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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
19 May 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Siglato l’accordo Per il policlinico il Ministero stanzia 30 milioni di euro
Nuovi fondi per completare il Policlinico universitario. Il Comitato tecnico-amministrativo (Cta Sardegna-Lazio-Abruzzo) del Ministero delle Infrastrutture in seduta plenaria ha approvato all’unanimità il progetto per la realizzazione del nuovo complesso edilizio di Monserrato. Si tratta di un finanziamento di circa 30 milioni di euro, costituito da fondi Fondi aree sottoutilizzate (Fas), risorse regionali e risorse dell’Ateneo.
IL RETTORE L’importante provvedimento è stato comunicato a Roma al rettore dell’Università. «Con questa approvazione si creano le condizioni», è il commento del magnifico Giovanni Melis - per bandire la gara d’appalto, che entro il 2014 dovrebbe portare alla conclusione del complesso universitario di Monserrato. Questo consentirà di accorpare in un unico sito i dipartimenti delle aree scientifiche (Farmacia, Scienze e Medicina) con evidenti vantaggi per l’attività didattica e scientifica di studenti e ricercatori. Tale attività, unitamente al prossimo completamento del Blocco Q, renderà disponibili importanti locali nel centro storico di Cagliari, la cui ristrutturazione consentirà di migliorare la logistica per le altre facoltà e dipartimenti».
L’ENTUSIASMO «Si è aperto un canale di assoluta e fattiva collaborazione con il Provveditorato delle Opere pubbliche per la Sardegna del Ministero», dichiara Antonio Pillai, dirigente per le Opere pubbliche dell’Ateneo, «che con gli ottimi rapporti instaurati con l’amministrazione comunale di Monserrato e il suo sindaco porteranno certamente benefici agli studenti e ai ricercatori e al territorio».
L’INTERVENTO L’intervento sarà realizzato come appalto integrato, che valorizza il contributo specifico delle imprese che saranno coinvolte nella realizzazione. Non minore importanza assumono le ricadute occupazionali sul sistema territoriale.
I FONDI I fondi sono parte dello stanziamento di 52 milioni previsto dalla Regione, dall’Ateneo e dai fondi Fas. Dodici milioni sono da spendere entro l’anno per la realizzazione del Blocco Q, mentre (di cui 7 milioni sono stati già utilizzati) mentre gli altri 40 milioni sono destinati al Blocco R. L’accordo tra Ateneo e Regione consentirà di realizzare a Monserrato un ospedale d’eccellenza, che dovrebbe essere pronto entro quattro o cinque anni, in cui confluiranno una serie di presidi ora sparsi sul territorio.
 
 
2 - L’Unione Sarda / L’Unione Sarda online
MONSERRATO, 30 MILIONI PER LA CITTADELLA
Il rettore: "Completeremo il complesso" La cittadella universitaria a Monserrato
Il Comitato tecnico-amministrativo del Ministero delle Infrastrutture ha approvato all’unanimità il progetto per la realizzazione del nuovo complesso edilizio universitario.
Il Comitato tecnico-amministrativo (Cta Sardegna-Lazio-Abruzzo) del Ministero delle Infrastrutture in seduta plenaria ha approvato all’unanimità il progetto per la realizzazione del nuovo complesso edilizio di Monserrato. Si tratta di un finanziamento di circa 30 milioni di euro, costituito da fondi Fas, risorse regionali e risorse dell’Ateneo.
Il provvedimento è stato comunicato a Roma al rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis. "Con questa approvazione si creano le condizioni - ha commentato il rettore - per bandire la gara d’appalto che entro il 2014 dovrebbe portare alla conclusione del complesso universitario di Monserrato. Questo consentirà di accorpare in un unico sito i dipartimenti delle aree scientifiche (Farmacia, Scienze e Medicina) con evidenti vantaggi per l’attività didattica e scientifica di studenti e ricercatori. Questa attività, assieme al prossimo completamento del Blocco Q, renderà disponibili importanti locali nel centro storico di Cagliari la cui ristrutturazione consentirà di migliorare la logistica per le altre facoltà e dipartimenti".
"Si è aperto un canale di assoluta e fattiva collaborazione con il Provveditorato delle Opere pubbliche per la Sardegna del Ministero - ha dichiarato Antonio Pillai, dirigente per le Opere pubbliche dell’Ateneo - che con gli ottimi rapporti instaurati con l’amministrazione comunale di Monserrato e il suo sindaco porteranno benefici agli studenti e ai ricercatori dell’Ateneo ed al territorio".
Venerdì 18 maggio 2012 14:28
 
