Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
20 March 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Commenti (Pagina 13 - Edizione CA)
Vecchio modello universitario
Atenei non più luoghi d’eccellenza e selezione
Il livello della ricerca e dell’insegnamento nelle università italiane è scarso. È quello che risulta dalla valutazione fatta da più di 17 mila docenti universitari di 149 Paesi e pubblicata qualche giorno fa sulla rivista inglese Times Higher Education. Nessun ateneo nostrano è tra i primi cento per reputazione mentre abbondano le università americane, inglesi, giapponesi e non mancano atenei cinesi e di Singapore.
Colpa dei tagli e della cronica mancanza di fondi, soprattutto nei settori della ricerca, con sempre più “cervelli” costretti a migrare per esprimere pienamente le proprie potenzialità. Ma non solo. È proprio il modello universitario italiano a non funzionare. Il mondo accademico nostrano è quanto di più sclerotizzato e immobile si possa immaginare, con docenti che una volta conquistata una cattedra la mollano solo per la panchina dei giardinetti dove trascorrere la pensione. Magari poi venendo sostituiti da figli e nipoti che perpetuano quelle dinastie universitarie che tanto proliferano qui da noi.
A questa mancanza di ricambio e quindi di sana competizione tra il corpo docenti, si somma il fatto che la nostra università non è più concepita da decenni oramai come luogo di eccellenza e di selezione, in cui i meriti e le capacità degli studenti vengano messi alla prova e valorizzati, anche a costo che qualcuno si perda per strada e decida di fare altro nella vita. Viceversa, in nome di un malinteso e demagogico principio di uguaglianza per il quale la meritocrazia e la selezione sono sempre e comunque un delitto, gli atenei si sono trasformati in diplomifici, dove i giovani raggiungono titoli accademici, specializzazioni e master quasi per inerzia, come in una sorta di percorso che deve essere uguale per tutti e privo di ostacoli. L’unico principio alla base del modello di università sembra essere quello di tenere le nuove generazioni il più a lungo possibile lontane dal mercato del lavoro. Dove, invece, la selezione c’è e, non a caso, le lauree nostrane servono molto poco a trovare occupazione.
Roberto Roveda
 
 
2 - L’Unione Sarda / Provincia di Cagliari (Pagina 32 - Edizione CA
D. De Maria
Militare morto: dieci borse di studio
Dieci borse di studio per ricordare Giuseppe Atzeri, il militare di Domus de Maria morto dieci anni fa dopo un incidente nella caserma di Bologna in cui prestava servizio. Per tenerne vivo il ricordo, il Comune ha deciso di premiare gli studenti universitari più meritevoli con un premio che porterà il suo nome. Per poter partecipare è necessario risiedere in paese da almeno un anno, essere stati iscritti all’anno accademico 2010-2011 in una università italiana e avere superato almeno tre esami, non essere fuori corso. Il valore di ogni borsa di studio è di 500 euro. La graduatoria sarà stilata sulla base della votazione media conseguita per i tre esami indicati nel modulo o il voto di laurea. Domande all’Ufficio protocollo del Comune entro il 13 aprile compilando il modulo disponibile nell’Ufficio servizi sociali. (i.s.)
   


 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
3 - La Nuova Sardegna / Pagina 35 - Cultura e Spettacoli
PRIMA 
«Fratelli Karamazov», debutto al Massimo 
CAGLIARI. Il capolavoro del grande Dostoevskij approda domani al Massimo nell’adattamento curato per conto del Teatro di Sardegna dal regista Guido De Monticelli che ne ha curato anche la drammaturgia in tandem con Roberta Arcelloni. L’allestimento - coprodotto dallo Stabile di Sardegna e il Metastasio di Prato - resta in scena fino al 27 marzo (per il circuito Cedac dal 21 al 24 alle 20,45, il 23 anche alle 16 e il 25 alle 19, mentre per la Stagione dello Stabile resta il 26 e 27 alle 21) per replicare poi a Prato dall’11 al 22 aprile. Anche in questo caso com’è accaduto nel «Giadino dei ciliegi» diretto da Paolo Magelli, si sono unite assieme e sarà anche l’appuntamento serale del festival di Filosofia previsto a Cagliari dal 24 al 27 marzo. In scena tra gli altri Valentina Banci, Francesco Borchi, Daniel Dwerryhouse, Corrado Giannetti, Cesare Saliu, Maria Grazie Sughi, Luigi Tontoranelli, Mauro Malinverno.
 
