Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 January 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
L'incontro a Roma
Zedda a Monti:
«La metro è una priorità»
 
Oltre tre ore di incontro: sul piatto, oltre ai problemi comuni a tutto il Mezzogiorno, anche le difficoltà dei Comuni e l'importanza di alcuni progetti indispensabili per la crescita. Lo sviluppo di Cagliari non può prescindere dall'ampliamento della rete di metropolitana leggera: è questo uno dei punti fondamentali trattati ieri mattina durante la riunione tra il presidente del Consiglio Monti, i ministri Passera, Profumo, Barca e Clini e il sindaco Massimo Zedda, a Palazzo Chigi insieme agli altri primi cittadini delle città capoluogo del Sud e agli otto presidenti di Regione del Mezzogiorno.
LA RIUNIONE È stata l'occasione per «discutere, a differenza del recente passato, quando il sud stesso e le Isole erano dimenticati, dei progetti per il rilancio e lo sviluppo del Meridione», ha spiegato ieri Zedda, al termine dell'incontro. «Abbiamo posto, oltre alle proposte presentate dal presidente Cappellacci, che interessano l'intero territorio della Sardegna, una questione di prospettiva per Cagliari: la candidatura della città a crocevia del Mediterraneo, con il coinvolgimento del mondo economico, dell'Università, delle forze sociali, del tessuto produttivo, del mondo della cultura e dell'arte. Una porta dell'Europa in cui possa passare tutto quello che il Mediterraneo rappresenta, in modo da attivare scambi commerciali oltre che culturali».
LA METROPOLITANA Anche nell'incontro a Palazzo Chigi Zedda ha puntato soprattutto, come in questi primi mesi di amministrazione comunale, sul progetto della metro leggera. «Abbiamo posto come progetto fondamentale per l'intero hinterland di Cagliari la questione della metropolitana leggera, così come concordato con i sindaci del forum dell'area vasta in occasione dell'approvazione delle linee guida del Piano strategico intercomunale. È indispensabile dal punto di vista ambientale, importante per alleggerire il traffico sulla città e per un aiuto concreto alle famiglie e agli abitanti visti i prezzi ormai insostenibili della benzina». Un progetto che, insieme alle altre richieste, è stato accolto «in modo favorevole» dai ministri dell'Ambiente Corrado Clini e dal ministro della Coesione territoriale Fabrizio Barca. ( m.r. )
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Oristano e Provincia (Pagina 15 - Edizione OR)
Reati ambientali visti dal satellite
Mappe dettagliate per combattere droga, inquinamento e abusivismo
Siglato l'accordo tra Procura e Dipartimento di Scienza della terra dell'università di Cagliari
 
La Procura oristanese ha uno strumento in più per andare a fondo nelle indagini: i magistrati hanno, infatti, la possibilità ricostruire nel tempo la modifica dello stato dei luoghi grazie alla collaborazione con gli studiosi del Dipartimento di Scienze della terra della facoltà di fisica dell'università di Cagliari.
In altre parole sarà possibile avere a disposizione una cartografia corredata del profilo territoriale: tutto questo nei dettagli, attraverso la lettura di una serie di dati fotografati dal satellite che periodicamente passa sulla Sardegna. Con l'utilizzo di precise strumentazioni collegate al satellite, gli studiosi interpretano, cioè, i dati e possono così ricostruire una mappa dettagliata fino ai venti centimetri. Tutto questo materiale sarà, poi, messo a disposizione della Procura, che due giorni fa ha siglato un accordo con l'università di Cagliari. Un valido aiuto che finora non si riusciva ad avere, per esempio, attraverso la consultazione di Googlemaps: lo strumento su rete alla portata di tutti offre solo immagini prive di volumi, mentre l'elaborazione dei dati attraverso la strumentazione collegata al satellite restituisce immagini reali.
I dati estrapolati da questa particolare cartografia, che restituisce con precisione il quadro del territorio, potranno tornare utili nel corso di ben determinate inchieste; si fa riferimento, in particolare, agli accertamenti e ai controlli per abuso edilizio, coltivazioni di droga e inquinamento. «Un supporto di questo tipo» ha spiegato il sostituto procuratore Armando Mammone, «consente quindi di tenere sotto controllo e verificare la modifica nel tempo dello stato dei luoghi; e quindi di rilevare con precisione eventuali differenze e irregolarità». Tutto con la massima precisione e puntualità. ( p. m. )
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Parco geominerario
Borse di studio per laureati
 
