Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 May 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cagliari Pirri (Pagina 27 - Edizione CA)
Ricerca e impresa
“Ricerca, impresa e spin off: un modello vincente”. Con questo slogan, oggi, a partire dalle 9, l’aula magna della facoltà di Giurisprudenza, in via Nicolodi 102, ospita il convegno “Fare impresa con la ricerca. Gli spin off dell’Università di Cagliari: una riflessione sui risultati e sulle prospettive”. I lavori saranno aperti dal rettore dell’ateneo, Giovanni Melis, e dal preside di Giurisprudenza, Massimo Deiana. (p.l.)
 
 
2 - L’Unione Sarda / Provincia di Cagliari (Pagina 37 - Edizione CA)
MONSERRATO. Petizione dei frequentatori della Cittadella sui disagi legati al traffico
«Serve un secondo svincolo»
Gli studenti: dall’Ateneo è complicato svoltare verso Cagliari
Il ponte strallato ha sbloccato il tappo che strozzava il traffico sulla provinciale per Sestu, ma per gli studenti della Cittadella universitaria e per gli utenti del Policlinico i disagi non sono finiti. Tutta colpa dello svincolo che regola il traffico all’uscita dei parcheggi dell’Ateneo e degli automobilisti che sfrecciano lungo la provinciale, quasi sempre nella corsia sbagliata. «La questione è semplice: quando finiscono le lezioni è complicatissimo svoltare verso Cagliari» ha rimarcato Simonetta Argiolas, che da giorni in cittadella sta raccogliendo le firme per chiedere alla Provincia l’apertura di un secondo svincolo. «Attorno alle facoltà ruotano ogni giorno migliaia di persone», ha spiegato, «ma anche noi che abbiamo familiari ricoverati con malattie croniche al Policlinico abbiamo un’unica uscita obbligata e, per tornare a casa, dobbiamo dare la precedenza a chi transita sulla provinciale. Il risultato è che nelle ore di punta e quando ci sono anche gli autobus si crea una coda sino all’ospedale».
E se chi arriva dal ponte strallato e deve proseguire per Sestu ha solo una corsia, per gli automobilisti che procedono in senso opposto le corsie sono due (proprio per agevolare l’uscita dalla Cittadella). «Peccato che nessuno rispetti la corsia esterna», ha rimarcato la studentessa. «Servirebbe una seconda uscita sulla provinciale, perché alcuni giorni diventa un’impresa anche solo uscire dal parcheggio». La petizione può essere sottoscritta anche online e, una volta completata, sarà consegnata sia alla Provincia che al rettore. (fr.pi.)


3 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 60 - Edizione CA)
Da Pantaleoni (Avatar) al mago del “motion capture” Debevec (Spiderman 2)
Così virtuale da sembrare vero
Lunedì a Cagliari esperti mondiali di Computer Graphics
Emozionarsi nel buio di una sala, vibrando nel distacco dal mondo, come in un utero sicuro dove il quotidiano reale non giunge. Magia del cinema. E fantasticare aggrappandosi al filo del racconto cinematografico, a volte cullati o a volte strattonati dagli effetti speciali che potenziano la storia. Gli effetti della computer grafica fanno però scienza, non fantascienza. Lo testimoniano i più grandi esperti mondiali in materia alla trentatresima edizione della “European Association for Computer Graphics”, per la terza volta in Italia e per la prima in Sardegna. Organizzato dal gruppo di Visual Computing del CRS4 e dal gruppo di Computer Graphics dell’Università di Cagliari, e finanziato dai proventi delle quote di iscrizione al convegno e dalle sponsorizzazioni, Eurographics 2012 si svolge a Cagliari, da lunedì a venerdì prossimo. Partecipano circa quattrocento persone, tra rappresentanti del mondo accademico, dei centri di ricerca e dell’imprenditoria mondiale. Qualche nome: Jacopo Pantaleoni, ricercatore dell’azienda californiana Nvidia che ha lavorato a uno dei sistemi di visualizzazione del film “Avatar”, o ancora il mago del motion capture Paul Debevec, che si occupa di illuminazione artificiale e ricostruzione dei movimenti umani ed è tra i principali consulenti scientifici di Hollywood. Suoi, per esempio, gli effetti speciali di “Spiderman 2” o del film “Il curioso caso di Benjamin Button”. Aveva vinto un Oscar tecnico nel 2010 per lo sviluppo del Lightstage, un sistema utilizzato per rendere fotorealistici i volti digitali. Tra le partecipanti di prestigio anche due esperte di material modeling: Leila De Floriani, che insegna a Genova e all’Università del Maryland, e Holly Rushmeyer, docente a Yale dopo un’importante collaborazione con Ibm.
Il convegno inizia alle 17 di lunedì nella Sala Pasolini del Centro Congressi della Fiera (maggiori informazioni su www.eurographics2012.it/). E due eventi scientifici si svolgono quasi in parallelo al T Hotel di Cagliari: “EGPGV 2012” punta l’attenzione sulla grafica parallela (13-14 maggio) e “3DOR 2012”, il 13 maggio, si occupa di ricerche di oggetti 3D su Internet. La Sardegna a Eurographics 2012? Il gruppo di Riccardo Scateni, docente del Dipartimento di Matematica e Informatica all’Università di Cagliari, mostra un lavoro scientifico svolto nel quadro di una relazione internazionale, mentre il gruppo Visual Computing del CRS4, diretto da Enrico Gobbetti, in collaborazione con Nvidia, Hp e ProjectionDesign, presenta i sistemi all’avanguardia per l’esplorazione interattiva di grossi volumi di dati. Infine, il 16 e 17 maggio, Sardegna Ricerche organizza incontri fra imprese/ricercatori locali e i partecipanti al convegno.
Manuela Vacca
 
