Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 November 2011

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Deiana, attacco a Massidda
Depositato il ricorso contro la nomina del senatore
TAR. Non si chiude la sfida per il porto. La replica: su di me voto unanime
 
L'aveva minacciato ad agosto, quando trapelò il nome del senatore Pdl Piergiorgio Massidda come possibile candidato alla presidenza del porto. E lunedì Massimo Deiana, docente di Diritto della navigazione e preside della facoltà di Giurisprudenza, altro candidato al vertice dell'Autorità portuale, ha dato seguito alle parole con i fatti: attraverso il legale Silvio Pinna ha presentato ricorso al Tar contro la nomina del senatore alla poltrona più alta dell'Authority. Il giurista ritiene che il politico Pdl non abbia i requisiti per quell'incarico. Inoltre ha chiesto la sospensione cautelare del provvedimento di nomina in attesa che si pronuncino i giudici.
L'ACCUSA Deiana ha citato in giudizio tutti gli enti che hanno partecipato all'iter di nomina del successore di Paolo Fadda: i comuni di Cagliari, Capoterra e Sarroch, la Provincia e la Camera di Commercio, che hanno proposto le terne di nomi, il ministero dei Trasporti e il presidente della Regione, che hanno nominato congiuntamente Massidda, e la stessa Autorità portuale. L'accusa è non aver rispettato la legge che disciplina la nomina dei presidenti delle autorità portuali, l'articolo 97 della Costituzione e per eccesso di potere.
IL RICORSO Il comma 1 della legge 28/1994 prevede che i candidati debbano avere «massima e comprovata qualificazione professionali nei settori dell'economia dei trasporti e portuale». Requisito che secondo il giurista, Massidda non avrebbe. «Il curriculum fatto pervenire al ministero», si legge nel ricorso, «denota l'assoluta assenza di una specifica qualificazione professionale nei settori dell'economia dei trasporti e portuale (...) infatti Massidda è laureato in medicina e chirurgia con specializzazione in fisioterapia». Deiana contesta anche l'esperienza parlamentare del senatore. «In 17 anni di ininterrotto mandato ha operato nella VIII commissione Lavori pubblici e comunicazioni, avente competenza anche in materia di trasporti, come semplice membro solo dal 2 marzo 2011: la massima qualificazione professionale dovrebbe quindi essere comprovata da soli sei mesi di permanenza nella commissione parlamentare».
MASSIDDA Accuse che Massidda rispedisce al mittente con una battuta: «Mi dispiace che il professor Deiana, esperto di navigazione, questa volta sia fuori rotta. La gestione di un porto è un'attività molto più complessa dove si incontrano non solo le conoscenze giuridiche ma anche capacità imprenditoriali ed esperienza politica». E ancora: «Le indicazioni avute dal territorio, il voto quasi unanime bipartisan nei due rami del parlamento, oltre che l'indicazione del ministro e del presidente della Regione avrebbero dovuto rasserenarlo e farlo dirigere verso altri porti». (m. g.)
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
Lauree
Da subito arriva la pergamena
 
Basta con le attese di cinque o sei anni: da oggi la consegna delle pergamene ai neo dottori avverrà alla fine della discussione della tesi. La prima sessione di laurea a provare la sperimentazione, sarà quella che inizia oggi alle 9 nell'aula magna “Motzo”, al secondo piano del complesso di Sa Duchessa. Per ora la novità riguarderà solo i corsi di Lettere e Filosofia e di Scienze Matematiche fisiche e naturali. In seguito sarà estesa a tutte le restanti facoltà.
La procedura di stampa su modulo pergamenato in formato A3 - validata dal ministero dell'Università - è stata creata dai tecnici dell'ateneo con la collaborazione dei responsabili delle Segreterie studenti delle due facoltà cagliaritane. «Oltre a semplificare notevolmente gli adempimenti a carico dello studente», chiarisce Gaetano Melis, dirigente della direzione Reti e servizi informatici dell'Università, «eliminerà i tempi di attesa per il ritiro del diploma e ridurrà le file agli sportelli delle segreterie».
Fino al 2005-2006 le pergamene di laurea venivano compilate a mano, un lavoro antico e prezioso che però richiedeva tanto tempo e accumulava ritardi nella consegna anche di anni. Ultimamente la procedura era stata automatizzata ma solo «ora l'importante traguardo– spiega ancora Melis – verrà arricchito con la consegna immediata del documento originale».
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 23 - Edizione OL)
Crisi, l'università perde pezzi
Emorragia di iscrizioni, l'Ateneo rincorre gli studenti
SASSARI. Duemila ragazzi in meno, mentre si impenna la richiesta di borse di studio
 
