Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 June 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
 
L’UNIONE SARDA

 
1 - L’Unione Sarda / Commenti (Pagina 13 - Edizione CA)
COMMENTI La casta dei professionisti
Poche opportunità “sul campo” per gli studenti
Avrei voluto vivere e lavorare in una diversa Università, più rivolta e interessata a formare “progettisti”, ma questo avrebbe richiesto che ad insegnare non fossero solo i docenti strutturati.
Nella nostra Università, per i sistemi di valutazione in essere, professionisti, anche italiani, noti nel mondo per le loro idee e realizzazioni, difficilmente sarebbero stati chiamati a insegnare. Mi chiedo se avrebbero mai vinto un concorso, dal momento che hanno “fatto” più che “scritto”. Va prevalendo un sistema di valutazione fondato non solo sulla qualità e sulla lingua internazionale, ma anche sul “dove si pubblica”, e sui tanto conclamati indici bibliometrici. Chi progetta e realizza, e ha quindi qualcosa da trasmettere, raramente si trova in queste condizioni. Sembra di vedere un mondo universitario, certamente più internazionalizzato, ma anche più autoreferenziato, che dialoga prevalentemente al suo interno e talvolta all’interno di ristretti ambiti di scienziati. E invece la comunità di riferimento deve essere più ampia, e i docenti strutturati dovrebbero anche preoccuparsi di elevare i livelli culturali e professionali di questa comunità, composta prevalentemente da studenti, rivolgendosi ad essa e non solo ai loro pari, preoccupandosi, ad esempio, di aggiornare i testi didattici, attività che non premia.
Se all’interno delle Università, nell’ambito dei corsi ufficiali, ci fosse spazio per le attività didattiche dei grandi progettisti, se ai nostri studenti fossero date le risorse e le possibilità, magari visitare i cantieri dove c’è sempre da imparare, quanto vantaggio per la loro preparazione! Questo ragionamento è forse limitato agli studi di ingegneria, ma non ne sono sicuro.
Francesco Annunziata
(Ordinario di Costruzioni Università di Cagliari)
 
 
2 - L’Unione Sarda / Economia (Pagina 15 - Edizione CA)
L’attacco dell’associazione.
L’economista Moro: «Ma oggi tutti devono fare la loro parte» «I tagli alla spesa sarda? Nocivi»
Cna: la Pubblica amministrazione crea il 26% del Pil regionale
I tagli alla spesa pubblica peseranno come un macigno sull’economia della Sardegna. «La Pubblica amministrazione», è l’allarme lanciato dalla Cna sarda, «crea il 26% del Pil regionale, contro una media nazionale del 17%, mentre la spesa pro-capite, sempre del settore pubblico, raggiunge livelli paragonabili a quelli medi delle regioni del Centro-Nord e gli investimenti pubblici superano di gran lunga la media del Mezzogiorno».
IL REFERENDUM In un’indagine, l’associazione guidata da Francesco Porcu, evidenzia «gli effetti negativi» delle politiche economiche del Governo «in una regione particolarmente sensibile alle dinamiche della spesa pubblica». Secondo la Cna, anche il sistema Province-Enti locali, che dovrà essere rimodulato a partire dal 2013 dopo l’esito dei referendum dello scorso 6 maggio, «rischia di perdere il suo ruolo trainante nella gestione della spesa pubblica per effetto dei tagli del Governo agli enti locali e soprattutto per le forti limitazioni previste dal Patto di stabilità interna».
L’ESPERTO È invece favorevole al taglio della spesa Beniamino Moro, professore di economia politica all’Università di Cagliari. «La riduzione dei trasferimenti dello Stato è l’unica via per evitare nuove tasse e soprattutto il fallimento dell’Italia e quindi della Sardegna. Capisco che una parte di questa spesa finisca in contributi alle nostre aziende, ma ormai la coperta è diventata troppo corta».
I NUMERI Per la Cna, il sistema delle province sarde ha infatti contribuito nel 2009 per il 2,4% sugli investimenti pubblici regionali (circa 90 milioni, in buona sostanza opere pubbliche), mentre la spesa corrente si è attestata a 244 milioni di euro, di cui il 32% per la remunerazione del personale (contro una media nazionale del 27%). Viceversa, «il numero e l’importo delle gare per lavori pubblici bandite dalle amministrazioni provinciali sarde si sono ridotti notevolmente a causa della stagnazione della domanda dei Comuni e del forte ridimensionamento delle risorse mandate in gara».
LE PREVISIONI E c’è di più. Le recenti stime sull’andamento dell’economia regionale di Unioncamere-Prometeia prospettano, per il 2012, una recessione ancora pesante. «In Sardegna», spiega Porcu, «potrebbe essere anche maggiore che in altre regioni del Mezzogiorno, e comunque sugli stessi livelli di quella media nazionale. Il calo del prodotto interno lordo della regione potrebbe arrivare a sfiorare il -2%». Da tempo, aggiunge Porcu, «sosteniamo l’esigenza di riforme: ci attendiamo il riordino e la semplificazione del nostro sistema amministrativo, che va riconfigurato in maniera efficiente».
Lanfranco Olivieri
 
