Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 June 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Ricerca senza frontiere
Studiare, pubblicare, saper cercare lavoro anche all'estero:
ecco tre testimonianze di dottorandi che non si arrendono
 
La percentuale non è quella dell' uno su mille ce la fa , sarebbe catastrofica, ma non si può neppure cantare vittoria. Una cosa è certa: chi intraprende la carriera di ricercatore sa a cosa va incontro. Non è più tempo di poltrone sicure, le norme introdotte dalla recente riforma Gelmini impongono a tutti di rimettersi in gioco continuamente. Giusto o sbagliato, bisogna fare i conti con questo nuovo sistema che, di fatto, abolisce la vecchia figura del ricercatore a tempo indeterminato. Adesso tra ricercatori di primo e poi di secondo livello, si allunga la trafila dei dottorandi, quindi del precariato ma si accorcia quella per diventare associati. Questo sulla carta e nelle intenzioni della legge, che non tiene conti di ciò che in gergo si chiamano i “colli di bottiglia”.
RICERCATORI A CAGLIARI Nell'ateneo cagliaritano i ricercatori sono 465, più 16 a tempo determinato e 3 assistenti, contro 227 ordinari e 309 associati (dati aggiornati al 17 febbraio di quest'anno): una forza intellettuale che macina lavoro, un capitale umano da saper valorizzare e soprattutto trattenere. Dentro ci sono casi e storie diverse, anche se le prospettive sono più o meno simili di fronte a un domani poco colorato: saper giocare su più tavoli, guardarsi intorno, soprattutto oltre i confini della Sardegna.
L'università di Cagliari sente il problema e sta lavorando per offrire una risposta ai tanti giovani non strutturati, definizione burocratica e più gentile del termine precario. Giostrando tra i meccanismi messi a disposizione dal Ministero, si è concretizzata la possibilità di aumentare, oltre il limite imposto per legge, l'offerta di posti: ne saranno messi a concorso 47 per ricercatori a tempo determinato e con le abilitazioni si pensa che altre 60 persone possano rientrare nei concorsi per associati e ordinari. Tempi previsti: fine anno, primo semestre 2013. Sempre che il governo non tiri il freno a mano, però il percorso sembra segnato visto che tutto era fermo dal 2008 e che l'ateneo cagliaritano, a differenza degli altri che non riescono ad assorbire i tanti vincitori di concorso, ora ha lo spazio burocratico e finanziario per chiudere la pratica.
LE TESTIMONIANZE Intanto ci sono da raccontare anche le storie dei dottorandi che non vedono tutto nero, sono consci dei limiti della loro scelta di studi ma anche delle belle possibilità che può offrire. Il segreto, in fondo, è non cristallizzarsi nella spasmodica ricerca del posto, in un mondo sempre più globalizzato e legato a logiche di flessibilità è fondamentale essere disponibili a tante esperienze. Quindi studiare, pubblicare, avere un buon curriculum che diventa un passepartout per aprire più porte.
IL PROBLEMA DEI TAGLI Angelo Ziranu, di Orani, è l'unico italiano a lavorare nel progetto di restauro della Sagrada Familia. Dopo la laurea in Ingegneria e alcuni lavori di “apprendistato” col master gli viene data la possibilità di uno stage annuale a Barcellona. «Ed è in quel momento, in un contesto così qualificato, che ti accorgi l'importanza del tuo bagaglio di studio universitario, di quanto siano stati fondamentali certi professori, certe materie. Mi ricordo che quando si lavorara nell'ufficio progettazione tutto era basato sulla geometria descrittiva che avevo studiato ma allora senza capire quale potesse essere il suo peso».
Col ruolo di contrattista ricercatore, borsa di studio da 1300 euro al mese per un biennio, a 40 anni Ziranu guarda alla qualità del lavoro. «Se vuoi fare il libero professionista magari guadagni di più ma io penso che il lavoro deve procedere insieme alla ricerca e allo studio. Che ti dà l'opportunità di confrontarti sempre con gli altri e quindi crescere».
