Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 May 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Università
Nasce la federazione tra Cagliari e Sassari
 
È stato firmato dai due rettori (nella foto Attilio Mastino e Giovanni Melis) nel capoluogo l'accordo che crea una federazione tra le università di Cagliari e Sassari. Il protocollo d'intesa pone le basi per fondere scuole di specializzazione, dottorati e corsi di laurea tra i due atenei. Ridotti i costi di gestione per contrastare i tagli ministeriali.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Università, patto Cagliari-Sassari
I due Atenei federati: obiettivo più qualità e meno spese
Storico accordo siglato dai rettori Melis e Mastino dopo i tagli dei finanzianenti statali
 
È stato firmato ieri dai due rettori l'accordo di federazione tra le università di Cagliari e Sassari. Giovanni Melis e Attilio Mastino hanno dato vita a un protocollo d'intesa che prevede «un processo di integrazione attraverso la formalizzazione delle attività svolte in collaborazione in settori universitari strategici per lo sviluppo culturale, sociale ed economico della Sardegna». E che prevede notevoli risparmi per entrambi gli atenei.
LE NOVITÀ «Non si tratta di nessuna fusione delle due università - sottolineano Melis e Mastino - ognuna mantiene la sua identità e autonomia». Quello che verrà unificato sono le scuole di specializzazione in Professioni sanitarie e quelle per la formazione di insegnanti, così come alcuni dottorati di ricerca, in modo da rispondere ai criteri fissati dalla riforma Gelmini (almeno sei borse di studio e 18 professori associati come docenti). Inoltre verranno attivati anche master post lauream interateneo. Più complesso accorpare i corsi di laurea, che assieme ai dipartimenti costituiscono l'ossatura, e dunque l'identità degli atenei. Non è escluso, però, che vengano creati corsi specialistici unici, specie per quelle discipline dove ci sono pochi iscritti. «Si potrebbero anche fare dei nuovi corsi assieme», ricorda Melis. È previsto anche lo snellimento per gli scambi tra docenti tra le due università e la razionalizzazione delle sedi staccate.
I RISPARMI Razionalizzazione che significa anche consistente abbattimento dei costi, una sorta di spending review universitaria regionale. Un processo sempre più necessario in tempi di progressiva riduzione dei fondi del Ministero per l'Università (Miur). Per Cagliari il finanziamento del Miur è passato da 139,65 milioni nel 2008 a 121,93 per il 2011. Per Sassari diminuzione meno drastica: da 83,19 milioni a 72,42. Tagli che avrebbero comportato il blocco delle attività degli atenei se non fosse intervenuta la Regione, che nell'ultimo anno ha stanziato 14 milioni per Cagliari e 9 per Sassari. Entro fine mese gli atenei presenteranno al Ministero un primo quadro del risparmio della federazione, su cui vigilerà una commissione paritetica composta da otto membri, quattro per ciascun ateneo.
Mario Gottardi
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Fare di necessità virtù
Inventare il sapere in tempi di crisi
Massimo Crivelli
 
L'unione fa la forza, o almeno lo si spera. Il patto federativo tra gli atenei di Cagliari e Sassari è una buona notizia. In tempi di recessione e di dura crisi economica, nei quali anche le fabbriche del sapere sono costrette a tagliare le spese, un accordo intelligente per lenire le ferite causate dal drastico calo dei finanziamenti statali (quasi trenta milioni in meno, complessivamente, negli ultimi quattro anni) non può che essere salutato positivamente.
I due rettori, Giovanni Melis e Attilio Mastino, hanno tuttavia voluto vedere il bicchiere mezzo pieno, ponendo l'accento non solo sui risparmi che l'accordo potrà consentire, ma anche sulle prospettive di sviluppo che la sinergia fra i due atenei potrà alimentare nello strategico campo della ricerca e dell'innovazione tecnologica, in un quadro di maggiore apertura internazionale alla qualità dello studio.
Perchè è proprio su questi aspetti che si gioca la difficile scommessa dell'Università e, in senso più ampio, della nostra società. Per quanto possa apparire paradossale, è proprio in momenti di gravi crisi finanziarie che un Paese dovrebbe avere il coraggio di ripensare se stesso, valutando la possibilità di liberare nuove e adeguate risorse da investire nell'istruzione. In una società sempre più globalizzata e competitiva non ci si può permettere il lusso dell'ignoranza: scuole di basso livello, lauree dequalificate, fuga di cervelli all'estero, piaghe che l'Italia rischia di pagare nell'immediato futuro a prezzo altissimo.
Ben venga dunque la saggezza dei rettori Melis e Mastino, sperando tuttavia che la politica degli altri Professori (quelli al governo, per intenderci) non voglia piegare anche il pianeta Università alla logica di uno sterile rigorismo.
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
«Ognuno mantiene la sua identità»
Nessuna fusione, solo una maggiore collaborazione per ricerca e didattica
 
