Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
21 September 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Commenti (Pagina 12 - Edizione CA)
LETTERE Al direttore
Mutande vietate: finalmente!
“Mutande vietate in Giurisprudenza”: ci sono i professori del '68, quelli del Governo tecnico e quelli che si appiattiscono sullo stile radical-chic. Ci sono anche quelli che ci fanno sorridere e dire: «Finalmente». E basta con questa storia dell'abito che non fa il monaco, teoria che camuffa il più delle volte il cattivo gusto, con buona pace di chi pensa che il buon gusto sia roba da fighetti. Poi arriva lui, il Prof. E fa quel che non ti aspetti. Perché chi è figlio della Generazione Y roba simile non ha mai osato immaginarla: chiedere un abbigliamento consono all'Università!? Viene squarciato il velo omertoso del buonismo ultratollerante che produce dovunque i suoi danni. Le mises ridicole non fanno altro che nuocere alla presentabilità della persona. In un colloquio di lavoro non incrementano certamente la fiducia dell'esaminatore. Finiamola con il politicamente corretto, con il “così fan tutti”. In certe condizioni non ci si presenta a sostenere un esame, così come non ci si presenterebbe in altri luoghi e contesti. E non si deve avere paura di dire :«No, si presenti un'altra volta». Grazie, professore. La vera rivoluzione è la sua.
Michele Pisano
Azione Universitaria Ateneo di Cagliari
 
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Il progetto si rivolge a tutti gli operatori del settore. L'obiettivo? Evitare i contenziosi
Appalti, arriva il master

Al via il 26 ottobre un percorso di formazione ideato da Ancitel La materia degli appalti è ostica. Ma ora funzionari, amministratori e liberi professionisti potranno capirla meglio. Questo l'obiettivo del “Master in contrattualistica pubblica”, il primo in Sardegna, ideato da Ancitel e Anci Sardegna per fornire agli operatori del settore chiavi di lettura utili a semplificare una disciplina complessa come quella degli appalti con le sue ingarbugliate procedure di partecipazione ai bandi di gara.
EVITARE I CONTENZIOSI Evitare i contenziosi negli appalti pubblici è una priorità del Master sugli appalti, che partirà il 26 ottobre e costerà a ogni iscritto 2.500 euro. Lo sottolinea con uno slogan Roberto Marceddu, presidente di Ancitel Sardegna: «Meno contenziosi e più servizi». Emidio Contini dell'Anci Sardegna, spiega che «il progetto è mirato alla trasparenza e operatività delle pubbliche amministrazioni e delle imprese private».
Il Master, come ricorda Ivana Falco, coordinatrice del Comitato scientifico, è patrocinato dal “Sole 24 Ore”. Si articola in 8 moduli: principi generali della contrattualistica pubblica, appalti pubblici di lavori, appalti pubblici di servizi, figure alternative al procedimento ordinario di evidenza pubblica, ma anche partenariato pubblico privato, contenzioso e disciplina antimafia, appalti sui beni culturali e, infine, redazione di bandi di gara.
DISCIPLINA ANTIMAFIA Paolo De Angelis, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, sarà tra i docenti. A titolo gratuito, si occuperà delle normative antimafia legate agli appalti. Ad analizzare gli aspetti finanziari degli appalti pubblici ci penserà Riccardo De Lisa, professore di Economia all'università di Cagliari: «Il settore degli appalti rappresenta il 16% del Pil dell'Unione europea etutte le tematiche che affronteremo nel master saranno inserite proprio nell'ottica del prodotto interno lordo e della spending review. Le risorse non vanno sprecate e gli effetti degli investimenti sul territorio devono essere anzi moltiplicati». (r.f.)
  
