Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 December 2011
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Ateneo
Biomasse, firmato un protocollo d’intesa
Il dipartimento di Ingegneria meccanica dell’Università ha firmato un protocollo d’intesa con la Sartec spa del gruppo Saras e l’Ente foreste per un progetto di ricerca volto alla realizzazione di un impianto di produzione energetica a biomasse.
L’ultimo gradino della ricerca riguarderà lo studio di fattibilità per un «intervento globale a livello regionale nelle strutture dell’Ente foreste».
La finalità del progetto, come hanno spiegato i sottoscrittori del protocollo, è quella di portare alla «costituzione nel territorio regionale di una rete distribuita di produzione energetica, in grado di integrare i tradizionali metodi di approvvigionamento e generando rilevanti vantaggi in termini economici e di impatto ambientale».


2 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 47 - Edizione CA)
Fino al 22 dicembre al Dipartimento di Architettura
Le visioni fantastiche del grande Piranesi in mostra a Cagliari
Atmosfere surreali, potenza visionaria, fantasie gotiche e prospettive illogicamente perfette. L’Università di Cagliari apre le porte all’architettura del fantastico. È stata inaugurata ieri al Dipartimento di Architettura la mostra “Le Carceri di Piranesi” che sino al 22 espone quindici incisioni originali del grande architetto, vedutista e incisore veneto del Settecento. Sono opere che hanno influenzato la storia dell’arte, della letteratura, del teatro, della musica e del cinema. Dal Romanticismo del XIX secolo alle scenografie del teatro settecentesco e del primo cinema horror, passando per il Surrealismo e le incisioni di Escher.
«Abbiamo riportato alla luce un tesoro che stava nascosto nel sottoscala, ma è solo un assaggio di quello che abbiamo», avvisa Antonello Tramontin, direttore del Dipartimento di Architettura che ha organizzato l’evento. L’anno prossimo mostreremo l’intero tesoro: 1100 opere di Piranesi che l’Ateneo cagliaritano custodisce dal 1919 grazie alla lungimiranza del figlio del grande Gaetano Cima. Tornate alla luce pochi mesi fa, dopo il trasferimento del Dipartimento nei locali di Castello, tutte le opere di Giovanni Battista Piranesi (Venezia 1720 - Roma 1778) saranno esposte la prossima estate in una grande esposizione.
La scelta di cominciare a mostrare proprio le “Carceri d’Invenzione” è dovuta al fatto che sono le opere più conosciute di questo geniale architetto che fu anche uno straordinario precursore. Quando le realizzò, tra il 1745 e il 1750, ebbero sul pubblico lo stesso effetto che oggi hanno fatto le elaborazioni in 3D. «Abbiamo pensato a questa esposizione per far pregustare una piccola parte di quello che mostreremo. È un dovere civico, scientifico e culturale rendere questo bene alla città. Lo faremo l’estate prossima grazie al patrocinio della Regione e della Provincia di Cagliari e alla collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari».
Questa “piccola” parte ha un contenuto straordinario: quindici delle famose sedici incisioni. «Manca la numero 8. Non sappiamo che fine abbia fatto, ma ci proponiamo di recuperarne una copia». Ogni giorno dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 20 la Galleria del Dipartimento in via Santa Croce permetterà un viaggio nel tempo e nelle ombre dell’inconscio. I graffi netti dell’acquaforte tra muri candidi della Galleria con le musiche di Luca Asili sono un insieme di forte impatto suggestivo. Le quindici tavole di 64x93 centimetri sono racchiuse in una doppia lastra di venti chili chili in plexiglass 84x110 e appese con catene d’acciaio.
Una geniale scelta di allestimento che richiama le atmosfere inquietanti dei luoghi rappresentati. Tra intrecci di scale che scardinano le logiche prospettiche e muri di cui è quasi tangibile la freddezza, un’atmosfera terrificante di sotterranei a volta ospita corde e catene adatte alla tortura. I tratti veloci come graffi danno all’architettura l’assoluto dominio. Gli uomini sono corpi senza volontà che vagano come inerti ospiti dell’inferno. Quella di Giovanni Battista Piranesi è un’architettura teorica che segna la volontà di un artista che non ha accettato di limitare la sua azione creativa entro i confini luminosi della ragione, scegliendo di immergersi nelle ombre profonde dell’inconscio individuale e collettivo.
Cristina Muntoni
 