 
3 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
La laurea progetto di vita,
lo studente si fida dell’ateneo
A Cagliari il numero degli iscritti all’università (quasi trentaduemila) sta a dimostrare come la laurea sia considerata un investimento, un progetto di vita e di studio; e chi è già impegnato in un lavoro, più spesso precario, la sente come una spinta a migliorarsi e fortificare la possibilità di una occupazione stabile e qualificata.
LA RICERCA Questo sentire è frutto di una fiducia che lo studente percepisce verso l’università intesa come istituzione, un dettaglio non banale perché è alla base della scelta consapevole di intraprendere un corso di studi formativo. Ma come si muove, cosa pensa dell’ateneo cagliaritano e del mondo sociale e politico gli che ruota intorno l’esercito degli universitari, una massa eterogenea di soggetti diversa per età, classe sociale, esigenze? Risultati interessanti arrivano da una approfondita ricerca intitolata “La fiducia e il rapporto con le istituzioni” condotta condotta dal ricercatore Antonio Fadda all’interno del progetto di ricerca Social Welfare Student con la supervisione di Francesco Mola, docente di Statistica e di Analisi di Mercato alla Facoltà di Economia. Il progetto nasce grazie al finanziamento della Regione attraverso la Legge Regionale 7 del 2007 e si sviluppa in collaborazione tra il Dipartimento di Economia e l’Ersu di Cagliari, con la supervisione di Gianmario Demuro e della Presidente Daniela Noli in rappresentanza dell’Ente Regionale.
CHI MERITA FIDUCIA In sintesi si dice che lo studente universitario cagliaritano si fida dell’Università, sa poco di Consiglio di amministrazione e Senato accademico e delle loro funzioni, di cui ne conosce l’esistenza ma non il meccanismo, molto meno degli organi di rappresentanza (Consiglio di facoltà e degli studenti) mentre l’Ersu è un referente che merita fiducia dandogli un voto di sufficienza.
L’IDENTIKIT Fare un tuffo fra i numeri è utile per tracciare un possibile identikit dell’universitario cagliaritano che la ricerca prova a catalogare in quattro gruppi. Il primo è composto dagli “sfiduciati”, età media 26 anni, che non usufruiscono di alcun servizio e dimostrano totale sfiducia nei confronti del sistema. Il secondo è quello dei “moderati”, età media 23 ed è il gruppo più numeroso che dichiara di essere non autosufficiente: mostra un livello di fiducia mediocre ma vede di buon grado l’università e l’Ersu e ha un buon rapporto con i docenti e i tutor. “Insoddisfatti verso le istituzioni” è il terzo gruppo, ha la stessa età del precedente e per la maggioranza è composto da chi beneficia dei servizi dell’Ersu: il tratto caratteristico è che ripone poca fiducia nelle rappresentanze politiche e di governo. Il quarto, infine, età media 22 anni, è composto da studenti che dipende dalle agevolazioni dell’Ersu ma ha una fiducia generalizzata nell’università e anche nei suoi rappresentanti tutti i livelli: non a caso è la categoria dei “giovani e soddisfatti”.
RITRATTO REALE In fondo questo ritratto sfaccettato corrisponde alla realtà, è desunto dagli incroci e dalle variabili dell’analisi statistica, datata 2011 «in un quadro politico sociale diverso» precisa Fadda ma i risultati - anche tenendo conto degli avvicendamenti al Comune, alla Provincia e all’Ersu - non intaccano il valore della ricerca: tra l’altro si è notato che a colori politici invertiti, la sfiducia verso partiti e istituzioni mantiene un livello altissimo. L’indagine, nata col crisma del rettorato, è stata assai scrupolosa, ha contemplato tutti gli iscritti che hanno ricevuto una email che li invitava a partecipare. È stato preso in considerazione chi ha risposto completando tutte le 29 domande del questionario: in totale 5550 studenti scelti come campione. «Abbiamo fatto in modo che il campione fosse rappresentativo e corrispondesse alla popolazione originaria. Non abbiamo trattato servizi e didattica, il nostro tentativo è stato di analizzare un tema sociale: la fiducia nell’istituzione universitaria», spiega Antonio Fadda.
