademico
 
È tutto pronto per domani quando il rettore dell'università di Sassari Attilio Mastino aprirà il 451° anno accademico. La cerimonia inaugurale si terrà nella sede centrale di piazza Università a Sassari. Il programma dei festeggiamenti si aprirà alle 10.30 in sala Milella. Alle 12, il momento più importante di tutta la giornata quando, il rettore Attilio Mastino, taglierà il nastro del nuovo ospedale veterinario di via Vienna, opera molto attesa. Sempre in mattinata, in via Rockefeller, sarà presentata la nuova sede del Ced, centro elaborazione dati dell'Università turritana. Il momento centrale sarà ospitato nell'aula magna di piazza Università a partire dalle 17,30, con l'ingresso del corteo accademico e la relazione introduttiva del rettore. Seguiranno gli interventi di Gabriele Casu, rappresentante degli studenti, Grazia Toccu per il personale tecnico amministrativo, Marco Calaresu, rappresentante dell'associazione dei dottorandi e dottori di ricerca italiani e gli ospiti Jordi Montaña e Marc Mayer. (a.br.)
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Alghero (Pagina 27 - Edizione OL)
Iniziativa
Al via il Forum del Turismo
 
Esperti a confronto sull'industria della vacanza, questo fine settimana in occasione del Forum del Turismo- Cultura, Impresa, Istituzioni. Una iniziativa in programma nella Torre Sulis a partire da domani alle nove e patrocinata dall'amministrazione comunale e dalla Fondazione Meta. Ormai è un classico dell'economia della vacanza: si tratta dell'appuntamento biennale per operatori culturali, dirigenti di impresa e rappresentanti istituzionali organizzato dal Centro Studi e Politica Giuseppe Toniolo.
In apertura dei lavori sono previsti i saluti del sindaco Stefano Lubrano, poi gli interventi di Antonio Arcadu, già direttore dell'Azienda di turismo di Sassari e di Giacomo Del Chiappa, del CreNos-Università di Sassari. Sabato il convegno prosegue alle dieci con numerosi relatori. (c. fi.)
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Cronaca di Alghero (Pagina 27 - Edizione OL)
Progetto
Bombarde, fotografie contro l'erosione
 
Le Bombarde si preparano a essere spiate da occhi elettronici estate e inverno, con il mare calmo o con la burrasca, per capire come cambiano nel tempo le linee di riva. La sofisticata attrezzatura fotografica è stata fornita all'area marina protetta Capo Caccia-Isola Piana dalla Regione nell'ambito del progetto Res-Mar. L'équipe tecnica, Sabrina Carboni, Alberto Ruiu, Alessandro Azara, coordinata dal direttore Gianfranco Russino, si occuperà di installare l'apparecchiatura presso la struttura Tam Tam che si trova in una posizione idonea a consentire il monitoraggio della spiaggia a rischio di erosione. Le apparecchiature scientifiche in dotazione al progetto Res-Mar, finanziato con i fondi del Programma operativo Italia-Francia marittimo, comprendono anche una stazione meteo in grado di raccogliere dati circa la direzione e l'intensità del vento e la pressione atmosferica. I dati strumentali saranno raccolti per circa un anno e poi analizzati dai referenti scientifici dell'Università di Cagliari, Dipartimento d'Ingegneria e dell'Università di Sassari. «La documentazione così elaborata - fanno sapere dall'area marina - andrà a completare il quadro informativo complessivo della spiaggia indagata, aggiungendosi alle informazioni raccolte in circa 50 transetti tracciati in spiaggia, sia per la parte emersa sia per quella sommersa, in 5 campagne di studio distribuite tra aprile 2012 e marzo 2013». La presentazione dell'iniziativa ieri, nella torre di San Giacomo, in una conferenza stampa alla quale ha preso parte anche il geologo Sergio Ginesu. ( c. fi. )
 

LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 42 - Ed_Cagliari
Arrivano le statue di Mimmo Paladino e una laurea a Dorfles
Il celebre critico di 102 anni a Cagliari la prossima settimana Presentate le “Dormienti” acquisite dalla Galleria d’Arte
di Sabrina Zedda
 
