Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 March 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL'UFFICIO STAMPA DELL'ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Nuoro e Provincia (Pagina 13 - Edizione NU)
«Cagliari ci è ostile»
Il consigliere Capelli: intervenga l'assessore Milia
UNIVERSITÀ. Emendamento alla Finanziaria ripristina le risorse
 
Con un emendamento proposto dalle opposizioni e fatto proprio dalla giunta regionale, sono stati recuperati i fondi per le sedi universitarie decentrate. Obiettivo annunciato durante l'audizione del commissario dell'università nuorese dal consigliere regionale dell'Api Roberto Capelli, pur denunciando allora il taglio del 50 per cento rispetto al passato.
LE RISORSE «Ora spetterà all'assessorato provvedere alla ripartizione tra le università tenendo conto che in alcune sedi vari corsi sono cancellati - per esempio Iglesias - e saranno disponibili più risorse per la premialità per le sedi virtuose».
ATENEI SARDI «Il percorso della Finanziaria - nota Capelli - non è terminato e bisognerà vigilare per salvaguardare la biblioteca Satta, l'Ailun, il museo Nivola, il Man. L'unità d'azione dei consiglieri del territorio sarà determinante per il buon esito della vertenza nuorese». Capelli pone con forza il problema dei rapporti con l'università di Cagliari. «Vista la manifesta ostilità del rettore Giovanni Melis nei confronti del Nuorese va consolidato il rapporto con Sassari e con il rettore Mastino. Nessuno, e tanto meno, il magnifico Melis può determinare il futuro dei corsi da svolgersi a Nuoro, visto che le risorse sono destinate dalla Regione la quale, prendendo atto del disimpegno cagliaritano, dovrebbe rivedere gli stanziamenti per l'ateneo del capoluogo».
INCONTRO Capelli auspica l'intervento dell'assessore Sergio Milia: «Si faccia promotore di un incontro con i due rettori e il commissario del consorzio nuorese per la programmazione dei corsi».
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
«Mi autosospendo da sindaco»
Gianni Argiolas: dietro gli attentati le scelte urbanistiche
MONSERRATO. Nei prossimi giorni non parteciperà alle riunioni di Giunta e Consiglio
di PAOLO PAOLINI
 
«È il momento di riflettere. Dopo le minacce e l'attentato ho deciso di autosospendermi dalla carica di sindaco».
Gianni Argiolas, ex operaio Saras, da nove mesi guida una cittadina con 20.782 residenti e qualche altro migliaio che sfugge alle maglie larghe dell'anagrafe. Ha vinto le elezioni col sessantatré per cento dei consensi e un programma preciso: «Riorganizzazione della macchina amministrativa, rapporti con l'università, nuova visione urbanistica». Oggi fa un primo bilancio: «Nelle ultime quattro consiliature il dialogo col rettore era fittizio. Adesso è diventato produttivo. Siamo riusciti a portare la facoltà di Odontoiatria a Monserrato: puntiamo su sviluppo e crescita. Tra i progetti che abbiamo con l'Università c'è il trasferimento dell'orto botanico da Cagliari a Monserrato, è pronto un finanziamento di tre milioni. In Municipio ho riorganizzato gli incarichi tra i capi settore. Ho affidato un nuovo ruolo al responsabile dell'Urbanistica: il verde pubblico. È stata una rivoluzione. Peccato che mi sia arrivata una pallottola in una busta. Nella lettera c'era scritto: ce ne sono altre ventitré . Come non bastasse, venerdì scorso mi hanno incendiato l'auto».
Ha paura?
«La situazione è pesante. Sto toccando interessi importanti, ma non mi piegherò agli arroganti che vorrebbero instaurare un clima intimidatorio. Monserrato non diventerà mai come Lula. Non dobbiamo consentire che s'inneschi la logica della prepotenza. È un problema che riguarda tutti i Comuni dell'Area vasta».
Come si comporterà?
«Per ora non parteciperò alle riunioni di Giunta e Consiglio comunale. Voglio vedere se e come le istituzioni affronteranno il problema. Ringrazio l'Anci, i sindaci, tutte le persone che mi hanno manifestato solidarietà».
La delusione per una telefonata che non è arrivata?
«Quella del prefetto. In certi momenti il sostegno informale delle istituzioni fa piacere e dà forza».
Sospetti?
«Li ho manifestati a Digos e carabinieri».
I nomi?
«Nella lettera allegata alla pallottola si possono individuare con molta facilità».
Perché?
«Se io inserisco quattro ettari di giardino botanico nel piano urbanistico, quindi aree verdi, devo ridurre lo spazio per case, centri commerciali, cemento in genere. E qualcuno non vuole che questo avvenga. Basta fare una ricerca nel catasto per capire chi e quando ha comprato i terreni in alcune zone».
Di recente ha incontrato quelli che sospetta essere i mandanti dell'attentato?
«Li ho guardati negli occhi durante un'assemblea pubblica».
Il Pd le è stato vicino?
«Mi sostiene e condivide le scelte. Ha organizzato una manifestazione per sabato mattina con gli altri partiti. Un corteo attraverserà la città per dire no alla violenza».
Gli altri politici?
«Mi sono stati vicini al di là del colore politico: il sindaco di Quartu e quello di Cagliari, i consiglieri regionali».
Il peggio di cui l'accusano?
«L'atteggiamento troppo aperto con i cittadini, mi suggeriscono di essere più distante, atteggiarmi , come dicono i ragazzi».
Ripercussioni in famiglia?
«Mio figlio e mia moglie mi hanno detto: non devi diventare un eroe . Ho dovuto montare le telecamere, dar loro sicurezza. Averli trascinati in quest'incubo mi fa soffrire. I carabinieri passano di continuo davanti a casa per controllare. Aspetto che altre istituzioni mi facciano sentire concretamente la loro vicinanza».
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
I disabili e gli studenti
Malati psichici, via al progetto di convivenza
Firmato l'accordo fra Ersu, Comune e Dipartimento salute mentale
 
