Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 January 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Assenteismo all'Ersu, 28 gli indagati
IL CASO. Accolta la richiesta di archiviazione solo per 4 dipendenti.
L'accusa è di truffa
 
Assenteismo all'Ersu, la richiesta di archiviazione è stata accolta solo per quattro dipendenti, per gli altri 28 il gip ha disposto nuove indagini: «A fronte dei dettagliati accertamenti diretti compiuti dalla polizia giudiziaria sulle reiterate assenze dal posto di lavoro, in svariati casi per il compimento di attività che certamente esulavano dalle mansioni rispettivamente coperte all'interno dell'ente regionale per il diritto allo studio universitario, merita ulteriore approfondimento l'analisi delle singole posizioni attraverso l'acquisizione dei fascicoli personali e di eventuali ordini di servizio giustificativi delle assenze nonché della documentazione, anche sanitaria che, alla luce delle produzioni effettuate durante l'udienza, consenta di ricostruire in maniera più puntuale le ragioni delle assenze annotate dagli inquirenti».
Escono, dunque, dall'inchiesta Maria Grazia Medda, Gianfranco Fadda, Paola Tuveri e Giorgio Cuccu. Tutti gli altri restano indagati per truffa: Augusto Ortu di Monserrato, Franco Figus di Quartu, Maria Pia Gerina di Elmas, Egidio Loche di Quartu, Mario Gonario Noli di Sinnai, Ivana Perra di Serdiana, Rossella Pinna di Settimo San Pietro, Olivio Melis di Decimomannu, Salvatore Zurru di Cagliari, Rosanna Arcerio di Monserrato, Francesco Puddu di Cagliari, Maria Rita Farris di Sestu, Maria Teresa Concas di Quartu, Giada Casti di San Sperate, Danilo Sarigu di Elmas, Antonello Giuliano Frau di Decimomannu, Lorenza Bertolini di Siddi, Anna Patteri di Quartu, Lorena Pilloni di Quartu, Pietro Orrù di Serrenti, Roberto Masala di Cagliari, Alessandro Puddu di Cagliari, Carla Farris di Sestu, Stefano Basciu di Cagliari, Anna Rita Zucca di Serramanna, Enrico Meloni di Quartu, Luigi Serra di Villacidro, Cinzia Porcedda di Sestu.
Nell'ordinanza che respinge la richiesta di archiviazione del pm Guido Pani, il giudice Giovanni Massidda sottolinea che l'inchiesta è partita da due informative, datate 21 settembre 2009 e 19 gennaio 2010: i dipendenti d'Ersu (tutelato dall'avvocato Luca De Angelis) «si allontanavano dalla sede del corso Vittorio Emanuele durante l'orario di lavoro senza timbrare il cartellino». All'epoca lavoravano dal lunedì al venerdì per sei ore, più due rientri pomeridiani di tre ore. I lavoratori godevano della flessibilità perché potevano entrare al lavoro fra le 7 e le 8 e uscire fra le 13 e le 14. A metà mattina facevano una pausa di 15 minuti compresa nell'orario di lavoro e non soggetta a recupero né timbratura. In occasione dei rientri pomeridiani i dipendenti potevano andare a pranzo fra le 13 e le 14 per rientrare tra le 14 e le 15. I lavoratori dovevano timbrare il cartellino tutte le volte che iniziavano o interrompevano l'attività lavorativa. Dovevano timbrare anche quando uscivano dall'ufficio per ragioni di servizio. «La falsa attestazione del pubblico dipendente circa la presenza in ufficio» secondo il giudice «è una condotta fraudolenta che integra il reato di truffa aggravata se i periodi di assenza sono da considerare economicamente apprezzabili.
M. F. Ch.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
L'analisi
«Le agenzie internazionali devono essere più caute»
 
