Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 December 2011
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    
 

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
«Voucher-beffa per i giovani»
«I tirocini formativi con voucher della Regione rischiano di rivelarsi una beffa per migliaia di giovani inoccupati e disoccupati: il limite minimo di 26 anni per presentare domanda (30 per i laureati) sta impedendo a tantissimi sardi di accedere al progetto». Lo dice il consigliere regionale del Pd, Cesare Moriconi (nella foto), che ha presentato un'interrogazione urgente all'assessore regionale al Lavoro, Antonello Liori, sul bando varato dall'Agenzia regionale del lavoro.
 
 
2 - L’Unione Sarda / Libri in Sardegna (Pagg. 60/61 - Edizione CA)
Risorgimento e Sardegna
Quale ruolo ha avuto la Sardegna nel Risorgimento? È la domanda centrale cui hanno cercato di rispondere Aldo Accardo e Nicola Gabriele nel loro "Scegliere la patria. Classi dirigenti e Risorgimento in Sardegna" edito dall'importante editore romanao Donzelli. Il libro, accompagnato da un'importante introduzione di Alberto Banti e da una presentazione del presidente della Regione Ugo Cappellacci, tenta di ricostruirne il ruolo nel lungo cammino dell'Ottocento che avrebbe portato al compimento dell'Unità d'Italia.
Gli autori, il primo docente di Storia contemporanea presso l'Università di Cagliari e presidente della Fondazione Siotto, il secondo ricercatore in storia moderna e contemporanea presso il medesimo ateneo, descrivono nei vari capitoli del volume quello che è stato il ruolo dei sardi nel processo di unificazione. Un discorso che per l'isola bisogna far risalire, come si dimostra bene nel volume, almeno al Settecento, quando emergono con forza concetti come patria, nazione e popolo. Elementi che in Sardegna sono contaminati dal richiamo ai caratteri dell'identità locale, in un gioco di rimandi che almeno all'inizio mette sullo sfondo la questione dell'italianità.
L'inserimento e la contaminazione di idee relative al tema dell'Unità vedono infatti un salto di qualità nella prima metà dell'Ottocento, anche grazie ad un più ampio inserimento dell'isola all'interno del sistema politico-amministrativo sabaudo e allo sprigionarsi di un dibattito su una stampa periodica che poteva godere di maggiori libertà dopo le riforme dello Statuto Albertino. Basti pensare ad intellettuali come Giuseppe Manno, solo per fare un esempio che ricorre spesso nel libro, capaci di far risaltare questo obiettivo legando con la loro riflessione politica e culturale l'asse locale con quello nazionale in maniera più stretta.
Nonostante ciò, la "fusione perfetta" sembra apparire quasi come un'anticipazione di quanto sarebbe avvenuto all'interno delle altre realtà della Penisola in termini di occasioni mancate una volta conquistata l'Unità. Gli autori, del resto, mettono bene in luce gli errori di strategia di una classe dirigente sarda che non riuscì a dare un contributo più incisivo alla costruzione del nuovo Stato, a partire dal sacrificio della valorizzazione dell'esperienza storica della Sardegna.
GL. S.