Dopo vent'anni spesi tra l'Università di Cagliari, La Sapienza a Roma, Barcellona e ora di nuovo a Cagliari pensa che sia fondamentale per l'ateneo tenersi quelli che hanno dimostrato voglia di lavorare. «Il problema dei tagli è cruciale, perché la ricerca è un investimento che produce cultura, tecnica, profitti. In questo momento manca la sfida della sperimentazione, si sente che tutti lavorano con difficoltà». Il futuro? «Non è facile per nessuno: nel mio caso bisogna reinventarsi in continuazione e il lavoro devi sempre andare a stanarlo». Ben sapendo che se hai buoni fondamentali, puoi affrontare qualsiasi difficoltà.
L'ESTERO PAGA MEGLIO Stefano Marras, 28 anni, cagliaritano, ha un dottorato di ricerca con indirizzo informatico, un campo che dovrebbe (parlano le statistiche) rendergli più agevola la caccia a un posto di lavoro. Ha un assegno biennale del Cnr di 1290 euro al mese, ma adesso è volato a Lugano perché casualmente durante un congresso un professore gli ha proposto di trascorrere sei mesi all'università, dove ora ha un contratto di ricercatore a tempo pieno. Pagato 5mila euro al mese, «per la stessa tipologia di ricerca in Italia prendi meno della metà». Ecco perché l'estero fa gola. Servono investimenti, non sempre ci si può arrangiare. Spiega Maras: «A Cagliari io lavoro su oggetti tridimensionali ma di piccole dimensioni perché quando sono più grandi non li posso digitalizzare, mi devo rivolgere a chi ha le strutture adeguate, il Csr4 a Pula o il Cnr di Pisa. La mancanza di investimenti penalizza la ricerca, ecco di cosa soffre l'università di Cagliari che nulla ha da invidiare, quanto a preparazione, agli altri atenei».
NON SENTIRSI PRECARI Più realista e consapevole della strada che ha intrapreso è Silvia Gaia, 28 anni, laureata nel 2007 in Economia manageriale, dottorato a Roma 3 (perché consorziata con Cagliari), vincitrice nel dicembre scorso del concorso per ricercatore a tempo determinato. Davanti ha tre anni di contratto, possibilità di proroga per altri due. E poi? «Ognuno si costruisce il suo fututo. Ora mi impegnerò per studiare, avere pubblicazioni, vincere un futuro concorso. Nel caso non si aprisse questa opportunità, sono pronta a fare le valigie per l'estero». In quel momento avrà più di 30 anni e ancora alcuna certezza. «Sbagliato. Io un posto di lavoro ce l'ho già. Da quando ho 23 anni ricevo una borsa di studio, l'ultima è sui 1800 euro al mese. Non mi sento precaria soprattutto se compariano come vanno adesso l'università e il mercato del lavoro, mi reputo fortunata. Siamo noi italiani che facciamo un traguardo del posto fisso, che ha delle giustificazioni certo, per esempio per l'acquisto della casa, ma il mondo sta girando in un'altra direzione». Riconosce che persone capaci si sono incagliate nel dottorato, complice una strozzatura del sistema, ma chi sceglie la ricerca «deve sapere una cosa: è necessario impegnarsi, avere risultati, anche per lasciare aperta una porta con l'estero». Ricetta antica e sempre valida: chi studia, non resta a spasso.
