Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 September 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Infermieri, inizia l'avventura
Oggi c'è il test d'ingresso per accedere al corso di laurea
 
Sembrano passati tanti anni da quando il ministero della Salute incoraggiava gli studenti delle scuole superiori a diventare infermieri. C'era anche una campagna con un titolo evocativo: “Infermiere protagonista nella vita vera”.
Veniva posto l'accento sul lavoro sicuro e sulle certezze che questa professione poteva offrire. Quello spot, che risale al 2007, oggi non è più necessario. La crisi, infatti, ha cambiato tutto, anche la scelta dei percorsi universitari degli studenti che oggi considerano un corso di laurea in Infermieristica come un approdo sicuro o quantomeno una grande opportunità. Questa mattina saranno 1613 i giovani cagliaritani che proveranno a superare i test d'ingresso per accedere a questo corso di laurea.
Alle 11, tutti sui banchi della Cittadella di Monserrato, tra paura ed emozione, con una consapevolezza: i posti disponibili sono appena 150, quindi poco meno di un candidato su dieci ce la farà. Ma oggi è la giornata dedicata ai test di ammissione per tutti i corsi universitari delle professioni sanitarie della facoltà di Medicina e chirurgia. In totale i candidati sono 2936. Tenteranno di superare la selezione anche gli aspiranti ostetrici (20 posti per 286 domande di iscrizione), i logopedisti (10 posti a fronte di 364 iscrizioni), i tecnici della riabilitazione psichiatrica (10 posti per 167 iscritti), gli specialisti di Igiene dentale (20 posti per 154), quelli che vogliono diventare esperti di Tecniche di laboratorio biomedico (15 posti per 210) e coloro che vorrebbero frequentare i corsi di Assistenza sanitaria ( 20 posti per 139).
Ieri, invece, si è svolta la prova per i 73 candidati a uno dei 30 posti disponibili per il corso di laurea magistrale di Scienze degli alimenti e della nutrizione. Insomma, la “fila” è lunga, ma una buona notizia c'è: la selezione dovrebbe garantire un elevato grado di professionalità dei nuovi operatori sanitari.
Mauro Madeddu
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Universitari senza casa
Studenti “idonei non beneficiari”, protesta sul web
 
Un gruppo per dire «no» alla chiusura delle due Case dello studente di via Roma e via Montesanto. Nonostante le rassicurazioni dell'Ersu, che ha già chiarito che verranno trovate soluzioni alternative per chi dovrà fare a meno di un posto letto pur avendone diritto, gli universitari hanno paura che alla fine a rimetterci saranno soprattutto loro. Per questo su Facebook è nato il gruppo “No alla chiusura delle Case dello studente a Cagliari”, al quale si sono iscritte quasi 500 persone, segno di quanto è sentito questo problema tra i frequentatori dell'ateneo. «Non esiste - dice Alessandra - che 300 persone non avranno una stanza per quest'anno o che debbano essere costrette a pagare un affitto quando potrebbero stare alla casa».
Mauro attacca le istituzioni: «Di fronte a questo problema - scrive - vari amministrazioni comunali, regionali, (Magnifici) Rettori ed Ersu vari fanno a gara a chi la spara più grossa: improbabili college simil-americani da mille posti progettati dai migliori architetti al mondo oppure trasformazione del quartiere di Castello in un immenso studentato. La verità è che molti studenti non sapranno dove andare».
CASAGGÌ Intanto anche l'associazione di universitari “Casaggì” ha deciso di intervenire sulla querelle tra Bruno Murgia, deputato del Pdl e componente della commissione Cultura e Università, e Daniela Noli, presidente dell'Ersu, rivolgendosi a quest'ultima. «La nota diffusa dalla Noli - è scritto in un comunicato - ci permette di apprendere come lei non giudichi auspicabile che il centro storico diventi simile a quello di Urbino. Evidentemente i vertici dell'Unesco devono aver preso un abbaglio quando hanno deciso di definire la città marchigiana patrimonio dell'umanità». Poi “Casaggì” conclude con un consiglio: «Per sapere cosa pensano gli universitari dell'Ersu basta fare un giro per le facoltà. Si raccoglierebbero pareri favorevoli e pareri contrari. Nessuno però si sognerebbe di fornire una descrizione acritica. Sarebbe meglio evitare la stesura di panegirici e laudationes e impegnarsi per il concreto miglioramento della tutela del diritto allo studio». (p.c.c.)
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 25 - Edizione OL)
Un concorso per cento prof
L'Università vuole individuare gli insegnanti per i compiti di tutor
SASSARI. Possono partecipare alla selezione docenti in servizio a tempo indeterminato
 
