Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
24 November 2011

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 46 - Edizione CA)
Giganti di Mont'e Prama, il giorno della meraviglia
Valanga di prenotazioni a Li Punti, telefoni in tilt
Tutti pazzi per la grande mostra “La pietra e gli eroi” che si è aperta ieri
 
Tutti pazzi per i Giganti di Mont'e Prama. Tutti stregati dai misteriosi eroi di pietra nuragica del Sinis. Già nei precedenti tre anni, mentre venivano riassemblati gli oltre cinquemila pezzi, il Centro di conservazione e restauro di Li Punti a Sassari è stato visitato da ventimila persone. Non solo sarde, ma anche dalla Penisola e persino dagli Stati Uniti e dalla Spagna. Adesso che gli eroi di calcare sono stati restaurati ed esposti, le richieste sono tantissime. Tanto che il numero verde fornito da una società esterna per prenotare la visita (800148776) è andato subito in tilt. Sino a ieri mattina al massimo si poteva comunicare con una segreteria, però già prima di mezzogiorno la memoria per i messaggi era esaurita. Gli sconcertati operatori di Li Punti sono stati subissati di chiamate ma, non essendo autorizzati a predisporre il calendario degli accessi, di pomeriggio hanno dovuto rimandare indietro qualche visitatore.
Già la sera di martedì (la mattina era stata inaugurata la mostra) si sono presentate alla chetichella una quarantina di persone. Stupore e ammirazione. Il fascino di un percorso che propone ben 25 statue di pugilatori, arcieri e guerrieri. «Vederli riprodotti nei bronzetti nuragici è un conto, con queste dimensioni l'impatto è sconvolgente», ha detto una signora. I più pratici della tecnologia hanno apprezzato il codice QR alla base di ogni installazione, leggibile dagli smartphone o dagli i-pod forniti dal centro di Li Punti. Consente di scaricare immagini, foto e informazioni. «Non volevamo appesantire con troppi pannelli descrittivi la mostra», spiega Alba Canu, vice direttrice dei lavori di restauro. Perché la ricomposizione di piedi, gambe, braccia, busti, teste e scudi non è stata che la parte finale di un processo complesso e delicato durato sei anni, se si considera anche la parte amministrativa e progettuale.
I Giganti di Mont'e Prama sono una sirena per studiosi e storici. Un signore di Brescia ieri mattina si è catapultato a Sassari: «Sto ad Alghero e per lavoro mi sono occupato di restauro. Avevo già visto qualcosa a maggio per l'iniziativa “Monumenti aperti” ma appena ho letto sul giornale della mostra mi sono precipitato e ho trascinato mia moglie. È qualcosa di eccezionale quello che è stato fatto qui, anche per la cura dell'esposizione, con una tecnica non invasiva sulla pietra che consente alle statue di stare erette». I docenti delle università americane hanno inserito da un paio d'anni la tappa a Li Punti nel tour archeologico in Europa. Ma forse il miglior complimento lo ha fatto lo studioso e scultore Peter Rockwell, figlio di Norman Rockwell, pittore e illustratore newyorchese: «Pensavamo di essere avanti in questo campo e invece dobbiamo imparare». Il fascino degli enigmatici eroi di calcare colpisce tutti, come afferma con orgoglio Alba Canu: «Dalla provincia di Oristano sono arrivati tutti: dalle scuole materne a quella della Terza età».
È piaciuta molto l'idea di dare dei nomi sardi ai Giganti. E così tra i pugilatori ci sono Sisinnio, Crabarissu, Efis, Bobore e Bustianu. Tra gli arcieri Componidori, Prexau e Cabillu. Tra i guerrieri Sirboniscu e Gherreri. Chi ha lavorato al restauro ha dato un nome anche alle riproduzioni dei nuraghi: Casteddu e Candhareri, giusto per fare due esempi. I visitatori sono anche invitati a scrivere i propri interrogativi su un quaderno. Le domande più frequenti: Quante sono le sculture in origine? Perché le statue sono insieme ai nuraghi? Perché le sculture vennero distrutte?
Giampiero Marras
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
L'Artistico senza sbocchi
Università vietata perché non c'è l'anno integrativo
SCUOLA. Cinquanta studenti attendono una risposta dal ministero
 
Finora è stata negata loro la possibilità di accedere all'università. Cinquanta ragazzi diplomati al liceo artistico “Foiso Fois” attendono l'attivazione dell'anno integrativo «senza il quale non possiamo iscriverci in nessun ateneo», sottolinea Laura Sirbe, uno degli alunni diplomatisi nel giugno scorso. Il sovrintendente scolastico regionale, Enrico Tocco qualche giorno fa spiegava: «Essendo un anno integrativo non ci sono fondi prestanziati, come per i corsi istituzionalizzati. Del problema ho interessato il ministero della Pubblica istruzione, spero rispondano al più presto». A oggi, però, niente si è ancora sbloccato.
LA PRESIDE «O si trovano le aule o i bidelli», specifica la dirigente scolastica del Fois, Ignazia Chessa, «perché la mattina gli spazi sono occupati dalle lezioni, la sera sono liberi ma manca il personale per tenerli aperti». In realtà, «basterebbe anche solo una persona», evidenzia la studentessa, che evidenzia come quattro anni fa, al momento dell'iscrizione, «avevano assicurato che l'anno integrativo sarebbe stato attivato».
Anche l'anno scorso ci furono dei problemi, ma anche se in ritardo il corso partì. Mentre quest'anno, a fine novembre, si è ancora in alto mare. «Il problema è che per questi corsi non si utilizza personale di ruolo e per pagare i docenti servono fondi ad hoc », spiega Tocco. Che però non sono stati ancora trovati. (m. g.)
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Tempio (Pagina 19 - Edizione OL)
Tempio
Un master su ambiente, sostenibilità e territorio
 