Quasi duemila studenti in meno all'Università di Sassari. La crisi c'è e si fa sentire, anche nel settore, quello della cultura, in cui la città eccelleva. Crisi a parte, si affievolisce la speranza: quella di studiare e trovare lavoro, una successione di eventi che non appare più così scontata. Tutto questo ha significato un'emorragia di iscrizioni a cui l'università sta cercando di porre rimedio.
SPESE PESANTI Oggi mandare i figli all'università è una scelta difficile. Vitto e alloggio, trasporti, libri, tasse. L'anno scorso sono stati rilevati circa 1900 studenti in meno presenti all'università di Sassari, nel dato vanno considerati, però, anche coloro che hanno ormai ultimato gli studi. A ciò si contrappone l'alta richiesta di borse di studio, indice che vi è una necessità da parte delle famiglie di maggiori sostegni. Giosuè Cuccurazzu è il rappresentante degli studenti nel consiglio d'amministrazione dell'Ersu, e racconta di un ultimo anno piuttosto impegnativo, soprattutto a causa di ritardi burocratici dipesi dalla Regione: «La nomina del nuovo direttore è arrivata solo ai primi di luglio, fino ad allora non potevano avere legittimità i bandi che il consiglio deliberava». Nonostante questo l'ente è riuscito a soddisfare il cento per cento delle richieste di borse di studio, «un eccellente risultato se si considera che per la maggior parte delle regioni italiane questo è quasi impossibile», spiega Maria Assunta Serra, direttore generale dell'ente «abbiamo a disposizione ottime professionalità».
IL SOGNO DI UN CAMPUS Tanti e importanti i prossimi obiettivi, la cui base è garantire il più ampio diritto allo studio, remando controcorrente con la crisi: presto vi sarà l'inaugurazione della quarta casa dello studente che aggiungerà 41 posti letto situati in via Rosello. L'Ersu ha in questo momento circa quaranta milioni di euro pronti ad essere investiti in nuove residenze e nell'idea di una sorta di campus universitario con posti alloggio e altri servizi: «Il progetto è concreto e lo stiamo sviluppando: non più ristrutturazioni di vecchi caseggiati ma nuovi spazi e strutture adeguate, moderne anche da un punto di vista di impatto ambientale». Quest'anno, purtroppo, su circa settecento richieste di alloggio ne sono state soddisfatte 550 circa.
AIUTI PER GLI AFFITTI Per ora chi non ha usufruito di borsa di studio o casa dello studente può sperare nel bando di fitto casa, che rimborsa la quasi totalità del canone annuale di locazione, oppure in quello di sussidio straordinario, strumento di sostegno economico per gli studenti in difficoltà. A questo riguardo tra i nuovi criteri è stato inserito quello di maternità o paternità dello studente, con l'obiettivo di sostenere coloro che nel loro percorso di studi sono diventati genitori.
CAMBIO ALLA MENSA Tra i servizi offerti vi è ovviamente quello indispensabile della mensa universitaria, dove ogni giorno vengono erogati 2600 pasti, con attenzione per gli studenti affetti da intolleranze alimentari o celiachia. Anche in questo senso si vuole combattere la crisi mantenendo le tariffe più basse d'Italia. Inoltre tra i progetti vi è quello di favorire l'utilizzo di merci sarde al fine di esprimere solidarietà ai produttori locali.
Maria Barca
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Deiana contro Massidda
Sotto accusa anche il ministro e gli enti che l’hanno proposto
Il ricorso al Tar sulla nomina del senatore Pdl alla presidenza dell’autorità portuale
Il senatore non ha i requisiti Tra l’altro è entrato in commissione Trasporti solo il 2 marzo 2011
 