I declassamenti decisi da S&P possono essere un fuoco di paglia, ma certamente, nel breve creano «nuova instabilità». Anche se al momento la situazione è fluida e non è facile comprendere se si tratti «solo di uno starnuto o di una vera influenza». Roberto Malavasi, ordinario di Tecnica bancaria ed ex preside di Economia a Cagliari, non appare particolarmente preoccupato. «Si tratta di capire», spiega, «se è, come mi auguro, solo un assestamento nell'ambito di un percorso virtuoso già intrapreso, oppure se qualche operatore finanziario che ha un particolare interesse per movimenti a breve periodo nel mercato finanziario continui a speculare».
Non le sembra che le agenzie di rating stiano un po' esagerando?
«Guardi, ho già assistito da osservatore a molte crisi. E sono portato a dire che i comportamenti delle agenzie di rating non brillano: negli anni Novanta hanno permesso alle banche di fare cose difficili da spiegare, certificandone i bilanci e speculando su questa attività. Ora, hanno scoperto la castità e ogni volta che vedono un po' di fumo, gridano al fuoco. Dovrebbero adottare un po' più di cautela».
Ma l'uscita dalla crisi ora sarà rallentata?
«A livello europeo tutti i messaggi portano al convincimento forte da parte dei decisori d'insieme che vanno fatte scelte importanti per rimettere sotto controllo la finanza pubblica e gli intermediari finanziari e bancari. Questo processo si sta consolidando e se sarà onorato a breve scadenza, allora non ci sarà destabilizzazione. E aggiungo che, una volta imboccata la strada dei comportamenti virtuosi, sul fronte dell'equilibrio di bilancio, della lotta all'evasione, del taglio della spesa corrente, anche il prossimo governo, che verrà dopo quello attuale, non ne potrà più fare a meno».
Giuseppe Deiana
 

LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 37 - Cultura e Spettacoli
Il mondo è dei bastardi
Nei percorsi dei migranti le vie del nostro futuro
 
CAGLIARI. Si conclude stamattina il convegno «Percorsi di mobilità e storie di migranti», in corso di svolgimento nell’aula magna della facoltà di Lettere.
 Cominciato giovedì, il convegno si chiude con una tavola rotonda dal titolo «Storie di vita per lo studio delle migrazioni transnazionali». Coordina Luciano Marrocu; interventi di Leslie Nancy Hernandez Nova (Università di Torino), di Manuela Deiana (Università di Cagliari), di Pietro Clemente (Università di Firenze).
 La prima giornata ha visto, tra l’altro, l’intervento introduttivo dello scrittore e antropologo Giulio Angioni, che qui pubblichiamo integralmente.
di Giulio Angioni
 
Dirò una cosa sola. Grossa ma ovvia, almeno per gli antropologi. E cioè che il mondo, quello umano e forse di ogni altra forma di vita, è sempre stato fatto di migranti, a passo d’uomo o in jet. Per quanto ne sappiamo, il processo ininterrotto di ominazione, del progressivo farsi dell’uomo nel tempo e nello spazio, dura da diversi milioni di anni. In questa prospettiva, temporale e spaziale, tutti i gruppi umani e i loro modi di vita sono o ci appaiono risultato di un’evoluzione bio-culturale più o meno rapida, in una commistione per contatti fisico-culturali di vario genere fra gruppi umani, dall’incontro felice e arricchente allo scontro cruento.
 Il farsi dell’umanità e la storia tutta dell’umanità possono essere utilmente visti e sistemati nella prospettiva della mutazione per contatto, del meticciato, dai grandi imperi del passato al colonialismo moderno, all’attuale globalizzazione. Il mescolamento e il sincretismo per contatto, quindi soprattutto di mobilità, di migrazione, sono regola di sterminati millenni di modi umani di vita, delle cui eccezioni, cioè conservazioni isolate e inalterate, qualcuno va etnograficamente ancora in cerca senza fortuna, come accadeva tra ’700 e ’800 per i «fanciulli selvaggi» alla maniera di Tarzan.
 Ci sono oggi come nel passato luoghi dove la mescolanza di genti e di culture è particolarmente evidente, caratterizzante, come il nostro Mediterraneo, o come le Americhe dalla scoperta in poi, in particolare le Antille o i Caraibi o le Indie Occidentali; o come anche le Indie Orientali, che non sono da meno, per esempio nella loro creazione millenaria di una società di caste, plurale anche per origini, invasioni, mescolanze anche da evitare. Ma oggi la varietà culturale del mondo si riproduce in ogni sua parte, a Manhattan e a Guasila mio paese, forse soprattutto in Occidente, meta di migrazioni planetarie, dove chiunque può constatare che, come ho letto poco tempo fa su Facebook, se il tuo Cristo è ebreo la tua democrazia è greca, se la tua scrittura è latina i tuoi numeri sono arabi. E comunque, la varietà domina anche nel sentire e risentire questa cosa che Jean-Loup Amselle dice Logiche meticce, o anche e meglio, sincretismo originario. Per restare da queste parti, i siciliani si identificano nel risultato di una gloriosa storia di meticciato siculo-fenicio-punico-greco-romano-bizantino-arabo-normanno e così via, mentre in Sardegna scalda meglio i cuori una identificazione etno-storica che, ignorando o rifiutando il meticciato, esalta una continuità o costante resistenziale nonostante la non minore molteplicità dei contatti acculturanti.
 Non sempre l’antropologia ha saputo distinguersi dalle logiche classificatorie dominanti nel pensiero occidentale, che hanno costruito e costruiscono confini, anche detti solo culturali, fino a naturalizzarli o a valorizzarli in quanto tali, confini, distinzioni, appartenenze, identità. Lo stesso concetto di cultura non di rado è stato oggetto di processi di reificazione, anche da parte di antropologi, per poi sfuggire loro di mano e diventare strumento di distinzione o di affermazione nell’interazione fra le forze in campo, che tanto spesso è ancora campo di battaglia.
 L’idea del meticciato panumano, della mescolanza per contatto e migrazione, è bene sia presente in apertura di questo convegno di specialisti e di specialismi, anche come punto di riferimento in un orizzonte spaziale e temporale che non può che essere ampio.
 L’urgenza di vedere e di studiare l’umana migranza di oggi si deve al fatto che ciò che è sempre accaduto, oggi accade in tempi sorprendentemente rapidi e quindi anche inusitati, per i flussi globali di uomini, di mezzi e di idee, dati i modi nuovi di spostamento rapido e di comunicazione simultanea. Ma tutta la vicenda umana, per quanto ne sappiamo, per milioni di anni è una vicenda di migranza e di mescolamento, originariamente in Africa e poi, Out of Africa, dappertutto, più volte. Sì, in Africa e dall’Africa, culla di umanità, simbolo moderno occidentale di ogni arretratezza. E la sua intensificazione che oggi fa problema, specie agli antropologi. Bisogna studiarla, ma sapendo anche che stiamo riscoprendo lacqua calda, in un momento in cui scotta, scotta molto ed è difficile da maneggiare, anche per lavarsene le mani.
 Se fosse troppo dire che fortunatamente il mondo è sempre stato dei bastardi (e purtroppo, ma secondariamente, dei leghisti di ogni tempo), gli antropologi amano dire che i frutti puri, se mai ci sono o ci sono stati, quelli, i frutti puri, o che si vogliono e credono puri, impazziscono.
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
Direttore generale di ateneo, avviso di nomina sul sito
 
