Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
31 January 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
In Breve
CONFERENZA SULLA TURCHIA
 
Oggi, alle 17,30 nell'aula magna della facoltà di Scienze politiche, Michelangelo Guida, dell'università di Fatih di Istanbul, terrà una conferenza su “L'AK Parti tra islamismo e post islamismo”. L'appuntamento è realizzato nell'ambito dell'accordo bilaterale Llp/Erasmus. Coordina Nicola Melis, docente di Storia della Turchia.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Gli indignados contestano Napoletano
Uova marce, fischi e pomodori
Il presidente era all'Università di Bologna per una laurea ad honorem
 
BOLOGNA Le proteste siano rispettose della legalità e non degenerino in violenze. Così metteva in guardia il presidente della Repubblica appena laureato ad honorem a Bologna. Ma contemporaneamente, all'esterno del «fortino» dell'aula Magna dove era in corso la cerimonia, gli studenti in corteo contestavano quella pergamena al Capo dello Stato, per loro Joe Napolitano. E dopo vari tentativi di avvicinamento all'aula per incontrare il presidente («Te la diamo noi la laurea», era la sintesi su uno striscione), a un lancio di uova la polizia li ha caricati.
Si è conclusa così la giornata di proteste degli indignados di Occupy Unibo, cominciata poco dopo le 10 contro un Re Giorgio da smitizzare. Accusato da poco meno di 200 ragazzi di essere «il primo responsabile di un futuro segnato dalla precarietà», oltre che «uno degli artefici del nuovo governo delle banche, il governo Monti-austerità».
Ma alle contestazioni ha fatto da contrappunto il pensiero di Napolitano: «Metto in guardia contro la pericolosità di reazioni a qualsiasi provvedimento legislativo - ha detto durante la lectio magistralis - che vadano bene al di là di richieste di ascolto e confronto, e anche di proteste nel rispetto della legalità, per sfociare nel ribellismo e in violenze inammissibili». Il Capo dello Stato si è rivolto implicitamente alle varie categorie (tassisti, camionisti e altri) che nei giorni scorsi hanno dato vita a forti proteste contro i provvedimenti del governo.
Attorno alla Aula Magna dell'Università, un centro blindato da un potente schieramento di carabinieri, polizia e finanzieri. Cordone che gli indignati hanno provato ad aggirare, ma verso mezzogiorno si è arrivati allo scontro. Quasi inevitabile nella strettissima via de' Poeti.
Da un lato della barricata slogan e lancio di uova e pomodori, dall'altro manganellate. Alla fine due contusi tra gli indignados, un cronista di Repubblica colpito a testa e mano, e il questore vicario medicato sul posto. La questura ha spiegato che sono stati usati dagli studenti anche spray urticanti e liquido corrosivo («Menzogne o allucinazioni da film» per Occupy Unibo). Non hanno sfondato nemmeno i centri sociali Tpo e Sadir, la cui protesta più soft e separata si è conclusa con un blitz in Rettorato, e sacchi di spazzatura gettati verso la guardia di finanza.
Netto il giudizio del presidente nel pomeriggio ai cronisti che gli hanno chiesto un commento sulle contestazioni: «Le manifestazioni di dissenso e di protesta se sono motivate e si esprimono correttamente possono essere prese in attenta considerazione, altrimenti no. Francamente un commento sulle uova e sugli accendini non mi pare di doverlo fare».
 

LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
BANDO UNIVERSITÁ
Scuola estiva per i diritti umani e l’Europa
 
CAGLIARI. E’ stato pubblicato sul sito dell’Università di Cagliari il bando per la partecipazione alla prima edizione della Scuola estiva internazionale ‘Europe, regions and human rights’, che si svolgerà quest’anno dal 20 luglio al 4 agosto. Possono partecipare gli iscritti alla facoltà di Giurisprudenza, in possesso dei requisiti specificati nel bando. La scuola è gratuita per tutti i partecipanti, ed è riconosciuta come attività formativa all’interno della Facoltà di Giurisprudenza: la frequenza con profitto prevede l’attribuzione di 4 crediti formativi per un totale di 100 ore. Il progetto coordinato da Gianmario Demuro, ordinario di diritto costituzionale, è finanziato dall’Unione Europea e dalla Fondazione Banco di Sardegna. L’Università cagliaritana è capofila e realizzatrice del progetto, il progetto è stato portato avanti con la collaborazione di tre università che sono la University of Glasgow, della Universidad Rey Juan Carlos di Madrid e infine della Philipps Universitat di Marburg.
 La scadenza per presentare la domanda di candidatura è fissata per il prossimo 29 febbraio. (b.c)
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Fatto del giorno
LE RIFORME DEL GOVERNO/1
Liberalizzando l’avvocatura si tutelano meno i cittadini
In territori ad alto rischio mafioso vedremo apparire professionisti con pochi scrupoli Ovunque sarà il caos
Giuseppe Conti
VICE PRESIDENTE UNIONE   CAMERE PENALI ITALIANE
 
Con tutta la comprensione per un Governo che si è fatto carico della imponente crisi economica e finanziaria del nostro Paese e con tutto il rispetto per professioni come quelle dei farmacisti, commercianti e tassisti, l’Avvocatura non può stare a guardare senza segnalare alla opinione pubblica le conseguenze di una liberalizzazione che non solo stravolge in maniera inquitante il ruolo di una antica e nobile professione ma nuoce gravemente alla salute dei diritti del cittadino. A coloro che vorranno leggere nella protesta degli avvocati una fisiologica resistenza di carattere corporativo, risponde efficacemente Franco Roberti, Procuratore della Repubblica di Salerno, che in occasione di un recente convegno, nell’esprimere solidarietà agli avvocati, ha manifestato la preoccupazione per le conseguenze della liberalizzazione della professione forense. Secondo il magistrato, «in territori che registrano la presenza di organizzazioni mafiose che si avvalgono di professionisti per controllare l’amministrazione giudiziaria, credo che la liberalizzazione debba preoccupare i cittadini». È chiaro il riferimento all’avvocato fagocitato da società di capitali che non necessariamente saranno di immacolata provenienza.
 Ma non è solo questo. Il maggiore risalto mediatico viene tributato alla eliminazione delle odiate tariffe, trascurando il fatto che d’ora in avanti, in assenza di punti di riferimento, ciascuno domanderà quanto gli pare e fra il cittadino e il professionista con pochi scrupoli avrà la meglio quest’ultimo. Così per l’obbligo del preventivo, necessariamente generico salvo improbabili facoltà divinatorie, che finirà per prevedere un tanto all’ora, una sorta di tassametro proprio come quello dei tassisti. La preoccupazione vera è che in luogo di favorire la concorrenza si aprano le porte al disordine totale dove un cittadino che volesse garantirsi una difesa dignitosa dovrà pagare uno sproposito. Con 230.000 avvocati, il nostro Paese detiene il record europeo e da più parti si sostiene che il loro numero è in qualche modo responsabile degli affanni della giurisdizione.
 La quantità, come è noto, raramente si concilia con la qualità ed i grandi numeri il più delle volte assicurano soltanto l’immissione nel mercato di professionisti scarsamente attrezzati, impegnati quotidianamente a sbarcare il lunario, con buona pace per la nobile professione. Tutto ciò nonostante, in luogo di prevedere una maggiore selezione che sappia premiare il merito e la capacità di garantire al meglio un servizio essenziale per il cittadino, si vuole facilitare ulteriormente l’accesso prevedendo il tirocinio già durante gli ultimi anni del corso di laurea, così anticipando l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. A tacer del fatto che la maggior parte dei neo laureati aspiranti avvocati denunciano allarmanti deficit non solo sul piano giuridico ma su quello della grammatica e della sintassi, qual è il cittadino disposto ad affidare la realizzazione dei propri diritti ad un avvocato che si è formato fuori dalle aule di giustizia? Qual è il giudice che deciderà serenamente di infliggere trent’anni al cittadino affidato alle cure di un difensore che non abbia maturato la indispensabile esperienza in uno studio legale sotto la guida di un professionista più anziano? Non si può non restare perplessi di fronte ad un intervento legislativo che trascura inspiegabilmente di considerare che alla Camera giace abbandonata la riforma della professione forense già approvata dal Senato. Frutto di una interlocuzione forte e fisiologici compromessi, quel progetto ha inteso considerare alcuni aspetti riconducibili alla liberalizzazione quali pubblicità, tariffe, disciplina, accesso, formazione e specializzazione; un intervento meditato, capace di proporre un’avvocatura moderna al passo con i tempi. Si è preferito ricorrere al solito strumento d’urgenza, forse correndo appresso alla illusione che tutto ciò favorisca concorrenza e un rapido accesso dei giovani alla professione.
*
Pagina 17 - Fatto del giorno
LE RIFORME/2
«Desacralizzare» le lauree non è sbagliato se si offrono pari opportunità a tutti
Tutto questo porrà problemi cruciali nelle valutazioni da parte di enti pubblici, ma è urgente un riordino delle fabbriche di diplomi
Eugenia Tognotti
 