CAGLIARI. Detto e, un po’ di tempo dopo, fatto. Massimo Deiana preside della facoltà di Giurisprudenza ha presentato ricorso al Tar contro la nomina di Piergiorgio Massidda, senatore e medico di professione, a presidente dell’autorità portuale. Deiana chiede al Tar che la nomina sia sospesa e poi che si decida se Massidda avesse davvero i titoli per stare dov’è ora.
 Il ricorso ricalca le dichiarazioni rese da Deiana all’indomani della nomina di Massidda. Massidda non avrebbe i titoli e male hanno fatto il ministro a designarlo, ma anche comune di Capoterra e Camera di commercio a proporlo nella terna e quindi la Regione ad avvallarne la nomina. Deiana nel ricorso sottolinea che la nomina è discrezionale, certo, ma sul nome del candidato e non invece sui titoli. La valutazione dei requisiti è sottratta alla scelta di chi compone le terne e di chi poi emana il decreto di nomina. I requisiti li stabilisce la legge all’articolo 8 della legge 84 del 1994 con la quale si sono riformati i porti e il sistema di gestione di questi. Si richiede «massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portiale». Nel ricorso Deiana dettaglia quel che affermò a settembre: se l’essere parlamentare dà automaticamente una qualificazione professionale, allora vuol dire che un senatore o un deputato possono diventare primari o avvocati o quant’altro vogliano. «La competenza del senatore Massidda in tema di trasporti e porti non è ampia e non è comprovata - dice il preside di Giurisprudenza - oppure dobbiamo gettare la maschera: si tratta di una nomina politica come altre, ma nel caso dell’autorità portuale è illegittima perché non si tratta della nomina di un manager della Asl che può essere quasi chiunque, qui la legge parla chiaro e chiede requisiti esatti». Massidda, dice Deiana, non li ha. Il punto, si sostiene nel ricorso, è che se anche fosse vero che essere parlamentare migliora la competenza professionale delle persone sulle materie trattate nell’attività in aula, nel caso di Massidda questo non avrebbe avuto luogo. Perché Massidda, spiega Deiana, soltanto il 2 marzo del 2011 è entrato nella commissione Trasporti. Deiana va avanti nell’argomentazione citando poi il curriculum presentato dal senatore, che è un medico fisiatra: molto lungo, certo, «ma privo di rilevanza ai fini della questione. In un allegato si citano i disegni di legge di cui Massidda è stato firmatario che non risulta abbiano avuto alcun seguito...». In un altro allegato il senatore Massidda ha documentato gli atti parlamentari cui ha partecipato come votante: «La mera partecipazione al voto appare irrilevante ai fini dell’affermazione di una qualunque qualificazione professionale e men che meno di una massima qualificazione professionale». Poi: il ministro lo ha designato senza «verificare adeguatamente il possesso dei requisiti professionali minimi richiesti dalla norma». Deiana nel ricorso sostiene che di questo passo tutti i parlamentari potrebbero «vantare titolo per ricoprire la carica» e anche tutti i consiglieri regionali aventi competenza in materia di trasporti e portualità. (a.s)
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Nuoro
Gli studenti di infermieristica «L’università ci trascura, siamo figli di un dio minore»
La denuncia degli iscritti al secondo anno del corso di studi: lezioni a singhiozzo, biblioteca sguarnita, tre soli computer
Si parla tanto di pieno sostegno al terzo polo e poi ci troviamo in questa situazione
GIANLUCA CORSI
 