 SASSARI. L’Università cerca un direttore generale e lo annuncia sul sito dell’ateneo. L’avviso per la nomina della prestigiosa figura professionale è stato pubblicato su www.uniss.it e le candidature dovranno pervenire alla segreteria entro il 27 gennaio. «Secondo quanto previsto dallo Statuto - spiegano all’Università - l’incarico viene conferito dal Cda su proposta del rettore, sentito il parere del Senato accademico, a una persona in possesso di elevata qualificazione professionale e comprovata esperienza pluriennale con funzioni dirigenziali, individuato a seguito di una procedura pubblica di selezione». Il direttore generale sarà nominato con incarico a tempo determinato di durata non superiore ai quattro anni, rinnovabile. «Gli interessati - spiega una nota - dovranno far pervenire entro la scadenza stabilita il proprio curriculum in busta chiusa, contenente recapito e indirizzo di posta elettronica, al professor Attilio Mastino, rettore dell’Università degli Studi di Sassari - piazza Università 21 - 07100 Sassari. Sulla busta dovrà essere indicata la dicitura “Disponibilità alla nomina di direttore generale”. Per informazioni Ufficio Affari generali, tel. 079-228842; fax 229963, e-mail ma.delogu@uniss.it».
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
Un milione per il Palazzo delle Scienze
Fondi regionali per un’opera considerata strategica dall’Università
 
 SASSARI. L’Università riceverà un milione di euro dalla Regione quale cofinanziamento per il restauro e l’adeguamento del Palazzo delle Scienze Umanistiche (ex Istituto Ciechi) in via Diaz. Al termine dei lavori l’operazione sarà costata 9 milioni e 300mila euro. Lo stanziamento è stato deliberato dalla giunta Cappellacci per gli interventi di edilizia universitaria nell’ambito del programma regionale di sviluppo (2010-2014).
 «È stata così accolta - si legge in una nota - la proposta dell’ateneo di ampliare e completare le facoltà di Lettere e lingue della cittadella umanistica e di creare un continuum con l’attuale sede della facoltà di Lingue e letterature straniere, il centro linguistico d’ateneo e l’Accademia di Belle Arti». Il recupero dell’edificio di via Diaz interessa circa quattromila metri quadrati. I lavori avranno una durata di 36 mesi. La riqualificazione del Palazzo delle Scienze Umanistiche avverrà in una zona strategica della città per la prossimità dell’ex Mattatoio dove sorgerà il Polo dell’identità e della cultura. La quota di finanziamento mancante sarà a carico dell’assessorato regionale alla Pubblica istruzione per circa 4 milioni sui bilanci 2012 e 2013 e la differenza sui fondi Fas.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Ersu, assenze sospette: prorogate le indagini
 