SASSARI «L'università di Sassari manterrà le sue specificità e questa grande intesa tradurrà in opportunità l'attuazione della riforma universitaria».
È il commento del rettore dell'ateneo turritano Attilio Mastino, in seguito all'accordo di federazione, siglato ieri sera, tra le università centenarie della Sardegna. Un fronte unico per combattere insieme le difficoltà dovute alla crisi economica, continuando a offrire un servizio culturale di eccellenza.
La firma sul protocollo d'intesa è un accordo storico mirato soprattutto alla razionalizzazione delle attività didattiche, di ricerca, dell'offerta formativa e dei rapporti di internazionalizzazione: «È uno sforzo organico - ha spiegato Mastino - in materia di programmazione, per contenere le forti criticità derivanti dalla riduzione del fondo di finanziamento ordinario, gravato da tagli importanti».
In uno scenario contrassegnato da scarsità di risorse, è pertanto necessario difendere la cultura, la formazione e l'istruzione, obiettivo principale della nuova forma di federazione. «Non è il preludio alla fusione - prosegue - ma solo un sistema di ottimizzazione di attività e risorse. I due atenei sardi continueranno a esistere nel rispetto reciproco dei principi che tutelano identità e autonomie».
E così, in favore del sapere ai tempi della crisi, si eviteranno sprechi inutili, pensando alla duplicazione dei corsi tra il nord e sud dell'isola, attuando invece una riforma che punti a migliorare prodotti e servizi: «Bisogna aprirsi - ha spiegato Mastino - a una prospettiva di internazionalizzazione e innovazione tecnologica, per offrire ai nostri giovani nuovi scenari e prospettive più solide e proficue».
Nell'accordo è stata anche richiamata l'apertura del mondo accademico al confronto con la Regione, per realizzare «programmi di sviluppo che rimuovano gli ostacoli derivanti dalla condizione insulare».
L'accordo si basa sull'intensa collaborazione che si è sviluppata tra i due atenei in questi ultimi anni, sulle attività didattiche e di ricerca, sulle attività di orientamento, sulla Biblioteca scientifica e sul progetto Innova.Re.
«Si va nella direzione di tradurre in opportunità la riforma - ha concluso Attilio Mastino - i due atenei, nel rispetto reciproco dei principi dell'identità e di autonomia, si impegnano a uno sforzo organico ulteriore in materia di programmazione. Un sistema integrato che intervenga sulla didattica, l'alta formazione e punti a migliorare servizi in una prospettiva di apertura all'innovazione tecnologica, può aprire ai nostri giovani nuovi scenari».
Antonio Brundu
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
In Breve
Le collaborazioni attuali
 
La federazione tra le università di Cagliari e Sassari non significa che in passato i due atenei fino ad oggi non abbiano collaborato. I progetti più importanti sono la Biblioteca scientifica regionale, un archivio digitale di tutte le pubblicazioni scientifiche e umanistiche prodotte nell'Isola, e Innova.Re, in materia di trasferimento tecnologico al territorio.
 
Gli accordi con la Regione
La federazione permetterà anche di migliorare gli accordi con la Regione per l'elaborazione di progetti comuni finanziati dal Por-Fse 2007/2013 (fondi dell'Unione europea gestiti da Viale Trento). In questo contesto si inseriscono gli incontri che avverranno a breve tra la federazione Cagliari-Sassari e gli assessori regionali alla Cultura, Sergio Milia, e al Bilancio, Giorgio La Spisa.
 
Il Finanziamento ordinario
Il Ministero per l'Università e la ricerca (Miur) assegna a ogni ateneo, sulla base di parametri prefissati, uno stanziamento prelevandolo dal Fondo di finanziamento ordinario. La sua dotazione è in costante diminuzione (nella foto l'ex ministro Mariastella Gelmini). Anche l'ateneo cittadino ha visto tagli sostanziali: nel 2008 in via Università arrivarono 139,65 milioni di euro, passati a 136,42 nel 2009, 128,70 nel 2010 e 121,93 l'anno scorso. Una riduzione che ha fatto rischiare la paralisi delle attività, scongiurata dall'intervento dai 14 milioni di euro stanziati dalla Regione.
 
Personale e studenti
Anche i lavoratori dell'ateneo, considerando docenti ordinari, associati, ricercatori e assegnisti, personale tecnico amministrativo e ausiliario, sono in calo costante. Nel 2009 erano 1.139, mentre l'anno scorso sono scesi a 1.025. Colpa del blocco delle assunzioni imposto da Roma. In calo sono anche gli studenti, passati da 35.715 nell'anno accademico 2008/09 ai 32 mila di quest'anno.
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
PROCESSO. Accusa: truffa alla Asl
Primario lavorava in clinica privata: il pm chiede 2 anni
 