CAGLIARI Nel 1948 insieme ad artisti come Monnet e Munari fu tra i fondatori del Mac, il Movimento per l’arte concreta. Vent’anni più tardi illuminò tutti spiegando cosa davvero l’arte moderna intendesse per “kitsch”. Adesso, a 102 anni suonati, Gillo Dorfles prepara le valigie: non per andare in pensione, che progetti da realizzare ne ha ancora tanti, ma per venire in città a ricevere la laurea ad honorem in Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale che l’Università gli tributerà la prossima settimana. E così, il celebre pittore, critico d’arte, esteta, che negli anni ’70 insegnò pure nell’ateneo cagliaritano, tornerà dove in tanti aspettano di sentire la sua voce. La notizia è stata data ieri durante la presentazione dei nuovi programmi che da novembre interesseranno i Musei civici cagliaritani, il complesso museale che abbraccia la Galleria comunale d’arte, l’Antico Palazzo di città e il Museo d’arte siamese. Il via al calendario di appuntamenti l’hanno dato “I dormienti”, le cinque statue di terracotta commissionate dal Comune all’artista campano rappresentante della transvanguardia Mimmo Paladino, che da ieri sono visitabili nelle due vasche antistanti l’ingresso della Galleria comunale d’arte. Cinque corpi di sesso indefinito, cui il fogliame che cade nelle vasche, le diverse luci e ombre del giorno e della sera, la pioggia e il sole, conferiscono un aspetto sempre diverso. In queste statue, ha spiegato Maria Luisa Frongia, docente di Storia dell’arte contemporanea all’Università di Cagliari, «c’è il retaggio, dove i tratti degli occhi, della bocca, del naso sono appena accennati». Opere costate 40 mila euro e che danno completezza, ha detto la direttrice dei Musei civici, Anna Maria Montaldo, alle collezioni d’arte moderna. I “dormienti” non arrivano in città per caso: nell’ultimo anno è stata costante la collaborazione tra Galleria comunale d’arte e Paladino affinché l’artista potesse creare delle opere attinenti con la città. Non solo: nelle intenzioni dell’amministrazione, ha spiegato il sindaco Massimo Zedda, vi era quella di dare all’arte un respiro più ampio, portando le opere in spazi diversi da quelli museali, come i Giardini pubblici su cui la Galleria comunale d’arte s’affaccia. Tra le altre proposte del fitto calendario della stagione all’insegna dell’arte sono da segnalare, il 13 dicembre nell’Antico Palazzo di città, l’inaugurazione della mostra “Il Piranesi ritrovato”, in cui sarà presentato il secondo nucleo di opere d’arte moderna acquisite negli anni Novanta dalla Galleria comunale d’arte. Il 20 dicembre apre "I grandi assenti. Percorsi di ricerca a confronto”: in mostra, tra le altre, opere di Guttuso, Burri e Fontanta. “Oggetti per passione”, è invece la selezione di preziosi e singolari oggetti che raccontano la vita delle donne giapponesi nel XIX secolo, in esposizione dal 31 gennaio, mentre a marzo arriva la seconda parte degli “Spazi dell’arte”. “Sorprenditi ai musei civici” è i titolo di questa serie di iniziative, perché data la crisi, ha spiegato Anna Maria Montaldo, «non c’è una sola mostra confezionata», ma c’è invece il lavoro degli esperti dei Musei civici che, utilizzando il patrimonio già acquisito e collaborando con altre realtà italiane e non, hanno prodotto questi risultati. Mostre non statiche, ma aperte alle sorprese, incluse incursioni degli artisti e proposte del pubblico.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 12 - Ed_Cagliari
La Spisa: «La Regione non riesce a scrivere la nuova finanziaria»
L’assessore non esclude l’esercizio provvisorio nel 2013
Fois: «Inutile contare soldi che non possiamo spendere»
di Alfredo Franchini
 
