Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
22 April 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

 
L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
Si vola sempre più low cost
Dal traffico delle compagnie a basso costo nel periodo 2010-2013 un ritorno pari a 7,5 miliardi di euro per le attività economiche dell'Isola
 
Ormai in Sardegna si vola sempre più “low cost”. Nel 2011, su oltre 7 milioni di passeggeri sbarcati nell'Isola, 2,4 milioni hanno utilizzato le compagnie a basso costo. E pensare che nel 2006 il numero di viaggiatori a caccia di risparmi si fermava a quota 937 mila unità (su un totale di 5,3 milioni). A parlarne è l'assessore regionale dei Trasporti, Cristian Solinas, durante il quinto congresso internazionale del diritto aeronautico, organizzato dal preside della facoltà di Giurisprudenza di Cagliari, Massimo Deiana.
I BENEFICI Insomma, negli ultimi anni una marea di turisti - e non solo - si è riversata sull'Isola. E tanti altri arriveranno fra il 2012 e il 2013. Solinas ha snocciolato alcuni dati per dimostrare quali saranno i benefici, in termini di ricchezza prodotta, sul sistema economico sardo. «L'impatto dello sviluppo del traffico low cost nel periodo 2010-2013», dice l'assessore, «sarà pari a 7,5 miliardi di euro, che è il risultato del reddito generato nei prossimi anni grazie agli arrivi nei tre aeroporti sardi: Algero, Elmas e Olbia».
L'ANALISI Solinas, prendendo come riferimento uno studio del Crenos, ha calcolato i vantaggi economici sulle società di gestione degli scali (in base alle proiezioni di ricavi in termini di diritti e tasse aeroportuali legate al numero di passeggeri) sugli aeroporti (in base alle previsioni di introiti dalle tariffe di approdo e di decollo degli aerei) e sul settore turistico in generale. Proprio sul comparto delle vacanze l'analisi si è fatta più dettagliata. «Abbiamo considerato da una parte i turisti low cost italiani e stranieri per cui sono previsti una spesa giornaliera media di 72,4 euro e un permanenza di cinque notti», spiega Solinas. «Dall'altra, abbiamo analizzato i passeggeri che vengono in Sardegna per visitare parenti o amici, per i quali la spesa giornaliera arriva a 56,3 euro, in quanto spendono meno per stare sempre cinque giorni». Dalla combinazione di questi elementi, l'assessore dei Trasporti ha ricavato l'incremento di ricchezza in quattro anni: appunto pari a 7,5 miliardi.
GLI AIUTI Il giro d'affari delle low cost ha convinto la Regione a continuare sulla strada degli aiuti, calcolati in poco più 21 milioni erogati al settore ogni anno (nel 2011, 2012 e 2013). «Appena sono arrivato in assessorato», sottolinea Solinas, «ho notificato alla Commissione europea la legge regionale numero 10, quella che assegna incentivi agli scali per la destagionalizzazione dei collegamenti aerei isolani», un sostegno che permette tariffe aeroportuali più convenienti per le compagnie low cost. «Siamo convinti», aggiunge Solinas, «che non si tratti di aiuti di Stato contro la libera concorrenza. Nelle legge numero 10 ci siamo rifatti a una comunicazione della Commissione che consente contributi nel caso in cui le attività degli aeroporti abbiano un interesse economico generale. A giorni», precisa l'assessore, «ci attendiamo l'ok dalla Ue».
LA TRASPARENZA Massimo Deiana, preside di Giurisprudenza, non nasconde i suoi dubbi «sulla liceità» degli aiuti regionali: «I rapporti fra low cost e società di gestione non sono improntati sulla trasparenza. E non è un caso che i concorrenti delle compagnie a basso prezzo lamentino discriminazioni e disparità di trattamento in ambito tariffario e sui servizi offerti». Non solo. Deiana ritiene che spesso «si finanzino collegamenti che non sono poi così appetibili. A volte», provoca l'esperto, «mi sembra che si tratti di procreazione assistita di domanda di trasporto».
LA CONTINUITÀ TERRITORIALE Di parere opposto Solinas: «Non bisogna confondere i servizi delle low cost con quelli offerti dalle compagnie di linea. La Sardegna ha bisogno di entrambi». Solinas ha poi risposto alle critiche dopo il flop della gara sulla continuità aerea (andata deserta) su Roma e Milano. «È successo anche alle rotte siciliane, con l'Enac che dice - confermando la nostra idea - che farà una trattativa privata. Ora chi ci ha infamato dovrebbe chiedere scusa. La verità», conclude, «è che siamo davanti a un problema nazionale e comunitario, perché nessun vettore sta partecipando alle gare della continuità. Basta strumentalizzazioni: dobbiamo trovare soluzioni immediate».
Lanfranco Olivieri
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Seminario
La lezione di un grande studioso della memoria
Graham Hitch, uno dei massimi esperti di memoria a livello mondiale, terrà un seminario martedì alle 16 nell'Aula degli Specchi di Scienze della Formazione (polo di Sa Duchessa) dell'Università. Il suo modello teorico, elaborato con Alan Baddeley, è dal 1974 un punto di riferimento fondamentale non solo per gli psicologi, ma anche per neuroscienziati, educatori, logopedisti e tutti coloro che sono interessati al ruolo della memoria.
Hitch - che insegna all'Università di York, in Inghilterra, dove dirige il dipartimento di Psicologia - è in città come visiting professor. Il seminario è organizzato dalla facoltà di Scienze della formazione, collegato in particolare alla cattedra di Psicologia generale della docente Maria Pietronilla Penna. È un evento unico nel panorama accademico italiano: Hitch è infatti autore di uno dei cento lavori scientifici più rilevanti del XX secolo. L'articolo scritto con Baddeley e pubblicato nel 1974 sul modello di Working memory da loro elaborato è stato giudicato come uno dei 100 lavori più influenti delle Scienze Cognitive nel XX secolo.
 

LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Ed_Cagliari
Progetto Master & Back, il sogno diventa una beffa
I fondi per le borse di studio stanziati in ritardo, quando i percorsi sono già iniziati Le somme potevano essere anticipate e rimborsate: i candidati non lo sapevano
Chi parte non torna, poco lavoro nell’isola
Partire per ritornare. Con questo obiettivo l’ex giunta regionale guidata da Renato Soru aveva inventato il progetto Master & Back: i ragazzi sardi vanno a formarsi in prestigiose università italiane o all’estero e poi rientrano per spendere la loro professionalità nell’isola. Non sempre accade. Perché alla fase Master spesso non segue quella del Back. Per due ragioni: perché i fondi a disposizione non bastano per soddisfare i percorsi di rientro e perché i laureati sardi non sono disposti ad accontentarsi. Dopo avere fatto esperienze importanti all’estero, non accettano di lavorare per imprese piccole e dal futuro incerto. Ecco perché sono tanti quelli che partono ma nell’isola non rientrano più. (si. sa.)
di Silvia Sanna
 
SASSARI Avrebbero dovuto avere la sfera di cristallo per leggere nel futuro e sapere così che i fondi per il loro master, prima o poi, sarebbero arrivati. Invece l’hanno scoperto da una telefonata arrivata solo ai primi di aprile. In quel momento hanno capito di essere stati beffati. La storia riguarda il progetto regionale del Master & back, i fondi destinati all’alta formazione di laureati che dopo avere maturato competenze fuori dall’isola, provano a spendere in Sardegna la professionalità acquisita. Per il gruppo di studenti sardi beffati il problema non si pone. Loro sono stati tagliati fuori dall’inizio: niente master e niente back. Colpa della burocrazia che viaggia lenta e della politica che tira fuori i soldi quando è tardi. Il master-beffa. La storia nasce all’inizio del 2011, quando la Regione pubblica i bandi per il Master & Back 2012. Due scadenze per la presentazione delle domande: 31 agosto e 30 novembre. Cinque milioni di euro a disposizione, 100 le borse di studio finanziabili più 20 dottorati di ricerca. Limite d’età: non avere compiuto 36 anni. Francesca Maddalena, che alla data di pubblicazione del bando ha 35 anni, non ci pensa due volte. Di Tissi, laureata in giurisprudenza, praticante legale, nel curriculum un master nel 2004-2005 a Venezia su “Emigrazione e trasformazioni sociali”, Francesca ha un sogno: lavorare nel campo della cooperazione internazionale. Per questo si illumina quando nel bando della Regione, settore Scienze Sociali, individua un master che sembra fatto apposta per lei: management delle imprese sociali, non profit e cooperative. La sede è l’Università Bocconi di Milano, la durata è 1 anno: dal 31 gennaio 2012 al 31 gennaio 2013. Un totale di 1500 ore, 576 di didattica, il resto di tirocinio. Il costo del master è 13mila euro, 15 le borse di studio finanziabili. Francesca Maddalena, che sogna di collaborare con non profit prestigiose come Emergency o Amref, ci prova. Nella consapevolezza di avere 35 anni, dunque per lei potrebbe essere l’ultima occasione. Presenta la domanda e viene chiamata per il colloquio alla Bocconi. «È andata bene – racconta –, il 7 ottobre del 2011 è arrivata la conferma: ammessa». Gli esclusi. La brutta sorpresa arriva a dicembre, quando nel sito della Regione vengono pubblicate le graduatorie. Francesca Maddalena si classifica al 33° posto, dal momento che le borse finanziabili sono 15 dovrebbe sborsare di tasca sua i 13mila euro richiesti. Non può permetterselo. Subito dopo, la polemica sollevata dai ragazzi del comitato Master & Back spinge la Regione a stanziare fondi aggiuntivi: a fine dicembre