Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 December 2011
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 23 - Edizione OL)
SASSARI. Discipline scomparse, studenti in fila per le ultime prove disponibili
Esami scomparsi all’università La riforma cancella molti appelli, lauree a rischio
L’università è in difficoltà e gli esami scompaiono. Sono un’infinità gli studenti che vanno alla rincorsa degli esami, sperando di non perdere l’appuntamento con gli ultimi appelli disponibili per quelle discipline che scompariranno dalle offerte formative. E per i docenti, non c’è più nemmeno l’euro mensile, percepito come stipendio sino a poco tempo fa.
LA VICENDA Il rischio era nell’aria ma nessuno ne aveva parlato con gli studenti. I tagli imposti dalla riforma Gelmini hanno seriamente penalizzato gli atenei, compreso quello turritano, costretto a fare i conti con la carenza di risorse. Sono sparite discipline come etnomusicologia ed etnografia della Sardegna, sono state soppresse intere classi di laurea, per esempio, la magistrale in antropologia. Il preside della Facoltà di lettere, Aldo Maria Morace, non si nasconde dietro a un dito: «Dobbiamo soddisfare tantissimi parametri: i nostri docenti sono passati da 78 a 66 e le classi di laurea da 15 a 11. Alcune di queste erano le uniche in Sardegna e queste perdite penalizzano fortemente il territorio ed i ragazzi».
GLI STUDENTI I primi a sentirne gli effetti sono proprio loro, coloro che, con il pagamento delle tasse, acquistano idealmente una determinata offerta di studio e rischiano di ritrovarla stravolta prima della conclusione.
Nei giorni scorsi è toccato agli studenti di Beni culturali e a tutti coloro che avevano inserito l’esame di Etnomusicologia della Sardegna nel proprio piano di studi: la disciplina è cancellata e l’ultima chiamata utile è stata fissata per lo scorso 14 dicembre: «Non sapevamo che fosse l’ultimo appello - dicono - lo abbiamo scoperto un mese fa grazie a un passaparola tra amici e colleghi. Nessuno di noi ha ricevuto comunicazioni o avvisi ufficiali in merito».
CONSEGUENZE Affrontare un esame è sempre delicato ma in questo caso, all’ovvia tensione, si aggiunge la scarsa serenità. Non ci sarà diritto di replica e pertanto chi sarà respinto, dovrà sostituire la materia con altre discipline. L’eventuale cambio però comporta modifiche al piano, tempi burocratici di attesa per la sua approvazione e, a seconda dei casi, ritardi per chi è prossimo alla laurea. La loro reazione è però più rassegnata che di protesta: «Ci siamo iscritte proprio per passione verso l’etnomusicologia e stiamo sostenendo l’esame senza nemmeno aver seguito le lezioni, perché per molti di noi era una materia da affrontare al terzo anno. Ci dispiace soprattutto non poterci laureare su questo argomento».
DOCENTI A 1 EURO Tutta questa vicenda è l’epilogo dei famosi contratti da un euro al mese per i docenti non strutturati della facoltà. È quello che il preside Morace ha sempre definito come "nobile volontariato": «C’è ancora qualche professore che collabora a titolo gratuito - dice - e la perdita dei docenti impoverisce le classi di laurea. Con tutti questi tagli, è ovvio che gli studenti decidano di andare a studiare fuori dall’isola: le trasferte non sono più un desiderio, frutto di scelta, ma una necessità».
PROVVEDIMENTI Per il futuro, il preside ha intenzione di aprire una L3, una nuova classe di laurea in accordo magari con il Conservatorio di musica e l’Accademia di belle arti. È un progetto ambizioso e si spera di poter continuare a fare affidamento sugli aiuti regionali per i ricercatori a tempo.
Antonio Brundu
 