L'Università di Sassari ha bandito un concorso per individuare novantanove docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado che svolgano i compiti di tutor nei corsi di Tirocinio Formativo Attivo (TFA).
La selezione riguarda le classi di concorso per le quali sarà possibile ottenere l'abilitazione all'insegnamento a Sassari.
Possono partecipare al concorso docenti in servizio a tempo indeterminato da almeno cinque anni in possesso di requisiti previsti dalla normativa tra una serie di specifiche esperienze nelle vesti di tutor, formatore, insegnante.
L'incarico comporta l'esonero parziale dall'insegnamento nella scuola, ha la durata di quattro anni ed è prorogabile per un ulteriore anno. Per candidarsi c'è tempo fino all'8 ottobre.
La domanda deve essere indirizzata al Magnifico Rettore dell'Università degli studi di Sassari e presentata direttamente all'Ufficio protocollo, piazza Università n. 21, Sassari, oppure spedita mezzo raccomandata con avviso di ricevimento (non farà fede il timbro postale).
Sulla busta dovrà essere riportata la dicitura "Partecipazione bando TFA - tutor coordinatori scuola secondaria" con l'indicazione della classe di abilitazione.
È possibile candidarsi per più classi di abilitazione.
Br.
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 26 - Edizione OL)
Sassari
Trecento in fila per Veterinaria
 
Sono stati 335 i candidati che ieri mattina al Palasport hanno partecipato alla prova di ammissione di Medicina Veterinaria per contendersi i 30 posti disponibili nell'università di Sassari. L'esito della prova sarà resa nota sul sito internet dell'Ateneo entro il prossimo 20 settembre.
Intanto oggi è in programma la selezione per i corsi di laurea delle Professioni sanitarie. Sono attesi 2.007 candidati. In tutto potranno iscriversi in 250 e più precisamente: 160 in Infermieristica, 20 in Ostetricia, 25 in Fisioterapia, 10 in Logopedia, 10 in Tecnica della riabilitazione psichiatrica, 15 in Tecniche di laboratorio biomedico, 10 in Tecniche audioprotesiche. La convocazione è fissata anche in questo caso alle 8,30 al Palasport in piazzale Segni.
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Al mercato degli alloggi
La singola fino a 350 euro al mese, 500 la doppia
Case dello studente chiuse, gli universitari alla ricerca di una camera
 
Prima i posti letto delle Case dello studente erano 850. Ora, dicono gli universitari, con la chiusura delle due strutture di via Roma e via Montesanto ce ne sono circa 300 in meno, anche se il presidente dell'Ersu, Daniela Noli, precisa che «per l'anno accademico 2012/13 agli studenti beneficiari saranno garantiti i posti alloggio messi a bando». Al di là di tutto, è evidente che questa situazione favorisce il mercato degli appartamenti privati in affitto, con i prezzi che rischiano di schizzare alle stelle.
I PREZZI I costi d'affitto variano a seconda delle zone. Prezzi abbastanza alti per le poche singole in offerta a Genneruxi, dove si va in media da 190 a 300 euro. Più economiche le zone di Is Mirrionis e Sant'Avendrace, con canoni che vanno dai 130 ai 270 euro. I prezzi si alzano a San Benedetto (170-300), Fonsarda (195-280) e soprattutto Bonaria e Monte Urpinu (200-350). Per quanto riguarda le doppie, si va dai 260-330 euro a Sant'Avendrace e Is Mirrionis ai 330-500 euro di San Benedetto. A queste cifre vanno aggiunte le spese per condominio e bollette. Troppo per gli studenti, che nella maggior parte dei casi sono mantenuti da famiglie monoreddito.
I CLIENTI IDEALI I proprietari delle case preferiscono di gran lunga dare in locazione i loro appartamenti alle donne. Centinaia gli annunci di coloro che precisano di preferire avere a che fare solo con una o più coinquiline di sesso femminile. Poco successo hanno anche i fumatori, visto che molta gente non accetta i consumatori di sigarette. Quasi impossibile trovare ragazze che danno in affitto una stanza della casa dove abitano a uomini, molto più facile che accada il contrario, ed è anche raro trovare annunci nei quali è scritto con chiarezza che si intende fare tutto rispettando la legge, dunque tramite un regolare contratto. Ma se si contattano i proprietari delle case e si chiede esplicitamente di fare tutto a norma, difficilmente si va incontro a un rifiuto.
CHI CERCA E sul web si trovano anche centinaia di messaggi di giovani alla disperata ricerca di un posto letto. Inquietante quello lasciato su un famoso sito di annunci online da una studentessa: «Sono una ragazza che deve entrare al secondo anno, è quasi un mese e mezzo che cerco una stanza e non riesco a trovarne una decente o disponibile». In effetti l'universitaria non pretende certo la luna: «Non chiedo troppo, una stanza di medie dimensioni, con contratto regolare da 10 mesi, possibilmente con riscaldamento o condizionatori».
Evidentemente per un giovane studente riuscire ad avere in affitto una stanza del genere a Cagliari, di questi tempi, non è affatto una cosa scontata come invece dovrebbe essere.
Piercarlo Cicero
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
La guida
Ecco come affittare rispettando le regole
 