arriva la delibera che prevede la destinazione di 18 milioni ai percorsi di alta formazione. Ma il finanziamento è riservato ai back, non ai master. Ai primi di marzo, però, Francesca scopre in via ufficiosa che una quota del finanziamento potrebbe essere utilizzata per i master. Allora chiama la Bocconi: da Milano arriva la seconda doccia fredda. «Mi hanno detto che il master, come previsto, era iniziato il 31 gennaio, e che 200 ore di didattica si erano già svolte perché a febbraio il programma prevedeva il full time. La conclusione: “Le sconsigliamo di iniziare a frequentare in questa fase, perché l’Università non potrebbe rilasciarle il diploma”. A quel punto – dice Francesca – mi sono arresa». La sorpresa. Poi, il 4 aprile, riceve una telefonata dall’Agenzia regionale per il lavoro di Cagliari. Le chiedono se sta frequentando il master, Francesca risponde di no perché non aveva ottenuto la borsa di studio. La replica: “Peccato, se avesse deciso di frequentarlo avrebbe ricevuto il finanziamento”. Francesca si arrabbia, capisce che c’è qualcosa di poco chiaro. E ha ragione. È successo questo: solo a metà marzo, con l’approvazione della finanziaria, il consiglio regionale ha stabilito di destinare 3,5 milioni ai master di alta formazione e di scorrere le graduatorie degli idonei non beneficiari di borsa di studio. Per questo oltre che Francesca, l’Agenzia regionale per il lavoro contatta tutti i candidati esclusi: tra loro, qualcuno che ha deciso di autofinanziarsi il master, scopre con piacere che la somma sarà rimborsata. La maggioranza (come Francesca) invece aveva rinunciato. E ora che succede? Da una parte un gruppo di studenti su tutte le furie, dall’altra soldi stanziati (in ritardo) e al momento inutilizzabili perché i master sono già iniziati. Che fare? Dall’Agenzia regionale per il lavoro spiegano: «Quando sono state pubblicate le graduatorie non si poteva sapere che a metà marzo la Regione avrebbe stanziato altri fondi. Ora stiamo cercando una soluzione che consenta di non creare disparità tra i candidati». Significa questo: con i fondi a disposizione si cercherà di garantire agli esclusi la partecipazione a un master di pari livello. Ma bisognerà tenere conto anche di un altro aspetto: c’è chi, come Francesca Maddalena, nel frattempo ha superato l’età limite fissata nel bando, cioè i 35 anni. E neanche questa può, ovviamente, essere considerata una colpa.
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Ed_Cagliari
Memoria, il luminare Hitch in città per un seminario
 
CAGLIARI Graham Hitch, uno dei massimi esperti di memoria a livello mondiale, terrà un seminario martedì 24 aprile alle 16 nell’aula degli specchi di Scienze della formazione (polo di Sa Duchessa) dell'Università. Il suo modello teorico, elaborato con Alan Baddeley, è dal 1974 un punto di riferimento fondamentale non solo per gli psicologi, ma anche per i neuroscienziati, educatori, logopedisti e tutti coloro che sono interessati al ruolo della memoria di lavoro nell'apprendimento e nei compiti che si svolgono nella vita quotidiana. Hitch che, attualmente, insegna all’Università di York (Uk) dove dirige il dipartimento di Psicologia, è in città come visiting professor. Il seminario è organizzato dalla facoltà di Scienze della Formazione ed è collegato alla cattedra di Psicologia generale della professoressa Maria Pietronilla Penna, e si intitola “Visual working memory and attention”. Hitch è anche autore di uno dei cento lavori scientifici - pubblicato nel 1974 - considerati più rilevanti del XX secolo in quanto valutato come uno dei più influenti nelle Scienze Cognitive.
 

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