Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
07 November 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Il farmaco anti-epilessia
Premiati gli studi di un docente cagliaritano
SALUTE. Un progetto sperimentale di cura del professor Marco Pistis
 
Una nuova frontiera nella cura dell'epilessia: l'ha aperta Marco Pistis, professore associato di Farmacologia del Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Università cagliaritana. Il suo progetto sperimentale è risultato vincitore di un bando promosso dalla Fire (Fondazione italiana ricerca epilessie) e dall' Aice (Associazione italiana ricerca sull'epilessia). Martedì prossimo, 13 novembre, la consegna del premio a Roma nella sede del Senato al termine di un convegno patrocinato dalla Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama.
IL BANDO La Fire e l'Aice hanno finanziato congiuntamente progetti di ricerca utilizzando i fondi raccolti attraverso il cinque per mille e donazioni volontarie. Il bando era destinato a ricercatori impegnati a sviluppare nuovi studi sulle forme di epilessia resistente ai trattamenti farmacologici.
«Il progetto vincitore», spiega una nota, «ha l'obiettivo di caratterizzare i meccanismi di una specifica forma di epilessia (l'epilessia notturna del lobo frontale) e di testare un nuovo trattamento farmacologico». Secondo le più recenti statistiche, un'elevata percentuale di pazienti affetti da questa malattia (più di un terzo) non risponde adeguatamente alle terapie antiepilettiche convenzionali. «È quindi urgente - prosegue la nota - individuare nuove strategie terapeutiche potenzialmente utili anche per altre forme di epilessia».
TRATTAMENTI Recentemente il gruppo di ricerca coordinato dal professor Marco Pistis ha individuato dei meccanismi molecolari che potrebbero rappresentare un obiettivo per lo sviluppo di nuove cure per questa forma di epilessia. L'efficacia dei nuovi trattamenti, a base di farmaci già in commercio per altre patologie non neurologiche, sarà testata non solo su modelli animali della malattia, cioè topi geneticamente modificati portatori della stessa mutazione che nell'uomo è responsabile della malattia, ma anche sui pazienti.
I PAZIENTI Una parte molto importante del progetto è lo studio clinico, condotto in collaborazione con il gruppo diretto da Francesco Marrosu, professore ordinario di Neurologia al Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Clinica e Molecolare. In parallelo agli studi sugli animali, verrà, infatti, studiata l'efficacia del trattamento farmacologico aggiuntivo in un gruppo di pazienti con epilessia farmacoresistente seguiti dalla Neurologia dell'Azienda Mista Ospedaliero-Universitaria di Cagliari.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Commenti (Pagina 12 - Edizione CA)
Per una nuova città metropolitana
Un piano strategico per valorizzare Cagliari
di Francesco Annunziata*
 
