Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
21 December 2011

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Proroga per gli universitari
Senato accademico: salvi gli studenti che hanno dato esami
Rischio decadenza: serve aver sostenuto più di un terzo delle materie del corso
 
Almeno duemila studenti universitari a rischio decadenza possono tirare un sospiro di sollievo: lunedì mattina il Senato accademico ha approvato a larga maggioranza (si sono astenuti solo alcuni presidi) un documento con una proroga per tre “categorie”: gli studenti che hanno dato un terzo degli esami e almeno un esame negli anni accademici 2009\10 - 2010\11 avranno una proroga di un anno, quelli a cui mancano due esami e la tesi avranno un “bonus” di un anno e gli universitari a cui manca solo la laurea avranno un aggiunta di sei mesi prima della decadenza. Le proroghe, indipendentemente dall'ordinamento d'appartenenza, partiranno da aprile 2012. Un piccolo successo per gli studenti che aspettano ancora con ansia l'esito del ricorso in appello al Consiglio di Stato (proprio ieri c'è stata l'udienza, ma la sentenza non sarà pubblicata prima di fine gennaio) contro il regolamento approvato dal Senato accademico più di un anno fa e che ha dato il via a una serie di proteste. «La proroga», commenta Roberto Mura del gruppo Uniti e liberi, «è un atto dovuto nei confronti di tutti gli studenti fuoricorso che in questi mesi hanno tanto sofferto a causa del rischio decadenza». Soddisfatti anche i rappresentanti degli altri due gruppi, Uxs e Unica 2.0. Gli universitari dell'Ateneo di Cagliari a rischio decadenza erano circa quattromila. Un migliaio usciranno ugualmente perché negli ultimi due anni non hanno più pagato le tasse, altri 300 perché hanno sostenuto meno di un terzo degli esami.
Matteo Vercelli
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
«Servono pagamenti centralizzati e a gestirli può essere la Sfirs»
Proposta salva-aziende del numero uno dell'azienda mista Filigheddu 
 
C'è un modo per pagare rapidamente le imprese che effettuano lavori per gli enti pubblici ed evitare che, a causa di ritardi fino a un anno, rischino di fallire: centralizzare i pagamenti ed affidare il compito alla Sfirs, la finanziaria regionale.
La proposta è di Ennio Filigheddu, direttore generale dell'azienda ospedaliero-universitaria, uno di quegli enti che nei giorni scorsi Francesco Lippi, presidente regionale di Confapi, aveva indicato come cattivi pagatori.
Una soluzione interessante ma che non può incidere solo sul versante burocratico del problema. Su quello più politico-economico, connesso al blocco dei pagamenti imposto dal rispetto del Patto di stabilità (gli enti hanno i soldi ma non possono spenderli) l'unica soluzione è ottenere dal governo un allargamento dei vincoli del patto.
LA PROPOSTA Il manager sanitario trae spunto da una decisione del 2007 della Giunta regionale lombarda che ha creato un Fondo socio-sanitario destinato al pagamento dei fornitori delle Aziende sanitarie locali, Aziende ospedaliere e Fondazioni Irccs di diritto pubblico ed ha individuato come gestore la Finlombarda, una società per azioni a capitale pubblico, interamente partecipata dalla Regione Lombardia. «Lo strumento», spiega Filigheddu, «consiste nella gestione centralizzata dei pagamenti, contenuto anche nel disegno di riordino della sanità proposto dal gruppo consiliare dei Riformatori».
COME FUNZIONA Alla Finlombarda vengono infatti inviate per via telematica tutte le fatture che scadono nel termine di 90 giorni dal ricevimento, meno quelle contestate o per le quali esiste un contenzioso per ragioni comunque conosciute dal fornitore. La società ha funzionato così bene che il mandato è stato ulteriormente confermato fino al 31 dicembre 2012. «Gli effetti sono davanti a tutti», sottolinea Filigheddu: «l'intervento ha avuto l'effetto di accrescere l'efficienza nella gestione dell'esposizione debitoria delle Aziende sanitarie, ha consentito di rispettare i tempi di pagamento dei fornitori non oltre i 90 giorni, ha dato una spinta alla gestione finanziaria consentendo tra l'altro di realizzare il monitoraggio della spesa e un suo controllo che, quale virtuoso corollario, ha avuto una sensibile riduzione dei costi».
IL RUOLO DELLA SFIRS Il direttore generale dell'azienda mista indica qual è la società che ha già gli strumenti per svolgere questo ruolo: «la Sfirs ha le stesse caratteristiche di agilità ed efficienza dell'azienda Lombarda». Secondo Filigheddu per risolvere rapidamente un problema che incide in modo sostanziale sul tessuto della nostra economia «basterebbe un articoletto nella Finanziaria in gestazione».
INTERESSI E RITARDI Filigheddu entra anche nella genesi del problema. «All'elevato debito delle aziende corrisponde una notevole quantità di crediti vantati nei confronti della Regione, il cui ritardato pagamento, come ha confermato la Corte dei Conti, “determina problemi di liquidità, che innescano meccanismi di ricerca di fonti finanziarie alternative. Inoltre gli interessi moratori continuano a crescere oltrepassando svariati milioni di euro». Soldi con i quali si potrebbero acquistare attrezzature per curare i cittadini.
Fabio Manca
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Consiglio
Assegni di merito per gli universitari, arrivano i soldi
 
