Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 May 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
GUP. Assolto l’altro imputato
Un anno per truffa all’oculista Fossarello, cade l’abuso d’ufficio
È stato condannato per la truffa ma assolto dall’abuso d’ufficio. Risultato: un anno di reclusione, con sospensione condizionale della pena, a fronte dei due che aveva chiesto il pm Giangiacomo Pilia. Si è concluso così ieri mattina davanti al Gup Antonio Pintori il processo in abbreviato a caricod i Maurizio Fossarello, primario della clinica oculistica universitaria dell’ospedale San Giovanni di Dio difeso dall’avvocato Pierluigi Concas.
Il giudice ha invece assolto il ricercatore Enrico Peiretti, tutelato dall’avvocato Guido Manca Bitti, che era imputato solo di abuso d’ufficio. È stato infine rinviato a giudizio il direttore sanitario della casa di cura Villa Santa Rita Francesco Sais (avvocato Agostino Mela), a cui viene contestata la ricettazione di farmaci a esclusivo uso ospedaliero.
L’inchiesta era scattata nel 2009 quando i carabinieri del Nas erano arrivati a Fossarello proprio mentre indagavano sui farmaci sottratti da strutture pubbliche e ritrovati nella clinica Villa Santa Rita. Attraverso l’esame del registro operatorio avevano scoperto che tra i medici che eseguivano interventi chirurgici in quella casa di cura c’era anche lui. Dal 2005 al gennaio 2008 aveva eseguito 112 operazioni. Dunque, secondo il pm, non si trattava di prestazioni sporadiche e occasionali ma di un impegno sistematico con un’evidente violazione del diritto di esclusiva che gli veniva profumatamente pagato dall’Asl. Stando alle accuse Fossarello svolgeva attività professionale anche in altro strutture private: il centro oculistico laser Santa Lucia, la Global vision e in un ambulatorio privato. Comportamenti che gli sono costati l’accusa di truffa ai danni dell’Asl, culminata ieri mattina nella condanna a un anno di reclusione.
Fossarello era inoltre imputato insieme a Peiretti di abuso d’ufficio, in quanto secondo il pm Pilia aveva usato l’ospedale per prestazioni sanitarie privatistiche avvalendosi, tra l’altro, di due specializzande dell’Università. In questo caso però il Gup non ha ritenuto fondate le accuse, assolvendo entrambi gli imputati per non aver commesso il fatto. I guai per Fossarello non sono comunque ancora finiti: recentemente la Finanza gli ha contestato di aver assunto la propria colf come segretaria per poter scaricare le spese e risparmiare così 39 mila euro. ( m. le. )
 
 
2 - L’Unione Sarda / Primo Piano (Pagina 5 - Edizione CA)
Il 42% dei giovani di età tra 25 e 34 anni vive ancora in famiglia
Migliorare la condizione sociale diventa una missione impossibile

ROMA C’è un problema sociale nell’Italia della crisi, i giovani che non affrontano la vita: il 45% degli italiani tra i 25 e i 34 anni vive ancora con i genitori in quanto è senza lavoro. Sicuramente anche perché non funziona più “l’ascensore sociale” e la formazione universitaria, e non solo, viene tralasciata da tanti che però non trovano poi un’occupazione. Il rapporto 2012 dell’Istat sottolinea che la famiglia tradizionale è in crisi, con un boom di single e di convivenze.
ASCENSORE SOCIALE In Italia c’è una «bassa fluidità sociale» e le opportunità di miglioramento rispetto ai padri «si sono ridotte». Si segnalano, in particolare «disuguaglianze nelle opportunità degli individui». Rara l’ascesa, solo l’8,5% di chi ha un padre operaio accede a professioni apicali.
FORMAZIONE L’ascensore sociale è bloccato anche nei percorsi formativi: tra i nati negli anni ’80 si è iscritto all’università il 61,9% dei figli delle classi agiate e solo il 20,3% di figli di operai. La percentuale di chi raggiunge la laurea è molto diversa tra le classi: «Si va dal 43% dei figli della borghesia nella generazione dei nati nel periodo 1970-1979 al solo 10% di quelli della classe operaia». La famiglia di origine pesa anche nel raggiungimento del diploma. Il tasso di abbandono è molto più alto per gli studenti delle classi meno agiate: il 30% dei figli di operai nati negli anni ’80, contro il 6,7% dei figli di dirigenti, imprenditori e professionisti. Le differenze sono più marcate al Sud. Nel Mezzogiorno è più difficile ottenere una posizione lavorativa stabile dopo l’inizio di un lavoro atipico. A distanza di dieci anni, solo il 47,6% trova un’occupazione stabile, al Nord, questa percentuale è superiore al 70%.
GIOVANI IN CASA Aumenta il numero dei giovani che restano in casa: il 41,9% tra 25 e 34 anni vive ancora in famiglia contro il 33,2% del 1993-1994. In forte diminuzione il numero delle coppie sposate con figli: appena il 33,7% contro il 45,2% del 1993-94.
 