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Nuoro (Pagina 16 - Edizione NU)
UNIVERSITÀ. Incertezze sulla delibera che istituisce il nuovo ente Fondazione a rischio
Seddone: «Un progetto con troppe ombre»
Il consigliere comunale d’opposizione Marcello Seddone rientra a gamba tesa nella querelle “L’Università a Nuoro, sì o no” alla luce di quelli che definisce i «mea culpa del rettore di Sassari, Attilio Mastino che considerebbe un errore la convenzione con il Consorzio nuorese per il nuovo corso in Diritto delle amministrazioni. «Mastino di fatto ha delegittimato quell’accordo», scrive Seddone rivolgendosi in una nota direttamente al gruppo dirigente del Pd, in una sorta di recupero crediti: «Sembra ieri quando era sceso in campo per spiegarci che quel patto era il seme che avrebbe fatto germogliare l’Università nella nostra città e chi diceva il contrario era un disfattista».
MISTERO SUL CONSORZIO Sotto la lente di ingrandimento del consigliere eletto nella lista “Nuoro Futura” anche il tormentato passaggio a Fondazione, su cui peraltro hanno espresso perplessità in tanti, compresi il docente universitario Antonio Sassu e l’Asusc. «Va chiarito se corrisponde al vero, come denunciato dal Pdl - scrive Seddone - che tornerà in Consiglio il provvedimento con il quale il Comune aveva deliberato la partecipazione alla Fondazione. Troppe ombre aleggiano sul progetto politico di questa maggioranza».
FINANZIAMENTI A RISCHIO In ballo pure i tagli della Regione, rispetto ai quali Seddone invita i responsabili regionali e quelli «sorprendentemente silenziosi nuoresi» a fare chiarezza: «Chiedo che i rettori degli atenei sardi e l’assessore regionale dicano se e a quali condizioni c’è un futuro della presenza universitaria a Nuoro. La condizione principale non può essere la contrattazione su ogni Finanziaria. E non mi basta che i vari delegati o commissari vengano in aula a dire che hanno fatto tutto il possibile, ricorrendo allo scaricabarile per coprire le proprie responsabilità addebitandole magari a Cappellacci e a Monti». Sull’università di Nuoro servirebbe quindi un chiarimento di fondo «non nelle stanze di un partito o di una coalizione, ma nelle sedi istituzionali».
IL FUTURO Nel suo intervento Marcello Seddone torna anche sul tema di un’Università unica in Sardegna, lanciato a suo tempo insieme a Efisio Arbau, leader de La Base, recentemente avvalorato - osserva - dall’annuncio di un patto federativo tra i due rettori emerso durante l’incontro a Sassari. Con il rischio che il progetto su cui il centrosinistra nuorese si è avvitato ci abbia portato quasi fuori tempo massimo».
Francesca Gungui
 
 
 
3 - L’Unione Sarda / Cronaca di Nuoro (Pagina 16 - Edizione NU)
Consorzio
Arrivano dalla Regione i fondi dei corsi 2010
Mentre in Consiglio regionale si gioca la partita per evitare il taglio dei fondi nella Finanziaria 2011, la Giunta ha approvato il finanziamento complessivo per l’anno in corso di sei milioni di euro e la ripartizione dei fondi per le sedi universitarie decentrate . «Abbiamo assicurato la prosecuzione ed il completamento dei corsi già avviati», ha sottolineato l’assessore regionale alla Pubblica istruzione Sergio Milia. Tra i destinatari delle risorse annualmente stanziate c’è il Consorzio per la promozione degli studi universitari nella Sardegna centrale di Nuoro (2.732.704 euro), insieme al Consorzio Uno di Oristano (2.247.246 ) e il corso di Economia e imprese del turismo di Olbia (609.984 euro). Sarà corrisposto un acconto pari all’80 per cento dell’importo globale della somma assegnata a ciascuna sede, il restante 20 per cento sarà erogato dopo la presentazione del rendiconto. Per quanto riguarda Nuoro, la nota della Regione ricorda l’istituzione di un nuovo corso di laurea triennale, e nell’ambito dell’alta formazione, di due Scuole di specializzazione.
 