La maggior parte delle aree urbane del nostro Paese sono date da un raggruppamento di aggregati urbani, in un'area circoscritta, di uno o più abitati capoluoghi e non, con i relativi nuclei residenziali e case sparse, comprensivi dei pertinenti insediamenti in territorio extraurbano. Per fare un esempio, Cagliari è un aggregato urbano. L'area conurbata, come l'area vasta, è un'agglomerazione urbana in fase di consolidamento, un raggruppamento di più aggregati urbani, di cui almeno uno di grandi dimensioni e con funzioni di capoluogo amministrativo di rango superiore al Comune: la città di Cagliari. L'area metropolitana si differenzia dall'area conurbata in quanto costituita da insediamenti urbani di ordine superiore, fra loro in stretta connessione di vicinanza geografica e di rapporti socio-economici: non esiste un centro dominante, bensì centri di differenti funzioni. Pertanto trasformare un'area conurbata in area metropolitana significa riorganizzare l'esistente in un unitario sistema urbano, una nuova città, articolata in quartieri, anche costituiti da Comuni autonomi, reciprocamente integrati in una comune politica, quantomeno del sistema dei servizi e del connesso sistema dei trasporti. Bisogna costruire un sistema insediativo e organizzativo di tipo policentrico a rete, anche aperto verso l'esterno, nel senso che sia riconosciuta ai nodi di frontiera la funzione di interfaccia territoriale e relazionale verso i territori esterni all'area vasta, anche parzialmente ridondante nel senso che sia riconosciuta la necessità di replicare alcune funzioni, al fine di contrastare gli effetti polarizzatori e gerarchizzanti.
Occorre che l'organizzazione dei servizi sul territorio sia nell'interconnessione del tema abitare con i servizi, la mobilità e l'ambiente, e nella strategia di organizzare e distribuire i servizi sul territorio, in coerenza con la dislocazione della domanda. È necessario elaborare piani cornice degli interventi infrastrutturali, finalizzati alla soluzione delle criticità della mobilità d'area vasta. Queste erano talune indicazioni del piano strategico dell'area vasta di Cagliari. In sintesi, nel tempo, il piano cornice deve raggiungere i seguenti risultati: riorganizzare la distribuzione modale della domanda di trasporto, realizzandone un sistema collettivo, che sia la struttura portante della rete infrastrutturale al servizio della mobilità; contenere i flussi pendolari verso l'area centrale urbana, evitando la localizzazione di nuovi attrattori di traffico o l'implementazione di quelli esistenti; ridurre i flussi pendolari verso l'area centrale urbana, ponendo/delocalizzando i servizi d'area vasta all'esterno di quei quartieri centrali di carente accessibilità e localizzandoli in prossimità delle linee di trasporto collettivo in sede propria, in posizioni più prossime all'origine della domanda di trasporto, e quindi più accessibili.
Pertanto, la progettazione del sistema dei trasporti (rete viaria, sistema dei parcheggi, linee di trasporto collettivo, etc.) deve essere ricondotta nella progettazione dell'area metropolitana, individuandovi così le differenti priorità, sempre che questo sia il fine dell'attuale raggruppamento di Comuni che compongono l'area conurbata: il progetto delle linee di metropolitana va inquadrato in questa logica di progettazione della nuova città metropolitana.
Non avrebbe significato concepirlo al di fuori di questa visione: la rete di metropolitane è d'area urbana, diversamente non se ne capirebbero le motivazioni e le finalità.
*Ordinario di Costruzioni
Università di Cagliari
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 42 - Edizione CA)
Alberto Boscolo, segnò un solco negli studi storici
«Un uomo mite con la Sardegna antica nel cuore»
IL PERSONAGGIO. Il ricordo del docente cagliaritano che fu anche rettore
 