 
3 - L’Unione Sarda / Provincia Medio Camp (Pagina 26 - Edizione PC)
SERRENTI A lezione di terra cruda dagli architetti
Venticinque allievi, tra cui anche tre studenti (due polacchi e una portoghese) presenti in Sardegna grazie al programma Europeo Erasmus, sono gli iscritti al corso "Culture costruttive dell’architettura in terra", istituito nell’ambito del corso di studi di Scienze dell’Architettura dell’Università di Cagliari, in corso di svolgimento in questi giorni a Serrenti. Il laboratorio didattico, messo a disposizione dal Comune, è quello della Vetrina in Terra Cruda, la bella struttura in ladiri realizzata qualche anno fa dall’amministrazione serrentese. Le attrezzature e i materiali di cantiere sono messi a disposizione dall’Associazione Nazionale Città della Terra Cruda. I partecipanti, coordinati dall’architetto Maddalena Achenza, partecipano al laboratorio pratico che guida al riconoscimento e alle possibilità di utilizzo della terra cruda in edilizia. Realizzati, fin qui, dei modelli di muratura, di archi, di cupola, intonaci, e, per la prima volta in Sardegna, di muratura in terra battuta (pisée). Tutto coi mattoni crudi prodotti in cantiere dagli studenti. (ig. pil.)
 
 
4 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 42 - Edizione PC)
L’ex premier inaugura la struttura dedicata all’aristocratico algherese
Amato battezza CasaManno Un centro studi per lo storico
Apre il museo. Il 3 luglio Monti e Napolitano a Caprera  
Carlo Figari
Alghero. È arrivato sull’Isola per inaugurare CASAMANNO (tutto maiuscolo e attaccato, questo il logo del nuovo museo dedicato al barone algherese). Missione ufficiale per Giuliano Amato, ex premier ed ex tante cose, ma qui nelle vesti di presidente del Comitato nazionale dei garanti che si è occupato delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Tra i progetti promossi anche la creazione di Casamanno, nella duplice funzione di museo e di centro di ricerche storiche. Con la speranza - è stato annunciato - di completare l’opera realizzando nello spiazzo antistante un altro edificio per accogliere la biblioteca donata dall’alto funzionario della Pubblica Istruzione Salvatore Accardo alla Fondazione Siotto di Cagliari e oggi ospitata in locali comunali. Fondazione Siotto, le due università sarde, Regione e Comune, contribuiranno a far vivere questa realtà culturale aperta soprattutto alle scuole. Casamanno è stata presentata ieri nell’ottocentesca bomboniera del Teatro Civico affollato di autorità e studiosi. Tra loro l’assessore regionale Sergio Milia, il numero uno regionale delle soprintendenze Maria Assunta Lorrai, il rettore di Sassari Attilio Mastino e il docente Giuseppe Marci per l’ateneo cagliaritano, il direttore scolastico Enrico Tocco, il presidente della Siotto Aldo Accardo e il consigliere della stessa fondazione Emilio Floris.
«Grande soddisfazione - afferma Floris - per la nascita di punto di riferimento regionale per gli studi e le ricerche di storia moderna e contemporanea». Tanto che il rettore Mastino annuncia un protocollo per un lavoro insieme alle due università. Dal palco del Teatro giunge la conferma dell’imminente apertura a Caprera del museo nazionale garibaldino nell’ex forte piemontese di Arbuticci che si collegherà alle iniziative della Fondazione Siotto-Casamanno. Per l’occasione il 3 luglio arriveranno il capo dello Stato Giorgio Napolitano e il premier Mario Monti.
«Manno nel contesto nazionale non fu un personaggio del calibro di Cavour, Rattazzi, Sella e D’Azeglio, ma senza dubbio fu un alto rappresentante della élite moderata che contribuì a fare l’Italia, si assunse le responsabilità per creare istituzioni e valori per un tessuto comune». Amato poi parla delle celebrazioni appena concluse per i 150 anni: «Un bilancio più che positivo» dice, col primo risultato di aver spinto «un numero infinito di studenti ad approfondire le conoscenze sul Risorgimento con ricerche e incontri in tutte le scuole». Solo in Sardegna sono state organizzate 120 conferenze.
La storia è al centro del dibattito, ma Amato non può sottrarsi alle domande su Monti, crisi economica e collasso dei partiti. «Il governo dei tecnici è stato fatto per portare il Paese alle prossime elezioni» risponde Amato: «È ragionevole che continui il suo lavoro, nonostante le difficoltà. Grillo? Il fenomeno esprime un reale disagio degli italiani di fronte alla situazione economica. Ovviamente la politica viene identificata come primo responsabile. D’altra parte i partiti ci hanno messo del loro. Come uscire dal tunnel? I politici vengono eletti dai cittadini, ma la politica si fa poi fuori dalle sedi istituzionali e viene promossa dai media in Tv. Il cittadino è trasformato in tifoso che deve applaudire». Per l’immediato futuro Amato è cauto, ma non pessimista: «Proprio la storia ci insegna che l’Italia è sempre uscita da gravissime crisi ed ha saputo rimettersi in marcia».

