Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 May 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 11 - Edizione CA)
Enti sciolti solo a fine mandato?
Ma i giuristi frenano: si approvi subito una legge transitoria
 
I super-esperti sono stati chiari, anche se il loro parere ufficiale arriverà in una seconda fase: la gestione del dopo referendum sarà ricca di incognite. Tanto che potrebbero essere proprio le Province a gestire la fase di vacatio legislativa dopo la promulgazione dell'esito della consultazione, sempre che non si ridisegni prima - con l'approvazione di una legge - l'architettura istituzionale della Regione.
IL VERTICE Stando così le cose gli enti intermedi non potrebbero essere commissariati (servirebbe un'altra norma) e decadrebbero soltanto alla fine della consiliatura (nel 2015), lasciando le competenze senza gestione. Nessun dirigente, infatti, si assumerebbe la responsabilità di aprire scuole, firmare atti, onorare il pagamento di fornitori, approvare i bilanci delle Asl e immatricolare auto. A certificarlo sono i quattro giuristi incaricati dalla presidenza del Consiglio regionale (Benedetto Ballero, Gianni Contu, Pietro Ciarlo e Andrea Deffenu), che hanno sostenuto di non poter delineare - vista la condizione di vuoto legislativo - le soluzioni possibili. Tuttavia, hanno messo sul chi vive i capigruppo nel vertice fiume terminato a tarda sera in via Roma, presieduto da Claudia Lombardo: «C'è poco da fare, serve una legge complessiva di riordino», hanno specificato, «ma anche e soprattutto un'altra norma che gestisca la transizione da approvare subito, per evitare l'interruzione dei servizi ai cittadini».
LA COMMISSIONE Da lunedì a venerdì è convocata in seduta permanente la commissione Autonomia allargata ai capigruppo proprio per affrontare i nodi e scegliere la strada da intraprendere per evitare il blocco operativo e magari approvare proprio una legge transitoria.
REAZIONI Tuttavia, come ha spiegato Luciano Uras (Sel) «ora il Consiglio deve lavorare perché la decisione da prendere è politica». Per Mario Diana (Pdl) «serve uno sforzo Comune per scongiurare la paralisi nel rispetto delle decisioni dei sardi». Infine Giampaolo Diana: «Dobbiamo recepire la volontà degli elettori, con una legge garantire che non si interrompano i servizi ai cittadini e, infine, procedere al riordino istituzionale in base alla volontà dei sardi».
Lo. Pi.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
I profughi e l'arma del diritto
Intervento di Pietro Ciarlo, docente in Giurisprudenza
 
Di fronte alle tante atrocità, a cui spesso vanno incontro, i profughi non sono più indifesi. Un'arma efficace esiste e si chiama civiltà del diritto.
Lo ricorda Pietro Ciarlo, docente di diritto costituzionale della facoltà di Giurisprudenza dell'ateneo cittadino che, nella seconda giornata di dibattito in corso per “MigraMed 2012”, ha illustrato i recenti successi della Corte di Strasburgo. In particolare ha fatto riferimento ad una sentenza «esemplare» che obbliga l'Italia a risarcire la somma di 15mila euro più le spese processuali a 22 delle 24 vittime coinvolte in un episodio di respingimento via mare avvenuto nel maggio del 2009 al largo di Lampedusa, il cosiddetto caso Hirsi: un'imbarcazione proveniente dalla Libia con circa 200 persone a bordo, tra cui donne e bambini, venne intercettata da imbarcazioni italiane che riaccompagnarono i passeggeri a Tripoli contro la loro volontà, violando l'art. 3 della Convenzione sui diritti umani che riguarda i trattamenti degradanti e la tortura.
Un provvedimento giuridico «fino a poco tempo fa impensabile perché la Corte non aveva forza sufficiente ma che oggi riafferma la civiltà del diritto», ha detto il professore, spiegando inoltre come la Corte di Strasburgo abbia conquistato sempre più spazio. «Nel 2000 la Carta di Nizza comincia ad occuparsi di diritti umani, e va sempre più affermandosi una specializzazione delle due Corti esistenti nel nostro Continente: una, la Corte di Giustizia, che si occupa dei rapporti economici, l'altra, quella di Strasburgo, di tutela dei diritti umani».
Secondo Ciarlo, la condanna dello Stato italiano, e in particolare l'aspetto legato al pagamento delle spese processuali, dovrebbe essere tenuto in considerazione soprattutto dai giovani avvocati disoccupati che potrebbero impegnarsi nella difesa dei diritti dei migranti «avendo la certezza che saranno pagati».
Veronica Nedrini
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Prima regola: andare piano
Alcol, droga e alta velocità le cause degli incidenti
SICUREZZA STRADALE. Icaro: programma di educazione di Polizia e Università
 
