Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
03 February 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Commenti (Pagina 17 - Edizione CA)
Il valore della laurea
Monti si affida al referendum (parziale) sul web
 
Svarione non da poco, di nuovo da matita blu, del professor Mario Monti. Constatata una grave frattura in Consiglio dei ministri sulla proposta di abolire - o quasi - il valore legale del titolo di studio, il premier ha dichiarato che il governo avrebbe “avviato una consultazione sul tema sul web”. Dunque, a fronte della difesa del valore legale del titolo di studio da parte di Paola Severino e di Anna Maria Cancellieri, dopo un Cdm spaccato su un tema più che qualificante, Monti si inventa una sorta di referendum propositivo - espressamente vietato dalla Costituzione - e per di più sul web, a cui il 40 per cento delle famiglie italiane, quindi del potenziale corpo elettorale, non ha accesso, perché non può operare su internet. Come diceva l'eccellente Fantozzi, la classica “boiata pazzesca!”. Ennesimo sintomo di una fragilità tecnica che ha dello spaventoso e di ignavia politica a tutto tondo.
Beninteso, il tema è cruciale, perché il valore legale del titolo di studio - che equipara nei concorsi di Stato la laurea conseguita alla Bocconi a quella dell'Università della Tuscia o una università telematica - costituisce il miraggio, il mito accecante, che attira e confonde da decenni milioni di famiglie e di giovani che sprecano risorse e anni di vita a inseguire una laurea, magari in Lettere o Scienze politiche, nell'illusione di poter così vincere un concorso dello Stato, invece di capire quali sono le vere richieste del mercato del lavoro e dotarsi di una preparazione professionale adeguata e di strumenti per perseguire quella “educazione permanente” che è il vero segreto che separa occupabili da non occupabili. Naturalmente sono pienamente legittime - ma non da noi condivise - le obiezioni dei ministri Cancellieri e Severino che si sono battute contro la sua riforma, ma in un Paese normale e non commissariato da un governo non eletto dal popolo di professori e banchieri, queste si risolverebbero con un sano confronto politico in Parlamento, unica sede delegata in democrazia a esprimere la sovranità popolare. Non sul web!
Carlo Panella
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Alghero (Pagina 27 - Edizione OL)
Università
Entro l'anno Architettura si trasferisce sui bastioni
 
Entro l'anno la facoltà di Architettura si potrà finalmente trasferire nei locali dell'ex ospedale, all'interno del complesso di Santa Chiara. Rassicurazioni in tal senso sono giunte ieri nel corso di un incontro a Sant'Anna tra il commissario del Comune Michele Casula, il rettore dell'Università di Sassari, Attilio Mastino, il preside della facoltà di Alghero, Arnaldo Cecchini, e il direttore amministrativo Guido Croci.
Il corso di studi usufruisce già degli immobili comunali del Pou Salit, dell'ex Asilo Sella, dell'ex Caserma dei Carabinieri, dell'ex Palazzo Serra e dell'immobile della diocesi dell'ex Orfanotrofio. Per il prossimo anno accademico, invece, studenti e professori potranno contare sulla disponibilità del nuovo edificio lungo i bastioni, tuttora interessato da un radicale intervento di restauro, per il quale sono stati investiti oltre 8 milioni di euro.
L'amministrazione sta provvedendo a ultimare le opere e, nel frattempo, ha chiesto alla Regione un ulteriore finanziamento di un milione e mezzo di euro. Il commissario e il rettore hanno affrontato anche il discorso dell'utilizzo, da parte degli studenti, della biblioteca che sta nascendo nella chiesa sconsacrata di Santa Chiara. Su questo punto è stato concordata l'apertura di un tavolo nel quale l'argomento verrà affrontato con maggiore approfondimento «fermo restando - ha detto Casula - che la nuova e prestigiosa biblioteca, una delle più grandi e belle della Sardegna, dovrà restare a disposizione dei cittadini e della cultura degli algheresi».
C. Fi.
 

LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Prima pagina - Gallura
Piccole università, Olbia diventa polo di eccellenza
Più soldi dalla Regione e nuovi progetti. Dal prossimo anno un master per i manager del turismo
Il preside Francesco Morandi scommette su alta formazione, internazionalizzazione e ricerca
 
 OLBIA. Più soldi e nuovi progetti per il polo universitario che quest’anno compie 10 anni. Dal 2002 l’università olbiese ha fatto passi da gigante diventando un polo di eccellenza. Così dalla Regione giungono segnali di interesse e il finanziamento annuale è passato da 500mila euro a 610mila. Il preside Francesco Morandi annuncia nuovi progetti basati su alta formazione, internazionalizzazione e ricerca. Già dal 2013 si punterà sulla specializzazione con la nascita di un master per i manager del turismo. Ma nel 2011 per la prima volta le immatricolazioni non sono aumentate.
 
Pagina 31 - Altre
Più soldi e nuovi progetti, l’università vola
Il preside Morandi punta sull’alta formazione: «Presto un master per i futuri manager»
Il contributo finanziario erogato dalla Regione quest’anno è aumentato da 500 a 610 mila euro
Economia del turismo. La facoltà compie 10 anni di vita in città e si prepara a festeggiare con una serie di eventi
 
 OLBIA. Quest’anno il polo universitario spegnerà le sue prime dieci candeline. Era l’ottobre 2002, infatti, quando fu tagliato il nastro del mini ateneo olbiese. Le lezioni allora si tenevano all’istituto tecnico Deffenu con le matricole mischiate a quattordicenni e maturandi. Da allora, però, l’università olbiese ha fatto passi da gigante, diventando, parole del rettore Attilio Mastino, un polo di eccellenza. E proprio per questo motivo il decennale sarà celebrato con piccoli e grandi eventi che metteranno in luce tutto quello che è stato fatto in questi anni.
 Ma, nell’attesa che si rediga un programma di festeggiamenti, il primo regalo alla sede olbiese è arrivato dalla Regione. A dicembre, infatti, il polo universitario è stato premiato dall’assessorato alla Cultura con un incremento del finanziamento annuale pari al 20 per cento dell’attuale dotazione finanziaria. In 12 mesi il contributo regionale è aumentato da 500mila euro a 610mila. «Per il terzo anno consecutivo - dichiara il preside del corso di laurea in Economia e emanagement del turismo, Francesco Morandi - l’eccellenza dei risultati raggiunti ha convinto la Regione a investire nel nostro corso di laurea e più in generale nel polo universitario olbiese. Significa che l’assessore alla Cultura, Sergio Milia, guarda con attenzione a questa università e alle sue potenzialità di ulteriore sviluppo. E proprio da qui noi vogliamo ripartire. Il finanziamento regionale verrà investito per aumentare la qualità del polo. Le 3 parole d’ordine saranno alta formazione, internazionalizzazione e ricerca».
 Morandi ha le idee ben chiare sul futuro del polo olbiese. Accantonata l’ipotesi di affiancare un nuovo corso di laurea a quello già esistente, il preside e il consiglio di facoltà puntano sulle specializzazioni. «La prima parola chiave di questa nostra seconda fase è l’alta formazione - spiega -. E dall’anno prossimo qui a Olbia sarà attivo un master per i manager del turismo. In questo modo trasformeremo il corso di laurea in una sorta di «3+1». Oggi molti nostri studenti, presa la laurea a Olbia, si trasferiscono a Sassari per la specialistica, e sempre con ottimi risultati. Il master, che sarà a numero chiuso, darà ai ragazzi la possibilità di specializzarsi qui e approfondire la preparazione per diventare manager del turismo. Stiamo lavorando su diversi percorsi, ma già sappiamo che sarà parte in italiano, parte in inglese. Le lingue sono fondamentali. Inoltre, accanto ai laureati di Olbia, puntiamo ad accogliere studenti di altri atenei, sia italiani che stranieri. Insomma, il corso di laurea è la nostra squadra di campionato, il master sarà quella di Champions». Il polo olbiese sembra orientato a guardare sempre di più oltre i confini. Accoglienza di studenti di diverse nazionalità, master bilingue. «La seconda parola d’ordine è appunto l’internazionalizzazione - aggiunge il preside -. Da quest’anno infatti istituiremo un’«English class», un’intera classe in cui il corso di laurea, non solo le lezioni ma pure gli esami, sarà tutta in inglese. I nostri docenti arrivano tutti da esperienze importanti all’estero e per loro sarà naturale insegnare e spiegare in inglese. Forse per gli studenti sarà un duro colpo, ma dalle lingue non si può prescindere. Per questo riteniamo fondamentale lo scambio con ragazzi di altre nazionalità. La presenza di stranieri è decisiva per lo sviluppo del corso di laurea. E noi dobbiamo darci da fare per essere più attrattivi sia come facoltà che come città». Infine, il potenziamento della ricerca, terzo fiore all’occhiello del mini ateneo olbiese. «Noi già la facciamo da tempo, ma bisogna farlo sapere - spiega Morandi -. L’università non è la scuola, solo didattica, ma deve avere un ruolo fondamentale anche nella ricerca. Il nostro lavoro verte su turismo, mobilità, ambiente ed è giusto il momento di far conoscere ciò che facciamo. Si deve sapere che Olbia è un polo universitario a 360 gradi, dove accanto alla didattica si fa anche tanta ricerca».
 