Tra pannelli, cimeli e documenti le tappe di un percorso di vita denso e prestigioso
Il politico che non scordò l’Isola La brillante carriera sabauda del grande intellettuale sardo
Alghero. Distrutta dalle bombe del 1943 Casa Manno torna a nuova vita nel cuore della città storica, a due passi dalla Cattedrale. Il palazzotto ottocentesco della famiglia algherese dove nacque Giuseppe Manno, è stato completamente ricostruito ed è diventato il museo dedicato al grande storico e politico sardo. Piccolo nei tre livelli di esposizione, ma ricco di contenuti perché raccoglie cimeli, ricordi, documenti del barone ed è anche un centro di ricerca di studi storici. Da oggi, dopo l’anteprima di febbraio con la visita lampo del presidente Napolitano e un assaggio per il pubblico durante la manifestazione Monumenti aperti, comincia la sua duplice attività. Via alle visite e ai programmi di ricerca, in realtà già definiti per i prossimi mesi. A settembre la sala conferenze ospiterà il primo convegno internazionale di storici dedicato al rapporto tra lingua e identità. Casa Manno è frutto dell’impegno del Comune che nel 2004 acquisì l’area dove erano stati demoliti i ruderi della guerra e della Fondazione di ricerca Giuseppe Siotto, con sede principale a Cagliari. Insieme agli ex sindaci Tonino Baldino e Marco Tedde, all’attuale commissario Michele Casula, deus ex machina del progetto algherese è Aldo Accardo, docente dell’università cagliaritana e presidente della Siotto, nonché studioso del Manno di cui ha recuperato negli archivi pubblici e privati numerosi documenti e persino due libri inediti che gettano nuova luce sul personaggio politico, sullo storico e ora anche sul letterato. Manno (1786-1868) fu un vero protagonista dell’Italia sabauda preunitaria e, ormai anziano, partecipò in diversa misura al processo di unificazione. Questo museo illustra i passaggi della biografia di un sardo che, lasciata l’isola da giovane per seguire il viceré Carlo Felice, rimase poi strettamente legato alla sua terra. Come politico e come studioso (scrisse quattro monumentali volumi di Storia della Sardegna).
I pannelli del pianterreno introducono all’epoca dei moti antifeudali e raccontano le varie tappe dell’Ottocento. Il periodo in cui Manno (figlio di un ufficiale dell’Esercito e comandante del porto di Alghero) da giovane avvocato dei poveri diventò in rapida successione legale della Reale Udienza, nel 1818 segretario di Carlo Felice, ministro per gli Affari interni dell’Isola. Il re Carlo Alberto gli affidò il Ministero degli Interni. Fu nominato inoltre presidente del Senato e presidente di Cassazione.
Nei tre piani sono esposti cimeli (divise, medaglie, fotografie, oggetti personali) documenti e i suoi manoscritti. C’è una sala dedicata alla moglie Tarsilla, che fu una delicata pittrice, e uno schermo gigante manda immagini della storia di Alghero. La modernità del museo sta nella scelta didattica e multimediale con 18 postazioni video e touch-screen che aiutano a leggere e capire libri e documenti. Un museo - sottolinea Accardo - che richiede partecipazione e coinvolgimento, studiato per i giovani e le scolaresche.
C. F.
 