CAGLIARI Alla Regione ne hanno abbastanza di continuare a contare soldi che poi non si potranno spendere per i vincoli posti dallo Stato. E così, la cosa più probabile è che non riuscendo a elaborare una Finanziaria «possibile», la giunta e il Consiglio scelgano di temporeggiare: l’assessore al Bilancio Giorgio La Spisa non ha fatto mistero, in commissione Bilancio, della possibilità, davvero assai nefasta, che il 2013 s’inizi con tre mesi di esercizio provvisorio. «La situazione è molto grave. La Finanziaria del 2013 è legata alle prospettive di chiusura della vertenza entrate e soprattutto dal confronto per rivedere i limiti del patto di stabilità», ha spiegato l’assessore La Spisa. Senza la revisione del patto di stabilità, sarebbe inutile anche avere dallo Stato le maggiori entrate, così come sollecitato anche dalla Corte costituzionale e dalla corte dei conti. Le casse della Regione sono inesorabilmente vuote sia sul breve periodo, (da qui alla fine dell’anno), sia per il 2013. Da qui sino alla fine di dicembre sono disponibili solo 551 milioni che serviranno a onorare solo la spesa corrente. Per il resto, dalle prime stime, in cassa ci sarebbero solo 2,3 miliardi di euro per i pagamento non solo a favore dei comuni e per il funzionamento dell’apparato amministrativo ma anche per tutte l eleggi obbligatorie e per le politiche sul sociale, turismo, scuola, attività produttive, sport e spettacolo. Il presidente della commissione Bilancio, Pietrino Fois, ha indicato la strada: «Sforare il patto di stabilità», afferma, «dobbiamo evitare una Finanziaria beffa, cioè un’azione prettamente contabile senza alcuna possibilità di finanziarie e investire». La recente sentenza della Consulta che obbliga lo Stato a versare nelle casse di Viale Trento altri 220 milioni di euro, suona come una beffa perché - è stato ribadito in commissione Bilancio - quei soldi non potranno esseri spesi. Fois alza il tiro: «Il Consiglio dei ministri deve intervenire urgentemente sul caso Sardegna. Altrimenti non ha sneso andare avanti con una finanziaria sbarrata». A fronte di un bilancio di circa nove miliardi e in conto residui di sei miliardi, la spesa effettuata dalla Regione è pari a circa quattro miliardi e 740 milioni. I pagamenti effettuati sono pari a due miliardi e 147 milioni. Ma preoccupa la differenza tra le previsioni di entrata e il riscosso, tra le previsioni di spesa e il pagato. «Siamo davanti a un’emergenza democratica», afferma Luciano Uras (Sel), «in questa situazione la finanziaria la può fare solo Monti... da un lato ci commissariano, dall’altro abbiamo la pressione sociale, la voglia di rispondere al bisogno e l’impossibilità di farlo. Dovevamo attrezzarci piano piano, la deriva era chiara da tempo, altro che mandare mail al governo come ha fatto il presidente Cappellacci». La revisione del Patto di stabilità è una delle richieste-battaglie che è stata avanzata anche dai segretari generali del sindacato sardo, Enzo Costa, Mario Medde e Francesca Ticca.
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 39 - Ed_Cagliari
NUOVE PROSPETTIVE
Chimica verde, l’Università vara un master di II livello
 
SASSARI Il Dipartimento di Chimica e Farmacia dell’Università di Sassari ha promosso un master di II livello in «Chimica verde: produzioni chimiche e nuovi materiali da fonti rinnovabili». Le domande di partecipazione scadono il 20 novembre alle 12. Il bando è disponibile sul sito dell’Università, nella sezione concorsi. Secondo le intenzioni dei promotori, il master «intende offrire una formazione specialistica di alto livello scientifico e, in particolare, si propone di fornire le conoscenze degli scenari internazionali dei processi di chimica verde (con particolare riferimento all’ottenimento, alla lavorazione e al ciclo di vita dei polimeri)». Ma l’obiettivo è anche quello di offrire un quadro generale sulle prospettive economiche e ambientali della sostituzione di materie prime di origine fossile (petrolio, carbone, gas naturale) con materie prime da fonti rinnovabili (biomasse vegetali). Si tratta di tematiche rilevanti e particolarmente attuali per il territorio del nord Sardegna, vista l’iniziativa dell’insediamento nel polo industriale di Porto Torres relativo alla chimica verde «che si auspica possa rappresentare fonte di sviluppo e occupazione anche grazie alle attività dell’indotto». E tra gli obiettivi del master universitario, figura quello di creare figure professionali «che possano favorire questo processo». Il master avrà durata annuale (1500 ore tra lezioni frontali, laboratori e stage) e assicurerà l’acquisizione di 60 crediti formativi universitari. Per partecipare è richiesta la laurea specialistica o magistrale in chimica, chimica industriale, farmacia, chimica e tecnologia farmaceutiche, biotecnologie industriali, ingegneria chimica, scienza e ingegneria dei materiali. In alternativa sono ammissibili i titoli quadriennali o quinquennali conseguiti secondo il vecchio ordinamento. I posti disponibili sono al massimo 25, di cui almeno 15 riservati ai residenti in sardegna da tre anni. Gli altri 10 saranno a disposizione di non residenti.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 43 - Ed_Cagliari
Enrico Pau: «Come nasce un film»
Sassari, incontro con il regista che ha donato le sue sceneggiature all’Università
 