 

 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
3 - La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Prima Pagina
UNIVERSITA’ Sassari, appello alla Regione «Salvate l’ateneo di Nuoro»
 
Pagina 2 - Attualità
UNIVERSITÀ» FINANZIAMENTI E SEDI DECENTRATE 
Forte appello da Sassari: salvate l’ateneo di Nuoro 
Il rettore, il dirigente di Agraria e l’ex preside della facoltà chiedono alla Regione una legge e progetti qualificati per rilanciare tutte le risorse della Barbagia 
Cancellati molti centri gemmati, polemica tra sostenitori e contrari 
Calato nel più ampio batti e ribatti tra i sostenitori del decentramento e i nemici giurati di quest'impostazione, nell'isola il dibattito riguarda principalmente le zone interne. Soprattutto dopo la chiusura dei corsi aperti a Tempio (farmacia, piante medicinali ) e a Ozieri (veterinaria, allevamento del cavallo). E la cancellazione di qualche altro a Oristano (scienze ambientali) e nella stessa Nuoro (economia e scienze politiche). Così oggi, assieme a Olbia, a Oristano e al Sulcis Iglesiente, il capoluogo della Barbagia rappresenta la più grossa realtà al di fuori delle sedi storiche di Cagliari e Sassari. Architettura ad Alghero viene infatti considerata - tra vantaggi e svantaggi - non una gemmazione ma la diretta emanazione del territorio metropolitano di Nord Ovest che fa capo all'ateneo, dove a suo tempo hanno operato due presidenti della Repubblica e tre della Corte costituzionale, oltre al Nobel Daniel Bovet.
di Pier Giorgio Pinna wSASSARI I soldi, per ora, ci sono. La sicurezza operativa no. Ecco perché dall'università arriva un discorso molto chiaro. «Garantiamo impegno e fatica perché crediamo in un equilibrio territoriale che metta Nuoro al centro dei corsi accademici, senza continuità rischiamo però di formare non più i laureati del domani, ma solo di sfornare disoccupati», afferma il rettore. Attilio Mastino interviene dopo il brusco stop alle lezioni imposto dal mancato versamento degli stanziamenti regionali (arretrati riferiti al 2011) per il funzionamento di una macchina che non ha mai corso come una Ferrari. Stanziamenti. E adesso che lo stop sembra superato e che presto nel capoluogo della Barbagia giungeranno il milione e 300mila euro promessi dall'assessore Sergio Milia, restano i problemi di fondo: questioni da tempo immutabili, invariate, in un mare d'incognite. «Sì, perché solamente una legge regionale e un progetto di elevato spessore che faccia dell'università barbaricina un reale polo d'eccellenza permetteranno la sopravvivenza dei corsi», incalza Giuseppe Pulina, direttore del nuovo maxi-dipartimento d'Agraria a Sassari, da cui dipende la gran parte dell'attività svolta a Nuoro nella didattica e nella ricerca. E il suo predecessore, il docente di entomologia Pietro Luciano, che nel Centro Sardegna insegna sin da quando 20 anni fa sono cominciate le prime esperienze accademiche, rincara la dose: «Stavolta con i colleghi siamo dovuti ricorrere al gesto provocatorio delle dimissioni - dice, riferendosi alle dichiarazioni dell'altro ieri, quando i professori si sono ritrovati nella condizione di non poter riprendere le lezioni _ Ma è palese che senza una vera politica basata su programmi e fondi consistenti l'università di Nuoro non potrà avere un futuro». Querelle. L'ultima bagarre sulle sedi gemmate s'inserisce in una discussione senza fine. Spiega ancora il rettore Mastino: «Non lo nascondo: qui esistono resistenze negli ambienti universitari su un decentramento che potrebbe indebolire troppo Sassari. Ma Agraria in tutti questi anni si è impegnata a fondo, e seriamente, nonostante i suoi docenti da due anni non vengano pagati per tenere i corsi a Nuoro e sostengano spese di viaggio che sono costretti ad anticipare di tasca. Al di là di questi fatti contingenti legati all'erogazione dei fondi, ci dicano allora con estrema chiarezza