Avrebbe esercitato la libera professione in alcune cliniche private nonostante avesse optato per un rapporto di lavoro in esclusiva con l'Università, scelta che gli garantiva un miglior trattamento economico. Maurizio Fossarello, primario della clinica oculistica dell'ospedale San Giovanni di Dio, rischia ora una condanna a due anni di reclusione.
Tanto ha chiesto infatti il pm Giangiacomo Pilia nel processo in abbreviato che vede il medico, difeso dall'avvocato Pierluigi Concas, imputato di truffa ai danni dell'Asl. Insieme al ricercatore Enrico Peiretti - per il quale il pm ha chiesto la condanna a un anno ed è difeso dall'avvocato Guido Manca Bitti - il primario è accusato anche di abuso d'ufficio per aver usato l'ospedale per prestazioni sanitarie privatistiche avvalendosi, tra l'altro, di due specializzande dell'Università. Nell'inchiesta è coinvolto anche il direttore sanitario di Villa Santa Rita, Francesco Sais (avvocato Agostino Mela) che è imputato di ricettazione di farmaci: nella sua clinica furono trovati medicinali a uso esclusivo ospedaliero che sarebbero stati sottratti da una struttura pubblica. Sais però non ha scelto riti alternativi e per lui il pm ha chiesto il rinvio a giudizio. Il gup deciderà sulle tre posizioni all'udienza del 22 maggio.
I carabinieri del Nas erano arrivati a Fossarello proprio mentre indagavano sui farmaci sottratti da strutture sanitarie pubbliche e ritrovati nella clinica Villa Santa Rita. Attraverso l'esame del registro operatorio avevano scoperto che tra i medici che eseguivano interventi chirurgici in quella clinica c'era anche lui. Dal 2005 al gennaio 2008 aveva eseguito 112 operazioni. Dunque, secondo il pm, non si trattava di prestazioni sporadiche e occasionali ma di un impegno sistematico con un'evidente violazione del diritto di esclusiva che gli veniva profumatamente pagato dall'Asl. Stando alle accuse Fossarello svolgeva attività professionale anche in altro strutture private: il centro oculistico laser Santa Lucia, la Global vision e in un ambulatorio privato. Inoltre i pazienti della clinica sarebbero stati indirizzati per la visita di controllo al San Giovanni di Dio dove, peraltro, di norma veniva loro prospettata la possibilità di interventi di iniezioni intraoculari di Avastin per maculopatia e cataratta nella Villa Santa Rita, e venivano esentati dal pagamento del ticket.
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
Specialisti a confronto
Il mal di testa, sulle cause ancora mistero
 
Il mal di testa può essere il sintomo di tante malattie o può essere la malattia. In questo caso si parla di cefalea primaria, più comunemente nota come emicrania. «I fattori che possono innescare una crisi emicranica sono tanti», spiega Maria Del Zompo, ordinario di Farmacologia della Facoltà di Medicina, «si va dall'alcol a numerosi alimenti, tra cui il cioccolato. Anche il freddo, il vento e i cambiamenti climatici possono scatenare il dolore. Stesso discorso per le variazioni ormonali, ad esempio il periodo mestruale, lo stazionamento in ambienti chiusi, gli stimoli luminosi». La causa primaria (patogenesi) è però sconosciuta. Ciò che provoca la crisi a un paziente non la provoca magari a un altro. «Sicuramente c'è una base genetica», sostiene la Del Zompo. «Le crisi di solito non durano più di tre giorni, ma in certi casi l'emicrania si rivela resistente ai farmaci»
I rimedi sono due: prevenzione e terapia. «L'ideale è intervenire prima della crisi, ma se il dolore è già in atto ci sono farmaci più specifici degli analgesici chiamati triptani ». Sabato a Monte Claro si celebrerà la Giornata del mal di testa, per iniziativa della Sisc (Società italiana studio delle cefalee) in collaborazione con l'Unità di Farmacologia clinica dell'Azienda ospedaliero-universitaria. Dalle 9 alle 16 gli specialisti del Centro Cefalee di Cagliari (Alessandra Cherchi, Erminia Stochino e Arianna Deidda) risponderanno alle domande dei cittadini. (p.l.)
 
L’UNIONE SARDA
8 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
Per la ricerca
Gavino Faa entra nella Consulta
 
Gavino Faa nella Consulta regionale per la ricerca scientifica e l'innovazione tecnologica. L'ordinario di anatomia patologica dell'Università entra a far parte del massimo organismo isolano che contribuisce all'elaborazione del Programma regionale di sviluppo. Oltre ai rettori degli atenei di Cagliari e Sassari, Giovanni Melis e Attilio Mastino, anche l'anatomopatologo Faa entra dunque a far parte della Consulta su input degli assessori regionali alla Programmazione e alla Sanità, Giorgio La Spisa e Simona De Francisci. Di recente relatore alla Washington University per i suoi studi approfonditi sul fegato e sulla timosina, Faa è attualmente il responsabile del Registro regionale dei tumori. Originario di Masullas, classe 1952, ha fondato nel 2008 il Centro interdipartimentale di simulazione medica avanzata. (p.l.)
 
L’UNIONE SARDA
9 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
Policlinico universitario
Nuovi studi sull'intestino
 
Oggi alle 11,30 nella sala riunioni della Direzione sanitaria del Policlinico universitario di Monserrato (nei pressi della Strada statale 554, bivio per Sestu), vengono presentati in anteprima i dati della prima analisi epidemiologica regionale sulle malattie infiammatorie croniche intestinali in Sardegna.
La ricerca è stata curata dall'Azienda ospedaliero universitaria - Policlinico universitario di Monserrato, in collaborazione con l'Osservatorio epidemiologico umano e l'Assessorato regionale alla Sanità.
Il direttore generale dell'Azienda ospedaliera universitaria, Ennio Filigheddu, e il responsabile del reparto Gastroenterologia, professor Paolo Usai, saranno a disposizione per tutti gli approfondimenti.
 