Nel quasi quotidiano bollettino delle misure liberalizzatrici del governo Monti, ha fatto la sua comparsa, subito bersagliata da un fuoco di fila di polemiche, quella relativa al ridimensionamento del valore legale dei titoli di studio rilasciati dalle università. Non si tratta naturalmente della pura e semplice abrogazione del famoso “pezzo di carta”, acquisito in quelle Università che da 150 anni, cioè dal momento dell’Unità, è il luogo in cui si acquisisce una conoscenza legalmente riconosciuta, un passaggio obbligatorio per la formazione dei professionisti, e uno dei canali privilegiati di mobilità sociale. La proposta va invece nella direzione di una desacralizzazione del valore legale del titolo di studio, lasciando alle pubbliche amministrazioni e alle imprese private la possibilità di considerare e valutare diplomi e titoli diversi. La riforma, ha precisato il presidente del Consiglio - che non ha nascosto il suo «orientamento a superare il simbolismo» del valore legale dei titoli di studio e della laurea - dovrà essere studiata e diventare tema di dibattito pubblico, che ci si augura si allarghi ben oltre gli schieramenti politici, con analisi distaccate, senza filippiche e furori ideologici.
 Quella di procedere in modo accorto e lungimirante su questa delicato tema, senza il fiato sul collo di tanti “esperti”, è una decisione prudente, trattandosi di una materia così cruciale come la formazione del capitale umano. Una battaglia liberale, senza esito, contro il valore legale del titolo di studio, era stata condotta più di mezzo secolo fa, da Luigi Einaudi che proponeva una radicale soluzione: “Non avere il diploma per se medesimo alcun valore legale, non essere il suo possesso condizione necessaria per conseguire pubblici e privati uffici, essere la classificazione dei candidati in laureati, diplomati medi superiori, diplomati medi inferiori, diplomati elementari e somiglianti, indicativi di casta, propria di società decadenti ed estranea alla verità ed alla realtà; ed essere perciò libero il datore di lavoro, pubblico e privato, di preferire l’uomo vergine di bolli». Una soluzione così drastica, tout court, risulterebbe non solo anticostituzionale, ma anche impopolare, incomprensibile. La conquista di un titolo accademico rappresenta ancora in Italia, nonostante tutto, e anche se in misura minore rispetto al passato, il coronamento simbolico di un percorso di ascesa sociale per tanti, anche se è andata perdendo la garanzia (un tempo forte) di un’adeguata sistemazione professionale.
 Ma una riforma liberalizzatrice, che restituisca alle lauree il loro valore reale e di mercato, è necessaria. Stando alle informazioni disponibili il governo sta affrontando alcuni punti chiave: scomparsa del voto di laurea come criterio di valutazione ai concorsi pubblici; l’eliminazione del tipo di laurea (basterebbe, tranne che per i ruoli tecnici, un qualsiasi tipo di diploma di laurea); un “apprezzamento” della qualità delle università che hanno rilasciato il titolo. Tutto questo pone problemi cruciali, primi tra tutti la presenza obbligata di un sistema di valutazione e di comparazione sulle singole «fabbriche delle lauree»; la proliferazione delle sedi col sostegno della politica, cresciute a dismisura, sulla spinta della moltiplicazione dei corsi di laurea, triennali e magistrali, che arrivano, nonostante i tagli, a cinquemila. Un disboscamento selettivo e una distribuzione funzionale di didattica e ricerca è una precondizione per qualsiasi riforma, che non può cominciare da un’ingiustizia sociale, ma da atti capaci di assicurare a tutti condizioni di pari opportunità.
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 25 - Sassari
Tutti a scuola di fotografia
L’Ersu organizza un corso e una mostra
 