Pubblichiamo un ricordo di Francesco Cesare Casula che ereditò la cattedra di Alberto Boscolo nella facoltà di Lettere.
Mi ero iscritto alla Facoltà di Lettere dell'Università di Cagliari nel lontano 1953 pensando di laurearmi in Letteratura perché mi piaceva la poesia, la buona prosa, il teatro. Ero abbonato a "La Fiera Letteraria" un periodico che allora metteva al corrente di tutte le novità in campo artistico, da Ungaretti a Diego Fabbri, da Corrado Alvaro a Dino Buzzati. Purtroppo, e per mia fortuna, seguendo il piano di studi universitario obbligatorio, ebbi modo di sentire una lezione di Storia medievale di Alberto Boscolo. Parlava di Enzo, re di Sardegna. Fu una rivelazione. Venivo da un background culturale che non contemplava l'isola come terra di storia (nelle scuole di quel tempo era bandito tutto ciò che era sardo), dove ora apprendevo che visse ed operò addirittura un re, figlio dell'imperatore Federico II di Svevia e marito della regina Adelasia di Torres. Alla fine del mio corso di studi chiesi a quel Professore, che mi appariva burbero ma accattivante, l'argomento di una tesi di laurea: mi diede da indagare su Giovanni detto Chiano "giudice" d'Arborea, un sovrano oristanese praticamente sconosciuto vissuto all'inizio del Trecento e morto tragicamente in una rivolta popolare. Qualche giorno dopo fui convocato dal Professore che mi propose di diventare suo assistente volontario. Accettai; e, dal 1959 fino alla sua morte, non l'ho più lasciato.
L'UMANITÀ E non perché volevo fare carriera accademica, ma perché, conosciutolo, mi piaceva stare con lui. Mi piaceva la sua umanità, il suo carattere, la sua saggezza. In ventott'anni di vicinanza non l'ho mai visto arrabbiato una volta, non ho mai assistito ad un suo moto d'ira. Era un uomo mite, apparentemente malinconico (gli studenti - sempre mordaci - lo chiamavano "squalo triste"), ma con una vena di umorismo che gli serpeggiava sottopelle. Una volta, quand'era Rettore, mentre firmava col suo cognome - Boscolo - una lettera indirizzata al Rettore di Sassari che si chiamava Bo, lo sentii mormorare: ""…beato lui che non ha lo scolo", giocando su i due appellativi Bo-scolo. Mi feci una grande risata.
IL MAESTRO Lo stimavo tento che ne seguivo i consigli anche quando non li condividevo. Quello che mi cambiò la vita me lo diede in treno durante un lungo viaggio di studio a Barcellona, presso l'Archivio della Corona d'Aragona: «Se vuole insegnare nella nostra università - mi disse dandomi rigorosamente del "lei" -, dovrebbe cambiare materia, perché la cattedra di Storia Medioevale la occupo io. Le suggerisco, fra tutte, di coltivare la Paleografia che manca a Cagliari; se accetta, la manderò a Pavia dal mio collega Pagnin per specializzarsi». Mi cascò il mondo addosso. Non sapevo nemmeno cosa fosse quella disciplina, basata sulla lettura diretta dei documenti d'archivio.
LA BIOGRAFIA La vita di Alberto Boscolo non è stata facile. Ha avuto un'infanzia travagliata, una salute precaria. Un epitelioma sul cranio, andato in necrosi schemica, lo ha tormentato a lungo. Si curava a Milano ed io gli stavo vicino perché intanto, durante quelle lunghe degenze, gli sfruttavo la cultura, cercando di colmare i mille interrogativi della mia ignoranza. Lui, con pazienza, mi parlava di fonti scritte, di cronache narrative, di annali; mi invitava a leggere il "Codex Diplomaticus Sardiniae" e il "Libellus iudicum turritanorum", due opere fondamentali per conoscere il passato della nostra isola.
Nemmeno da Rettore ebbe vita facile. Pensava in grande. Voleva accorpare tutte le Facoltà universitarie in un unico "campus" come nei Paesi sassoni, e stimava di collocarlo nelle campagne di Monserrato espropriando oltre duecento ettari di terreni. Fu osteggiato e combattuto. E fu costretto ad andar via, lasciando a me la sua cattedra di Storia Medievale. Si trasferì a Milano, e poi a Roma dove divenne consigliere del ministro dell'Istruzione Mario Pedini e responsabile dell'Ufficio Relazioni Internazionali del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Ed è con questa veste che creò l'Istituto Cnr sui rapporti italo-iberici di Cagliari.
Francesco Cesare Casula
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 42 - Edizione CA)
Si apre oggi alle 9 in Rettorato il convegno internazionale
Da Cagliari alla Spagna, l'Università ricorda il Maestro
 
