Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
29 October 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Lavoro (Pagina 9 - Edizione CA)
L’azienda che sogno? Google o Microsoft
Il motore di ricerca è in cima ai desideri di 144mila giovani talenti in cerca di lavoro

Escono dall’Università con un elevato titolo di studio e con le idee chiare: puntare in alto. I giovani talenti sono disposti ad andare in capo al mondo per raggiungere il luogo di lavoro che sognano. Aziende di fama mondiale, naturalmente, imprese “in carriera” che attraggono i giovani di tutto il pianeta, i più preparati e specializzati, comunque simbolo di una generazione che quotidianamente interagisce attraverso i social network. Non c’è da stupirsi se in cima alla loro lista dei desideri c’è Google, il motore di ricerca più famoso al mondo: è questa l’azienda che ottiene in assoluto i consensi maggiori tra i 144mila giovani intervistati dalla svedese Universum. Un gruppo rappresentativo di laureati in business ed economia da una parte, e dall’altra ingegneri e laureati in area tecnica.
IL SONDAGGIO La pensano così in tutti i 12 paesi dove si è svolta l’indagine: dall’Italia agli Stati Uniti, al Canada e Brasile, dall’Inghilterra alla Spagna, dalla Germania alla Francia, fino in Cina, Giappone, India, Russia, Google strega tutti. Nell’area business è in testa alla classifica per il quarto anno consecutivo, seguita da Kpmg che mantiene il secondo posto, prima di Procter & Gamble. «La febbre per Google non è passata - ha spiegato Petter Nylander, direttore generale di Universum - gli studenti sono attratti dall’ambiente di lavoro creativo e rilassante, dal contesto internazionale e dall’innovatività dei prodotti di Google; vengono inoltre offerti benefit ed opportunità difficili da trovare in altre imprese». Idem per gli ingegneri che mettono Google in testa, pur riservando a Ibm e Microsoft, i “mostri” del software, il secondo e terzo posto. E le aziende Ict appassionano alla grande, con Microsoft, Ibm, Intel e Sony tra le più ambite. Nella lista dei desideri, naturalmente, non mancano altri marchi noti, Apple, L’Oréal, McKinsey & Company, Coca Cola. Nella maggior parte dei casi, come evidenziano i ricercatori, si tratta di aziende che hanno molti “top employer”, dunque eccellono nelle strategie di attrazione, motivazione e fidelizzazione dei talenti.
LE PARTICOLARITÀ Nella hit parade degli ingegneri, primeggiano in particolare, i marchi automobilistici mondiali, che popolano con sette imprese la classifica delle 50 società più apprezzate al mondo, da Ibm a General Motors. Il settore dell’energia, del petrolio e del gas è un rifugio prediletto da chi ha alle spalle un percorso tecnico: General Electric e Shell sono le più desiderate, seguite da Esso, Exxon e Bp. Al contrario i laureati in discipline economiche e in business puntano gli occhi sulle società di consulenza e revisione, pur in discesa: Kpmg, Deloitte, Ernst & Young, ma anche McKinsey, Boston consulting group e Bain. E poi, tra le banche, resiste l’appeal per JP Morgan e Goldman Sachs.
IL TRAGUARDO Dall’indagine vien fuori un’indicazione precisa: la disponibilità ad andare all’estero è un punto di forza del laureato che si affaccia sul mercato del lavoro. Sarà per questo che, in tempi di crisi, la voglia di superare i confini sta crescendo anche in Italia. Ma come si raggiunge la meta? Oggi, grazie a internet, è facile trovare una guida online (con migliaia di offerte di impiego che si possono selezionare direttamente da casa) ma per prima cosa è necessario individuare il Paese dove andare. Un aiuto prezioso arriva anche dall’Istituto dei servizi europei per l’impiego (Eures): una rete di professionisti che si muovono nei vari Stati europei per fornire informazioni e assistenza a chi cerca un impiego e agli stessi datori di lavoro.
Carla Raggio
 
Da Facebook a Twitter e Youtube
Le professioni cadono nella Rete dei “social”