Pagina 31 - Altre
Patto di ferro con Geasar e imprese locali
La sede sarà ampliata occupando l’area dell’ex aviazione generale
Il polo d’eccellenza sinora ha sfornato 170 giovani laureati
 
 OLBIA. Sono state 111 le matricole dell’anno accademico 2011-2012. Per la prima volta il polo olbiese ha dovuto registrare una piccola flessione. Dal 2002 le iscrizioni sono sempre state in crescendo, quest’anno lo stop. Ma nulla di preoccupante rispetto ad altre sedi gemmate che hanno visto precipitare le immatricolazioni. E, infatti, a Olbia, forte anche dei suoi 170 laureati in pochi anni, si continua a pensare in grande. Innanzitutto, a breve il polo universitario andrà a occupare anche l’ex-aviazione generale, senza abbandonare il secondo piano del «Costa Smeralda» in cui ha trasferito la sede ad appena un anno dalla sua istituzione. Ma in futuro l’università dovrebbe trasferirsi al centro storico, nei locali dell’Expo. Perlomeno, questo è il desiderio della amministrazione comunale, che cofinanzia il corso di laurea con 220mila euro all’anno. Per ora, però, la sede resta in aeroporto. «I rapporti con la Geasar sono ottimi - afferma Morandi -. Si è creata una grande sinergia con la società, ma anche con le altre realtà presenti al Costa Smeralda». Fin dal suo esordio l’università ha puntato sulle imprese locali e non solo. «Ed è nostro auspicio continuare su quella direttiva. Le imprese, ma anche le pubbliche amministrazioni. Il nuovo percorso che porteremo avanti avrà ripercussioni positive non solo per l’università, ma pure per il territorio. Nei momenti di crisi si richiedono competenze specifiche. Di qui la scelta di abbinare il master al corso di laurea». (al.pi.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 29 - Sassari
Architettura nell’ex ospedale
Quasi ultimati i lavori di ristrutturazione dello storico edificio
Dal prossimo anno accademico la facoltà potrà contare sugli spazi del complesso Santa Chiara
 