La sicurezza sulle strade si può imparare anche dai banchi dell'Università. È stato presentato ieri mattina, nell'Aula magna della Facoltà di Scienze della formazione, il progetto Icaro: programma di educazione stradale promosso dalla Polizia di Stato in collaborazione coi ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell'Istruzione, la Fondazione Ania per la sicurezza stradale e l'Università. L'iniziativa, rivolta agli studenti dell'ateneo, è stata lanciata in tutta Italia per incoraggiare i giovani ad una guida più prudente e responsabile.
LA STRADADELE Droga, alcol, disattenzione e alta velocità sono le cause di morte più frequenti sulle strade ma, nonostante i controlli delle forze dell'ordine, le vittime sono ancora troppe. «In città il numero delle pattuglie è aumentato del 20% - dice Lucio Aprile, dirigente della Polizia stradale -, dal 2010 al 2011 siamo passati da 28 a 42 mila controlli, effettuati a tutte le ore del giorno, che hanno portato ad un consistente calo degli incidenti. Il nostro impegno è sempre più alto ma bisogna cambiare la mentalità degli automobilisti».
IL COMUNE Le forze dell'ordine giocano un ruolo fondamentale per salvare molte vite, ma anche le istituzioni possono dare il loro contributo. «In cima alla lista dei miei impegni c'è il problema della sicurezza stradale», assicura Mauro Coni, assessore ai Trasporti e al Traffico del Comune. «L'anno scorso sulle strade della città hanno perso la vita undici persone. È intollerabile e l'Amministrazione ha il dovere d'intervenire per salvaguardare la sicurezza dei cittadini». In pochi mesi Cagliari ha vissuto alcune rivoluzioni del traffico: la parziale pedonalizzazione di Villanova, la creazione di piste ciclabili e di rotonde nei punti nevralgici della città.
MEZZI PUBBLICI «La nostra politica - prosegue Coni - ha voluto incentivare anche il trasporto pubblico collettivo, cercando di portare via dalle strade sempre più auto: fonti di pericolo e di inquinamento. Abbiamo reso operativi autovelox, sistemi di sanzionamento semaforico e decine di telecamere per monitorare le abitudini degli automobilisti cagliaritani e spingerli a essere più prudenti». Oltre all'assessore Coni hanno partecipato all'incontro il questore di Cagliari Francesco Savina e l'assessore regionale ai Lavori Pubblici Angela Nonnis.
IL FIM EDUCATIVO L'evento si è concluso con la proiezione del film “Young Europe”, diretto da Matteo Vicino. Le storie di giovani europei le cui vite sono state cambiate per sempre da tragedie della strada. Un modo, quello di usare il linguaggio cinematografico, per far riflettere le nuove generazioni e insegnare loro che il rispetto delle regole sulle strade equivale al rispetto per la vita di se stessi e dei propri cari.
Luca Mascia
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 37 - Edizione CA)
Monserrato
Convegno alla Cittadella
 
Oggi alle 9 nell'aula magna della facoltà di Medicina alla Cittadella, convegno sulla patologia ossea di origine dentale e delle sue implicazioni sulla salute dell'individuo. Elisabetta Cotti, docente di Odontoiatria conservativa e Giuseppe Mercuro, docente di Cardiologia, illustreranno il progetto completato grazie anche ai finanziamenti della Fondazione del Banco di Sardegna e dello stesso Banco. Uno studio clinico per capire come le lesioni ossee di origine dentale (cisti e granulomi) siano dovute, quasi sempre, alla evoluzione di carie trascurate, i cui risultati pubblicati su una prestigiosa rivista Usa hanno suscitato grande interesse. In programma un confronto con le Università di Nizza (Medioni e Ricci), Londra King's College (Mannocci), Torino (Berutti), Bologna (Prati) e Cagliari (Mercuro, Cotti e Dettori). (s.se.)
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 42 - Edizione CA)
Villasimius esporta tecnologia
L'impianto sarà utilizzato nell'isola di Djerba per l'irrigazione dei palmeti
Delegazione del Comune in Tunisia per presentare il sistema di depurazione delle acque
 
L'esperienza della depurazione delle acque fognarie di Villasimius arriva sino all'isola di Djerba. Una delegazione del Comune composta dal sindaco Tore Sanna e dal responsabile del settore ambiente Remo Ghiani, è partita ieri pomerigio in Tunisia per presentare un piccolo impianto di trattamento terziario delle acque depurate che una volta trattate, saranno utilizzate per irrigare i palmeti, ora a rischio di estinzione proprio per il perdurare della siccità. Villasimius ha da tempo stretto un gemellaggio col piccolo Comune di Ajim, nell'isola di Djerba: Qui sono arrivati anche funzionari dell'Enas e rappresentanti del Crenos dell'Università di Cagliari per offrire la loro collaborazione.
«Il nostro obiettivo», ha detto il sindaco Sanna, «è anche quello di donare al Comune tunisino, con noi gemellato, un piccolo impianto che sarà trasferito in loco con un container. A Villasimius abbiamo avuto in materia, una esperienza sicuramente positiva: il nostro impianto di trattamento terziario, ovviamente molto più grande di quello che doneremo in Tunisia, ci consente di depurare ulteriormente le acque fognarie trattate dal depuratore: vengono fuori acque sterilizzate, utilizzabili in agricoltura. Ad Ajim potranno essere utilizzate per irrigare e salvare soprattutto le palme».
 

