Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
06 December 2011

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
Università, iscrizioni in calo
Persi quasi quattromila studenti rispetto al 2008
Inaugurato l’anno accademico. Il rettore Melis: siamo un ascensore sociale
 
L’Università «svolge un potente ruolo di ascensore sociale» ma gli iscritti sono in calo costante, da almeno tre anni: 3.750 studenti in meno, oltre il 10 percento. A illustrare i dati è lo stesso rettore Giovanni Melis nel giorno di inaugurazione dell’anno accademico 2011/12, il 391° dalla concessione del Privilegio regio di fondazione dato dall’allora Re di Sardegna, Filippo III. La celebrazione, a cui ieri hanno preso parte tutte le autorità civili e militari della città a partire dal presidente della Regione Ugo Cappellacci, per Melis è stata l’occasione per tracciare il bilancio dell’ultimo anno sulla ricerca, la didattica, il Polo di Monserrato e soprattutto sulle prospettive dell’ateneo.
I DATI NEGATIVI Tra i tanti dati snocciolati ieri le notizie negative sono poche ma allarmanti. Una su tutte, la costante diminuzione degli iscritti. Nel 2008 l’ateneo aveva 35.715 studenti, nell’anno successivo 34.332 e nel 2010, 33.040. Un’emorragia che continuerà anche quest’anno: secondo le previsioni, al termine delle iscrizioni ci saranno 31.983 studenti, oltre il 10% in meno rispetto al 2008. In flessione anche gli universitari che riescono a laurearsi entro il termine legale del corso di studi.
I SERVIZI AGLI STUDENTI Altro tasto dolente sono i servizi agli studenti, che però non dipendono dall’ateneo ma dall’Ente regionale per il diritto allo studio. Quest’anno mancano all’appello 1.448 borse di studio per i 5.423 aventi diritto. Stesso discorso per i posti nelle case dello studente. Anche se la partecipazione dell’Università al progetto Campus dovrebbe accelerare la realizzazione di nuovi alloggi.
I DATI POSITIVI Ma i piani dell’ateneo probabilmente sarebbero saltati se l’anno scorso non fosse intervenuta in suo soccorso la Regione, che ha tamponato con 12 milioni i tagli effettuati dall’ex ministro Gelmini. Ma al di là dei fondi sono altri i dati che confortano l’accademia. A iniziare dai laureati: su 32 mila iscritti ogni anno i neodottori sono oltre 4.000, di cui il 41%, negli ultimi cinque anni, proviene da famiglie i cui genitori non sono in possesso del diploma di scuola superiore. Sono queste cifre a far parlare Melis di «ascensore sociale». Inoltre, diminuiscono gli abbandoni, meno 4% in tre anni, e gli studenti fuori corso, 43,8 contro 45,2% del 2008/09 con una previsione di 42,6 per il prossimo anno. In aumento anche gli universitari attivi, quelli iscritti che danno esami, passati dal 75,5 al 78,1%.
I “DECADENTI” Poi ci sono gli inattivi, che non danno esami, e i “decadenti”, i non attivi dal 1999. Per decreto rettorale, entro aprile questi ultimi sono obbligati a terminare gli studi o a passare al nuovo ordinamento. «Quella norma», evidenzia Melis, «è stata un successo perché tanti studenti hanno ripreso a studiare e se ne sono laureati già 1.500». I potenziali decadenti sono circa 5.000, 150 devono solo discutere la tesi o dare l’ultimo esame, mentre quelli a cui verrà chiesto di passare ai nuovi corsi sono circa 300. Dunque chi si “riattiva” e sostiene esami, non decade.
I PROGETTI Novità in vista per il prossimo triennio, quando le facoltà di Scienze e Farmacia si trasferiranno dal centro città alla “cittadella universitaria” di Monserrato, dove verrà anche realizzato un secondo orto botanico. Grazie ai fondi del Piano per il Sud riprenderà l’ampliamento del Policlinico con la conclusione dei lavori del blocco Q entro settembre.
LA PROTESTA Le novità però non fanno però dimenticare ciò che ancora resta da fare. «Trasporti carenti, affitti in nero e nessuna assistenza sanitaria per i fuori sede», sono i tasti dolenti, come ha ricordato nel suo applauditissimo intervento il rappresentante degli studenti, Matteo Quarantiello, durante la cerimonia di inaugurazione.
Mario Gottardi
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
Più iscritti: Economia
Giurisprudenza, maglia nera per i neodottori
 