Emanuela Zoncu
Francesca, 28 anni, sta finendo un dottorato in comunicazione e nuovi media all’Università Cattolica di Milano. Dà supporto a Comuni, associazioni e politici sul fronte dei social network e a sentirla sembra di stare su Marte. Invece è l’Italia di fine 2012, un pianeta dove «gli esperti di new media - giura lei che sulla comunicazione in Rete sta costruendo il suo futuro - hanno preso piede e, guardando al breve e medio periodo, avranno buone prospettive di guadagno». Una sfida «che sta crescendo» ma attenzione, «gli strumenti a disposizione (i social, ndr ) si evolveranno sempre di più».
L’esperto in social media sarà determinante nelle politiche di marketing e comunicazione, dicono i più attenti ai “cambiamenti climatici” dell’economia, per un semplice motivo: l’aggancio con Internet, per chi è parte attiva del tessuto produttivo, è sempre più necessario. È per questo che si stanno lentamente delineando nuove figure professionali capaci di allargare il campo d’azione delle imprese e di piazzare sul mercato prodotti che in tempi di crisi risultano più difficili da vendere. Una sorta di “marketing estremo” giocato su Facebook, Twitter, Google+ e Youtube. Virtuale, reale e fisico allo stesso tempo, pensato e messo in pratica simultaneamente. L’esperto in social media deve aggiornare costantemente tutti gli strumenti, far crescere il numero dei fan rispondendo a domande e commenti, far rimbalzare da un profilo all’altro informazioni fresche.
Neppure la politica è immune dal “virus” dei social: non c’è parlamentare che non “scriva in bacheca” per tenere un filo diretto con i suoi elettori. A maggior ragione, un’impresa, un giornale, un’associazione o un qualsiasi libero professionista, che per riuscire a sfruttare il proprio business crea un profilo sui social più importanti e da lì dirama una serie di informazioni per allargare il proprio business.
Una passione, per chi cerca un impiego e pensa di essere (o poter diventare) un conoscitore del marketing e della comunicazione, può così diventare la specializzazione per il futuro. A patto che ci si consideri anche capaci di governare la realtà aziendale con appeal quasi manageriale. I giovani sono avvisati, soprattutto quelli che finiscono nei sempre più frequenti report sulla disoccupazione. Dai dati dell’ultima indagine di Eurofound, la fondazione dell’Unione europea specializzata nella consulenza sui temi del lavoro e delle condizioni di vita, emerge un quadro sconfortante. La generazione Neet (not in education, employment or training), giovani che non studiano né lavorano né si preparano a farlo, ha in Italia un costo pari al 2,06% del Pil, con una perdita di 32,6 miliardi, la più alta in termini assoluti tra i paesi europei.
Ecco, allora, l’importanza di nuove figure professionali capaci di cogliere i cambiamenti in atto. L’esperto in social media è una di quelle e sta diventando centrale nel processo aziendale così come nella comunicazione politica. Grillo insegna: «Dietro lui - dice Francesca - c’è un nome importante, Gianroberto Casaleggio, un guru che gli confeziona un pacchetto di contenuti sul web. Cosa sarebbe stato il comico genovese senza chi sa usare e conosce così bene le dinamiche della Rete?». Un comico. Punto.
 
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 30 - Edizione CA)
Il ministero pensa all’accorpamento per l’intera Isola. Ed è polemica
Archeologia, contro la crisi una sola soprintendenza