 
3 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 55 - Edizione CA)
Le nostre radici sono basche:
Iberia e Sardegna a confronto
Le radici d’un popolo hanno costituito sempre un argomento che ha attratto l’interesse degli studiosi e della gente comune. Fra i dati che concorrono a definire maggiormente l’origine ultima d’una popolazione quelli che si sono dichiarati di recente i più utili riguardano tre discipline diverse: la linguistica, l’archeologia e la genetica molecolare.
È chiaro che le consuetudini linguistiche che un popolo ha impresso su un altro, dopo uno spostamento massiccio, se sono numerose e facilmente riconoscibili ci indicheranno l’area di origine della popolazione che le portò al nuovo territorio. Gli arabismi nello spagnolo o i catalanismi nel sardo sono spie sicure d’una lunga presenza di Arabi nella Spagna medievale e di Catalani nella Sardegna medievale.
UN PASSATO REMOTO Le tracce archeologiche d’un passato remoto possono anche guidarci nella questione che ci interessa qui, perché un’innovazione relativa a un dato di cultura materiale, che si ritrova in modo non casuale in due aree differenti, deve necessariamente implicare un trasferimento di tecniche da una regione a un’altra. L’espansione in Europa centro-meridionale della cultura di La Tène tra il V e il III. sec. a.C. riflette semplicemente l’espansione del popolo celta nei nuovi territori d’insediamento.
Per ultimo i dati genetici: certi marcatori del cromosoma Y o del DNA mitocondriale denunciano mutazioni avvenute in un lontano passato in una certa area. Ora, se tali mutazioni per caso ricompaiono soltanto in altre aree, a volte distanti dalle prime, ciò significherà senza dubbio che un gruppo si trasferì nel periodo indicato dalla mutazione dalla prima regione alla seconda.
UN FITTO MISTERO Le radici della Sardegna, ossia relative alla primissima popolazione che s’insediò nell’Isola e al suo sviluppo succedaneo, hanno rappresentato a lungo un fitto mistero. Ma ora pare che tre discipline diverse, quelle appena descritte attrezzate con metodologie moderne molto affinate, siano giunte a un responso univoco: la popolazione che per prima s’insediò nella Sardegna mesolitica/antico-neolitica e che, senza apparente soluzione di continuità, dette vita alla civiltà sarda primordiale, sfociata dopo alcuni millenni in quella nuragica, proveniva dalla regione nordoccidentale della Spagna, dove oggi si trovano i Baschi.
Ci sono ormai dati linguistici inequivocabili, già recepiti dalla Comunità scientifica internazionale, che mostrano come diverse radici produttive dei nomi di luogo barbaricini e baroniesi, in alcuni casi anche delle altre subregioni sarde, rinviino al paleobasco ricostruito dai bascologi per il Neolitico. Anche le ricerche paleoarcheologiche relative al Mesolitico e al Primo Neolitico denunciano senza esitazioni dei focolai iberici, con estensione fino al Golfo di Lione, quali punti di origine di importanti innovazioni culturali. Infine, i dati più precisi sulla presenza d’una popolazione ancestrale paleobasca in Sardegna derivano da diversi marcatori genetici che legano inconfutabilmente la popolazione basca mesolitica/neolitica alla popolazione sarda centro-orientale.
TRE LINEE DI INDAGINE Queste tre linee di indagine verranno discusse dal 12 al 16 giugno nel primo workshop internazionale (è previsto un secondo a Berkeley e un terzo nei Paesi Baschi) che si terrà tra Capoterra, Cagliari, Galtellì/Dorgali, Alghero e Barùmini, dedicato al tema: Iberia e Sardegna. Legami linguistici, archeologici e genetici dal Mesolitico alla Tarda Età del Bronzo. Ad esso parteciperanno i più insigni studiosi europei e americani (diversi ex-rettori, presidi, membri di Accademie e del Collège de France, direttori di riviste internazionali di glottologia) delle lingue paleoispaniche e del Mediterraneo antico, della cultura materiale e della diffusione demica di tutta questa regione. Il convegno, con la sola partecipazione attiva degli studiosi invitati (ma l’ingresso è libero), è destinato a trovare un consensus eruditorum circa le radici della Sardegna.
L’organizzazione del programma, che prevede conferenze molto specialistiche in inglese, francese, spagnolo e italiano, si svolgerà seguendo un itinerario cultural-turistico, e ha avuto come sponsor essenziali diversi comuni, i cui sindaci e assessori, convinti assertori della diffusione culturale, hanno aderito mediante la copertura delle spese di vito e alloggio. Le quattro giornate previste (dopo il prologo conviviale-culturale della sera del 12 a Capoterra), si terranno a Cagliari (Facoltà Scienze della Formazione, Aula Magna Corpo Aggiunto) il 13 mattina, a Galtellì e Dorgali il 14 e ad Alghero il 15, e si concluderanno il 16 con la visita a Barùmini e i futuri protocolli di ricerca.
La stampa internazionale nei relativi paesi seguirà con attenzione lo svolgimento del Congresso, i cui atti usciranno in una prestigiosa collana. Il programma dell’incontro si può leggere sul sito del Dipartimento di Pedagogia, Psicologia e Filosofia dell’Univ. di Cagliari (www.psicologiacagliari.it). Da quest’incontro, che vuole saldare ricerca e offerta culturale del territorio, la Sardegna diventerà non più soltanto l’oggetto di studio incrociato, ma bensì il centro propulsore d’una ricerca internazionale e interdisciplinare sulle origini stesse del Mediterraneo occidentale.
Eduardo Blasco Ferrer
 