LE CURIOSITÀ Si parte con una indagine conoscitiva da cui emergono varie curiosità. Su 33.064 studenti (nell’anno accademico in corso sono leggermente diminuiti) il 29% è di età inferiore ai 21 anni e il 28% è già oltre la soglia dei 28 anni, significa che esiste una grossa fetta di fuori corso, lavoratori o saltuari che risultano comunque regolarmente iscritti. Ci sono più donne (61%) che uomini (39%) e il titolo di scuola superiore che compare in testa è la maturità scientifica (35,30%) seguita da quella classica (16,50%), poi il linguistico (7%) e via via gli altri (commerciale, geometri, nautico). La provincia di provenienza maggiore è Cagliari (49,35%), la metà è il resto della Sardegna, con predominanza di arriva da Oristano (11,59%), Sulcis (10,87%), poi Nuoro, Ogliastra, Medio Campidano, Sassari, Olbia e Tempio. È curioso sottolineare una certa distanza dai cosidetti organi di rappresentanza che di fatto gestiscono la vita universitaria e ne determinano l’indirizzo politico.
I RAPPRESENTANTI Sembra che l’onda della protesta, culminata nell’ultimo biennio contro la riforma Gelmini, non abbia lasciato ardori ribelli fra gli studenti: sul consiglio di amministrazione dell’università (che ha un ruolo fondamentale) il 28% dichiara di conoscerlo, mentre la maggioranza (47,79%) ha detto di averne sentito parlare ma di non conoscerlo e quindi di non sapere quali sono le sue funzioni. La percentuale si abbassa, di poco (46%) riguardo al Senato accademico e a quello allargato (che passa al 41%) mentre la percentuale migliora quando si parla di Consiglio in corso (35%) e del Consiglio di Facoltà (39%).
RISPETTO PER L’ERSU Più preoccupante invece il dato del 28% degli studenti che dichiara di non conoscere il Cda dell’Ersu contro un 23% che dice il contrario e una larga fetta, il 46,60%, che ammette di averne soltanto sentito parlare. Ma nella classifica complessiva della fiducia verso le istituzioni l’Ersu è al primo posto. Più attenzione invece verso il Consiglio degli studenti: gli intervistati che lo conoscono sono il 45,91%, un po’ meno quelli che ne hanno solo sentito parlare, il 40,59%. Numeri su cui riflettere in vista delle elezioni studentesche previste il 28 e il 29 maggio prossimi che dovranno anche far calare il dato negativo del 73% che dichiara di non conoscere il nome degli attuali rappresentanti. Naturalmente la percentuale cresce se la domanda è riferita a chi sta al vertice di Consiglio di facoltà, Cda e Senato accademico.
MIRAGGIO LAVORO Più ghiotto ragionare sul tema degli interventi per migliorare la condizione studentesca a Cagliari. Il dato, prevedibile, che balza agli occhi (50,92%) è la richiesta di lumi per inserirsi nel mondo del lavoro, percentuali alte (oltre il 35%) anche per l’orientamento universitario e post universitario, la richiesta di campus e di internazionalizzazione: gli studenti chiedono all’ateneo un respiro europeo, una capacità di apertura e dialogo che gli garantisca un domani costellato di meno ansie e più certezze. Le percentuali relativamente basse (tra il 10 e il 18%) su mense, biblioteche, eventi culturali dicono che i servizi dell’Università funzionano ma si chiede (31,45%) una rete di trasporti migliore a prezzi ridotti e soprattutto un 24,74% reclama modifiche ai criteri di assegnazione alle borse di studio.
GRADUATORIE Molti lamentano ingiustizie, graduatorie poco chiare mentre a causa dei fondi tagliati le borse di studio non bastano per tutti e così cresce il numero degli “idonei non beneficiari”: cioè quelli che hanno i titoli ma non prendono nulla.
Sergio Naitza
 