L’UNIONE SARDA
10 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 54 - Edizione CA)
Silvio Pons, la rivoluzione globale
Nel saggio dello storico le ragioni del fallimento del comunismo internazionale
 
Che cosa ha rappresentato l'esperienza storica del comunismo nella storia mondiale? Quanto ha inciso sulla storia del Novecento un'ideologia capace di suscitare adesioni di tipo fideistico-religiose ma anche condanna verso un sistema giudicato da molti come antidemocratico, pronto a reprimere ogni dissenso e incapace di dare risposte circa la risoluzione dei problemi derivanti dalle disuguaglianze sociali? Sono domande a cui ha tentato di dare una risposta Silvio Pons nel suo “La rivoluzione globale. Storia del comunismo internazionale” 1917-1991 (Einaudi, € 35, pp. 419). Storico dell'Università di Roma Tor Vergata, direttore dell'Istituto Gramsci e tra i più importanti studiosi della storia del comunismo internazionale e italiano, consente al lettore di ripercorrere, attraverso un'ampia panoramica che si nutre di continui riferimenti alle fonti documentali presenti nei principali archivi russi, statunitensi ed europei, le vicende che hanno interessato gli stati e i partiti legati in tutto il mondo al modello sovietico. Un itinerario che dagli albori della Rivoluzione d'Ottobre, l'evento scatenante il mito palingenetico, passa poi per gli anni del lungo terrore staliniano, le ambiguità nell'opposizione alle democrazie “borghesi” e al socialismo democratico, accomunati al fascismo nello stesso giudizio critico sino alla svolta dei Fronti Popolari, per arrivare alla Guerra Fredda e agli anni di Kruscev e Breznev, per terminare con il fallito tentativo di Gorbaciov finalizzato a riformare un sistema oramai destinato al collasso.
L'elemento che emerge con più forza è il carattere planetario del fenomeno e le sue modalità di radicamento in ogni continente, successivamente una delle cause principali del suo crollo. Come scrive Pons, il comunismo è stato molte cose insieme, un esperimento ricco di contraddizioni a partire dalla convivenza tra aspirazioni egualitarie e di trasformazione dei rapporti sociali e crimini terribili perpetrati in nome del dogmatismo fideistico e della compattezza ideologica. Si pensi al 1956, al buco nero rappresentato dalla menzogna nel giudizio su quanto accadeva a Budapest in seguito alla sanguinosa invasione dell'Armata Rossa. Anche in quel caso più forte della verità fu la convinzione dogmatica che bisognasse costruire una comunità di stati legati alla compattezza ideologica, dove la direzione doveva essere orientata in maniera ferrea su un asse verticale avente il suo punto fondamentale in Mosca e che come tale non poteva essere messo in discussione.
Da questo assunto provenivano linguaggi e modi di ragionare destinati a condizionare pesantemente, soprattutto dopo la vittoria su Hitler e la legittimazione del progetto globale durante lo scontro bipolare, i comportamenti di milioni di militanti. Miti costretti a svelare il loro contenuto illusorio come nel caso di Stalin, esaltato come il faro della giustizia sociale a livello globale per tre decenni, poi criticato dopo il XX congresso del Pcus. Il collasso del sistema sovietico nel 1989, secondo Pons, deve essere inquadrato pertanto non solo come la dissoluzione di un'ideologia fallimentare ma come uno dei momenti di frattura della storia contemporanea, preludio al cambiamento radicale della politica globale che stiamo vivendo ancora oggi.
Gianluca Scroccu
 
L’UNIONE SARDA
11 – L’Unione Sarda
Sport (Pagina 62 - Edizione CA)
Basket
A Monserrato il 1° incontro di formazione per studenti
 
Si terrà venerdì (con ingresso libero) presso la Cittadella Universitaria di Monserrato, il primo incontro del corso dal titolo “Scienze Motorie e Sport”. Si tratta di un programma di formazione per gli studenti delle facoltà di Scienze Motorie con lo sport di alto livello agonistico. L'evento, organizzato dalla Scuola regionale del Coni Sardegna, dall'Università di Cagliari e dalla Fip Sardegna, avrà per tema: “Basket. La preparazione fisica negli sport di squadra: idee, tendenze, pratica”.
I relatori saranno Francesco Cuzzolin, preparatore fisico della Nazionale italiana di Pallacanestro, e Marco Pinna, responsabile dei preparatori fisici della Fip Sardegna, preparatore della Dinamo Sassari dal 1983 al 2011. Il programma prevede, dopo la registrazione dei partecipanti (ore 9,10), il saluto del presidente Gianfranco Fara (Coni Sardegna) e di Giovanni Floris, (presidente del Corso di Laurea in Scienze Motorie), alle 9,45 le lezioni, in aula e sul campo, di Francesco Cuzzolin, mentre nel pomeriggio (dalle 14) sarà la volta di Marco Pinna, all'interno del pallone sportivo della cittadella universitaria. (m.mu.)
 
L’UNIONE SARDA
12 – L’Unione Sarda
Cronaca di Oristano (Pagina 20 - Edizione OR)
Oggi al lavoro in via Santa Chiara
Colori e pennelli, i ragazzi recuperano il centro storico
 