ALGHERO. A partire dal prossimo anno accademico il dipartimento di Architettura potrà contare sui nuovi locali dell’ex ospedale, nel complesso di Santa Chiara. Lo ha assicurato ieri il commissario comunale Michele Casula dopo aver ricevuto nel suo ufficio di Sant’Anna il rettore dell’Università di Sassari Attilio Mastino, il direttore del dipartimento Arnaldo Cecchini e il direttore amministrativo dell’ateneo, Guido Croci. Sul tavolo, appunto, la richiesta di rassicurazioni sul futuro di Architettura ad Alghero, soprattutto dal punto di vista delle tante strutture che il Comune mette a disposizione di docenti e studenti. Immobili che, salvo qualche eccezione, risultano purtroppo fatiscenti, angusti e privi di riscaldamento. Per non parlare dei ratti che nei giorni scorsi hanno visitato proprio una di queste sedi.
 Tuttavia, la buona notizia che ci si aspettava è arrivata. L’ex ospedale è infatti al centro di un’importante opera di restauro conservativo per la quale si stanno investendo oltre 8 milioni di euro. «L’opera è quasi ultimata - spiegano dal Comune - e nel frattempo abbiamo chiesto alla Regione un ulteriore finanziamento di 1,5 milioni di euro».
 Michele Casula ha quindi dato ampie garanzie che gli impegni presi con l’università saranno mantenuti Nell’ambito dello scambio di vedute sul dipartimento di Architettura è stata anche affrontata la questione dell’utilizzo da parte degli studenti della biblioteca che sta nascendo nell’ex chiesa di Santa Chiara. E il commissario Casula, riferendosi in particolare all’esempio della Mediateca di Cagliari, inaugurata di recente, ha evidenziato come il servizio di biblioteca/mediateca, oltre che dagli algheresi può accogliere come utenti privilegiati proprio gli studenti di Architettura. Su questo argomento il commissario e il rettore hanno comunque concordato l’apertura di un tavolo nel quale il tema sarà affrontato con maggiore approfondimento, «fermo restando - ha detto Casula - che la nuova e prestigiosa biblioteca, una delle più belle della Sardegna, dovrà restare a disposizione dei cittadini e della cultura degli algheresi». (a.m.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Nuoro
Ailun, sessanta tra medici e infermieri hanno frequentato le lezioni al Simannu
 
 NUORO. Partenza a tutta velocità per Simannu, il centro di simulazione medica dell’Ailun. In sessanta hanno frequentato le lezioni dei docenti guidati da Kevin Ban, della Medical pediatrics school della Harvard university di Boston.
 Si tratta del primo utilizzo di Bob (Bobore), Paska, Larettu e Gavino, i manichini ad altissima tecnologia componenti di punta dell’attrezzatura del nuovo centro, inaugurato mercoledì alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità Simona De Francisci, del sindaco e dei direttori generali delle Asl di Nuoro e Lanusei. Compiaciuti i dirigenti Ailun che hanno voluto il centro, nato dalla collaborazione con l’Ordine dei medici di Nuoro e Ogliastra, il cui presidente, Luigi Arru, ha fortemente sostenuto l’iniziativa. Arru, col professor Ban e il comandante Zamboni, sono stati docenti nel corso sul trauma pediatrico appena concluso. Soddisfatto il presidente dell’Ailun Lorenzo Palermo: «È un’iniziativa che va nel solco dell’insegnamento di eccellenza e dell’alta formazione tradizionali nell’Ailun. Nuoro può essere orgogliosa di questo centro, che contribuirà a rendere la città attrattiva per le iniziative culturali di alto livello». Grazie a un investimento iniziale inferiore a 100mila euro (in gran parte sostenuti dalla Fondazione Banco di Sardegna) il territorio dispone di un centro di simulazione medica in grado di operare fornendo servizi alle Asl e ai professionisti di tutta l’isola.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Cagliari
ASSEMINI
Punti franchi e ricetta turismo per il nuovo piano di sviluppo
LUCIANO PIRRONI
 