Si è concluso il master in gestione ambientale pensato dall'Unione dei Comuni "Alta Gallura" e organizzato dall'Istituto di alta formazione "Palladio" di Tempio con il convegno "Governo locale e sostenibilità. Ha coordinato i lavori Franca Murgia, segretario generale dell'Unione, dopo la presentazione di Marisa Careddu, nell'ultima manifestazione da presidente dell'Unione dei Comuni. Il messaggio principale è stato: una buona e responsabile gestione ambientale del territorio deve tener conto di molti fattori interdipendenti tra loro e finalizzati ad assicurare agli abitanti uno standard di vita più salubre. Oltre alle autorità politiche, sono intervenuti gli esperti: Enrico Salvatore Murgia (Palladio), Andrea Eleuteri (Gesenu), Paola Pittalunga (Università di Sassari), Paola Madau (funzionario provinciale) e Alessandro Putzolu (associazione Ambiente Sardegna). Sul finale è stato offerto un buffet a chilometro zero, con prodotti esclusivamente locali, a cura dell'agriturismo Vintura di Aggius. ( s. d. )
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca Italiana (Pagina 10 - Edizione CA)
Operatrice sanitaria
In nove anni lavora sei giorni
 
BOLOGNA Diceva di essere di essere laureata e di lavorare come psicologa al Sant'Orsola di Bologna. Diceva di aspettare un bambino e di temere che la gravidanza fosse a rischio, raccontando di un precedente aborto e di alcune recenti emorragie. Tutto falso, o quasi: non era una psicologa e non era nemmeno incinta, ma per anni Silvia S., bolognese di 44 anni, è riuscita ad abbindolare medici, consultori, l'Inps e soprattutto il suo datore di lavoro: il Policlinico Sant'Orsola, per il quale da metà degli anni '90 faceva l'operatrice socio-sanitaria.
Un castello di dichiarazioni e autocertificazioni fasulle, mescolate a documenti sanitari autentici, che le hanno permesso di lavorare solo sei giorni negli ultimi nove anni di servizio: due giorni nel 2002 e quattro giorni nel 2004.
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Nuoro
Università, la Base all’attacco dopo la protesta di infermieristica
 
 NUORO. «Chi sono i veri nemici dell’Università nuorese? Sono i promotori di corsi di laurea da terzo mondo dove gli studenti sono trattati come gli scarti di un’élite che sta a Cagliari o a Sassari». Lo scrivono il coordinatori provinciale e cittadino della Base, Piero Marteddu e Alessandra Corrias. «La protesta degli studenti di scienze infermieristiche - proseguono - non è che un piccolo esempio di come l’Università a Nuoro - e che si tratti di Consorzio o Fondazione davvero poco importa - non abbia ragione di esistere se non si cambia lo schema di fondo. E lo schema di fondo, attualmente, è rappresentato dal duopolio dominante di Cagliari e Sassari, un duopolio in cui Nuoro non ha nessuno spazio o ruolo riconosciuto, ma resta solo schiacciata alla loro elemosina per la manifesta incapacità di politici locali conniventi e più interessati al moltiplicarsi di incarichi da distribuire piuttosto che alla qualità dell’attività didattica. Siamo sempre più convinti che l’unica strada percorribile perché a Nuoro sia riconosciuta la dignità di sede universitaria seria, affidabile e di livello (e non di frontiera) sia l’Università della Sardegna».
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Informazioni sul Parkinson al Brotzu e al Policlinico
 
CAGLIARI. Iniziative sono in programma sabato 26 novembre in occasione della terza giornata nazionale della malattia di Parkinson. A Cagliari al policlinico universitario di Monserrato dalle 9, nella sala convegni della cittadella universitaria (aula Rossa, asse didattico) si potranno rivolgere i pazienti affetti da malattia di Parkinson o parkinsonismi e i loro familiari interessati sapernee di più sulla malattia, sulle cause, sul decorso e sulle terapie oggi a disposizione. La manifestazione è organizzata dalla Clinica Neurologica dell’Università di Cagliari (diretta da professor Francesco Marrosu). A Cagliari la giornata si svolgerà anche all’ospedale «Brotzu» con un incontro informativo nella sala congressi (corpo staccato), sempre, sabato 26 novembre alle 9.30. Dopo l’introduzione del direttore generale dell’Azienda Ospedaliera, Antonio Garau, del direttore della Struttura Complessa di Neurologia, Maurizio Melis, e del coordinatore della sezione cagliaritana dell’Associazione italiana parkinsoniani Giorgio Rocca, interverranno Anna Rosa Carta del Dipartimento di Tossicologia dell’università e Manolo Carta del Dipartimento di Neuroscienze.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
CAPPUCCINI
Domani messa in suffragio
dei dipendenti universitari defunti
 