 
4 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Cerimonia
La Maschera Punica a Ugo Carcassi
Con una solenne cerimonia nell’aula consiliare del Municipio questo pomeriggio verrà consegnata la Maschera Punica al professor Ugo Carcassi. L’importante premio viene assegnato annualmente dal Lions Club Cagliari Host al personaggio sardo che con la sua opera ha fatto onore alla Sardegna a livello nazionale e mondiale. In passato, tra gli altri, hanno ricevuto il riconoscimento il cardinale Pompedda, Gavino Sanna, il soprano Giusy Devinu e il campione velista Andrea Mura. Oggi sarà l’illustre clinico cagliaritano Ugo Carcassi a ricevere dalle mani del sindaco Zedda la Maschera Punica nel corso di un incontro che inizierà alle 16,30. Previsti gli interventi del presidente del Club Guido Alberti, dei docenti della facoltà di Medicina Mario Piga e Franco Pitzus che illustreranno l’attività scientifica del professor Carcassi, mentre il dottor Piero Loriga spiegherà il valore del Premio. Ugo Carcassi (che ha superato i 90 anni), docente universitario e clinico di fama, vanta un curriculum vastissimo di titoli e lavori.
 
 
5 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Corso
Ginecologia mini-invasiva, studenti in Germania

Alla scoperta delle principali tecniche di chirurgia ginecologica mini-invasiva. Cinque specializzandi sardi hanno frequentato il programma europeo di formazione nel polo chirurgico ginecologico universitario di Tubinga, in Germania. L’occasione per un confronto e per approfondire gli studi sulle nuove tecniche chirurgiche, come quella laparoscopica ed isteroscopica.
I cinque specializzandi, Giovanni Maricosu, Margherita Dessole, Alessandro Pontis, Carla Monni (Università di Cagliari) e Francesco Dessole (Ateneo di Sassari) si sono ritrovati con 15 colleghi di altre nazioni europee. Il corso prevedeva lezioni, l’organizzazione delle attività chirurgiche e la partecipazione attiva agli interventi in sala operatoria, anche per patologie rare. Il Centro di Tubinga è punto di riferimento mondiale in questo settore. Le lezioni sono state tenute da docenti provenienti da Università europee. Per l’Ateneo era presente Stefano Angioni. La clinica ginecologica cagliaritana, diretta da Gian Benedetto Melis, è candidata per ospitare una prossima edizione del programma. (m. v.)
 