Si apre oggi alle 9 nell'aula magna del Rettorato il convegno internazionale dedicato alla figura e all'opera di Alberto Boscolo, rettore dell'ateneo cittadino (1970-75) e docente di storia medievale e moderna, scomparso nel 1987 all'età di 67 anni. Nei tre giorni di convegno previsti numerosi interventi di studiosi delle università sarde e spagnole. Domani (dalle 9) si sposterà nell'aula magna del Polo umanistico a Sa Duchessa, mentre venerdì (sempre alle 9) si svolgerà nella sede dell'Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea del Cnr, in via Tuveri 128, che ha promosso l'evento insieme al Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio dell'Università di Cagliari.
Alberto Boscolo, cagliaritano doc, fu un profondo e attento studioso della storia della Sardegna. Fin dagli anni giovanili rivolse la sua attenzione al periodo in cui l'isola era stata occupata dai catalano-aragonesi (1323-1516), indagando a fondo sulle conseguenze dell'espansione mediterranea della Corona d'Aragona. In Spagna, in particolare in Catalogna, trascorse lunghi periodi della sua vita e vi condusse proficue ricerche d'archivio. Con le sue opere e l'insegnamento, a partire dalla metà degli anni Cinquanta, aprì un filone di studi che nel tempo fu portato avanti dai suoi allievi. Negli anni '80 la sua proiezione culturale e scientifica superò i confini mediterranei rivolgendosi ai Paesi dell'America Latina e agli studi colombiani. Il senatore Paolo Emilio Taviani lo definì «un diplomatico della cultura».
A distanza di venticinque anni dalla morte lo si vuole omaggiare con un convegno che ne ricordi la figura umana e scientifica. L'incontro internazionale sarà soprattutto l'occasione per fare il punto su quelle che sono state negli anni le ricerche condotte sulla scia delle sue intuizioni storiografiche, analizzando criticamente gli esiti degli studi che la sua "Scuola" ha prodotto: in Sardegna come a Roma o a Milano, a Barcellona ma anche a Simancas, a Madrid e a Siviglia.
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 43 - Edizione CA)
Aperto ieri l'appuntamento divulgativo per gli studenti
Quinto Festivalscienza: fino a domenica l'Exmà diventa un laboratorio
 
«Ho sempre combattuto la separazione tra la Cultura con la c maiuscola e la scienza».
E lo fa egregiamente, nei laboratori del Gran Sasso che dirige così come ieri all'Exmà di Cagliari, dove con la sua conferenza sull'esplorazione dell'Universo ha aperto la quinta edizione di Festivalscienza, che fino a domenica 11 - attraverso laboratori, spettacoli, dibattiti e mostre - esorcizzerà laicamente l'imbronciato timore che molti giovanissimi nutrono verso il sapere esatto.
E così si è rivelata un'appassionata operazione di coinvolgimento culturale la lezione di Lucia Votano, che ha portato virtualmente una platea di studenti delle superiori tra le immense sale sotterranee del “suo” Gran Sasso, il laboratorio nato dall'intuizione di Antonino Zichichi che nel '79 suggerì: ma già che state scavando il tunnel autostradale sotto la montagna, perché non allargate di un paio di ettari e ricavate un bel centro ricerche underground? Idea ottima, come testimoniano i quasi mille scienziati da trenta Paesi che per meglio capire i cieli e l'universo si calano nelle aule con 1400 metri di roccia come soffitto. E non lo fanno per snobismo, a caccia di una turris eburnea capovolta: la pioggia incessante di raggi cosmici che innaffia la Terra - ha spiegato il direttore del Gran Sasso - crea un flusso di particelle che interferirebbero inevitabilmente con qualunque ricerca su eventi fisicamente minimi. Un po' come ascoltare il cinguettio di un passero in mezzo al traffico autostradale. E da Democrito, che intuì l'esistenza di un mattone di materia così piccolo da avere solo multipli, fino a Higgs e al suo bosone, ieri pomeriggio il Festivalscienza si è aperto con una buona anticipazione di quel che sarà e farà il centro di divulgazione che il Comune - come ricordava ieri l'assessore alla Cultura Enrica Puggioni - intende far nascere a Cagliari.
Fino a domenica, insomma, sarà una sorta di prova generale per le attività didattiche, divulgative e - perché no - di intrattenimento. Ma sarà soprattutto una quinta edizione (e in tempi di tagli e sacrifici già questo è un traguardo che fa onore al comitato organizzatore presieduto da Carla Romagnino) che spazierà dall'ecologia all'astronomia, dalla scienza della nutrizione alla matematica. Tra gli appuntamenti in agenda all'Exmà - per non menzionare quelli programmati nelle scuole del territorio - se ne possono segnalare alcuni che all'aspetto di formazione culturale abbinano l'attualità dell'argomento. Ad esempio il dibattito di stamattina alle 10,30 coordinato da Massimo Fresi di Legambiente, “Un mondo senza petrolio: catastrofe o opportunità?” o “Il tempo tra scienza e fantascienza”, la conferenza che Gian Francesco Giudice della divisione di Fisica Teorica del Cern di Ginevra terrà alle 16,30, mentre alle 18,15 sarà un mostro sacro della ricerca come Gian Luigi Gessa a parlare di “Psicoterapia, farmacoterapia e neuroscienze: Parole, Molecole, Neuroni”. Domani alle 10,30 Alberto Pellizzoni e Sergio Poppi (Inaf-Oac) raccontano “Il mestiere dell'astronomo”, mentre alle 18 Nicola Armaroli dell'Isof si domanda: “L'astronave Terra a corto di energia?”.
Sabato pomeriggio alle 16,30 il genetista e antropologo Francesco Cavalli Sforza terrà una conferenza su “Evoluzione biologica, evoluzione culturale: come cambia l'umanità”. ( cel.ta. ).
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Sportello all'Ersu
Più facile orientarsi tra studio e lavoro, riapre “Student Jobs”
 