Il Consorzio del Parco geominerario storico ambientale della Sardegna ha bandito ha bandito un concorso nazionale per l'assegnazione di due borse di studio destinate a laureati che abbiano concluso il corso di studi universitari presso un'Università italiana discutendo una tesi di laurea triennale di primo livello sulle tematiche attinenti le finalità del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna. Il Consorzio del parco mette in palio altre due borse di studio destinate a laureati che abbiano concluso il corso di studi universitari presso una Università Italiana, sulle stesse tematiche, a conclusione del corso di laurea specialistica successivo alla laurea triennale di primo livello. L'iniziativa è stata promossa dalla Consulta delle associazioni culturali, ambientaliste e umanitarie della Sardegna.
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Psiconcologia, c'è il corso
Sabato inaugurazione delle lezioni di durata biennale
MICROCITEMICO. Sbarca anche in Sardegna la nuova materia scientifica
 
Sarà inaugurato sabato alle 9,30 nella sala Thun dell'ospedale Microcitemico di via Jenner, il primo corso in Sardegna di Psiconcologia, riservato agli operatori della Sanità. Si tratta del supporto psicologico ai pazienti malati di tumore e ai loro familiari e fa parte del percorso di cura degli ammalati. Inoltre incide favorevolmente sulle possibilità di sopravvivenza e guarigione.
Il corso, biennale, diretto dalla psico-oncologa Nadia Brusasca, è una novità nel panorama formativo sanitario regionale, ed è patrocinato dall'Azienda ospedaliera-universitaria e dall'ateneo di Cagliari, dalla Asl 3 di Nuoro e dall'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom). Il biennio, che garantisce fino a 50 crediti formativi, inizia con 24 allievi tra psicologi, medici, fisioterapisti e infermieri professionali con laurea triennale e si avvale di 43 docenti, che si occuperanno della formazione oncologica e psiconcologica dei corsisti in un percorso che riguarda tematiche cliniche, sociali ed etiche per affrontare una patologia che in Sardegna - per i soli tumori maligni - nel 2010 ha avuto un'incidenza di 576 persone ogni 100.000.
Il corso intende anche contribuire alle esigenze di umanizzazione delle cure ed al potenziamento qualitativo dell'oncologia isolana, fornendo strumenti e competenze sempre più necessarie. Non trascurabile anche la possibilità di evitare gravosi trasferimenti in altre regioni per frequentare corsi e master su questa disciplina che appare sempre più al centro degli interessi professionali di molti operatori della sanità.
Alla cerimonia parteciperanno, tra gli altri, l'assessore regionale alla Sanità Simona De Francisci e , il rettore dell'università di Cagliari, Giovanni Melis.
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Commenti (Pagina 13 - Edizione CA)
COMMENTI
Nascite terrorizzanti
Le critiche all'incremento demografico
 
È stata commentata con preoccupazione la nascita del “bimbo-record”, che ha segnato il superamento della soglia simbolica dei sette miliardi di abitanti della Terra. Preoccupazione era stata evidenziata anche da Giovanni Sartori in merito ai rischi per l'umanità e l'ambiente connessi a una crescita demografica fuori controllo. Nell'ottica di Sartori, la ripresa dell'incremento demografico è “terrorizzante”, perché comporterebbe una serie di reazioni negative sull'ambiente: inquinamento, riscaldamento climatico, desertificazione e diminuzione delle risorse necessarie al sostegno e al miglioramento delle condizioni di vita. Per contrastare questi scenari, Sartori suggerisce di “bloccare” ad ogni costo la crescita demografica, senza però chiedersi se questa soluzione sia realmente l'unica alternativa. In realtà, la proposta non è da tutti condivisa, perché implica il rovesciamento della “relazione di causa-effetto” esistente, a livello mondiale, tra incremento demografico e povertà attuale. Il rovesciamento comporterebbe l'accettazione dell'idea che sarebbero gli esseri umani e non la povertà l'ostacolo maggiore a conservare a livello planetario condizioni di vita ecosostenibili.
Tuttavia, sono molti coloro che oggi affermano la possibilità di adottare misure per favorire scelte esistenziali ecocompatibili, senza fare della “fermata ad ogni costo” della crescita demografica un obiettivo assoluto. Ma percorrere questa via significa che i Paesi poveri, che più concorrono all'incremento demografico, devono crescere economicamente prima che la loro popolazione invecchi, perché, come avvenuto nei Paesi di più antica industrializzazione, una “popolazione attiva” sempre più contenuta possa contribuire al mantenimento di una “popolazione anziana” sempre più numerosa.
Gianfranco Sabattini
(Università di Cagliari)
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Commenti (Pagina 13 - Edizione CA)
Al direttore
LETTERE
Scienze politiche cresce
 