Gli albori sardi della borghesia
Storia Le regole, si sa, sono fatte per essere violate. Ed è proprio quello che fa Giampaolo Salice col suo Dal villaggio alla nazione . Se nelle scienze dure le maggiori innovazioni provengano da ricercatori in erba, per le scienze umanistiche è vero il contrario: solo dopo anni, decenni, di letture e di studi sedimentati nel tempo si arriva a un'analisi innovativa in grado di rompere col passato. Ed è quello che fa Salice nonostante i suoi 33 anni, buona parte dei quali spesi per conseguire la laurea in Scienze politiche a Cagliari e il dottorato in Storia contemporanea alla Sapienza. Il giovane storico è un iconoclasta: il suo libro, frutto di dense letture e di uno scavo documentale durato cinque anni in archivi di mezza Europa e Sardegna, di fatto mette in soffitta teorie di mostri sacri della storiografia sarda e internazionale, da quella del banditismo sociale di Hobsbawm in giù.
Un esempio? La vulgata vede nella lotta contro le chiudende, contro le tancas fatas a s'aferra aferra , e il moto di Su connotu , gli albori della lotta del proletariato rurale sardo contro la nascente borghesia. Il giovane studioso di Nuraminis invece dimostra, carte d'archivio alla mano, che le recinzioni venivano abbattute non da zappatori armati di forconi che andavano contro la legge (i presunti banditi sociali) ma dalle élite dei villaggi. Il loro comportamento, però, era ambivalente: là dove avevano interesse ergevano steccati, spesso su terreni ademprivili, quelli d'uso comune dei paesi.
Ed è quello che hanno fatto anche gli antenati di Francesco Cocco Ortu, l'esponente politico sardo, parlamentare per cinquant'anni, ministro dell'Agricoltura e della Giustizia in età giolittiana ed «esponente più maturo del dialogo tra Stato centrale e Meridione», come si legge nella quarta di copertina. La ricostruzione, a partire dagli ultimi anni del Seicento, dell'epopea delle famiglie che hanno dato vita ai Cocco Ortu, costituisce il filo rosso attraverso cui Salice scruta le vicende isolane. In particolare quelle sulla formazione di quella che chiama proto-borghesia: famiglie che progressivamente, attraverso oculate strategie, hanno accumulato terre, potere e prestigio. Man mano che si va avanti nella lettura Salice illustra le sue analisi, sempre corroborate da una robusta nota archvistica, che spesso mettono in soffitta quelle di noti storici. Isolani e no. Non è forse questo il progresso della scienza?
Mario Gottardi

Il sogno anni '60
Boom economico e ceto medio
«Non avevamo la paura di sposarci come l'hanno adesso i ragazzi... allora era una cultura, era il momento della ricostruzione, si pensava a lavorare, a fare la famiglia, si pensava tutto in questi termini». Sono le parole del signor Dante da Milano nella sua testimonianza presente all'interno dell'interessante saggio di Enrica Asquer dal titolo “Storia intima dei ceti medi. Una capitale e una periferia nell'Italia del miracolo economico” (edito dalla barese Laterza). Erano i tempi del miracolo economico, quando era comune costruire la propria normalità a partire “dal mettere su casa”, così da iniziare un percorso di vita in un'Italia destinata ad entrare pienamente nella società dei consumi. L'autrice, borsista presso l'Università di Sassari, formatasi all'Università di Firenze dove ha conseguito un dottorato di ricerca sotto la guida di Paul Ginsborg, riassume nel suo volume l'universo mentale e materiale in cui vissero le coppie di sposi negli anni Sessanta. Il tutto partendo dalla necessità di indagare la realtà locale per tratteggiare al meglio il profilo dell'evoluzione dei ceti medi italiani negli anni del miracolo economico.
Per farlo Enrica Asquer decide di concentrarsi su Milano e Cagliari, una scelta felice dettata dall'obiettivo di mettere in correlazione due città differenti sotto diversi punti di vista ma che si prestano all'individuazione di importanti analogie. Attraverso numerose interviste, di cui nel libro vengono riportati spesso brani significativi, cui si affianca un puntuale riferimento alla letteratura sul tema, viene così tratteggiata una storia di quelle giovani coppie di sposi, soprattutto insegnanti ed impiegati di vario livello, appartenenti ad una piccola-media borghesia destinata ad allargare sempre più i propri confini. Abitudini di vita, valori di riferimento, pratiche quotidiane di una società attraversata da profondi cambiamenti, a partire dalla centralità del vissuto domestico; un elemento che nel volume accomuna tanto i residenti di Genneruxi nel capoluogo sardo quanto quelli della zona di Milano ovest.
Seppur in contesti diversi, in quanto nell'Isola si vive alla periferia del nuovo ciclo espansivo mentre il capoluogo lombardo ne è forse il simbolo più emblematico, quell'esperienza vede affermarsi prima di tutto l'importanza dell'acquisizione di una casa di proprietà, elemento indispensabile per procacciarsi l'indipendenza come nucleo familiare in distacco dal contesto parentale di origine. Sono questi i presupposti per entrare in quel circuito relazionale consolidato su valori come la tranquillità e la stabilità economica che diviene condizione indispensabile per assaporare la molteplicità della società dei consumi, in Lombardia come in Sardegna. Non senza difficoltà anche se emerge una maggiore consapevolezza dell'autonomia femminile rispetto ai tempi precedenti. Un percorso segnato da peculiarità che non si ritroveranno più negli anni Ottanta e che rendono quei ceti medi degli anni del miracolo economico sempre più legati a quella che l'autrice chiama «la cultura della ricostruzione».
Gianluca Scroccu
 