 
3 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
GIUNTA. Asse mediano, nuove luci
Approvato il progetto del Campus: i fondi sono a rischio
Ora manca solo il via libera del Consiglio comunale, ma il progetto del Campus universitario nella ex semoleria è vicino al varo. Ieri sera la Giunta ha approvato, su proposta dell’assessore all’Urbanistica Paolo Frau, la richiesta di parere preventivo da sottoporre all’Aula sul nuovo assetto della struttura dedicata agli studenti.
Il documento non prevede variazioni del quadro urbanistico ed è un passaggio fondamentale per la pubblicazione della gara per il primo lotto di lavori. A disposizione ci sono 30 milioni di euro per realizzare 370 posti letto. Come nel caso della passeggiata del Poetto e del porticciolo di Sant’Elia, i finanziamenti verrebbero persi se il bando non venisse pubblicato entro la fine dell’anno.
Il progetto prevede non solo alloggi per studenti ma anche i servizi di biblioteca, sale studio, palestra, mense e spazi verdi.
ASSE MEDIANO Su proposta dell’assessore ai Servizi tecnologici, Pierluigi Leo, è stato approvato il progetto preliminare per i lavori di «manutenzione e messa in sicurezza» dell’impianto di illuminazione dell’Asse mediano: un intervento da 700 mila euro reso necessario dai furti dei cavi elettrici. I canali in cui scorrono i cavi verranno sostituiti con tubi di acciaio zincato e i pozzetti di scambio saranno sostituiti.
Nel frattempo il Servizio tecnologico provvederà nei prossimi giorni a garantire l’illuminazione della strada sostituendo plafoniere e lampade.
IMPIANTI FOTOVOLTAICI Altri 700 mila euro (fondi regionali e comunali) sono destinati, sempre su proposta dell’assessorato ai Servizi tecnologici, all’installazione di impianti fotovoltaici in cinque edifici comunali: la sede della Municipalità di Pirri e gli edifici scolastici in via Fosse Ardeatine, via Garavetti, via Caboni e via Venezia. Approvato anche l’atto di indirizzo della Giunta sulle concessioni del suolo pubblico. La delibera prevede che le richieste presentate da «associazioni di volontariato, quelle per le processioni religiose, i volantinaggi, i banchetti elettorali e di propaganda politica, il noleggio biciclette e i cortei», e poi quelle relative al trasporto di carburanti, di animali vivi e di carni saranno vengano gestite dal servizio di Polizia Municipale insieme al Servizio viabilità.
 