ASSEMINI. Istituzione dei comitati di quartiere, ricetta turismo puntando sul divertimento e lo svago dei giovani dell’hinterland, punti franchi.Sono le proposte per lo sviluppo di Assemini snocciolate nel corso del convegno “Si può crescere”, promosso dal circolo di Fortza Paris. Ad aprire i lavori è stato Massimo Carboni, Fp, che ha posto l’accento sull’esigenza di fare sistema. «Dobbiamo superare arroganza, individualismo e familismo che impediscono la crescita». Non sono mancate le accuse alla giunta. «Vogliamo i comitati di quartiere e il coinvolgimento delle associazioni e dei movimenti nella definizione delle scelte di governo. Non possiamo accettare - ha continuato Carboni - che amministratori comunali che hanno contribuito con le loro scelleratezze a creare oltre settemila disoccupati e quasi cinquecento famiglie in totale stato di povertà, pensino ancora per noi». Sulla necessità di investire sulle risorse naturali ed ambientali si è soffermato l’urbanista Giampaolo Marchi. «La città deve investire sulla valorizzazione delle proprie risorse e sulla necessita di assumere un ruolo di primo piano per costruire una Sardegna ricca ed autosufficienti». Per il docente universitario di marketing del turismo, Giuseppe Melis: «La città non deve diventare dormitorio, ma centro di attrazione turistica di qualità.». Gianfranco Scalas, leader dei nazionalitari, ha denunciato: «Se si fossero attuati i decreti dei sette punti franchi, che comprendevano anche il territorio di Assemini, ora non dovremmo assistere al dramma dei disoccupati di Alcoa e di tanti altri stabilimenti».
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Attualità
L’OPINIONE
MA IL PROBLEMA È L’OCCUPAZIONE SOPRATTUTTO QUELLA CHE NON C’È
GIANFRANCO PASQUINO
 
Ha ragione il Senatore Professor Mario Monti, già Commissario Europeo per dieci anni, consulente di banche e organizzazioni economiche e attuale capo del governo italiano. Un unico lavoro per tutta la vita (anche quello di Senatore?) è sicuramente monotono.
 Crediamo alla sua esperienza personale e professionale. Però, il problema, è, come si dice, un altro. Circa un paio di milioni di italiani, per lo più sotto i trent’anni d’età, sta cercando un lavoro, spesso il primo lavoro.
 Una volta avuto quello, magari pagato in maniera decente, potrà anche porsi l’obiettivo di cercarne un altro, più soddisfacente, meglio pagato, meno noioso, più produttivo per sé e per la società. Altri italiani lo stanno perdendo il lavoro, il posto nel quale alcuni di loro sono, forse, stati precari e «ricattabili», sottopagati e, diciamolo, anche un po’ sfruttati.
 A una certa età, poi, probabilmente privi di prospettive di diventare senatori a vita, quegli italiani rischieranno di non avere nessuna possibilità di re-inserimento senza avere maturato l’età e gli anni lavorativi per ottenere una pensione non da fame.
 Se licenziati senza giusta causa, non riusciranno ad avere, dopo un contenzioso durato minimo un paio d’anni, neppure il reintegro nel posto di lavoro, qualora passasse la posizione della Confindustria.
 Altro che monotonia, caro Professore Capo del Governo, sarà tristezza, dolore, impoverimento.
 Sì, ho capito che i Professori Ministri Monti Mario e Fornero Elsa non vogliono rinunciare alla tutt’altro che monotona missione della loro vita: insegnare agli italiani ad accettare di vivere in una società dinamica, in una economia traballante, in un mondo globalizzato dal quale vengono sfide durissime e difficilissime.
 Probabilmente, i giovani tra i venticinque e i trent’anni, più o meno «sfigati» (che interpreto come «sfortunati e sfaccendati»), hanno già capito come va la storia. Vorrebbero non un posto fisso, ma un lavoro che consenta loro di vivere, eventualmente, anche fuori della casa materna (il padre spesso se n’è già andato), trovandosi un compagno/a e permettendosi il lusso di avere qualche figlio. Questi giovani non sono preoccupati dalla monotonia e neppure dalla flessibilità. Vorrebbero un mercato aperto e competitivo nel quale fare valere le loro conoscenze e competenze acquisite in scuole e università migliori, più moderne, più dinamiche.
 Non tutti loro hanno avuto la preparazione liceale e i soldi necessari a frequentare la prestigiosa e costosissima Bocconi. Pochi di loro (e dei loro padri) quando perdono il posto di lavoro godono delle enormi opportunità di riqualificazione che i paesi nordici e i loro intelligenti sindacati hanno costruito e possono offrire.
 Precari e disoccupati non capiscono fino in fondo perché i sindacalisti, anche loro stabili nei rispettivi posti da decenni, continuino a difendere l’esistente e non riescano a fare proposte per il domani che contemplino, per esempio, maggiore solidarietà, un po’ di job sharing, lo scambio fra flessibilità, anche in uscita, e nuove opportunità, magari anche monetarie.
 Gli anziani si proteggono anche grazie ai non giovani sindacalisti. Alcuni giovani sono annoiati dalla monotonia di un lavoro fortunosamente acquisito, grazie a conoscenze personali o pura fortuna. Altri stanno perdendo la speranza di trovarlo. Apprezzano lo sforzo pedagogico e professorale di Monti e Fornero, anche se battere sullo stesso tasto è davvero, persino etimologicamente, monotono, ma si chiedono qual è l’insegnamento che quei due professori vogliono impartire e a chi? A chi e come gioverà la revisione dell’articolo 18, a Emma Marcegaglia, a Standard& Poor’s, alla signora Merkel, ai disoccupati sfiduciati?
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Cultura e Spettacoli
Con Sa Domo ’e Carrera Longa l’Ersu punta sul centro storico
Oggi a Sassari l’inaugurazione dell’edificio settecentesco restaurato
 