 
4 - Pagina 15 - Gallura
Beni culturali più visitati, il nuraghe della Prisgiona scala la classifica sarda 
La soprintendente Antona è stata la prima a credere nel sito 
ARZACHENA. Scala la classifica dei beni culturali più visitati in Sardegna e ottiene un indice di gradimento superiore a siti e musei dalla storia consolidata. Il complesso nuragico della Prisgiona, con 40 mila presenze è all’ottavo posto della classifica del Crenos, il centro ricerca delle università di Cagliari e Sassari. Al primo posto un altro gioiello della Gallura, il compendio garibaldino con 109 mila 919 visitatori.
Il nuraghe della Prisgiona, uno degli ultimi tesori archeologici venuti alla luce in Sardegna, ha già un posto d’onore nella classifica sarda. È preceduto solo dal museo garibaldino della Maddalena, dal nuraghe di Barumini, da Pula, dall’area archeologica di Tharros, dal museo del Mediterraneo di Castelsardo, dal museo delle tradizioni popolari di Nuoro e da Torralba. Ma a differenza degli altri beni culturali presenti nella graduatoria stilata dal Crenos, la Prisgiona non si chiude con gli ombrelloni. La fabbrica della cultura sulla collina di Capichera resta aperta tutto l’anno. Tre le guide a servizio dei visitatori, a cui se ne aggiunge una quarta nel periodo estivo. La Geseco, la municipalizzata comunale, gestisce direttamente il sito archeologico su cui per prima ha creduto la responsabile della Soprintendenza per i beni archeologici, Angela Antona. «Questo risultato ci riempie di gioia - spiega la direttrice Geseco, Rita Asara - e conferma la bontà dell’investimento fatto in questi anni. Come Geseco gestiamo direttamente il sito. Gli altri sono affidati a delle cooperative. Abbiamo capito da subito le potenzialità della Prisgiona e il fascino che la sua storia poteva esercitare sui turisti. Ecco perchè abbiamo deciso di fare uno sforzo e tenerlo aperto tutto l’anno. Il riscontro è stato immediato e il numero dei visitatori è in crescita. 40 mila in un anno sono un ottimo risultato. I b&b e gli alberghi aperti tutto l’anno hanno inserito la visita al nuraghe nella loro offerta turistica. Raccogliamo anche i frutti di una continua promozione sulla rete. Il nostro profilo Facebook ha migliaia di contatti».
Il biglietto di ingresso low cost è un altro complice del boom di visitatori. Solo 3 euro 50 per ascoltare l’affascinante storia della Prisgiona raccontata in quattro lingue dalle guide e percorrere l’antico sentiero che collega il nuraghe con la tomba dei giganti di Coddu Ecchju. 70 mila gli euro che il Comune spende per mantenere accesa la sua industria della storia. «A settembre partiranno i nuovi scavi autorizzati dal ministero - conclude Asara -. Abbiamo chiesto di inserire nei nuovi pacchetti turistici anche le visite a scavo aperto. Una novità di sicuro richiamo».
 
 
5 - Pagina 8 - Oristano
MACOMER 
Oggi un convegno sui servizi sociali 
MACOMER. In occasione della giornata internazionale del Servizio sociale l’Ordine regionale dei servizi sociali e l’Università di Sassari hanno organizzato per oggi, dalle 9.30 alle 17.00 nelle Caserme Mura, il convegno “Il servizio sociale nell’attuale panorama socio-economico e culturale”. (p.m.s.)
  
  

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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