Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
04 June 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Orto botanico chiuso, i turisti protestano
CAGLIARI. I visitatori delusi incollano biglietti sul cancello
 
«Giornata di sole, Cagliari piena di turisti. Famiglie a passeggio con figli e nipoti e...l'orto botanico chiuso! Viva l'Italia e la voglia di lavorare». Così è scritto in uno dei biglietti che turisti e cagliaritani hanno lasciato sul cancello del polmone verde di viale Sant'Ignazio, proprio accanto al cartello in cui è scritto che la struttura, gestita dall'Università, sarebbe rimasta chiusa il 2 e 3 giugno. Dall'amministrazione centrale dell'ateneo precisano: non ne eravamo a conoscenza, è un'iniziativa di chi gestisce l'orto, che non ha comunicato il motivo della serrata. Per i visitatori si tratta di un altro danno d'immagine alla città che si vorrebbe turistica.
A PAGINA 12
 
Cronaca di Cagliari (Pagina 12 - Edizione CA)
Messaggi all'ingresso
L'Orto botanico è chiuso, i turisti protestano
 
«Giornata di sole, Cagliari piena di turisti. Famiglie a passeggio con figli e nipoti e...l'orto botanico chiuso! Viva l'Italia e la voglia di lavorare». È solo uno dei quattro messaggi indignati che turisti e cagliaritani, ieri mattina, hanno lasciato affisso al cancello dell'orto botanico, proprio accanto al foglio dove c'era scritto che il 2 e 3 giugno lo spazio verde dell'Università rimaneva chiuso.
I MESSAGGI Gli “indignati” si sono firmati: “Lorenzo Risto e ingegner Marco Ristori” e non sono gli unici. Su un altro foglio era vergato a penna con caratteri cubitali «Complimenti, by Patry» e su un altro ancora: «Fosse per me vi farei licenziare seduta stante, firmato Lello». Un altro turista che voleva accedere agli ettari verdi di viale Sant'Ignazio ha scritto direttamente sul cartello dov'era comunicata la chiusura: «Bravi, questa è una bella italietta».
L'UNIVERSITÀ Nei giorni scorsi non c'è stata nessuna comunicazione ufficiale dell'ateneo, come in genere succede in casi di chiusura straordinaria. «Si tratta di un disguido, di una decisione autonoma dell'amministrazione dell'orto», fanno sapere dal Rettorato. «Per l'amministrazione centrale poteva tranquillamente rimanere aperto. Si tratta di problemi organizzativi dell'orto». Che hanno creato disagi ai visitatori e leso l'immagine turistica della città. (m. g.)
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
Il Cla, un'eccellenza del nostro ateneo
UNIVERSITÀ. Al Centro linguistico oltre 10 mila studenti hanno già perfezionato il loro inglese
 
Dal 2006 è direttrice di «un organo universitario che funziona»: il Centro linguistico d'ateneo, il Cla. Sotto la guida di Luisanna Fodde, docente ordinario di lingua Inglese a Economia, 2.636 persone si sono avvicinate ad una lingua straniera, 10.128 studenti, invece, hanno potuto perfezionare le proprie competenze linguistiche grazie al programma Sardegna Speaks English: dieci bandi dal luglio 2007 al 31 maggio 2011 e 506 corsi.
Numeri che parlano di un successo.
«La mia grande fortuna è che dopo la mia nomina sono partiti due progetti finanziati dalla Commissione europea attraverso la Regione. Uno è Sardegna Speaks English, corsi di perfezionamento per studenti, e l'altro consiste nei corsi di lingue Por Fse, entrambi gratuiti e di alto livello. Grazie a questi due finanziamenti abbiamo quindi potuto organizzare i nostri corsi, dando da lavorare a moltissimi docenti in un periodo non certo roseo per la scuola italiana, e contemporaneamente offrire ai nostri studenti possibilità insperate di crescita delle loro competenze linguistiche. Due progetti, di durata lunga, che non costituiscono però l'attività istituzionale tradizionale del Cla, che è un centro di servizi di ateneo, quindi fornisce servizi linguistici agli studenti, ma anche agli esterni».
Gli allievi sono soddisfatti?
«Direi di sì, alcuni dal livello principianti si sono portati sino al livello C2. Inoltre, c'è più consapevolezza dell'utilità delle lingue a prescindere dal corso di laurea seguito. Sono soddisfatta anche per quanto riguarda l'organizzazione didattica e i docenti».
Lo scenario non presenta difficoltà?
«La negatività è rappresentata da un'eccessiva mortalità dovuta alla gratuità dei corsi. L'utente ha sempre questo atteggiamento nei confronti del gratuito, pensa di poterlo mollare senza far danno a nessuno, mentre i danni ci sono. Hanno mollato il 35-40 % degli allevi, percentuale molto alta».
E il lato positivo?
«Il centro si è fatto conoscere anche al suo interno, per esempio da quelle facoltà i cui piani di studio, prima, non prevedevano corsi di lingue».
Oltre agli studenti, quanti immigrati si rivolgono al Cla per imparare l'italiano?
«Forse la carenza più grossa dei corsi Por è proprio questa. Mentre per gli studenti universitari stranieri siamo l'unica fonte di apprendimento dell'italiano, con i nostri concittadini extraeuropei abbiamo avuto più difficoltà».
Quando inizieranno i prossimi corsi Por?
«Contiamo di iniziare a settembre».
Sardegna Speaks English, invece?
«C'è stato un altro finanziamento di 1 milione di euro, pochi se confrontati ai 12 del primo progetto. Considerato che il costo di un corso da 100 ore si aggira intorno alle 5-6 mila euro, dovremo decidere dove si vuole incidere: certificazioni per le scuole superiori o le università?».
Come potrebbe migliorare il servizio offerto?
«Sicuramente con una visione più centralizzata dei servizi linguistici».
Veronica Nedrini
 

LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Ed_Cagliari
Barca: «C’è già l’accordo sui 500 milioni»
Il ministro per la Coesione territoriale da ieri a Cagliari, vertice con Cappellacci e Hahn, oggi e domani gli altri incontri
di Filippo Peretti
 
CAGLIARI Si è aperta con un annuncio la visita di Fabrizio Barca: «Entro l’estate – ha detto il ministro per lo Sviluppo territoriale – saranno programmati e sbloccati 500 milioni di euro degli ex fondi Fas per la Sardegna. Col presidente Cappellacci siamo perfettamente allineati». E Cappellacci ha così messo da parte almeno per un giorno la contrapposizione che lo ha portato a mettere in mora il governo Monti sulla vertenza entrate. «Se il rapporto con tutti i ministeri fosse come quello che abbiamo con il ministero per la Coesione territoriale – ha dichiarato il presidente della giunta – non avremmo problemi». Sugli ex fondi Fas (ora fondi per la coesione e lo sviluppo) la settimana prossima sarà la conferenza Stato-Regioni a definire gli importi esatti per ogni regione. «Ma la cifra è quella, possiamo dire che l’accordo c’è già», ha anticipato Barca. L’esponente del governo tecnico al quale è stato dato un incarico opposto rispetto a quello del separatismo leghista, ha affermato che le scelte dovranno essere immediate: «In una situazione di questo tipo non possiamo lasciare fondi che giacciono». Ieri alle 19 il primo ad arrivare Cappellacci e Barca, assieme al commissario europeo per la politica regionale, Johannes Hahn, hanno tenuto un breve incontro da soli e si sono poi riuniti con un gruppo di assessori: Giorgio La Spisa, Mario Floris, Luigi Crisponi, Alessandra Zedda, Simona De Francisci, Sergio Milia e Nicola Rassu. Subito dopo l’incontro con i giornalisti. Il ministro ha evitato con fermezza di rispondere alle domande politiche. Gli era stato chiesto: in contemporanea a Quartucciu c’è il comizio di Beppe Grillo, cosa ne pensa? «Di questo non parlo», ha detto smettendo di sorridere. Barca ha invece chiarito il caso degli ammortizzatori sociali in deroga: «All’inizio della legislatura lavoravo per il ministero dell’Economia e per conto di TRemonti ho disegnato con le Regioni il sistema della cassa in deroga. Noi l’avevamo fatto ricco e qualcuno ci aveva detto che ci avevamo messo troppo. In realtà era commisurato a quello che si pensava che fossero all’ora i tempi di una crisi internazionale che si sta prolungando e questo richiede altro». Ora i fondi stanno finendo, i sindacati sardi hanno già organizzato sit-in di protesta. Ci sarà un vertice giovedì a Roma. «Occorre metterci mano», ha concluso il ministro. Il commissario Hahn si è soffermato sulla questione dell’insularità. «L’Unione europea – ha detto – vuole affrontare l’argomento in un quadro di equilibrio». Cappellacci si è detto soddisfatto del primo incontro. Spera di aver trovato nel ministro Barca un alleato in grado di dargli una mano a sbloccare la Vertenza Sardegna: «Sulla questione delle entrate – ha affermato anche ieri – chiediamo che il governo apra un tavolo politico». Numerose le tappe sarde della visita di Barca (nell’ambito del tour che lo ha già portato in altre regioni). Oggi è in programma una nuova riunione con la giunta (e Cappellacci ha organizzato un incontro con la consulta del Parco geominerario), un convegno all’università, un sopralluogo al centro di ricerche Polaris e stasera il vertice con le parti sociali «strappato» da Cgil Cisl e Uil. Domani le tappe di Porto Torres (chimica verde) e Sassari.
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 12 - Ed_Cagliari
Scuola, Pd e Cgil bocciano la riforma
Il progetto di Profumo nel cdm di mercoledì. Sconti di tasse ai più bravi, sgravi fiscali alle aziende che li assumono
di Maria Berlinguer
 