Promuovere l'autonomia e l'inclusione sociale dei sofferenti mentali e allo stesso tempo, offrire un'importante occasione di crescita e di formazione agli studenti universitari. Sono gli obiettivi del progetto “Abitare Condiviso”, nato da una sinergia tra Comune, Ersu e dipartimento di Salute mentale della Asl 8.
IL PROGETTO Ieri è stato firmato un protocollo d'intesa che avvia un'innovativa esperienza di coabitazione tra studenti e disabili mentali: l'unica in Italia fra gli enti per il diritto allo studio. Quattro appartamenti in città verranno messi gratuitamente a disposizione degli studenti che potranno usufruire non solo di un posto alloggio, ma anche di utenze pagate e sei pasti alla settimana nella mensa universitaria. Il tutto a spese dell'amministrazione comunale. Per ogni appartamento, verranno attivati dei gruppi di convivenza composti da due studenti più tre o quattro sofferenti psichici; completamente autonomi e inseriti in un programma terapeutico-riabilitativo. Le metodologie d'intervento sono già state sperimentate in un analogo progetto del 2010 con i Comuni del Plus 21, capofila quello di Monserrato, che ha già dato buoni frutti. Gli studenti verranno selezionati da una commissione composta dall'équipe del Dipartimento di Salute Mentale e dai referenti dei servizi sociali del Comune.
IL COMUNE «Sono contenta di stipulare questo protocollo che dà avvio a un vero programma di inclusione sociale dei sofferenti mentali», afferma l'assessore alle Politiche Sociali, Susanna Orrù, «la condivisione ha un duplice valore: gli studenti si potranno confrontare con la sofferenza di chi cerca di essere accettato nella società e i sofferenti guadagneranno un'inclusione più veloce e un recupero più rapido». Orgoglioso del progetto anche il direttore del Dipartimento di Salute Mentale, Augusto Contu: «“Abitare condiviso” nasce da una buona prassi, che consiste nel condividere l'abitare con tutto ciò che comporta. Gli utenti si responsabilizzano e diventano protagonisti attivi».
LE CASE Uno dei quattro appartamenti è già stato individuato, 150 metri quadri in via Sonnino, per circa 1200 euro al mese. Il bando verrà pubblicato il 5 marzo sul sito dell'Ersu e gli studenti potranno presentare le domande entro il 20 del mese. «L'Ente per il diritto allo studio si apre al sociale, permette agli studenti di non mantenersi staccati dal resto del mondo, di sfatare le dicerie sui giovani superficiali e menefreghisti e di dimostrare la loro solidarietà», commenta la presidente dell'Ersu, Daniela Noli.
Veronica Nedrini
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 46 - Edizione CA)
Università di Cagliari
Studiosi sardi nell'Amazzonia di miti e rabbia
 
