Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 July 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 53 - Edizione CA)
Un convegno a Cagliari promosso dall’Università
Quando è l’ambiente a porre limiti alle persone disabili
Sono uno dei sette miliardi di persone che popolano il mondo. L’ottanta per cento di essi abita nei paesi in via di sviluppo e qui solo il due per cento riceve un sostegno adeguato. Ottanta milioni vivono in Europa. Sono un quinto dei poveri e l’ottanta per cento sono disoccupati. Le donne, più degli uomini, patiscono l’emarginazione e la povertà.
Eppure, se ci riflettiamo, dice Giampiero Griffo, dell’esecutivo mondiale di Disabled People International, disabili, ossia incapaci di fare qualcosa, lo siamo tutti in un momento della nostra esistenza. La disabilità può essere temporanea o permanente, e di vario tipo: sensoriale, motoria, psichica, ma tutti al mondo hanno patito la sofferenza di essere incapaci di svolgere un’attività nell’arco della loro vita. Allora perché, a dispetto delle numerose battaglie per l’emancipazione, c’è ancora una così diffusa indifferenza verso le persone con disabilità?
Giampiero Griffo, membro anche del Fish (Federazione italiana superamento handicap) lo ha chiesto nel corso di una giornata di studio che si è svolta l’altro ieri a Cagliari, Convitto nazionale Vittorio Emanuele II, organizzata dallo psichiatra Carmelo Masala e dalla neuropsicologa Donatella Petretto, Università di Cagliari. Alla giornata, dedicata a “Modello ICF: salute, disabilità e funzionamento. Dalla scuola all’università e alla vita”, sono intervenuti rappresentanti delle istituzioni, della scuola e dell’Università per presentare dati, progetti e buone prassi. In una giornata, una persona disabile è discriminata almeno sei volte, spesso deve chiedere aiuto, oppure rinunciare a ciò che vuole, per esempio prendere un treno, andare al cinema o al supermercato, passeggiare. A pensarci bene però, il problema non è nella persona, ma nell’ambiente. Se non avessero inventato gli occhiali, come farebbero i miopi? Secondo il modello ICF dell’Organizzazione mondiale della sanità (Classificazione Internazionale del
Funzionamento, della Disabilità e della Salute), è l’ambiente che disabilita non creando le condizioni affinché ognuno possa dare il meglio delle sue possibilità. Se non si parte dal presupposto che siamo diversi, sostiene Griffo, non si può garantire a tutti eguaglianza di opportunità e autonomia. Che è anche l’obiettivo della Convenzione Onu approvata nell’agosto del 2006 e che rovescia l’approccio alla questione. Non si tratta di assistere le persone con disabilità, ma di dare loro potere e metterle nelle condizioni di costruire efficaci progetti di vita.
In questo senso secondo Griffo, tra i delegati italiani che hanno partecipato alla stesura della Convenzione, la Sardegna è un modello: i finanziamenti statali destinati ai disabili non sono inviati ai servizi, ma alla realizzazione di progetti individuali (in dieci anni di applicazione passati da 123 a 30 mila). In altre parole, ha spiegato Rita Polo dell’ABC Sardegna, è il disabile che sceglie di che cosa ha bisogno e la regione sovvenziona il suo progetto. C’è chi ha deciso di frequentare l’università, chi di svolgere uno sport agonistico. Si sceglie in base a bisogni e sogni. In questo modo è la domanda che condiziona l’offerta e i servizi vengono ridisegnati in base ai destinatari. È una forma di democrazia diretta che mette le persone nelle condizioni di essere protagoniste e di esercitare il diritto alla cittadinanza.
Franca Rita Porcu
 
 
2 - L’Unione Sarda / Provincia Medio Camp (Pagina 38 - Edizione CA)
GONNOS
Uno studio per rilanciare il parco Perd’e Pibera

Il Comune di Gonnosfanadiga si gioca la carta del turismo con la valorizzazione del Linas. Per promuovere le bellezze della montagna e del parco Perd’e Pibera ha finanziato con 70 mila euro una ricerca sulla flora, curata da Gianluigi Bacchetta, direttore del centro di conservazione delle biodiversità del dipartimento di Scienze botaniche di Cagliari. In due anni si studieranno 597 specie diverse, tra le quali oltre 70 endemiche, saranno realizzate le cartografie e i sentieri botanici per guidare i visitatori alla scoperta del Linas. Per chi non può partecipare alle escursioni, sarà progettato un giardino roccioso in un punto accessibile a tutti, con la vegetazione della zona, comprensivo anche delle piante rare nascoste nei punti impervi. Lo stato dei lavori, dopo un anno di attività, è stato presentato a Perd’e Pibera nel corso di un convegno nel quale sono emerse anche le criticità da affrontare. ( s.p. )
 