 
4 - L’Unione Sarda / Cronaca di Nuoro (Pagina 16 - Edizione NU)
Il giovane ha presentato una tesi su “La Nuoro del Risorgimento”
«Vi racconto la Storia»
Daniele Serra ha vinto il Premio Spadolini
Con una tesi dal titolo “La Nuoro del Risorgimento tra laici e cattolici”, relatore Stefano Pira, Daniele Serra, 27 anni, è il primo sardo ad essersi classificato al primo posto del Premio Spadolini, giunto alla quindicesima edizione, con l’alto patronato del presidente della Repubblica, nella sezione riservata alle tesi di laurea specialistica e di dottorato che trattano aspetti di storia culturale e politica dell’Italia contemporanea.
IL RICONOSCIMENTO Il giovane nuorese ha ritirato il prestigioso riconoscimento dalle mani del presidente della Fondazione Spadolini, Cosimo Ceccuti, lunedì scorso nel Palazzo Medici Riccardi, sede della prefettura di Firenze. All’indomani della sua laurea, conseguita il 20 aprile scorso nella facoltà di Scienze politiche dell’università di Cagliari, Dipartimento Storico Politico Internazionale, non ha perso tempo, e dopo una ricerca su internet ha trovato il bando per tesi di laurea che faceva al caso suo. «Sono riuscito a inviare la mia candidatura l’ultimo giorno prima della scadenza - racconta Daniele Serra -. Per me vincere è stata una grande soddisfazione». Ciò che colpisce in lui è la semplicità e soprattutto la fiducia nel futuro. «Sono contento che esista la possibilità per chi lavora con umiltà e alacrità di veder riconosciuto il proprio lavoro». Eppure, motivi per insuperbirsi ce ne sarebbero tanti ad iniziare dalla motivazione espressa dal presidente della commissione giudicatrice, Luigi Lotti.
IL GIUDIZIO “Ne emerge, pur nelle caratteristiche di un tessuto sociale tradizionale fondato sull’agricoltura e la pastorizia, la forza delle vocazioni culturali, la molteplicità delle aspirazioni politiche, la vivacità delle contrapposizioni elettorali e anche la peculiarità del contrasto fra Stato e Chiesa”. Un giudizio lusinghiero che premia l’acutezza di analisi di Daniele Serra, scelto come commissario della neonata sezione nuorese dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano. «Devo ringraziare il presidente dell’istituto della sezione di Cagliari, Tito Orrù, perché dopo aver letto alcuni capitoli della mia tesi, e in particolare la biografia di Salvatore Maria Pirisi, regio commissario nel 1868, anno dei moti di Su Connottu, mi ha incoraggiato molto, tant’è che dopo la mia laurea si è deciso di affidare a me l’apertura a Nuoro di una sede dell’Istituto per la storia del Risorgimento».
Maria B. Di Gaetano
 
 
5 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 47 - Edizione CA)
L’ipotesi arriva dal primo convegno di Archeoastronomia a Sassari
Le domus de janas? Nascondono un calendario per l’agricoltura
I sardi prenuragici non costruirono le domus de janas a caso. Quasi tutte sono orientate a Est o a Sud. «Ciò fa supporre che i sardi avessero la capacità di individuare i riferimenti per definire un calendario solare utile all’agricoltura», dice il fisico Gian Nicola Cabizza nel presentare i primi dati del progetto “La misura del tempo”, all’Università di Sassari per il primo convegno di Archeoastronomia in Sardegna, organizzato da Aristeo e Società astronomica turritana. Il luogo è significativo, sottolinea l’archeologa Simonetta Castia: «L’archeoastronomia entra a pieno titolo nelle aule accademiche».
La nuova disciplina (nome definito nel 1973) mette insieme archeologia e astronomia. A dire il vero in Italia si guardano ancora un po’ in cagnesco, ma cercano un punto di incontro sul metodo. Il triennale progetto sardo dovrà approfondire dopo il Neolitico (tra il 6.000 e il 2.800 a.C.) anche le età del Rame e del Bronzo. I rilievi degli orientamenti astronomici dei siti archeologici possono offrire un aiuto alla ricostruzione della vita, del pensiero e delle conoscenze degli antichi sardi. Lo studio ha censito 156 ipogei funerari del sassarese, ricco di testimonianze neolitiche. Con una bussola goniometrica si è misurato l’azimut dell’asse d’ingresso delle tombe. Dalla necropoli di Anghelo Ruiu (Alghero) a Su Crocifissu Mannu (Porto Torres), da S’Andrea Priu (Bonorva) a Pottu Codinu (Villanova Monteleone) i dati confermano al 99,9% che l’orientamento non è casuale. Anche se la congettura potrà venire confermata solo dall’esame di almeno metà delle quasi 4.000 domus de janas. Polemiche e strumentalizzazioni sono in agguato. La Sardegna ha un pioniere disconosciuto da molti: il contadino-archeologo (autodidatta) di Isili Mauro Zedda, che da vent’anni utilizza la chiave interpretativa archeoastronomica e ha raggiunto dati molto simili, ricevendo il plauso di Clive Ruggles, dell’università di Leicester e Michael Hoskin, di Cambridge.
Giampiero Marras
 