Le facoltà che riscontrano più successo tra gli studenti sono quelle di Economia, Ingegneria e Scienze della formazione. Leggero recupero per Giurisprudenza che, se le previsioni non verranno contraddette, vedrà varcare i cancelli di viale Sant’Ignazio 581 nuovi studenti contro i 553 dello scorso anno. Ma questo forse è l’unico dato positivo per la facoltà. Infatti i suoi laureati sono la maglia nera dei neodottori disoccupati. Alto anche il numero degli abbandoni.
Secondo i dati forniti dal consorzio Almalaurea, nel 2010 erano occupati solo il 60,5% dei neodottori in Giurisprudenza laureati nel 2007, contro l’87% di Economia, l’80% di Scienze politiche e Lettere, per arrivare al 93,5% di Ingegneria e il 100% di Medicina e una media dell’ateneo dell’84%. Dati sconfortanti che si spiegano solo parzialmente con il periodo di apprendistato per diventare avvocati o con quello di frequenza della Scuola di specializzazione per le professioni legali.
Giurisprudenza è maglia nera anche per il numero di abbandoni. Se nel 2008/09 lasciava la facoltà il 24,7% degli iscritti, dati al di sotto della media dell’ateneo, nel 2009/10 sono schizzati a 34,3%, nove punti oltre la media: maglia nera fra le 11 facoltà cittadine. Numeri che in futuro sicuramente miglioreranno: il nuovo statuto prevede infatti l’accorpamento di Scienze politiche, Economia e Giurisprudenza in un’unica facoltà e dunque anche dei loro studenti. (m. g.)
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
Commento
Quello strano malessere dell’ateneo cagliaritano
di Enrico Pilia
 
Perché l’università non tira più? Perché a Cagliari ci sono 4 mila iscritti in meno rispetto a due anni fa? A caldo, dopo i numeri forniti dal rettore Melis, la riflessione porta fino alla fine del percorso, quando cioè il pianeta delle professioni presenterà il conto ai neo laureati: ripassate più tardi. Potrebbe essere questa una delle cause, al di là di quel sottile malessere - figlio dello scenario nazionale - che colpisce le generazioni che si affacciano verso gli atenei. Sfiducia diffusa, con previsioni fosche - su Cagliari - che raccontano di numeri peggiori per il 2012. C’è un esercito di disoccupati che avanza sulla città, generato soprattutto dalla facoltà di Giurisprudenza, avvocati e avvocatesse (ma non solo) che ingrossano la fila dei delusi dentro il palazzo di giustizia. Non può bastare quel giro di vite del rettore sui decadenti . L’università di Cagliari deve saper intercettare l’onda dei mercati, deve saper attrarre magari con percorsi basati sulla lingua inglese, potrebbe “costruire” specializzazioni di respiro internazionale. Obiettivi vitali.
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Nuoro e Provincia (Pagina 15 - Edizione NU)
Botta e risposta con Liori
Master&back, da evadere 600 richieste
 
Seicento richieste di rientro nell’Isola con il sistema del “Master&back” e meno di cento domande accolte. Una sproporzione che i componenti del comitato “Master&back” non hanno mancato di far notare ieri mattina durante il dibattito promosso in Camera di commercio dall’Apan (associazione di piccole e medie imprese) sul tema “Frenare la fuga dei cervelli è possibile? Nuove strategie per la Sardegna”. Approfittando della presenza dell’assessore regionale del Lavoro Antonello Liori, i componenti del comitato hanno srotolato uno striscione per chiedere un intervento per snellire le procedure burocratiche e soprattutto per finanziare il rientro degli specializzandi. «Altrimenti, in seicento saremo costretti a emigrare, perché qui, nella nostra Isola, saremo solo dei disoccupati», hanno spiegato. Mentre Tania Manca, specializzata alla Sorbona (Parigi) e a Galway (Irlanda), oggi titolare di un contratto con l’Università di Cagliari, ha chiesto che anche negli atenei sardi venga dato spazio a chi si è formato all’estero, confermando così i risultati degli studi illustrati dal ricercatore Andrea Mameli (autore di un libro sull’argomento) sul valore del capitale umano che emigra e sulle fortunate esperienze del Crs4 nell’Isola.
La risposta dell’assessore Liori non si è fatta attendere: il responsabile del Lavoro ha spiegato che negli anni passati, in particolare con il bando del 2009 («sotto campagna elettorale»), sono stati finanziati «i master, con troppi fondi, penalizzando poi i percorsi di rientro». Liori ha promesso di incontrare i componenti del comitato per discutere con loro come finanziare i percorsi di rientro, e fare una riflessione sulle scelte da mettere in campo, annunciando poi «una forte azione nelle politiche attive del lavoro riservate ai giovani e un migliore investimento delle risorse per l’alta formazione post laurea». Positivo anche il messaggio che ha voluto lanciare l’assessore regionale del Turismo Luigi Crisponi, il quale ha invitato i giovani a promuovere un nuovo tessuto imprenditoriale, lodando iniziative come Sardegna 2.0, rete d’imprese nata proprio dai giovani che hanno preso parte a “Master&back”.
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
L’ateneo resiste alla crisi e cresce
Scala la classifica italiana e porta buoni risultati nella ricerca scientifica
 
CAGLIARI. La ricerca cresce, il numero dei laureati lo stesso, la crisi si fronteggia grazie al sostegno finanziario della Regione, la posizione nella classifica degli atenei italiani continua a migliorare visto che in un anno si è passati dal 24° al 21° posto. Sono diminuiti invece gli iscritti e restano impegnativi i problemi che gli studenti devono affrontare per studiare in una città ancora poco aperta agli universitari come Cagliari. L’anno accademico è stato inaugurato dal rettore Giovanni Melis con bilanci, progetti e la certezza che una buona laurea resta un’occasione di crescita sociale.
 Prima della cerimonia il rettore Melis ha tenuto una conferenza stampa. Sono circa 4mila in meno gli studenti iscritti all’università di Cagliari rispetto all’anno accademico 2008-2009. Negli ultimi quattro anni al calo degli iscritti ha contribuito la diminuzione dei fuori corso, circa il 2%. Gli studenti dell’ateneo del capoluogo sardo sono circa 32mila e ogni anno se ne laureano più di quattromila. Negli ultimi cinque anni, il 41% dei laureati proveniva da una famiglia i cui genitori erano in possesso di un diploma superiore, a dimostrazione di come l’università possa rappresentare uno strumento di ascesa sociale. Il rettore si è soffermato sulla regola della decadenza per gli studenti fuori corso pluriennali. «Dei potenziali 5mila - ha spiegato - 1.500 devono completare la tesi e solo 300 dovranno frequentare il nuovo corso. Gli altri sono invitati a continuare a studiare e a dare esami per non decadere. Il provvedimento, di fatto, ha generato una’scossa’ positiva che ha incentivato la ripresa degli studi di centinaia di studenti inattivi da anni». Melis, nel tracciare un bilancio del 2011, ha parlato di «incoraggianti risultati» nella ricerca sottolineando «tra le aree di eccellenza, la neurologia, l’oncologia, le malattie rare, i nuovi materiali e le nano particelle». Il professor Melis ha messo in evidenza i «ritardi dell’azienda ospedaliero universitaria». Ha quindi lamentato come la governance sia «ancora incompleta» con l’università «di fatto esclusa» dalle decisioni che riguardano anche l’ateneo e gli studenti. Il rettore, guardando in prospettiva, ha parlato di ripresa dei concorsi e degli investimenti. In particolare si punta al Piano per il Sud che dovrebbe finanziare opere attese da anni tra cui la casa dello studente a Cagliari. Melis ha anche ricordato l’impegno per l’avvio del programma edilizio che prevede l’accorpamento, nella cittadella di Monserrato, delle strutture dipartimentali di Scienze e Farmacia. Verrà anche aumentata la disponibilità di locali per le facoltà umanistiche e per il polo giuridico-economico. «Si spera che nel 2012 - ha aggiunto - il processo di ampliamento del policlinico riprenda corpo con la conclusione dei lavori del blocco Q. Si potranno così trasferire le attività del materno-infantile, pediatrica, otorino e chirurgica». Il rettore ha infine escluso la possibilità di un accorpamento delle due università sarde attribuita al senatore Antonello Cabras. «Credo sia stato frainteso», ha tagliato corto.
 All’inaugurazione ha meritato l’applauso l’intervento del rappresentante degli studenti, Matteo Quarantiello che ha manifestato il «disagio profondo degli studenti». Stretti tra carenze nei trasporti interni all’Isola, difficoltà di accedere alle contribuzioni per il diritto allo studio e all’alloggio e dovendo fare i conti con gli affitti in nero e pochi posti letto e senza il paracadute dell’assistenza sanitaria per i fuori sede, gli studenti hanno richiamato le istituzioni, l’Università e tutta la società a mostrare una maggiore verso la classe di dirigente del domani.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 32 - Nazionale
«Laureata, disoccupata e vista come un pericolo»
Le storie di ordinaria precarietà: tra vittime di Equitalia e tirocinanti da una vita
 
NUORO. Trent’anni, attualmente disoccupata, sei mesi di stipendi arretrati del Master and back, un recente passato trascorso a lavorare per il museo di Sa Corona arrubia. «E ora? Ora per lo Stato e per le aziende sono un peso perché la donna, in quanto potenzialmente incinta, viene vista come un pericolo e non come una risorsa».
 È arrabbiata e sconfortata, Claudia Ara, «da Villacidro» precisa con orgoglio, e non lo nasconde. Sul finale del convegno di ieri, chiede la parola, prende il microfono e riassume in pochi minuti una storia di ordinaria e triste precarietà. Master and back semi-falliti, Equitalia che le soffia gli stipendi, lavoro che non si trova neppure a fare i salti mortali. Nonostante esperienza, professionalità e tanto impegno.
 «Avete detto tante belle parole - dice la giovane, rivolgendosi ai politici e agli esperti che sono intervenuti prima di lei - ma io non vedo da parte vostra soluzioni concrete. Perché, ad esempio, anziché continuare a fare annunci e promesse, i nostri politici non introducono una clausola che obblighi le imprese, dopo aver “sfruttato” un tot di tirocinanti, a fare finalmente qualche assunzione? Lo dico perché anche i miei colleghi del Master and back, una volta tornati in Sardegna, hanno trovato solo tirocini e basta». «Io, invece, - dice Serena Orizi, del network Sardegna 2.0 - sono di quelli di Master and Back che attendono il rientro nell’autoimpiego. Vorrei che i soldi mi venissero dati per crearmi da sola il posto di lavoro e per darne anche ad altri. Ma ancora sono in attesa». (v.g.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 32 - Nazionale
«Siamo una risorsa, non una spesa»
Al convegno è scontro tra studenti e Liori sul Master and back
Tra le proposte anti-esodo c’è anche quella di rispolverare il progetto sul parco del Gennargentu
VALERIA GIANOGLIO
 
 NUORO. L’esordio, è un tripudio di proposte per tenere i cervelli in fuga ben piantati in Sardegna. Da «puntiamo sulle imprese», a «seguiamo l’esempio di Trieste, loro sì che la sanno fermare la fuga dei cervelli», passando persino per la riesumazione del parco del Gennargentu. Il finale, invece, è un mix di accuse e animi infiammati. Studenti sardi versus assessore regionale al Lavoro, Antonello Liori.
 I primi da un lato, fermi come tanti soldatini ai margini della sala, a tenere uno striscione: «Siamo una risorsa e non una spesa», per ricordare che 600 di loro vorrebbero tornare col Master and back ma la Regione ne accontenterà solo 83. Il secondo, seduto tra i relatori del convegno, a ripetere che il sistema del «Master and back» così com’è, proprio non va, che va cambiato «perché la Regione non può continuare a pagare 40mila euro per ogni master e poi vedere voi studenti ancora a spasso. È evidente, dunque, che bisogna correggere il tiro e creare una nuova politica dell’alta formazione in Sardegna, che coinvolga di più le università e le imprese». C’è il mondo dei giovani sardi che grida disperato alla ricerca di lavoro, c’è quello degli universitari rassegnati a partire «perché lo sconforto a volte, qui a Nuoro e nell’isola, prende davvero il sopravvento», ci sono gli economisti che accusano la politica di «non rendere attraente e attrattiva la Sardegna e di fregarsene del mondo delle imprese», e quelli che invece giocano allo scaricabarile. C’è chi ricorda come l’ultimo cervello in fuga è quello della direttrice del Man, Cristiana Collu.
 Sono vecchie polemiche e nuovi interrogativi, quelli che ieri tengono banco al convegno organizzato dall’Apan nuorese guidato da Gianfranco Seddone, dal titolo: «Frenare la fuga dei cervelli è possibile?». L’esordio è decisamente soft. I saluti di rito, affidati al sindaco di Nuoro, Sandro Bianchi, e alla delegata per l’università della Provincia, Franca Carroni. Un breve tuffo nella storia e nei problemi di Nuoro, attraverso un video del regista Davide Onnis, che scava tra universitari, giovani delusi e dati sconfortanti. Poi ognuno a lanciare la sua ricetta per tenere tra i confini dell’isola quei cervelli che invece hanno già la valigia pronta.
 La soluzione, per il fisico e ricercatore del Crs4, Andrea Mameli, ha un nome preciso: si chiama «esempio triestino». «In Friuli hanno persino uno sportello plurilingue per l’accoglienza dei ricercatori - ricorda lo studioso - e puntano tanto sulla formazione e sui centri di ricerca». Ci sono altri due consigli che Mameli, tuttavia, dopo aver studiato a lungo il fenomeno dei cervelli in fuga, si sente di consigliare a chi vuole cambiare rotta. «Bisogna potenziare - spiega - l’attrazione di studenti e ricercatori stranieri con agevolazioni per le imprese, e poi creare anche un osservatorio delle migrazioni altamente qualificate».
 L’ex preside della facoltà di Economia di Cagliari, Giuseppe Usai, condensa il problema in un’unica soluzione. Lo racconta da «orgoglioso figlio di questa terra come sono», alzandosi in piedi e rivolgendosi alla folta platea di studenti. «La fuga dei cervelli - dice - che comprende anche la fuga di chi non è laureato ma cerca un lavoro la si può sconfiggere solo favorendo la presenza di imprese in Sardegna. E malauguratamente, di questo, nella nostra isola, non si tiene conto». C’è anche l’assessore regionale al Turismo, Luigi Crisponi, che dice che sulle imprese bisogna puntare parecchio. In particolare, su quelle del settore turismo. «Un settore che, nonostante le difficoltà generali, è diventato una grande opportunità». Tra le tante proposte per bloccare le «fughe», c’è anche quella, come suggerisce Gianfranco Seddone dell’Apan, di «riprendere in mano quel progetto sul parco nazionale del Gennargentu, approvato a poi accantonato per le immancabili contestazioni di alcuni Comuni».

 

8 - Sardegna 24
Regione – Pagina 11
Università in crisi, calano le iscrizioni anche a Cagliari
Quasi trentaduemila le immatricolazioni al nuovo anno accademico
II rettore Melis preoccupato per gli effetti sociali dei tagli ministeriali
di Carla Etzo
 
CAGLIARI. La crisi? Si fa sentire anche all’Università nel calo delle immatricolazioni: a Cagliari sono 31.983 gli iscritti al nuovo anno, nel 2008–2009 erano 35.700.Sono i dati presentati ieri durante l’inaugurazione dell’Anno accademico 2011-2012. Il rettore dell’Università di Cagliari Giovanni Melis è stato molto chiaro: «Negli ultimi cinque anni il41%dei laureati proveniva da una famiglia i cui genitori non erano in possesso di un diploma di scuola media superiore. Ecco perché sono particolarmente gravi gli effetti sociali dei tagli ministeriali al diritto allo studio».In questo passaggio ci sono tutte le preoccupazioni e le speranze per un Ateneo che opera in un’Isola dove il tasso disoccupazione è elevatissimo: «L’Università è un potente ascensore sociale: ha importanti collaborazioni, scambia studenti, docenti e conoscenze», commenta il rettore evidenziando chela riduzione dei finanziamenti non può non incidere in maniera negativa. Grande preoccupazione nell’intervento del rappresentante degli studenti Matteo Quarantiello che chiede il rafforzamento di quegli strumenti che possano effettivamente garantire il diritto allo studio: più borse, più assegni di merito, più contributi per gli affitti. «19 mila iscritti sono fuori sede: i trasporti funzionano male e si cercano soluzioni abitative nel mercato nero», ricorda. I posti letto messi a disposizione dall’Ersu sono 891(a fronte1656domande)ma se chiuderà la Casa dello studente di via Roma128 posti andranno persi. Melis ricorda però l’accelerazione dell’iter per la realizzazione del Campus di viale La Playa. I numeri non sono tutti negativi. A Cagliari si laureano 4000mila persone all’anno e cala il numero degli abbandoni: dal 29,4% del 2007–2008 al 25,5% del 2010-2011.Diminuisconoi fuori corso: lo scorso anno erano il 43,8% del totale, adesso la percentuale è del 42,6%. In questo senso per Melis è stato positivo il provvedimento che invitava gli immatricolati (non attivi) dal 1999 in giù a concludere gli studi entro aprile 2012, pena il decadimento: «dei 5000 potenziali decaduti, 1500 sono prossimi alla laurea, 310 passeranno a un nuovo corso e gli altri non decadranno se sosterranno gli esami». «Nonostante le difficoltà l’Università di Cagliari nel 2010 è passata dal 24˚al 21˚ posto nella classifica della premialità ministeriale. Un aspetto positivo se si tiene conto delle difficoltà che scontiamo nel confronto a livello nazionale: minore preparazione degli studenti ai test di ingresso, carenze delle strutture a sostegno del diritto allo studio, scarso rapporto con il sistema produttivo e insularità». E’ dunque un’Università che non rinuncia alle sfide del futuro. «La Regione e Consiglio hanno sopperito ai tagli ministeriali e, se saranno confermati i fondi del Piano per il Sud, contiamo di colmare il gap infrastrutturale. Riprenderà tra l’altro l’ampliamento del Policlinico». Il rettore segnala però i ritardi nel rilancio dell’Azienda ospedaliero universitaria. 
 
IL RETTORE. ATENEO ASCENSORE SOCIALE
La relazione di Melis: «L’Università è un potente ascensore sociale: ha importanti collaborazioni,
scambia studenti, docenti e conoscenze».
 
GLI STUDENTI. MALE TRASPORTI E ALLOGGI
L’intervento in aula del rappresentante degli universitari: «19 mila iscritti sono fuori sede: spesso si
cercano soluzioni abitative nel mercato nero»
 
POLICLINICO. LAVORI PER L’AMPLIAMENTO
Melis: «Riprenderà l’ampliamento del Policlinico». Il rettore segnala però i ritardi nel
rilancio dell’Azienda ospedaliero universitaria.
 
ATENEO TURRITANO. CROLLO DEI FUORI CORSO, CALO DELLE MATRICOLE
SASSARI. L’Università perde iscritti anche a Sassari, ma tiene. L’anno accademico non è ancora stato inaugurato ma secondo i dati trasmessi dalle segreterie gli immatricolati per il 2011-2012 sono 3.171, l’anno scorso erano 3.383: sono quindi circa 200 in meno. E le iscrizioni sono ancora aperte. Il dato più forte è quello che riguarda i fuori corso: in un anno sono diminuiti di quasi 2mila unità. Erano 5.510 nel 2010, quest’anno sono 3.710: un crollo tale da influire anche sul numerototale degli iscritti: passato da 15.364 a 13.030. Al primo posto c’è la Facoltà di Economia con 514 iscritti, segue Giurisprudenza con 418. Numeri ridotti per i corsi a numero chiuso:99per Farmacia, 97 Architettura e 53 inVeterinaria. Aumentano i laureati rispetto al 2010: nel 2011 (anno solare) sono stati 1.884 (e ne mancano altri 50 nelle sessioni in corso), l’anno scorso erano 1.749. (mo. me.) 

Questionnaire and social

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