 
4 - L’Unione Sarda / Sport (Pagina 60 - Edizione CA)
Rappresentativa Cus Cagliari
La rappresentativa universitaria del Cus Cagliari detentrice del titolo nazionale e allenata da Paolo Busanca è a Messina per i campionati nazionali universitari. I convocati sono giocatori che militano in squadre della provincia di Cagliari (Eccellenza, Promozione e Prima categoria). Questi i nomi: Rota, Piselli, Carboni, Mancusi, Boi F. Ligas, Pilloni, Aresu, Usai, Mancosu, Boi S. Suella, Caddeo e Lussu. Dirigente accompagnatore Sini.
(ma.ser.)
 
 
5 - L’Unione Sarda / Carbonia (Pagina 24 - Edizione PC)
INIZIATIVA. Eco-campus
Tour di studio nel Sulcis per 24 laureati
Ventiquattro laureati provenienti da diversi Paesi europei lasceranno al Sulcis Iglesiente idee e progetti per il miglioramento del territorio.
L’INIZIATIVA Da sabato prossimo e sino al 9 giugno saranno, infatti, i protagonisti dell’Ecocampus che si svolgerà fra Carbonia e la miniera di Rosas, a Narcao, grazie a un’iniziativa dei club Rotary di Carbonia, Cagliari ed Iglesias, appoggiata dalle rispettive amministrazioni comunali, da Narcao e dalla Provincia. I ventiquattro giovani laureati sono i prescelti del bando indetto alcuni mesi dal Distretto Rotary 2080: frequenteranno una serie di master sull’archeologia industriale, l’ingegneria naturalistica ambientale e l’architettura del paesaggio. Sono i temi nei quali saranno chiamati a fornire le proprie idee di recupero e riqualificazione dei siti e degli edifici.
IL TOUR Il progetto, coordinato per il Rotary da Mario Figus, entrerà subito nel vivo il 27 maggio con il tour che i laureati compiranno nelle aree minerarie del territorio. Da lunedì cominceranno tutti i seminari di lavoro condotti da esperti e da docenti di diverse università italiane ed europee. Al termine dei quindici giorni di visite e studio, i giovani laureati lasceranno alla Provincia progetti ed elaborati che potrebbero costituire ottimi spunti per iniziative di valorizzazione dei beni ambientali e industriali archeologici. (a. s.)
  