 NUORO. «Gli studenti nuoresi iscritti al secondo anno di infermieristica sono figli di un dio minore». A denunciarlo è una delegazione di aspiranti infermieri che frequentano nell’unico “canale” istituito nel capoluogo barbaricino, contro i tre canali operativi a Cagliari.
«La cosa più assurda - lamentano gli studenti - è che, mentre noi del secondo anno stiamo facendo lezioni a singhiozzo, con buchi pazzeschi e con pesante scadimento della qualità, i nostri colleghi del primo e terzo anno hanno iniziato regolarmente le lezioni». Capita, insomma, che a 12 ore di lezione regolare segua un blackout di diversi giorni, per riprendere poi con un altro blocco di lezioni di 12 ore e un ulteriore pausa lunga. Il rischio, per gli iscritti, è che si ripetano i disagi dello scorso anno, quando tutte le lezioni erano state ammassate per poter recuperare il tempo perduto, con giornate di lezione che andavano dalle 9 del mattino alle 19 e con una pausa pranzo di un’ora.
 Senza contare che proprio nella seconda annualità del corso di laurea triennale le ore di tirocinio sono davvero tante, e potrebbero saltare anche i due mesi di silenzio accademico, perché le lezioni finirebbero per ritrovarsi tutte a ridosso. «Altra cosa inaudita - attaccano ancora gli studenti - riguarda il corso di primo soccorso, che avremmo dovuto frequentare lo scorso anno e di cui, invece, non sappiamo ancora nulla».
La delegazione di studenti nuoresi ha chiesto lumi all’università e ai responsabili dell’ex consorzio universitario barbaricino (da poco trasformato in Fondazione), ma finora non sono arrivate risposte adeguate. Lo stesso presidente del corso di laurea in infermieristica, Francesco Marongiu, pur avendo risposto gentilmente alla mail di sollecito degli studenti, non ha saputo fornire una risposta esaustiva. «Con il commissario liquidatore dell’ex consorzio universitario - sostengono i portavoce della protesta - non siamo ancora riusciti a parlarci».
D’altra parte, per rendersi conto della situazione venutasi a creare al secondo anno del “canale” Nuoro, basta cliccare sul sito www.pacs.unica.it, entrare nella sezione “Cdl Professioni Sanitarie”, Infermieristica e “Calendario lezioni A.A.2011/2012”. Ebbene: l’unico calendario praticamente “in bianco” risulta essere quello relativo al secondo anno del corso nuorese. Per gli studenti del corso triennale in infermieristica si tratta dell’ennesimo segnale di scarsa attenzione dimostrata nei loro confronti dal mondo accademico e politico. «Si parla tanto di sostegno al terzo polo universitario - commentano amareggiati -, e alla fine ci ritroviamo in questa situazione precaria, per di più con la biblioteca della sede di via Salaris che ha solo un paio di testi specialistici del nostro corso, e con l’aula computer sempre più vuota».
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 39 - Cultura e Spettacoli
I Giganti del Sinis saranno divisi tra Cabras e Cagliari
Da ieri a Li Punti aperta la mostra sulle statue di Mont’e Prama, che voleranno anche verso l’Expò di Seul
ANTONIO MELONI
 