Sergio Naitza
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Progetti sportivi, ora si raddoppia
Ricercatori e docenti coinvolti in nuovi programmi. Previsti seminari con campioni
 
Ricerca e sport: un binomio che funziona. A due anni dalla nascita del progetto del Coni “Laboratorio dello Sport”, orientato alla ricerca scientifica al servizio delle discipline sportive, un nuovo progetto rinsalda e porta ai massimi livelli la collaborazione con l'Ateneo cittadino. Si chiama “Scienze Motorie & Sport” e coinvolge ancora una volta ricercatori e docenti universitari in studi di altissima qualità. Il presidente del Coni, Gianfranco Fara è soddisfatto per i risultati «sempre più confortanti» ottenuti dal Laboratorio dello Sport, «un progetto ambizioso e difficile» col quale si è voluto fare un «salto di qualità, coinvolgendo bravi ricercatori in studi mirati, atti a soddisfare le esigenze dello sport agonistico». La novità di quest'anno è un programma di seminari che vedranno nelle vesti di docenti i numeri uno italiani di ogni sport. Il primo a salire in cattedra per un giorno è stato Francesco Cuzzolin, preparatore della nazionale di basket e nell'NBA, i secondi a cimentarsi nell'insegnamento saranno il campione mondiale di scherma Andrea Cassarà ed il suo allenatore Massimo Omeri: in cattedra il 21 giugno prossimo. All'appuntamento «si sono già iscritti una sessantina di studenti», ha sottolineato il presidente del corso di laurea in scienze motorie, Giovanni Floris. Dopo i consensi ottenuti l'anno scorso al congresso scientifico europeo della scienza dello sport di Liverpool, il Coni punta ad un nuovo successo: i lavori di 15 team di ricerca, composti per l'80% da ricercatori, assegnisti e docenti di scienze motorie, saranno presentati al congresso mondiale di medicina dello sport che si terrà dal 27 al 30 settembre a Roma. Tra le ricerche spiccano quella di Massimiliano Pau, utile alla prevenzione degli infortuni «incentrata sullo studio dell'interazione tra piede e terreno nelle giocatrici di basket» e quella di Laura Delitala, psicologa e ricercatrice Coni, focalizzata sugli aspetti psicologici nella scherma. Obiettivo del lavoro del suo team «è quello di sviluppare un prototipo di ambiente virtuale per l'allenamento delle abilità attentive». «Ben lieto di continuare a sostenere l'impegno del Coni per il miglioramento dello sport e della ricerca scientifica ad esso connessa», il rettore Giovanni Melis ha fatto un annuncio importante: «Nel prossimo Cda vareremo un piano di cofinanziamento a sostegno del Cus. Verranno risistemati i campi e la palestra. Un intervento che consentirà ai giovani di avere una struttura migliore».
Veronica Nedrini
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 43 - Edizione PC)
Il tempo del lavoro è scaduto e il peggio deve ancora venire
Nella rassegna affiora con forza il più drammatico tema sociale
 
È un'altra giornata ricca di incontri, opinioni che si confrontano e specialisti di vari campi, quella che attende oggi il popolo di Leggendo Metropolitano a Cagliari. La prima chiamata è alle 10,30, Giardini Pubblici. Il tema: “Il lavoro nel tempo. Presente”. Ne parlano Ugo Mattei, Francesco Targhetta, Eleonora Voltolina, Vito Biolchini. La seconda, alle 18, in piazza Carlo Alberto. Al dibattito “Il tempo è scaduto?” intervengono Andrea Massarenti, Matteo Lecis Cocco-Ortu, Mauro Magatti, Anna Maria Montaldo, Vittorio Pellagra, Piercarlo Ravasio, Sergio Benoni. Poi la terza, 19,30 in via Santa Croce, dove Girolamo De Michele, Andrea Gavosto, Sergio Toffetti e Biolchini ci diranno “Per chi suona la campana”. La quarta, alle 21, con Edoardo Albinati, Michele Mari, Saverio Simonelli, impegnati a conversare sul rapporto tra padri e figli. E infine la quinta, 22,30 Bastione Saint Remy, per discutere di “Legalità, sentimento e ragione”, con Michele Ainis, Nicola Gratteri, Massarenti e Andrea Deffenu.