 
4 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Oggi giornata del mal di testa
Oggi a Monte Claro si celebra la Giornata del mal di testa, per iniziativa della Sisc (Società italiana studio delle cefalee) in collaborazione con l’Unità complessa di Farmacologia clinica dell’Azienda ospedaliero-universitaria. Dalle 9 alle 16 gli specialisti del Centro cefalee incontreranno i cittadini e risponderanno alle loro domande. (p. l.)
 
 
5 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 70 - Edizione CA)
Pietro Frassica, ritorno nell’Isola da Princeton: lezioni sul Parini per una nuova università
L’Italia e lo studio, “passaggi oscuri”
Gli uomini non svengono mai, in letteratura, almeno da Dante in poi, medita la prof. Giovanna Caltagirone. Non esiste studio che spieghi questa intollerabile discriminazione di genere, una voragine vergognosa nella nostra conoscenza dell’universo. Sappiamo però con certezza che i neutrini rinnegano nonno Einstein schizzando dal Gran Sasso a Ginevra, in un tunnel appositamente costruito. Per fortuna esistono le donne dei poeti: “Popputa, paffuta, ancuta”, scrive il Parini. E ascoltare a Cagliari la lezione sul fustigatore del “giovin signore” di Pietro Frassica, visiting professor da Princeton - uno dei molti docenti ospiti che collaborano a rendere più stimolante e vario il mondo universitario cittadino - solleva dalle ansie del tempo nostro sciagurato, ci riconcilia con il cosmo.
Facoltà di Lettere e Filosofia, i quattro dottorandi in Letteratura italiana hanno lasciato l’aula dopo l’ultima lezione. Un po’ pochi. «Durante gli incontri precedenti l’aula era colma. Deve essere il lunedì», suggerisce Frassica. «La frequenza dovrebbe essere obbligatoria e attiva. Qui si definisce il ruolo di docente. Ai seminari non si viene con gli occhi chiusi. Vedremo di far fare alla signorina un periodo negli States», aggiunge, riferendosi all’ultima ricercatrice che ha varcato la porta. Qualche intervento, brillante quanto timido, c’è stato.
Pietro Frassica, canuto e pacato come il senatore Montale, ha lasciato l’Italia nel 1972. Laureato a Messina insegna per due anni in Sardegna, a Isili e Macomer. La vittoria di un concorso, l’insegnamento a Milano. Poi la svolta: «Ebbi un sentore. Il mio maestro messinese venne trasferito. Rimasi orfano, cosa che in Italia, lei sa, è deleteria. Si blocca tutto». Quindi un viaggio negli Stati Uniti, per vedere che aria tirava. La proposta di un dottorato e «la possibilità di studiare in biblioteca dalla mattina alla notte, senza noie. Parecchi anni dopo, con la notorietà, ho ricevuto molte offerte dall’Italia. Ma il mio mondo è là».
Viene spesso in visita, però. Tanti gli inviti. A Cagliari è stato colpito «dall’attenzione, dall’organizzazione, dalla competenza». Nel Belpaese trova sempre colleghi e studenti eccellenti. «Purtroppo c’è una struttura in disfacimento. Colpa dei passaggi oscuri nella nascita del sistema». Obiettiamo che le prestigiose università americane sono circoli chiusi, dove la classe dirigente cresce nell’ovatta elitaria che poi sboccia nelle politiche estere, per esempio. «Vero», risponde Frassica: «Ma io venivo dal nulla. Investono su uno studente in modo pragmatico, quasi utilitaristico. Deve esserci una risposta. Le amicizie non contano».
Torniamo in Italia, e ai “passaggi oscuri”. La voce laureata di Frassica si accende: «Esiste un momento in cui persone competenti devono essere chiamate ad organizzare, onestamente. Non possiamo continuare ad inventare i ministri. Pensi alla Gelmini. Lo scriva. Le uniche cose intelligenti fatte o dette vengono da un mio collega di Princeton, del dipartimento di classics, che lei utilizzava come consulente. Ma non si può costruire un sistema così! È innaturale! Un castello eretto sulle sabbie mobili, e a costo zero, per di più!». E caddi, come corpo morto cade.
Luca Foschi
 
