Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 March 2012

 


RASSEGNA STAMPA A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro (Pagina 25 - Edizione NU)
UNIVERSITÀ. Incontro a Cagliari
Nel corso infermieri a Nuoro possibili solo trenta iscrizioni
 
Il corso di laurea in Scienze infermieristiche a Nuoro non può raddoppiare gli iscritti. Lo ha ribadito ieri a Cagliari il rettore dell’Università Giovanni Melis incontrando Caterina Loi, commissario del Consorzio universitario. A dimostrare l’attenzione dell’ateneo per il Nuorese, all’incontro hanno partecipato anche i presidi delle facoltà di Medicina Mario Piga e Scienze politiche Paola Piras. Attenzione che non può superare però la normativa nazionale e i tagli della Riforma Gelmini che, si legge in una nota diramata dall’Università, «non consentono ulteriori ampliamenti dei corsi di laurea presenti a Nuoro. La forte contrazione degli organici e i più stringenti requisiti sulla docenza minima hanno imposto in tutti gli atenei un significativo processo di razionalizzazione dei corsi».
Caterina Loi ha chiesto il raddoppio da 30 a 60 di Scienze infermieristiche. Ma - come si legge nel comunicato - l’Università di Cagliari ha potuto solo «confermare gli impegni assunti». Gli stessi numeri inoltre non sembrerebbero puntellare la richiesta di potenziamento. Dei 30 aspiranti infermieri iscritti al primo anno, sono 11 risiedono nella provincia di Nuoro (appena 3 in città). Paradossalmente quindi l’Università di Cagliari fa concorrenza a se stessa tra la sede centrale e quella barbaricina. Negli ultimi tre anni poi, sono 37 su 289 gli infermieri del Nuorese che si sono laureati globalmente nei corsi di Cagliari e Nuoro.
Durante l’incontro il rettore Melis ha ricordato che sono iscritti all’Università di Cagliari più di quattromila residenti nel Nuorese e nell’Ogliastra, sollecitando la collaborazione del Consorzio per allestire, almeno a Nuoro, un centro di supporto per sostenere la didattica e lo studio, in cui realizzare - con l’impiego di qualificato personale locale - funzioni di tutoraggio e raccordo didattico con la sede centrale, rivolto in particolare agli studenti pendolari e ai lavoratori. Tale struttura - in cui far convergere con appositi strumenti tecnologici corsi di riallineamento, prove di idoneità e gli insegnamenti in modalità e-learning delle più importanti discipline dei primi anni dei corsi di laurea. «Ci auguriamo - è il commento del professor Giovanni Melis - che la disponibilità alla collaborazione a sostegno dei giovani universitari nuoresi possa costituire la base comune per concorrere con l’Ateneo a sostenere lo sviluppo del territorio».
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Scienze (Pagina 55 - Edizione CA)
Astronomia
Via al collaudo del Radiotelescopio della Sardegna
 
A Prano Sanguni, 35 chilometri da Cagliari, sono terminati i lavori per la realizzazione del Sardinia Radio Telescope. Il 15 febbraio è stato chiuso il cantiere e inizia ora la fase di collaudo dello strumento. «Quel che resta da fare sono tutte le tarature e le calibrazioni del “motore” di questa macchina», spiega Andrea Possenti, direttore dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Cagliari. «Motore ovviamente in senso lato, giacché parliamo di un’antenna pensata per raccogliere radioonde provenienti dal Cosmo. Alla fine delle attività di calibrazione arriveremo finalmente al momento più emozionante: catturare la prima onda proveniente da un corpo celeste». Lo strumento è stato realizzato per applicazioni che vanno dalla radioastronomia, alla geodinamica alle scienze dello Spazio, ed è in grado di ricevere le onde radio con frequenza compresa tra 0,3 e 100 gigahertz.
Finanziato principalmente dal ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, dall’Agenzia spaziale italiana e dalla Regione, consiste in una parabola di 64 metri di diametro, la seconda più grande al mondo “attiva”, cioè in grado di mantenere la sua forma annullando le sollecitazioni dovute alla forza di gravità e al vento. «Grazie alla sua capacità di captare le sorgenti radio più deboli, darà un significativo impulso nelle ricerche su quasar, pulsar, nuclei galattici attivi e radiogalassie», sottolinea Luigina Feretti, direttrice dell’INAF-Istituto di Radioastronomia e presidente del Board di gestione di SRT. «E, come già avviene per le antenne INAF di Medicina e Noto, sarà inserito nella rete europea e mondiale per osservazioni radioastronomiche congiunte nota come VLBI (Very Long Baseline Interferometry)».
(G. R.)
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 9 - Edizione CA)
Nuove Rsu
Pubblico impiego, vince la Cisl
 