Dalle sale dei convegni accademici alle favelas dove le strade non sono che il compatto stratificarsi del pattume. Spostarsi dal centro alla periferia di Lima significa viaggiare nel tempo, vedere un neo-ministro, Aida Garcia Naranjo, che giura non sulla Bibbia ma sui poeti della lingua bastarda, parlare con gli Shipibo inurbati che portano nella metropoli il magismo delle multiformi regioni peruviane. Le megalopoli sono un alveare. Ma per capire, per sentire, è necessario addentrarsi. Così la squadra di studiosi guidata da Riccardo Badini, docente di Letteratura ispanico americana alla facoltà di Lingue di Cagliari, ha lasciato Lima per Tarapoto, terra di Camcha, sciamana urbana. Poi a sbuffare per tre giorni su un traghetto fluviale, fra le amache e le bestie e le genti: Iquitos, finalmente, amazzonico cuore di tenebra.
Grazie alle leggi regionali del 2007 a favore della ricerca universitaria ecco dunque “Amazzonia, miti occidentali e pensiero contemporaneo indigeno”: un viaggio di tre mesi che sarà presto convegno e pubblicazione. «Abbiamo subito percepito il fervore dell'attivismo politico», racconta Daniela Paba, reporter della missione. «A Lima era stata da poco sventata l'approvazione di una legge che avrebbe determinato la correzione del corso del fiume Maranon, allo scopo di irrorare il suolo desertico della capitale». Perché l'acqua è sacra, ad Iquito. L'inconscio vi si immerge, l'arte riaffiora carica di immagini, di memoria. «Nei primi anni del '900 la casta meticcia ha schiavizzato i kukama nelle attività di estrazione del caucciù. L'identità è diventata vergogna», spiega Elisa Galli, antropologa senese che ha studiato la comunità di Nauta attraverso le onde di “Radio Ukurama”, diventata centro di rivendicazione politica e riconquista linguistica.
Ancora violenza e sogno nei fumetti studiati da Stefano Pau, dottorando della facoltà di Lingue. I fumettisti di Iquito travasano nella mitologia fluviale tutta la loro rabbia impotente: i Tunchi, gli uomini del fiume, si battono contro il disboscamento. Le donne-satiro “Runamuli” popolano la notte della foresta, vittime d'incantesimo. Regna l'immagine, quando la scrittura è un residuo dell'imbarazzo: 16 famiglie linguistiche e oltre 40 lingue, secondo Antonietta Marra. La secolare tenzone identitaria prende forma nel piccolo esperimento della “Formabiap”, il centro di formazione per maestri bilingui dell'Amazzonia, studiato dalla dottoranda Manuela Casu. Quechua e Kukama per il recupero e il passato, Spagnolo le rivendicazioni, per il futuro. «A questo è servito il corso di scrittura creativa tenuto nella scuola di Iquito», spiega Badini: «La lingua è coscienza, potere. Cose che non piacciono al governo. In Messico esistono 9 università interculturali e in nessuna si parla una lingua indigena». Si apprende l'inglese, e l'acqua sognata scorre fra le rive dell'Hudson.
Luca Foschi

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Cultura e Spettacoli
«La gioconda» senza correzioni
Svelata dagli studiosi di Cagliari la prima stesura della tragedia scritta da Gabriele D’Annunzio nel 1898
 