 
5 - L’Unione Sarda / Oristano e Planargia (Pagina 24 - Edizione OR)
BOSA. Muro contro muro dopo la scelta dei pescherecci di calare le cianciole
Barche toscane, è guerra Coop sarde: se usano reti killer, occupiamo il porto
I pescarecci toscani che praticano la pesca con le cianciole, le micidiali reti a sacco tanto temute dai pescatori bosani, hanno annunciato battaglia. Hanno detto al sindaco Piero Casula che nei prossimi giorni saranno a Bosa per dare l’avvio alla loro pesca, autorizzata dal Ministero. Poco importa che lo stesso Ministero, nei giorni scorsi, abbia chiaramente comunicato agli armatori toscani di attenersi al rispetto delle regole di pesca praticate in ambito locale.
IL SINDACO «Mi hanno informato per telefono che ritengono priva di ragione la protesta bosana e che opereranno nell’ambito delle autorizzazioni in loro possesso», conferma Casula. Ma il loro arrivo sarà salutato da una durissima protesta dei pescatori bosani: «Siamo pronti ad impedire l’accesso al porto - spiega il leader dell’associazione Pescatori Luigi Tanda - Non avremo remore ad occupare il porto per tutto il tempo che sarà necessario. È una scelta di cui abbiamo parlato e che attueremo se vi saremo costretti».
LA BATTAGLIA Per i pescatori di Bosa, questa è una battaglia di civiltà, per il lavoro e per il rispetto del mare in questo tratto di costa. «Non li lasceremo soli - annuncia il primo cittadino Piero Casula - La nostra vigilanza sarà massima ed ho già chiesto alla Guardia Costiera di interpretare la recente nota ministeriale e di vigilare perché essa sia rispettata integralmente». Il Ministero delle politiche agricole e forestali, Dipartimento pesca, aveva comunicato all’armatore Nicola Ottanelli, di Capoliveri, che, considerate le ragioni della marineria e dell’amministrazione comunale locali ed il piano di gestione della pesca in fase di studio presso le competenti facoltà dell’Ateneo cagliaritano, di attenersi con l’imbarcazione «I dieci Angiolillo» alle regole della pesca locale «rispettando il codice di comportamento e le regole strutturate dalla marineria locale adeguando l’attività svolta alle direttive ed alle regole di autolimitazione» decise a Bosa. «Un provvedimento che, così strutturato, esclude quindi categoricamente l’uso delle cianciole - dice Piero Casula - Nei giorni scorsi, invece, sono stato contattato per telefono e mi è stato ribadito a muso duro che le imbarcazioni toscane giungeranno ugualmente a Bosa».
LA MOBILITAZIONE Da qui la scelta dei pescatori locali: se questo accadrà, la risposta sarà quella di occupare il porto impedendo operazioni di attracco e l’attività dell’imbarcazione toscana. Non saranno soli in questa forma di protesta, avendo loro incassato la solidarietà ed il sostegno di tutti gli operatori del settore nautica e del diportismo privato ormeggiato a Bosa. «Non nascondo di nutrire qualche preoccupazione per i motivi di ordine pubblico», annuncia preoccupato il primo cittadino. «Abbiamo spiegato le ragioni che motivano la nostra protesta e la nostra richiesta - ha detto Gigi Tanda - Ci siamo uniti per un progetto serio, d’intesa con l’Università di Cagliari, che dovrà creare le condizioni per il ripopolamento delle acque del nostro mare, garantendo i lavori del settore pesca che vi operano. Il piano di gestione esclude l’utilizzo di particolari sistemi, come le cianciole. Il ministero lo ha capito ed ha chiarito la propria posizione. Noi non faremo passi indietro: se sarà necessario bloccare il porto, lo faremo, questo è certo». Sembra che l’imbarcazione toscana abbia a bordo anche un paio di unità lavorative locali: secondo l’analisi dei pescatori bosani, una strategia per aggirare i limiti imposti dal Ministero nel suo recente provvedimento. La tensione è forte: se non ci saranno sostanziali novità nelle prossime ore, saranno i pescatori a ribadire con la loro protesta in mare che non c’è spazio a Bosa per le barche toscane.
Antonio Naìtana
 
 
6 - L’Unione Sarda / Cronaca di Oristano (Pagina 20 - Edizione OR)
CONSORZIO UNO Intitolazione al prof Milella
La stazione didattico sperimentale dell’Università di Sassari, punto di riferimento importante per gli studenti del corso di laurea in Tecnologie Viticole Enologiche Alimentari di Oristano, lunedì alle 12 a S Quirico, sarà intitolata al professor Antonio Milella. Alla cerimonia saranno presenti il rettore dell’Università, Attilio Mastino, e il direttore del dipartimento di Scienze della natura, Sandro Dettori.
 