 
 
4 - L’Unione Sarda / Iglesias (Pagina 21 - Edizione PC)
Emigrati? Sì, ma dirigenti d’albergo, ricercatori, analisti finanziari
Cervelli da esportazione
Giovani che, per farcela, sono dovuti partire
Iglesias è la loro città dove tornano per trascorrere le feste con familiari e amici. Ma è oltre le mura che i ragazzi degli anni ’90, quelli che ora dovrebbero dare il turn over , hanno trovato un lavoro.
DA LONDRA ALLA CINA Londra è stata la svolta per il 33enne Andrea Orrù, perito geotecnico al Minerario, un anno in Geologia a Cagliari, sei mesi in Scienze dei Materiali a Iglesias e una passione per lo sport: «Era il 1998 - racconta - avevo 20 anni e pensavo di rimanere solo qualche mese: ora l’inglese è la mia prima lingua e mi tiene in contatto con 26 nazioni». Puliva stanze in un hotel a 4 stelle e lavorava in due discoteche, poi è diventato cameriere e ha scoperto il servizio: «Ho deciso di restare e ho trovato lavoro nella catena alberghiera a 5 stelle per cui giro il mondo da 12 anni». Ora è in Cina, a Shenzhen: «Dirigo tre ristoranti, bar, lounge, coffee shop, room service e sei sale. Siamo solo tre europei e aiutiamo i locali ad adattarsi nel parlare inglese. Prossimo passo, Tailandia».
NEL CUORE DELLA CITY Vita inglese anche per Alessandro Deplano. Dopo la laurea in Economia a Cagliari, a 25 anni va a Liverpool per sei mesi al Consolato onorario d’Italia. Poi di nuovo a Iglesias per un breve contratto all’Agenzia delle entrate, quindi a Londra: «Ho lavorato per la Asl locale e poi fatto un master. Prima di completarlo sono stato chiamato come analista finanziario dalla banca in cui lavoro ora». A Iglesias tornerebbe volentieri: «Ci sono tante persone capaci e volenterose ma non vedo le strutture dove inserirle».
UNA BIOLOGA IN AUSTRIA Alessandra Vinelli, dopo il Tecnologico, è partita diciottenne a Bologna dove è diventata biologa molecolare. Poi il dottorato di ricerca che l’ha portata a Linz, in Austria: «Al progetto Dinamics partecipavano imprese di mezza Europa. Ero ospite della Lambda GmbH per cui ora sviluppo una nuova linea di kit diagnostici per la rilevazione rapida di proteine. Gli austriaci sono riservati, non è semplice trovare persone con cui condividere il tempo libero. Un giorno mi piacerebbe tornare in Sardegna e applicare ciò che ho imparato».
GIORNALISTI Davide De Crescenzo dallo Scientifico è partito 19enne. Ora dirige “InToscana”, portale ufficiale della Regione Toscana: «Amo la Sardegna - dice - ma per chi parte non è facile tornare: chi ti assume? Se la logica è la spinta, non c’è spazio». Anche Lucia Capuzzi, classe 1978, è giornalista. Finito a Cagliari il dottorato in Scienze politiche ha fatto la scuola a Milano. Ha lavorato per la Rai ed è corrispondente per gli esteri di “Avvenire”: «Sono legata a Iglesias ma mi ci riconosco sempre meno: dovrebbe aprirsi al mondo anche con l’aiuto di chi non ci vive più. L’emigrazione può diventare una ricchezza».
Miriam Cappa
 
 
 