Tra i temi in agenda, quello del lavoro, affiorato anche ieri nell'appuntamento allestito in collaborazione con l'Agenzia Regionale del Lavoro, che ha avuto per protagonisti Loris Campetti, Domenico Castaldo, Stefano Tunis e Rinaldo Gianola. «Oggi il lavoratore, il dipendente, è sempre più solo. In questa condizione di crisi generalizzata, il lavoro ha perso drammaticamente la sua funzione non solo sociale ed economica, ma anche quella culturale», dice il vice direttore dell'Unità: «Questo è stato determinato da un cambiamento profondo della società italiana, alimentato da un modernismo tirato agli estremi, pensando che il lavoro non fosse più una variabile decisiva per lo sviluppo e la tenuta sociale di un Paese, dove il lavoro è sempre stato centrale, soprattutto nei momenti di avanzamento della nostra società, di maggior democrazia, di difesa delle istituzioni, di tutela, in generale, di un benessere diffuso che poteva essere una conquista per le classi povere, deboli. In Italia non abbiamo ancora visto il peggio. Manca una classe politica cosciente delle drammatiche difficoltà». (c. a.)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Spettacoli e Società (Pagina 53 - Edizione CA)
Ricordo di Provenzale
 
A 100 anni dalla nascita e a 25 dalla morte, nella sala dell'Ordine dei medici (via dei Carroz 14) di Cagliari, la figura di Luciano Provenzale, il cardiochirurgo - che, per la prima volta al mondo, eseguì a Cagliari la pancolonscopia - sarà ricordata oggi alle 10 da Alessandro Riva.
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Cagliari
Università e Coni per la ricerca sportiva
Il progetto “Scienze motorie&sport” vede in primo piano la collaborazione dell’Ateneo
 
CAGLIARI Università e Coni Sardegna insieme per la ricerca sportiva. È stato attivato quest’anno dal Coni Sardegna, nell’ambito delle attività della Scuola Regionale dello Sport, il progetto ‘Scienze motorie & sport’. Un passo avanti nel mondo dello sport che vede in primo piano la collaborazione dell’Ateneo cagliaritano. Merito della ricerca Scientifica Internazionale del “Laboratorio dello Sport”, un progetto triennale avviato dal Coni nel 2010 e orientato alla ricerca nello sport di alta qualificazione. Si conclude quest’anno il primo ciclo di attività dei ricercatori che confermano il livello di qualità nella ricerca scientifica anche verso lo sport agonistico di alto livello riconosciuto dal Comitato Olimpico. «La collaborazione con i due atenei sardi e con il corso di Scienze motorie ci ha portato a grandi risultati – sottolinea Gianfranco Fara, Presidente del Coni Sardegna – In questi due anni abbiamo ottenuto 7 pubblicazioni scientifiche Internazionali su riviste ad alto impact factor ed abbiamo al momento 13 ricerche in fase di valutazione dei revisori, un risultato inaspettato. Nel 2011 abbiamo partecipato con 6 team al più importante Congresso Scientifico Europeo della Scienza dello Sport a Liverpool, dove il ricercatore Massimiliano Pau ha ottenuto forti consensi nella ricerca biomeccanica verso gli sport di squadra, pallavolo e pallacanestro». Prossimo obiettivo il Congresso Mondiale di Medicina dello Sport che si terrà a Roma dal 27 al 30 settembre. Al congresso parteciperanno ben 15 team di ricerca che hanno inviato i loro lavori alla commissione di valutazione: per l’80% si tratta di ricercatori strutturati, assegnisti di ricerca e docenti a contratto del corso delle Scienze Motorie dell’Università di Cagliari. «Come ateneo stiamo lavorando da un po’ di tempo per migliorare il nostro servizio al territorio e per migliorare le condizioni di formazione nello sport – spiega il Rettore Giovanni Melis, durante la conferenza stampa di presentazione del progetto - il corso di Scienze motorie è unico in Sardegna. La collaborazione con il Coni è fondamentale perché la buona didattica è collegata con la buona ricerca». Quest’anno inoltre è stato avviato per i ragazzi iscritti ai corsi delle Scienze Motorie un programma avanzato di Seminari dove i numeri uno in Italia di ogni sport diventano ‘docenti per un giorno’. Il 21 giugno sarà la volta del campione del Mondo Andrea Cassarà.
