Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
07 December 2011

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Anoressia, è allarme
Il Pd propone una legge e Murgia (Pdl) attacca i blog
SANITÀ. Un quarto dei giovani della provincia ha disturbi alimentari
 
È allarme bulimia e anoressia tra i giovani della provincia. Da una ricerca dell'Università condotta da Anna Maria Fulghesu condotta con 215 questionari distribuiti nelle scuole superiori, risulta che l'anoressia incide per il 15,3% e la bulimia per il 20%. Mentre un quarto degli intervistati ha disturbi alimentari di tipo generico.
Per questo i consiglieri regionali del Pd, Francesca Barracciu, Marco Espa, Elio Corda, Mario Bruno e Pietro Cocco hanno presentato una proposta di legge per istituire una rete di servizi socio-sanitari in ogni Asl per l'approccio multidisciplinari a questi disturbi. Mentre il deputato Pdl ha firmato l'appello di Vogue Italia affinché blog e social network che “cavalcano” l'anoressia vengano subito chiusi.
«Oggi siamo a livello di singoli specialisti che operano slegati gli uni dagli altri - ha spiegato Barracciu - si tratta di condividere, ai vari livelli istituzionali, i programmi e gli interventi da attuare in modo da garantire la continuità terapeutica-assistenziale e l'uso ottimale delle risorse». Previste anche azioni di informazione in collaborazione con scuole e associazioni dei familiari. Espa ha annunciato che chiederà una corsia preferenziale in Commissione Sanità «perché non vi sono oneri reali».
Bruno Murgia, componente della commissione Cultura della Camera, ha anche presentato un'interrogazione ai ministri dell'Interno, della Salute e delle Pari opportunità perché «il Governo sia in prima linea per stroncare ogni forma di comunicazione che inneggi alla magrezza come simbolo di bellezza» e per conoscere nei dettagli la situazione dell'anoressia nell'Isola, dove «il problema è sostanzialmente sommerso».
 

LA NUOVA SARDEGNA
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Disturbi alimentari: malati senza cure il 25% dei giovani
Secondo l’Università Il 15% sono anoressici e il 20% bulimici
 
 CAGLIARI. In Sardegna non esiste un monitoraggio sui disturbi del comportamento alimentare, come anoressia e bulimia nervosa, che in Italia colpisce circa due milioni di giovani che provoca enormi problemi alle famiglie.
 Per questo il Pd, con i consiglieri regionali Francesca Barracciu, Marco Espa, Elio Corda, Mario Bruno e Pietro Cocco, ha presentato una proposta di legge rivolta a istituire una rete di servizi socio-sanitari in ogni azienda sanitaria locale per l’approccio multidisciplinare a questi disturbi. Uno screening condotto con 215 questionari nelle scuole superiori della provincia dalla docente Anna Maria Fulghesu dell’Università di Cagliari indica un’incidenza di disturbi alimentari di tipo generico del 24,6 per cento fra i giovani. La ricerca ha inoltre stabilito che i disturbi di tipo anoressico incidono nel 15,3 per cento degli intervistati mentre quelli di tipo bulimico per il 20 per cento, in linea con i livelli del Nord Italia e del Nord Europa.
 Gli esponenti del Pd hanno ribadito che nell’isola non esistono strutture dedicate alla prevenzione e alla cura di queste patologie, che secondo l’Oms rappresentano la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali fra gli adolescenti: «L’idea è di affrontare il problema con modalità più adeguate perchè oggi siamo a livello di singoli specialisti che operano slegati gli uni dagli altri - ha spiegato Francesca Barracciu - si tratta di condividere, ai vari livelli istituzionali, i programmi e gli interventi da attuare in modo da garantire la continuità terapeutica-assistenziale e l’uso ottimale delle risorse».
 Sono previste anche azioni di informazione promozione in collaborazione con le scuole e con le associazioni dei familiari. Espa ha annunciato che chiederà una corsia preferenziale in commissione sanità «perchè non vi sono oneri reali, ma si tratta di dare attenzione ad un problema reale che riguarda moltissime famiglie».
 
LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Fatto del giorno
Dalla Regione mano libera agli sprechi
Nella proposta di bilancio le risorse assegnate superano il fabbisogno
di Benedetto Barranu
 
Le risorse destinate dalla proposta di bilancio regionale della Sardegna al finanziamento della spesa sanitaria di parte corrente ammontano a 3 miliardi e 183 milioni per il 2011, a 3204 milioni per il 2012, 3223 milioni per il 2013 e 3339 milioni per il 2014. Il 49,5% della spesa corrente del 2012, il 50,6% nel 2013, il 52,2% del 2014. Anche l’incidenza del totale delle risorse assegnate alla sanità e ai servizi alla persona nel loro complesso, incluse le scarse spese per investimenti, si attesta sul 50-52 %. Il fabbisogno teorico determinato per la Sardegna dalla Conferenza permanente Regioni-Governo (va ricordato che dal 2010 la spesa sanitaria in Sardegna è a totale carico della Regione) ammonta a 2843 milioni di euro. Fino allo scorso anno l’attuale giunta ha fatto finta di allinearsi al fabbisogno determinato in sede nazionale. sottostimando il fabbisogno effettivo e coprendolo con finanziamenti a ripiano dei disavanzi. O, meglio, delle sottostime. Infatti per il 2011, oltre i 2903 milioni sono previsti due stanziamenti per complessivi 280 milioni, per un totale di 3 miliardi e 183 milioni. Finalmente quest’anno si prende atto che il fabbisogno consolidato di parte corrente si discosta dal fabbisogno determinato in sede nazionale di 361 milioni nel 2012, con tendenza a crescere negli anni successivi. Nell’allegato al bilancio sulla sanità si elencano quali sono gli “elementi di scenario” che hanno portato a questa situazione: “l’assenza di un piano sanitario, i protocolli scaduti con le Università di Cagliari e Sassari, la legge di riforma ancora oggetto di discussione, il commissariamento delle aziende sanitarie, il piano di rientro 2007-2009 largamente disatteso..” Sembra la relazione dell’opposizione. È, invece, la relazione della giunta Cappellacci, allegata al bilancio.
 La spesa media procapite della Sardegna è nella media nazionale, inferiore rispetto alla gran parte delle regioni del Nord e del Centro, superiore rispetto alle regioni meridionali. L’incidenza della spesa sanitaria sul totale della spesa regionale resta inferiore a quella delle Regioni a Statuto ordinario, ma sono anche di molto superiori le funzioni esercitate da una Regione a Statuto speciale come la Sardegna. È chiaro che ulteriori incrementi della spesa sanitaria metterebbero in discussione la già ridotta capacità della spesa pubblica regionale di incidere sui processi di sviluppo economico, sociale e civile dell’isola. Anche nell’ipotesi che il governo sblocchi le risorse che ci spettano a seguito della riforma del titolo terzo dello Statuto, la situazione nazionale ed europea e l’assenza di concrete prospettive di crescita indicano che le forze politiche sono obbligate ad agire non su futuri improbabili incrementi di entrate, ma su una revisione della spesa e su una sua riqualificazione. A cominciare dalla sanita. I 300 milioni di incremento dei costi dal 2009 a oggi sono dovuti per oltre la metà (172 milioni) alla spesa farmaceutica, soprattutto a quella ospedaliera. Incrementi significativi si hanno anche nella specialistica ambulatoriale e nelle strutture territoriali residenziali e semiresidenziali. È evidente che in tutti questi casi ci sono sprechi e inappropriatezze, che possono essere contrastate con strumenti ed azioni peraltro già utilizzati da altre Regioni. Come pure si dovrebbe investire nel sociale, magari utilizzando, in accordo con i comuni, strutture esistenti, per togliere alla sanità servizi alla persona di carattere socioassistenziale.
EX ASSESSORE REGIONALE AL BILANCIO
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 10 - Cagliari
«È giusto sperimentare»
L’associazione Isola Attiva di Tempio sul metodo Zamboni
La polemica nata sull’efficacia degli interventi per liberare le vene del collo nella cura della sclerosi multipla
MICHELA CUCCU
 