 
6 - L’Unione Sarda / Provincia Sulcis (Pagina 23 - Edizione PC)
Un filo Sulcis-Germania
Cinquant’anni nella fabbrica del cioccolato
C’è un filo che unisce il Sulcis (e il Medio Campidano) alla Germania, un filo che ha il sapore della cioccolata, quella che si spalma sul pane a merenda, quella con la quale di producono i più diversi tipo cioccolatini che siamo abituati a trovare sugli scaffali dei supermercati.
LA TRADIZIONE Da circa cinquant’anni, decine di donne del Sud Ovest della Sardegna vengono, infatti, scelte come lavoratrici stagionali dalla fabbrica dell’industria dolciaria Ferrero che si trova a Francoforte: per sei mesi lavorano nei più diversi settori, imparando l’arte dei cioccolatai. Si tratta di un’esperienza che si tramanda di madre in figlia e che, per la sua particolarità, è finita al centro di uno studio delle Università di Amburgo e di Roma (La Sapienza) nell’ambito di un progetto europeo sul lavoro transnazionale.
IL SEMINARIO Ieri, in occasione della visita in Sardegna del team di ricercatori che seguono questo studio (Joachin Schroeder, Maren Mag e Claudia Zaccai), l’argomento è stato approfondito nell’ambito di un seminario intitolato “Il lavoro transnazionale in Europa. Il ruolo della donna e l’esperienza sarda” organizzato dall’Università di Cagliari, da Unaie (Unione nazionale associazioni immigrati ed emigrati) e da Cedise (Centro di documentazione internazionale Sardegna-estero). Al seminario ha preso parte anche l’assessore regionale al Lavoro Antonello Liori il quale, durante il suo intervento, ha considerato l’ipotesi di valorizzare le lavoratrici e la loro pluridecennale attività, sia attraverso la valutazione di un percorso di formazione patrocinato dalla Regione sia con l’attivazione di un rapporto di gemellaggio con le istituzioni tedesche: «Il lavoro dei sardi all’estero è caratterizzato da un generale apprezzamento per qualità, impegno, serietà e competenza - ha detto - anche da questa positiva esperienza possiamo trarre idee per valorizzare le ricadute positive che possono scaturire per l’economia isolana. (s. p.)
 
 
7 - L’Unione Sarda / Libri in Sardegna (Pagina 69 - Edizione CA)Tharros,
San Giovanni di Rossana Martorelli Iskra editore Pagine 82, € 10
Per la collana "I Tempi" della casa editrice Iskra è uscito un elegante volume dell’archeologa dell’università di Cagliari Rossana Martorelli che ricostruisce le vicende della chiesa di San Giovanni di Sinis, antica cattedrale della Tharros cristiana. È qui che Giovanni Spano sin dal 1861 aveva collocato la primitiva sede vescovile tharrense in un’area esterna o perlomeno decentrata rispetto alla città antica, che vide sovrapporsi diverse civiltà, dai fenici ai cartaginesi e romani. La chiesa - sottolinea l’autrice - costituisce un unicum nel panorama degli edifici di culto medievale. Particolare cura nella grafica, con disegni, mappe, schede, il volume si presente con la veste di guida, ma in realtà è un vero saggio.

 
8 - L’Unione Sarda / Nuoro e Marghine (Pagina 25 - Edizione NU)
MACOMER. Scoperte archeologiche dalla campagna di scavi
MEMORIE DEL SOTTOSUOLO Nei cantieri una scuola estiva per studenti
Cercando il suo castello la città ritrova le sue prime origini che risalirebbero al XIII secolo avanti Cristo. È solo una delle straordinarie scoperte emerse dalla seconda campagna di scavi, realizzata dall’associazione Castra Sardiniae con un progetto finanziato dalla Fondazione del Banco di Sardegna. Il programma è coordinato dall’Università di Sassari che, con i suoi studenti di archeologia, sta riscrivendo una fetta importante della storia della città.
Due campagne di scavo che hanno fatto emergere una ricchezza di reperti tutt’altro che prevedibile a inizio lavori. «Il castello di Macomer e non solo...» è non a caso il titolo che Luca Sanna, archeologo medievalista presidente di Castra Sardiniae , ha voluto utilizzare per presentare al pubblico le numerose scoperte emerse dal sottosuolo. Fra le ultime, alcune sepolture di epoca nuragica uniche in Sardegna. «Sepolture primarie, databili dal XIII secolo a.C., ritrovate in una struttura semicircolare - ha spiegato l’archeologo - che sono uniche perché adagiate su un fianco, in posizione quasi fetale, come mai era stato finora riscontrato». Il tutto nell’area, non lontana dalla chiesa di san Pantaleo, dove sono stati trovati i resti di quelle strutture medievali e post-medievali che, costruite su una precedente emergenza nuragica, ratificano la presenza della fortificazione denominata castello della città che ebbe probabilmente una funzione strategica anche nella famosa battaglia di Macomer del 1478 di cui proprio oggi, 19 maggio, ricorre il 534esimo anniversario. «Oltre allo straordinario valore scientifico che necessita ulteriori lavori - ha sottolineato per l’Università di Sassari Piergiorgio Spanu - l’iniziativa è stata importante sotto il profilo didattico impegnando una nutrita squadra di studenti». Da qui l’idea di trasformare i prossimi cantieri in una scuola per archeologi. «Sarebbe decisivo - ha sottolineato il consigliere regionale Paolo Maninchedda - far partire una scuola estiva che continui gli scavi e valorizzi le competenze impiegate nel cantiere in un accordo anche con gli istituti cittadini. I valori immateriali che accompagnano queste scoperte saranno decisivi per il futuro sviluppo economico della città». Una prospettiva su cui punta molto anche l’assessore comunale alla Cultura Giovanni Biccai: «Nato in sordina, il programma sta dando risultati insperati e l’amministrazione dovrebbe avere più coraggio nell’investire risorse proprie, nella consapevolezza che da queste scoperte si costruisce una parte importante del nostro sviluppo culturale e turistico".
Luca Contini
 