 
3 - L’Unione Sarda / Gallura (Pagina 27 - Edizione OL)
Parco
Avvistato Capodoglio tra Palau e le isole

Un esemplare di capodoglio è stato avvistato ieri vicino all'isola di Santo Stefano. Sono stati i passeggeri e gli equipaggi di due diversi traghetti in transito nelle prime ore del mattino tra La Maddalena e Palau a segnalare la presenza dell'animale. La Capitaneria di Porto si è subito attivata per prevenire possibili incidenti. «La segnalazione della presenza del capodoglio, che si è subito allontanato, - spiega una nota dell'Ente Parco - è importante rispetto all'elaborazione scientifica dei dati, in riferimento allo studio delle popolazioni di cetacei nelle acque della Sardegna nord-orientale promosso dal Dipartimento di Zoologia dell'Università di Sassari con il contributo finanziario del Parco». Il passaggio di un esemplare di Capodoglio sottocosta è considerato dai ricercatori un'anomalia che merita attenzione. L'Ufficio ambiente dell'Ente Parco è sempre disponibile per raccogliere le segnalazioni sui cetacei ai numeri 0789 790211/790218 durante il corso della settimana e tutti i giorni al numero di telefono 347.1848689. ( f.n. )
  


 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
4 - La Nuova Sardegna / Pagina 10 - Sardegna
Dibattito con Gallino 
Finanza e politica Uscire dalla crisi con nuove «cure» 
CAGLIARI. Dopo domani a Cagliari, dibattito sulla grave crisi del sistema economico e sulla preponderanza della finanza sull’economia reale. L’occasione è la presentazione del libro del sociologo Luciano Gallino, «Finanzcapitalismo» che indica strade alternative a quelle più battute sinora per uscire dalla crisi economica. Con l’autore del libro ci saranno Gianfranco Bottazzi (Università di Cagliari) e Franco Siddi, segretario nazionale della Federazione della stampa. I lavori del convegno che si svolgerà all’hotel Mediterraneo (ore 17), saranno introdotti dal sindaco di Cagliari, Massimo Zedda.
 
 
5 - La Nuova Sardegna / Pagina 8 - Sardegna
La Maddalena, ricercatori ieri a convegno 
Garibaldi agricoltore l’altra faccia dell’eroe 
ANDREA NIEDDU 
La Maddalena. Garibaldi uomo di campagna: l’altra faccia dell’Eroe dei due Mondi. Il convegno «Giuseppe Garibaldi agricoltore» organizzato dalla Sovrintendenza per i beni architettonici, svoltosi ieri nel salone consiliare è servito ancor più a far conoscere del Generale un aspetto non secondario. Il progetto è stato promosso dall’allora assessore provinciale all’ambiente Pier Franco Zanchetta con uno stanziamento di 100 mila euro, gestiti dall’Università di Sassari e dall’Ente Parco.
Ignazio Camarda dell’università di Sassari ha annunciato che presto sarà pronta la pubblicazione degli studi fatti finora. Dopo i saluti dell’assessore Chicco Tirotto, Gabriele Tola il soprintendente, Assunta Angela Trova dell’università di Sassari ed il professor Manlio Brigaglia, ci sono stati gli interventi dei ricercatori che hanno illustrato il lavoro svolto, alternato dalle letture dell’attore Sante Maurizi.
Il professor Camarda ha parlato di essenze, autoctone o importate, ma soprattutto del primo rovere piantato su terra sarda dal Genereale dei Mille.
A favore di una riqualificazione della tenuta si sono dichiarati Giuseppe Garibaldi jr e la cugina Annita Garibaldi Jallet. Dalla tenuta, una volta risistemata, si potrebbero ottenere prodotti di eccellenza. Un compito non semplice attende ora le istituzioni che hanno la responsabilità di tutelare e gestire un luogo primario della storia dell’Italia moderna, un pezzo di storia ma soprattutto un monumento da tutelareanche per quanto riguarda l’aspetto naturalistica e della storia dell’agricoltura della Sardegna scritta da un uomo d’azione nei campi di battaglia ma anche coltivatore attento, capace e appassionato.
Dal 1856 Garibaldi, subito dopo l’acquisto del terreno comprendente circa la metà dell’isola, si organizzò per edificare la sua casa, costruire la stalla per gli animali, dissodare i terreni, acquistare alberi da frutto, olivi, viti, sementi per le colture orticole.
Ciò che Garibaldi ha costruito assume rilevanza anche per la storia dell’agricoltura di tutta la Sardegna che, nella seconda metà dell’Ottocento, stava vivendo momenti di grandi innovazioni strutturali, basti pensare alle ferrovie ed alle industrie di trasformazione che stavano sorgendo e iniziavano ad affermarsi.
In questo contesto va vista e analizzata l’opera di Garibaldi nell’Isola di Caprera e il suo grande progetto di bonifica e trasformazione agraria della Sardegna nel 1870, approvato dal governo ma mai realizzato.
Il progetto in questione era suddiviso in due parti: la prima riguardava il risanamento idraulico e igienico delle zone paludose e la seconda l’insediamento umano nelle zone così riconquistate alla funzione agricola e civile.
 