 CAGLIARI. Un D’Annunzio senza «correzioni» grazie ai Carabinieri del Reparto Investigazioni scientifiche di Cagliari e ai filologi del Dipartimento Filologie e Letterature Moderne dell’Ateneo del capoluogo sardo che hanno svelato la prima stesura della tragedia «La gioconda», scritta da Gabriele D’Annunzio nel 1898 e portata in scena da Eleonora Duse, un anno dopo, al Teatro Bellini di Palermo.
 Utilizzando il video comparatore spettrale, un dispositivo in grado di leggere la luce naturale, quella ultravioletta e a infrarossi, senza danneggiare in alcun modo il manoscritto, sono state portate alla luce le parole nascoste dalle cancellature dell’autore. Un lavoro certosino durato tre mesi, impossibile senza la riflettografia e la collaborazione del Ris, che il ricercatore cagliaritano Andrea Quarta e la prof. Maria Giovanna Sanjust hanno portato a termine nell’ambito di un progetto comune del Vittoriale degli Italiani, dell’Università di Cagliari e dell’Arma dei Carabinieri.
 «Agli specialisti del Ris - racconta Quarta - va tutta la mia riconoscenza, perché senza il loro lavoro non sarebbe stato possibile far emergere il testo nascosto e datare le varie sovrascritture, ricostruendo così le varie stesure dell’opera fino a quella definitiva».
 Sono state proprio le cancellature, più numerose e evidenti del solito, ad attirare la curiosità del ricercatore cagliaritano. Su 268 pagine di carta Fabriano color avorio sulle quali D’Annunzio ha scritto «La Gioconda», solo 41 non presentavano cancellature. Sulle altre, contrariamente a quanto soleva fare sui suoi manoscritti, invece delle cancellature con un semplice segno orizzontale o ondulato, l’autore ha tracciato segni molto profondi e marcati. E su ognuno di loro si è concentrata l’attenzione dei ricercatori e dei marescialli Antonio Crescenzi, Carlo Spampinato, Mauro Maxia e Giuseppe Farci che con la metodica della riflettografia, finora applicata solo alle indagini criminali e, in campo accademico, allo studio del papiro di Artemidoro e della tela di Goya Don Ramon, hanno risolto il caso «La Gioconda».
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Ersu, abitare coi sofferenti mentali
Otto universitari coinquilini di persone affette da disagio psichico
Già individuato un appartamento in via Sonnino
BETTINA CAMEDDA
 
CAGLIARI.Studenti e sofferenti mentali insieme verso l’autonomia. È stato sottoscritto ieri il protocollo di intesa per la realizzazione del progetto “Abitare condiviso”.
 Un’idea nata dalla collaborazione tra l’Ente regionale per il Diritto allo studio universitario, l’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Cagliari e il Dipartimento di Salute mentale della Asl 8 che vede l’attivazione di gruppi di coabitazione tra sofferenti mentali e studenti universitari.
 «Si tratta di un vero progetto di inclusione sociale dal duplice valore - spiega Susanna Orrù, assessore alle Politiche sociali del Comune di Cagliari - crediamo che la condivisione di un appartamento con degli studenti universitari consenta a persone con delle fragilità di ritornare a vivere in una condizione di normalità. Allo stesso tempo gli studenti potranno confrontarsi con situazioni diverse dalle loro. È di un progetto di sviluppo e di attenzione verso il futuro della nostra città».
 Per la prima volta in Italia infatti il Comune, metterà a disposizione di otto studenti universitari, per dodici mesi, quattro alloggi a titolo gratuito in gruppi di coabitazione con un massimo di sedici pazienti. Gli studenti potranno inoltre usufruire di sei pasti gratuiti settimanali nelle mense dell’Ersu.
 Al momento il Comune ha già individuato il primo appartamento di 150 metri quadrati in via Sonnino. «L’intento è costruire insieme un sistema che curi e dia delle risposte in grado di offrire un intervento preventivo e educativo che coinvolga tutti gli interessati - afferma Augusto Contu, direttore del Dipartimento di Salute mentale - è fondamentale che i nostri utenti con il sostegno dei familiari, si responsabilizzino sulla loro malattia e diventino protagonisti attivi rispetto alle cure».
 In realtà “Abitare condiviso” rappresenta un’evoluzione del progetto “Abitare assistito” attuato nel 2010 dal Comune e dal Dipartimento di Salute mentale.
 La novità è la collaborazione dell’ente universitario e degli studenti che dovranno essere disponibili alla convivenza con persone affette da sofferenza mentale. «È una sfida importante che consentirà all’ente di aprirsi al sociale - sottolinea Daniela Noli, presidente dell’Ersu - ma è anche un’occasione per dimostrare la sensibilità dei giovani».
 Gli studenti potranno presentare la domanda di partecipazione alla selezione dal 5 al 20 marzo all’Ufficio protocollo dell’Ersu.
 Il progetto verrà presentato il 21 marzo al teatro Nanni Loy nella Casa dello studente.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 32 - Nazionale
Finanziaria: Man e università sono salvi
Doppio emendamento in consiglio. Per il museo provinciale arrivano 500mila euro
Fondi confermati per le decentrate ma Cappelli attacca: «Ora diciamo basta con la prepotenza del rettore di Cagliari»
GIOVANNI BUA
 
