Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
30 April 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Università, ricerca a sorpresa:
«Siamo più sardi che italiani»
Giuseppe Meloni
 
EDIMBURGO Non ci basta più. L'autonomia regionale è una camicia stretta, nove sardi su dieci vorrebbero un governo locale con più poteri. Alcuni di loro si accontentano di una piena sovranità fiscale, altri (addirittura il 40%) si spingono a sognare l'indipendenza. Ma sembra ormai un patrimonio comune la richiesta di un vero autogoverno dell'Isola.
IL RICHIAMO DEL TERRITORIO Lo dice una ricerca dell'Università di Cagliari, presentata nei giorni scorsi a Edimburgo (dove è in corso un lavoro parallelo). Un sondaggio che racconta cose interessanti su noi che viviamo in quest'Isola mediterranea: emerge, per esempio, che tendiamo a sentirci più sardi che italiani. La terra è il richiamo più forte tra gli elementi della nostra identità: più del lavoro o delle idee politiche.
I risultati definitivi saranno resi noti a fine maggio, ma sono pronti i primi conteggi di una ricerca statistica che ha assunto proporzioni mastodontiche: circa 6mila risposte a un questionario con oltre 40 domande sull'identità, l'autonomia, le istituzioni regionali. L'ennesima conferma dell'attenzione di cui godono oggi questi temi: anche se l'idea del lavoro è nata, nella cattedra di Diritto costituzionale della facoltà di Giurisprudenza, già nel 2008, prima dei nuovi fermenti indipendentisti.
PASSAPAROLA Non si tratta, in realtà, di un'indagine sul consenso dell'indipendentismo. Si volevano interrogare i cittadini sulla loro percezione della “specialità” politica della Regione, per avviare una riflessione sulla riforma dello Statuto sardo. «Questioni rilevantissime e di cui si parla da tempo», ha sottolineato nel seminario di Edimburgo Gianmario Demuro, docente di Diritto costituzionale e coordinatore della ricerca: «Però finora nessuno era andato a vedere che cosa ne pensassero i sardi».
Così, con la cattedra di Statistica della facoltà di Economia, è stato formulato il questionario. «Lo abbiamo diffuso via web - prosegue Demuro - ma si è creato un passaparola che non ci aspettavamo. Sono arrivate migliaia di risposte». Quelle complete sono circa 4mila, precisa la ricercatrice Elisabetta Piludu, che con lo stesso Demuro e con Ilenia Ruggiu, docente associato di Diritto costituzionale, ha illustrato il lavoro ai colleghi scozzesi.
L'IDENTITÀ Una mole di dati sorprendente, specie se si considera la complessità del test. Chi ha risposto ha dovuto decidere, scegliendo tra quattordici alternative, gli elementi più rilevanti che definiscono la sua identità. Il fatto di essere sardi è nettamente al primo posto, col 27% delle risposte (avvertenza: proprio perché i dati non sono definitivi, le percentuali finali potrebbero discostarsi lievemente).
L'identità di genere (uomo/donna) si ferma al 23%, seguita (ma da lontano: 10%) dall'essere padre, madre o figlio. La condizione lavorativa non raggiunge l'8. Al quinto posto (attorno al 7) compare l'essere italiani. La collocazione politica di destra o di sinistra si colloca ancora più giù, attorno al 4; la religione al 3.
PIÙ SARDI L'identità territoriale che descrive meglio gli intervistati è quella sarda, per il 28% dei casi, seguita (al 22) dalla propria città o dal paese. Solo terza, al 18%, l'identità italiana, tallonata (17) da quella europea. Quasi un terzo (31%) dice di sentirsi sardo e italiano in egual misura, mentre ben il 38% si considera più sardo che italiano, e il 27% solo sardo. Sommando queste ultime due posizioni, si rileva che per i due terzi la sardità è un sentimento che prevale sull' italianità .
LE ISTITUZIONI Non è che l'autonomia regionale esca granché bene, dalle risposte più politiche: il 94% pensa che l'Isola gestisca con difficoltà la sua specialità, e pochi si sentono «più sardi» quando gli si parla del Consiglio regionale. Eppure ai poteri locali non si rinuncia. Alla domanda «il Consiglio regionale deve avere più poteri?», l'80% è «d'accordo» o «molto d'accordo».
Quanto all'assetto istituzionale, quasi la metà degli intervistati pensa alla Sardegna come una regione d'Italia, ma con una sua assemblea legislativa e una marcata sovranità fiscale. Circa il 30% opta per uno Stato indipendente ma nell'Ue, mentre il 10% spera di staccarsi contemporaneamente da Roma e da Bruxelles: la somma dà un 40% di ipotetico favore indipendentista. Invece il dato di chi pensa che la Sardegna debba avere una sua assemblea ma non poteri fiscali - di fatto la foto dell'attuale sistema - si aggira sul 10%. La richiesta di cambiamento non potrebbe essere più chiara di così.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Referendum
L'esempio della Scozia e del rapporto con Londra
 