Con 62 voti favorevoli e un'astensione il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge 310 che rende spendibili le risorse finanziarie stanziate per l'anno 2011 per l'abbattimento del fitto casa degli studenti universitari fuori sede e per la concessione di assegni di merito. Il relatore, il presidente dell'Ottava Commissione Carlo Sanjust (Pdl), aveva spiegato che, senza la norma, le somme disponibili rischiavano di andare perdute. Infatti, la legge regionale di contabilità stabilisce che l'impegno di spesa vale solo quando c'è un creditore certo. In questo caso, però, sussiste l'indeterminatezza perché l'anno finanziario non coincide con quello accademico con la conseguenza che i beneficiari possono essere individuati solo dopo l'iscrizione. «Approvare il provvedimento in tempi rapidi è stato possibile grazie alla collaborazione dei colleghi della commissione Bilancio e alla sensibilità dei capigruppo», ha dichiarato Sanjust, «per i quali il provvedimento ha avuto una corsia preferenziale per l'inserimento all'ordine del giorno».
INDUSTRIA Ieri il Consiglio regionale ha discusso dell'annoso problema del settore industriale nel Sulcis. «In questo momento», ha sostenuto il capogruppo dei Riformatori Sardi, Attilio Dedoni, «l'Azienda Sardegna ha bisogno che tutte le forze politiche si trovino concordi nell'affrontare e risolvere i nodi più importanti».
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Provincia Ogliastra (Pagina 25 - Edizione NU)
Cardedu
I Sardi liberi mettono radici
 
Accesso al credito, burocrazia e incertezza economica, l'incubo Equitalia. Di questo e tutto quanto fa crisi delle micro imprese in sardegna, si è parlato sabato pomeriggio all'Hotel Corte Bianca di Cardedu in un incontro organizzato dal Movimento Sardi Liberi, che ha messo radici in Ogliastra. Al dibattito ha partecipato, oltre i fondatori del movimento, Stefano Piroddi, Andrea Cagnacci e Stefano Salvo, anche Luca Piras, docente di finanza aziendale nella facoltà di economia dell'università di Cagliari. Significativo il suo intervento, sulle azioni di salvataggio a favore della piccola impresa, che sta attraversando un periodo si crisi profonda. «Conoscenza della propria impresa, confrontare le proprie esperienze e associarsi per cercare di essere più forti soprattutto nelle azione volte alla tutela dei propri interessi, è uno dei motivi per il quale il Movimento Sardi Liberi è nato» dice Stefano Salvo, artigiano e vice presidente dell'associazione. Molte le testimonianze di commercianti, artigiani e imprenditori ogliastrini. (m. p.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Oristano
Uno splendido cinquantenne
L’istituto d’arte festeggia il mezzo secolo di vita con convegni e mostre e coinvolge anche tutti gli ex
 