 SASSARI. Dopo trentasette anni i faretti della galleria di Li Punti rischiarano il volto ieratico dei giganti del Sinis. I supporti di metallo nero che reggono le sculture fanno da contraltare alla pietra bianca che a restauro ultimato mostra tutto il suo candore. I guerrieri dallo sguardo magnetico offrono lo spettacolo dell’arte ritrovata mentre cresce la sensazione che la parola fine di una vicenda scientifica così importante non sia ancora stata scritta.
 Lo stato d’animo, ieri, all’inaugurazione della mostra «La pietra e gli eroi», nella galleria del Centro di restauro della Soprintendenza di Sassari, a Li Punti, era un misto di meraviglia e stupore. Coloro che per il complesso di sculture, riportato alla luce nel 1974, auspicavano una destinazione unica, sono rimasti delusi. Per i giganti di pietra, infatti, si profila il destino della separazione. Presto una parte sarà ospitata nel museo civico di Cabras, l’altra nelle sale dell’Archeologico di Cagliari. La Soprintendenza cagliaritana, d’intesa con la Regione, ha infatti deciso di imboccare la strada che buona parte degli esponenti del mondo scientifico e dell’opinione pubblica avevano sconsigliato.
 Il protocollo d’intesa tra Soprintendenza, comune di Cabras e Regione sarà siglato nei prossimi giorni a Villa Devoto. La legittima aspirazione della comunità di Cabras di riportare a casa le statue è stata in parte rispettata. Il museo della cittadina lagunare, che dovrà essere abbondantemente adeguato, avrà la parte numericamente più importante, quella mancante sarà ricostruita attraverso immagini tridimensionali che uno scanner 3D laser, di ultima generazione, riprodurrà per la gioia di visitatori e studiosi. E poi - è stato detto ieri - si pensa di bandire un concorso di idee per la realizzazione di una nuova struttura. Il museo archeologico di Cagliari, invece, si riserva la parte quantitativamente più esigua, ma non meno importante sul piano scientifico. Tempi e modi, però, sono ancora tutti da stabilire e non è dato sapere di più visto che dopo la presentazione, il taglio del nastro e la curiosità degli ospiti hanno preso il sopravvento sulle altre questioni. E la sorpresa filtra dalle reazioni a caldo degli specialisti; uno per tutti, il professor Carlo Tronchetti, l’archeologo che nel 1976 venne incaricato dalla Soprintendenza di Cagliari di guidare la prima campagna di scavo che ha permesso di riportare alla luce le sculture riconsegnate alla storia più di trent’anni dopo: «La mia idea è che tutti i reperti dovrebbero rimanere insieme, ma è pur vero che un museo importante come quello di Cagliari non poteva non avere almeno una testimonianza di una scoperta così rilevante».
 Novità altrettanto importanti arrivano anche durante l’affollata conferenza stampa con la quale il soprintendente di Sassari, Bruno Massabò, affiancato dall’omologo cagliaritano Marco Minoja e dal soprintendente regionale Maria Assunta Lorrai, ha dato la stura a una mattinata frenetica. Gli archeologi torneranno presto a Monte ’e Prama, forse già la prossima primavera, il Ministero ha infatti destinato settecentomila euro per varare una nuova campagna nel Sinis. Le risorse saranno ripartire fra Tharros (450 mila euro) e Mont’e Prama (250 mila) in entrambi i siti saranno realizzate opere di restauro e consolidamento, ma solo a Mont’e Prama si continuerà a scavare. Di 6 milioni e cinquecentomila euro è invece il finanziamento della Regione sarda destinato alla creazione della Scuola di alta formazione per il restauro nella struttura di Li Punti. «Risorse già erogate - ha garantito l’assessore regionale Sergio Milia - per creare a Sassari un centro altamente specializzato». Ma non è tutto, i giganti rischiano perfino di volare in Corea: saranno infatti ospiti all’Expò di Seul anche se non è chiaro se vadano gli originali o una riproduzione. «L’ultima parola - ha precisato Milia - spetta comunque alla Soprintendenza di Cagliari».
 La questione delle sculture ha appassionato e diviso. L’idea originaria di sistemare le statue nel museo della cultura nuragica è morta sul nascere perché il progetto del Betile, avveniristica struttura che avrebbe dovuto sorgere a Cagliari, è stato accantonato.
 Tutto è cominciato negli ormai lontani anni Settanta, precisamente nella primavera del 1974, quando l’aratro di Sisinnio Poddi, un contadino intento a lavorare nel suo terreno, in località Monte ’e Prama, a Cabras, cozza contro qualcosa di molto duro. L’uomo ferma l’attrezzo e dopo avere rimosso la terra, è colpito dallo sguardo fisso di due occhi sbarrati incorniciati da un volto di pietra. La segnalazione alle autorità competenti è immediata e tra il 1974 e il 1975, la Soprintendenza archeologica e l’Università di Cagliari organizzano il primo scavo. La campagna entra nel vivo qualche anno più tardi, nel 1979, sotto la guida di Tronchetti. I lavori portano alla luce un’intera necropoli, una scoperta straordinaria.
 A proposito della datazione, le ipotesi su cui si confrontano gli studiosi sono due: la prima colloca le statue intorno al VII secolo avanti Cristo, l’altra si spinge fino alla fine del primo millennio. Il dibattito è acceso, poi il silenzio. L’intero complesso è stato chiuso in casse e depositato nei sotterranei del Museo archeologico di Cagliari e da quel momento sulle sculture dei guerrieri del Sinis cala il sipario. Un silenzio di oltre trent’anni, rotto dal provvedimento col quale il ministero per i Beni culturali e la Regione, nel 2005, hanno destinato un milione e duecentomila euro al restauro di cui la cerimonia inaugurale di ieri, a Sassari, ha segnato la conclusione.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
AULA MAGNA
Un convegno sul federalismo
 
 SASSARI. Venerdì alle 11 nell’aula magna dell’Università si terrà il convegno «Il federalismo e lo statuto sardo» organizzato dall’associazione culturale CivitaSardegna. All’evento, organizzato con il patrocinio dell’Università di Sassari, parteciperanno studenti universitari e studenti degli istituti superiori cittadini.
 Il convegno è accreditato ai fini della formazione permanente dal consiglio dell’ordine forense di Sassari. Introdurrà i lavori rettore Attilio Mastino. Tra i relatori Enrico La Loggia, presidente della commissione bicamerale sul federalismo fiscale, Giovanni Lobrano, professore ordinario di Diritto Romano, Pietro Luigi Pinna, docente di Diritto Costituzionale, Paolo Fois, docente di Diritto dell’Unione Europea.
 Sono poi previsti gli interventi programmati degli onorevoli Settimo Nizzi (componente della commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria) e Mauro Pili (componente della commissione bicamerale per gli affari regionali) e del senatore Francesco Sanna (componente della prima commissione permanente del Senato della Repubblica).
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
Ricerca, giornata di studio in Ateneo
Si discuterà di criteri di valutazione dei progetti e di risorse in occasione del 450esimo anniversario della Fondazione
 