5 - L’Unione Sarda / Carbonia (Pagina 20 - Edizione PC)
PROVINCIA. Incentivi anche per avviare nuovi tirocini formativi
Un piano per il lavoro
Mezzo milione per le imprese che assumono
Mezzo milione di euro per il lavoro. L’anno si chiude con l’ennesimo bilancio pesantissimo in tema di disoccupazione ed è per questo che la Giunta provinciale ha deciso, prima delle giornate di festa, di mettere nero su bianco un nuovo progetto per offrire al territorio una boccata d’ossigeno.
IL PIANO Gli amministratori hanno approvato lo schema di progettazione che contiene una serie di interventi nei più diversi settori che andranno a comporre il “Patto per il Lavoro 2012”.Lo stanziamento è di 550 mila euro (di cui 5 mila per pubblicizzare e promuovere il tutto) e i settori interessati sono quelli del commercio (esclusa la grande e media distribuzione) dell’artigianato, dei servizi e dell’agroalimentare.
«L’amministrazione, coerentemente con il Piano strategico provinciale - ha spiegato in una nota, diffusa il 23 dicembre, l’assessore al Lavoro e Attività produttive Alberto Pili - intende intervenire a sostegno delle imprese che lavorano in tutti questi settori con l’obiettivo di favorire l’occupazione e combattere il fenomeno del lavoro nero, attraverso la predisposizione di percorsi formativi e l’erogazione di incentivi per l’assunzione».
Potranno utilizzare questi fondi le imprese che negli ultimi sei mesi non hanno fatto ricorso alla Cassa Integrazione o a procedure di mobilità o licenziamento collettivo. In passato una misura simile era già stata avviata ma riguardava soltanto il settore dell’agroalimentare, ora invece il campo è stato allargato.
GLI INCENTIVI Si potranno avviare tirocini formativi per i quali sono previsti incentivi di 600 euro mensili per 6 mesi: questa misura è riservata ai disoccupati neo-laureati e neo-diplomati (che abbiano conseguito il titolo di studio richiesto da meno di 12 mesi). Per quanto riguarda le assunzioni vere e proprie, invece, a differenza del primo bando, potranno riguardare tutti i disoccupati ed inoccupati iscritti ai Centri servizi per il lavoro (Csl), a prescindere dall’età e dall’anzianità di iscrizione. Gli incentivi saranno incrementati a seimila euro (anziché 4 mila) per le aziende intenzionate ad assumere nuovo personale con contratto a tempo determinato di almeno 12 mesi e arriveranno a dodicimila euro (anziché 6.400) per le assunzioni a tempo indeterminato. Chi fosse interessato a queste misure non dovrà attendere a lungo: subito dopo le feste di fine anno (dunque i primissimi giorni di gennaio) saranno pubblicati gli avvisi e ci si potrà recare agli sportelli dei Csl per avere tutte le informazioni.
Stefania Piredda
 
 
 
6 - L’Unione Sarda / Oristano e Provincia (Pagina 15 - Edizione OR)
ARISTAN. A fine gennaio l’inaugurazione Scienze della Felicità
Apre l’università
L’Università di Aristan, facoltà di Scienze della Felicità, corso di laurea in Teoria e tecniche di salvezza dell’Umanità da oggi è realtà.
«La sua nascita non era legata a contributi statali o a sponsor ma alla volontà popolare: se non si fosse raggiunto un numero di iscritti sufficiente, infatti, non se ne sarebbe fatto niente. Sino all’ultimo la sua nascita è rimasta in dubbio poi, grazie a una formidabile impennata nelle iscrizioni degli ultimi giorni, l’obiettivo è stato raggiunto», si legge in una nota. E allora nel campus universitario dell’Horse country di Arborea (e nelle sedi staccate del T-Hotel di Cagliari, delle Terme di Casteldoria e nell’atelier Dieci Rosso a Firenze) spazio al filosofo Giulio Giorello che insegnerà "Tex Willer", Barbara Alberti e Michela Murgia "Amore" e "Odio", Gianluigi Gessa insegnerà "Libertà", Pietrangelo Buttafuoco e Gianluca Nicoletti per "Francoecicciologia" e "protesi emozionali", i musicisti Max Casacci e Alessandro Spedicati che insegneranno "divertentismo" e tanti altri ancora (28 le cattedre).
L’anno accademico dovrebbe essere inaugurato entro gennaio e le iscrizioni sono ancora aperte (infornmazioni sul sito internet www.aristan.it).