Il riconoscimento ottenuto da Scienze politiche rende onore a chi ogni giorno si prodiga perché la Facoltà sia competitiva in Italia e in Europa. Pur constatando i discreti risultati ottenuti, ci poniamo in funzione di stimolo affinché la crescita continui. Ben vengano sforzi maggiori nell'organizzazione della Segreteria, per un servizio dinamico ed efficiente agli studenti e un assiduo miglioramento dei servizi on-line e di orientamento: vi sono ampie possibilità di futura crescita. A proposito di management didattico, servirebbe un perfezionamento nel rapporto con gli studenti in materia di programmi e sistemi dei crediti, oltre che per la gestione delle attività didattiche, sebbene negli anni sia stata riscontrata attenzione, competenza e impegno da parte dei responsabili.
Deborah Ullasci, M. Paolucci, M. Pisano Università Futura Azione Universitaria
 

LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Prima pagina - Oristano
Sarà l’occhio del satellite a smascherare i reati
Oristano, la Procura avvia una collaborazione con la facoltà di Fisica dell’università di Cagliari
Uno sguardo dall’alto contro l’abusivismo edilizio l’inquinamento e la droga
 
 ORISTANO. La lotta all’abusivismo edilizio, all’inquinamento ambientale e alla coltivazione di stupefacenti si fa dal cielo. La procura della Repubblica ha infatti avviato una collaborazione con la facoltà di Fisica dell’università di Cagliari per utilizzare lo sguardo dei satelliti per scoprire eventuali reati. Il territorio sarà infatti costantemente monitorato dall’alto e così sarà possibile controllare lo stato dei luoghi e smascherare interventi non autorizzati o addirittura piantagioni che poi serviranno per la produzione di droga. I primi controlli sono partiti nei giorni scorsi.
 
Pagina 8 - Cagliari
Il satellite per svelare i reati
Nuova frontiera nella lotta contro l’abusivismo edilizio
Il territorio sarà monitorato Tempi duri anche per la coltivazione di piante per la droga e per chi inquina
Accordo tra la Procura e la facoltà di Fisica di Cagliari per sfruttare le immagini dal cielo
ENRICO CARTA
 