Sono circa 15 mila gli studenti universitari fuorisede che si trasferiranno in città. A parte i pochi che potranno avere una camera nelle strutture dell'Ersu, la maggioranza di loro affitterà le camere o gli appartamenti dei privati . L'Apci (associazione proprietari casa & immobili) ha pubblicato un vademecum per poter affittare in tutta tranquillità e rispettando la legge.
Il contratto dovrà essere conforme all'“Accordo territoriale sulle locazioni” e potrà essere sottoscritto dal singolo studente o da più universitari che si dividono le stanze e l'affitto. L'Apci ricorda inoltre che il canone è “calmierato”, cioè calcolato sulle tabelle comunali che fissano un valore locativo massimo diverso a seconda della zona in cui si trova l'immobile. Per stabilire il canone si tiene conto inoltre della superficie dell'abitazione e delle dotazioni dell'appartamento affittato, nonché di quelle dell'edificio. Per ciò che concerne la durata dei contratti, potranno avere una durata minima di 6 mesi e massima di 36, prorogabili al termine per la stessa durata iniziale a semplice richiesta dello studente.
Ai proprietari che affittano gli appartamenti agli studenti, è riconosciuto lo sconto Irpef del 40,5% sul canone percepito da detrarsi in dichiarazione dei redditi e lo sconto dell'imposta di registro del 30% alla registrazione del contratto. L'associazione ricorda infine che il contratto va sempre registrato per poter essere valido agli effetti di legge, che va intestato direttamente agli studenti (i genitori potranno comunque avallarlo con una seconda firma) e che è necessario inoltre stipulare prima della consegna delle chiavi , per evitare equivoci dopo.
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Provincia Sulcis (Pagina 21 - Edizione PC)
Fuga dal Sulcis, i giovani se ne vanno
Riprende in grande stile l'emigrazione, ogni mese partono in 42
CARBONIA. Il sindacalista: «Partono i precari con il contratto non rinnovato ma anche intere famiglie»
 