 
6 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 30 - Edizione CA)
AMORE E RABBIA. Cagliari raccontata dello psichiatra Leonardo Tondo
Metti la città sul divano
«Malinconica e provinciale, però si vive bene» 
E se per una volta, nel sinedrio degli espertoni al capezzale della città - politici, ingegneri, storici, scrittori, ambientalisti, giornalisti, eccetera - prendesse posto anche uno psichiatra? Si dice: ogni città ha un’anima, quindi pure un inconscio. Perché non metterla sul divano e ascoltarla? Di quale sindrome soffre Cagliari, quali tic e nevrosi, è un caso clinico o ha bisogno di un trattamento psicoterapeutico?
Magari è un gioco però a prenderlo sul serio si possono trarre riflessioni interessanti sulle condizioni di Cagliari e dei cagliaritani, perché anche loro con il carattere, le tendenze, le ossessioni insomma la salute mentale, contribuiscono alla crescita o alla regressione della città. Bisogna avere anche un po’ di distacco per giudicare e il dottor Leonardo Tondo, psichiatra - romano, studi e specializzazione tra Italia e Stati Uniti - a Cagliari, dove tutt’ora lavora, è arrivato nel lontano 1975 con un posto di assistente supplente all’Università che gli è stato soffiato sotto il naso; quindi ospedaliero tra il capoluogo, Oristano e il Sulcis; di nuovo all’università prima in Medicina e poi in Psicologia e la fuga dalle frustrazioni universitarie verso la ricerca all’estero, dove le sue idee sono state apprezzate tanto che da 18 anni fa la spola tra l’Italia e Boston.
Cagliari però ha un posto importante nella sua vita «anche se non è la mia città d’adozione», precisa evitando il salamelecco della cortesia dell’ospite.
Cagliari sul divano: fuori la diagnosi, dottore.
«È una città che nasconde qualcosa, di cui magari deve farsi perdonare. Percepisco delle zone d’ombra. La sensazione è che non si dica tutto quello che accade».
Coscienza sporca?
«No, mi sembra che questo aspetto sia più riconducibile a una forma di malinconia, eredità della dominazione spagnola senza però i momenti di allegria. Cagliari non ha una festa in cui si apre alla follia. Dubito anche che qui la festa sia sentita come una liberazione, c’è una durezza con se stessi da non sottovalutare».
Allora ci sono segreti inconfessabili.
«Intendiamoci, potrebbe pure non nascondere un bel niente. È però curioso che Cagliari non sia mai stata travolta da grandi scandali con l’eccezione della sabbia del Poetto, mentre molte altre città di provincia ne hanno avuto. Forse la spiegazione è economica: qui gira meno quantità di denaro rispetto a città più ricche, ma il lato positivo è che in questo modo non si è formata una criminalità organizzata. Peraltro difficile, perché si tratta di strutture con gerarchie precise e qui, a Cagliari e in Sardegna, la cooperazione è sconosciuta, è complicato mettere d’accordo l’uno con l’altro. Prevale la “struttura proiettiva”: quello si vuol mettere con me quindi mi vuol fregare».
Sardi “mal unidos”.
«La mancanza di collaborazione è ciò che noto di più: c’è chi ha fatto tanto e non ha avuto alcun aiuto, sia a livello personale che collettivo. Poi c’è chi non riesce a cooperare con l’altro per timore di essere sopraffatto o di non apparire abbastanza: pochi pensano che le cose si possono fare insieme. Da questo punto di visto credo che Cagliari sia ancora a uno stadio di sviluppo immaturo».
Lo dica: siamo all’invidia.
«Come negarne l’esistenza. Ma la leggo anche in modo positivo. La città è stata dominata per secoli, solo alcuni sono stati assimilati alla classe dirigente. Per cui l’invidia verso l’altro ha scatenato l’orgoglio, il senso di appartenenza».
Si possono svelare i peccati della città?
«Se si riferisce a quelli pruriginosi, mi sembra morigerata. Un po’ conservatrice».
Città stressata?
«Non ho la sensazione che sia un ricettacolo di nevrosi, non c’è un elevato grado di stress. E se c’è è legato alla mancanza di lavoro, la crisi si sente eccome. Ma questa difficoltà a collaborare col prossimo di certo non facilita il problema. Anzi».
Si riconosce un cagliaritano fuori dalla sua cinta daziaria?
«Direi di no. Quello che parte per il continente ha un buono spirito di adattabilità ed è assai diverso da quello che rimane nell’Isola. Però ho spesso notato che il cagliaritano che va a Milano per sei mesi torna con un pizzico di accento milanese, che non succede se invece va a Roma. Evidentemente scatta il meccanismo per cui si tende a imitare qualcuno che ha un livello superiore al tuo».