 ORISTANO. La lotta all’abusivismo edilizio comincia dall’alto. Da molto in alto. Occhi molto attenti e lontani decine di migliaia di chilometri da ora si affiancano a quelli più vicini di chi vigila sul territorio per impedire abusivismo edilizio, inquinamento e coltivazione di droga.
 L’accordo di collaborazione siglato tra la procura della Repubblica e il dipartimento di Scienze della terra della facoltà di Fisica dell’università di Cagliari, consentirà infatti di usare gli occhi dei satelliti per monitorare dall’alto il territorio. La collaborazione con l’università si rende necessaria perché lì esiste il personale capace di elaborare la serie di dati che il satellite invia e che altrimenti sarebbero di difficile interpretazione.
 Il satellite è infatti in grado di monitorare il territorio dall’alto garantendone una veduta d’insieme e nel dettaglio. Diventa così più semplice andare a scoprire certi tipi di reati, legati in particolare alla modifica dello stato dei luoghi. In prima battuta sarà più facile la lotta all’abusivismo edilizio e all’inquinamento ambientale, anche se in provincia non sono presenti grosse realtà industriali, per cui i fenomeni di inquinamento sono abbastanza limitati. Dall’alto e con la precisione che solo i satelliti possono avere si fa più dura anche la vita per chi pratica coltivazioni illegali di piante dalle quali si ricavano poi le droghe. Non esageratemente diffusa in provincia, la coltivazione di cannabis ha comunque preso piede come in altre parti dell’isola dove viene praticata però in maniera assai più intensiva.
 Ebbene, il satellite, che è in grado di fermare il proprio obiettivo e regalare dettagli sino a venti centimetri di distanza dall’oggetto interessato dall’osservazione sarà un’arma in più a disposizione di chi indaga e cerca di prevenire e contrastare i reati.
 Gli strumenti sin qui a disposizione erano quelli classici, ma la procura oristanese, dove in particolare si occupano di abusivisimo edilizio i magistrati Andrea Padalino Morichini e Armando Mammone, ha deciso di sfruttare tutti i vantaggi che la tecnologia offre.
 Il paragone che viene da fare immediatamente è quello con uno dei siti più utilizzati per le vedute aeree dal satellite, ovvero Google Maps. In questo sito però non tutto è visibile e spesso le immagini vengono trattate per cui non sarebbero utilizzabili nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria. Serve quindi chi sappia leggerli e interpretarli. Ecco allora la mano tesa con la facoltà cagliaritana di Fisica e i professori Marini e Anedda. Il dipartimento di Scienze della terra ha la disponibilità di un drone, ovvero un robot in grado di decriptare al meglio i dati che il satellite manda e di tradurli in immagini.
 Ovviamente è la procura a dare le indicazioni sulle zone di territorio da esaminare e ogni quindici giorni, al passare del satellite, l’università darà le proprie indicazioni e stabilirà se ci sono state delle modifiche. Per alcune inchieste già in corso, la collaborazione con l’università è già partita. Per l’abusivismo potrebbe essere un duro colpo difficile da parare.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Cagliari
Oliena, prorogata la mostra di Gaudì
Finora i visitatori sono stati 7mila, avanti fino a tutto febbraio
 
 OLIENA. Adesso c’è la certezza: la mostra su Gaudì e la Sagrada Familia rimarrà fino alla fine di febbraio. Ma visto il grande successo che sta riscuotendo, molto probabilmente l’apertura verrà prorogata fino a Pasqua. Lo comunicano le ragazze del Presidio Galaveras che curano la promozione dell’evento. «L’assessorato regionale al turismo e il Comune di Oliena - spiega Gianfranca Salis - si stanno attivando per estendere il periodo di apertura tenuto conto del notevole numero di persone (quasi 7mila) che da Cortes apertas a oggi hanno visitato la mostra. Le richieste di informazioni e le prenotazioni delle visite da parte delle scuole e di gruppi che stanno arrivando da tutta la Sardegna, sono ancora oggi tantissime».
 Ieri per esempio c’eraano alcune scolaresche di Nuoro tra le quali una quarta dell’Istituto socio pedagogico. Galaveras, che organizza le visite, si avvale della collaborazione di preparatissimi ragazzi e ragazze del paese, per lo più studenti universitari, che accompagnano i visitatori nel mondo di Gaudì e delle sue strabilianti opere architettoniche e in particolare della Sagrada Familia, recentemente consacrata da Papa Benedetto XVI. La mostra è allestita in tre siti molto interessanti situati nelle vie del centro storico: l’ex collegio dei Gesuiti, la chiesa di San Francesco e la chiesa di Nostra Signora d’Itria. La visita dura circa due ore, dal martedì alla domenica (ore 16-19), sabato e domenica aperto anche (10-13,30), lunedì chiuso. Prenotazioni e informazioni allo 0784 286078. (n.mugg.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 39 - Cultura e Spettacoli
IN FILOLOGIA
Cosenza, show di Benigni alla laurea ad honorem
 