 
6 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 22 - Edizione OL)
SASSARI. Grande festa per l’originale discesa di viale Trento
Tutti pazzi per i “carruzzi”
Viale Trento si riconferma pista ideale per la “discesa dei carruzzi”. La rievocazione di una tradizione particolarmente cara alla goliardia sassarese si è svolta domenica. Una folle corsa, effettuata dai singolari piloti - a bordo di due tavole di legno inchiodate alla meno peggio e munite di cuscinetti - pronti per gettarsi a tutta velocità lungo il viale, caratterizzato da una particolare pendenza.
L’atteso evento, organizzato dall’associazione goliardica turritana, è giunto ormai alla 28° edizione, sempre vissuto con entusiasmo e gusto del rischio dagli studenti universitari. La discesa libera avviene tra due ali di spettatori che affollano i marciapiedi: i carri vengono riccamente addobbati su telai muniti di cuscinetti a sfera e calati lungo viale Trento. Il “carruzzo” acquista sempre più slancio e velocità, tenendo in apprensione e col fiato sospeso soprattutto i parenti stretti dei protagonisti, nell’attesa di assistere alle particolari modalità di frenata. In chiusura della manifestazione, vengono assegnati tre premi: carruzzo più bello, carruzzo più goliardico, carruzzo più veloce.
La tradizione storica è ereditata dalla precedente associazione goliardica della città che faceva scendere i suoi “carruzzi” già nel primo dopoguerra.
Oggi la tradizione si è mantenuta: la “faradda dei carruzzi”, con evidente parodia goliardica della “faradda” per eccellenza, viene celebrata ogni anno in concomitanza con le ferie delle matricole, attese dagli altri piccoli studenti delle scuole medie inferiori e superiori, per la “liberatio scholarum”, definizione altisonante che indica l’uscita anticipata dagli istituti dietro permesso delle matricole. In città, tra l’altro, questa tradizione è rispettata seguendo ancora le vecchie abitudini dei tre giorni di “liberazione”, mentre negli altri atenei è limitata ad un sola giornata e non certamente per volontà degli studenti.
Antonio Brundu
 
 
7 - L’Unione Sarda / Gallura (Pagina 20 - Edizione OL)
LA MADDALENA. Gli eredi del Generale favorevoli a una riqualifcazione della tenuta
Garibaldi, un eroe agricoltore
Convegno sulla fattoria di Caprera, gli studi saranno pubblicati Una scommessa che parte da lontano: recuperare le conoscenze dell’azienda agricola che Giuseppe Garibaldi portò avanti nei 26 anni di permanenza nella "derelitta e solitaria Caprera". Il quadretto dell’Eroe che s’imbarca da Napoli per la Sardegna con un sacco di sementi è patriottico e rassicurante ma poco credibile. Nel suo eterno viaggiare il Nizzardo con perse mai di vista la cura agricola della sua terra e la nutrì con essenze provenienti da ogni parte del mondo, un caleidoscopio agricolo eccezionale. Così il convegno ’Giuseppe Garibaldi agricoltore’, celebrato nel salone comunale, è servito a mettere in luce un aspetto non secondario dell’Eroe. Ora, con un progetto partito con uno stanziamento di 100 mila euro promosso da Pier Franco Zanchetta quand’era assessore provinciale all’ambiente, gestito dall’Università sassarese e dall’Ente Parco, l’animo agricolo di Garibaldi è venuto alla luce. «Penso che per la chiusura delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità - ha detto il botanico Ignazio Camarda dell’Università di Sassari - sarà pronta la pubblicazione degli studi che abbiamo condotto. Ne risulterà una messe di notizie interessanti». Ne è venuto fuori, infatti, un panorama unico nel suo genere, vuoi per la varietà delle essenze presenti sia per la resa agraria delle stesse, sia principalmente per la tecnica agricola adoperata su larga scala. Hanno anticipato i contenuti i relatori che hanno parlato sul filo della testimonianza di Augusto Vecchi che visitò l’azienda nel suo pieno fulgore, letto da Sante Maurizi. Una puntualizzazione storica e tecnica di grande rilevanza: Camarda ha parlato delle essenze, autoctone o importate (come il primo rovere piantato su terra sarda), che popolarono la tenute; Antonello Brunu, agronomo, ha rivisitato le tecniche innovative e razionali poste in uso sul territorio; Antonello Falqui, botanico, ha riferito del censimento delle essenze arboricole; Francesco Nuvoli, storico, ha ricordato le idee che Garibaldi mise in campo per poter fertilizzare e coltivare al meglio la Sardegna "progetti che purtroppo non riuscirono a decollare", specie quando fu deputato del collegio Tempio-Ozieri al parlamento nazionale. A favore di una riqualificazione e di una sistemazione organica della tenuta si sono dichiarati Giuseppe Garibaldi jr e la cugina Anita Garibaldi Jallet.
Francesco Nardini
 