 ORISTANO. «Altro che soldi sprecati: lo stanziamento regionale per la sperimentazione sul metodo Zamboni invece consentirà ai pazienti di sottoporsi alla cura in strutture pubbliche e non finire alla mercè dei privati». È in sostanza il contenuto del documento di Isola attiva, Onlus di Tempio Pausania che replica a quanto sostenuto dall’Aism che qualche giorno fa aveva criticato la scelta della Giunta regionale di finanziare con 500mila euro la sperimentazione sul legame fra l’occlusione delle vene giugulari e la sclerosi multipla.
 Dunque, anche in Sardegna si accende il dibattito che anche a livello nazionale va avanti da qualche anno. Da quando cioè un chirurgo vascolare dell’Università di Ferrara, il dottor Paolo Zamboni, ipotizzò l’utilizzo dell’angioplastica venosa nei pazienti colpiti da sclerosi multipla. Non per guarirli da una malattia neurologica ancora misteriosa, piuttosto, per farli stare meglio.
 Qualche giorno fa la questione è diventata di attualità attraverso la denuncia-intervista di Elisa Mereu, la giovane donna di Samugheo che a raccontato a La nuova la delusione provata per non avere ottenuto benefici dall’intervento per la liberazione delle vene, cui si era sottoposta la primavera scorsa, a pagamento, in una struttura privata di Napoli. «Su alcuni pazienti ha funzionato, invece io adesso sto peggio nel senso che sono finita definitivamente sulla sedia a rotelle - aveva raccontato Elisa Mereu, spiegando di aver deciso di raccontare la sua vicenda -. Occorre che si faccia una informazione migliore e più corretta sulla Ccsvi, così da non illudere persone che stanno male. Per questo penso che la sperimentazione debba essere fatta senza esitazioni».
 Proprio sulla vicenda di Elisa Mereu interviene Stefania Calledda di Isola Attiva: «Quanto è accaduto a Elisa Mereu ci dispiace e rincresce. Non possiamo pensare che una questione emodinamica di complessiva compromissione possa sempre dare benefici eclatanti, laddove le tecniche e gli strumenti utilizzati, nonché le conoscenze degli specialisti sono ancora ad uno stadio primordiale, oltre alla nota complessità di una grave patologia come la sclerosi multipla», scrive in una nota la dottoressa.
 «La percentuale di restenosi, ovvero di richiusura dei vasi trattati, è altissima, ancora le modalità d’intervento su una casistica sempre più varia, allargandosi il numero dei trattati, sono in fase di studio, dunque, i viaggi della speranza a caro prezzo per sottoporsi a interventi per lo più carenti, sono assolutamente da stigmatizzare. Piuttosto, è bene per ora affidarsi a sperimentazioni controllate, dove le problematiche, che probabilmente sono subentrate anche nel caso di Elisa, sarebbero visionate e probabilmente risolte, se non nell’immediato, in un futuro che speriamo prossimo per tutti i sardi. Ecco perché è importante lo stanziamento della Regione Sardegna per la sperimentazione sulla Ccsvi, perché anche Elisa possa poter contare su un centro specializzato, dove un’équipe di esperti possa valutare in maniera seria e senza pregiudizi, situazioni più complesse come quella di Elisa: la ricerca è importante affinché i pazienti non vengano lasciati soli alla mercé dei privati».
 L’associazione contesta la posizione dell’Aism che critica la ricerca promossa dalla Regione: «Certo l’atteggiamento dell’Aism, che coglie la palla al balzo per attaccare una scoperta che il proprio Comitato scientifico ha ostracizzato sin dal primo momento, non è di aiuto ai malati che, piaccia a no alla responsabile regionale, continueranno a cercare di accedere all’intervento di angioplastica nelle maniere meno sicure e nei posti più impensabili, a danno della loro stessa salute», scrive Isola Attiva.
 «A livello scientifico il dibattito è ancora in corso e il Canada, come gli Stati Uniti e la Gran Bretagna stanno lavorando intensamente per approfondire la scoperta. È disinformazione anche sostenere che i giochi siano chiusi, decretando l’inesistenza della patoogia venosa. L’Aism in Sardegna ha perso molti iscritti a causa di un mancato rapporto con le reali problematiche del territorio, tanto che nel giro di pochi anni sono nate, oltre la nostra, altre cinque associazioni che si occupano di sclerosi multipla, alcune di queste sorte proprio da scissioni con l’Aism».
 L’associazione respinge la tendenza a vedere la questione Ccsvi nelle divisioni tra pro e contro: «Ma la realtà ha molte sfumature e certo è lodevole, da parte della Regione, voler dare una risposta ai propri cittadini ammalati, ora che anche altre istituzioni locali, ad oggi ben 2 Province, quella di Oristano e di Olbia, e quasi 30 Comuni hanno deliberato sulla necessità di far partire la sperimentazione sulla ccsvi».
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
SOFTWARE
Trasloco in Usa per un’azienda nata al Crs4
 