COSENZA. «Anche Berlusconi ha ricevuto la laurea qua, e ha fatto perdere ad Arcavacata 3 A». Così Roberto Benigni ha scherzato, ieri all’università della Calabria, ricevendo la laurea magistrale honoris causa in filologia moderna e inaugurando l’anno accademico dell’Ateneo. Berlusconi, allora presidente della Fininvest, ricevette la laurea in Ingegneria gestionale nel 1991. «La filologia - ha poi detto Benigni - serve per rendere chiari i testi del passato che sono oscuri. Tra molti anni tradurrà i testi di Bossi e di Di Pietro». «In questa università - ha proseguito Benigni - si sono laureate 35 mila persone. C’è una grossa comunità di cinesi che studiano farmacia. Io vorrei la laurea in farmacia o in odontoiatria. Sarei il primo dentista ad emettere fattura. Cosenza è la piccola Atene della Calabria e noi abbiamo un debito culturale verso la Grecia».
 Prima della cerimonia un gruppo di studenti ha protestato per quella che definiscono una «trovata pubblicitaria dell’Ateneo». «Non abbiamo nulla contro Benigni - hanno detto - ma con coloro i quali dovrebbero pensare bene ai problemi che vive l’università. Perchè puntare sulle passerelle con i politici locali quando abbiamo problemi seri? Non si capisce, per esempio, perchè siano state ritardate di sei mesi le borse di studio».
 Tornando a Benigni, l’attore ha poi detto: Questo è un ateneo straordinario. Stamattina mi hanno fatto svegliare prestissimo e ho dovuto sostenere 30 esami per arrivare alla laurea. Mi hanno fatto mangiare delle cose che hanno dei nomi straordinari: ‘turdiddri’, ‘scalille’, ‘cullurialli’. È una lingua da studiare. È la mia prima laurea honoris causa in Calabria ed il mio cuore batte fortissimo. Questa terra mi affascina da tanto tempo». Nuccio Ordine, ordinario di letteratura italiana della facoltà di Lettere ha motivato la laurea a Benigni come un «riconoscimento per l’importante impegno che Benigni ha profuso nell’avvicinare il grande pubblico alla commedia ed ad altri classici».
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 38 - Cultura e Spettacoli
LEZIONE MAGISTRALE
Il presidente dell’Anpi domani a Sassari
 
SASSARI. Domani, per iniziativa del comitato provinciale dell’Associazione nazionale dei partigiani italiani (Anpi), Carlo Smuraglia, presidente nazionale dell’associazione, terrà una lezione magistrale alle 16 nell’aula magna dell’Università sul tema: «Costituzione e lavoro». La lezione sarà preceduta dal saluto del rettore dell’ateneo sassarese Attilio Mastino e seguita da un dibattito, al quale seguiranno le conclusioni di Smuraglia. L’iniziativa è aperta a tutti. «Siamo convinti - dice Piero Cossu, del comitato provinciale Anpi - che, nel particolare momento attraversato dall’Italia, con una gravissima crisi economica e sociale che colpisce soprattutto le fasce più deboli della popolazione e fra queste i giovani, debbano essere forniti tutti gli strumenti utili a costruire e a sviluppare quello spirito critico necessario per comprendere e giudicare le complesse vicende del Paese». «La difesa e l’attuazione della Costituzione e in particolare dell’articolo 1 - dice ancora Cossu - sono la premessa per qualsiasi prospettiva futura».
 
Pagina 38 - Cultura e Spettacoli
Democrazia sotto attacco
Perché smantellare i diritti ha effetti politici destabilizzanti
Che il mondo sia cambiato non può significare che i princìpi della Carta non vadano applicati
COSTANTINO COSSU
 