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Ed_Cagliari
Referendum, i 4 giuristi: «Legge urgente o è il caos»
Il parere fornito ieri al Consiglio regionale: «Decadono tutte le otto Province, si bloccano le Asl e le scuole, inapplicabili molte leggi, rimedi in tempi stretti»
di Filippo Peretti
 
CAGLIARI Grido d’allarme dei giuristi: «Se il Consiglio regionale non fa entro la fine di maggio una legge transitoria per gestire il dopo referendum, in Sardegna sarà il caos istituzionale e amministrativo». Benedetto Ballero, Pietro Ciarlo, Gianni Contu e Andrea Deffenu hanno spiegato alla presidente Claudia Lombardo e ai capigruppo di maggioranza e di opposizione che l’abrogazione delle quattro nuove Province regionali di Olbia-Tempio, Ogliastra, Medio Campidano e Carbonia-Iglesias, travolge quasi tutto l’impianto pubblico isolano: con la promulgazione del risultato referendario decadranno tutte le otto Province per via dell’abrogazione dei confini, non saranno applicabili molte leggi regionali (compresa quella elettorale), si bloccheranno le Asl e le scuole tecniche, tutti i contratti in essere, eccetera. Preso atto di queste conseguenze, i super-esperti hanno affermato che a loro giudizio nei quesiti contro le nuove Province ci sono profili di incostituzionalità, sia rispetto alla Costituzione sia allo Statuto sardo. A loro avviso, i referendum non sarebbero stati da ammettere. E’ un parere che sposa la tesi dell’Unione delle Province, sostenuta da Roberto Deriu, e che sconfesserebbe l’operato politico e istituzionale del presidente della giunta regionale, Ugo Cappellacci. Come evitare il caos? I giuristi hanno escluso l’ipotesi del commissariamento: «Non c’è una legge che la sostenga». Due, invece, le cose da fare rapidamente. La prima è una legge transitoria per evitare il vuoto normativo: andrebbe approvata dal Consiglio regionale, hanno detto, prima della promulgazione dell’esito dei referendum, quindi entro una settimana. Di fatto questa legge dovrebbe servire a dilazionare nel tempo (minimo un mese) l’effetto della promulgazione del risultato. Ed eccoci alla seconda cosa che c’è da fare secondo i giuristi: è una legge («molto complessa», hanno affermato) che riordini l’intero sistema amministrativo sardo in coerenza con il pronunciamento popolare, cioé superando di fatto le Province. Andrebbero modificate le competenze della Regione e dei Comuni, andrebbero assegnati i beni e il personale e i contratti delle Province, andrebbero riviste tutte le leggi che fanno riferimento alle circoscrizioni territoriali: dalle Asl alle disposizioni della legge Finanziaria, eccetera. Basterà un mese per fare tutto questo. Gli stessi giuristi sono scettici anche perché esistono difficoltà oggettive. Ad esempio, nella definizione delle circoscrizioni territoriali (non necessariamente le Province) è indispensabile la consultazione preventiva dei Comuni e delle popolazioni. Su questo punto, tuttavia, non sembrano esserci difficoltà politiche perché anche ieri sera, nell’incontro con i giuristi, tutti i gruppi politici hanno manifestato piena disponibilità a collaborare. La commissione Autonomia è convocata da lunedì in seduta permanente. Il problema politico nasce sul primo punto, la leggina transitoria. «Occorre l’unanimità – hanno detto i capigruppo del Pd e di Sel, Giampaolo Diana e Luciano Uras – perché in Consiglio ci sono anche Cappellacci e i promotori dei referendum, i quali, se ci sarà da differire di qualche settimana l’effetto della promulgazione, dovranno dirlo agli elettori mostrando senso di responsabilità istituzionale e non cavalcare operazioni populistiche che portano alla paralisi».
 