Bettina Camedda
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 44 - Ed_Cagliari
Il Coro dell’Università di Sassari in concerto
Questa sera nella chiesa di Santa Caterina un’esibizione legata al 450° anniversario dell’ateneo
di Antonio Ligios
 
SASSARI Proseguono le manifestazioni indette per festeggiare il 450° anniversario della fondazione dell’Università di Sassari. Oggi è di scena la musica, con un concerto che si terrà nella Chiesa di Santa Caterina con inizio alle ore 21. Quella di questa sera è un’iniziativa per niente scontata nei suoi contenuti. Il Coro dell’Università di Sassari, diretto sin dalla sua fondazione da Daniele Manca, ha infatti chiesto ad alcuni compositori che operano in città di scrivere – a più mani, ovviamente – un Te Deum, il tradizionale canto latino eseguito in particolari solennità come rito di ringraziamento, ed oggi l’opera viene presentata in prima esecuzione assoluta. Nel lavoro di composizione sono stati coinvolti, oltre allo stesso Daniele Manca, anche Stefano Garau, Gabriele Verdinelli e Davide Soddu, che hanno elaborato le cinque sezioni del canto per un organico che comprende coro, orchestra d’archi, sax soprano e percussioni. Al fine di dare unitarietà e un valore altamente simbolico a questo lavoro, il materiale tematico delle cinque parti dell’opera è comune, essendo basato sull’inno gregoriano “Veni Creator Spiritus”, che l’Ordine dei Gesuiti – fondatore dell’Ateneo Sassarese – faceva cantare nelle cerimonie d’inaugurazione degli anni accademici. Il concerto vuol essere anche l’occasione per porre alla ribalta la tradizione dei cori universitari, che svolgono in moltissime università italiane una importante funzione nella diffusione della cultura musicale a livello amatoriale. Nella prima parte del concerto odierno infatti si esibirà un coro proveniente da un altro ateneo, precisamente il Coro da camera del Collegium Musicum Almae Matris dell’Università di Bologna diretto da David Winton. La formazione bolognese interpreterà pagine di Giovanni Pierluigi da Palestrina e i Five flower songs op. 47 di Benjamin Britten. Il coro dell’Università di Bologna si esibirà anche domenica a Porto Torres, nella Chiesa di San Gavino (ore 20,30), ospite del Coro Polifonico Turritano.
Antonio Ligios
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 44 - Ed_Cagliari
Un manifesto per ripartire dalla cultura
A “Leggendo Metropolitano” Armando Massarenti parla della campagna lanciata dal “Domenicale” del Sole 24 Ore
Investire sul futuro Può sembrare paradossale ma i momenti migliori per dare vita a radicali cambiamenti sono proprio quelli di crisi
di Daniela Paba
 
CAGLIARI Antonio Raimondi sostiene che il Perù sia come uno straccione seduto su una montagna d'oro. Per Armando Massarenti, filosofo, saggista e responsabile dell'inserto domenicale del Sole 24 ore, l'Italia di oggi è un analfabeta seduto su un tesoro. Il 19 febbraio scorso lo stesso quotidiano ha lanciato il Manifesto per la cultura, che ha avuto moltissime adesioni ed è stato oggetto di dibattito al Salone del libro di Torino e al Festival dell'economia a Trento. Ospite di Leggendo Metropolitano, Massarenti parlerà di legalità tra sentimento e ragione, oggi alle 22,30, al Bastione di Saint Remy con Nicola Gratteri e Michele Airis.. Il Manifesto per la Cultura del Sole ha avuto immediatamente ottimi riscontri sui media. Come è maturata all'interno del giornale la battaglia e come procede ora? «Il Manifesto è stato pubblicato in prima pagina, luogo simbolico che rispecchia la posizione del direttore Roberto Napoletano il quale ha pensato, insieme a me e a un gruppo di persone, che fosse il momento giusto per porre la questione della cultura. Può sembrare paradossale, ma i momenti migliori per investire sono proprio quelli di crisi. Investire