Il Sud succube del Nord?
«No, raccontavo una semplice curiosità. Anche perché Cagliari non è un luogo del Sud».
Perché?
«Qui le persone non gridano ma non sorridono neppure. C’è un riserbo, una tendenza alla chiusura che non è quella tipica del meridione. Un altro aspetto che la differenzia rispetto al Sud è che c’è molta laboriosità, la figura che chiamano dell’oreri, è un’eccezione, non la norma. Poi ci sono cento altre sfumature. Cagliari è una città di mare e nell’immaginario collettivo è vissuto come una separazione. Ma qui il discorso prende altre rotte: dall’emigrazione alla continuità territoriale, al muoversi dipendendo sempre da un aereo».
Come è cambiata Cagliari?
«In meglio. Ne sono convinto perché si sente un qualche respiro culturale internazionale che prima non c’era, o meglio era circoscritto solo a certi fenomeni o gruppi chiusi. Ma culturalmente potrebbe fare di più, trovo straordinario per esempio che la città abbia una grande voglia di spettacolo, di teatro, di lirica. Non ho mai percepito una prima all’opera a Cagliari come un’occasione per sfoggiare e mostrarsi, ho sempre sentito una passione e un interesse veri. Questo ha un preciso e profondo significato».
Qual è il ricordo della sua prima volta a Cagliari?
«Avevo 24 anni e fu un impatto straordinariamente positivo. L’istituto di psichiatria era in via Corte d’Appello in un luogo fatiscente eppure affascinante come le viuzze di Castello. L’assenza di rioni degradati, come vedi invece in tante città di provincia. E poi i colori e gli odori, unici. E il mare così attaccato alla città, non solo geograficamente. Una spiaggia di 8 chilometri, la possibilità di staccare all’ora di pranzo per mangiare nei baretti e tornare al lavoro ritemprati».
Tutto rose e fiori.
«Ma è una città che non sa vendersi, proporsi, organizzarsi, dove tutto può all’improvviso diventare complicato. Una città che ha cancellato angoli antichi, penso ad alcune cartolerie di rara bellezza. Una città che non si sa gestire, basta pensare al disastro ambientale del ripascimento al Poetto. Qualcuno mi ha detto: ma come è possibile che in una spiaggia così eccezionale non abbiano costruito un grande albergo a 5 stelle, senza violentare il paesaggio, per attirare i turisti? Come può Cagliari rifiutare il turismo di massa che è fonte di guadagno? Poi vedi le navi da crociera e i passeggeri sbigottiti che non trovano un negozio aperto e ti dai la risposta. Il cagliaritano dice: “non mi importa se vieni a spendere i dollari qui, io la domenica me ne sto a casa e campo di quello che ho”».
Alla faccia dell’ospitalità.
«Servirebbe un corso accelerato di preparazione all’accoglienza dell’ospite. Non è ammissibile che chi sta alla cassa non ti sorrida neppure quando vai a pagare e la maggior parte delle volte ti liquidano con un gesto rapido e anonimo. Manca la cultura del rispetto. Se uno va a vedere nell’inconscio collettivo il sorridere significa mettersi in una dimensione di servitù nei confronti dell’altro e allora mi viene da pensare che il cagliaritano, per secoli sottomesso, abbia qualche problema ad essere servizievole. Ma questo non giustifica il fatto che spesso ti trattano al limite dell’educazione».
Generalizza?
«Un esempio personale. Andavo spesso in un famoso ristorante della città: la sera mi sono sentito male e ho telefonato spiegando che era capitato anche alla persona che era con me, colpa del cibo forse mal conservato. Risposta: “mi dispiace”, e basta. Da un’altra parte avrebbero detto: “tornate siete miei ospiti, non vi farò pagare il conto”. Questa mentalità in città è molto diffusa».
Che conclusioni tirare, allora?
«La lettura economica della città è un conto ma quella psicologica dice che è provinciale. Colpisce la quantità di negozi di abbigliamento, una concentrazione esagerata, credo voglia dire che l’aspetto più importante sia apparire. Però questo è un posto ancora a misura d’uomo, si vive e si mangia bene, è ricco di bellezze: più apprezzate da chi viene da fuori che dal cagliaritano che rischia di perdere la percezione della propria memoria storica».
Sergio Naitza
 