 

 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
7 - La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Cagliari
Università, proroga della decadenza per gli studenti in ritardo sugli esami 
BETTINA CAMEDDA 
Cagliari. Sono stati prorogati i termini di decadenza delle carriere universitarie a rischio. Un risultato importante deliberato dal Senato accademico, che consentirà agli studenti decadenti il 30 aprile 2012 di ultimare il percorso di studi.
 La proroga, della durata di un anno, verrà concessa agli studenti che hanno sostenuto almeno un terzo degli esami previsti nel piano di studi. È rivolta dunque agli studenti attivi, cioè a coloro che nel corso degli anni 2009-2010 o 2010-2011 hanno sostenuto almeno un esame o maturato nove crediti. Si tratta dunque di una sostanziale modifica degli articoli 57 e 37 del regolamento sulla carriera amministrativa degli studenti che consentirà una proroga anche agli studenti a cui mancano solo due esami o 18 crediti e l’esame di laurea o siano in difetto del solo esame di laurea. Anche gli studenti che decadranno successivamente potranno godere di una proroga, purché abbiano sostenuto almeno un terzo degli esami o maturato 1/3 dei crediti previsti dal piano di studi e nell’ultimo anno accademico abbiano superato almeno 3 esami o maturato 24 crediti. Soddisfatto il gruppo Unica 2.0 promotore negli ultimi anni di numerose interrogazioni per la modifica dei termini di decadenza. Novità anche per gli studenti del corso di laurea ante riforma in Scienze della Formazione Primaria: i loro studi decadranno, al massimo, entro un numero di anni pari al triplo della durata del corso.
 
 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 0 - Gallura
Gallura prima per bar e locali, ultima per i laureati 
La classifica sulla qualità della vita dà il posto di Cenerentola dell’istruzione alla provincia 
La crescita economica non è accompagnata da quella culturale 
OLBIA. La Gallura è ultima in Italia per numero di laureati, appena 34 ogni mille abitanti. Ma la provincia è in testa per numero di bar e ristoranti. Oltre 1200 ogni 100mila abitanti, numeri che le valgono il primato in Italia. Uno strano paradosso tutto da interpretare. I dati arrivano dalla classifica del 2011 sulla qualità della vita che mettono insieme diversi parametri tra tutte le province italiane. E la Gallura colleziona una serie di record che ne confermano il profilo di provincia economicamente vitale e dinamica. Ma la crescita economica non è accompagnata da quella culturale.
 
Pagina 41 - Altre
I record della Gallura: prima per bar e ristoranti ultima in Italia per laureati 
Carlo Marcetti Ancora i nostri giovani puntano più sul mercato che sulla formazione 
LUCA ROJCH 
Olbia. Più baristi che dottori. In Gallura la laurea è un privilegio, un bene rarissimo. È ultima in Italia per numero di laureati, appena 34 ogni mille abitanti. Pessimi tra i banchi, ma maestri dietro i banconi, la provincia è in testa per numero di bar e ristoranti. Oltre 1200 ogni 100mila abitanti, numeri che le valgono il primato in Italia. La sete di conoscenza paga meno della sete di birra. Uno strano paradosso tutto da interpretare. I dati sorprendono anche Carlo Marcetti, docente all’università di Cagliari e Sassari e anima del corso di laurea in città. Dà la sua chiave di lettura di questo fenomeno messo in evidenza dal rapporto sulla qualità della vita 2011 pubblicato dal Sole24 Ore. «Un fenomeno che va analizzato con attenzione al di là dei freddi numeri - spiega Marcetti -. Di sicuro ci sono alcuni aspetti che drogano il dato. Per esempio il numero dei residenti è fittizio, in realtà molti non vivono qui, al massimo trascorrono le loro vacanze. Ma questo dato conferma l’esistenza di un modello che in Gallura esiste. C’è un modello culturale per cui i giovani maschi hanno maggiore propensione a non portare a termine il corso di studi rispetto alle donne. Un dato che è osservabile già nel grado di istruzione secondario. È chiaro che a livello universitario questo dato si amplifica». Ma Marcetti allarga l’orizzonte dell’indagine. «Come nel nord est del Paese, in Gallura i ragazzi preferiscono da subito cercare un lavoro e puntare al reddito - continua -. In pochi pensano alla specializzazione. A questo si deve aggiungere che mentre importiamo mano d’opera esportiamo cervelli. Chi si laurea e si specializza molto spesso ci viene rubato. Preferisce andare nella penisola, nelle grandi città che sono diventati sempre più centri attrattori». La vitalità imprenditoriale è il simbolo del territorio. La Gallura è seconda in Italia per spirito imprenditoriale, nascono 16 imprese ogni 100 abitanti, seconda anche per propensione a investire. Ma la grande vitalità imprenditoriale non è accompagnata da una crescita della formazione. Il boom è a metà, la ricchezza cresce, la conoscenza no. Per molti è ancora meglio il suv della laurea. «Proprio per questo le imprese spesso sono costrette a importare professionalità da altre regioni- continua Marcetti -. C’è un gap storico che deve essere superato. Anche le università devono cercare di adattarsi alle richieste del mondo del lavoro. Serve flessibilità nella formazione e capacità di preparare i giovani per essere la risposta a ciò che chiedono i mercati». Un fenomeno complesso che non può essere affrontato da un solo punto di vista. «È forse un po’ semplicistico contrapporre il numero dei locali e quello dei laureati - conclude Carlo Marcetti -. Serve far comprendere che in un periodo particolare come questo la conoscenza e la specializzazione possono essere armi da utilizzare in un mondo del lavoro sempre più competitivo e complicato».
 