 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
6 - La Nuova Sardegna / Pagina 20 - Ed_Cagliari
Un anno al direttore della clinica oculistica 
Fossarello colpevole di truffa, assolto il ricercatore Enrico Peiretti perché estraneo alla vicenda 
CAGLIARI Un anno di reclusione è la pena inflitta dal gup Giovanni Pintori a Maurizio Fossarello, direttore della clinica oculistica del San Giovanni di Dio, assolto dall’accusa di peculato ma colpevole di truffa per aver fornitoo le proprie prestazioni sanitarie anche nel privato, nonostante il contratto in esclusiva con l’azienda mista universitaria e con l’Ateneo. Assolto perché il fatto non sussiste, il ricercatore Enrico Peiretti, per il quale il pm Giangiacomo Pilia aveva chiesto la condanna ad un anno. Per il primario, difeso dall’avvocato Pierluigi Concas, l’accusa aveva sollecitato la condanna a due anni, ma il Gup ha fatto cadere l’imputazione principale. Il ricercatore assolto, assistito da Guido Manca Bitti, doveva rispondere di concorso nel secondo reato. L’indagine era stata condotta dai carabinieri del Nucleo antisofisticazione del Comando provinciale di Cagliari, guidati dal capitano Giovanni De Iorgi. Stando alle accuse Fossarello, 58 anni, originario di Savona, ha incassato per quattro anni di seguito lo stipendio maggiorato che spetta a chi lavora solo in ospedale e a tempo pieno con la formula dell’intramoenia. Ma di nascosto all’amministrazione sanitaria ha eseguito da gennaio 2005 a gennaio 2008 almeno 112 interventi chirurgici nella casa di cura Villa Santa Rita, nel centro oculistico laser Santa Lucia srl di cui possedeva il cinquanta per cento delle quote e di cui è stato amministratore fino al 2008. Fossarello operava anche alla Global Vision srl e in uno studio privato. Alla conclusione del processo, Peiretti è risultato del tutto estraneo alla vicenda e assolto con formula piena. (m.l)
 
 
7 - La Nuova Sardegna / Pagina 17 - Ed_Cagliari
LA PAROLA AI LETTORI
Laurearsi per tempo non sempre conviene
Sono una studentessa laureata il 23 novembre 2011 in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, con votazione 110/110 e lode. La mia è una laurea triennale, e avendo io 23 anni ho cercato sbocco nel mondo del lavoro e ho pensato di svolgere del tirocinio in una delle grandi aziende sarde che sotto il profilo professionale avrebbe potuto essere per me una grande scuola formativa. In considerazione dell’opportunità di richiedere un voucher, almeno così pensavo, offerta dalla Regione ho attivato su Sardegna Tirocini il mio profilo professionale. Quindi ho contattato l’azienda, che pronta ad ospitarmi ha più volte provato ad attivare il voucher regionale, ma senza successo. Il sistema annullava la procedura. La motivazione? Sono ritenuta dal sistema troppo giovane!Cito uno dei requisiti di accesso: "aver compiuto il 26esimo anno di età. L’età minima è innalzata al compimento del 30esimo anno per tutti coloro che siano in possesso di un diploma di laurea di qualsiasi livello". Non è mia intenzione mettere in discussione la correttezza della procedura, la perplessità risiede appunto nel requisito. È un bando riservato ai fuori corso? Oppure un bando destinato a disoccupati di lunga durata? Dove sta la finalità dell’incontro fra domanda e offerta? A meno che non si abbia un concetto diverso di giovane… ma in considerazione dell’età media della nostra classe dirigente e politica può darsi che a 23 anni sia ancora considerata un’adolescente! Elisa Nieddu
Poi dice che se la prendono con i bamboccioni. La (giovane) dottoressa ha tutte le ragioni del mondo. Può darsi che anche la Regione abbia le sue decidendo che per avere questo voucher occorra avere almeno 26 anni: o addirittura 30, età alla quale, in base alle dichiarazioni di qualche membro del governo, si è ufficialmente sfigati. In questi giorni la stampa ha sollevato il problema della vecchiezza della classe dirigente. In America (dove sostengono che a 30 anni il cervello non è più in condizione di imparare cose nuove) ci sono ragazzi per i quali è normale laurearsi a 17-18 anni, qualunque cosa uno abbia da dire del sistema universitario americano. Né vale il consiglio a quelli della Regione di andare a vedere come fanno in America, perché magari a qualcuno gli viene l’idea di andarci a spese nostre.