 
7 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
ERSU. Per trovare casa
Un avvocato al servizio degli studenti
Un avvocato a disposizione degli studenti che si trovano a fare i conti con i problemi legati alla ricerca di una stanza o una casa in affitto. Ma anche di quelli che un contratto lo hanno già stipulato. Perché destreggiarsi bene tra le norme sui canoni di locazione, le modalità di disdetta o i problemi che potrebbero nascere sul contrarro non è così semplice. E l’Ersu tende una mano agli studenti mettendo a disposizione un consulente legale. È il nuovo servizio nato dal protocollo d’intesa stipulato tra l’Ente regionale e l’associazione culturale Yourope Sardinia. Partirà la settimana prossima e consentirà agli studenti di poter usufruire dell’assistenza legale ogni martedì dalla 16 alle 19. A far acquisire maggior consapevolezza dei diritti e doveri legati ai contratti d’affitto sarà l’avvocato Pierluigi Serra, dell’associazione Yourope Sardinia. L’assistenza riguarderà principalmente il ricorso alla cosiddetta cedolare secca per gli affitti e la possibilità - prevista dalla legge - di denunciare eventuali irregolarità all’Agenzia delle entrate e ottenere un documento valido come contratto d’affitto per 4 anni - rinnovabili di altri quattro - che può abbattere il canone fino al 90 per cento. Ancora qualche giorno e l’avvocato Serra, al secondo piano della sede dell’Ente regionale, in corso Vittorio Emanuele 68, sarà pronto a tendere la mano agli studenti che dovranno semplicemente fissare un appuntamento.
Sara Marci
 