Colori e pennelli pronti. Scatta questo pomeriggio la seconda puntata di "Notte Brava la città che rivive", l'iniziativa della cooperativa Digitabile onlus (soggetto capofila e destinatario del finanziamento regionale) e Sil patto territoriale Oristano (ente partner di collaborazione e coordinamento del progetto) per rimettere a nuovo il centro storico. Con la collaborazione del Rotary club di Oristano, impegnato a dare il suo contributo per "il recupero del senso civico e al decoro nella città" si legge in una nota, questa fase del progetto prevede la pulizia e il restauro delle murature storiche della chiesa e del monastero di Santa Chiara dalle scritte tracciate dai vandali con gli spray. Appuntamento alle 15 nelle vie del centro allora per la conclusione degna dell'intervento dello scorso 27 aprile, quando sono stati rimessi a nuovo il portico che si affaccia su piazza Martini (Tre palme) e la via che arriva fino alla chiesa, e che vedrà ancora protagonisti i ragazzi e le classi serali del liceo artistico cittadino Carlo Contini.
Al termine della prima giornata, accolta con grande entusiasmo dagli studenti, la città era stata simbolicamente riconsegnata pulita e ordinata al commissario Antonello Ghiani con una piccola cerimonia informale. Un abbellimento e riordino di una porzione del centro storico che ha stimolato il sapiente uso dei colori e della fantasia degli studenti, i quali non si sono limitati a ritinteggiare, aggiustare lampioni e decorare ma hanno anche posizionato sulla via una lunga serie di fioriere interamente realizzate a scuola con materiali di recupero. Al restauro di oggi partecipa anche l'impresa di un membro del club Rotary cittadino, il geometra Gianni Oppo, specializzata nel restauro dei monumenti. Saranno i tecnici a eseguire il delicato lavoro di ripulitura delle superfici lapidee della chiesa giudicale, al quale gli studenti potranno dare il loro valido contributo. L'iniziativa è stata finanziata dall'assessorato regionale all'Ambiente nell'ambito di un bando rivolto alle onlus che operano nel campo della sostenibilità ambientale e sociale. Ed è realizzata in partnership da Comune, Provincia e Curia, Ente Foreste, Sil, Università di Cagliari e Sassari, Istituto d'Arte, Area marina Sinis Mal di Ventre, Oristano servizi, l'associazione di volontariato Multipla servizi di Comiso e Asociation Objetivo Vida Bajo.
Caterina Cossu
 
L’UNIONE SARDA
13 – Unionesarda on line
Università sarde si alleano contro i tagli
Ieri l'accordo che sancisce la federazione
 
Università sarde si alleano contro i tagli Ieri l'accordo che sancisce la federazione I due rettori, Attilio
Cambia l'università in Sardegna. Ieri è stato firmato l'accordo per federare gli atenei di Cagliari e Sassari. Un passo decisivo verso la razionalizzazione dei costi e l'efficienza nella didattica e nella ricerca.
 
È stato firmato ieri dai due rettori l'accordo di federazione tra le università di Cagliari e Sassari. Giovanni Melis e Attilio Mastino hanno dato vita a un protocollo d'intesa che prevede «un processo di integrazione attraverso la formalizzazione delle attività svolte in collaborazione in settori universitari strategici per lo sviluppo culturale, sociale ed economico della Sardegna». E che prevede notevoli risparmi per entrambi gli atenei.
 
LE NOVITÀ «Non si tratta di nessuna fusione delle due università - sottolineano Melis e Mastino - ognuna mantiene la sua identità e autonomia». Quello che verrà unificato sono le scuole di specializzazione in Professioni sanitarie e quelle per la formazione di insegnanti, così come alcuni dottorati di ricerca, in modo da rispondere ai criteri fissati dalla riforma Gelmini (almeno sei borse di studio e 18 professori associati come docenti). Inoltre verranno attivati anche master post lauream interateneo.
Mercoledì 16 maggio 2012 07:10
 

LA NUOVA SARDEGNA
14 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Sardegna
È nata l’università trasversale di Sardegna
Sassari e Cagliari firmano il patto per evitare doppioni, razionalizzare la spesa e produrre più cultura
di Umberto Aime
 
CAGLIARI. La firma del protocollo è suggestiva, celebrativa, addirittura storica: le università di Cagliari e Sassari hanno sottoscritto ieri l’annunciato patto di federazione. Finalmente, potrebbe essere la morale. La verità che i rivali di un tempo, adesso fanno gruppo per necessità. Niente di male, anzi sarà un bene per la Sardegna, soprattutto perché in tandem sarà più facile sfuggire alla mannaia ministeriale, che da anni si abbatte sui due atenei. Insieme, federate appunto, potranno resistere meglio ai criteri sempre più restrittivi imposti dal governo dei Professori, riassunti nel più cinico degli slogan: se non produci, cultura, ricerca e lauree, ti cancello. Il rischio sarà scongiurato se non ci saranno più, come promesso, corsi di laurea doppi o tripli i, se funzioneranno davvero le sinergie, gli scambi di professori, ricercatori e studenti, annunciati dai rettori Giovannino Melis e Attilio Mastino. Che sostenuti in diretta dai loro Senati e dai rispettivi direttore amministrativi, i più interessati all’invocata razionalizzazione della spesa, ieri hanno parlato insieme di una svolta epocale. Da quando si sono insediati, hanno detto di aver lavorato «con passione», per raggiungere questo traguardo che «semmai meritava di essere tagliato molto tempo prima», è stata l’ammissione. Nel pieno rispetto delle bandiere, del passato, dell’autonomia e dell’identità, le due università da oggi lavoreranno in simbiosi (non è una fusione) per «promuovere iniziative congiunte destinate alla diffusione capillare e alla valorizzazione regionale della ricerca», con una «partecipazione unica e convinta allo sviluppo e al progresso della Sardegna». Cagliari porterà in dote i 121,93 milioni (sette in meno dal 2010 al 2011 dopo i tagli) del fondo unico di finanziamento statale, Sassari i suoi 72 (erano dieci in più neanche molto tempo fa, nel 2007) e assieme sfrutteranno al meglio i 23 che stanno per arrivare dalla giunta Cappellacci come «inevitabile e necessaria integrazione». Da questa cassa comune, da 48 mila studenti aggregati (34 mila Cagliari, 14 mila Sassari), da docenti che andranno e verranno sulla Carlo Felice come «pendolari della cultura» ieri è partita la prima vera università itinerante della Sardegna, a questo punto molto più di un embrione e molto diversa da quelle gemmate che non dappertutto sono state un successo. «Puntiamo – ha detto Attilio Mastino – a un sistema integrato che interverrà a largo raggio sulla didattica, l’alta formazione e la ricerca avanzata, per migliorare prodotti e servizi in una prospettiva di una indispensabile internazionalizzazione». Come cominciare? Dopo il battesimo contemporaneo della Biblioteca scientifica regionale, già attiva, e la conferma che i «progetti per l’innovazione tecnologica saranno trasversali», arriveranno i corsi congiunti di laurea magistrale per la formazione degli insegnanti e il coordinamento – significa zero sovrapposizioni – delle specializzazioni dell’area sanitaria. Poi, in seguito, per spendere ancora meglio le risorse, sarà affrontato il tema spinoso delle facoltà doppie, di come evitare il blocco del turn over di docenti e personale, già in atto, oppure dimostrare al ministero che «se da soli, a Cagliari e Sassari gli stessi corsi non ce la fanno a superare i criteri minimi (e anche capestro) imposti da Roma, insieme, a questo punto federati, possono diventare invece delle eccellenza inattaccabili». Il progetto, va detto, è grandioso o, ancora meglio, è utilissimo «perché da subito ci permetterà di razionalizzare quelle risorse che invece purtroppo continuano a diminuire», ha sottolineato Giovannino Melis in una spontanea e condivisa lectio magistralis di pragmatismo economico. Addio rivalità, non è più il tempo delle sciocchezze da campanile: «Insieme spenderemo meglio quanto abbiamo». Alleluia, le università l’ hanno capito.
 