In Scozia è da una vita che si discute di poteri locali e indipendenza: e ora la possibilità che Edimburgo si separi da Londra si fa concreta, dopo che lo Scottish National Party ha conquistato la maggioranza nel Parlamento scozzese. Su questo si svolgerà presto un referendum. Quindi non sorprende che, su questi temi, l'Università di Edimburgo conduca da tempo studi e sondaggi approfonditi. «Ma il concetto di indipendenza, oggi, non è più quello di un tempo, anche per il rapporto con l'Ue», dice Eve Hepburn, responsabile dell'Academy of Government (una sorta di dipartimento di scienze politico-giuridiche) dell'ateneo della capitale: «Secondo alcuni sondaggi, il 35% degli scozzesi potrebbe essere favorevole a una vera separazione, ma è superiore al 50% il dato di quelli che chiedono più marcati poteri di autogoverno».
Dati in fondo non dissimili da quelli che stanno venendo fuori dalla ricerca cagliaritana, ispirata a quelle scozzesi. Eve Hepburn conosce bene la realtà sarda, dopo alcuni periodi di studio e di lavoro nell'Isola: «Da voi - riflette - si sta affermando una sorta di identità cosmopolita, anche per via della collocazione nel centro del Mediterraneo». (g. m.)
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Convegno
Entro maggio i risultati definitivi dell'indagine
 
Qualcuno alla fine lo ha chiesto, ai sardi: cosa pensate dell'autonomia regionale? E questa benedetta indipendenza vi interessa, o no? Perché finora tutti a parlare, a immaginare: ma nessuno aveva fatto la cosa più normale, nel terzo millennio, cioè un sondaggio serio, con tutti i crismi statistici. Ci ha pensato l'Università di Cagliari, con una ricerca avviata nel 2009 dalla cattedra di Diritto costituzionale e finanziata dalla Regione (55mila euro in tre anni, compresa la pubblicazione finale).
La collaborazione con la Scozia non è casuale: l'indagine si ispira a quella avviata negli anni '90 a Edimburgo per scrutare i sentimenti di un popolo con forti pulsioni indipendentiste. I dati completi, comparati tra i due Paesi, saranno presentati a Cagliari a fine maggio.
Impressionante il dato delle 6mila risposte pervenute: di solito i sondaggi su base nazionale si limitano a campioni di un migliaio di individui. In questo caso, per ottenere risultati realmente rappresentativi della popolazione sarda, la cattedra di Statistica ha aggiunto alle risposte online numerose interviste dirette, con criteri casuali, per raggiungere le fasce sociali (ad esempio gli anziani) meno attive sul web. (g. m.)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Provincia Ogliastra (Pagina 29 - Edizione CA)
Al premio San Giorgio trionfano i fiori
LANUSEI. Celebrazioni per l'anniversario del festival letterario dedicato al primo vescovo
 
Una nuova specie botanica per vincere il premio San Giorgio. Carmine Scudu e Giovanni Nieddu si sono aggiudicati il primo premio tra le opere edite, alla ventesima edizione del concorso letterario intitolato al primo presule d'Ogliastra.
MEDAGLIE D'ORO I due ricercatori hanno convinto la giuria con l'opera Percorsi botanico-naturalistici dell'Ogliastra, dal mare alla montagna , che vanta l'autorevole prefazione di Mauro Ballero, direttore del dipartimento di Scienze botaniche all'Università di Cagliari, uno che di Ogliastra se ne intende. Il fiore all'occhiello (è il caso di dirlo) della ricerca di Scudu e Nieddu è la scoperta della Centaurea magistrorum, una nuova specie rinvenuta in territorio di Villagrande.
Un'altra Nieddu, Susanna, giovane laureata in Scienze teologiche, è stata invece premiata nella sezione opere inedite per la tesi su monsignor Giorgio Manurrita, vescovo della Diocesi di Lanusei. La ricercatrice di Arzana ha ripercorso l'opera del presule che resse la cattedra ogliastrina dal 1838 al 1844.
LA COMMISSIONE La giuria, formata da Vinicio Orrù, Mario Scudu e dal direttore di Rai Sardegna, Romano Cannas (presidente), ha voluto dare una menzione speciale anche a Daniela Manca per il romanzo Ecco Ina e a Roberto Piras per Il mio camminare insieme .
Durante la serata, per la quarta volta da quando il premio San Giorgio è stato istituito, sono stati premiati anche gli audiovisivi. Quest'anno il riconoscimento è andato a pari merito a due opere dedicate ad altrettante manifestazioni promozionali del territorio ogliastrino: Sa coja antiga di Ussassai e Su biginau antigu di Tertenia.
IN PLATEA Alla manifestazione erano presenti rappresentanti dell'amministrazione provinciale, il presidente Bruno Pilia e l'assessore Andrea Crisponi, i sindaci di Lanusei, Ilbono e Arzana. A rappresentare il Comune di Tertenia, c'erano l'attuale primo cittadino, Luciano Loddo, e il suo predecessore Guido Pisu, promotore del documentario vincitore, che ha tirato le orecchie alle scuole ogliastrine, poco attente alle tante realtà culturali esistenti in Ogliastra, a cominciare dal museo intitolato ad Albino Manca, vanto del paese costiero. Una ricchezza culturale messa ancora una volta in evidenza dal vescovo, monsignor Antioco Piseddu, che sulla cultura come aggregatore sociale aveva creduto fin dai primi anni del suo episcopato. A lui sono state affidate le conclusioni, per quello che potrebbe essere l'ultimo premio San Giorgio da vescovo della diocesi. È imminente, infatti, il pensionamento del monsignore.
I SALUTI La presidente dell'associazione culturale Ogliastra, Anna Maria Piga, ha consegnato gli attestati ai vincitori delle edizioni precedenti, venuti a rendere omaggio alla manifestazione nel suo ventennale, celebrato anche attraverso le immagini della prima edizione che si tenne nell'aula consiliare. Ad allietare la serata, tre giovani talenti ogliastrini del pianoforte: Ilaria Dei, Silvia Lara e Andrea Usai.
Francesco Manca
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 10 - Ed_Cagliari
Il lavoro e la riforma degli uffici
Intervista all’economista Schivardi: «L’ostacolo principale è la burocrazia»
di Sabrina Zedda
 