 
8 - L’Unione Sarda / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
INDIPENDENTISMO. Doddore Meloni pronto per il referendum
Il sondaggio: si può diventare veri sardi Sardi si nasce, ma si può anche diventare: lo dice il 71% delle risposte al questionario sull’identità diffuso dall’Università di Cagliari, nell’ambito di una ricerca in collaborazione con l’ateneo di Edimburgo. Emerge un concetto di «sardità» dinamico e moderno, oltre alla richiesta di maggiori poteri di autogoverno: che sembra però in parte contraddetta dalla pretesa che sia solo lo Stato a pagare la sanità e l’istruzione.
Ieri intanto Doddore Meloni (Malu Entu) ha depositato al tribunale di Cagliari 13mila firme per un referendum consultivo sull’indipendenza: «I sardi decideranno se dipendere da Roma o essere padroni in casa loro».
 
Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
«Veri sardi si diventa» Risposte inattese al sondaggio accademico su identità e autonomia
Il luogo di nascita non conta, ma l’accento è ancora un problema
Dal nostro inviato Giuseppe Meloni
EDIMBURGO Sarà anche vero che tutti i popoli con un forte orgoglio nazionale si assomigliano: ma poi ciascuno è orgoglioso a modo suo. Sardi e scozzesi, per esempio: in comune un accento marcato, che li identifica con chiarezza solare in mezzo a italiani e britannici. Però probabilmente la parlata sarda è ancora fonte di imbarazzo, per qualcuno. Mentre in Gran Bretagna l’accento del nord è diventato persino cool (un giovane italiano direbbe che fa figo ).
IDENTITÀ DINAMICA È una delle curiosità emerse nel seminario congiunto tra l’Università di Cagliari e quella di Edimburgo, dedicato ai temi delle autonomie regionali, che si è svolto poche settimane fa nella capitale scozzese. Ma non è quello sugli accenti il dato più sorprendente. Sembrerà strano, ma sardi si diventa: lo dicono le risposte a una delle tante domande del questionario sull’identità e l’autodeterminazione, diffuso dalla cattedra di Diritto costituzionale dell’ateneo cagliaritano (coordinatore della ricerca è Gianmario Demuro) insieme a quella di Statistica del professor Francesco Mola.
«Si può diventare sardi?», recitava letteralmente il quesito. E tra quelli che hanno compilato il questionario (circa seimila, un numero elevatissimo per una ricerca statistica) il 71% ha risposto sì. Sintomo di un concetto di identità dinamico, non su base etnica.
«D’altra parte in Sardegna, negli ultimi anni, si è affermato un indipendentismo non nazionalista», ha sottolineato Ilenia Ruggiu, docente di Diritto costituzionale, nell’incontro con i colleghi scozzesi. Proprio questi ultimi sono apparsi molto colpiti da quella risposta. «Da noi sono più decisivi i fattori etnici», è stata la considerazione del sociologo Michael Rosie: «Conta dove tu sei e dove sei nato».
MEETING A CAGLIARI La ricerca guidata da Demuro, e avviata tre anni fa grazie a un finanziamento della Regione, mirava a cogliere la percezione dei sardi rispetto all’identità locale e all’autogoverno dell’Isola. Un modo per avere dati concreti, e statisticamente attendibili, su cui basare le famose riforme istituzionali.
È stato quasi naturale cercare una comparazione con la Scozia, terra di forti fermenti indipendentisti. L’ateneo di Edimburgo conduce da anni dei sondaggi sugli stessi temi, e anzi il questionario sardo è in parte ispirato a quelli scozzesi. I risultati definitivi della ricerca saranno resi noti il 30 maggio a Cagliari, in un convegno a cui parteciperà anche il team britannico. Ma tra le anticipazioni si rilevano, appunto, i diversi sentimenti rispetto agli accenti.
SE PARLA GEPPI Una domanda del questionario chiedeva di attribuire un punteggio, da 1 a 10, a sei elementi considerati i più importanti per «sentirsi sardi». Cinque di questi hanno ottenuto un voto di poco superiore o di poco inferiore a 8: essere nati in Sardegna, viverci, conoscerne la cultura, parlare la lingua, avere genitori sardi.
L’unica risposta che si piazza molto sotto (con una valutazione tra il 5 e il 6) è appunto «avere un accento sardo». Gianmario Demuro ipotizza che «ci dia ancora un po’ di fastidio essere identificati in quel modo», in base alla chiusura delle vocali o alle doppie distribuite con generosità. «Era così anche da noi», ha risposto durante il seminario Eve Hepburn, responsabile dell’Academy of Government dell’Università di Edimburgo: «Ma dagli anni ’80 in poi è diventato popolare». Dalle nostre parti non è ancora così, ma forse qualcosa è già cambiato: basta vedere con quale successo porti in tv il proprio forte accento una come Geppi Cucciari.
RIVENDICAZIONI Nel convegno di fine maggio saranno illustrati nel dettaglio anche i risultati della parte del questionario relativa alle istituzioni locali, e alle politiche concrete della Regione. «In generale - ha spiegato a Edimburgo Elisabetta Piludu, ricercatrice di Statistica - gli intervistati riconoscono una difficoltà della Sardegna a gestire la propria autonomia speciale, ma invocano comunque maggiori poteri di autogoverno».
Però non mancano alcuni dati controversi. Come la risposta alla domanda su chi debba provvedere alla spesa per la sanità pubblica e l’istruzione: il Governo o la Regione? Il 59% del campione ha scelto la prima opzione. «Sembra in contraddizione - ha notato Eve Hepburn - con la richiesta di autonomia fiscale che emerge da altre risposte». Perché sognare di far da soli è affascinante, ma forse fa ancora un po’ paura.
   