 
3 - L’Unione Sarda / Nuoro e Marghine (Pagina 23 - Edizione NU)
ATLETICA. Giulia Innocenti, campionessa fresca di laurea
La “dottoressa” stabilisce il nuovo primato nei tremila 
Ancora un record regionale per la barbaricina Giulia Innocenti del Cus Cagliari. Sabato l’atleta di Fonni, dove ha iniziato a fare atletica con la società sportiva locale, ha migliorato di quasi mezzo minuto il primato regionale assoluto nei 3000 siepi portandolo a 11 minuti, un secondo e 19 centesimi. Record che già le apparteneva e stabilito nel 2009 a Lignano Sabbiadoro.
PRESTAZIONE DI RILIEVO Un tempo che vale la dodicesima prestazione italiana assoluta sulla distanza. Insomma oltre che bella (seconda alle selezioni regionali di Miss Italia nel 2009), l’atleta barbaricina si dimostra sempre più vincente. Cresciuta sportivamente tra le file della società “Delogu” di Nuoro, ora Giulia Innocenti, sta definitivamente consacrando il suo talento con la maglia del Cus di Cagliari con cui ha ottenuto un buon miglioramento rispetto alla precedente prestazione stagionale fatta a fine maggio nei campionati italiani universitari di Messina dove aveva corso in 11 minuti, 15 secondi e 24. Bella, vincente e anche brava visto che a marzo si è laureata con 110 e lode in Scienze motorie all’Università di Cagliari. Impegno di studio che nonostante le abbia fatto trascurare un po’ la pista, non le ha impedito di conquistare il suo secondo record stagionale.
FORZA DI VOLONTÀ «È una gara che ho ripreso da poco - spiega la Innocenti - nelle prestazioni precedenti, soprattutto sugli 800 metri ho risentito del periodo in cui ero impegnata con la laurea, visto che in quei mesi non sono riuscita ad allenarmi come avrei voluto. Mi sono cimentata di nuovo nei 3000 perché la resistenza non mi manca, la prima gara è stata agli universitari a fine maggio, poi a Cagliari è arrivato questo record. Era già mio, forse perché non c’è poi tanta concorrenza - scherza - ma c’è molto da migliorare, soprattutto nella tecnica degli ostacoli e nel passaggio della riviera (il penultimo salto dove oltre la barriera si finisce in una vasca piena d’acqua, scavata all’interno della pista, ndc).
«Quello che mi ha soddisfatto è che ho gestito la corsa in maniera regolare. Ora - afferma - la speranza è migliorare sempre più negli 800 e 1500, distanze che trovo più divertenti perché sui 3000 anche se ho il record ancora non riesco padroneggiare gli ostacoli». Cosa significa? Che quel record è destinato a cadere molto presto.
Fabio Ledda
 
 
4 - L’Unione Sarda / Quartu Sant’Elena (Pagina 28 - Edizione CA)
URBANISTICA. Seminario, i giovani propongono nuove idee gratis al Comune
UNA TASK FORCE DI ARCHITETTI
Cento studenti ridisegnano centro urbano e Parco 
Ci guadagnano tutti, e nessuno spende: i “quasi architetti” (studenti dell’ultimo anno di undici facoltà europee) si abituano a pensare in grande con prove vere, sul campo, mentre Comune ed Ente parco si ritrovano in mano progetti di riqualificazione del centro urbano e del Molentargius. Praticamente gratis.
CENTO STUDENTI Dall’ottobre scorso, quando vennero per la prima volta per vedere la città e il parco, i circa cento studenti coordinati dalla facoltà di Architettura di Alghero hanno lavorato per riqualificare centro urbano e area umida. In questi giorni sono riuniti all’ex convento in via Brigata Sassari, dov’è stata allestita una mostra delle loro “visioni”. Un gran giurì formato da docenti universitari selezionerà il progetto vincente, che il Comune si ritroverà tra le mani senza spendere un centesimo. Lo studente vincitore, e quindi anche il progetto migliore, sarà scelto lunedì.
IL SEMINARIO Arrivano dalle facoltà di Architettura di Alghero, Ascoli Piceno, Napoli, Palermo, Parigi Malaquais, Reggio Calabria, Patrasso, Pescara, Roma e Venezia, oltre che da quella di Ingegneria di Ancona, gli studenti universitari che partecipano alla tredicesima edizione del seminario internazionale “Villard”, che per la prima volta si svolge in Sardegna grazie a un protocollo d’intesa tra la facoltà algherese (che fa capo all’Ateneo di Sassari) e il Comune quartese. «Dopo il sopralluogo di ottobre», spiega Massimo Faiferri, docente della facoltà sarda, «ciascuno ha lavorato al proprio progetto, poi ci siamo rivisti ad Ascoli, a Parigi e a Napoli, per confrontarci su quanto era già stato progettato per Quartu».
L’IDEA Non sono progetti esecutivi, quelli di cui si discute durante il seminario. «In realtà sono idee progettuali», prosegue Faiferri, «che poi il Comune e l’Ente parco, se lo vorranno, potranno trasformare in progetti veri e propri. Di fatto, è una nuova visione del territorio partendo da ciò che esiste». La missione è riuscirsi senza prevedere demolizioni: si riutilizza, si reinterpreta quel che c’è, compreso il brutto, per creare il bello. La prima rivoluzione è proprio nell’idea del seminario: «Non è più la pubblica amministrazione a chiedere agli architetti come realizzare qualcosa, bensì sono gli architetti a fornire direttamente l’idea».
IL SINDACO Mauro Contini incassa e apprezza: «Oggi più che mai la città ha bisogno di riscoprire e recuperare luoghi che fanno parte delle sue tradizioni culturali: ecco perché Villard è un grande evento per Quartu, e permette anche di recuperare un’identità scippata negli anni passati, quando mancavano adeguate leggi di tutela e non era ancora ben chiara l’importanza di salvaguardare l’antico tessuto urbano».
Luigi Almiento
 