LA NUOVA SARDEGNA
15 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Cagliari
Truffa e peculato, il pm chiede due anni per Fossarello
 
CAGLIARI Due anni di reclusione sono stati chiesti dal pubblico ministero Giangiacomo Pilia nei confronti del primario della clinica oculistica universitaria dell’ospedale San Giovanni di Dio. Per l’accusa, il docente Maurizio Fossarello avrebbe esercitato le proprie prestazioni sanitarie anche nel privato, nonostante il contratto in esclusiva con l’azienda mista universitaria e con l’Ateneo cittadino. A giudizio anche il ricercatore Enrico Peiretti, per il quale è stata invece sollecitata dal pm la condanna ad un anno. Il primario imputato di truffa e abuso d’ufficio è difeso dall’avvocato Pierluigi Concas, mentre il ricercatore che deve rispondere di concorso in abuso d’ufficio è assistito da Guido Manca Bitti.
 
LA NUOVA SARDEGNA
16 – La Nuova Sardegna
Pagina 27 - Ed_Cagliari
La BASE
«Università sarda, gli atenei federati sono il primo passo»
 
NUORO I due atenei della Sardegna si federano per garantire una migliore offerta formativa. È un primo passo verso quel sistema universitario unico della Sardegna che noi abbiamo auspicato in tempi non sospetti». Parole del leader della Base Efisio Arbau: «Per questo chiediamo che la Regione sia parte attiva in questo percorso. Il sistema universitario Sardegna è, infatti, uno degli strumenti che sono necessari alla nostra comunità per costruire un futuro fondato su istruzione e conoscenza».
 
LA NUOVA SARDEGNA
17 – La Nuova Sardegna
Pagina 27 - Ed_Cagliari
LA POLEMICA CON lA REGIONE
Milia: «Non snobbiamo Nuoro»
La replica a Loi: ripartizione dei fondi fatta con criteri oggettivi
 
NUORO «Rispedisco al mittente le polemiche politiche del commissario del consorzio per la promozione degli studi universitari nella Sardegna centrale, Caterina Loi che mi accusa di snobbare l’università di Nuoro». Così l’assessore regionale della Pubblica Istruzione Sergio Milia: «Come ben sanno gli amministratori del nuorese l’assessorato è sempre stato aperto a tutti, senza nessuna esclusione. Il consorzio per la promozione degli studi universitari di Nuoro è come sempre nei programmi dell’assessorato e della giunta Cappellacci. La ripartizione delle risorse tra le università decentrate sarà determinata da criteri oggettivi approvati dalla Giunta, come ogni annualità». «Qualora le università di Cagliari e Sassari – continua Milia – volessero rinunciare a parte del fondo globale a loro destinato a favore dei corsi decentrati, non ci sarà alcun problema per noi. Purtroppo i pagamenti, con nostro grande dispiacere, sono in ritardo a causa del patto di stabilità e del plafond di spesa della Regione».
 