 NUORO. Doppio colpo per il Nuorese durante il concitato dibattito in corso nel palazzo di via Roma a Cagliari, dove si discute la Finanziaria regionale. Con due emendamenti «all’utlimo respiro» sono stati confermati i fondi per le sedi decentrate delle università (inizialmente tagliati del 50 per cento rispetto al 2011), e stanziati 500mila euro per il museo Man.
 Un salvataggio in extremis. Che, se da una parte fa tirare un sospiro di sollievo, non manca di sollevare interrogativi e polemiche. Soprattutto per quanto riguarda il Man. I soldi promessi infatti sono la metà di quelli richiesti dalla Provincia (che aveva indicato in un milione la cifra necessaria per far funzionare il museo gioiello di via Satta) e sono arrivati in maniera decisamente rocambolesca e soprattutto non definitiva.
 I 500mila euro erano stati infatti vincolati (dopo estenuanti trattative) dall’assessore La Spisa dentro un Pia, e quindi inutilizzabili per le spese correnti. E solo grazie a un emendamento orale presentato da Pietro Pittalis (con l’appoggio di Cucca, Mula e Cappelli) all’articolo 4 della Finanziaria (riguardante il fondo unico per gli Enti locali) sono stati spostati dentro il fondo indistinto da cui pesca la Provincia di Nuoro.
 Missione compiuta dunque, ma solo in parte. Il problema che impedisce al Man di prendere soldi stabilmente dalla Regione rimane: gli assurdi lacciuoli della legge 14 del 2006 che con un bizantismo ad hoc studiato all’epoca esclude il museo nuorese (istituzione e non fondazione) dagli aiuti.
 Comunque, per quest’anno, il Man è salvo. E il vicecapogruppo del Pdl in Regione Pietro Pittalis e gli altri consiglieri della provincia autori del «blitz» dichiarano: «Siamo soddisfatti».
 Salvi anche i fondi per le università diffuse. Ma anche in questo caso tensione che sale con il rettore cagliaritano Giovanni Melis, accusato di manifesta ostilità nei confronti del Nuorese. Parole di Roberto Capelli, che da notizia dell’emendamento alla Finanziaria proposto dalle opposizioni e fatto proprio dalla Giunta che ripristina le risorse finanziarie per le sedi decentrate secondo gli stanziamenti del 2011.
 «Già in fase di audizione del commissario dell’università nuorese - spiega Capelli - avevo sottolineato che il capitolo destinato ai Consorzi universitari era stato tagliato del 50 per cento rispetto al passato ma che, con piena condivisione dei commissari, si sarebbe immediatamente provveduto a presentare un emendamento correttivo al bilancio. Ora spetterà all’assessorato provvedere alla ripartizione delle risorse tra le varie università tenendo conto del fatto che in alcune sedi diversi corsi sono stati cancellati - per esempio Iglesias -, e quindi saranno disponibili più risorse per sostenere la premialità per le sedi più virtuose. Il percorso della Finanziaria non è ancora terminato e, come per università e Man, l’unità d’azione dei consiglieri del territorio sarà determinante per il buon esito della “solita” vertenza nuorese».
 Poi l’affondo contro il rettore dell’università di Cagliari: «Vista la manifesta ostilità di Giovanni Melis nei confronti del Nuorese - attacca Capelli - credo che vada consolidato, e non solo per questo motivo, il rapporto con la sede di Sassari e con il rettore Mastino. Nessuno, e tanto meno Melis, può determinare il futuro dei corsi da svolgersi a Nuoro, visto che le risorse sono destinate dalla Regione, la quale prendendo atto del disimpegno cagliaritano, dovrebbe rivedere gli stanziamenti destinati all’Università del capoluogo. A tal proposito auspico un rapido intervento dell’assessore Milia affinché si faccia promotore di un incontro con i due Rettori e il commissario del Consorzio per definire una programmazione di corsi e formazione non più soggetta agli umori di chicchesia».
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Sassari
UNIVERSITÀ
Guido Croci è il nuovo direttore generale
 
 Il Consiglio di amministrazione dell’Università, su proposta del rettore, ha conferito l’incarico di direttore generale a Guido Croci. La proposta era stata fatta propria all’unanimità anche dal Senato Accademico, su 14 candidati. L’incarico del Direttore Generale di Guido Croci scadrà nel febbraio 2015, quattro mesi dopo la fine del mandato del rettore Attilio Mastino.
 