 SASSARI. È prevista per domani alle 10 nell’Aula Magna dell’Università di Sassari la Giornata di studio «Valutazione della Ricerca». Introdurrà i lavori il rettore Attilio Mastino. L’Ateneo sassarese, nell’ambito delle celebrazioni del 450esimo anniversario di Fondazione, ha voluto dedicare una giornata di studio alle problematiche relative alla valutazione della ricerca.
 L’occasione coincide con l’avvio del nuovo esercizio di valutazione della qualità della ricerca universitaria affidata all’Agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur). Si tratta di un tema centrale per le politiche di indirizzo degli atenei, considerato che una quota sempre maggiore delle risorse disponibili sarà ripartita su base premiale in relazione ai risultati dell’attività di ricerca.
 La giornata vuole essere un momento di riflessione per tutti i ricercatori perché molte sono le questioni su cui gli atenei stanno discutendo: metodi e strumenti di valutazione quantitativa e qualitativa dei prodotti di ricerca diversificati per aree e settori scientifici e utilizzo operativo dei risultati della valutazione nella distribuzione e gestione delle risorse interne.
Nell’occasione saranno presentati i risultati dell’analisi bibliometrica dei prodotti della ricerca dell’ateneo nelle aree scientifico-sperimentali per il quinquennio 2004-2008, effettuata dal laboratorio di studi sulla Ricerca e Trasferimento Tecnologico dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Una sessione è dedicata alla valutazione dei progetti di Ricerca con l’obiettivo di mettere a confronto procedura e metodologie impiegate a livello locale, nazionale e internazionale con differenze importanti fra le istituzioni pubbliche e private.
Questo il programma della giornata: alle 10.15 “La valutazione della ricerca scientifica” (coordina Donatella Spano, delegato per la ricerca e il trasferimento tecnologico dell’Università di Sassari), Stefano Fantoni (presidente Anvur), Massimo Castagnaro (consiglio direttivo Anvur), Alberto Baccini (Università di Siena), Giovanni Abramo (Cnr - Roma “Tor Vergata”), Gino Serra (Università di Sassari). Alle 15 “Metodi di valutazione dei progetti di ricerca” (coordina Marco Vannini, presidente della conferenza permanente dei direttori di dipartimento dell’Università di Sassari), Francesco Pigliaru (Università di Cagliari), Luisa Lambertini (Epfl, Lausanne), Cristina Marras (Iliesi-Cnr - Roma), Silvia Pigozzi (Fondazione Cariplo), Antonello Arru (presidente Fondazione Banco di Sardegna).
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
Se ne parlerà venerdì alle 10 nel Palazzo Infermeria San Pietro
Un convegno sulla pianificazione strategica delle amministrazioni
 
 SASSARI. Venerdì prossimo Sassari ospiterà il secondo appuntamento del ciclo di seminari della ReCS, la rete delle città strategiche sul tema “Rappresentare l’Italia: il Mezzogiorno tra convergenza e competitività”. L’incontro, promosso dal Comune, sarà articolato in due sessioni e si svilupperà sul tema “La Sardegna nella Competitività”
La mattina l’appuntamento dedicato a La pianificazione strategica in Sardegna - esperienze a confronto è previsto per le 10 nella sala Conferenze del Palazzo Infermeria San Pietro. Dopo i saluti del sindaco Ganau e dell’assessore alla Programmazione, Nicola Sanna interverranno Ernesto Somma, Coordinatore Pore (Progetto opportunità delle Regioni in Europa) del Dipartimento per gli Affari regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri sul tema La coerenza strategica tra programmi di sviluppo regionale e locale e programmi tematici europei e Gianluca Cadeddu, Direttore generale del Centro regionale di Programmazione della Regione Sardegna. A seguire Giampiero Buttu della Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo che interverrà sulla Finanza locale tra governance federale e fabbisogni infrastrutturali. I lavori della mattinata termineranno con il forum di discussione coordinato dal Segretario generale della ReCS, Giorgio Pagano, al quale parteciperanno i comuni impegnati nella pianificazione strategica e le Province sarde. I lavori della sessione pomeridiana avranno inizio alle ore 16.30 nella sala Conferenze della Camera di Commercio con la tavola rotonda sullo Sviluppo urbano territoriale e il ruolo delle città strategiche alla quale parteciperanno l’assessore regionale agli Enti locali, Nicola Rassu, i sindaci di Sassari, Cagliari, Barletta e Nuoro, il Rettore dell’Università, Attilio Mastino e il Presidente della Camera di Commercio, Gavino Sini. Modera il giornalista Luca Telese.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
LAVORO
L’alta formazione cambia il Master and back
 