LA NUOVA SARDEGNA
18 – La Nuova Sardegna
Pagina 12 - Attualita
frode fiscale
Indagato, il sottosegretario alla Giustizia Zoppini si dimette
 
Una manciata di minuti. Sono quelli che passano tra l’uscita della notizia dell’avviso di garanzia per frode fiscale recapitato al sottosegretario alla Giustizia, Andrea Zoppini, e l’annuncio delle sue dimissioni. E mentre il noto avvocato e ordinario di Diritto privato all’Università “Roma Tre” (ha insegnato anche a Sassari) spiega di essere «stato raggiunto da una informazione di garanzia con riguardo a vicende delle quali mi sono occupato professionalmente alcuni anni fa» e di avere «piena fiducia nell’operato della magistratura» che pensa chiarirà ogni aspetto che lo riguarda, dalla procura di Verbania, dove è indagato, arrivano i dettagli del suo coinvolgimento. Sarebbero concorso in frode fiscale e dichiarazione fraudolenta le ipotesi di reato contestate al sottosegretario. Una vicenda che rischia di creare imbarazzo tra le fila dell’esecutivo che ha fatto dei blitz del fisco, (da Cortina a Portofino) a caccia dell’evasore, il suo fiore all’occhiello. L’ipotesi al vaglio degli inquirenti è che Zoppini, nel corso di un’attività di consulenza svolta negli anni scorsi, abbia aiutato i fratelli Corrado ed Elena Giacomini, titolari dell’omonima azienda di San Maurizio d’Opaglio, nel novarese, a compiere una frode fiscale, con trasferimento e riciclaggio di ingenti somme di denaro all’estero, per la quale i due imprenditori sono stati arrestati domenica scorsa. Gli uomini delle Fiamme Gialle incappano per caso nel nome di Zoppini. È infatti una verifica fiscale sull’ importante azienda - che produce rubinetti e impianti per il raffreddamento - che porta gli investigatori ad esaminare i documenti extracontabili della società. Da quei documenti spunterebbe il ruolo di consulente del sottosegretario. Nel corso dell’accertamento fiscale, inoltre, alcuni soci dell’azienda hanno presentato una denuncia alla procura per aver ricevuto minacce di morte da soggetti della stessa Giacomini. Un aspetto della vicenda su cui i carabinieri stanno indagando. «Piena fiducia» in Zoppini e «apprezzamento» per il lavoro svolto e per «la sensibilità istituzionale della sua decisione» sono gli attestati di stima arrivati rispettivamente dal ministro della Giustizia, Paola Severino, e dal leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini.
 
LA NUOVA SARDEGNA
19 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
Cultura e dna: ecco l’isola dei centenari
Su mille persone al mondo over 110, ci sono 16 sardi; i pensionati Cisl si sentono protagonisti
di Antonio Meloni
 
SASSARI Dal 1997 in Sardegna sono stati censiti più di duemila400 ultracentenari mentre nell’elenco mondiale dei supercentenari (gli over 110), su mille persone ci sono sedici sardi. Il dato emerge dalla ricerca “Akea” presentata ieri durante i lavori del convegno sugli anziani promosso dalla segreteria regionale della Cisl-pensionati nella sala convegni dell’hotel Grazia Deledda. Superfluo rimarcare quanto l’intervento di Luca Deiana, ordinario di biologia molecolare dell’Università, abbia interessato e coinvolto l’uditorio composto per la gran parte da anziani ultrasessantenni. Le ragioni di questo record si spiegano con la genetica, ma anche con la cultura se si pensa che in Sardegna l’anziano ha sempre avuto un ruolo strategico importante. Ponte tra le generazioni, depositario di conoscenza, la persona anziana nelle comunità della Sardegna tradizionale è sempre stata oggetto di attenzioni particolari, le stesse che oggi, i pensionati della Cisl rivendicano con forza. Da qui l’esigenza di rilanciare il ruolo dei pensionati e le richiesta pressante di uno stato sociale che metta la persona anziana al centro del ragionamento politico. L’appello lanciato in apertura da Vanna Spanu, segretaria territoriale della Cisl-pensionati _ ripreso e ampliato dalla segretaria regionale Oriana Putzolu e dai relatori che si sono alternati al microfono _ è stato scandito a chiare lettere: «Abbiamo energie sufficienti per giocare ancora da protagonisti e per contribuire a gestire il cambiamento nella direzione giusta». Perché ciò sia possibile servono politiche sociali mirate in una realtà difficile come quella sarda in cui su oltre un milione e seicentomila persone si contano 430 mila pensionati di cui l’85 per cento riceve una pensione che non supera i mille euro al mese, valore che sale al 95 per quelle distribuite alle donne. A ciò si somma la crescita del rischio di malattie se si calcola che il 77 per cento della spesa sanitaria nazionale _ come ha riferito il geriatra Antonio Nieddu, primario nel policlinico sassarese _ è destinato proprio alle persone con più di 65 anni. Al riguardo l’Azienda sanitaria locale ha risposto a questa domanda con protocolli di prevenzione e sorveglianza sanitaria rivolti agli over 65 tra cui il registro tumori, il monitoraggio delle cause di morte nelle aree a rischio di inquinamento e l’adesione al programma regionale di prevenzione degli incidenti domestici: «Degli 800mila euro relativi al piano di prevenzione _ ha garantito il manager Marcello Giannico _ la gran parte è stata destinata alla salvaguardia degli anziani». Anche la Regione ha da tempo avviato una serie di progetti a favore della terza età: tra questi, il programma denominato “Ritornare a casa”: «Millecinquecento piani già avviati _ spiega a margine del convegno Simona De Francisci, assessore regionale alla Sanità _ che consentiranno ad altrettante persone ora ricoverate in strutture di degenza di ritornare in famiglia grazie all’attivazione di un’assistenza mirata». Temi e rivendicazioni che saranno portati in piazza il prossimo 2 giugno durante l’annunciata manifestazione nazionale unitaria voluta dai confederali.