le province
ORISTANO. L’Ups si rivolge al presidente della Repubblica per denunciare che il referendum che ha abrogato le quattro nuove Province sarde è «palesemente anticostituzionale» e per chiedere di conseguenza lo scioglimento anticipato del Consiglio regionale. E’ questo in estrema sintesi l’esito della riunione dell’Unione Province sarde. Secondo l’Ups è illegittimo l’atto che ha indetto i referendum, atto firmato dal presidente della Regione, Ugo Cappellacci. E quando l’istituzione regionale viola la Costituzione o lo Statuto è previsto il suo commissariamento con il commissariamento della Regione. A Giorgio Napolitano l’Unione delle Province sarde invierà un’informativa. Nella riunione oristanese ci sono stati toni molto accesi. Tra i più attivi il presidente della Provincia di Nuoro e dell’Ups, Roberto Deriu: «Questo è un referendum truffaldino, illegittimo oltre che vecchio di 30 anni. La verità è che impossibile abolire le Province, anche il governo Monti ci ha provato ma non è mai riuscito a colmare il vuoto legislativo che potrebbe essere causato dalle dismissioni». Deriu, poi, ha calcato la mano: «Ci hanno additato come i maggiori esponenti della casta dei politici, quella che tutti i cittadini odiano, ma non è così». Il riferimento al presidente della Regione non tarda a materializzarsi: «E’ Cappellacci il capo della casta, noi non ne facciamo parte». C’è incertezza su come uscirne, l’Ups chiede che si trovi subito una soluzione. (Claudio Zuccheddu)
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 18 - Ed_Cagliari
FILM
 “Buona la prima” rassegna cinematografica
 
CAGLIARI “Buona la prima!” è una rassegna cinematografica, organizzata dall'associazione studentesca Unica 2.0, che si svolgerà oggi dalle 17 alle 23 presso la sala Nanni Loy in via Trentino. Verranno presentate le opere prime di giovani autori distintesi in campo nazionale e internazionale e quelle di cineasti ormai affermati. «Scopo principale della rassegna è quello di far conoscere le opere prime di alcuni giovani registi italiani e non – spiega Alberto Diana, organizzatore della rassegna»(p.l.c.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 36 - Ed_Cagliari
Oggi pomeriggio il “Diario” di Antonio Segni
 
SASSARI Il “Diario” di Antonio Segni appena pubblicato dal Mulino a cura di Salvatore Mura, verrà presentato oggi pomeriggio alle 18 nell'aula consiliare di Palazzo Ducale. Dopo i saluti del sindaco Gianfranco Ganau, del rettore Attilio Mastino, di Margherita Satta (direttrice del Dipartimento di Storia dell’ateneo sassarese) e di Antonello Arru (presidente della Fondazione Banco di Sardegna), interverrano Manlio Brigaglia (Università di Sassari) e Agostino Giovagnoli (Università Cattolica di Milano), Pietro Soddu. Modera Mario Segni. Il diario va dal 1956 al 1964. Sono anni agitatissimi per la politica italiana, e a leggere il diario sembrano agitati almeno il doppio di quanto si pensa. C’è anche il Segni privato,che risiedeva a Palazzo Chigi o al Quirinale ma che con il cuore continuava ad abitare a Sassari. Di notazioni tipo «11-12 novembre. Rientro in Sardegna: riesco a ben collocare le olive e a fare un po' di bene ai miei mezzadri» ce ne sono sparse in molte pagine. Un altro Segni proprietario di campagna: «Paura di pioggia a Calancoi»; un'altra, di politica: «A Sassari. Piccole beghe locali nella Dc: ne verranno di più grosse alle elezioni regionali, con tutti i malumori dei cento aspiranti candidati (“Burrascoso colloquio con Cossiga”)». Due altri tratti a segnare un carattere: il professore universitario che fa il suo dovere anche nei giorni dell'affanno politico: «Alla Sapienza molti esami (10 giorni) e le lauree», e il sassarese per sempre: «In aereo da Roma a Treviso via Sassari».
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Ed_Cagliari
BANCHE
Da Unicredit 400 milioni per 150 aziende “eccellenti”
 
CAGLIARI Un duplice impegno: mettere a disposizione 400 milioni di euro di nuova finanza per le migliori eccellenze della Sardegna in tre anni e accompagnare oltre 150 aziende nel percorso di internazionalizzazione. Questi gli obiettivi di “UniCredit per la Sardegna”, che costituisce la declinazione territoriale del programma nazionale. Il progetto è stato presentato ieri a Cagliari, in un convegno all’hotel Mediterraneo, da Gabriele Piccini, country chairman Italia di UniCredit, e da Felice Delle Femine, responsabile di territorio. Del credito e delle prospettive economiche della Sardegna si è parlato in un dibattito moderato da Enrico Gaia, presidente del consiglio di territorio di UniCredit. Hanno partecipato Beniamino Moro, membro del consiglio di territorio e docente di economia all’università di Cagliari, Dino Bàrranu, direttore di Finsardegna, Gavino Sini, presidente di Unioncamere, e Maurizio De Pascale, presidente Ance Sardegna.
 

Questionnaire and social

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