 
6 - La Nuova Sardegna / Pagina 43 - Cultura e Spettacoli
Pattada, alle 17 
Oggi un incontro con Luigi Berlinguer su scuola e cultura 
PATTADA. L’associazione Lamas promuove oggi alle 17 in municipio, per la serie “Dialoghi con i pattadesi di fuori”, un dialogo con Luigi Berlinguer su cultura, istruzione e scuola. Partecipano tra gli altri: Attilio Mastino, rettore dell’Università di Sassari; Antonello Mattone, direttore del Dipartimento di Storia-Università di Sassari; Maria Antonietta Mongiu, ex assessore regionale alla Pubblica istruzione; Antonio Ligios, docente al Conservatorio di Sassari; Mariella Nuvoli, docente di lettere al liceo Dettori di Cagliari; Giampiero Lavena, capo gabinetto dell’assessore regionale Giorgio La Spisa; Gian Franca Fois di Articolo 21; Franco Meloni, direttore del Dipartimento di Fisica Università di Cagliari; Guido Tendas, dirigente scolastico del liceo ginnasio De Castro di Oristano; Luciano Sanna, dirigente dell’Istituto comprensivo di Pattada. È previsto un intermezzo musicale con i baritoni Nicola Fenu e Francesco Solinas.
 
 
7 - La Nuova Sardegna / Pagina 22 - Gallura
Gli esperti dicono: fenomeno inusuale, merita attenzione 
Un giovane capodoglio avvistato alla Maddalena 
LA MADDALENA. Un esemplare di Capodoglio è stato avvistato in prossimità della costa dell’isola di Santo Stefano, di fronte al villaggio Valtur. Il cetaceo è stato segnalato dai passeggeri e dall’equipaggio di due diversi traghetti. Le immagini dell’animale scattate da Annalisa Pes a bordo del traghetto, rivelano che si tratta di un capodoglio, avvistamento non abituale poiché difficilmente la specie si avvina sottocosta. Immediatamente allertata, la capitaneria della Maddalena si è attivata per prevenire possibili incidenti. Il capodoglio si è comunque allontanato in direzione Palau facendo rapidamente perdere le sue tracce. La segnalazione in quel preciso tratto di mare è comunque importante rispetto all’elaborazione scientifica dei dati, in riferimento allo studio delle popolazioni di cetacei nelle acque della Sardegna nord-orientale promosso dal Dipartimento di Zoologia dell’Università di Sassari col contributo finanziario del Parco dell’arcipelago della Maddalena, della Fondazione Banco di Sardegna e del Centro di Attività Regionali per le Aree specialmente protette. Le attività, coordinate da Renata Manconi e realizzate nell’ambito del dottorato di ricerca in biologia ambientale di Luca Bittau hanno lo scopo di incrementare le conoscenze sui cetacei pelagici e sull’uso dell’habitat per le diverse specie presenti. Il passaggio di un esemplare di capodoglio sottocosta si determina per i ricercatori come un’anomalia che merita attenzione.
  

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionnaire and social

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