UNIVERSITÀ
Due convegni su identità cittadine e fonti della storia medievale
 
«Identità cittadine ed élites politiche e economiche in Sardegna tra XIII e XV secolo» è il titolo del seminario in programma per oggi, alle 10, all’aula N della ex facoltà di Lettere e Filosofia. Alle 17, aula E, relazione su «Le fonti per la storia del medioevo: problemi e prospettive».
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
L’omaggio dell’Ateneo al professor Girardi
Lo studioso è scomparso domenica a 86 anni
 
 SASSARI. Il rettore Attilio Mastino ha voluto ricordare Giulio Girardi «studioso, militante ed educatore straordinario», docente di Filosofia politica al Magistero dell’Università di Sassari dal 1978 al 1996, scomparso domenica dopo una lunga malattia. «Aveva appena compiuto 86 anni di un’esistenza straordinaria di studioso, di militante e di educatore - ha ricordato Mastino - un percorso intellettuale orientato agli studi filosofici e teologici che già nel 1962 lo vedevano impegnato come esperto nei lavori del Concilio Vaticano II, per le sue conoscenze sul marxismo e sui rapporti con i “non credenti”».
 «E proprio il problema del dialogo fra marxismo e cristianesimo, a partire dalle concrete esperienze nel continente americano - ha aggiunto il rettore - è stato uno dei punti centrali della sua riflessione teorica. È stato tra i fondatori della teologia della liberazione - ha aggiunto il rettore - ha interpretato la fede cristiana e l’impegno per la giustizia e per l’equità sociale come strumenti attraverso cui perseguire la liberazione degli esseri umani e l’autodeterminazione dei popoli».
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Gallura
Area marina, c’è un convegno sull’ecoturismo
 
OLBIA. Il Polo universitario e l’Area marina protetta di Tavolara e Capo Coda Cavallo hanno organizzato per lunedì alle 10.30 nell’aula Engle un convegno su «Ecoturismo, sviluppo socio economico e conservazione». Nell’occasione sarà anche presentata la ricerca su «La cernia buna come driver dell’area marina protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo». Il convegno, coordinato dal presidente del Polo universitario, Francesco Morandi, dopo i saluti del presidente della Amp, il sindaco di San Teodoro Tonino Meloni, prevede tre interventi. Innanzitutto, quello di Augusto Navone, direttore del consorzio di gestione dell’ente, con una relazione sul tema «La mission dell’Amp di Tavolara, l’obiettivo della ricerca e i partner». Poi sarà il turno di Federico Niccolini, docente di Organizzazione aziendale, università di Macerata, con una relazione sul tema «Ecoturismo e conservazione: la cernia buna come driver dell’area marina protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo. I risultati della ricerca», e di Antonio Usai, docente di Marketing strategico e sviluppo nuovi prodotti all’università di Sassari, con una relazione sul tema «La domanda turistica: il valore economico dei beni ambientali e la soddisfazione del cliente». La tavola rotonda si concluderà con il dibattito finale. (al.pi.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Nuoro
Siniscola presenta le sue tesi
Una vetrina per i lavori degli universitari
SALVATORE MARTINI
 