SASSARI. Domani alle 18.30 nella chiesa dei Cappuccini padre Marco Angioni, cappellano dell’Università, celebrerà una messa in suffragio dei dipendenti universitari defunti. La commemorazione è stata organizzata dal circolo ricreativo dell’ateneo. Parteciperà il coro francescano diretto da Ciro Cau.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Sardegna
Qual è il museo ideale? I Guerrieri del Sinis fanno riesplodere la battaglia
Sassari protesta: «Dopo l’impegno del restauro la città è penalizzata»
ANTONIO MELONI
 
 SASSARI. Non c’è pace per i guerrieri del Sinis, a restauro appena concluso tira di nuovo aria di bufera. La decisione della Soprintendenza di smembrare il complesso di Monte ’e Prama per destinarne una parte all’Archeologico di Cagliari scatena polemiche. Il giorno dopo l’inaugurazione della mostra, si respira la sensazione che qualcuno sia rimasto a bocca asciutta.
 Dopo aver ospitato le sculture, averle custodite e restaurate, a Sassari non resta che la documentazione sul lungo e laborioso intervento che ha restituito i giganti alla storia. La mostra inaugurata l’altro ieri, unica occasione per i sassaresi di vedere le statue restaurate, chiuderà i battenti a fine dicembre.
 Tirando le somme, e contando i giorni di apertura della galleria, si arriva a malapena a due settimane. Magra consolazione per una città che le ha accolte, curate e «coccolate» per sei lunghi anni.
 Così il primo a togliersi qualche sassolino dalla scarpa è proprio il sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, del Partito democratico, che a cerimonia conclusa non usa mezzi termini: «Al di là dell’aspetto puramente scientifico, non si capisce il perché, nelle more della realizzazione del nuovo museo di Cabras, una parte delle statue debba andare a Cagliari quando qui abbiamo strutture e professionalità in grado di continuare a occuparsene con competenza».
 La proposta del primo cittadino sassarese, che trova ampio consenso fra gli esponenti del mondo scientifico e accademico, è di lasciare in città quella parte che dovrebbe essere destinata a Cagliari fino a quando Cabras non sarà in grado di accoglierle. «Nessuno discute sul fatto che la statue debbano ritornare nella penisola del Sinis - prosegue Ganau - Quella è la sede naturale ed è giusto che lì debbano essere collocate nuovamente. Ciò che non comprendiamo è perché, nel frattempo, sia stata designato il capoluogo di regione quando si poteva senz’altro prolungare la permanenza dei reperti nel centro di restauro di Li Punti».
 Questione non da poco. Che non è, come potrebbe sembrare a una prima lettura, mera rivendicazione campanilistica, ma la risposta a un’esigenza sentita da più parti. E non è tutto. Un altro fatto che non è andato giù è anche il fatto che l’evento non abbia avuto quel richiamo che ci si aspettava per una manifestazione così importante.
 «Un errore di comunicazione - taglia corto Gianfranco Ganau - che si aggiunge all’aspetto quanto meno anomalo di pretendere che i cittadini prenotino la visita on-line». Sulla stessa frequenza è sintonizzata l’assessore comunale alle Culture, Dolores Lai, ancora del Pd: «Una mostra di portata mondiale meritava ben altra promozione, almeno un passaggio sui quotidiani nazionali».
 Dello stesso avviso la presidente della Provincia, Alessandra Giudici, che ha detto di essere «assolutamente contraria» alla decisione di dividere le statue di Monte ’e Prama e «sorpresa» per i tempi stretti di permanenza della mostra. «Una cosa è che le statue vadano a Cabras - dice la Giudici - altro è che vengano destinate a Cagliari, anche perché non vorremmo che scelte provvisorie diventassero definitive nel breve volgere di pochi mesi».
 Chiara e netta è anche la posizione di Attilio Mastino, rettore dell’ateneo turritano nonché archeologo di provata esperienza: «La decisione della Soprintendenza di Cagliari mi sembra debole, le sculture dovrebbero essere accolte in un’unica struttura capace di ospitarle bene, un museo grande, accessibile a tutti facilmente e che sappia dare lustro a un complesso che non è di questo o quel paese, ma patrimonio culturale di tutti i sardi». «Ottima, invece, la decisione di riprendere gli scavi a Monte’e Prama per recuperare, ammesso che ci sia, il resto del materiale», afferma ancora Mastino.
 «Abbiamo accolto con favore - conclude il rettore - anche la decisione di realizzare a Sassari la scuola di alta formazione del restauro per la quale non faremo mancare sostegno e collaborazione».
 Questioni importanti, che avrebbero potuto essere discusse l’altro ieri durante la conferenza stampa conclusa in tutta fretta senza rivolgere il consueto invito ai tanti cronisti perché facessero qualche domanda.

Questionnaire and social

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