 ORISTANO. L’istituto d’arte compie cinquant’anni e ha celebrato l’evento con tre convegni ed una mostra dal titolo “Conoscere per costruire”. L’esposizione è una rassegna di mezzo secolo di storia dell’Istituto d’arte, oggi Liceo artistico. La mostra è stata preceduta da un convegno in cui sono stati valutati la didattica e le ricerche condotte nell’istruzione artistica. Al convegno sono intervenuti Salvatore Fiori, dirigente scolastico dell’Istituto Galilei-Contini, Benedetto Casagrande già preside dell’Istituto d’arte dall’1987 al 2000, Antonio Pinna, dirigente dell’Istituto d’arte dal 2000 al 2009, Giorgio Pellegrini docente dell’Università degli Studi di Cagliari e Cecilia Tasca, anch’essa docente dell’università di Cagliari, Filippo Martinez, artista e regista oristanese. Sabato Giampaolo Mele, docente presso l’Università degli Studi di Sassari, è interventuo parlando degli aspetti artistici legati alla tradizione culturale arborense.
 Domani, nel convegno di chiusura, dalle ore 10:00 sempre nell’Auditorium dell’Hospitalis, Ivo Fenu, Dante Crobu e Antonio Marchi, in qualità di ex studenti che si sono affermati nel settore artistico, relazioneranno sull’importanza di aver ricevuto una formazione artistica. L’esposizione delle opere grafiche e plastiche è stata allestita presso “Is domus de sa terra nostra d’Aristanis”, spazio situato all’incrocio tra Via Diego Contini e via Cagliari nelle immediate adiacenze dell’Auditorium dell’Hospitalis in cui si svolgeranno i convegni. La mostra è articolata in varie sezioni: un parte riservata alle opere grafiche e pittoriche, un’altra alle opere progettuali, l’altra ancora alle realizzazioni in ceramica e legno. Un’ala dello spazio espositivo è riservata agli ex studenti che propongono le opere direttamente o in modo virtuale. Le iniziative sono state effettuate in collaborazione con il Comune di Oristano, nell’ambito del Tornio di via Figoli.
 Tra le manifestazioni che segnano tale collaborazione l’esposizione nelle vetrine dei negozi di via Dritta e piazza Roma delle opere ceramiche dell’Istituto.
 Anna Antonia Motzo, docente di storia dell’arte del Liceo artistico, è intervenuta al convegno di studi con una relazione su “L’arte della ceramica tra ricerca e innovazione: il ruolo dell’istruzione artistica ad Oristano”, insieme a Raimondo Zucca e ad Antonello Cuccu. Una rappresentanza degli studenti dell’artistico è stata coinvolta in tutte gli incontri di studi e nelle iniziative attivate in concomitanza delle manifestazioni del Tornio di via Figoli e della Mostra del 50º anniversario della fondazione della scuola.
 Un calendario interessante di iniziative per un’istituzione che è presente ad Oristano dal 1961, raccoglie l’eredità culturale non solo della prima Scuola d’arte della Sardegna, risalente agli anni venti, ma anche dalla tradizione artistico - artigianale della lavorazione del legno e della ceramica, documentata sin dal XVI secolo.
 La presenza dell’istituto d’arte ha garantito la valorizzazione dell’identità culturale legata alla tradizione e ne ha accompagnato gli sviluppi aggiornandola ai nuovi sistemi estetici e progettuali, promuovendone l’evoluzione in un contesto di modernità. L’attività dell’istituto si è infatti distinta con riconoscimenti di primissimo piano in numerosi concorsi nazionali e internazionali.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Prima Pagina
CAGLIARI
Policlinico, per i prof mensa a un euro. Sei per gli specializzandi
 
CAGLIARI. Non sarà il ristorante del Senato, ma anche qui la legge, cioè il conto, non è uguale per tutti. Ecco i prezzi della mensa del Policlinico universitario di Monserrato, aperta da due mesi: un euro per i dipendenti, medici compresi, 6 euro per i medici specializzandi. Immediata la protesta dell’ordine dei medici: «Una decisione assurda».
 
Pagina 8 - Sardegna
Gli specializzandi pagano il pranzo dei docenti
La mensa del Policlinico Universitario: ai dipendenti un pasto costa un euro, ai giovani precari sei
 