Dubbi sulla sorte dei Giganti di Mont’e Prama L’attuale articolazione delle soprintendenze archeologiche della Sardegna in due direzioni generali, una per Cagliari e Oristano, l’altra per Sassari e Nuoro, potrebbe essere modificata dal ministero dei Beni culturali. La soluzione di cui si parla è la stessa già prospettata nel 2007, cioè l’accorpamento in un’unica soprintendenza.
Per alcuni mesi il dirigente regionale Bruno Massabò ha retto ad interim anche la sede di Sassari. Più recentemente è stato spostato nel capoluogo il dirigente Marco Minoia. Il suo interim, scaduto in estate, è stato prorogato fino a dicembre. La decisione che assumerà il ministero sull’accorpamento è quindi slittata al prossimo anno.
Fermento fra i 130 dipendenti in organico a Sassari. Fra loro c’è anche chi sarebbe favorevole ad una soluzione che veda insieme la soprintendenza dei Beni culturali e quella Archeologica. Sarebbe un accorpamento anche questo ma con una direzione generale a Sassari e le attuali competenze sulle province di Sassari, Olbia e Nuoro.
La riflessione in corso a livello ministeriale nasce fondamentalmente dall’esigenza di effettuare economie di gestione e dalla grave carenza di dirigenti. Negli ultimi anni chi è andato in pensione non è stato sostituito né sono stati banditi concorsi per nuove assunzioni.
Lo stato in cui versa il nostro patrimonio archeologico è la fotografia delle condizioni di progressivo abbandono in cui sono state lasciate le Soprintendenze: senza personale e senza mezzi. In questo contesto però a Cabras sono stati portati alla luce i Giganti di Mont’e Prama, uno dei più importanti ritrovamenti archeologici nella storia della nostra isola. Ora sono esposti nella struttura della soprintendenza archeologica, a Li Punti, pochi chilometri da Sassari, dopo un restauro definito “pregevole” dagli esperti. Ma difficilmente sarà la loro sede definitiva. Li reclama il Comune di Cabras, che sta preparando i locali per accoglierli adeguatamente. Ma il futuro dei Giganti è ancora tutto da decidere.
La soprintendenza archeologica del nord Sardegna ha acquisito nel tempo una rilevante importanza legata proprio alla disponibilità del centro di restauro dove operano professionalità di assoluto valore. Ora, grazie ad un finanziamento regionale di 6,5 milioni, nella stessa struttura verrà realizzato un centro scientifico e culturale per il restauro, «il secondo in Italia dopo Firenze e il primo nell’area del Mediterraneo», lo ha definito l’assessore regionale alla Cultura, Sergio Milia.
A queste considerazioni va aggiunta la stretta sinergia con l’Università che da almeno dieci anni ha aperto Corsi di laurea orientati alla professione di archeologo e di operatore dei beni archeologici. Per entrambi l’esperienza formativa dei laureati si svolge all’interno della Soprintendenza per i beni archeologici delle province di Sassari e Nuoro.
Tutto questo verrebbe rimesso in discussione nell’ipotesi in cui il ministero proceda con il disegno di accorpamento delle soprintendenze. Il presidente della Provincia, Alessandra Giudici, è deciso a sostenere con forza l’attuale divisione fra Cagliari e Sassari. Ma sa che sarà difficile: «A Bruxelles ci è stato detto che la Regione sta per decidere dove investire i fondi dell’Unione Europea per gli anni 2014-2020. L’orientamento - ha precisato la Giudici - «è la “chimica verde”. Non ci sta bene. Perciò noi punteremo sul “patto per il nord ovest” della Sardegna, di cui fanno parte comuni, università, camera di commercio e così via. Cercheremo di recuperare fondi da destinare alla valorizzazione delle nostre risorse culturali e ambientali. Resta il fatto che l’accorpamento delle soprintendenze in un unico ente regionale ci trova nettamente contrari».
Nel 2007 il progetto del ministero venne stoppato per la reazione degli enti locali e delle forze politiche del territorio. Una forza che nel sassarese si è molto affievolita con il passare degli anni, come hanno denunciato anche durante lo sciopero generale di venerdi scorso le organizzazioni sindacali. Non resta che attendere.
Gibi Puggioni
  
 

 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
3 - La Nuova Sardegna / Pagina 16 - Sassari
UNIVERSITA’ E RICERCA 
Il centro per la nautica spegne la prima candelina 
SASSARI L’Università presenta le attività di ricerca e studio del Cirn (Centro interuniversitario di ricerca per la nautica) fondato dagli atenei di Sassari, Pisa e Genova, e costituito il 28 ottobre 2011in città. I risultati di un anno di lavoro saranno illustrati oggi alle 15.30 nell’aula magna dell’ateneo e domani dalle 9.30 nella sala convegni di Promocamera, che è anche la sede del centro interuniversitario diretto da Alessio Tola, docente di Analisi e valutazione delle tecnologie Ed è proprio il direttore a spiegare le finalità del Cirn. «Mettere a punto sistemi di gestione della conoscenza e di programmazione delle politiche per la valorizzare e la coesione della filiera nautica –spiega Tola -. Dall’altro lato, vogliamo studiare applicazioni pilota di tecnologie dei materiali per promuovere la sostenibilità ambientale della filiera nautica». In particolare, gli esperti del Cirn «elaborano nuovi processi di costruzione e di assemblaggio che consentano di ridurre i tempi di realizzazione, il volume di rifiuti e scarti di lavorazione». L’impegno nell’alta formazione e nel trasferimento tecnologico si tradurrà nell’attivazione di corsi e master specifici su tematiche collegate alla nautica e nell’introduzione di percorsi formativi di alto livello. Il Centro interuniversitario intende anche dar vita a incubatori di professioni legate alla nautica e stimolare la nascita di spin off di brevetti applicabili al settore. «Il Cirn – conclude la nota – si sviluppa in sinergia con la Provincia di Sassari, che ha fortemente sostenuto la nascita del Centro, e con la Camera di Commercio del Nord Sardegna che ha costituito l’Osservatorio delle imprese della nautica».
   

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionnaire and social

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