 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 39 - Cultura-Spettacoli
EUROGRAPHICS
Computer grafica, scienziati a Cagliari 
I massimi esperti mondiali di computer grafica da lunedì 14 a Cagliari per Eurographics 2012. Sono attesi, fra le decine di scienziati, Jacopo Pantaleoni, della Nvidia che ha lavorato a uno dei sistemi di visualizzazione del film Avatar, e Paul Debevec, mago del motion capture, che studia l’illuminazione artificiale e la ricostruzione dei movimenti umani, fra i principali consulenti di Hollywood (suoi gli effetti di Spiderman 2) . A Eurographics interverranno anche Leila De Floriani e Holly Rushmeyer, entrambe esperte di material modeling, studiano la risposta che i materiali danno alla luce, anche in riferimento alle opere d’arte. Quest’anno il convegno annuale della European Association for Computer Graphics (Eurographics) è giunto alla sua 33/a edizione. È organizzato dal gruppo di Visual Computing del Crs4 e Computer Graphics dell’Università di Cagliari. Il via con un’anteprima delle ricerche che verranno presentate nella settimana e la premiazione dei Fellows e dei PhD. I lavori si concluderanno venerdì 18 maggio.
 
 
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 21 - Cultura-Spettacoli
Sassari. Lettere
Le mie scuse al professor Muroni
Stimato professor Muroni, ho letto le sue dichiarazioni sul mancato invito all’iniziativa per il decennale della Facoltà di Architettura. Prima di tutto debbo scusarmi perché l’invito non le è arrivato: ci dispiace. Vorrei spiegarle cosa è successo: noi abbiamo invitato tutti gli amministratori tramite messaggio di posta elettronica; poiché la mancanza di risorse ci impedisce di avere a disposizione un sostegno per l’ufficio stampa, ci siamo arrangiati in modo artigianale con nostri giovani colleghi dottorandi e abbiamo eliminato gli invii per posta ordinaria; può essere successo che l’indirizzo di cui disponevamo fosse non aggiornato e che pertanto la comunicazione non le sia arrivata. Come è noto, nella comunicazione, se il messaggio non arriva è sempre colpa del mittente e mi scuso per non aver fatto quanto avremmo dovuto per accertarci che il messaggio le fosse arrivato. Alla luce della sua comprensibile protesta ho cercato un altro suo recapito e mi è stato fornito il suo indirizzo e-mail privato, al quale ora scrivo. Mi permetta, caro professore, di testimoniare in modo convinto sul ruolo che lei ha sempre avuto di sostegno e appoggio, e di solerte, affettuosa amicizia per la Facoltà, in ogni occasione e circostanza; se può servire a rimediare a questo nostro involontario errore, vorrei invitarla a un incontro con la nostra Giunta nella prossima riunione del 14 maggio. Proprio perché voglio che le mie scuse siano pubbliche e voglio rinnovarle pubblicamente la stima e l’amicizia, mi permetterò di inviare questa mia risposta anche ai media.
Arnaldo Cecchini, Preside Facoltà di Architettura
 
 
11 - La Nuova Sardegna / Pagina 9 - Sardegna
Due colpi di genio degli studenti sardi 
Le celle fotovoltaiche fatte d’uva e il comando vocale per sedie a rotelle: premiati gli istituti industriali Angioy e Giua 
di Paoletta Farina
SASSARI Scienziati in erba crescono in Sardegna. Chi l’avrebbe detto che tanti piccoli geni maturati nei laboratori scolastici dell’isola sarebbero stati premiati per le loro idee originali? E invece è avvenuto al premio Fast (Federazione delle associazione scientifiche e chimiche) del concorso europeo “I Giovani e le Scienze 2012” che si è tenuto a Milano. Talenti che si chiamano Davide, Amir, Gavino, Rambod, Matteo Alessio e Luca. Capaci di stupire una giuria severa e competente con le loro invenzioni nate combinando entusiasmo, passione e gioco di squadra. Un mix che li ha portati a piazzarsi ai primi posti , dopo una selezione che ha visto partecipare 71 progetti da tutta Italia e dall’estero, con 26 selezionati e dieci arrivati nella finale. Finale che ha visto i sardi sbaragliare la concorrenza visto che si sono aggiudicati cinque tra premi e attestati. Un risultato che inorgoglisce quanti, studenti, insegnanti e scuole, hanno faticato per raggiungerlo. Intuizione. Sapevate che un materiale da scarto come le bucce di uva potrebbe essere utilizzato per la produzione di pannelli fotovoltaici? Eureka, e il merito va ai sedicenni Amir Abbas, origini irachene, Gavino Bassu, sassarese doc, e Davide Fadda, di Ittiri, brillanti studenti della III A, specializzazione chimica, dell’Industriale Angioy – e alla loro insegnante di chimica Maria Vincenza Zucca – se quello partito come esperimento si è rivelato un’intuizione scientifica che ha già suscitato l’interesse del mondo accademico. Oltre ad avere vinto il premio che li porterà a rappresentare l’Italia a Bruxelles nell’ambito dell’Expo Science Belgio nell’aprile del 2013. Amir, Gavino e Davide illustrano la loro invenzione come navigati scienzati nel laboratorio della scuola di via Pricipessa Mafalda dove per mesi hanno lavorato anche con l’indispensabile supporto del tecnico Roberto Satta e del professor Mauro Cavatari. «Abbiamo costruito celle fotovoltaiche utilizzando