Una bussola per capire come muoversi nel mondo del lavoro e dello studio, scegliendo la soluzione migliore per chi si prepara alla laurea. È quello che propone lo sportello «Student Jobs», un servizio offerto agli iscritti all'Università dall'Ersu in collaborazione con l'Agenzia regionale del lavoro che partecipa al progetto con un finanziamento. Operativo dal febbraio dell'anno scorso, l'ufficio offre una vasta gamma di interventi di supporto. «Anche in quest'anno accademico - spiega una nota - gli studenti potranno usufruire in forma gratuita di tutti i servizi erogati dallo sportello» Oltre a tutte le informazioni sull'orientamento allo studio e al lavoro, organizza incontri, conferenze, seminari, presentazioni, corsi di formazione. Gli studenti possono interagire anche attraverso le pagine web presenti sul sito dell'Ersu e su Facebook.
In particolare vengono proposti «servizi per l'orientamento allo studio, tutte le autocertificazioni tasse universitarie, i master di I e II livello, il programma Master & Back, gli assegni di merito e le borse di studio».
Si tratta di un vero e proprio ufficio aperto per venire incontro a tutto campo alle esigenze degli universitari. Assicura supporto anche nelle questioni che riguardano «il fitto casa, servizi abitativi e di ristorazione, le collaborazioni studentesche, i servizi per l'orientamento al lavoro, tutti i concorsi nazionali, regionali ed esteri e altre opportunità, oltre ai piani di inserimento professionale e ai tirocini nelle aziende».
Inoltre lo sportello può assicurare altri servizi quali «la consulenza legale agli studenti sui contratti di locazione e l'assistenza sanitaria». Viene anche garantita la disponibilità di una postazione informatica per l'accesso ai servizi, oltre alla possibilità «di incontri ed eventi in collaborazione con associazioni studentesche».
La consulenza è allargata alla «riduzioni dei biglietti per spettacoli e concerti, ai servizi per disabili, alle informazioni sui corsi di lingue e sulle attività del Centro Universitario Sportivo».
La sede istituzionale dello sportello si trova al secondo piano del palazzo Ersu nel Corso Vittorio Emanuele 68. È aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e il martedì soltanto su appuntamento. Il telefono 070- 66206387. Indirizzo mail: ersu.studentjobs@gmail.com.
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Provincia Medio Camp (Pagina 28 - Edizione PC)
Serrenti
Conciliazione e mediazione: venerdì un seminario
 