 SINISCOLA. Ci sono tesi di laurea che ottengono grande ribalta, diventando oggetto di pubblicazione, discussioni e persino di premi. Un patrimonio culturale enorme ma che, paradossalmente, molto spesso passa in sordina nella comunità locale. L’assessore comunale alla Cultura Piero Carta ha pensato di attivare un progetto destinato a valorizzare gli sforzi dei laureati di Siniscola, attraverso la creazione di un calendario di presentazioni pubbliche delle tesi che rivestano un certo interesse per la comunità. Sono infatti moltissimi gli studenti universitari di Siniscola e frazioni autori di tesi di laurea eccellenti, frutto di approfondimenti e ricerche che richiedono grande lavoro.
 Solo che - quasi sempre - una volta discussi all’università, questi elaborati finiscono nel dimenticatoio. Confinati in qualche cassetto da aprire di tanto in tanto.
 L’iniziativa dell’assessorato alla Cultura intende colmare questo gap, rilanciando il ruolo delle tesi di laurea per farne strumento di crescita del territorio. «L’iniziativa - si legge nella delibera che adotta l’iniziativa - vuole valorizzare le eccellenze emergenti, promuovere la biblioteca e aumentare nei giovani e negli adulti la consapevolezza del potenziale culturale della cittadina di appartenenza».
 «Si tratta di una iniziativa volta a mettere in luce tutti i saperi della nostra comunità - spiega l’assessore Piero Carta - per valorizzare i lavori degli studenti universitari sotto moltiplici aspetti. Ci sono infatti tesi di laurea di tipo urbanistico, paesaggistico, storico, scientifico, culturale e via dicendo, che illustrano aspetti diversi e interessanti della nostra comunità. Questi lavori potrebbero fare da stimolo culturale ai cittadini, e offrire spunti per l’operato della giunta. Il progetto è in via di definizione. I dettagli verranno resi noti a breve. Di certo verrà aperto un bando di sensibilizzazione (e non di selezione) affinché i nostri laureati possano proporre le tesi, che - conclude infine l’esponente della giunta Celentano - potranno essere presentate in biblioteca nel corso di appositi incontri».
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 35 - Cultura e Spettacoli
A Roma un convegno su Azuni
Tra i relatori Aldo Maria Morace e Antonio Delogu
Domani pomeriggio in Campidoglio con Alemanno e Gianfranco Ganau
 
 ROMA. Domenico Alberto Azuni nacque nel 1749 a Sassari dove si laureò in legge all’età di ventitré anni. Si trasferì nel 1774 a Torino, diventando funzionario dell’ufficio generale delle Finanze Reali. Nel 1796 pubblicò il «Sistema universale dei principi del diritto marittimo d’Europa» e tra il 1799 e il 1802 diede alle stampe il libro «Essai sur l’histoire géographique, politique et naturelle du royaume de Sardaigne». Napoleone gli diede l’incarico di partecipare alla stesura del codice marittimo e commerciale francese; obiettivo che Azuni realizzò utilizzando un approccio «dal basso verso l’alto», ossia fece scaturire il codice da regole condivise, comprendendo principi e pratiche già in uso, anziché calare dall’alto delle norme. Azuni morì nel 1827 a Cagliari e fu sepolto nella Basilica di Bonaria.
 Maria Gemma Azuni, consigliere comunale a Roma, e l’associazione «Salpare», da anni impegnate a valorizzare figure emblematiche della cultura sarda, a conclusione delle celebrazioni per il centocinquantenario dell’Unità d’Italia organizzano, nella Sala della Protomoteca del Campidoglio, domani alle 16,30, il convegno «Intellettuali sardi dell’Ottocento per l’Unità d’Italia», nell’ambito del quale si approfondirà la figura storica e l’opera del giurista sardo.
 I lavori saranno aperti da Maria Gemma Azuni e coordinati da Neria De Giovanni presidente di «Salpare». Faranno seguito le relazioni tematiche dei docenti dell’Università di Sassari Antonio Delogu (su «Domenico Alberto Azuni: comunità internazionale, Stato, Sardegna») e Aldo Maria Morace («Gli scrittori sardi della seconda metà dell’800 e l’Unità dell’Italia». Interverranno il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau e il presidente della Provincia di Sassari Alessandra Giudici.
 