SASSARI. Gli studenti universitari potranno imparare le più moderne tecniche della fotografia digitale grazie a un corso gratuito che l’Ersu sta attivando nella residenza di via Coppino. Il laboratorio di fotografia e approccio creativo sarà curato da Marco Ceraglia ed è destinato agli studenti dell’Università, del Conservatorio e dell’Accademia di Belle Arti. «Con questa iniziativa crediamo di offrire agli studenti l’opportunità di arricchire il proprio curriculum - dice Maria Assunta Serra, direttore dell’Ersu -. Il mezzo fotografico è ormai indispensabile infatti in numerose sfere professionali, tra cui ad esempio quella scientifica». «Il nostro obiettivo è inoltre quello di invitare gli studenti a raccontare attraverso immagini i volti, i luoghi e gli spazi del loro quotidiano - prosegue Serra - Le immagini esposte al pubblico in mostre permanenti nelle sedi Ersu racconteranno così uno spaccato della vita dei nostri studenti e della città». Marco Ceraglia, fotografo professionista dal 1984, ha insegnato tecniche di ripresa all’Istituto Europeo di Design e in molti altri istituti ed enti regionali e nazionali.
 ll laboratorio, con obbligo di frequenza, durerà 45 ore suddivise in quindici settimane tra febbraio e maggio. Il corso si concluderà con una mostra articolata nelle varie sedi Ersu. Le domande su apposito modulo scaricabile sul sito www.ersusassari.it dovranno pervenire allo sportello del Diritto allo Studio entro e non oltre il 3 febbraio 2012.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 25 - Sassari
Tumore della prostata: nuove frontiere con la brachiterapia
L’ospedale civile è l’unico centro clinico italiano e il secondo in Europa a usare il «target scan»
 