Si parlerà della cultura della mediazione venerdì a Serrenti, nel seminario promosso dal Comune. Teatro dell'evento (intitolato “Seminario sulla mediazione e conciliazione”) ancora una volta sarà la sala convegni dell'Ex Mattatoio, in via Nazionale. L'appuntamento è per le 16. I lavori, che saranno aperti dai saluti istituzionali, avranno il clou con gli interventi autorevoli della presidente della Commissione Pari Opportunità di Serrenti, Licia Deplano, e di Carlo Pilia, docente di Istituzioni di diritto privato e di mediazione al Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Cagliari. A lui spetterà il compito di spiegare la recente pronuncia della Corte Costituzionale in materia di mediazione obbligatoria. Della cultura della mediazione parlerà invece Francesco Sitzia: docente di Istituzioni di diritto romano e di mediazione all'Università di Cagliari. A chiudere il seminario la testimonianza sull'esperienza del percorso formativo, curata da Simona Siddi, mediatore civile, componente della Commissione Pari Opportunità di Serrenti. (i.pill.)
 
L’UNIONE SARDA
8 – L’Unione Sarda
Cronaca di Alghero (Pagina 27 - Edizione OL)
Architettura, lenta agonia
Piove nelle aule ed è a rischio l'attività didattica
Il preside Cecchini: «Nessun ultimatum, solo la verifica delle intenzioni»
 
Architettura al countdown. La facoltà è in attesa di conoscere il proprio destino, sapere se e come potrà mantenere la sede in città e di quali spazi potranno usufruire i 550 studenti e i 36 docenti. O se invece toccherà fare armi e bagagli alla volta di Sassari. Nel frattempo il preside Arnaldo Cecchini ha scritto una lettera ai consiglieri regionali del territorio spiegando che «nessun passo avanti è stato possibile sull'attribuzione degli spazi» e che i ragazzi continuano a fare lezione «al freddo e sotto l'acqua», per lo stato di precarietà in cui versano gli edifici in concessione. «Siamo preoccupati - ammette il direttore - perché dall'ultimo incontro con il sindaco Lubrano non abbiamo più avuto contatti con l'Amministrazione».
SILENZI E DISATTENZIONI Il preside è allarmato per i silenzi e per il tempo che passa e, nel suo blog scrive anche di sentirsi «triste per le molte disattenzioni». Il vertice a Sant'Anna risale al 23 ottobre scorso. Il 30 era stata annunciata la convocazione di una seduta di Giunta strategica, per discutere principalmente di Architettura e dell'esigenza della facoltà di avere notizie certe circa i locali che potranno essere messi a disposizione da parte dell'ente pubblico. Gli assessori si sono incontrati, ma i problemi del corso di studi non erano all'ordine del giorno del lavori. «Mercoledì prossimo è convocata una riunione in Ateneo - fa sapere il preside - e in quell'occasione tutti i direttori dei Dipartimenti affronteranno la questione degli spazi. Non possiamo lavorare senza riscaldamento, il Consiglio deciderà se sospendere l'attività didattica».
METRI QUADRATI E FONDI Allo stato attuale tra ex Asilo Sella, Pou Salit e Caserma dei carabinieri, «siamo a poco più 1500 metri quadri, tutto incluso», svela Cecchini. Le nuove aule ricavate nell'ex ospedale sui bastioni, le uniche con una assegnazione certa, non arrivano a 1000 metri quadrati. Va da sé che il Dipartimento non potrà risolvere i suoi problemi con il trasferimento in una porzione della nuova sede, ma dovrà conservare anche le vecchie postazioni. «Mantenere un'offerta formativa di questo genere in una sede staccata e con la qualità necessaria ha un costo aggiuntivo. In realtà non si tratta di molti soldi: Architettura ha una buona capacità di attrarre risorse, per convenzioni e attività di ricerca».
NESSUN ULTIMATUM Il direttore dei Dipartimento sottolinea pure che non ha alcuna intenzione di lanciare ultimatum, chiede semmai «la verifica delle volontà e delle possibilità». Intanto le prime piogge hanno messo in evidenza tutti i limiti degli edifici dati in prestito alla facoltà. Piove dentro il Pou Salit e il riscaldamento non funziona.
Caterina Fiori
 

LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Ed_Cagliari
MEdicina
Epilessia: premiato uno studio cagliaritano
 