CAGLIARI. Master in Sardegna per creare posti di lavoro stabili modificando la filosofia del Master and Back. Per il 2011 si aprono nuove opportunità per i giovani laureati sardi che potranno contare su corsi di Economia e finanza, Energia ed ambiente, Pubblica amministrazione e Turismo. «Dal 2006 ad oggi», spiega l’assessore al Lavoro, Antonello Liori, «sono stati spesi 160 milioni di euro, cifra che, a parte il successo per gli utenti, non ha dato risultati esaltanti riguardo ai posti di lavoro stabili». Liori ha spiegato che la Regione punta «a una politica più mirata alla stabilizzazione, grazie ad un sistema capace di generare contratti a tempo indeterminato o percorsi di autoimprenditoriualità». La Regione stanzierà poco meno di 2 milioni di euro.
 

11 – SardegnaQuotidiano
Cagliaricronaca – pagina 12
Tar Scoppia la guerra per il porto
ricorso di Deiana contro Massidda
 
Un ricorso al vetriolo quello presentato da Massimo Deiana, preside della facoltà di Giurisprudenza, che chiede al Tar di dichiarare illegittima la nomina a presidente dell’Autorità portuale di Piergiorgio Massidda. Per Deiana il senatore del Pdl non avrebbe i requisiti per la carica a cui anche lui aspirava e così ha deciso di rivolgersi ai giudici amministrativi sottolineando tutte quelle che, a suo avviso, sono le carenze del curriculum di Massidda.
SUBITO LA POLEMICA La querelle era scoppiata non appena il senatore venne dato per favorito nonostante – per Deiana - non avesse la comprovata e massima qualificazione richiesta dalla legge. “Risulta dal curriculum di Massidda - si legge nel ricorso - che lo stesso, laureato in medicina e chirurgia, con specializzazione in fisioterapia in 17 anni di ininterrotto mandato parlamentare, ha operato in seno all’ottava commissione parlamentare “Lavori pubblici e comunicazione”, avente competenza anche in materia di trasporti e porti, come semplice membro, solo a far data dal 2 marzo 2011. La massima qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale dovrebbe quindi essere comprovata da soli sei mesi di permanenza nella commissione parlamentare competente”. E ancora: “L’elenco prodotto dagli allegati A e B del curriculum appare tanto ridondante quanto privo di rilevanza. L’allegato A indica una decina di disegni di legge dei quali Massidda è stato firmatario e che non risulta abbiano avuto alcun seguito”. Inoltre “a essere maliziosi si potrebbe anzi ipotizzare che la nomina di Massidda quale componente della commissione sia stata dallo stesso voluta, nell’imminenza dell’attivazione della procedura di nomina del presidente dell’Autorità portuale, proprio al fine di precostituirsi un minimo di qualificazione professionale nello specifico settore”. Non si fa attendere la replica del presidente dell’autorità portuale: «Mi dispiace che il professor Deiana, esperto di navigazione, questa volta sia fuori rotta. La gestione di un porto è un’attività molto più complessa dove si incontrano non solo le conoscenze giuridiche della materia ma anche capacità imprenditoriali ed esperienza politica. Non me ne voglia ma le indicazioni avute dal territorio, il voto quasi unanime nei due rami del Parlamento, oltre che l’indicazione del ministro dei Trasporti e del presidente della Regione avrebbero dovuto farlo dirigere verso altri porti. Ricordo che lo stesso Paolo Fadda, presidente uscente, alla fine della sua esperienza ha riconosciuto la necessità di una guida più “politica” nella gestione dell’Autorità considerando limitativa la sola competenza tecnica, di cui era dotato essendo docente di Economia dei Trasporti, nella gestione di una macchina così complessa».
Maddalena Brunetti

Questionnaire and social

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