 
 
 LA NUOVA SARDEGNA 

 
7 - La Nuova Sardegna / Pagina 4 - Sardegna
E oggi sarà al Banco per il premio Cossiga
SASSARI Giuliano Amato, nella sua veste di presidente dell’Istituto dell’enciclopedia italiana, interverrà questa mattina, alle 11, a Sassari. In questo caso parteciperà alla cerimonia per la consegna a due giovani laureati dell’isola del premio bandito dal Banco di Sardegna per ricordare la figura dell’ex presidente della Repubblica sassarese Francesco Cossiga. La manifestazione si svolgerà nella sala Siglienti della direzione generale dell’istituto di credito, in viale Umberto. L’ex premier Amato è infatti presidente anche della commissione in quest’edizione dell’iniziativa. Della commissione fanno parte anche i docenti universitari Pietro Ciarlo, Piero Pinna, Francesco Sitzia, Aldo Berlinguer. I premi Cossiga sono andati ex aequo ad Andrea Mura e a Gian Marco Solas per una specializzazione in diritto costituzionale. Entrambi si sono laureati a Cagliari e attualmente frequentano master e corsi di specializzazione in Italia e all’estero.
 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 21 - Sassari
Premio per una ricercatrice di Agraria
Ana Fernandes ha fatto la miglior tesi d’Italia sulla razionalizzazione dell’acqua nell’irrigazione
SASSARI È stato assegnato ad Ana Fernandes de Oliveira, dottore di ricerca in Agrometeorologia ed ecofisiologia dei sistemi agrari e Forestali presso l’università di Sassari, il premio nazionale per la migliore tesi di dottorato in Agrometeorologia del 2012. Il premio è stato consegnato dal presidente dell’Associazione Italiana di Agrometeorologia (Aiam) durante il 15° Convegno Aiam, tenutosi dal 5 al 7 giugno a Palermo con questa motivazione: «La ricerca, di notevole importanza poiché tratta in maniera approfondita la tematica della razionalizzazione della risorsa idrica, fornisce importanti potenzialità applicative per il settore vitivinicolo. Il lavoro presenta un ottimo equilibrio tra rilievi sperimentali, sviluppo e impegno di soluzioni modellistiche”. La tesi ha analizzato gli effetti di diverse strategie di irrigazione sulle risposte fisiologiche e agronomiche del vigneto e sulla qualità della produzione di Cannonau e Vermentino. Le prove sperimentali hanno evidenziato che le due varietà presentano buone capacità di recupero dell’attività fotosintetica dopo condizioni di stress idrico, da moderato a severo. L’indagine ha verificato che tramite l’uso delle tecniche di irrigazione deficitaria, può essere conservata una quantità sostanziale di acqua, senza che ciò comporti impatti negativi sulla resa e la qualità dei frutti. Inoltre, le condizioni di stress idrico moderato favoriscono la formazione di certi composti polifenolici dell’uva, in particolare una frazione antocianina più favorevole alla stabilità del colore nella varietà annonau , potenziandone la qualità. La tesi è stata finanziata dal ministero dell’Università del Portogallo. Il tutor della tesi è stato il professor Giovanni Nieddu, mentre la coordinatrice dell’indirizzo in Agrometeorologia ed ecofisiologia è la professoressa Donatella Spano. Le attività di ricerca sono state realizzate con il sostegno della Regione,il consorzio Convisar - Vino e Sardegna, le Agenzie Agris e Laore. Ana Fernandes de Oliveira si sta occupando adesso della valutazione dell’ influenza dei fattori microclimatici (luce e temperatura) sull’accumulo e composizione dei polifenoli dell’uva.
 