 SASSARI. L’Ersu inaugura oggi la nuova residenza universitaria di Carrera Longa, segnando così una tappa dell’ampio piano di potenziamento delle sue strutture residenziali.
 L’edificio storico conosciuto come Casa dei Conti d’Ittiri, salvato da uno stato di totale degrado e completamente restaurato dall’Ente, sorge nel centro antico della città, all’angolo tra via La Marmora (ex Carrera Longa) e via Rosello. Considerato un bene di grande pregio artistico e architettonico e sottoposto a vincolo dalla Soprintendenza, il palazzo si articola su tre piani per un’ampiezza di 1125 metri quadrati complessivi.
 Oltre ai numerosi spazi comuni la struttura offre agli studenti quarantuno nuovi posti letto, realizzati nel rispetto degli standard dimensionali e qualitativi richiesti per le residenze studentesche. I lavori di ristrutturazione e impiantistica, eseguiti con tecniche e materiali tecnologicamente avanzati, garantiscono inoltre un elevato risparmio energetico e l’abbattimento delle barriere architettoniche.
 «La realizzazione di una residenza studenti nel centro storico è per la città un’importante risorsa; porterà infatti nuovo impulso ad una splendida zona cittadina - dice il presidente dell’Ersu Gianni Poggiu - non sempre adeguatamente valorizzata, contribuendo al processo di rivalutazione del patrimonio storico e concretizzando il documento d’intesa siglato con la Regione sulle residenze universitarie diffuse nei centri storici».
 Le porte della residenza, ribattezzata Sa Domo ’e Carrera Longa, saranno aperte al pubblico oggi dalle 15 alle 17 per un pomeriggio dedicato alla storia, alla cultura e alla tradizione.
 Con l’ausilio di personale coordinato dall’associazione «Tabula rasa», sarà possibile fare visite guidate per scoprire un pezzo di storia di Sassari e ripercorrere le vicende dell’antica dimora dei conti d’Ittiri, che fecero riedificare il palazzo verso la seconda metà del secolo XVIII. Tra gli elementi di pregio della struttura, un intreccio di stanze finemente ristrutturate, un dipinto murario che impreziosisce la volta del piano nobile e un’altana settecentesca da cui è possibile ammirare il panorama della città.
 Nelle ampie sale è possibile visitare anche una mostra di circa venti opere - sculture, dipinti, incisioni e illustrazioni - realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Sassari e curata dal pittore Sisinnio Usai. Spazio anche alla musica, con uno concerto affidato al Trio Nemesis, formato da tre studenti del Conservatorio «Luigi Canepa»: Roberto Battino, Marco Carta e Maria Luciani.

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