La Cisl-Funzione pubblica ha rivendicato la vittoria nelle elezioni per le Rsu, confermandosi primo sindacato nel pubblico impiego. «È questo il risultato che viene fuori con la scrutinio dei voti - dice il segretario di categoria Davide Paderi - il risultato è omogeneo su tutti i territori e dimostra il successo delle liste e dei candidati della Cisl nei vari comparti e settori».
Secondo le prime analisi la Cisl avrebbe ottenuto voti maggiori rispetto agli iscritti, consolidando il primato della precedente tornata elettorale, datata 2007: «Nei prossimi giorni faremo un’analisi nel dettaglio delle singole realtà. Prosegue, dopo questo risultato, con maggiore convinzione e responsabilità, il percorso della Cisl - continua Paderi - un cammino talvolta controcorrente rispetto alle proposte impercorribili o alle proteste senza proposta».
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 20 - Edizione CA)
Tre considerazione dopo i dati
Politica energetica latitante da tempo
Carlo Stagnaro *
 
Sulle ali dei prezzi del petrolio cresce la fattura energetica italiana, cioè la cifra che il nostro paese deve pagare all’estero per soddisfare il suo fabbisogno di energia. Secondo uno studio dell’Unione petrolifera nel 2011 abbiamo speso il 19 per cento in più dell’anno precedente, raggiungendo la cifra record di 63 miliardi di euro, di cui circa 35 riconducibili al solo greggio. Seguono, per importanza, il gas metano (21 miliardi), il carbone (2,9 miliardi), i biocarburanti (1,2 miliardi).
Cosa suggeriscono questi dati? Anzitutto una curiosa coincidenza: la spesa per il petrolio è pari al gettito delle accise sui suoi derivati, dunque inferiore alla somma che l’erario ricava (che incorpora anche l’Iva). Secondariamente, ne emerge l’immagine di un’economia fortemente dipendente dall’approvvigionamento estero. Questo è inevitabile, in certa misura, per un paese povero di risorse, ma desta alcune domande.
Primo: sfruttiamo appieno il pur scarso potenziale produttivo del nostro sottosuolo? Purtroppo, no: infatti estrarre petrolio e gas in Italia è un’attività guardata con sospetto o ostilità dalle norme e dagli enti locali, sicché una buona fetta di quel che c’è, lo lasciamo stare. Secondo: pur nella consapevolezza della nostra inevitabile dipendenza, facciamo tutto quanto è possibile per rifornirci alle condizioni più convenienti? Anche qui, la risposta è negativa, in quanto mercati come quello del gas sono stati liberalizzati poco e male, col risultato che paghiamo un sovrapprezzo rispetto ad altre nazioni europee. Qualcosa potrebbe cambiare con la separazione della rete gas dall’Eni ma è presto per dirlo. Terzo: davvero i petrolieri nuotano nell’oro? I dati sulla raffinazione - coi consumi in calo del 2,5 per cento e l’export del 6,8 per cento - forniscono l’immagine di una crisi profonda. Finora, gran parte delle nostre politiche energetiche si sono ispirate a una visione distorta della realtà e hanno prodotto risultati negativi.
* Direttore ricerche e studi Istituto Bruno Leoni
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia (Pagina 23 - Edizione CA)
Droga e criminalità
C’è sempre la coca dietro molti “colpi”
Marco Diana *
 
A Cagliari la cocaina scorre a fiumi. Come prima, più di prima. E le “imprese” di giovani e stagionati malviventi aumentano nel numero e, purtroppo, nell’intensità: le armi sono quasi sempre presenti, qualcuno spara, mostrando una spavalderia che sembra proprio essere figlia del consumo di cocaina. I sequestri di questa droga aumentano, spesso a casa di chi viene fermato viene scoperta una dose di polvere bianca. Nessuna novità, si potrebbe dire, mentre invece quel fiume di coca scorre sempre più veloce, il parco-clienti cambia, con la conquista di nuove fette di mercato fino a poco tempo fa impensabili. Sono stati gli inquirenti, dopo gli ultimi arresti a Sant’Elia, a definire lo spacciatore in manette come il fornitore di insospettabili professionisti, non solo della gente della notte.
Perché si va a caccia di cocaina? Perché uso e spaccio sono connesse alle gesta della delinquenza comune? Perché la cocaina ha la capacità di influenzare profondamente le attività cerebrali che sono alla base dei nostri comportamenti. Fra questi, la ricerca del piacere. È’ dunque facile intuire quale tipo di motivazione fornisca la cocaina andando a interagire con i meccanismi più intimi del comportamento umano (disinibizione, euforia, eccitazione sessuale). Inoltre, l’uso cronico produce un tale sovvertimento (funzionale e strutturale) del cervello che può sfociare in manifestazioni di violenza che gli psichiatri chiamano «episodi psicotici acuti», caratterizzati da manifestazioni gravi di tipo paranoideo o persecutorio che non risparmiano nessuno; né ricchi né poveri, maschi o femmine, vip o meno vip: la cocaina è molto democratica.
* Professore di Tossicologia, dipartimento di Scienze del Farmaco, Università di Sassari
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Commenti (Pagina 17 - Edizione CA)
I proventi in assistenza
Imposizione fiscale anche al consumo di sesso
di Giuseppe Loy-Puddu*
 