Carlo Smuraglia, domani a Sassari per una lezione magistrale su «Costituzione e lavoro» alle 16 nell’aula magna dell’Università, è stato partigiano, volontario nel Corpo italiano di liberazione (Divisione Cremona) fino alla fine della guerra. E’ nato ad Ancona nel 1923. Ha fatto l’avvocato, il docente universitario, il dirigente politico. Dal 16 aprile 2001 è presidente nazionale dell’Associazione partigiani d’Italia. Da professore ha insegnato diritto del lavoro nell’Università Statale di Milano (Facoltà di scienze politiche) dal 1968 al 1999. Ma è stato anche consigliere regionale dal 1970 al 1985, nella Regione Lombardia, e presidente del Consiglio regionale lombardo dall’aprile 1978 al giugno 1980. Dal marzo 1977 all’agosto 1979 ha svolto le funzioni di Commissario d’accusa nel processo Lockheed, davanti alla Corte Costituzionale, nominato dal Parlamento in seduta congiunta. Ha fatto parte del Consiglio superiore della magistratura dal febbraio 1986 al luglio 1990. Senatore dall’aprile del 1992 al maggio 2001, è stato presidente della Commissione lavoro del Senato, ininterrottamente, dal maggio 1994 fino al maggio 2001. Componente della Commissione parlamentare antimafia, nella legislatura 1992-1994, è stato coordinatore del gruppo di studio delle infiltrazioni mafiose nel Nord-Italia. Da avvocato si è occupato di alcuni significativi processi politici, fra cui il processo per i fatti di Reggio Emilia del luglio 1960, nel quale è stato difensore di parte civile dei familiari dei cinque operai comunisti uccisi dalla polizia durante una manifestazione sindacale.
 - Professor Smuraglia, lei parlerà di «Costituzione e lavoro». Sia l’una che l’altro oggi sono sotto attacco. Per effetto della rottura del patto tra forze popolari dal quale nacque la Costituzione?
 «L’accordo raggiunto alla Costituente fu limitato alla creazione di una Carta costituzionale valida, innovativa e destinata a durare nel tempo. L’unità antifascista che si era realizzata nella Resistenza e nella Liberazione fu posta in crisi rapidamente (già nel 1947) con l’estromissione dei partiti di sinistra dal governo. Da allora, ci sono stati molti, anche non di sinistra, che si sono richiamati a quell’accordo e difeso la Costituzione, ma un consenso generalizzato non è stato mai raggiunto, perché la Carta costituzionale ha avuto sempre molti nemici, dichiarati e non. In questi anni, l’attacco è divenuto più virulento, in mille forme, dalle proposte di modifica più assurde, fino alla negazione - nei fatti - di molti princìpi su cui si regge la Costituzione. Lo stesso può dirsi anche per il lavoro; per il quale c’è stato un periodo difficile all’inizio, un periodo favorevole (quello dello Statuto negli anni Settanta) e in seguito un progressivo tentativo di erosione. I princìpi, peraltro, restano intangibili, a partire dall’articolo 1; bisogna sostenerli, difenderli e pretenderne l’attuazione, anche nelle forme diverse dal passato che i mutamenti sociali ed economici possono rendere necessarie».
 - Nel mondo di questo inizio secolo, la Costituzione può rimanere così come l’ha scritta la Costituente?
 «La Costituzione è stata scritta per durare; tant’è che si è prevista una complessa modalità per le modifiche (infatti, forse impropriamente, la nostra Costituzione viene definita “rigida”). Come altre Costituzioni, che resistono agli anni ed alcune ai secoli, la nostra non richiede altre modifiche se non quelle che possono essere suggerite dall’esperienza concreta di questi anni (il numero dei parlamentari, il bicameralismo così com’è ora, l’assenza di qualsiasi riferimento alle Autorità, ecc.). Ma i princìpi devono restare fermi, perché costituiscono la guida ed il faro per gli interventi normativi e per ogni comportamento. Non credo che qualcuno potrebbe dubitare del fatto che il lavoro è un valore fondamentale. Semmai, il problema si pone su altri piani: su come garantire, nell’epoca della globalizzazione, che si tratti di un valore effettivo e non formale. Ma qualsiasi soluzione possibile deve restare nell’alveo del sistema costituzionale, tuttora validissimo, in sé».
 - Su quali basi si può ricostruire un progetto che indichi un’alternativa al predominio politico ed ideologico del neoliberismo?
 «Si tratta del maggior impegno non solo per la sinistra, ma per tutta le forze democratiche; anche il liberismo, come già altre ideologie, sta mostrando clamorosamente la corda. Dunque, si tratta di individuare l’alternativa, che certo non si può descrivere in poche parole, ma che deve comunque essere fondata su princìpi di solidarietà, di rispetto della persona, sul valore fondamentale del lavoro, sulla dignità umana».
 - Si celebra tra pochi giorni la Giornata della memoria. Rinasce, in Italia e in Europa, una destra antisemita, razzista e dichiaratamente fascista. Perché? E cosa fare?
 «La Giornata della memoria è estremamente opportuna, perché c’è in giro troppa inclinazione a dimenticare, negazionismo, revisionismo. Quindi, un momento in cui, tutti insieme, ricordiamo una tragedia mondiale è importante. Ma a tre condizioni: che si tratti di una memoria “attiva” e non formale; che sia accompagnata dall’impegno a conoscere e a far conoscere, soprattutto per trovare, insieme, gli antidoti contro ogni forma di violenza e di barbarie; che non si riduca tutto ad una giornata, ma la memoria diventi una pratica quotidiana. Soltanto questo può creare gli anticorpi contro i rigurgiti fascisti e nazisti, che brulicano in Italia e in gran parte del’Europa. Io credo che si debba ingaggiare una grande battaglia culturale, di informazione e di conoscenza e che si debbano impegnare le istituzioni a fare la loro parte, non soltanto non tollerando iniziative e posizioni inaccettabili, ma creando anche le condizioni (soprattutto attraverso la scuola) perché tutti sappiano, conoscano la storia e siano in grado di individuare e contrastare i pericoli».