Le fabbriche chiudono, il commercio è asfittico, l'agricoltura e l'artigianato arrancano: il risultato è che la città ritorna a fare le valigie. In realtà non aveva mai smesso ma ad emigrare, stavolta, sono intere famiglie. Si finisce a Milano, Brescia, Bergamo. E come avveniva già una decina di anni fa, una delle mete privilegiate continua ad essere Lumezzane. Oltrepassando, poi, i confini nazionali, gli approdi più ricercato sono l'Inghilterra e la Germania. Chi è senza lavoro, l'ha perso o non lo ha mai trovato, sta adottando una soluzione che nel Sulcis perennemente in crisi viene vista come l'unica possibile: partire in cerca di miglior fortuna.
SI PARTE Lo confermano i dati: nei primi quattro mesi del 2012 l'ufficio Anagrafe del Comune di Carbonia ha registrato 170 cancellazioni: sono gli emigrati. Una media di quarantadue partenze al mese. In tutto il 2011 le cancellazioni erano state 422, mantenendosi perciò a una media di 35 al mese. Ma chi parte? La stragrande maggioranza dei nuovi emigranti ha dai 25 ai 35 anni. Laurea, diploma o qualifica professionale in tasca, ma zero lavoro. Neanche con contratti interinali a termine. Ma c'è un aspetto che preoccupa maggiormente e che sta alzando la media rispetto al passato: in questo scorcio di 2012 è stata sovente registrata la partenza di intere famiglie. Insomma, non parte più il papà da solo, ma la moglie a sua volta disoccupata e il figlio.
IL LAVORO CHE NON C'È Fra le forze sociali che hanno il polso della situazione, come ad esempio i sindacati, questo fenomeno non è sfuggito. «Assistiamo a casi in cui - spiega Aldo Manca il segretario provinciale della Filcams Cgil, commercio e servizi - fanno le valigie giovani coppie che in questi anni sono riusciti a tirare avanti con contratti a termine che ormai non vengono più rinnovati, ma sappiamo anche di famiglie che si spostano in blocco da Carbonia». Non vanno allo sbaraglio: la base d'appoggio è quasi sempre rappresentata da parenti e amici che si sono già sistemati. «Nel Nord e centro Italia si trova ancora lavoro anche se precario come qua - prosegue Aldo Manca - nei settori del commercio, nel turismo e nella piccola industria».
VIA I GIOVANI Anche le parrocchie hanno avvertito nettamente la ripresa dell'emigrazione. Don Antonio Mura, guida della chiesa di San Ponziano, manifesta una preoccupazione: «Si sta assottigliando la fascia d'età fra i 25 e i 35 anni - sottolinea - quella che può dare un futuro al territorio». Singolare, ma emblematica, una circostanza rivelata dal sacerdote. Nella sua parrocchia di recente sembravano in crescita i battesimi, come se la natalità fosse in aumento. Un'illusione. «In realtà abbiamo battezzato i bimbi dei giovani che sono partiti un annetto fa e che sono tornati in città giusto per quello».
Andrea Scano
 
L’UNIONE SARDA
8 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
MEDICINA. Guidati da Gavino Faa
I reni dei neonati, studiosi sardi ai vertici della ricerca
 
Tra i tanti cervelli in fuga, qualcuno che resta per fortuna c'è. E continua a collezionare importanti riconoscimenti, dando prestigio all'Isola. In questo caso sono tanti. Una numerosa squadra di medici e ricercatori cagliaritani ha appena conquistato i primi posti nella top 20 delle pubblicazioni più citate negli ultimi due anni dalla comunità scientifica internazionale.
Sono in undici e sono guidati da Gavino Faa, direttore dell'Istituto di anatomia patologica del San Giovanni di Dio, e da Vassilios Fanos, direttore della Neonatologia e Terapia intensiva dell'Azienda mista e dell'Istituto di puericultura della Clinica Macciotta. «Ci lavoriamo da anni», spiega Faa. «Vogliamo scoprire quali fattori influiscono sullo sviluppo del rene del neonato durante la gravidanza e quali lo bloccano». Alla base una constatazione. «Oggi sappiamo che la gravidanza permette di programmare la nostra capacità di resistenza nella vita adulta».
Le scoperte: «Tutti i farmaci durante i mesi di gestazione sono nefrotossici, e i pretermine per le 3-4 settimane successive alla nascita possono continuare a produrre glomeruli». Ce ne sono tante altre, e col tempo aumenteranno. «La ricerca è solo all'inizio». Lo studio - finito ai primi posti della banca dati internazionale nel campo della biomedicina - ha un nome inglese; tradotto Variabilità nella maturazione renale dei neonati pretermine . «Stiamo affrontando un nuovo capitolo della medicina che vede l'importanza dello sviluppo del rene durante la gravidanza e la sua capacità di proteggerci dalle malattie da adulti». Un passo indietro: «Il rene è composto da numerosi corpuscoli, da 200mila a un milione. Hanno compito di filtrare il sangue, producendo l'urina che elimina le sostanze tossiche». Il numero dei glomeruli è variabile. «Si formano prima della nascita e rimangono costanti per tutta la vita».
La ricerca condotta dalla squadra tutta sarda e dai colleghi di Novara e Verona, Guido Monga e Marco Zaffanello, ha evidenziato «la presenza di rilevanti variazioni nella maturazione renale nei neonati, soprattutto nei pretermine». Lo studio continua. Intanto, dal 24 al 27 ottobre, Cagliari accoglierà le menti più brillanti della neonatologia e della nefrologia pediatrica del mondo. E Faa e Fanos non mancheranno.
Sara Marci

LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Ed_Cagliari
Sanità, oltre 2.900 ai test
Circa 1.600 candidati puntano al corso Infermieristico
 
CAGLIARI Sono riprese ieri le selezioni per l’accesso ai corsi di laurea per l’anno accademico 2012-2013. Nei locali della Cittadella universitaria di Monserrato, si è svolta la prova per i 73 candidati ad uno dei 30 posti disponibili nel corso di laurea magistrale di Scienze degli alimenti e della nutrizione. Oggi, invece, sarà la volta dei test d’accesso - a numero programmato - ai corsi di laurea triennale delle professioni sanitarie della facoltà di Medicina e chirurgia. I candidati sono in totale 2.936: l’inizio del test è previsto per le ore 11 in Cittadella per i 150 posti disponibili del corso di Infermieristica (1.613 candidati), i 20 di Ostetricia (286 domande), i 10 di Logopedia (364 iscrizioni), i 10 del corso di Tecnica della riabilitazione psichiatrica (167 iscritti alla prova), i 20 di Igiene dentale (154 candidati), i 15 del corso di Tecniche di laboratorio biomedico (210 candidati) e i 20 di Assistenza sanitaria (139 candidati). Tutti i candidati dovranno presentarsi almeno 90 minuti prima dell’inizio della prova.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Sassari
Veterinaria, un test di sopravvivenza
In 335 alle prese con la prova d’accesso per i 30 posti concessi dal ministero all’Ateneo per il prossimo anno accademico
di Vanni Lai
 
SASSARI Il rischio chiusura è l’incubo ricorrente. Sono in tanti, sotto il sole in piazzale Segni, a pensare che una delle ultime prove di sopravvivenza della facoltà di via Vienna potrebbe essere questo test a numero programmato per l’unico corso di laurea sardo in Medicina veterinaria. Ma quello che è stato uno dei fiori all’occhiello dell’ateno sassarese non vuole sfiorire. La laurea in Veterinaria, del resto, è ancora la meta di tanti aspiranti dottori. Ieri mattina 335 candidati hanno preso posto sui seggiolini del PalaSerradimigni per sostenere la prova d’accesso al prossimo anno accademico. Le domande arrivate alla segreteria studenti prima della prova sono state 421, in aumento rispetto al 2011, quando erano state 399. Un posto non è alla portata di tutti e tuttavia non è neppure un sogno impossibile: i posti a disposizione sono trenta. Ciò significa che uno su dieci di questi ragazzi riuscirà a entrare. Il fatto è che potrebbero, dovrebbero, essere di più. In altri tempi le matricole sono state una settantina, ma negli anni il loro numero si è progressivamente ridotto. E in primavera il ministero dell’Università ha stabilito la riduzione del numero delle matricole a trenta unità. Una decisione che anche il rettore Attilio Mastino ha combattuto. Ma la richiesta dell’ateneo sassarese di portare il numero degli studenti ad almeno 50 nuovi accessi non è andata a buon fine. A fare le spese dei tagli restano gli studenti, già condannati a superare il “tritacarne” del test d’accesso. I trenta studenti ammessi dovranno tenere alta la bandiera di una facoltà che ha alle spalle una storia di circa 80 anni, ma sempre più a rischio, nonostante il flusso continuo di studenti che arrivano da tutta la regione. «Ci sono state diverse interpellanze parlamentari – dichiara Salvatore Naitana, preside della facoltà -, ma per ora non c’è stata risposta da parte del ministero. A Sassari abbiamo investito tanto nelle strutture e ci andrebber bene anche 45 studenti». Il rischio chiusura resta non soltanto per Sassari. «Milano, Napoli, Messina, università di tutto rispetto, sono in attesa di un'approvazione contro la chiusura nel 2013 – spiega il preside -. Per la nostra facoltà il controllo ufficiale avverrà a maggio». Secondo Naitana il meccanismo dell’accesso programmato è da rivedere. «È una questione che ha trovato d’accordo diversi presidi – dichiara -. Tutti gli studenti devono avere la possibilità di iscriversi, senza test da superare. Lo sbarramento deve essere fissato al superamento di 50 crediti dopo il primo anno». Almeno per quest’anno, però, gli studenti continueranno a presentarsi davanti ai cancelli del palazzetto, tantissimi in queste due settimane di prove. Anche ieri erano presenti diversi giovani, qualcuno con alle spalle già uno o due tentativi negli anni precedenti. Tra loro, molti in attesa dei risultati della prova di Medicina e chirurgia sostenuta dei giorni scorsi e alcuni altri pronti per tentare la fortuna anche nel test che si svolgerà stamane per il corso di Professioni sanitarie. «La situazione non è rosea – spiega un gruppetto di ragazzi provenienti da Cagliari -. Ma c’è poco lavoro un po’ in tutti i campi ormai». Tra i più decisi c’è una ragazza di Carbonia. «Non so dire se ci sia ancora lavoro – dice -. Non voglio illudermi, ma riuscire a passare il test significa restare impegnati per qualche anno». In Gallura invece la situazione sembra più chiara. «In Costa Smeralda c’è più lavoro, soprattutto durante la stagione estiva – dichiara uno studente di Tempio -. Tanti turisti trascorrono le vacanze con il proprio animale domestico e così si aprono maggiori spiragli anche per i veterinari».
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Sassari
Laurea in lingue, vuole far nascere bambini
La storia di Viola, 25 anni, per cinque volte respinta a Ostetricia: «Nel frattempo mi sono laureata»
 