9 - L’Unione Sarda / L’Unione Sarda online
LO SCIENZIATO GESSA E LA CURA PER I GAY
"Non c’è: non sono malati, gli omofobi sì"
Cronache dalla Sardegna - "Per l’omosessualità non c’è cura. Perché non è una malattia. La cura invece c’è per chi ha avversione verso i gay, li rifiuta e si scatena con aggressioni verbali e fisiche contro di loro".
"Per l’omosessualità non c’è cura. Perché non è una malattia. La cura invece c’è per chi ha avversione verso i gay, li rifiuta e si scatena con aggressioni verbali e fisiche contro di loro".
Gioca con le dichiarazioni provocatorie il neuroscienziato di fama mondiale Gianluigi Gessa. "Studi scientifici hanno dimostrato che più forte è l’avversione verso gli omosessuali più è latente e inconscia l’attrazione verso di loro - ha spiegato Gessa - se si vive ad esempio in un ambiente particolarmente ostile e conservatore è difficile, a volte impossibile, potersi esprimere. Da qui nascono nevrosi patologiche, stati di infelicità. La psicoterapia può svelarla e aiutare queste persone a vivere meglio e non esprimersi in modo dannoso proprio contro l’oggetto del loro desiderio". Il neuroscienziato ha stilato l’elenco delle più comuni convinzioni errate, frutto di una cultura discriminatoria dura a morire: "L’omosessualità è una volgare perversione, è contro natura, una malattia mentale che può essere curata, un peccato mortale, una scelta da scoraggiare. Sono le cinque principali bestialità che albergano nella testa dell’omofobo". E di "cervello omofobo" parlerà questa sera al Lazzaretto di Cagliari al dibattito che mette a confronto il sindaco del capoluogo, Massimo Zedda, la consigliera regionale per le parità, Luisa Marilotti, la presidente della Provincia, Angela Quaquero, esperti e rappresentanti delle associazioni Lila e Arc. La manifestazione, "L’Eredità dei corpi", prende spunto dal romanzo omonimo di Marco Porru, edito da Nutrimenti, finalista al premio Calvino. Parole, immagini, danza, teatro, cinema, pittura, fotografia, con un tema dominante: il rifiuto di quel clichè del corpo bello e sano venduto come unico passaporto per il successo e l’inclusione sociale. "Non c’è niente che debba esser curato, se non l’ambiente ostile che si crea attorno a chi ha un diverso orientamento sessuale e non può decidere in santa pace di seguire i propri naturali impulsi. E’ questo che crea infelicità - ha sottolineato Gessa - l’iscrizione al genere maschilè avviene attraverso un ormone derivato dal testosterone che si produce nel feto. Dunque non c’è preghiera, farmaco, psicoterapia che possa modificare l’orientamento sessuale. Il nostro cervello, se non fosse per via degli ormoni, sarebbe femmina. La Bibbia dice che dio creò l’uomo e poi da una sua costola fece la donna. Le neuroscienze suggeriscono che prima creò la donna e poi con un’iniezione di testosterone creò l’uomo".
Venerdì 18 maggio 2012 11:36
   