CAGLIARI. Va avanti l’inchiesta della Procura sui dipendenti Ersu che avrebbero timbrato il cartellino pur non essendo al lavoro. L’ufficio del gip ha concesso una proroga di tre mesi per le indagini al sostituto procuratore che conduce l’inchiesta, Guido Pani.
 La decisione non riguarda tutti i venti dipendenti, ma solo 16; per quattro infatti il giudice ha disposto l’archiviazione, per evidenti errori (omonimia o conteggi errati).
 Secondo i carabinieri, i dipendenti risultavano regolarmente al lavoro, e invece erano a spasso, altrettanto regolarmente ma illecitamente.
 I militari della Compagnia di Cagliari, a seguito di una normale attività informativa, avevano monitorato i dipendenti amministrativi della sede centrale in corso Vittorio Emanuele, scoprendo che non vi era corrispondenza tra le presenze verificabili dal sistema informatico delle presenze, con i”cartellini” e la presenza fisica degli stessi dipendente negli uffici. Prima dell’attività di controllo sui documenti, erano però partiti i monitoraggi”de visu”, con fotografie e riprese del personale fuori dagli uffici.
 Solo successivamente sono stati fatti ulteriori controlli sui tabulati delle presenze. Alla fine il corposo dossier è stato completato con l’accusa di truffa ai danni dello stesso ente. Difficile ipotizzare con esattezza in che modo i carabinieri siano arrivati a sapere che cosa stava capitando negli uffici dell’Ersu.
 La maggioranza delle voci raccolte in corso Vittorio Emanuele parla di una lettera anonima, tuttavia abbastanza circostanziata da spingere i carabinieri a iniziare le indagini.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
STUDENT JOBS ERSU
Opportunità di lavoro nella polizia di stato
 
 CAGLIARI. Lo Sportello Student Jobs dell’Ersu di Cagliari, in collaborazione con il Rotary Club Cagliari Nord e la Questura di Cagliari organizza il seminario: «Opportunità
professionali nella polizia di stato»,
 incontro in Questura su funzioni, compiti e concorsi. Il seminario
 si terrà martedì 24 gennaio dalle 15,30 alle 18 in Questura. Le iscrizioni vanno inviate all’indirizzo (ersu.studen tjobs@gmail.com) entro le 12 del 23 gennaio.
 È ammesso un numero massimo di 55 partecipanti in ordine di adesione e sarà rilasciato un attestato di partecipazione.
 Il seminario è riservato ai laureandi e laureati delle Facoltà di Giurisprudenza, Scienze Politiche ed Economia). Per informazioni contattare lo Sportello Student Jobs al numero 070 66206387 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13.
 Il progetto è co-finanziato dalla Agenzia Regionale per il Lavoro.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 37 - Cultura e Spettacoli
Tahar Ben Jelloun domani a Cagliari
Alle 17 incontro con lo scrittore marocchino nel ridotto del Teatro Massimo
 
CAGLIARI. L’intersezione tra la Stagione di prosa 2011-2012 del Cedac e gli incontri d’autore del festival «Aspettando... Leggendo Metropolitano», si giocherà su «Le radici come futuro», tema e titolo affascinante per il dialogo tra Tahar Bel Jelloun, una delle voci più significative del Nord Africa, e Mauro Pala, docente di Letterature comparate del dipartimento di Linguistica e stilistica dell’ateneo cagliaritano. L’appuntamento è per domani al MiniMax (il ridotto del Teatro Massimo) a partire dalle 17, con ingresso libero.
 Per la prima volta in Sardegna, lo scrittore nato a Fèz, in Marocco, e approdato in Francia dopo la laurea in filosofia e gli esordi letterari nei primi anni Sessanta, affronterà il nodo dell’appartenenza, del legame con la propria terra, lingua e cultura. «Non mi piace la parola identità, è qualcosa che evoca la caserma, la verifica dell’identità quando si viene fermati o arrestati. Piuttosto parlerei di radici», ha detto Ben Jelloun in una recente intervista. «Come un albero le portiamo con noi, non si possono tagliare. Non ci si può staccare dalle proprie radici». Se quasi irrimediabilmente «lo scrittore è un migrante, se non lo è in concreto lo è nel suo immaginario», da quell’esistenza nomade, in bilico tra due mondi e culture l’artista ha tratto la lucidità e forse quella giusta distanza per raccontare del suo Marocco come della Napoli de «L’Albergo dei poveri», l’arroganza di un potere assoluto ne «Il libro del buio». Confrontandosi con le questioni scottanti del razzismo e dei diritti civili fino alle recenti riflessioni sulla Primavera araba (e l’ambiguità dell’Occidente) ne «La rivoluzione dei gelsomini».
 