SASSARI Viola ha un sogno: diventare ostetrica, ma prima deve superare il test per l’accesso al corso di laurea. Ha tentato sei volte negli ultimi sei anni, ma senza fortuna. Nel frattempo, per non farsi mancare niente, si è laureata in Lingue europee a Ferrara. Potrebbe rassegnarsi, fare un altro lavoro, ma lei continua a tentare. La storia di Viola Spanu, 25 anni, di Nuoro, è fatta di scelte alternative. Oggi, alla prova di Professioni sanitarie che si svolgerà stamattina al PalaSerradimigni, Viola sosterrà il test con altri 2007 studenti provenienti da tutta Italia. A Sassari la ragazza prova Ostetricia per la prima volta. «Dopo il diploma a Nuoro sono andata a Ferrara – racconta Viola -. Il primo anno di università l’ho trascorso in Chimica e tecnologie farmaceutiche ed è stato un incubo, perché non era la mia strada. Al secondo anno mi sono iscritta al corso di Lingue». Ma si è sempre trattato di un ripiego temporaneo, perché negli anni successivi la studentessa ha sempre provato ad accedere al corso di laurea in Medicina e chirurgia e a quello di Ostetricia. Prima a Ferrara e poi a Cagliari, senza riuscire. A marzo 2011 è arrivata la laurea in Lingue europee all’Università di Ferrara. «Ho trascorso un po’ di tempo a Nuoro, ma sentivo il bisogno di andare via – spiega -. Sono partita a Londra, dove vivo ancora oggi e se non fosse per il clima starei benissimo. Volevo fare un’esperienza diversa perché Nuoro ti coccola, ma lì il tempo sembra essersi fermato. Per i giovani c’è molto poco e manca lo sprint per arrivare a qualcosa di diverso». A Londra però si è presentato qualche problema. «Mi sono vergognata di dire che ho studiato Lingue e mi sono resa conto che in Italia questa è una materia insegnata malissimo». Perché non tentare Ostetricia in Inghilterra? «Serve almeno un anno di esperienza – continua Viola -, ma chissà, forse un giorno proverò anche lì». La studentessa barbaricina scaccia le sue sconfitte con un sorriso. «Con i test ad accesso programmato non si dà il diritto di studiare – dichiara -. Si possono trovare dei quesiti di cultura generale che nella maggior parte dei casi sono assurdi. Questo è un male perché anche uno studente con un buon bagaglio culturale può trovarsi in difficoltà». Dei test del passato, Viola ha quasi perso il conto. «Una volta ho incontrato uno che tentava il test per l’ottava volta – dice – e ho pensato che non avesse mai studiato. Oggi mi rendo conto che anche io sono nella stessa situazione e mi viene da ridere, perché ho fatto diversi corsi di formazione, ma per sfortuna o chissà cosa non ho mai passato il test di Ostetricia». La passione per questa speciale branca di Medicina è più forte dell’esperienza all’estero e degli hobby come fotografia e teatro. «Credo che quello di Ostetricia sia il campo migliore – spiega -, perché rappresenta un’attività vicina alla vita, un percorso di sofferenza che porta alla gioia». L’ostinazione è una caratteristica tipica dei sardi e forse Viola a Sassari avrà più fortuna delle ultime cinque volte. E se riuscisse finalmente a superare il test? «Sarebbe come un parto, ovviamente».(v.l.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Sassari
Medicina, candidati in caserma
 