 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 22 – Cagliari e Provincia
Via libera alla cittadella di Monserrato
Il Comitato tecnico-amministrativo (Cta Sardegna-Lazio-Abruzzo) del Ministero delle Infrastrutture in seduta plenaria ha
approvato all’unanimità il progetto per la realizzazione del nuovo complesso edilizio di Monserrato. Si tratta di un finanziamento di circa 30 milioni di euro, costituito da fondi Fas, risorse regionali e risorse dell’Ateneo. Il provvedimento è stato comunicato a Roma al rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis. «Con questa approvazione si creano le condizioni – ha commentato il rettore – per bandire la gara d’appalto che entro il 2014 dovrebbe portare alla conclusione del complesso universitario di Monserrato. Questo consentirà di accorpare in un unico sito i dipartimenti delle aree scientifiche (Farmacia, Scienze e Medicina) con evidenti vantaggi per l’attività didattica e scientifica di studenti e ricercatori.
Questa attività, assieme al prossimo completamento del Blocco Q, renderà disponibili importanti locali nel centro storico
di Cagliari la cui ristrutturazione consentirà di migliorare la logistica per le altre facoltà e dipartimenti ». «Si è aperto un canale di assoluta e fattiva collaborazione con il Provveditorato delle Opere pubbliche per la Sardegna del Ministero – ha dichiarato Antonio Pillai, dirigente per le Opere pubbliche dell’Ateneo – che con gli ottimi rapporti instaurati con l’amministrazione comunale di Monserrato e il suo sindaco porteranno benefici agli studenti e ai ricercatori dell’Ateneo ed al territorio».
 
 
11 - La Nuova Sardegna / Pagina 50 - Cultura e Spettacoli
Eurographics, il mondo in tre dimensioni
Ieri ha chiuso a Cagliari il meeting con scienziati e ricercatori da tutto il mondo. In evidenza anche gli operatori sardi
di Walter Porcedda
CAGLIARI Thomas Henry Huxley, nonno del celebre Aldous, il visionario scrittore del “Nuovo mondo”, biologo e filosofo vissuto in Inghilterra a metà dell’Ottocento, entusiasta della ricerca scientifica dava un consiglio di grande saggezza, da usare ancora oggi in tempi di passi avanti incredibili nella tecnologia. Diceva: «Poniti dinanzi agli eventi come un bambino, e sii pronto ad abbandonare ogni preconcetto. Vai umilmente dovunque e in qualunque abisso la Natura ti conduca; ononapprenderai nulla». Ed è con gli occhi di un bambino che spesso scopriamo gli incredibili progressidagigante compiuti nei videogiochi sempre più raffinati per consolle, Playstation o Xbox, cadendo letteralmente rapiti dalle immagini in terza dimensione, filtrate dagli occhialini, del film “Avatar” campione di incassi nelle multisale e nuovo limite da superare per chi lavora nella grafica in 3d applicata al cinema. Manonsolo al cinema. Ad “Eurographics 2012”, per la prima volta in Sardegna, da lunedì fino a ieri, negli spazi del Palacongressi della Fiera, si sono dati convegno – per iniziativa dell’associazione e del gruppo Visual Computing del Crs4 e dll’Università di Cagliari – quattrocento tra studiosi, scienziati e operatori. Massimi esperti mondiali delle università americane accanto a rappresentanti di aziende basate in Lussemburgo o laboratori di ricerca tra Mosca e Amsterdam. Professori dall’aria assorta accanto a giovani “geek” , tutti con l’immancabile tablet o notebook sotto il braccio. Fior fiore di star come Paul Debevec, premio Oscar, inventore di effetti speciali da “Superman” a “Il curioso caso di Benjamin Button” , Jacopo Pantaleoni, ricercatore Nvidia che ha lavorato proprio sugli effetti del film “Avatar” e altri ancora come Leila De Floriani e Holly Rushmeyer, protagonisti di conferenze seguitissime (tutte rigorosamente in inglese). E poi tanti stand popolati da aziende produttrici di schermi olografici e nuovi sistemi per rilevare e fotografare in 3d, simili a dei phon che vengono indirizzati attorno alla figura di un uomo che spunterà replicato nel suo Alias in un monitor pc in tempo quasi reale. Reeka Yassaie di Imagination reclutatrice di nuove idee e futuri scienziati mentre “One 2 one” è la formula che permette l’incrocio tra i partecipanti per sviluppare progetti e sinergie. Qualificata e sorprendente la partecipazione di un piccolo nucleo di imprese sarde operanti nelcampusdi Pula. La 3ddd di Filippo di Todaro raccoglie curiosi mostrando volti riprodotti in silicone da stampanti 3d, grazie a un software che ricostruisce profili e reperti archeologici con precisione stupefacente (un tempo operazioni manuali). Paolo Maggi spiega invece come Nice (tra Asti e Pula) abbia messo a punto un sistema di visualizzazione remota che consente di accedere a software complessi (per esempio il Cad) anche dall’altra parte del globo. Quelli di El-Pro con Cruel Design e Pharmaness con il “Mouse brain Atlas 3d” invitano a un immaginifico viaggio virtuale tridimensionale nel cervello di un topo. Gexcel (tra Brescia e Pula) vanta sistemi di rilevamento 3d, anche in grandi numeri, per industria e costruzioni. Sono presenti nei cantieri per la ricostruzione dell’Aquila, nei grattacieli di Milano come negli scavi archeologici in Galilea.
  