se finora abbiamo scherzato oppure se si vuole davvero che il polo accademico barbaricino sopravviva e venga rafforzato». Attese. «Se infatti non otterremo garanzie sulla qualità dell'opera che potremo assicurare da oggi in poi, e che noi intendiamo proseguire, non saremo nella possibilità di rassicurare il ministero su quegli standard nella ricerca e nella didattica che la normativa c'impone ormai come obbligatori _ continua Mastino _ Abbiamo già segnalato le nostre difficoltà al sindaco Alessandro Bianchi, al presidente della Provincia Roberto Deriu, agli assessori Milia e La Spisa. Ma che cosa dobbiamo pensare di questi continui ostacoli? Specie se si riflette sul fatto che l'erogazione del fondo unico all'ateneo di Sassari da parte della Regione, pari a complessivi 10 milioni, è in ritardo di due anni. E sul fatto che ancora una volta, nel caso nuorese, ci sono state carenze, spero superate, persino per far funzionare correttamente l'attività nelle aule a causa di altri intoppi legati al mancato stanziamento tempestivo dei fondi». «Insomma, occorre stabilità per garantire produttività», afferma il rettore. «E questo lo si deve capire non solo a Cagliari, ma anche a Nuoro, dove a suo tempo 50 miliardi di lire finanziati per dar vita a un campus non sono mai stati impiegati dagli amministratori _ conclude _ Dopo il bilancio tutto sommato positivo dei corsi, per questa parte dell'isola resta fondamentale il tema dell'equilibrio. Dopo che la Regione non ha mai fatto nascere in Barbagia la scuola per i forestali e dopo che Ottana si è trasformata in un deserto, se si dovessero eliminare i corsi universitari, Nuoro perderebbe non solo la vocazione ambientale ma un treno importantissimo per la ripresa e per lo sviluppo». Programmi. L'idea accarezzata da tempo è dar vita a un polo d'eccellenza per il settore nel Mediterraneo. «Forse non lo sanno neppure molti sardi, ma la nostra isola è la regione d'Italia con la maggiore superficie boschiva, il 50% dell'intero territorio _ rileva Pulina _ Le aree più interessanti sono quelle del Gennargentu, del Montalbo, del Marghine, della Planargia. Nuoro è il capoluogo di tutti i servizi forestali, la sede vocata a occuparsi di questo patrimonio. Ecco perché sarebbe una cretinata chiudere i corsi». «Ma non si può gestire un'università se non si ha una certezza operativa per almeno i 5 anni del ciclo di studi _ prosegue il direttore di Agraria _ Non è possibile dipendere dagli avvicendamenti al Comune, alla Provincia o alla Regione. C'è bisogno di scelte politiche coraggiose, di lungo periodo. Così come di trasferire le Direzioni sarde dell'Ente foreste e del Corpo forestale a Nuoro, di potenziare qui le sezioni dell'Agris e delle altre organizzazioni di settore. Trasferire 500 buste paga in Barbagia e dare respiro alla ricerca sarebbe una boccata d'ossigeno per quest'area dell'isola». «Che ce ne facciamo invece di queste Direzioni affacciate sulla Foresta di Monte Urpinu?», si chiede polemicamente Pulina. Analisi. «A ogni modo, chi contrasta le sedi gemmate non ha colto un aspetto sostanziale: se la Regione non erogherà più i 6 milioni complessivi che ogni anno assegna per il loro funzionamento, quei soldi torneranno sotto altra forma ai territori, e non ai due atenei di Sassari e Cagliari che hanno conquistato cattedre e corsi e non sempre si sono preoccupati dei problemi restanti prima di tornarsene a casa», aggiunge Pietro Luciano. «La realtà da non dimenticare mai è allora un’altra _ sostiene il docente _ Contro lo spopolamento e contro i fenomeni di disagio delle zone interne la politica regionale deve fornire risposte certe, definitive. È inutile trascinare stancamente le cose, fra alti e bassi, tra finanziamenti che arrivano e non arrivano: bisogna innalzare una barriera per salvare il Nuorese e rilanciare la sua università valorizzando tutte le risorse naturali».
 