SASSARI. La radio «a tutto volume» per dieci minuti e altri episodi «poco chiari» potrebbero portare l’autorità giudiziaria ad accertare i fatti che sarebbero accaduti (il condizionale è d’obbligo) il 4 settembre scorso, durante la prova d’accesso al corso a numero programmato di Medicina e chirurgia. Alcuni studenti presenti durante la prova meditano infatti di presentare una denuncia ai carabinieri. «Il test è iniziato con mezz’ora di ritardo e non è stato fatto recuperare il tempo perso – spiega uno studente -. Durante le prove ci sono stati numerosi elementi di disturbo, come la radio del Palazzetto e le grida dei bambini provenienti dalle stanze interne. Un ragazzo si è seduto vicino alla propria amica senza essere stato scortato dalla vigilanza come dovrebbe avvenire per tutti. Poi ci ha lasciato perplessi che un membro della vigilanza, che tra le mani portava due plichi per le prove, abbia dichiarato che questi erano “occupati”, quando alcuni di noi in quel momento si trovavano senza». (v.l)
 
LA NUOVA SARDEGNA
13 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
CONCORSO DELL’UNIVERSITA’
Una selezione per 99 tutor tra i docenti delle superiori
 
SASSARI L'Università di Sassari ha bandito un concorso per individuare 99 docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado che svolgano i compiti di tutor nei corsi di Tirocinio Formativo Attivo (TFA). La selezione riguarda le classi di concorso per le quali sarà possibile ottenere l'abilitazione all'insegnamento a Sassari. Possono partecipare al concorso docenti in servizio a tempo indeterminato da almeno cinque anni in possesso di requisiti previsti dalla normativa tra una serie di specifiche esperienze nelle vesti di tutor, formatore, insegnante. L'incarico comporta l'esonero parziale dall'insegnamento nella scuola, ha la durata di 4 anni ed è prorogabile per un ulteriore anno. Per candidarsi c'è tempo fino all'8 ottobre. La domanda deve essere indirizzata al Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Sassari e presentata direttamente all'Ufficio Protocollo, Piazza Università n. 21, 07100 Sassari, oppure spedita mezzo raccomandata con avviso di ricevimento (non farà fede il timbro postale). Sulla busta dovrà essere riportata la dicitura "Partecipazione bando TFA - tutor coordinatori scuola secondaria" con l'indicazione della classe di abilitazione.
 
LA NUOVA SARDEGNA
14 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Cagliari
Lodo per Tuvixeddu: la Procura indaga dopo un esposto
Il pm Daniele Caria ha aperto un fascicolo contro ignoti Verifiche sulla consulenza tecnica della Deloitte srl
di Mauro Lissia
 