Anche se la caduta nel precipizio del default sembra scongiurata, come sappiamo, siamo purtroppo in piena recessione. L’economia non tira, ma, grazie all’intelligente operazione di maquillage del goveno tecnico, il termometro che registra la temperatura dello spread segna da qualche tempo un clima sopportabile e con esso la speranza che le cose vadano meglio per l’economia... domestica.
Se, come è stato sottolineato di recente nel corso di un quotidiano dibattito televisivo di vasta audience, il cittadino “si eccita da morire nel vedere le auto verdi della Guardia di finanza” operare nei loro spettacolari blitz nelle più note località turistiche per individuare chi è in difetto col fisco, ben venga la caccia al nullatenente proprietario di una Ferrari e a chi opera senza scontrini. Il nostro governo sembra avere imboccato la strada giusta e punta la sua attenzione non soltanto sulle cosche, ma sulle lobby, le caste e i potenti di ogni ordine e grado.
Non guarda in faccia nessuno e tira diritto all’insegna della promessa equità, rischiando anche una crisi con la Chiesa. E allora ben vengano i blitz della Guardia di finanza.
In momenti come questi capita a me, come a tanti altri, certamente, di ricercare nelle pagine della propria memoria situazioni difficili quanto quella attuale per trarne qualche utile suggerimento.
Per quanto mi riguarda ho trovato in alcune pagine di ricordi ormai ingiallite un’esperienza vissuta alla fine della Seconda guerra mondiale.
Per una serie di fortunate circostanze venni chiamato a far parte del Consiglio d’Amministrazione della Commissione Provinciale “Assistenza e Beneficenza” con sede nella mia città, Cagliari. Mi venne detto che si trattava di un incarico di fiducia con funzioni altamente umanitarie e pertanto non retribuito, salvo un gettone di presenza per ogni riunione della Commissione. Il lavoro consisteva nel distribuire i fondi a disposizione (molti) a favore di istituzioni come (vado a memoria) Enti comunali di assistenza, Case della Madre e del Fanciullo, brefotrofi, asili, Pontificia opera di assistenza, ambulatori pediatrici, alberghi del Povero, organismi per assistere i non vedenti e i sordomuti.
La scoperta: i fondi a disposizione della Commissione venivano tutti dalla percentuale destinata all’Amministrazione Provinciale sulle “marchette” pagate dai frequentatori delle “case chiuse”!
Non è mia intenzione proporre di riaprire quelle case, magari utilizzando gli scritti di Indro Montanelli contro la loro chiusura disposta con la legge passata nella storia patria col nome delle parlamentari che la sostennero (Merlin e Voltolina); voglio soltanto e sommessamente suggerire di affrontare il problema della produzione e consumo di sesso almeno per sottoporne il giro d’affari, che in un anno supera il miliardo di euro, ad imposizione fiscale come avviene per le “imprese” similari negli altri Paesi europei e non solo. Verrebbe così rispettato il principio che le tasse le devono pagare tutti. E si potrebbe così fare tanta assistenza a favore dei bisognosi.
Peraltro si potrebbero riparare almeno in parte i danni previsti da Indro Montanelli al seguito della chiusura delle case chiuse. Nel 1956 scriveva infatti: “con un colpo di piccone a quelle case farà crollare l’intero edificio basato su tre fondamentali puntelli, la fede cattolica, la patria e la famiglia. Perché era nei cosiddetti postriboli che queste tre istituzioni trovavano la più sicura garanzia”.
Il problema non è di facile soluzione, certamente, ma un gruppo di lavoro composto da qualche superpagato commis di Stato e alcuni dei consulenti (250.000 si dice) distribuiti nelle varie istituzioni del nostro Paese sarà pure in grado di indicare una buona soluzione. Con tanti cervelli a disposizione non ci dovrebbero essere difficoltà.
*Ordinario di Economia Università Bocconi - Milano
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Cagliari Pirri (Pagina 27 - Edizione CA)
In Breve
L’Italia unita dalla Scienza
 