 
9 - La Nuova Sardegna - Pagina 21 - Sassari
UNIVERSITÀ
In luglio le prove preliminari ai corsi di tirocinio
SASSARI Si terranno nel Polo didattico di via Vienna 2 le prove preliminari di ammissione ai corsi di Tirocinio formativo attivo per l’insegnamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado (in un primo momento la sede individuata era stata il Palasport). Restano invariate le date e gli orari in cui si svolgeranno i testi (nel periodo tra il 9 e il 31 luglio). I candidati dovranno presentarsi alle 8 per le sessioni programmate al mattino e alle 14 per quelle pomeridiane.
 
 
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 36 - Porto Torres
I bambini alla scoperta del parco
Undocumentario racconta l’esperienza del primo circolo didattico all’Asinara
PORTOTORRES “Asinara laboratorio della conoscenza” è il titolo del documentario che attraverso un’esperienza didattico educativa nell’isola racconta le tante risorse del patrimonio culturale e naturaledel parco nazionale dell’Asinara con un approccio congiunto in termini di conservazione e valorizzazione. Il documentario sarà trasmesso oggi elle 21 e domani alle 14 dall’emittente “Telesassari.tv”, sul canale 662 del digitale terrestre. Il lavoro, scritto e diretto da Vittorio Sanna, nasce all’interno del progetto Retraparc–Rete transrontaliera di parchi, di cui la Provincia di Sassari è promotrice e capofila e che riunisce i parchi della Sardegna del nord e della Corsica. Tra gli obiettivi di Retraparc quello di favorire gli interventi per il miglioramento delle attività di fruizione e di educazione ambientale, incentivando particolarmente gli scambi ed il confronto a livello scolastico. Il documentario di circa 50 minuti è frutto di laboratori con aule didattiche all’aperto con studenti e docenti guidati da educatori ambientali specializzati, attività di ricerca e monitoraggioper “interpretare” l’ambiente e la biodiversità. Protagonisti del progetto gli studenti del primo circolo didattico di Porto Torres, che sono stati guidati alla conoscenza dei vari aspetti scientifici della botanica terrestre e marina del parco, della fauna, della geologia, della storia dell’isola. I metodi sono stati poi formalizzati con i “Quaderni della conoscenza” a cura del dipartimento di Scienze botaniche, ecologiche e geologiche dell’Università di Sassari. La partecipazione ha visto il coinvolgimento di 21 classi (terze, quarte e quinte) impegnate per tre giornate sull’isola. Il film, che utilizza anche immagini di repertorio tratte dall’archivio Bencast e delle foto dell’archivio storico dell’ente, illustra il percorso di nascita del Parco e delle sue motivazioni e finalità. Ogni singola classe hapartecipato al rilevamento di dati qualitativi e misurativi sui principali elementi naturali, ne ha analizzato i risultati giungendo a delle conclusioni. Il film condivide e interpreta artisticamente il progetto del “Laboratorio della conoscenza” contribuendo alla diffusione duratura di quella nuova cultura ambientale di cui l’Ente Parco dell’Asinara, dentro il progetto Retraparc, si è fatto promotore.
 
 
11 - La Nuova Sardegna / Pagina 39 - Ozieri
BENETUTTI
Rassegna dei vini del Goceano e del Logudoro
BENETUTTI Ormai è un appuntamento classico. Irrinunciabile per gli appassionati. Torna, infatti, la dodicesima rassegna enologica sui vini del Goceano e del Logudoro che si svolgerà a Benetutti per tutta la giornata di oggi. La manifestazione è organizzata dal comune di Benetutti, la Laore, il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari e l’Unistrains. Il concorso è diviso indue fasi:una tecnica la mattina dalle 9,30 con l’insediamento delle commissioni di valutazione e l’analisi dei vini in gara, poi nel pomeriggio dalle 17,30 ci sarà una sezione più «divulgativa» con il seminario su «Vino e salute». Tre sono, invece, le sezioni in gara: vini bianchi, rossi e «arvesionadu», suddivisi nelle categorie «produttori » e «amatori». All’appuntamento interverranno il sindaco di Benetutti, Gianni Murineddu, il commissario straordinario Laore SalvatoreLoriga e le relazioni di LucaDeiana, (Università di Sassari – Dipartimento di Scienze Biomediche) sul tema «Vino e salute nella longevità della popolazione sarda» e Torquato Frulio, (Università di Sassari – Dipartimento di Chimica e Farmacia) sulla «Dieta mediterranea e salute » Luca Deiana è docente di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Sassari e direttore della Scuola di Specializzazione di Biochimica Clinica dello stesso ateneo, è il responsabile del Progetto AKeA, quasi acronimo di “A Chent’Annos”, a “Cent’Anni”. La rassegna sarà moderata da Giovanni Antonio Farris, del Dipartimento di Agraria. In chiusura ci sarà la presentazione “Arvisionadu” a cura dell’ Assessore Agricoltura Francesco Rattu e le premiazioni dei vincitori alla rassegna enologica.
Francesco Bellu
 