 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 9 - Sardegna
Il professore di diritto: «Senza segreto bancario la privacy è in pericolo» 
Franco Picciaredda: «Lo Stato questa volta ha davvero esagerato» 
CAGLIARI. L’articolo è il numero 11 del decreto «Salva Italia». È quello che detta le nuove regole nella lotta nazionale all’evasione fiscale, con lo Stato che dall’anno prossimo vestirà i panni pesanti del «Grande Fratello». Senza far distinzione fra integerrimi e sleali, ricchi malvagi e lavoratori perbene, l’Agenzia delle entrate controllerà tutti i conti correnti bancari. Giusto o sbagliato? Sarà un deterrente o allontanerà ancor di più i contribuenti dal senso civico che è un dovere pagare le tasse se però le stesse tasse sono eque? A rispondere è Franco Picciaredda, avvocato e docente di diritto tributario nella facoltà cagliaritana di Giurisprudenza.
 «Purtroppo, l’evasione fiscale è ancora un grande problema italiano, sociale ed economico. Ma credo che lo Stato debba saper contrastare questo ottavo peccato capitale senza diventare arrogante, aggressivo e invasivo fino a cancellare d’imperio il patrimonio di libertà individuali che appartengono da sempre a ciascun cittadino italiano».
 - Professore, questa è una sentenza.
 «Lo è in questo senso. Con la fine del segreto bancario, decisa dal governo Monti, questa volta lo Stato ha scelto di ridurre al minimo storico il concetto sacrosanto dell’inviolabilità del diritto alla privacy».
 - Contro gli evasori da qualche parte bisognava pur cominciare.
 «Ho il dubbio che sia efficace aver obbligato le banche a trasmettere all’Agenzia delle entrate gli estratti conto individuali di tutti gli italiani. Anzi, mi pare che lo Stato abbia fatto un passo eccessivo».
 - Perché?
 «Il primo motivo è che, come hanno scritto altri autorevoli commentatori, anche il sottoscritto non crede che la caduta del segreto bancario possa avere dal 2012 in poi un effetto dirompente nella sacrosanta e democratica sfida lanciata dallo Stato agli evasori. In sintesi, per i grandi evasori questo provvedimento potrebbe non essere un elemento di dissuasione».
 - Chiarisca.
 «Non ho mai sentito dire che qualcuno di questi furbetti, sia chiaro da perseguire con intransigenza e durezza, abbia utilizzato un conto corrente per nascondere il sommerso all’Erario».
 - È sicuro della notizia?
 «Ritengo che finora sia andata così. Chi ha qualcosa da occultare, soprattutto se sono contanti, non ha messo certo il tesoro fuorilegge nei caveau delle banche italiane, cioè in piazza».
 - In piazza?
 «Esatto. Perché, come ben sappiamo, fino all’altro giorno il segreto bancario poteva essere legittimamente violato dall’autorità giudiziaria davanti a ipotesi di reato, nella lotta alla criminalità e in alcuni casi anche per indagini fiscali».