ROMA Strada sbagliata, operazione demagogica e propagandistica. Pd, sindacati e Idv bocciano la riforma della scuola e dell’università che il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo porterà mercoledì prossimo in consiglio dei ministri. Sconti di tasse per i più bravi e sgravi fiscali per le imprese che assumono i laureati migliori che si potranno laureare con un anno di anticipo e potranno iscriversi a due facoltà contemporaneamente. Obiettivo: premiare il merito. Il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo anticipa a Repubblica la riforma della scuola e dell’università che sarà esaminata dal governo il 6 giugno. Ma dal Pd arriva un netto no al pacchetto che per altro non piace in toto neanche al Pdl, Gelmini esclusa. «La scuola italiana è una grande risorsa per il Paese: la nostra scuola deve avere l’ambizione di essere per tutti di qualità, l’emergenza rispetto all’Europa non è la certificazione del merito ma la grande dispersione scolastica e le competenze dei nostri studenti che sono sotto la media Ocse», avverte il democratico Giuseppe Fioroni. Per l’ex ministro dell’Istruzione non c’è nessun bisogno di «una politica degli specchietti e di interventi mirati a garantire l’eccellenza per pochi». In ogni scuola superiore sarà identificato lo studente dell’anno, scelto tra chi ha avuto 100 alla maturità e i migliori risultati negli ultimi tre anni. Tenendo conto anche del reddito il «piccolo genio» avrà sconti fino al 30% sulle tasse universitarie e una card, «io merito», con sconti in musei e trasporti. Come in altri paesi europei ci si potrà iscrivere in due facoltà contemporaneamente e con una media alta ci si potrà laureare con un anno di anticipo. Diventano prassi le Olimpiadi in sette materie diverse tra cui matematica, italiano e astronomia. Il pacchetto prevede sgravi fiscali per le imprese che assumono i più bravi a tempo indeterminato, entro tre anni dalla laurea. Incentivi e premi anche per i docenti migliori . I professori, per combattere l’assenteismo, dovranno garantire 100 ore di didattica a stagione. Per i neo laureandi resta il numero chiuso a Medicina e Architettura. In ogni caso tutte le matricole dovranno sottoporsi a un test per capire se la facoltà scelta è quella giusta per loro. Per attirare docenti dall’estero e internazionalizzare così gli atenei italiani ci saranno incentivi. Molto spazio anche per le Accademie e i Conservatori. Il ministero si impegna a sostenere le istituzioni di alto valore artistico e a sostenere progetti in campo musicale. «Questa riforma ce la chiede l’Europa della cultura e del lavoro», dichiara Profumo promettendo entro l’estate un bando di concorso per 300mila insegnati. Sul piede di guerra sindacati e sinistra. Il più agguerrito è Mimmo Pantaleo, della Flc Cgil. «E’ un’operazione demagogica che non risolve i veri problemi della scuola e dell’università che sono la mancanza di un serio diritto allo studio, la riduzione delle risorse e i tagli fatti dal governo precedente», spiega. Sulle risorse insiste anche Massimo Di Menna, della Uil Scuola chiedendo un intervento suglisprechi nell’amministrazione pubblica per rimpinguare la magre casse dell’istruzione italiana e un segnale sugli stipendi dei docenti, tra i più bassi dell’Unione europea.

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