 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 10 - Attualita
GLI EFFETTI DELLA CRISI 
Giovani, non funziona più “l’ascensore sociale” 
ROMA I giovani che «non affrontano la vita» restando a casa con i genitori e le donne che fanno fatica a farsi largo nel mondo del lavoro, che vengono ancora discriminate e che portano il peso maggiore della famiglia e dei figli anche quando hanno un impiego. L’incognita che grava sul mondo giovanile e su quello femminile è alla base del problema sociale dell’Italia della crisi. Il 45% degli italiani tra i 25 ed i 34 anni - scrive l’Istat nel Rapporto - vive ancora con i genitori in quanto è senza lavoro. Secondo l’analisi dell’istituto non funziona più «l’ascensore sociale», l’università viene abbandonata da molti studenti che poi però, non trovano nemmeno una occupazione. Ad aggravare il quadro ci sarebbero anche le disuguaglianze nelle opportunità degli individui». Solo l’8,5% di coloro che hanno un padre operaio riesce ad accedere a professioni apicali. In pratica, «la classe sociale dei genitori condiziona fortemente il destino dei figli». La percentuale di chi raggiunge la laurea differisce molto tra le classi: «si va dal 43% dei figli della borghesia nella generazione dei nati nel periodo 1970-1979 al solo 10% di quelli della classe operaia». Tra il Nord e il Sud il divario delle differenze è profondo, a svantaggio soprattutto del Mezzogiorno, dove le difficoltà a salire i gradini della scala sociale sono maggiori. Drammatico poi il numero dei giovani che restano in famiglia perché non hanno un lavoro e non possono mantenersi autonomamente. Non meno penalizzante è la condizione delle donne e delle mamme in Italia. Solo in una coppia su venti, sia il lavoro familiare sia il contributo ai redditi sono equamente distribuiti fra partner. Mentre in una coppia su tre la donna non lavora e si occupa da sola della famiglia, spesso senza avere accesso al conto corrente e senza condividere le decisioni importanti con il partner. In una coppia su quattro la donna guadagna meno del partner, ma lavora molto di più per la famiglia. L’Istat evidenzia poi che «l’Italia è in fondo alla classifica europea per il contributo della donna ai redditi della coppia: il 33,7% le 25-54enni non percepisce redditi (19,8% la media Ue27)». Inoltre le mamme sono molto più penalizzate dei papà nell’accesso al mondo del lavoro. Per loro, la probabilità di trovare lavoro rispetto ai padri è 9 volte inferiore nel Nord, 10 nel Centro e 14 nel Mezzogiorno. Pesante la discriminazione verso le neo mamme: nel 2012 a due anni dalla nascita del figlio, quasi una madre su quattro (pari al 22,7%), in precedenza occupata, non ha più un lavoro. Mantiene il posto il 77,3%, contro l’81,6% del 2006. E in 10 anni le percentuali di licenziamento tra le cause sono passate dal 6,9 al 23,8%. (a.d’a.)
 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 53 - Sport
UNIVERSITARI 
Cus Sassari beffato nel finale il Cagliari ne fa tre al Palermo 
MESSINA Sfuma al ‘90 il sogno per la rappresentativa di calcio del Cus Sassari. Ai campionati nazionali universitari la squadra di Andrea Masala soccombe al Cus Chieti (argento a Torino 2011), dopo una gestione intelligente del match, punita da un rasoterra dal limite. Un match in equilibrio, deciso da una mezza distrazione. Piroddi, Pibiri, Masala, Ruju, Mura, Barneschi, Pisano, Marceddu, Palumbo, Cossu e Sanna ci provano con un assedio. Ma non va. Oggi alle 15 trovano il Cus Lecce, battuto 4-3 ai rigori dal Cus L’Aquila. Si gioca per la “finalina” che vale il bronzo. Volti più allegri in casa Cus Cagliari. L’undici di Paolo Busanca apre con un 3-0 al Cus Palermo. Ligas e soci mostrano solidità dietro e rapidità sotto porta. In dieci dal 30’ della ripresa per il doppio giallo a Piselli, i campioni d’Italia, scheggiano tre pali e falliscono un rigore (Usai). In gol Lussu (doppietta) e Boi S.Alle 15 il Cus Cagliari trova il Cus Parma. (m.f.)
 