scarti d’uva Cagnulari, forniti dall’azienda Cherchi di Usini – raccontano –. Siamo partiti dal fatto che vengono già realizzate sperimentalmente con mirtilli, materia prima però più costosa. Uva e mirtilli contengono molecole organiche, le antocianine, responsabili di una reazione elettrochimica naturale che permette la trasformazione dell’energia solare in elettrica. Ma mentre i mirtilli producono 60 mV (millivolt) per cella, con le uve siamo riusciti a produrne 400». Sul fotovoltatico da mirtilli sta lavorando l’università romana Tor Vergata, ma la ricerca degli studenti sassaresi si è rivelata di così alto interesse che un professore di Roma è arrivato fino a Milano per congratularsi con loro. In vista una collaborazione. A galvanizzare i ragazzi la professoressa Zucca che crede fermamente nel valore della ricerca applicata. Pure lei ha vinto un premio tra quelli riservati agli insegnanti. «Abbiamo partecipato a uno dei concorsi scientifici che hanno maggiore validità – commenta soddisfatta – perché è l’Unione europea ad organizzarlo e ai nostri ragazzi viene assegnato anche un ulteriore riconoscimento con l’iscrizione all’albo delle eccellenze del ministero della Ricerca scientifica». Terza volta. Per l’istituto Angioy è ancora una conferma delle capacità di investire sui giovani. Basti pensare che per la terza volta escono con gli allori dalla competizione. L’anno scorso fu lo shampo alla cipolla preparato da Michela Sanna, Salvatore Milia e Ilaria Pes a strabiliare. Ma anche nel 2009 fu premiato un loro progetto per il riciclo della plastica. «Cerchiamo di colmare le fragilità nelle materie scientifiche che accomunano gli studenti italiani», dice la preside dell’Iti Marisa Castellini. Ma le gare internazionali sono state anche occasione di divertimento. «Abbiamo insegnato ai nostri amici stranieri a giocare a morra», raccontano i vincitori. E la morra porta fortuna perché l’onore di rappresentare l’Italia al concorso in Belgio spetterà il prossimo anno anche ai ragazzi dell’Iti "Giua" di Cagliari che si erano già fatti conoscere per Gavin, robot quasi imbattibile al classico gioco sardo. Questa volta li ha premiati l’Aica, l’associazione italiana per l’informatica e il calcolo automatico. Nella scuola cagliaritana, grazie al progetto Hilab di ricerca avanzata, si è fatto un altro piccolo miracolo cibernetico con “Sinapsi 2” . «È una scheda elettronica – illustrano Matteo Fenu, 19 anni, Alessio Aramu, di 18 e Luca Raccis, di 20, della 5 B di informatica – che si applica a una sedia a rotelle motorizzata e consente a persone tetraplegiche o affette da patologie gravi degli arti di poter impartire comandi vocali per migliorare la loro autonomia in casa. Prezzo basso. Un dispositivo che ha anche il pregio di costare poco. Appena settanta euro a fronte delle spese di migliaia di euro che le persone disabili spesso sono costrette ad affrontare per ridurre il loro handicap». Sinapsi 2, connessa a un sistema via radio con i dispositivi installati nell’abitazione, permette di impartire alla carrozzina l’ordine di fermarsi in caso di pericolo (una scala o di un muro), di azionare gli elettrodomestici, l’impianto di riscaldamento e l’illuminazione, rispondere al telefono o accendere la televisione. «Un’invenzione, quindi – dicono i ragazzi – che ha anche un’alta valenza sociale». E che è in progress. I ragazzi pensano di collegare ancora più dispositivi e di trasformare la sedia a rotelle in un comodo lettino per i momenti di pausa. «È la dimostrazione di quanto gli alunni sono capaci di fare se vengono invogliati e indirizzati – spiega il professor Antonello Zizi che con il tecnico di laboratorio Elio Masello ha avuto la sua parte di successo –. Così lo studio diventa meno faticoso e più interessante». «Una scuola moderna deve portare avanti la cultura non solo del sapere ma anche del saper fare ai massimi livelli», suggerisce il preside dell’Iti “Giua” Giampaolo Meloni. E allora proviamoci tutti. 
  
    

 
SARDEGNA QUOTIDIANO 
 
12 - Sardegna Quotidiano / Pagina 14 – Cagliari
UNIVERSITÀ DODICI STUDENTI BIELORUSSI
STUDIANO LO SVILUPPO URBANO DI PIRRI
Dodici studenti bielorussi studiano lo sviluppo urbano di Pirri con Creative city: dieci giorni di confronto sulla Vetreria nell’ambito di un programma sperimentale su paesaggi e urbanistica dell’università. Sono in città dal 4 maggio e andranno via lunedì prossimo, i dodici allievi dell’Università Statale di tecnologia di Minsk: mettono sotto la lente pratiche architettoniche, paesaggistiche, urbanistiche e artistiche.
   
          
 
METRO
13 - Metro News / Pagina 6 - Sardegna
I maghi della grafica s’incontrano nell’isola
Cagliari. I massimi esperti mondiali di computer grafica saranno a Cagliari nei prossimi giorni per partecipare a “Eurographics 2012”, l’evento di rilevanza mondiale, organizzato in Europa, che comincia lunedì prossimo e continua fino a venerdì. Tra i più attesi, Jacopo Pantaleoni, che ha lavorato ad “Avatar, e Paul Debevec.

 


QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

 

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