 
12 - La Nuova Sardegna / Pagina 44 - Cultura e spettacoli
Le donne e la politica
Cresce il distacco da partiti e istituzioni. I risultati di uno studio sul voto femminile alle elezioni del Consiglio regionale della Sardegna dal 1949 al 2009
Sabrina Zedda
CAGLIARI A riguardare qualche vecchio documentario su Internet o in tv fanno sorridere le immagini semisbiadite delle donne che, all’indomani della Seconda guerra mondiale, sfilavano a frotte davanti alle urne per esprimere col voto la loro speranza di un futuro diverso. A più di sesssant’anni, di quella fiducia poco è rimasto: oggi le donne sarde votano meno degli uomini, e meno anche rispetto a quanto facessero negli anni della Rinascita, segno di un’insofferenza sempre più marcata nei confronti delle istituzioni. A queste conclusioni giunge “Donne al voto - La partecipazione femminile alle elezioni del Consiglio regionale della Sardegna, 1949-2009”, studio promosso dalla Consigliera regionale di parità, Luisa Marilotti, e commissionato ai ricercatori del Dipartimento di Scienze sociali dell’Università di Cagliari, Nicola Tedesco e Sara Frau. Al centro dell’indagine – presentata l’altra sera nella facoltà di Scienze politiche – non il rispetto delle quote rosa o della presenza femminile nelle assemblee elettive o negli organi di indirizzo politico,mal’atteggiamento dell’elettorato femminile attivo in Sardegna, cioè delle donne chiamate alle urne, attraverso l’esame del voto per il Consiglio regionale. Il dato più significativo riguarda la disaffezione delle donnealla politica, che emerge dall’esame della partecipazione elettorale dalla seconda legislatura, nel 1953 (sulla prima i dati sono scarsi e frammentari, e quindi inutilizzabili), sino alle elezioni del 2009. Dagli anni ’50 alla fine degli anni ’70 la partecipazione delle donne al voto appare più entusiasta: ben oltre l’80 per cento delle aventi diritto si reca alle urne, con una media dell’85% per cento, superiore persino quella maschile. Da questo momento si hanno lievi discese, ma è sul finire degli anni ’80 che il fenomeno diventa preoccupante, arrivando a vedere al voto, nelle elezioni del 2009, appena il 66,82 per cento delle elettrici. Non che le donne sarde si comportino diversamente dal resto delle donne italiane. E neppure va ignorato che anche gli uomini hanno fatto registrare una flessione. I dati che riguardano il gentil sesso sono però più marcati. E accompagnati da altri elementi importanti, come il fatto che per mostrare il proprio scontento le donne preferiscano firmare una petizione piuttosto che ricorrere al voto. Cosa è successo? Luisa Marilotti parla di una perdita d’interesse per la politica dovuto a quel sentirsi respinte da «un mondo che non ha voluto o saputo cogliere la ricchezza e l’originalità di cui erano portatrici ». Stesso discorso fa la parlamentare Pd, Amalia Schirru: «Se una donna sente nella politica una possibilità di cambiamento, vota. Altrimenti no».Da qui la necessità di norme che introducano le quote rosa: la politica va meglio, osserva l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Angela Nonnis, dove sono arrivati ad applicarle, come in Francia. E poi, sottolinea Francesca Barracciu, consigliera regionale Pd: «L’esclusione delle donne è uno spreco di risorse che rallenta lo sviluppo economico».
 