CAGLIARI Che si potesse fare di meglio è fuori dubbio, eppure alla riforma del mercato del lavoro targata Monti un merito va riconosciuto: spezza col passato, migliorando la cornice di riferimento. A dirlo è Fabiano Schivardi, docente di Economia politica nella facoltà di Scienze Politiche di Cagliari.
Che cosa la rende perplesso della riforma?
Credo che potesse essere più decisa. E in effetti all'inizio era così. Strada facendo si sono persi dei pezzi. Può spiegarsi meglio?
L'obiettivo era: meno contratti precari. Dato che negli ultimi vent'anni c'è stato uno spostamento dei redditi dai giovani agli anziani, garantendo i già garantiti, si è voluto redistribuire l'onere creando maggiore rigidità in entrata e più flessibilità in uscita.
Poi che cosa è successo?
Siamo passati da un punto in cui il testo della riforma in questo senso era piuttosto deciso a uno in cui si sente chiaramente il lavoro di contemperamento di obiettivi diversi, specie degli industriali.
Che cosa cambierà nei meccanismi di ingresso al lavoro?
Si renderà un po' più costoso l'uso dei contratti a tempo determinato. La flessibilità in entrata era troppa. Non si corre il rischio che le imprese abbiano paura di nuove assunzioni?
Il rischio c'è ma è contemperato dal fatto che aumenta la rigidità in uscita.
Come giudica i nuovi ammortizzatori sociali?
L'auspicio è che gli ammortizzatori siano più universali di quanto non lo siano ora: con la cassa integrazione le parti sociali, che sono anche i politici oltre che i sindacati, siedono al tavolo ed esercitano il loro potere... Conservare il posto sarà più difficile?
L'ambiente economico e le aspettative di vita sono cambiati: 45 anni nel mercato del lavoro è un tempo lunghissimo e pensare che l'impiego sarà uno solo è irrealistico.
L’articolo 18 è un ostacolo?
A parte che non si spiega perché dovrebbe disturbare gli investitori stranieri e non quelli locali, direi che se si dovesse fare una classifica dei disincentivi agli investimenti l'articolo 18 non sarebbe al primo posto. Prima ci sono la burocrazia, l'incertezza del diritto, la politica...
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 10 - Sardegna
Un sardo guida la rete sportelli della Deutsche
 
CAGLIARI Deutsche Bank, il colosso tedesco, amplia la sua attività in Sardegna. Presente a Cagliari dalla fine degli anni Ottanta, ha inaugurato di recente il suo primo sportello a Olbia e sta aprendo a Sassari. Il responsabile della rete sportelli di Deutsche Bank è Silvio Ruggiu, cagliaritano, laurea in Economia all’Università di Cagliari, entrato in Deutsche Bank nel 1993: «La Sardegna può uscire bene dalla crisi», afferma, «l’isola vista da parte delle banche ha tante potenzialità. E poi ci sono dei numeri interessanti, come il rapporto del debito delle famiglie che non è certo altissimo, e questo induce a usare gli occhiali rosa». L’apertura di due sportelli nel Nord Sardegna rientra in un programma di crescita della Deutsche Bank che negli ultimi due anni ha aumentato la sua presenza in tutto il Paese superando quota 300 sportelli. Tra i fattori che hanno spinto la banca tedesca a investire nel Nord Sardegna -spiega Silvio Ruggiu - ci sono la vivacità e la dinamicità del territorio. «Ci rivolgiamo sia a lle famiglie che alle imprese», afferma Ruggiu. Secondo Deutsche Bank Olbia-Tempio è la seconda tra le province sarde per crescita dei depositi bancari delle famiglie (+12%) dopo il Sulcis (+19% e 620 milioni di euro).

Questionnaire and social

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