Oggi, dalle 9 alle 13, nell’aula Magna della Cittadella universitaria di Monserrato, si tiene "Venti regioni d’Italia unite dalla scienza". L’iniziativa - promossa da UniStem, Università Milano - coinvolge venti atenei italiani, in rappresentanza di ciascuna regione, in collegamento audio, e circa diecimila studenti dei licei e degli istituti tecnici. La giornata viene aperta dal rettore Giovanni Melis, con un messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Per ulteriori informazioni: http://people.unica.it/unistem/author/unistem/ - unistem@unimi.it; 070/6758663.
 
L’UNIONE SARDA
8 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 29 - Edizione OL)
Commento
Retromarcia del Comune sulla laurea dell’archivista
 
Bibliotecario con laurea in leggi? No, meglio di no. "Sospensione della procedura selettiva", si legge nella determinazione del dirigente del Suap. Traduzione: retromarcia del Comune. Ad ogni modo, è quanto basta per dare ragione agli studenti di Beni culturali, indirizzo archivistico librario, incrociando le dita affinché la nuova selezione possa abbracciare anche i loro curriculum. Già, perché per chi non lo sapesse, per fare il bibliotecario documentarista presso lo sportello unico delle attività produttive del comune di Sassari, era necessario possedere la laurea in giurisprudenza. E passi il fatto che un candidato debba avere precise competenze giuridiche, ma che questo significhi tagliare fuori i ragazzi che studiano archivistica, questo no. Tanto è vero che proprio questi ultimi, coalizzati nell’associazione di studenti della facoltà di lettere, avevano fatto notare questa defaillance, gridando tutta la loro indignazione per un corso di studi senza valore e per una laurea cartastraccia. Comunque, per quanto si apprende, sarà nuovo giro, nuova corsa. Sperando in altra selezione, prove d’esame e altra graduatoria finale per un posto triennale. Niente male, in tempi di crisi è più che sufficiente. E poi, per gli studenti di archivistica, è una possibilità concreta per realizzarsi professionalmente e dare un seguito soddisfacente a un corso di studi. «È una laurea che ci da una preparazione culturale importante - sorride Federico Tolu - ma, per quanto importante, non si vive di solo sapere». E quindi, oggi più che mai, la speranza è l’ultima a morire. (a. br.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 32 - Nazionale
Melis: apriamo un centro di supporto didattico
L’offerta del rettore dell’università di Cagliari al commissario del consorzio
 
 NUORO. Un centro di supporto alla didattica, che sostenga i quattromila residenti delle province di Nuoro e Ogliastra che studiano all’università di Cagliari. Questa l’«offerta» che ieri mattina una delegazione dell’Ateneo cagliaritano, guidata dal rettore Giovanni Melis, ha messo sul tavolo durante un incontro con il commissario del consorzio per la promozione degli studi universitari. Chiarendo: «nessun ampliamento dei corsi è possibile».
 «Durante la riunione - sottolinea una nota dell’università - sono stati ribaditi gli impegni che l’ateneo ha assunto ed è stato precisato che la normativa nazionale e i tagli della riforma Gelmini non consentono ulteriori ampliamenti dei corsi di laurea presenti a Nuoro. La forte contrazione degli organici della docenza e i più stringenti requisiti sulla docenza minima necessaria per l’apertura di un corso di laurea richiesti dal Ministero a partire dall’anno accademico 2009/2010 hanno imposto un significativo processo di razionalizzazione dei corsi attivati in tutti gli Atenei». «L’Ateneo - ricordando che sono attualmente iscritti all’università di Cagliari più di 4mila studenti residenti nel Nuorese e nell’Ogliastra - continua la nota - ha sollecitato la collaborazione del Consorzio per allestire a Nuoro un centro di supporto per sostenere la didattica e lo studio degli universitari, in cui realizzare - con l’impiego di qualificato personale locale - funzioni di tutoraggio e raccordo didattico con la sede centrale, rivolto in particolare a pendolari e lavoratori. Tale struttura - in cui far convergere con appositi strumenti tecnologici corsi di riallineamento, prove di idoneità e gli insegnamenti in modalità e-learning delle più importanti discipline dei primi anni dei corsi - rafforzerebbe il sistema universitario regionale e costituirebbe un polo culturale a servizio della comunità senza oneri finanziari significativi per il Consorzio». (g.bua)
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Progettazione europea iscrizioni al master
 