LA NUOVA SARDEGNA
13 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Sassari
Polsarda, ex dipendenti alla Aou
Accordo in Provincia dopo la mediazione del Collegio conflitti collettivi I 23 lavoratori sono stati assorbiti da una ati che ha ottenuto l’appalto
 
SASSARI. Gli ex dipendenti della Polsarda continueranno a lavorare per l’azienda ospedaliera universitaria. È positivo l’esito pronunciato ieri mattina dal Collegio provinciale di mediazione dei conflitti collettivi, che opera all’interno del settore Politiche del lavoro della Provincia. Chiamato a occuparsi della vertenza che coinvolgeva i 23 dipendenti ex Polsarda, impegnati in compiti di portierato all’interno delle strutture dell’azienda mista sassarese, il collegio ha concluso la propria attività di mediazione, grazie alla quale si è arrivati all’accordo che prevede il passaggio dei lavoratori all’azienda che si è aggiudicata l’appalto per quello stesso servizio di portierato. Si tratta di un’associazione temporanea di imprese composta da Sgs, Europol e Vigilpol. All’incontro mattina hanno partecipato, oltre ai responsabili dell’ufficio, i rappresentanti di Filcams Cgil, Sebastiano Crosa e Patrizia Sanna, Fisascat Cisl, Alessandro Marcellino, e Uuiltucs Uil, Graziano Pazzona e Domenico Nuvoli. Presenti anche Marco Budroni della Europol, capogruppo dell’Ati che ha ottenuto il servizio in appalto, Cosimo Cuccureddu e Alberto Sotgiu della SGS. Alla fine del dibattimento, durante il quale passa la proposta di portare l’orario di lavoro da full time a part time con minimo garantito all’80 per cento di tutti i lavoratori già assunti e di quelli da assumere, si decide all’unanimità che - qualora la nuova azienda abbia necessità di incrementare l’orario di lavoro da part time a full time si dovrà seguire il criterio del carico familiare e dell’anzianità aziendale. Allo stesso modo si decide che - se nell’ambito dell’appalto l’Ati dovesse incrementare i servizi o la propria attività lavorativa - questi lavoratori avranno la priorità assoluta per il passaggio da part time a full time. «Siamo stati coinvolti in questa vicenda sul piano politico e sul piano amministrativo, visto che la mediazione di determinati conflitti è una nostra specifica competenza», è il commento del presidente della Provincia Alessandra Giudici.
 I 220 lavoratori della Polsarda in Sardegna - società di vigilanza e portierato che curava il servizi per Asl, istituti di credito e stabilimenti - erano stati licenziati dalla società poi dichiarata fallita a settembre dal Tribunale di Tempio.
 
LA NUOVA SARDEGNA
14 – La Nuova Sardegna
Pagina 10 - Sardegna
LUNEDI’ VERTICE A CAGLIARI
Scuola e ricerca, la Flc Cgil riporta sul territorio le sue battaglie «storiche»
 
 CAGLIARI. Con una assemblea promossa per la mattina di lunedì 5 all’Hotel Caesar’s, in via Darwin, non lontano dallo stadio Amsicora, la Flc-Cgil riparte dai cavalli di battaglia degli ultimi anni: e cioè puntare su istruzione e formazione per rilanciare lo sviluppo economico e sociale. Nella manifestazione, che comincerà alle 9.30, s’incontreranno più di trecento iscritti. Ci saranno il segretario nazionale dell’organizzazione, Mimmo Pantaleo, il dirigente regionale della Cgil, Enzo Costa, il responsabile sardo della Federazione lavoratori della conoscenza, Peppino Loddo. Soprattutto, l’appuntamento costituirà un interessante confronto per tutti i candidati della Flc nelle rappresentanze sindacali aziendali all’interno di scuole, università e altre sedi dove si garantisce un lavoro scientifico. Ci sarà infine la possibilità di fare il punto sullo stato nel quale versano molti istituti scolastici e diverse strutture per la ricerca.
 Nell’isola gli iscritti all’organizzazione sindacale che hanno deciso d’impegnarsi nelle prossime elezioni sono circa 800. Compongono circa 360 liste e si presentano in più di 370 istituzioni e nell’Afam (Conservatori di musica e Accademia di belle arti). «Una presenza che - sostiene Peppino Loddo - non ha uguali per alcun altro sindacato di categoria in Sardegna ed è superiore alla precedente prova elettorale del 2006. Testimonianza non solo del grande sforzo delle nostre strutture provinciali, ma anche e soprattutto dell’enorme consenso di cui godono la Flce la Cgil a livello regionale». I candidati del sindacato saranno presenti nel 95% delle sedi di voto, con un 3,5 percentuale in più delle scorse elezioni.

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