Trenta professori e 400 studenti 
Da Sassari Agraria garantisce a Nuoro la laurea triennale in Scienze forestali, quella magistrale in Sistemi agrari, il dottorato di ricerca in Monitoraggio degli ecosistemi. 10 i docenti, più diversi supplenti, 270 studenti (50 appena immatricolati, esaurito il numero programmato). Con i corsi di giurisprudenza, assicurati da Cagliari e Sassari, si arriva poi a quasi 400 allievi e 30 docenti.
 
Per protesta in piazza le prime lezioni del nuovo anno 
di Valeria Gianoglio
NUORO Per protestare hanno deciso che il primo giorno del nuovo anno accademico, il primo ottobre, le lezioni si svolgeranno all’aperto, in piazza Italia, mentre si terranno due sit-in di fronte alla Provincia e al Comune. Lo avevano annunciato già dal giorno dell’assemblea dei soci della cooperativa Ecotopia, che gestisce i servizi dell’università nuorese, ieri mattina, invece, lo hanno ribadito con più forza: gli studenti universitari nuoresi sono pronti a scendere in piazza per difendere l’esistenza dell’ateneo barbaricino che da venti anni ormai combatte una sfiancante battaglia per avere risorse adeguate. «L’associazione universitaria studenti forestali – si legge in un comunicato – e tutti gli studenti dei corsi di laurea di Nuoro, preoccupati per la grave situazione creatasi dalla mancanza di trasferimento dei fondi regionali per le sedi gemmate e in particolare per la sede di Nuoro, hanno deciso di aderire all’iniziativa del primo ottobre che si svolgerà in occasione dell’inizio dell’anno accademico con lo svolgimento delle lezioni in piazza Italia, a Nuoro, a cui seguirà un sit in». Agli studenti, infatti, non sono piaciute affatto le dichiarazioni dell’assessore regionale Sergio Milia, circa le presunte difficoltà nel concedere i fondi, a «causa del patto di stabilità». Sempre ieri, intanto, attorno al caso università si è mosso anche il sindaco di Nuoro, Sandro Bianchi, che ha sentito più volte al telefono il rettore dell’università di Sassari, Attilio Mastino, e ha voluto contattare la direzione generale dell’assessorato all’Istruzione. Da Cagliari sono arrivare rassicurazioni sul fatto che la Regione sta predisponendo i documenti necessari per il trasferimento delle somme al Consorzio universitario.
 
 
 