 - Dunque, seppure per motivi di sicurezza nazionale, quel segreto era già traballante.
 «Ma quella era una motivazione che riguardava possibili indagati e dunque era più che giustificata. Mentre da adesso in poi sarà tutto diverso. Anzi, saremo tutti uguali, visto che lo Stato ha infilato assieme, nello stesso girone, buoni e cattivi. In altre parole, adesso, nell’immaginario collettivo, ogni italiano si sentirà addosso il peso di essere considerato un potenziale evasore».
 - Non è un’esagerazione, questa?
 «Assolutamente no. Ricordo che lo Stato non può accanirsi e ha il dovere di distinguere fra contribuente e contribuente anche quando è impegnato in una crociata. Invece anche stavolta, ha scelto la sciabola, mentre avrebbe dovuto impugnare il bisturi per estirpare il male».
 - Quale sarà la reazione dell’uomo onesto davanti alle sciabolate governative?
 «Non credo buona. C’è il rischio che questa entrata a gamba tesa sulla privacy allontani l’Italia dal suo traguardo finale, che potremmo chiamare educazione civica, senso di responsabilità, voglia di partecipazione. Oppure, se lo vediamo dalla parte dei governanti, il saper amministrare col consenso».
 - Illusioni. L’Italia e gli italiani sono altra cosa.
 «Sfatiamo un luogo comune, per cominciare. Non è vero che siamo il paese degli evasori per eccellenza. In Europa ci sono altri casi di nazioni in difficoltà su questo tema. La verità è un’altra: da noi lo scarto è purtroppo nella diversa percezione che abbiamo dello Stato».
 - Intende, che per tutti è più nemico che amico?
 «C’è una perenne contrapposizione. Vuoi per l’esagerata pressione dell’Erario, è ben oltre il 50 per cento. Vuoi perché il cittadino da un lato è spinto giustamente a pretendere la fattura dai suoi vari fornitori, ma alla fine quelle spese fatturate non se le può scaricare e quindi cade nella trappola dello sconto senza Iva, cioè quello sottobanco. O ancora, vuoi perché c’è uno Stato distratto, lungo negli accertamenti, votato a comminare sanzioni generalizzate, le famose scibolate, che ogni giorno si tira appresso critiche e alibi di ogni tipo. Alla fine sono proprio queste cadute di stile a portare i contribuenti infedeli ad autoassolversi, che sia chiaro è un altro sbaglio».
 - Ci sarà una via d’uscita?
 «Equità ed etica. L’equità va pretesa: è un principio fondamentale in democrazia. L’etica va difesa: se è resistente, finisce per essere la miglior medicina contro il male».
 - Professore, lei è un inguaribile ottimista.
 «Bisogna esserlo, ma è indispensabile che lo Stato muti atteggiamento: quando ha affinato i controlli, ha ottenuto ottimi risultati. Mentre i contribuenti, quelli fedeli, da oggi in poi dovranno imparare a compattarsi, per mettersi subito al riparo dagli evasori».