SASSARI «Molte volte la magia del processo creativo che sta dietro un film si perde, bisognerebbe essere lì con una telecamera per riprendere il momento in cui nascono le idee». Per il regista cagliaritano Enrico Pau la gestazione di un opera cinematografica è fatta di tante fasi, difficili da restituire completamente a chi le voglia studiare e ricostruire. Ma un primo passo può essere sicuramente quello di entrare in punta di piedi - attraverso le sceneggiature, gli storyboard e gli appunti ideati nel corso della lavorazione – nelle stanze in cui avviene la creazione, nei laboratori segreti degli autori stessi. E così l’autore di “Pesi leggeri” e “Jimmy della collina” è arrivato ieri mattina in città per donare le sue sceneggiature al Fass, il Fondo autografo scrittori sardi moderni e contemporanei dell’Università sassarese. Pau si è raccontato agli studenti di Storia e critica del cinema in un incontro organizzato in via Zanfarino. Il progetto Fass, ideato da Aldo Maria Morace e diretto da Marco Manotta, rappresenta il primo archivio letterario della Sardegna e ha l’ambizione di reperire, digitalizzare e catalogare i manoscritti di autori sardi moderni e contemporanei. Del catalogo fanno già parte l’autografo de “Il giorno del giudizio” e tutte le carte di Salvatore Satta, più gli autografi di altri autori. Dopo la proiezione del suo primo lavoro - il cortometraggio “La volpe e l’ape” del 1996 - il regista ha dialogato con Lucia Cardone, Aldo Maria Morace, Marco Manotta e Antioco Floris. Al centro il lavoro di ideazione e scrittura della storia alla base del prodotto cinematografico – frutto di un lungo confronto a più fasi tra regista e sceneggiatori - l’intesa perfetta con Antonia Iaccarino, sceneggiatrice dei suoi film, i retroscena della lavorazione di “Pesi leggeri” e del nuovo film dedicato alla figura dell’Accabadora. E poi il racconto degli esordi come attore e regista in teatro, fino alla “chiamata al cinema” dopo la lettura di “Il quinto passo è l'addio” di Sergio Atzeni: un desiderio fortissimo di realizzare film e raccontare la Cagliari del sottoproletariato, degli ultimi, della periferia.(a.sa.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Sassari
AIRC
Lotta ai tumori, sessanta ricercatori entrano nelle scuole
 
SASSARI Oggi è un giorno importante per l’Airc: l’associazione per la lotta contro i tumori entra infatti nelle scuole per sensibilizzare gli studenti sull’importante tema della salute. Oltre sessanta ricercatori dell’Airc si recano in altrettanti istituti secondari superiori per incontrare gli studenti e illustrare loro il valore e i progressi della ricerca scientifica. Sarà coinvolto anche l’incontro al liceo Canopoleno di Sassari (sempre oggi 8 novembre) dove interverrà Rosa Pascale dell’Università di Sassari. Sabato 10 novembre, invece, i volontari Airc torneranno nelle piazze con “I Doni per la Ricerca”, una nuova iniziativa per dare energia al lavoro dei ricercatori. Con una donazione di 10 euro i sostenitori dell’associazione riceveranno una elegante confezione di cioccolatini di ottima qualità e una piccola pubblicazione con consigli pratici per la salute (per avere informazioni e sapere quali sono le piazze interessate dall’iniziativa si può consultare il sito internet www.airc.it o chiamare il numero verde 800 350 350). A Sassari l’appuntamento è nelle piazze Castello e Azuni, ad Alghero in piazza della Mercede. «Ci piacerebbe poter contare su un approfondimento scientifico attraverso la voce di Rosa Pascale dell’Università di Sassari – spiegano i soci dell’Airc – la ricercatrice che incontrerà gli studenti del liceo Sante Simone. Rosa Pascale, oltre naturalmente alla sua area di ricerca, metterà in luce anche l’esperienza nella scuola di Sassari dove sarà relatrice di un incontro del progetto “Airc nella scuola – Il futuro della ricerca comincia in classe” facendo emergere il valore di questo progetto a cui teniamo moltissimo».

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