non vuol dire spendere e la cultura non è da tagliare.Dobbiamo pensare le risorse per il futuro e lo slogan era infatti "Niente cultura, niente sviluppo". Punto per punto, dai programmi delle elementari a come investire in ricerca, come coniugare il patrimonio del passato con le nuove conoscenze che sono legate alla tutela del paesaggio, dobbiamo non solo tutelare ma favorire la produzione artistica, tutte cose su cui siamo rimasti parecchio indietro. L'Italia è un paese molto bello siamo analfabeti seduti su un tesoro, un paese dove l'analfabetismo funzionale è il 47%, il più alto di tutti i paesi industrializzati. Vogliamo responsabilizzare il governo: c'è stata una prima risposta dei ministri Passera, Ornaghi e Profumo, poi son successe cose molto più gravi. Non abbiamo mollato, torneremo con un pacchetto di proposte concrete mettendo così alla prova la volontà politica perché, a parole, sono tutti favorevoli». Qualche giorno fa il suo giornale ha pubblicato un articolo sulle ricadute economiche dell'Opera di Lione, secondo uno studio ogni euro di finanziamento si moltiplica per tre... «Studi della Bocconi hanno evidenziato questo aspetto. Il discorso dell'economia della cultura è molto complicato ma è vero che, alla lunga, comporta una crescita, quindi bisogna usare dei parametri sofisticati. Se si va a vedere quello che costa un'opera lirica e il ricavo che se ne può fare gli economisti dicono che non fa guadagnare, ma nel tempo ci fa risparmiare. L'economista Pierluigi Sacco sostiene che le persone che continuano a studiare, leggere, vedere mostre invecchiano molto meglio, soffrono meno di patologie neurodegenerative e dal punto di vista della sanità è un risparmio molto forte. Io ho mostrato un rapporto diretto tra l'acculturazione della nazione e il livello di corruzione: più siamo colti più è difficile che fenomeni di corruzione ben noti in Italia siano diffusi». Perché pagare le tangenti è razionale ma non conviene, come titola il suo ultimo libro? «Non abbiamo consapevolezza di meccanismi automatici che generano regole perverse e del fatto che queste regole non possono che suscitare la nostra emulazione. Nei fenomeni di micro e macro corruzione o di tipo mafioso, uno pensa che la regola sia pagare anche se è illegale. E' difficile smascherare un tipo di crimine in cui colui che dovrebbe denunciare è complice. Dalla teoria dei giochi, che è una branca dell'economia, si può spiegare l'emergenza delle regole, quelle virtuose e quelle viziose. La nostra azione di riforma rispetto a certi comportamenti dovrebbe tener conto di questi meccanismi sottili. Invece i legislatori non ne hanno mai preso atto e infatti la corruzione non è mai diminuita. Non si insegna la cooperazione, difetto tutto italiano, perché anche la competizione presuppone cooperazione».
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Sassari
LA GARA
Al via “Uniss’ Got Talent”
 
SASSARI Scade domani il termine per partecipare alla prima edizione di “Uniss'got talent”, organizzato dall'associazione studentesca William Congodn con il contributo dell'ateneo, rivolto ai talenti del mondo universitario nel campo di danza, canto, recitazione e altre discipline. Possono concorrere studenti, docenti e personale tecnico amministrativo dell'Università, nonché gli iscritti all'Accademia delle belle arti e al Conservatorio. Per concorrere occorre caricare un contributo multimediale con la propria esibizione sul gruppo facebook dedicato al contest http://www.facebook.com/groups/394833790555080/. In palio per il vincitore un buono per un viaggio. Semifinale il 14 giugno al Café Cortes, finali il 29. A decretare il vincitore saranno il rettore Attilio Mastino e il professor Andrea Montella.

Questionnaire and social

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