 

 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 44 - Cronaca
GIUNTA COMUNALE 
Nuovo passo avanti verso il Campus 
CAGLIARI. Un altro passo importante verso il Campus universitario nelle aree della ex Sem. La Giunta comunale ha approvato, su proposta dell’assessore all’Urbanistica Paolo Frau, il documento che prevede il nuovo assetto della struttura senza alcuna variazione del quadro urbanistico già delineato per il Campus.
Si tratta di un passaggio fondamentale per la messa a gara del primo lotto di lavori previsto, per 370 posti letto: a disposizione ci sono 30 milioni di euro che andrebbero persi se la pubblicazione del bando non arrivasse entro il 31 dicembre.
 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 48 - spett
DOMANI A CAGLIARI 
Fresu presenta il libro «La prima bardana» 
CAGLIARI. Domani alle 18, nel salone della Società Umanitaria, sarà presentato il libro di Gianni Fresu «La prima bardana. Modernizzazione e conflitto nella Sardegna dell’Ottocento» (prefazione di Nicola Tranfaglia, Cuec Editore). Con l’autore, ricercatore all’Università di Cagliari, intervengono Nicola Tranfaglia (Università di Torino), Aldo Accardo (Università di Cagliari) Antonello Zanda (Società umanitaria).
Nel XVIII secolo, negli stessi anni in cui assume connotati di massa il fenomeno del brigantaggio meridionale, raggiunge punte estreme di intensità il banditismo sociale in Sardegna. La peculiarità, argomenta Fresu nel suo libro, è che in Sardegna abbiamo un’anticipazione di alcuni tratti essenziali nelle forme di egemonia e dominio dei governi sabaudi.
 
 
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 4 - Sardegna
Il sociologo Luciano Gallino indica una via alternativa per ridare fiato all’economia reale 
Finanza facile, nuove regole 
«La colpa è della politica che si è fatta imbrigliare dalle banche» 
CAGLIARI. La finanza domina il mondo dopo che la Politica le ha spalancato i cancelli lasciando spazi immensi. È una fase nuova del capitalismo che richiede interventi immediati. Ne ha parlato ieri a Cagliari Luciano Gallino, sociologo, autore di testi fondamentali per capire i mutamenti della società, come l’ultimo libro, Finanzcapitalismo, presentato, in una sala piena di giovani, con Gianfranco Bottazzi dell’Università di Cagliari, il sindaco Massimo Zedda e il segretario dei giornalisti italiani Franco Siddi. La crisi che stiamo vivendo - spiega Gallino - è triplice: è finanziaria prima di tutto ma attraversa il mondo del lavoro e l’ecologia, giunta all’ultimo stadio.
 - La speculazione è sempre esistita, dal Seicento quando ci fu la prima bolla della storia, quella dei tulipani olandesi. Ma stavolta la speculazione non ruota attorno a un prezzo, cosa sta succedendo?
 «Il sistema finanziario è un mezzo indispensabile ma da fine è diventato padrone dell’economia. La crescita smisurata del sistema s’è iniziata negli anni Ottanta ma allora ancora azioni, obbligazioni e titoli valevano nel mondo 27 miliardi. Nel 2009 gli attivi superavano il Pil di circa un milione con una produzione di denaro incontrollata».
 - La bolla della new economy ha contribuito a cambiare le gerarchie del capitalismo?
 «In due anni, tra il 2000 e il 2002 tutto quello che sembrava legato a Internet era ben accetto. Aziende con 100 dipendenti e poco fatturato erano valutate decine di milioni; è stato un anticipo di molti di quei casi dove dietro non c’era niente di industriale. Su tutti il caso Enron: i giornali più importanti gli dedicarono la copertita presentandola come un’azienda innovativa. Di lì a poco sarebbe andata a gambe all’aria perché era un’immensa fabbrica di titoli derivati con una rete di contratti che coinvolgeva tremila aziende. Al centro non c’era nulla di industriale».
 - Poi il sistema degenera nel 2007 in America con i mutui Subprime.
 «È la seconda bolla, quella dei mutui facili che ha una serie di sfondi legali, finanziari e politici. È una bomba a tempo costruita nei vent’anni precedenti, il risultato è che il sistema finanziario diventa incontrollabile e nessuno fa niente».
 - È indicativa la deposizione del capo della Federal reserve, Alan Greenspan, il quale teorizzò al Senato americano che esisteva un’ideologia del mercato, che i mercati liberi sono il modo migliore per organizzare l’economia?
 «Quella deposizione si concluse con una sorta di confessione perché il capo della Fed ammise di essersi sbagliato. Questo perché i mercati, e meno che mai quelli finanziari, si autoregolano. Se un’industria produce un oggetto e lo fa male il mercato può punirla. Nel caso dei prodotti finanziari i rischi sono grandi ma i compensi possono essere immensi».
 - È il trionfo della finanza sulla politica?
 «No, su questo punto insisto molto: non è vero che la finanza con le sue nuove tecnologie e l’uso avanzatissimo dei calcolatori si è imposta alla politica. È la politica che ha spalancato i cancelli e ha lasciato libera la finanza».
 - Sino a diventarne succube?
 «Con un grave vulnus del processo democratico, in Europa le regole sono dettate da organi finanziari. Gli inglesi che litigano col resto dell’Europa lo fanno perché i loro banchieri non vogliono alcuna riforma del sistema finanziario».
 - Oggi sui mercati domina la paura. Che fare?
 «Servono riforme ma non quelle che tagliano lo stato sociale, riducono l’istruzione, i servizi sanitari. Si dovrebbe affrontare di petto».
 - Il capitalismo ha ancora i secoli contati?
 «No potrebbe finire con un terribile botto e sarebbe un disatrso mondiale. C’è un’altra via: devono emergere forze trasversali. Nel dopoguerra il capitalismo fu coordinato da grandi lotte sindacali e dai partiti politici. Ed è stato un trentennio di sviluppo. Bisogna mandare in parlamento una maggioranza che sia disponibile a questa sorta di alleanza tra capitalismo industriale e lavoro. Una nuova generazione di politici per un new deal come fecero gli americani»
ALFREDO FRANCHINI 
 
 
11 - La Nuova Sardegna / Pagina 21 - Sassari
OGGI AD ARCHITETTURA
Donazione di sangue
ALGHERO. Una donazione di sangue è programmata per oggi dalla sezione dell’Avis in collaborazione con la facoltà di Architettura e l’associazione Archimastria. Coloro che intendono donare potranno farlo, dalle 8 alle 12, presso la medesima facoltà universitaria di via Garibaldi.
 

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