CAGLIARI Il progetto di un docente dell’Università di Cagliari, Marco Pistis, professore associato di Farmacologia del Dipartimento di Scienze Biomediche, ha vinto il bando Fire-Aice 2011 per la ricerca sull’epilessia. La consegna del premio avverrà a Roma nella sede del Senato della il 13 novembre prossimo a margine del convegno «Epilessia, quanto ci costi?», patrocinato dalla commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama. Il progetto ha l’obiettivo di caratterizzare i meccanismi di una specifica forma di epilessia (l’epilessia notturna del lobo frontale) e di testare un nuovo trattamento farmacologico. Infatti, un’elevata percentuale di pazienti affetti da questa malattia (più di un terzo) non risponde adeguatamente alle terapie antiepilettiche convenzionali ed è quindi urgente individuare nuove strategie terapeutiche potenzialmente utili anche per altre forme. Recentemente il gruppo di ricerca coordinato da Pistis ha individuato dei meccanismi molecolari che potrebbero rappresentare un obiettivo per lo sviluppo di nuove cure per questa forma della malattia.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Ed_Cagliari
Nuovo prefetto: «Qui la crisi si sente di più»
Alessio Giuffrida si è soffermato sull’emergenza lavoro e sullo stadio: se ci sono i requisiti si apre
 
CAGLIARI Il nuovo prefetto di Cagliari, Alessio Giuffrida, sa bene di essere atterrato in una città dove l’emergenza occupazione è drammatica più che altrove e per questo invita le istituzioni al dialogo permanente, alla sinergia costante e annuncia che la prefettura è un luogo aperto per definizione dove le persone e i loro problemi trovano un ascolto attento e, ogni volta che sarà possibile, fattivo, «bisogna ascoltare molto». ha sottolineato il prefetto. «In Sardegna la crisi si fa sentire più che in altre parti d'Italia. Vi è una emergenza lavoro che ci impone di assicurare la massima disponibilità».Naturalmente non poteva mancare la donanda sul Cagliari, lo stadio, e la curiosa coincidenza della partita di domenica che la squadra rossoblu disputerà contro il Catania, squadra della città natale del prefetto. «Non vado a Catania da dieci anni – ha detto Giuffrida – potrei anche tifare per il Cagliari...». Sul tormentone stadio di Is Arenas: massima disponibilità ad affrontare tutti i temi necessari e a risolvere la questione una volta per tutte. «Domani si riunisce la commissione provinciale di vigilanza, se tutti i requisiti rispondono alle norme di legge non vi sarà alcun problema per l'agibilità dello stadio», ha assicurato ilil nuovo prefetto che ieri ha ricevuto i giornalisti a piazza Palazzo.Tra i principali impegni del nuovo prefetto rientra la lotta alla criminalità, mentre per quanto riguarda il sovraffollamento delle carceri secondo Giuffrida, l'isola ha per lo più glistessi problemi delle altre regioni italiane. «Le carcerci – ha detto – sono un’emergenza in Italia e ho lasciato Lucca con una visita al carcere che ha problemi di sovraffollamento, tentativi di suicidio».Cagliari e la Sardegna secondo il prefetto non registrano drammi particolari sul tema dell’immigrazione: non più di quanti, comunque, se ne contino in altre regioni.
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 31 - Ed_Cagliari
Nel teatro il laboratorio di scenografia
Accordo tra Comune e Accademia di belle arti per l’utilizzo degli spazi polifunzionali dell’auditorium comunale
di Antonio Meloni
 