     

SARDEGNA QUOTIDIANO 
         
12 - Sardegna Quotidiano / Pagina 12 - Cagliari
UNIVERSITÀ Arrivano 30 milioni
un nuovo blocco alla Cittadella
Il ministero sblocca i fondi per la realizzazione della nuova ala che ospiterà i corsi che saranno trasferiti da via Porcell
MONSERRATO C’è il via libera ai lavori per la costruzione della struttura che ospiterà gli studenti che adesso frequentano in via Porcell e i laboratori del Cesar. Fine cantiere nel 2014
La cittadella universitaria si allarga e conquista un altro blocco: il ministero delle Infrastrutture ha sbloccato trenta milioni di euro per la realizzazione di una nuova parte del complesso di Monserrato. I fondi sono Fas, regionale e dell’Ateneo. Il nuovo edificio sarà realizzato sulla base del progetto dello “Studio Professionisti associati Srl”, che ha tra i suoi componenti Aldo Vanini, Antonello Cabras (senatore del Pd), Carlo Caredda e Massimiliano Faiferri. Il piano presentato dai professionisti, con studio in piazza Garibaldi, era arrivato primo nel concorso di idee bandito nel maggio scorso dall’ateneo, battendo altri undici progetti provenienti dall’Isola, dalla Penisola e addirittura dall’estero. L’intervento sarà realizzato con un appalto integrato, con buone previsioni di ricaduta occupazionale nel territorio. Entro il 2014 si dovrebbe arrivare all’accorpamento in un unico sito di tutte le aule e i laboratori di Farmacia, Medicina e Scienze, attualmente ospitati al Palazzo delle Scienze in via Porcell. Sempre a Monserrato sorgerà il Cesar, che è il centro servizi d’ateneo per la ricerca. Tempi più brevi, invece, sono quelli legati al completamento del Blocco Q, che renderà disponibili gli spazi dell’ospedale San Giovanni di Dio, con Comune e Università in dialogo già da qualche mese per studiare il futuro della struttura. Il rettore Giovanni Melis ha ricevuto la notizia dell’ok al progetto e al finanziamento milionario ieri, a Roma. Il Magnifico spiega quali saranno i prossimi step da compiere: «Con questa approvazione si creano le condizioniper bandire la gara d’appalto, che entro il 2014 dovrebbe portare alla conclusione del complesso universitario di Monserrato», afferma Melis, che progetta già un futuro all’insegna della comodità per gli universitari, «visto che ci saranno evidenti vantaggi per l’attività didattica e scientifica di studenti e ricercatori. Senza dimenticare», conclude, «il prossimo completamento del Blocco Q nel centro storico della città, che permetterà di migliorare la logistica per le altre facoltà e dipartimenti». Il dirigente per le opere pubbliche dell’Ateneo, Antonio Pillai, sottolinea «l’importanza di aver aperto un canale assoluto di collaborazione con il Provveditorato delle Opere pubbliche per la Sardegna del ministero. Gli ottimi rapporti che si sono instaurati tra noi e l’amministrazione comunale di Monserrato e il suo sindaco«, dice Pillai, «porteranno indubbiamente molteplici benefici alle migliaia di studenti e ricercatori dell’Ateneo e al territorio».
Paolo Rapeanu

 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionnaire and social

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