CAGLIARI. Fino al 5 aprile è possibile candidarsi per l’iscrizione al master in Progettazione europea (Mape) sul sito dell’università di Cagliari. Si tratta di un master di primo livello della facoltà di Scienze politiche organizzato dal Centro di ricerca Crenos assieme ai partner Interforum, Poliste e Censloc. L’accesso al corso è consentito ai laureati in qualsiasi disciplina che superano le selezioni scritte (quiz a risposta multipla) e il colloquio motivazionale previsti per i giorni 11, 12 e 13 aprile. Il Mape è composto da lezioni frontali, laboratori e seminari mirati a formare - è detto in una nota - l’esperto in progettazione europea: una figura professionale complessa in grado non solo di proporre e gestire i progetti, ma anche di confrontarsi con i nuovi orientamenti delle politiche comunitarie a finalità regionale. Le lezioni si tengono venerdì e sabato mattina.
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 32 - Nazionale
Satta, cancellato il consiglio straordinario
La maggioranza: «Non c’è più urgenza». L’opposizione: «Non avete capito nulla»
Dopo la battaglia bipartisan durante la Finanziaria approvata in Regione finisce la luna di miele e riprendono gli scontri
 
 NUORO. La gioiosa macchina da guerra barbaricina, che con la sua unità ha travolto la giunta regionale costringendola a tornare inditro su Satta e Ailun, è uscita di strada alla prima curva. Il consiglio comunale straordinario in programma per lunedì sul «caso cultura» non si farà. Ufficialmente perché «È venuta meno l’urgenza». E l’opposizione insorge: «Una scelta incomprensibile».
 «Considerate le recenti novità sul finanziamento regionale della Biblioteca Satta e dell’Ailun il consiglio comunale straordinario e aperto del 12 è stato revocato. La conferenza dei capigruppo ha preso a maggioranza questa decisione e ha stabilito di trattare tale argomento in un prossimo consiglio. Auspico che ciò avvenga mantenendo lo spirito unitario, sollecitato dai tanti cittadini nuoresi che si sono mobilitati a difesa della Biblioteca Satta, che ha portato le diverse forze politiche del nuorese a trovare una positiva soluzione per questi importanti istituti culturali della città».
 Così la nota firmata dal presidente del Consiglio Gianni Salis. Che gela entusiasmi di piazza e progetti di larghe intese prendendo atto che il percorso unitario è finito prima ancora di iniziare.
 «Una scelta incomprensibile - attacca Pierluigi Saiu -. L’arrivo dei finanziamenti per salvare biblioteca e Ailun sono un risultato certamente positivo ma abbassare la guardia adesso è pericoloso, anche perché il problema ha trovato soluzione per quest’anno ma rimane aperto. Credo che nel centrosinistra abbia prevalso la volontà di accontentarsi, non voglio pensare che sia questa un’altra prova di forza nei confronti dell’opposizione che aveva proposto proprio la seduta straordinaria. Ci hanno detto che le motivazioni dell’urgenza sono venute meno. Penso invece che si sia persa una grande occasione perché l’assemblea civica dialogasse e ascoltasse, proprio in consiglio, la parola dei cittadini e dei rappresentanti eletti in regione. Il consiglio comunale dimostra, in questo modo, di essere pericolosamente lontano dalla comunità. Se i finanziamenti sono arrivati il merito è da riconoscere alla pressione esercitata dall’opinione pubblica nuorese che con forza si è schierata a difesa di uno dei simboli della storia della nostra città. Evidentemente la maggioranza ritiene che i politici locali debbano continuare a fare gli spettatori. Una pagina infelice nella storia di questo consiglio, l’ennesima».
 Ancora più duri i consiglieri di Idea Comune Lilli Mustaro e Stefano Mannironi: «Eravamo tutti d’accordo per la convocazione di una seduta aperta - scrivono - e invece con un colpo di mano la maggioranza ha deciso che non si farà più. Le ragioni non sono molto nobili: non ospitare i rappresentanti eletti in Regione per evitare di dare a loro visibilità. Anche perché per loro il problema è già risolto. La miopia di questo modo di ragionare è evidente. Proprio la presenza dei consiglieri regionali avrebbe consentito di richiamarli alle loro responsabilità. E i problemi di Satta e Ailun sono tutt’altro che risolti. Così facendo inoltre si rinuncia a sentire i cittadini. La magra figura dopo gli impegni pubblici presi a riguardo dà la misura di come le logiche che prevalgono nelle stanze del potere non sembrano tenere minimamente conto di quanto accade. Noi ovviamente prendiamo le distanze. E ribadiamo, con profonda tristezza, che questa battaglia è stata vinta dai cittadini e non certo dai consiglieri di maggioranza».
 

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