9 – Sardegna24
Regione – pagina 9
Ersu Cagliari, statuto illegittimo
La Regione contesta il documento, possibili ripercussioni sul bando da 30 milioni per il campus universitario di viale La Playa
di Pablo Sole
 
CAGLIARI. L’approvazione dello statuto dell’Ersu di Cagliari, l’ente regionale per il diritto allo studio universitario, è illegittima. Di primo acchito, parrebbe una questione prettamente burocratica: così non è. E il motivo è molto semplice: quasi al pari di un effetto domino, in questo caso retroattivo, tutti gli atti adottati dall’ente dal 2010 a oggi potrebbero essere appunto illegittimi o comunque impugnabili. Uno su tutti: la gara d’appalto da 30 milioni di euro per la realizzazione del campus universitario di viale La Playa, nell’ex semoleria. La tesi è sostenuta dai legali interpellati sia dalla commissione regionale per il Diritto allo studio, presieduta dal consigliere Carlo Sanjust, sia dagli avvocati consultati dall’ufficio di presidenza del consiglio regionale. A minare la validità dello statuto sarebbe la prassi adottata per la sua approvazione. In una lettera riservata del dicembre scorso, il presidente della commissione Carlo Sanjust rimarca come siano state rilevate “alcune anomalie in ordine alla procedura di deliberazione dello Statuto”, poiché l’atto è stato “deliberato da tre componenti del CdA”, malgrado la legge dica a chiare lettere che il via libera deve essere accordato dalla “maggioranza assoluta dei componenti”. Che però sono cinque. Al momento dell’approvazione però due esponenti del CdA erano decaduti e non erano stati sostituiti. Nello specifico, si parla dell’attuale assessore regionale ai Trasporti Christian Solinas e del componente Andrea Biancareddu, dimissionari per l’avvenuta elezione in consiglio regionale. Ecco perché Sanjust ricorda che il consiglio di amministrazione risultava “praticamente inesistente, ovvero incompleto poiché composto soltanto dai tre consiglieri residui” che però, da soli, “non potevano legittimamente adottare alcun atto e per giunta un atto fondamentale qual è lo statuto”. Che infatti, pochi giorni fa, è stato prontamente rimosso dalle pagine web dell’Ersu su disposizioni dei vertici amministrativi. La commissione regionale ha quindi rispedito nella sede di corso Vittorio Emanuele l’atto contestato, sollecitandone l’approvazione secondo le norme di legge e possibilmente integrando i suggerimenti studiati dalla commissione. Ad oggi però, nessuna risposta. «Mi auguro – ha dichiarato ieri Carlo Sanjust - che la sollecitazione di qualche settimana fa venga presa in considerazione immediatamente e che il consiglio di amministrazione venga convocato quanto prima, per ripianare quello che è stato un errore materiale e va dunquesanato ». Anche perché “la commissione non può, rebus sic stantibus, deliberare la trasmissione all’Aula dell’atto assegnatole”, ha precisato Sanjust nella missiva inviata all’assessore regionale alla Pubblica istruzione Sergio Milia, al presidente dell’Ersu Daniela Noli e al CdA dell’ente regionale. Secondo la prassi infatti, una volta licenziato dalla commissione lo statuto deve poi essere ratificato dal consiglio regionale. Ma con un problema alla base di tale portata, la commissione e il presidente Sanjust si sono ben guardati dal sottoporre al consiglio un documento approvato senza tenere conto delle prescrizioni di legge. Daqui la richiesta di un ulteriore passaggio in consiglio di amministrazione - stavolta al completo - con l’approvazione dello statuto secondo i crismi. Finora però, come detto, dall’Ersu tutto tace.

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