 Karalit, azienda insediata nel Parco tecnologico di Pula che sviluppa e produce software nel settore della fluidodinamica computazionale, inaugura la sua sede operativa negli Stati Uniti. La società sarda sviluppa software per la simulazione e modellizzazione ingegneristica, CAE (computer-aided engineering, ingegneria assistita da computer) e (CFD) (fluidodinamica computazionale), utilizzati per la maggior parte delle attività di analisi e progettazione ingegneristica. La società, nata da uno spin-off del Crsa ha ideato un innovativo software in 3D chiamato «Karalit (CFD)» che non necessita della fase di pre-elaborazione (mesh generation), permettendo così di risparmiare fino all’80% del tempo di simulazione solitamente richiesto. La nuova sede operativa situata nella città di Cary, nella Carolina del Nord, permetterà a Karalit di svolgere attività di vendita nel territorio e offrire un supporto tecnico personalizzato ai propri clienti, dalle università ai centri di ricerca, ai principali operatori nel design, come i settori dell’industria aerospaziale, automobilistica, navale, energia e difesa. Alberto «Al» Griffa sarà il responsabile delle vendite e operations.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
Università. Cerimonia in aula magna
Laurea honoris causa a Pasqual Maragall ex sindaco catalano
DANIELE GIOLA
 
 SASSARI. Un uomo dalle straordinarie qualità morali e professionali. Un catalano raffinato, ma anche un politico coraggioso e un urbanista che ha sempre coniugato dottrina e humanitas. Nei giorni scorsi, l’ex sindaco di Barcellona, Pasqual Maragall i Mira, ha ricevuto dall’Università di Sassari la laurea honoris causa in «Pianificazione e politiche per la Città l’Ambiente e il Paesaggio». Nipote del famoso poeta catalano Joan Maragall, Pasqual Maragall è stato primo cittadino di Barcellona dal 1982 al 1997 e presidente della Generalitat de Catalunya dal 2003 al 2006. Dopo brillanti studi in Economia e Giurisprudenza tra Barcellona e New York e un sempre attivo impegno politico (è stato un fiero antifranchista), uno dei suoi principali obiettivi in qualità di sindaco è stato quello di animare la vita della città attraverso importanti opere di riqualificazione urbana. A capo del comitato organizzatore dei Giochi olimpici del 1992, è stato presidente del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa, vicepresidente dell’Unione Internazionale delle Autorità Locali e presidente del Comitato delle regioni dell’Unione Europea. Nel 1999 il Riba assegna la Medaglia d’Oro per l’Architettura alla città di Barcellona. Durante la sua presidenza nella Generalitat, Maragall ha approvato e applicato la «Llei de Barris» con cui sono stati finanziati progetti locali di recupero e di miglioramento delle aree più degradate della città e della Catalogna, con il fine di aumentare la dignità urbana e rendere possibile lo sviluppo sociale. Nel 2006 lascia ogni incarico politico. Qualche mese dopo gli viene diagnosticato l’Alzheimer. Attualmente divide la sua attività tra l’ex-presidenza de la Generalitat e la Fondazione Maragall Alzheimer. La proposta di laurea, approvata all’unanimità dalla Facoltà di Architettura il 9 dicembre del 2009, era stata accolta dal Senato accademico e quindi dal ministero dell’Istruzione. «Il riconoscimento - ha detto il rettore Attilio Mastino - vuole dare testimonianza dell’impegno del politico, dell’urbanista, dell’amministratore, del tecnico e del cittadino». Entusiasmante l’introduzione del preside di Architettura Giovanni Macciocco che ha descritto Maragall come «un assoluto protagonista della storia della Catalogna, della Spagna e dell’Europa intera».

Questionnaire and social

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