 
20 – SardegnaQuotidiano
Cagliari Cronaca – pagina 10
LA FIRMA
Cagliari e Sassari
patto anti-crisi
tra le università
 
Nasce la Federazione degli atenei di Sassari e Cagliari per combattere i tagli ministeriali dovuti alla crisi. L’accordo è stato siglato nella sede in rettorato. Obiettivo, come dichiarano all’unisono i due Magnifici Attilio Mastino e Giovanni Melis, è unire le forze per «razionalizzare le risorse ed essere più competitivi». L’effetto immediato si avrà sulla didattica: stop ai doppioni e d’ora in poi le attività dei due atenei si potranno accorpare. Come i corsi di laurea magistrale per la formazione degli insegnanti o le scuole di specializzazione per i medici o quelle di dottorato, più in generale, per le altre attività formative post laurea. E non è escluso, come dichiara, il magnifico sassarese Attilio Mastino, che «alcuni corsi di laurea che non rispondono ai criteri ministeriali, come numero degli alunni o dei docenti, possano essere programmati insieme». Di certo la federazione è una mossa indispensabile, per contrastare la mannaia ministeriale: Cagliari è passata dai 136 milioni erogati nel 2009 ai circa 122 del 2011, mentre Sassari si assesta sui 72 per il 2011 contro gli 80 del 2009. Fino al 2014 arriverà l’aiuto della Regione: il fondo unico ha stanziato per il triennio 14 milioni per Cagliari e 9 per Sassari ma, come precisa il Rettore Giovanni Melis, «stiamo programmando l’accesso anche ai finanziamenti europei». Che è anche uno degli obiettivi nel nuovo team: «Questa intesa va nella direzione di tradurre in opportunità l’attuazione della riforma universitaria », afferma Mastino, «attraverso la creazione di un sistemo integrato che intervenga sulla didattica, l’alta formazione e la ricerca avanzata». « L’accordo è utile per migliorare la qualità della ricerca insieme al servizio al territorio», aggiunge il rettore cagliaritano Giovanni Melis. Tra i vantaggi della neonata federazione c’è anche la possibilità di scambio dei docenti di ruolo, dei professori, dei ricercatori universitari a tempo indeterminato e del personale tecnico amministrativo. Non solo: come precisano i due rettori «è anche indispensabile per difendere le tasse universitarie basse ed il 30% degli studenti esonerati dal pagamento».
Francesca Ortalli
 
21 – SardegnaQuotidiano
Cagliari Cronaca – pagina 10
Ateneo
Prof sbeffeggia i ragazzi
costretto a lasciare la facoltà
 
Fino a qualche anno fa, probabilmente, un docente si sarebbe limitato a raccontare quello strafalcione ai colleghi davanti a un caffé. Ma nell’era dei social network è bastato un attimo per scatenare una bufera: una foto col cellulare e in pochi secondi quel compito così involontariamente comico era su Facebook, ed esattamente come fossero al bar, Massimo Carboni, docente a contratto di Economia Politica nella facoltà di Lingue di Cagliari, e i suoi amici virtuali hanno commentato divertiti quelle righe. Ma se le parole dette in un locale sarebbero volate via, quelle scritte sulla tastiera e diffuse attraverso la rete sono rimaste a disposizione di tutti, studenti compresi. «Il docente aveva la pagina semi-pubblica e sia la foto che i commenti potevano essere visti da chiunque», racconta Stefania Costanzo, rappresentante degli studenti del gruppo Sdl che precisa: «Nei commenti non c’erano insulti diretti e il compito era anonimo. Ciononostante abbiamo voluto far capire che non tutto può essere concesso: gli studenti hanno una dignità al di là dei loro voti». Così, dopo aver salvato le schermate, i ragazzi hanno denunciato l’accaduto al preside di Lingue, Giuseppe Marci, e scritto una nota sulla loro pagina internet e sullo stesso social network. Il docente, intanto, ha chiuso il suo profilo al pubblico e cancellato la foto incriminata. «In mattinata, appena saputo della vicenda, ho incontrato Carboni assieme al presidente del Corso di laurea, Marco Pignotti e a un rappresentante degli studenti», dice il preside Marci. «Il docente si è assunto le sue responsabilità ammettendo di aver commesso quella che voglio definire una “leggerezza”», continua Marci, «e si è impegnato a scrivere una lettera di scuse agli studenti da pubblicare sul sito della facoltà ». Il docente in questione, specifica il preside, non è ordinario né associato, ma ha insegnato in facoltà in forza di un contratto temporaneo ora scaduto. «In realtà Carboni, pur non essendo obbligato, stava continuando ad assicurare la possibilità di dare esami a chi aveva seguito il suo corso in passato», spiega il preside, che continua: «Stava facendo una gentilezza agli stessi studenti dai quali, peraltro, come dimostra la valutazione anonima, era stato molto apprezzato. Chiaramente », conclude Marci, «dopo questo episodio non è più opportuno che vada avanti: gli ho chiesto di lasciare ». Per gli studenti l’incidente è chiuso: «Abbiamo ottenuto le scuse ed era quello che volevamo», dice Stefania Costanzo. Il preside, dal canto suo, apprezza il comportamento dei suoi studenti che, dice, «hanno dimostrato grande maturità nell’affrontare la vicenda». Marci riflette anche sulle possibili motivazioni dell’accaduto: «Credo sia stato un errore, anche se non giustificabile. Non penso invece che questa mancanza di professionalità possa essere attribuita al fatto che il docente fosse un esterno. Posso dire, anzi», conclude il preside, «di avere fior di docenti a contratto».
Michele Salis

22 – Metro
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23 – Metro
Pagina 8

Questionnaire and social

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