SASSARI Un protocollo d’intesa tra Comune e Accademia di belle arti consentirà presto l’uso di alcuni spazi dell’Auditorium come laboratorio di scenografia. L’accordo è cosa fatta, manca solo la sigla che sarà ufficializzata nei prossimi giorni. La notizia è trapelata ieri, nel foyer del teatro comunale di piazzale dei Cappuccini, durante la cerimonia di consegna del cavallino “Masedu”. L’intesa risolve l’annoso problema della carenza di spazi adeguati spesso reclamati dagli aspiranti artisti e conferma l’adozione, da parte del Comune, di un modello polifunzionale che rende possibile la gestione di un mastodonte come l’Auditorium. Gli studenti dell’Accademia, infatti, avranno finalmente il laboratorio di cui necessitano e il teatro potrà contare sulla loro creatività e il loro sapere durante l’attività legata all’organizzazione di iniziative come la Stagione lirica. La disponibilità di spazio non manca certo perché all’interno della nuova struttura comunale c’è un ambiente di trecento metri quadrati, su tre livelli, che nelle intenzioni del progettista avrebbe dovuto ospitare camerini e depositi per le scenografie. «Dotazioni più da ente lirico che da teatro - ha spiegato a margine della cerimonia il sindaco Gianfranco Ganau - di cui oggi deve esserne ripensato l’utilizzo nell’ottica della polifunzionalità». Che l’uso del “Comunale” debba andare in quella direzione era stato rimarcato più volte durante l’animato dibattito che, nel tempo, ha accompagnato la realizzazione di una struttura attesa più di vent’anni. Il sindaco lo ha ricordato anche durante la breve conferenza, presenti gli assessori Dolores Lai (Culture) e Salvatore Demontis (Lavori pubblici), che ha preceduto la consegna della scultura realizzata dall’artista Luca Rossi. «L’Auditorium - ha detto il primo cittadino - deve essere impreziosito anche con l’esposizione di opere d’arte perché possa essere interpretato come spazio culturale nel senso più ampio». Da ieri, dunque, accanto ai Quattro Mori di Mario Cordà, c’è il cavallino di lamiera e ferro battuto realizzato nell’Accademia grazie all’estro di Luca Rossi, già allievo di Sisinnio Usai (presente alla conferenza) e Federico Soro, rispettivamente coordinatore del dipartimento di arti visive e docente della scuola di scultura della “Sironi”. L’opera si chiama “Masedu”, è alta due metri e fa parte di un ciclo di 19 cavallini inseriti in un’installazione, denominata “Sos currillos”, nata a maggio scorso in occasione della 63° edizione della cavalcata sarda. La scultura, posizionata su balle di fieno, esposta anche alla mostra-mercato “Caddos”, dedicata alla cultura equestre, da cinque anni accoglie i numerosi visitatori che arrivano in città per i festeggiamenti della tradizionale sfilata. L’intero ciclo è reduce da un mini tour tutto sardo: l’opera infatti è stata recentemente ospitata in alcune importanti sale espositive dell’isola, come la Casa Falconieri di Serdiana e la Villa Binagli di Cagliari per poi tornare, a ottobre scorso, nella sede centrale dell’ateneo turritano. L’omaggio di Luca Rossi - talentuoso scultore trentunenne, originario di Ulassai, diplomato alla “Sironi” nel 2009, attualmente tutor nella scuola di scultura dello stesso istituto - sancisce, infine, la rinnovata stagione di proficua collaborazione tra l’Accademia e Palazzo ducale.
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Olbia
UNIVERSITÀ
Comune, bando ancora aperto per le borse di studio 2010/11
 
OLBIA L’assessorato al polo universitario del Comune di olbia informa che è stata prorogata la data di scadenza del bando per l’assegnazione delle borse di studio in favore di studenti universitari per l’annualità 2010/2011. Le domande, redatte in carta semplice, dovranno essere indirizzate al comune di Olbia, Settore servizi alla persona- servizio Università, via Dante 1 e pervenire entro il 12 novembre, pena esclusione. Le domande potranno essere inviate anche con Posta certificate all’indirizzo: comune.olbia@actaliscertymail.it. La modulistica è reperibile presso: il sito istituzionale del comune (www.comune.olbia.ot.it o l’Ufficio polifunzionale del comune in via Dante 1. Il funzionario responsabile è Antonietta Malduca. Info: telefono 0789.52056 o inviare mail all’indirizzo: amalduca@comune.olbia.ot.it. L’assessore Gesuino Achenza ricorda che sono esclusi coloro che hanno già beneficiato della borsa di studio erogata dal comune di Olbia per il 2010-2011.

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