SASSARI. Azienda sanitaria locale e Università unite con la brachiterapia nella lotta contro il cancro della prostata. Sono cinque - quattro della Asl e una dell’Aou - le équipe sanitarie che concorrono a formare il team multidisciplinare della terapia radiologica che ha allargato i confini della cura dei tumori alla prostata. Nel Sassarese, l’uso di questa tecnica (che consiste nell’inserimento con millimetrica precisione di una micro capsula radioattiva) sta per compiere dieci anni ed è all’avanguardia in Europa grazie all’utilizzo di una sofisticata apparecchiatura digitale che viene utilizzata solo in due centri clinici: a Sassari, appunto, e in Inghilterra.
 «La brachiterapia - si legge in una nota dell’Asl in occasione del decimo anniversario del primo intervento - è una tecnica multidisciplinare che prevede la collaborazione dell’urologo, del radioterapista e del fisico sanitario, e rappresenta una soluzione terapeutica alternativa nel trattamento del cancro della prostata in fase iniziale». Dei 150 interventi eseguiti con questa tecnica al Santissima Annunziata di Sassari, 65 sono stati realizzati con una nuova metodica digitale tridimensionale resa possibile dall’utilizzo dell’innovativo macchinario «target scan». Alla riuscita del progetto concorrono le équipe di Urologia (diretta da Angelo Tedde) dell’ospedale civile di Alghero; il servizio di Radioterapia dell’Istituto di Scienze radiologiche dell’Aou (diretto da Gianni Meloni); Fisica sanitaria dell’Asl1 (diretta da Piergiorgio Marini); Chirurgia del Santissima Annunziata (diretta da Pietro Niolu); il servizio di Anestesia dell’ospedale di Sassari (diretto da Bastiana Leoni).
 Il decimo compleanno della brachiterapia è l’occasione per ripercorrere la storia di una tecnica grazie alla quale possono essere ridotti drasticamente gli sgradevoli effetti collaterali degli interventi chirurgici per tumori alla prostata.
 «I primi interventi di brachiterapia a Sassari risalgono al 2002 e vennero eseguiti nella divisione di Urologia dell’ospedale civile, allora diretta da Alfonso Scanu, in collaborazione con l’Urologia dell’ospedale di Alghero - spiegano alla Asl -. Dal 2008, dopo la chiusura della divisione sassarese, l’équipe è stata rinnovata e ha cominciato a operare nella struttura complessa di Chirurgia al Santissima Annunziata, in collaborazione con il servizio di Radioterapia dell’Azienda ospedaliero universitaria». «A partire dal 2008 - spiega Angelo Tedde, direttore dell’Urologia di Alghero - la tecnica che viene utilizzata a Sassari è stata ulteriormente affinata, attraverso apparecchiature all’avanguardia con tecnologia digitale tridimensionale». «Il “target scan” - dicono alla Asl - viene utilizzata attualmente in due soli centri in Europa: uno in Inghilterra, l’altro al “Santissima Annunziata” di Sassari».
 «Dal 2002 a oggi - riprende Angelo Tedde - sono stati eseguiti 150 interventi di brachiterapia, e di questi 65 utilizzando la nuova metodica digitale tridimensionale su pazienti affetti da tumore della prostata organo-confinati. Attualmente il nostro è l’unico centro in Sardegna che pratica continuativamente tale metodica».
 «I risultati con la nuova metodica sono davvero confortanti - prosegue l’urologo -. I controlli clinici e strumentali infatti dimostrano una guarigione clinica dalla malattia neoplastica. Nessuno di questi pazienti ha lamentato perdite di urine e la loro vita sessuale è risultata sovrapponibile al periodo precedente la brachiterapia». «La nostra speranza è che questa attività di eccellenza continui ad essere supportata per gli aspetti tecnici, oltre che per quelli logistico-organizzativi - conclude Tedde -. Ci piace sottolineare il fatto che rappresenti un virtuoso esempio di come unità disciplinari, che fanno riferimento alla Asl e all’Aou, riescono a collaborare e ottenere il miglior trattamento possibile per il paziente affetto da malattia oncologica prostatica».
 

7 – SardegnaQuotidiano
Cagliari – pagina 14
UNIVERSITÀ IL BANDO
PER LA SUMMER SCHOOL
 
È stato pubblicato sul sito dell’Uni - versità il bando per la partecipazione alla prima edizione della Scuola estiva internazionale “Europe, Regions and Human Rights”. Possono partecipare gli iscritti alla facoltà di Giurisprudenza, in possesso di alcuni requisiti specificati nel bando. La Summer School, che si svolgerà nei locali della facoltà in Viale Sant’Ignazio dal 20 luglio al 4 agosto nasce da un progetto coordinato da Gianmario Demuro (ordinario di diritto costituzionale), con il finanziamento dell’Ue e della Fondazione Banco di Sardegna. Partner dell’iniziativa sono l’Ersu e lo studio legale Gianni, Origoni, Grippo & Partners di Milano: l’Università cagliaritana è capofila e realizzatrice del progetto.

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