4 - La Nuova Sardegna / Pagina 21 - Cultura-Spettacoli
LA PAROLA AI LETTORI Risponde Manlio Brigaglia
TEST MEDICINA Così sono andate le cose
Gentile professor Brigaglia, pur consapevoli che qualche polemica è quasi inevitabile e si verifica ad ogni appuntamento con le prove per l'ammissione a Medicina e Chirurgia, pure le esagerazioni, le insinuazioni, le critiche, alcune totalmente ingiustificate e contenenti termini impropri ( come "sequestrati") , ci inducono ad intervenire con un chiarimento , nelle vesti di presidenti delle prove del 4 e dell'11 settembre professori Gianni Massarelli e Andrea Montella e di presidente della struttura di raccordo della Facoltà di Medicina e Chirurgia, professoressa Ida Mura.
Possiamo assicurare che le prove si sono svolte nel segno della trasparenza e correttezza. La rigida procedura predisposta dal MIUR è stata minuziosamente osservata: I test si trovavano in scatole chiuse e contrassegnate con un sigillo del ministero: l'apertura è avvenuta per mano di alcuni candidati sorteggiati tra i presenti. I candidati sono stati sottoposti ad un controllo all'ingresso. Il controllo era rigido e minuzioso, tanto che i Commissari hanno escluso dalle prove chi ha calpestato le regole . Tutti i presenti hanno ricevuto un plico, anch'esso sigillato, contenente il modulo delle domande, quello delle risposte e una scheda anagrafica. Per le prove, sono state concesse due ore e cinque minuti, questo al fine di recuperare quei due-tre disturbati da una involontaria immissione di musica, che il personale tecnico - amministrativo ha provveduto a far tacere al più presto. Nessuno, neppure i professori che non facevano parte della Commissione, poteva accedere e la possibilità che qualcuno sia entrato e si sia seduto vicino ad un candidato è frutto di pura fantasia. In conclusione, "niente di poco chiaro", secondo l'offensiva affermazione di qualcuno: i due o tre plichi in mano alla vigilanza (ma, qualcuno può pensare che se vi fossero state oscure manovre li avrebbero esibiti in pubblico?) servono a verificare in tempo reale la concordanza tra plichi distribuiti e numero dei partecipanti: il numero degli candidati che ne rimangono privi deve coincidere con quelli trattenuti per conferma. Alla fine delIa prova, i moduli delle risposte consegnati dai candidati in una busta chiusa, sono stati inviati nella sede del Cineca , il consorzio universitario responsabile dei test d'ingresso, dove , con uno scanner automatico, è avvenuta la correzione. Tutta la procedura rende impossibile copiare. Tra l'altro, il Cineca utilizza una procedura automatica per la compilazione dei test che rende casuale sia l'ordine delle domande sia quello delle risposte per ciascuna domanda. In questo modo non può esserci un compito uguale all'altro e copiare diventa assolutamente impossibile. Siamo ben consapevoli che il Palazzetto dello sport è scomodo e inadeguato da molti punti di vista, anche se , oggettivamente, non in misura tale da interferire con lo svolgimento delle prove. Del resto quali spazi alternativi a quella struttura, gentilmente concessa dal sindaco, esistono a Sassari , capaci di ospitare oltre 2000 studenti, di assicurare una posizione comoda e l'assoluto silenzio? Gli studenti erano , nella quasi totalità, muniti di una bottiglietta d'acqua, di merendine o simili , mentre non corrisponde a verità che gli studenti che denunciavano un'impellente necessità non potessero andare in bagno, convenientemente accompagnati. Una buona coscienza non teme cento avvocati' - dice un antico proverbio. Abbiamo fatto tutto il possibile perché - nelle condizioni date- le prove si svolgessero con tranquillità e nella più totale correttezza, assicurando le stesse opportunità a tutti i candidati che mettevano in gioco il proprio futuro.
Professori Gianni Massarelli, Andrea Montella, Ida Mura
Facoltà di Medicina e Chirurgia di Sassari
 
 
 
5 - La Nuova Sardegna / Pagina 9 - Sardegna
CAGLIARI Master sugli appalti pubblici per i tecnici dei Comuni 
CAGLIARI I dirigenti e funzionari laureati degli uffici tecnici delle amministrazioni pubbliche regionali e locali, ma anche i liberi professionisti avranno un ulteriore strumento per operare in materia di appalti pubblici. Prende il via il prossimo 26 ottobre, infatti, il primo Master sugli appalti organizzato in Sardegna, accreditato dall’Ordine degli avvocati (24 crediti formativi) e con il patrocinio del quotidiano economico Sole 24 Ore. Il corso in contrattualistica pubblica, realizzato in collaborazione con l’Anci Sardegna, è stato presentato ieri in una conferenza stampa. L’obiettivo, è stato spiegato, è quello di evitare i numerosi contenziosi negli appalti pubblici soprattutto per quanto riguarda il post gara che risulta estremamente complicato per le verifiche da effettuare sui partecipanti e sui requisiti. Il Master costa 2.500 euro a persona, ma l’Anci ha intenzione di sollecitare i sindaci perché recuperino le risorse per far partecipare i tecnici dei Comuni ammortizzando i costi per pagare gli eventuali successivi contenziosi legali. Fra i componenti del comitato scientifico del Master, Paolo De Angelis, sostituto procuratore della Repubblica, Roccardo De Lisa, professore di economia all’università di Cagliari, Andrea Deffenu, costituzionalista, e la coordinatrice del corso, Ivana Falco, esperta di appalti.
 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionnaire and social

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