COMMENTO Povera città, costruita ancor prima di pensarla
Una città, prima si pensa e poi la si costruisce. Non certamente Quartu, però, cioè un ex paese diventato in pochi anni il terzo centro in Sardegna per popolazione. Lo ha fatto grazie al sacco edilizio autorizzato, assieme a quello abusivo, che si è sviluppato a partire dagli anni Ottanta. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: una città senz’anima, senza logica, dove non è facile trovare un palazzo alto esattamente come quello a fianco.
Altro che idee per realizzare cose nuove: qui serve un ripensamento degli obbrobri già fatti. Ecco perché gli studenti di Architettura di dodici facoltà europee hanno lavorato sul tema del “Reuse”, cioè del riutilizzo. Si perdoni il paragone, ma è un po’ come riciclare i rifiuti per eliminare un problema creando un vantaggio, anche se De Andrè era più poetico di così: «Dal letame», cantava, «nascono i fior». (l. a.)
 
 
5 - L’Unione Sarda / Cronaca di Oristano (Pagina 21 - Edizione OR)
Successo per l’iniziativa conclusa venerdì: oltre settanta opere in mostra
L’ARTE CELEBRA LA VERNACCIA
Il “Cavatappi di idee” rilancia il vino oristanese
Oltre settanta opere disseminate per le vetrine del centro storico per omaggiare la Vernaccia. Colori su tela, fotografie, ceramiche, ricette, persino tre abiti dedicati alla vernaccia. Si è conclusa venerdì al Chiostro del Carmine la terza edizione del Cavatappi d’idee, l’iniziativa dell’Associazione omonima, creata dall’esperto di marketing Andrea Riccio per celebrare il nettare made in Oristano.
L’INIZIATIVA «Un simbolo più che sottovalutato proprio dimenticato, che va invece riscoperto e passato come testimone alle generazioni future - ha spiegato - e che gli archeologi non ci vengano a dire che il vino ce l’hanno portato i Fenici, i chicchi d’uva trovati a Tharros dimostrano che è nato in Sardegna». Regine della serata di premiazioni, introdotta relazione del docente di Microbiologia dell’Università di Sassari Severino Zara, sono state incoronate Laura Didu e Brigida Pes, con una fotografia intitolata "Vernace parfum". Al secondo posto è arrivata l’opera di Gigi Meli, "Chiara Vernaccia", una reinterpretazione della bifora della chiesetta di Santa Chiara nelle cui vetrate apparivano i simboli del giudicato di Arborea, una bottiglia e dei grappoli di Vernaccia. Terzo gradino del podio per l’originale performance di Beatrice Busi Deriu e Cristina Zelinotti "Vernaccia e parole", composta dal video delle due artiste che offrono la vernaccia ai passanti i quali poi esprimono le loro suggestioni su dei foglietti di carta, appesi poi su un telaio.
LA VALUTAZIONE Una giuria d’eccezione quest’anno capitanata dal professor Augusto Biselli, Maurizio Amore, l’artista santagiustese Salvatore Garau e il giornalista Paolo Sanna. Un grande punto di merito va anche alla collaborazione del Consorzo Uno, l’università di Oristano. Durante la serata gli studenti del Corso di laurea in Tecnologie viticole hanno proposto una vasta degustazione di Vernacce con una serie di abbinamenti, dai formaggi alla bottarga. Le vernacce sono state messe a disposizione dalle cantine Atzori, Contini, Serra, Pippia, Produttori riuniti, Silvio Carta, Orro, e Cantina Sociale della Vernaccia. «Sono ormai tre anni che assaggio tante varietà di vernaccia e scopro tesori speciali che la città ha sepolto e dimenticato - aggiunge Riccio - vedo però che questa iniziativa sta facendo rivalutare questo vino e gli oristanesi partecipano con passione a questa riscoperta». La manifestazione quest’anno è stata organizzata senza contributi pubblici, ma esclusivamente grazie a sponsor privati, quali Unicredit Banca, Crai dei F.lli Ibba e del Centro commerciale naturale della Confcommercio di Oristano. Tutte le opere si possono ammirare ora al Chiostro del Carmine, dove rimarranno esposte per una settimana, oltre che su Facebook nella pagina del gruppo "Vernaccia".
Caterina Cossu
    

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionnaire and social

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