 CAGLIARI. Non sarà il ristorante del Senato, ma anche qui la legge non è uguale per tutti.
 Alla mensa del Policlinico Universitario di Monserrato, aperta da due mesi, ci sono altrettanti prezzi: un euro per i dipendenti, professori compresi, 6 euro per i medici specializzandi. L’assurdità del doppio prezzo, forse eredità di un mondo dove il praticantato si doveva scontare due volte, è stata messa in evidenza dal segretario dei Giovani Medici, Giampaolo Maietta, dalla neo consigliera dell’Ordine Laura Orgiano e dal revisore dei Conti Carlo Piredda.
 «Il presidente dell’Ordine ci ha detto che è una decisione assurda, e ha subito promosso un incontro con l’assessore De Francisci. Oggi il consiglio di ammnistazione dell’Università dovrebbe affrontare il problema, ma informalmente ci è stato detto che avremo solo risposte a voce». Niente di ufficiale insomma, come del resto ufficiose le espressioni che il direttore amministrativo dell’Ateneo avrebbe usato alla delegazione degli studenti. «Cosa ci posso fare? Non ci sono soldi». Risposta ineccepibile, meglio prelevarli dai giovani specializzandi che così si faranno le ossa. Non importa se il loro stipendio mensile varia tra 1700 e 1800 euro e se gli studenti paghino comunque tasse universitarie per 900 euro l’anno, 80 euro al mese. «Non riusciamo a capire il perché di questa sperequazione - dicono i tre medici - ancor più incredibile se si considera che al San Giovanni di Dio, l’altro presidio ospedaliero dove gli specializzando prestano la loro opera, noi paghiamo 4,5 euro e i dipendenti invece pagano 2 euro».
 La risposta sta nei numeri. Gli specializzandi sono 700. Chi sperava in una loro adesione in massa alla mensa, sicuramente di livello, ma non curata da chef di fama internazionale, forse voleva compensare i costi dei pasti offerti, o meglio dire, regalati a un euro.
 Peccato che i medici specializzandi abbiano deciso di non andare in mensa e di riversarsi nei bar del Policlinico, se non altro per non pagare il pranzo a baroni e professoroni. (g.cen.)
 
LA NUOVA SARDEGNA 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Sardegna
NUOVE NORME
Contributi per gli studenti fuori sede
 
 CAGLIARI. Il Consiglio regionale ha approvato ieri il disegno di legge sui contributi agli studenti universitari. Le norme, approvate con 62 voti a favore e un astenuto, rendono spendibili le risorse finanziate per il 2011 e destinate all’abbattimento del fitto della casa per gli studenti universitari fuori sede e per la concessione degli assegni di merito.
Rockwool. Il Consiglio regionale ha approvato un Ordine del giorno in cui chiede alla Giunta di prendere provvedimenti per la ricollocazione del personale ex Rockwool. L’esecutivo dovrà definire un possibile reinserimento dei 56 operai in società partecipate della Regione. Chiusa la partita dell’ex Rockwool, l’assemblea ha approvato un altro ordine del giorno sulle vertenze industrali ancora aperte tra cui l’Euroallumina di Portovesme.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 16 - Gallura
BORSE DI STUDIO
Premiati i due migliori studenti di Santa Teresa
 
SANTA TERESA. Le eccellenze universitarie del paese si chiamano Eleonora Secori e Andrea Cirocca. I due allievi si sono classificati al primo e secondo posto del bando per l’assegnazione di due borse di studio comunali. Per tre anni beneficeranno di un assegno di 3 mila euro. Ma per poter incassare i soldi, ogni anno dovranno mantenere una media elevata degli esami sostenuti. Questo è il primo anno che il Comune decide di assegnare delle borse di studio universitarie. «Con questi interventi - spiega l’assessore alla Pubblica Istruzione Giampaola Onano - abbiamo voluto dare un sostegno concreto al diritto allo studio fino al massimo livello, quello universitario». (se.lu.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 25 - Sassari
Nule avrà l’Università del tappeto
Le idee dell’amministrazione per sconfiggere la crisi e lo spopolamento
Il sindaco ha già esposto il progetto all’assessore regionale Crisponi
FRANCESCO BELLU
 