CHI È’
Legale e difensore dell’ambiente 
CAGLIARI. Gallurese, Franco Picciaredda insegna Diritto tributario all’università di Cagliari e ha lo studio legale a Roma. Tra l’altro è uno degli avvocati difensori di Renato Soru nell’inchiesta della Procura sulla presunta evasione commessa dal proprietario di Tiscali attraverso un intreccio fra l’azienda madre e una collegata londinese. È stato sempre lui, Franco Picciaredda, a denunciare tempo fa alcune lottizzazioni abusive in Gallura.
 
 
 
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 0 - Cagliari
Nasce l’università che insegna a essere felici 
Oristano, da gennaio i corsi di laurea in Teorie e tecniche di Salvezza dell’Umanità 
Iniziativa di Filippo Martinez Tra i docenti Giorello, Murgia Alberti, Sgarbi, Nicoletti 
ORISTANO. È nata Aristan, l’università che insegna Scienze della felicità in un corso di laurea in Teoria e tecniche di Salvezza dell’Umanità. L’idea è di Filippo Martinez, regista, creativo e pubblicitario oristanese. Un’università finanziata solo dalle quote degli iscritti, senza fondi pubblici o sponsor. Le materie sono inventate dai docenti: tra gli altri, il filosofo Giulio Giorello insegnerà “Tex Willer”, le scrittrici Barbara Alberti e Michela Murgia rispettivamente “Amore” e “Odio”, Gianluca Nicoletti “protesi emozionali”, Pietrangelo Buttafuoco”Francoecicciologia”.
 
Pagina 8 - Cagliari
Nasce l’Università di Aristan col corso in Teorie e tecniche di Salvezza dell’Umanità 
Una laurea per la felicità 
Idea di Martinez. Tra i docenti Giorello, Murgia, Sgarbi 
ROBERTO PETRETTO 
Oristano. Chi non ha mai sognato di sostenere un esame universitario sulla materia “Tex Willer”? Da gennaio sarà possibile nell’Università di Aristan, Scienze della Felicità, corso di laurea in Teoria e Tecniche di Salvezza dell’Umanità. L’ultima idea di Filippo Martinez.
 Il regista, creativo, pittore oristanese stava lavorando a questo progetto da diversi mesi: «La sua nascita non era legata a contributi statali o a sponsor - dice Martinez - ma esclusivamente alla volontà popolare: se non si fosse raggiunto un dato numero di iscritti, infatti, non se ne sarebbe fatto niente».
 Sino all’ultimo la nascita dell’uUniversità di Aristan è stata in dubbio: «Poi, grazie a una formidabile impennata nelle iscrizioni degli ultimi giorni, l’obiettivo è stato raggiunto».
 Il creatore di questa strana università la definisce così: «un’opera d’arte polifonica pronta a compiersi: bellissima, illegale e rivoluzionaria».
 Martinez spiega meglio i contenuti: «I docenti proporranno la loro materia dopo averla inventata in base alle loro passioni».
 Ci sarà dunque il filosofo Giulio Giorello che insegnerà “Tex Willer”, le scrittrici Barbara Alberti e Michela Murgia che insegneranno rispettivamente “Amore” e “Odio”, il neurofarmacologo Gianluigi Gessa che insegnerà “Libertà”, i giornalisti Pietrangelo Buttafuoco e Gianluca Nicoletti per “Francoecicciologia” e “protesi emozionali”, i musicisti Max Casacci (Subsonica) e Alessandro Spedicati (Sikitikis) che insegneranno “divertentismo”, lo storico dell’arte Vittorio Sgarbi che insegnerà “Follia”, il teologo Antonio Pinna “Autorevolezza”.
 Tra i docenti anche l’attore Benito Urgu, il monaco zen Fausto Taiten Guareschi, il poeta Remo Remotti, lo scrittore Francesco Abate, l’antropologo Bachisio Bandinu e tanti altri, tutti qualificatissimi, per un totale di 28 di cattedre.
 «Il campus universitario - spiega Martinez - sarà presso l’Horse Country di Arborea, immersa in 42 ettari di verde. Le sedi staccate saranno presso il T-Hotel di Cagliari, le Terme di Casteldoria a Casteldoria e l’atelier di architettura e design Dieci Rosso a Firenze. È molto probabile l’istituzione di una sede a Roma e una a Milano in tempi brevissimi.
 Gli iscritti provengono per la maggior parte dalla provincia di Cagliari (42.4 per cento con il 90 per cento da Cagliari città), il 38.8 da Oristano, il 6 da Nuoro, il 3,6 da Sassari. Il rimanente 8,4 per cento dal resto d’Italia.
 L’anno accademico dovrebbe essere inaugurato entro la fine di gennaio e le iscrizioni sono ancora aperte.
  

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

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