 
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 33 - Sassari
Studenti in piazza con il rapper Frankie Hi Energie 
UNIVERSITÀ Il salotto della città venerdì ospiterà gli stand delle associazioni studentesche. In serata spazio alla musica con band locali, i cagliaritani Tamurita e il cantante di “Quelli che ben pensano”
di Luca Fiori
SASSARI Universitari in piazza con Frankie Hi Energie. Sarà proprio lui, uno dei fondatori del movimento hip hop in Italia, l’ospite d’onore della serata conclusiva del contenitore di eventi, promosso da dieci associazioni studentesche dell’Università di Sassari, inserito quest’anno nel programma delle celebrazioni dei 450 anni dell’ateneo e nel maggio sassarese. Il cantante di «Quelli che ben pensano»« salirà sul palco di piazza d’Italia venerdì 25 maggio al termine di un pomeriggio all’insegna del rock. I giovani organizzatori, che ieri mattina hanno presentato la manifestazione insieme al rettore Attilio Mastino e all’assessore comunale della cultura Dolores Lai, danno appuntamento alla città e al pubblico universitario già dal pomeriggio. Alle 15.30 apriranno gli stand delle associazioni studentesche (Aiso, Associazione Italiana Studenti di Odontoiatria, Agt – Associazione Goliardica Turritana, Arkimastria – Associazione studenti in Architettura, Asa - Associazione Studenti di Agraria, Ase Associazione Studenti di Economia, Asp – Associazione Studenti di Scienze politiche, Elsa Sassari – European Law Student Association, Eureka – Associazione studenti di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, Esn – Erasmus Student Network, Sism – Segretariato Italiano Studenti in Medicina) e dello stand del volontariato (Green Peace, Aido ed Emergency). A seguire, alle 17.30, avverrà la premiazione del vincitore della terza edizione del concorso musicale University Rock, della mostra fotografica Urban Spacess (allestita in questi giorni nel chiostro di Palazzo dell’Università) e del contest L’arte del donare. Protagonista assoluta della serata sarà poi la musica. Si ballerà sulle note della band sarda dei Tamurita e a seguire del rapper Frankie Hi Energie. «Durante la serata – ha spiegato la coordinatrice dell’evento Eleonora Sechi – ci sarà anche un momento di riflessione per quello che l’attentato di Brindisi sabato scorso in cui ha perso la vita una giovanissima e innocente studentessa ».

 
11 - La Nuova Sardegna / Pagina 22 - Sassari
Quali diritti nel tempo dell’emergenza? 
Venerdì al Quadrilatero convegno del comitato “L Egalité” sulla tutela dei principi fondamentali 
SASSARI L’emergenza è una situazione, condiziona la vita e i tempi di intere comunità, ma può anche diventare un problema costituzionale nel momento in cui si parla di protezione dei diritti fondamentali della persona umana. In una società che dall’11 settembre del 2001, giorno dell’attentato alle Torri Gemelle, vive sospesa in una situazione di “ordinaria emergenza”, è molto interessante lo spunto di riflessione scelto dal comitato “L Egalité” (senza apostrofo, per formare idealmente le parole legalità e uguaglianza) per il suo prossimo convegno dibattito. Venerdì 25 marzo alle ore 16.30, nel complesso didattico del Quadrilatero (viale Mancini), si parlerà di “La tutela dei diritti fondamentali nel tempo dell’emergenza”. Il sodalizio, costituito da giuristi e accademici, ha chiamato quattro docenti universitari a favorire una riflessione sull’attuale livello di protezione dei diritti fondamentali. «Con questo convegno – spiegano gli organizzatori – il comitato intende porre l’accento sui condizionamenti che le situazioni di emergenza successive all’11 settembe hanno provocato sulla protezione dei diritti fondamentali». «Fra queste situazioni di emergenza – dicono ancora a L Egalité – particolare rilievo verrà dato al fenomeno del terrorismo e all’attuale crisi economica e finanziaria». Giovanni Meloni, docente universitario, inquadrerà il tema del convegno con la relazione introduttiva “Stato di emergenza; cenni di un profilo storico”. Seguiranno le relazioni di Roberto Bin (Università di Ferrara) su “Riflessi delle attuali emergenze sui poteri costituzionali”. Omar Chessa (Università di Sassari) tratterà il tema dell’emergenza sotto il profilo dei suoi riflessi costituzionali. Infine Paolo Fois, docente di diritto internazionale dell’Università di Sassari, parlerà dei “Riflessi delle attuali emergenze sulla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”. I lavori saranno coordinati da Elias Vacca. Con questo convegno L Egalité prosegue nel suo impegno di stimolare l’attenzione dell’opinione pubblica sui principi posti alla base della Carta costituzionale e dei più importanti atti internazionali.
  
    

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionnaire and social

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