 
11 – Sardegna24
Regione – pagina 9
Tecnologia anti crimine al servizio della Procura
Accordo tra l’Università di Cagliari e i magistrati di Oristano per l’uso di un super satellite
di Caterina Cossu
 
ORISTANO. L’occhio del Grande Fratello parte dallo spazio e arriva alla Procura di Oristano. Portando immagini satellitari del territorio di tutta la provincia con una risoluzione e precisione di 20 centimetri. Ma non basterà il satellite. Come nei film di fantascienza o le più recenti pellicole di storie di guerra, piccoli droni teleguidati (voli a multielica) voleranno in lungo e in largo per il territorio alla ricerca delle prove il più accurate possibili, per sostenere in aula l’accusa di alcuni dei reati più frequenti nel territorio. Qualsiasi luogo, lungo la costa o nel più remoto fazzoletto di entroterra, dove venga commesso un abuso edilizio, ovvero un reato di inquinamento ambientale oppure la coltivazione di stupefacenti, addirittura l’abigeato o il sequestro di persona, può essere ora raggiunto dall’occhio elettronico del Dipartimento delle Scienze della Terra dell’Università di Cagliari, su indicazione dei magistrati oristanesi.
I tecnici dell’ateneo, secondo l’accordo stipulato due gioni fa tra la Procura e un’equipe di professori capeggiata dal docente associato Alberto Marini, metteranno in funzione una particolare applicazione di un sistema di lettura ed elaborazione di dati numerici provenienti dal sensore MODIS (MODerateresolution Imaging Spectroradiometer), spettroradiometro a bordo di due satelliti internazionali, dal quale si ricavano immagini infinitamente accurate dello stato dei luoghi. «Si tratta di uno strumento molto più accurato delle ortofoto che comunemente conosciamo grazie a Google Maps – spiega il sostituto procuratore Armando Mammone – un sistema che è già operativo e che abbiamo pensato di applicare, così come si fa con le classiche consulenze, a varie indagini che abbiamo attualmente in corso».
Il satellite passa sulla Sardegna ogni 15 giorni e più il cielo è sereno, maggiore sarà la definizione delle immagini ottenute. «L’idea di applicare questa tecnologia alle indagini di rilevanza penale è arrivata proprio dalla Procura di Oristano, la prima in Sardegna a rilanciare al Dipartimento di Scienze l’iniziativa, una volta venuta a conoscenza della strumentazione – afferma il professor Marini – sono tecnologie nate in ambito militare che noi qui al Dipartimento ci impegnamo ad adattare alle esigenze civili e le cui possibilità di applicazione sono infinite, penso per esempio alle metodologie di esplorazione del territorio a fini turistici». Nel laboratorio universitario, due o tre tecnici fissi che collaborano con un gruppo di neolaureati, specializzandi e precari del mondo universitario. «Combattiamo costantemente con i budget a disposizione, – continua il docente universitario – certamente è un settore in espansione che,una volta portato all’attenzione pubblica, può suscitare interesse e curiosità finora circoscritte». Oltre alle rilevazioni del satellite, molto interessante è la possibilità di ottenere le stesse indicazioni sul territorio tramite i droni teleguidati: «Partono da essere dei giocattoli fino a diventare strumenti di guerra – spiega Marini – il volo è teleguidato nel senso che sul posto si disegna un piano di volo con il Gis e si ottiene una lettura che può essere termogeometrica o termografica, sulla quale si ricostruisce l’immagine».

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie