Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 November 2011
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI    
 

  
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 61 - Edizione CA)
Lo psichiatra Mauro Carta e il progetto europeo
Il disagio dei bambini che gli adulti spesso non vedono
Irrequieti, disattenti, sempre in movimento. Sono bambini, ci sta. Fanno fatica a stare seduti, ad ascoltare e a capire, passano da un gioco all’altro; non amano fermarsi a pensare. Gli adulti li tollerano, prima o poi cresceranno, impareranno a controllare i propri impulsi. La smetteranno di litigare con i compagni, di aggredire chiunque gli capiti a tiro. La vita gli insegnerà, giocoforza, a stare al loro posto. Macché. Non è una questione di età, sono segnali di un malessere serio e i genitori e gli insegnanti non se ne accorgono. E già, fa un po’ paura, ma in Sardegna, dati recentissimi alla mano, i bambini manifestano spesso una sofferenza che gli adulti non vedono. E, di conseguenza, più dei loro coetanei europei, in età adulta rischiano di ammalarsi di varie patologie mentali.
A dirlo è un progetto internazionale, finanziato e promosso dall’Unione europea. I risultati dello SCMHE (School Children Mental Health Europe), illustrati in anteprima nazionale dallo psichiatra Mauro Carta, nei giorni scorsi a Cagliari durante un convegno su dislessia e apprendimento organizzato dall’Università di Cagliari e coordinato dai professori Carmelo Masala e Donatella Rita Petretto, saranno ufficialmente presentati a Parigi dall’8 al 10 dicembre. All’iniziativa coordinata dall’Università Paris Descartes e dall’Ecole des hautes études en santé publique di Parigi, ha partecipato un pool di ricercatori di sette nazioni (Italia, Olanda, Germania, Romania, Bulgaria, Lituania, Turchia) e un campione di 8.004 bambini delle scuole elementari tra i 6 e gli 11 anni. L’indagine, durata un anno, ma non ancora conclusa, è stata condotta, in questa prima fase del progetto, su un campione regionale: per ogni nazione è stata scelta una regione e per l’Italia è stata scelta la Sardegna. I bambini sardi, osservati dall’équipe del professor Carta, docente di Psichiatria dell’Università di Cagliari, non sono più sofferenti dei loro coetanei lituani o tedeschi, però, secondo lo psichiatra, hanno genitori o meno sensibili o più tolleranti e quindi, in assenza di un intervento immediato, da adulti hanno una maggiore probabilità di ammalarsi.
Ai bambini è stato proposto un videogioco, ideato per l’occasione e validato nelle diverse lingue, “Dominic Interactiv”, che consente di stimare la presenza di alcune tipologie di disturbi come fobie, ansia da separazione, ansia generalizzata, depressione maggiore (internalizzanti) e altri come disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività, disturbo della condotta e disturbo oppositivo provocatorio (esternalizzanti). Agli adulti, invece, è stato proposto un questionario per misurare la loro capacità di cogliere i segnali di disagio. Così, mentre i bambini giocavano con Dominic confidandogli paure e angosce, i clinici diagnosticavano patologie e per la prima volta, in indagine di questo tipo, confrontavano i tre punti di vista: bambino, genitori e insegnanti.
Se nei disturbi internalizzanti il trend segue l’Europa, in quelli esternalizzanti i piccoli sardi si dichiarano sofferenti quanto i bambini europei, ma gli insegnanti e soprattutto i genitori vedono meno il disagio. A questo punto le ipotesi sono due, commenta Carta: o i genitori non conoscono i propri figli oppure sono più tolleranti degli altri. O anche, si potrebbe aggiungere, come può un genitore distinguere tra un comportamento normale, magari legato a una situazione difficile e un comportamento patologico? È vero, non sempre ne ha gli strumenti, ammette lo psichiatra cagliaritano, così come è vero che, al contrario di altri paesi europei, è poco diffusa se non addirittura assente una rete di figure professionali come lo psicologo scolastico o altri terapisti che sappiano trattare disturbi specifici (i logopedisti, per esempio) e che aiutino i genitori a capire i segnali di sofferenza.
Grazia Sale
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cagliari Quartieri (Pagina 21 - Edizione CA)
Piazza d’Armi
Il futuro sardo del fotovoltaico
“Il fotovoltaico in Sardegna: stato dell’arte e prospettive” è il tema del convegno in programma per domani alle 15, nell’aula magna della facoltà di Ingegneria, in via Marengo. L’iniziativa si deve alla Federazione italiana di elettrotecnica, elettronica, automazione, informazione e telecomunicazioni, in collaborazione con Enel Distribuzione. Obiettivo: fare chiarezza sulla situazione attuale e sulle prospettive future della produzione diffusa da fonti rinnovabili, tenendo conto che lo sviluppo economico-sociale non può prescindere dalla sostenibilità ambientale. Negli ultimi anni si è assistito all’esplosione del fenomeno della generazione diffusa di energia elettrica da fonti rinnovabili. Solo in Sardegna sono stati connessi alla rete di Enel Distribuzione 10 mia impianti per una potenza superiore a 300 megawatt. (p. l.)
 
 
3 - L’Unione Sarda / Commenti (Pagina 14 - Edizione CA)
I tessitori dell’informazione
Quando i conduttori tv hanno il potere sbagliato Il destino dell’informazione politica sembra ormai segnato: a farsene carico saranno ancora i talk show e le svariate forme di intrattenimento. Rispetto alle vecchie tribune, c’è indubbiamente più audience, perché c’è in più lo spettacolo. Ma dal punto di vista dell’informazione? La presenza di più intervistati, e soprattutto la loro messa a confronto in diretta, dovrebbe assicurare una maggiore ricchezza rispetto a una volta. Eppure, l’interesse per questo genere di informazione è andato via via spegnendosi. Perché?
Uno dei nodi della questione fa capo alla figura del “conduttore”. Si dice: “Discuto prima il progetto editoriale, ma nell’esecuzione non voglio ingerenze” (Santoro). Ma il punto critico è proprio qui, nella esecuzione. Il potere di decidere non solo le informazioni che contano, ma anche ciò che conta come informazione, è nelle sue mani: sceglie i personaggi a seconda dell’immagine che intende offrire di un partito o di un movimento, allunga o restringe i tempi degli interventi a seconda del peso che intenda dare a ciascuno di essi, esalta e umilia indirettamente chi vuole, grazie all’appoggio di una claque plaudente, quasi per intero di parte, e così via. Alla fine, ciò che rimane non è il pensiero degli intervistati (quasi sempre gli stessi), ma quello dell’intervistatore. È probabile che il “dibattito” non sia il mezzo migliore per fare informazione.
Troppa tensione a difesa o contro le posizioni in gioco, non giova all’informazione. Lo spettacolo, certo, è assicurato. Ma se la musica non cambia, se i suonatori sono quasi sempre gli stessi, i risultati non possono che essere sconfortanti.
Un compito da cui può dipendere il destino della nostra democrazia - elevare la cultura politico-economica del cittadino e rimediare a un grave deficit della nostra scuola - è rimesso a un piccolo gruppo di modesti professionisti della comunicazione, che a nostra insaputa, quasi ogni giorno, e a beneficio di non si sa chi, “tessono la tela” della nostra vita collettiva.
Franco Epifanio Erdas
(Università di Cagliari)
 

 
LA NUOVA SARDEGNA  
 
5 - La Nuova Sardegna / Pagina 6 - Sardegna
Piergiorgio Massidda saluta il Parlamento: «Mi dimetto da senatore» 
Massimo Deiana (Giurisprudenza): «Carica incompatibile con la presidenza dell’Autorità portuale» 
MAURO LISSIA 
Cagliari. Uno dei missili lanciati dal preside di giurisprudenza Massimo Deiana è andato a segno: Piergiorgio Massidda ha annunciato che sta per dimettersi dalla carica di senatore. Appena tre giorni fa Deiana aveva scritto a palazzo Madama per segnalare come la poltrona di parlamentare sia incompatibile con quella di presidente dell’autorità portuale, assunta un mese fa da Massidda.
L’annuncio è stato dato al congresso del Siulp, il sindacato di polizia. «Questo è il mio ultimo intervento da senatore - ha detto l’ex esponente di Forza Italia usando un tono di voce molto alto - stia tranquillo dunque il mio amico Deiana, le dimissioni sono in partenza». La lettera-denuncia inviata a Roma è stato il secondo dei colpi sparati dal preside e docente di diritto della navigazione contro l’esponente politico: l’altro è un dettagliatissimo ricorso al Tar dove si sostiene che Massidda non ha i titoli per fare il presidente del porto. Quei titoli Deiana li possiede tutti, ma un accordo tra la politica sarda e quella romana ha estromesso il professore per dare il via libera al senatore malgrado alle ultime elezioni provinciali abbia giocato una partita solitaria per protestare contro la scelta del candidato, agevolando la vittoria di Graziano Milia.
Nel ricorso al Tar, un atto che sembra scritto col veleno, Deiana sostiene che Massidda risulta laureato in medicina e specializzato in fisioterapia. Secondo Deiana nei diciassette anni di mandato parlamentare il neo presidente dell’Authority ha operato all’interno dell’ottava commissione lavori pubblici e comunicazione, che ha competenza anche sui trasporti, soltanto dal 2 marzo 2011. Quindi soltanto sei mesi, che sono bastati al ministero dei trasporti per qualificare Massidda come esperto nel ramo. Deiana mette poi in fila le proposte di legge presentate dal politico cagliaritano, rimaste tutte senza seguito. Come se - insinua il docente e coautore del bestseller locale ‘Phraseologia Kalaritana’ - la sua presenza in commissione e le iniziative di legge fossero rivolte proprio a ottenere la nomina a presidente del porto.
Rispondendo attraverso i giornali il senatore del Pdl ha sostenuto che «la gestione di un porto è un’attività molto complessa, dove si incontrano non solo le conoscenze giuridiche della materia ma anche le capacità imprenditoriali e l’esperienza politica». Davanti alla lettera inviata al Senato da Deiana, il medico-parlamentare ha manifestato stupore: «Il ricorso l’ho accettato con amarezza ma è un’iniziativa legittima, quella lettera è una caduta di stile, una persecuzione personale». Che però sembra aver accelerato l’addio di Massidda alla politica nazionale.
 
 
6 - La Nuova Sardegna / Pagina 4 - Nuoro
Paure e prospettive dopo l’esame di maturità 
«Costruire il futuro», confronto per un orientamento universitario consapevole 
NUORO. Moltissimi ragazzi delle superiori hanno partecipato venerdì scorso al seminario organizzato dall’assessorato provinciale al Lavoro che si è svolto nella sala convegni della Camera di Commercio, in via Papandrea. Il tema era «Costruire il futuro. Percorsi per una scelta consapevole dopo l’esame di maturità».
Un incontro, il primo di una serie, pensato per dare una mano di aiuto ai ragazzi che si apprestano ad andare all’Università.
All’appuntamento sono intervenuti Stefano Panella, formatore e consulente di orientamento scolastico; Patrizia Patrizi, ordinaria di Psicologia sociale e giuridica all’università di Sassari; Maria Grazia Spano del centro di orientamento dell’università di Sassari; Valentina Favrin del centro di orientamento dell’università di Cagliari e Rossana Basolu del servizio orientamento del Csl della Provincia di Nuoro; Caterina Loi Commissario del Consorzio universitario di Nuoro e Gianfranca Loggias assessore provinciale alla Pubblica istruzione. Il compito di coordinare i lavori in sala, invece, è stato affidato al dirigente del settore Lavoro della Provincia Giovanni Deiana.
 
 
7 - La Nuova Sardegna / Pagina 25 - Sassari
UNIVERSITÀ 
Si parla di cittadinanza attiva 
SASSARI. Domani nella sala umanistica della facoltà di Lettere in via Zanfarino dalle 15 alle 18, si terrà il seminario Foist sulle esperienze internazionali nell’università dal titolo «Cittadinanza attiva e processi formativi», con la relazione di Erineu Foerste dell’università dello Stato di Espirito Santo (Brasile). Saranno presenti il rettore Attilio Mastino, il preside della facoltà Aldo Maria Morace e il direttore del Deis Antonio Fadda.
 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 32 - Sassari
Foist
Lunedì 28 novembre 2011 nella Sala Umanistica della Facoltà di Lettere e Filosofia (via Zanfarino 62, Sassari), dalle ore 15 alle 18, si terrà il seminario FOIST su “Esperienze Internazionali nell’Università”, dal titolo Cittadinanza attiva e processi formativi, relazione del professor Erineu Foerste dell’Università dello Stato di Espirito Santo (Brasile).
Ersu
Il 30 novembre scadono i termini per la richiesta del saldo del contributo fitto casa A.A 2010-11. Sono invitati a presentare la documentazione i beneficiari e gli idonei non beneficiari.
Incontro-dibattito
Martedì 29 novembre, alle ore 16.00, presso l’Aula 1 della Facoltà di Lettere e Filosofia, in via Zanfarino 62 a Sassari, si terrà un Incontro-dibattito sul tema “La grande truffa del debito pubblico - Tutto ciò che avresti voluto sapere sul debito pubblico ma non hai mai osato chiedere”. Interverranno Giulietto Chiesa e Pino Cabras, introdotti da Massimo Ragnedda che coordinerà il dibattito.
  
 
4 - La Nuova Sardegna / Pagina 5 - Sardegna
Master, la carica dei 630 per il back 
I laureati rientrati nell’isola: «Nove milioni non bastano, vogliamo garanzie e fondi adeguati» 
PIER GIORGIO PINNA 
Sassari. Tutti insieme appassionatamente: per non subire più delusioni e stop imprevisti. I laureati sardi inseriti nell’ultima graduatoria per il Master & Back fanno quadrato: mai come stavolta hanno capito sino in fondo quanto l’unione faccia la forza. Dopo la manifestazione dei giorni scorsi a Cagliari, davanti al palazzo regionale di viale Trieste, ora si attendono parecchio da una riunione: l’ha fissata, per la prossima settimana, l’assessore al Lavoro, Antonello Liori. «Chiediamo garanzie generalizzate e fondi adeguati all’avvio del back, ossia il lavoro da svolgere qui nell’isola dopo l’esperienza all’estero», spiegano. Forse l’incontro si svolgerà già domani. Ma data e orario precisi non sono ancora stati fissati. Loro, comunque, i nuovi «cervelli» di ritorno in Sardegna, appaiono pronti a dare battaglia. Sono 630. Tutti giovani. Laureati nelle discipline più diverse. Gli ultimi, per quest’anno, a beneficiare della più recente lista pubblica biennale per i M&B, quella del 2010-2011. Con i master si sono formati fuori dall’isola. Ma adesso parecchi, al momento del back, rischiano per carenza di risorse di non trovare posti all’altezza delle loro specializzazioni. Ecco perché chiedono al governatore e alla sua giunta «di andare oltre la promessa di raddoppiare i fondi destinati al programma deliberando il finanziamento di tutte le domande idonee».
L’obiettivo politico dell’intera operazione è mettere a frutto conoscenze e professionalità acquisite in giro per il mondo. Secondo i dati del coordinamento dei laureati inseriti nell’elenco del M&B, allo stato dei fatti potrebbero infatti essere accolte solo 160 delle 630 richieste, per circa 9 milioni totali. «Con i fondi a disposizione, quindi, centinaia di noi non avranno la possibilità di attivare il rientro», rilevano perciò i ricercatori. Motivazioni tenute in considerazione da numerosi rappresentanti delle forze politiche. In loro favore, fra gli altri, si è schierato il deputato del Pdl Bruno Murgia: «Penso che la Regione debba intervenire e andare incontro alle richieste», ha dichiarato. Spiegando poi: «Questa sarà comunque una spesa che costituisce un importante investimento per il futuro della nostra economia: in un periodo di crisi è sempre importante non abbassare la guardia sugli stanziamenti riguardanti la cultura e l’università».
Se nell’isola c’è attenzione da parte di molte aziende private e società pubbliche, per la prima volta coinvolte nei co-finanziamenti, particolare rilievo al tragitto del M&B è riconosciuto dalle due università dell’isola. «A Sassari i nostri dipartimenti hanno stanziato 260mila euro per il back di 60 candidati - informa la docente Donatella Spano, delegata dal rettore a seguire questa problematica specifica - Assieme a Cagliari, con linea comune, abbiamo partecipato al bando e sensibilizzato le strutture interne a presentare progetti mirati nei quali gli aspiranti possano trovare spazio». Da qui il notevole impegno messo in campo, esteso alle aree scientifiche come a quelle umanistiche. Già, perché, come puntualizza la docente, «solo a Sassari dopo i concorsi ciascun dipartimento partecipa all’onere con una spesa che va dal 5 al 25% del totale previsto dal piano regionale». Così, in qualche modo, la palla torna sempre all’amministrazione sarda. L’assessore Liori ha già detto che vuol vedere tutti i dati sulla questione prima di dare risposte. «Li ho chiesti all’Agenzia del lavoro - ha sostenuto - E sono il primo a non volere che i nostri ragazzi vadano a lavorare fuori per aziende straniere: non dobbiamo incentivare la fuga di cervelli, ma creare occupazione stabile qui». Per un’eventuale schiarita, dunque, non rimane che attendere l’incontro delle prossime ore.

Cagliari. Per il coordinamento parla Cristiano Congiu
«Enti e privati sono già pronti: il piano può decollare davvero» 
CAGLIARI. Cristiano Congiu è in prima fila nella lotta per il nuovo futuro di tanti laureati in Sardegna. Gli stessi che come lui, portavoce del comitato M&B, vedono le prossime ore come decisive. «Aziende private, istituzioni di ricerca ed enti pubblici sono già pronti ad accoglierci: dunque il piano può decollare davvero, ma a patto che si superi definitivamente il fatalismo che vedo serpeggiare e che la Regione dia tutte le risorse necessarie», dice con convinzione. Trent’anni, cagliaritano, laurea in Scienze politiche, specializzazione in relazioni internazionali, Congiu ha fatto il suo master nella capitale, alla Luiss.
La scorsa settimana è stato tra i promotori del sit-in tenuto per sollecitare una svolta nella situazione. Farà parte della delegazione che si appresta a incontrare l’asssessore Liori. E già da adesso snocciola i dati a disposizione: per far capire che non c’è più tempo da perdere. «I numeri parlano chiaro - sostiene infatti - I rientri autorizzati assommano a 630: 330 in società private, 150 in enti come Province, Comuni o Consorzi pubblici, gli ultimi 150 in università ed enti di ricerca. Ma la copertura oggi è assicurata solo per meno di un quarto dei back». «Io invece credo che, se qualcuno investe su di noi e partecipa alle spese del progetto, un domani avrà tutto l’interesse a proseguire il rapporto di lavoro facendolo diventare a tempo indeterminato», afferma Congiu. «Per questo motivo, perché penso che il programma possa funzionare bene e perché vedo aperture da parte della Regione, resto fiducioso di una soluzione a breve scadenza», conclude. (pgp)

 
Pensare all’auto-imprenditorialità 
L’algherese Mauro Cossu: nelle trattative puntiamo in alto 
Con una serie di modifiche ci sarebbero maggiori possibilità di trovare occupazione stabile 
ALGHERO. Mauro Cossu ha 33 anni l’ultimo l’ha passato a studiare all’università di Ferrara. «Ho fatto un master in quell’ateneo, capofila del progetto internazionale Eco-Polis su sviluppo locale del territorio», dice. Algherese, dopo la laurea di 1º livello nella facoltà di architettura catalana, ha preso la specialistica a Venezia Iuav in Pianificazione e politiche per l’ambiente. La sua è quindi una formazione da urbanista.
 - Se il progetto per il M&B andrà avanti, dove si svolgerà il suo rientro al lavoro in Sardegna?
 «Al Comune di Villanova Monteleone, dove mi dovrei appunto occupare di pianificazione territoriale».
 - Però sul piano generale per i laureati che tornano restano aperti tanti interrogativi: perché?
 «I fondi stanziati sinora non bastano. Perciò ne chiediamo il raddoppio. Anzi, sollecitiamo l’adeguamento delle risorse per tutti i candidati. E non basta. Se l’incremento finanziario appare ormai indispensabile, non mancano difficoltà di altro genere».
 - Quali, esattamente?
 «In tutti i questi anni i Master and Back non sono andati bene. E nonostante capiamo che la Giunta Cappellacci sia aperta a un confronto con noi, se si crede davvero in progetti del genere sarà necessario gestire le cose migliorandole. In questo senso offriamo il nostro apporto in termini costruttivi per puntare più in alto: siamo disponibili da subito a un contributo d’idee sin dal negoziato dei prossimi giorni in Regione».
 - A che cosa pensate?
 «Faccio una premessa: sebbene dovessero contribuire alle spese, privati ed enti pubblici finora hanno risposto favorevolmente ai nostri rientri. Ecco, partendo da qui vorremmo fossero studiate subito soluzioni per i possibili esclusi. Per esempio, ipotizzando un bando per favorire l’auto-imprenditorialità: un modo di promuovere in maniera differente la nostra professionalità e creare occupazione stabile».
 - E poi?
 «Ci vorrebbe un sistema migliorato anche per il Master and Back. Con modifiche sui requisiti dei candidati. E un bando più equo, accessibile e trasparente». (pgp)

La situazione fa acqua, adesso sul territorio occorre una programmazione di ampio respiro 
VILLACIDRO. A 31 anni, lasciati ormai alle spalle la laurea in lettere moderne all’università di Cagliari e un dottorato di ricerca in Storia del Risorgimento, dopo un master alla Sapienza di Roma Arianna Onidi punta a un back nel sud della Sardegna: con tutta probabilità è destinata a operare in un’associazione che le consentirà di mettere a frutto gli studi portati a termine sino a oggi.
 - Che cosa non va, a suo avviso, nella configurazione dei M&B?
 «È un programma che, così com’è stato congegnato dalla Regione fino a questo momento, fa acqua da molte parti. Bisognerebbe virare invece verso un sistema di più ampio respiro».
 - Per quali motivi?
 «Uno degli aspetti più preoccupanti che si sono presentati nel tempo è stato lo scarso o nullo controllo sull’attività effettivamente svolta dai laureati sardi al rientro nelle diverse aree della nostra regione».
 - A che cosa si riferisce?
 «Chi mai ha verificato davvero se uno specialista non fosse stato trasformato in addetto alle fotocopie? O se magari nelle aziende chiamate a far parte del progetto i laureati si occupassero di questioni non attinenti alle professionalità maturate?».
 - Altre lacune o inconvenienti?
 «Non è mai stato compiuto un salto di qualità per far capire a tutti che i laureati di rientro non sono manovalanza gratuita, ma persone che possono contribuire allo sviluppo delle imprese o degli enti. E anche in questo senso si sono rivelati assenti i monitoraggi sul territorio. Finora è poi mancata una programmazione a lungo termine».
 - Che cosa chiederete nei prossimi giorni alla Regione, alla luce di queste considerazioni?
 «Il bando e l’intera macchina del M&B vanno migliorati. Far cessare i finanziamenti a pioggia del passato, quelli che premiavano un po’ tutti, è stato un bene. Ma si deve rivoluzionare il rientro partendo dal merito effettivo dei candidati e dal coinvolgimento sempre più stretto delle aziende in questo percorso». (pgp)
   
 
 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

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