 
13 - La Nuova Sardegna / Pagina 44 - Sassari
SASSARI
Genere e coesione sociale in Europa
Giornata di studio sul tema "Genere e coesione sociale nell’Unione Europea" a partire dalle 9 oggi nell’ Aula Eleonora d’Arborea su iniziativa della cattedra di Economia politica del Dipartimento di Giurisprudenza. Tra gli interventi figurano quelli di Valeria Fedeli, vicepresidente del nuovo Sindacato europeo dell’industria, Melina Decaro, dell’Università Luis di Roma, e Paola Casavola, collaboratrice del ministro Barca al ministero della Coesione territoriale. I lavori saranno introdotti dal rettore Attilio Mastino e da Francesco Sini, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza. "E’necessario scrivere un racconto nuovo sull’Europa futura, scritto dal punto di vista di genere – spiega spiegato la professoressa Elisabetta Addis, promotrice della giornata di studio – che metta in luce come il benessere delle donne e degli europei tutti dipenda dalla governance economica congiunta delle economie europee, dalla evoluzione del modello di Welfare europeo e dalla sua efficienza nel garantire l’equità e la crescita economica».
  
     

 
SARDEGNA QUOTIDIANO
 
 
14 - Sardegna Quotidiano / Pagina 13 / Cagliari
ATENEO LA FISICA SPIEGA LA FINANZA
UNO STUDIOSO SARDO SU “NATURE”
La fisica applicata all’economia e alla finanza, ha conquistato la ribalta internazionale un lavoro scientifico di “econofisica” pubblicato da Nature e firmato dal team del dipartimento di Ingegneria elettrica dell’Università di Cagliari (con quelli di Kiel) guidato da Michele Marchesi. Il lavoro analizza le applicazioni delle metodiche della fisica all’economia e alla finanza.
 
 
15 - Sardegna Quotidiano / Pagina 14 / Cagliari
QUIRRA I reperti sfrattati “Fiordalisi, li porti via”
POLICLINICO Dentro il bunker del Dipartimento di Fisica sono conservati materiali sequestrati nel poligono. Il direttore scrive al procuratore di Lanusei: non sono radioattivi, ma ingombranti
Chiedo rispettosamente che tale materiale venga sollecitamente prelevato dai nostri locali e destinato a luoghi che si riterrà più opportuno”. I materiali sequestrati nel poligono di Quirra e custoditi nel bunker del Policlinico non sono radioattivi, ma ingombranti. Il direttore del Dipartimento di Fisica Luciano Colombo ha preso carta e penna (o, meglio, tastiera e mouse) e ricorda al procuratore di Lanusei, Domenico Fiordalisi, che al Policlinico sono conservati materiali su cui sono già stati fatti tutti gli esami necessari e che sarebbe ora che venissero portati via. “Tale materiale è costituito da diverse casse contenenti valvole per uso militare, visori per metal detector, vecchia strumentazione etc. etc. ed è attualmente custodito all’interno dell’apposito bunker per materiali radioattivi del Dipartimento di Fisica”, ricorda il professor Colombo nella sua lettera. Il docente universitario precisa anche che il materiale non è radioattivo (“Abbiamo verificato che non esiste il pericolo di irraggiamento esterno”), ma non può comunque essere toccato da nessuno “perché si tratta di materiale militare sequestrato durante le indagini e, quindi, coperto dal segreto investigativo”.
NON C’E’ SPAZIO NEL BUNKER  Non è per carenza di cortesia che il professore Colombo chiede al procuratore Fiordalisi di riprendersi i suoi reperti, ma per questioni di spazio. I materiali sequestrati nel poligono di Quirra non sono pericolosi, ma ingombranti. “Le suddette casse occupano una porzione consistente dello spazio a disposizione nel bunker e, stante il loro volume complessivo e numero consistente, rendono l’accesso al bunker stesso difficoltoso”. Colombo spiega che vista la pericolosità dei materiali radioattivi che si conservano nella struttura è necessario che gli spazi siano liberi da ingombri per motivi di sicurezza e per questo conclude con la “necessità di sgomberare il bunker da questo materiale”. Ma non tutto, perché qualcosa di interessante c’è. “Alcune valvole presenti tra il materiale in deposito hanno un grande valore di carattere storico-tecnologico. Rappresentano, infatti, pezzi quasi unici di elettronica allo stato solido, antecedenti l’era digitale”. Per questo il direttore del Dipartimento di Fisica chiede di poter esporre nel museo del dipartimento “qualcuna” delle valvole, mentre il resto è a disposizione di Fiordalisi.
M.Z.
 


      
METRO
 
  
16 - Metro News / Pagina 2 - Italia
CATANIA
L’ufficio europeo ha giudicato brevettabile una domanda di brevetto, presentata dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), per un procedimento utile al sostentamento di missioni spaziali sul suolo marziano mediante l’utilizzo di risorse reperibili sul posto.
 
 

 
QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionnaire and social

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