CAGLIARI E’ all’attenzione della Procura della Repubblica la consulenza tecnica elaborata dall’advisory Deloitte srl per il collegio arbitrale chiamato a stabilire se la Regione dovrà pagare un risarcimento a Nuova Iniziative Coimpresa per la mancata realizzazione del piano immobiliare su Tuvixeddu. Il capo dell’ufficio Mauro Mura ha incaricato il sostituto Daniele Caria di valutare l’attendibilità di un esposto anonimo arrivati in più copie al palazzo di giustizia nei giorni scorsi, il cui contenuto ricalca in termini ancora più aspri l’ultima memoria depositata dall’ufficio legale della Regione in cui il lavoro della Deloitte viene definito «fuorviante, inappropriato e non indipendente». Finora il pm Caria si è limitato a iscrivere un fascicolo contro ignoti e senza ipotesi di reato. Nelle prossime ore - d’intesa con il procuratore capo - saranno decisi i passi da compiere per accertare se attorno al lodo arbitrale in corso a Roma stia avvenendo qualcosa di irregolare. Deloitte, nella relazione tecnica, ha attribuito all’amministrazione regionale il 60 per cento della responsabilità per lo stop ai lavori e per la mancata attuazione dell’accordo di programma del 2000, in base al quale l’impresa del costruttore Gualtiero Cualbu avrebbe potuto realizzare un grande complesso edilizio residenziale nell’area esterna al sito archeologico. I vincoli imposti dalla Regione in linea col piano paesaggistico hanno fermato tutto ed è stato il Consiglio di Stato a confermare che quei vincoli erano e sono legittimi. Ma Coimpresa si è comunque rivolta al collegio arbitrale, che ha affidato alla Deloitte la risposta a una serie di quesiti tra cui il calcolo dell’eventuale danno arrecato al costruttore e che dovrebbe essere risarcito. Per il consulente ammonterebbe a 77 milioni, ma i legali della Regione contestano duramente i criteri seguiti per arrivare alle conclusioni, una sequenza di errori commessi da Deloitte e lo sconfinamento della relazione in aspetti giuridici che non competono al consulente tecnico. Gli esposti inviati alla Procura e ad alcune redazioni vanno ancora più in là e adombrano una sorta di combine. Gli autori del documento-denuncia - che scrivono di voler restare anonimi «per non incorrere in atti ritorsivi» - ipotizzano un andamento anomalo del giudizio arbitrale e per dimostrarlo allegano sei atti della controversia, tra cui la consulenza della Deloitte spa. Fra i vari passaggi dell’esposto all’attenzione della Procura un riferimento alla scelta degli arbitri di chiedere al consulente il calcolo dei danni risarcibili senza prima aver stabilito se e come la Regione sia responsabile. In questa scelta, contestata anche dai legali della Regione, emergerebbe un’anticipazione del giudizio. Si tratta naturalmente di valutazioni di parte, sulle quali la Procura si appresta a compiere verifiche. La sola certezza è che il contenuto dell’esposto, elaborato sicuramente da giuristi, non ha lasciato indifferente il procuratore capo e che la Procura ha deciso di non archiviare. Il collegio arbitrale è composto da Franco Bilé, Nicolò Lipari e Giovanni Olla, quest’ultimo nominato dal tribunale di Cagliari. Si tratta di giuristi autorevoli, cui è stata conferita una responsabilità pesantissima. Il 13 settembre i legali regionali e quelli di Nuova Iniziative Coimpresa si ritroveranno a Roma per l’ultima udienza, il lodo definitivo dovrebbe essere emesso tra novembre e dicembre. Quale che sia la decisione, la Regione potrà poi ricorrere ai giudici della Corte d’Appello civile.
 
LA NUOVA SARDEGNA
15 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Cagliari
Biomedicina, ricercatori locali tra i più citati nella banca-web
 
CAGLIARI Record in medicina. C’è un articolo scritto da un gruppo di ricercatori della facoltà di medicina dell’università di Cagliari, con la collaborazione di studiosi di Novara e di Verona, fra le prime 20 pubblicazioni nel campo della maturazione del rene nel neonato più citate negli ultimi due anni su BioMedLib, banca dati internazionale nel campo della biomedicina. Il lavoro degli studiosi cagliaritani evidenzia per la prima volta la presenza di notevoli variazioni nella maturazione renale nei neonati e, in particolare, nei pretermine e analizza le possibili cause alla base di queste differenze durante la vita intrauterina. Questo genere di ricerche si inserisce nel campo della medicina rigenerativa che ha, tra i tanti suoi scopi, quello di riuscire a stimolare la generazione di nefroni subito dopo la nascita e la ripresa della nefrogenesi in soggetti affetti da insufficienza renale. Lo studio è intitolato “Marked interindividual variability in renal maturation of preterm infants: lessons from autopsy” ed è firmato da Faa G., Gerosa C., Fanni D., Nemolato S., Locci A., Cabras T., Marinelli V., Puddu M., Zaffanello M., Monga G., Fanos V. J. (Matern Fetal Neonatal Med. 2010 Oct, 23 Suppl 3, 129-33).

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