 NULE. È il paese del tappeto e della manualità, dei gesti passati di generazione in generazione. Un attaccamento alla propria storia che fa da spinta per il domani, soprattutto quando è incerto come in questo periodo. Nule non è mai stato un luogo dove si rimane «con le mani in mano». Tutt’altro. Le difficoltà sono sempre diventate carburante per dare il meglio, costi quel che costi.
 Per riuscire a tenere i conti e fare cassa si è tagliato lo stretto necessario, eliminando momentaneamente contributi in alcuni settori per trasferirli ad altri: via i soldi per sagre e feste quindi, meglio utilizzarli per cose necessarie come strade e viabilità rurale. Rimangono intoccabili i servizi per le fasce bisognose, nessuno sino a ora in Goceano ha nemmeno pensato di intaccarli.
 I contributi e le spese per anziani e bambini rimangono lì dove sono e vengono utilizzate. Mentre si è deciso di razionalizzare i servizi comunali (ragioneria, polizia municipale e segreteria) e accentrare alcune funzioni, mantenendone comunque intatta l’efficienza.
 Di fronte a un panorama non roseo, il sindaco Guido Leori, che sta in Comune da circa due anni, ha un’idea che potrebbe dare sviluppo: «L’intenzione - spiega - è far nascere una scuola del tappeto attraverso una serie di accordi con chi fa artigianato tessile in Sardegna e fare squadra». La Regione aveva infatti dato in gestione al Comune di Nule l’ormai decaduto centro pilota Isola che potrebbe essere trasformato in un luogo di esperienze artigianali e occasione di incontro. «Si trasferirebbero conoscenze alle nuove generazioni e poi sul lato pratico si è anche pensato a come inserire il tutto all’interno del mercato». «Ho incontrato a Nuoro l’assessore regionale Crisponi è si è dimostrato sensibile a questa idea - continua Leori -. A breve ci sarà anche un tavolo con tutti gli attori in causa per discutere in maniera più organica su come impostare tutto quanto».
 Le noti dolenti sono altre, semmai. Leori punta il dito contro i bandi regionali per la distribuzione dei fondi: «È un sistema a «forche caudine - spiega - perché i piccoli Comuni non hanno le potenzialità per proporre certi progetti. Abbiamo un bilancio che è quello che è, così ogni volta si arriva sempre in coda alla fila. Per questo penso che la Regione debba distribuire direttamente le risorse ai Comuni. Se no finisce, come succede tutt’ora, che i fondi vanno sempre ai soliti noti. In questo modo si creano delle sacche depressive. Ci vorrebbe più equilibrio e cercare di trovare seriamente un sistema di sviluppo che tenga conto anche delle aree interne». Perché il sentimento diffuso in Goceano è quello di abbandono, di essere marginalizzati e ghettizzati quasi. Lontano dai flussi commerciali e di comunicazione. Guido Leori parla di situazione «con l’acqua alla gola», se poi ci si aggiunge lo spopolamento irreversibile, il quadro descritto è inquietante, perché disegna un territorio con un futuro fatto di sussistenza quasi: venendo a mancare giovani e bambini, verrebbero meno anche le scuole perché gli istituti scolastici chiuderebbero per mancanza di «numeri».
 È un effetto a catena. Nonostante tutto l’ottimismo non manca: «Abbiamo ancora forze vive nell’artigianato e nella piccola imprenditoria, abbiamo gli elementi per andare avanti e magari uscirne anche prima - conclude il sindaco -. Perché essere ottimisti di fronte alle difficoltà, è anche un modo per darci fiducia a vicenda».
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
SASSARI. C’è anche l’Università di Sassari tra gli otto gruppi di ...
 
 SASSARI. C’è anche l’Università di Sassari tra gli otto gruppi di ricerca italiani candidati per l’«E.On Internatinal Research Iniziative 2012». Il bando di concorso, giunto alla quarta edizione, sostiene la ricerca sulle smart homes e ha una dotazione di un milione di euro.
 «L’ateneo di Sassari ha molto apprezzato l’iniziativa promossa da E.On - ha detto il rettore Attilio Mastino - volta a stimolare l’emergere di progetti innovativi in un settore strategico come quello dell’energia. Tanto più perchè questo avviene attraverso un confronto internazionale. Siamo lieti di prendere parte al bando con un progetto che ha come obiettivo lo studio e lo sviluppo di dispositivi estremamente innovativi, basato sull’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, con potenziali benefici per il sistema economico più antico e tradizionale sardo, quello agricolo».
 Il termine è scaduto il 30 novembre, e da quel momento è cominciata la fase di valutazione dei progetti che terminerà il 30 gennaio 2012». Alcuni gruppi di ricerca italiani partecipano per la prima volta al progetto di finanziamento per la ricerca sulle smart homes che mira a sviluppare opportunità promosse dall’integrazione delle tecnologie per l’approvvigionamento energetico nei sistemi domestici, nelle soluzioni per la mobilità, nella sicurezza ed elettronica di consumo.
 Su 38 progetti internazionali, 8 sono quelli proposti da Istituti universitari e Centri di Ricerca italiani: Libera Università degli Studi Sociali Guido Carli di Roma (Luiss), Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Università di Pavia, Università Politecnico delle Marche, Università degli Studi di Sassari, Alma Mater Studiorum di Bologna, European Academy di Bolzano e il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). «L’alto numero di progetti italiani, presentati per la prima volta quest’anno, è fonte di ispirazione per la ricerca energetica e ci incoraggia nel continuare a supportare la strategia Cleaner & Better», così” ha commentato Miguel Antoñanzas, Presidente e Amministratore Delegato di E.ON Italia. (g.b.)
 
 

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