Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 November 2011
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 
  

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Nel governo rettori, funzionari, banchieri e solo tre donne
SQUADRA DI TECNOCRATI
A Monti l’interim dell’economia, Passera il superministro 
ROMA Un governo di professori, di rettori, di funzionari, di banchieri. Di poche donne (solo tre, anche se in ruoli di primo piano), di capelli grigi (63 anni l’età media). E con nessun politico al suo interno.
SETTE DICASTERI IN MENO Il governo Monti, oltre ad aver tagliato il numero dei ministri (ora sono 16, Berlusconi ne aveva 23) e a essere nato a tempo di record (67 ore dal conferimento del’incarico), si distingue dai precedenti per avere un profilo al cento per cento tecnico. A palazzo Chigi arrivano gli specialisti, reclutati nelle aule universitarie e negli uffici dei ministeri, non in ragione della loro casacca politica ma unicamente per la loro competenza. Un militare va alla Difesa, un ex prefetto all’Interno, un ambasciatore agli Esteri, senza parlare dell’economista Monti che prende l’interim dell’Economia: è questa l’impronta che il nuovo presidente del consiglio ha voluto dare alla sua squadra, nella quale, dopo il tira e molla su Letta e Amato, alla fine non è entrato nemmeno un rappresentante dei partiti.
DEBUTTANTI Dei sedici ministri che il premier porta con sè a Roma, soltanto uno, Piero Giarda, ha avuto in passato un’esperienza governativa (negli anni ’90 è stato sottosegretario dei governi di centrosinistra); gli altri sono tutti debuttanti. L’unico parlamentare è proprio Monti, senatore a vita da appena una settimana.
Nel nuovo governo, la categoria più rappresentata è quella dei professori: sono ben otto, quasi la metà del totale, gli esponenti dell’esecutivo pescati nelle aule universitarie degli atenei più prestigiosi. La Bocconi ha «prestato» il suo presidente Monti, la Cattolica di Milano il rettore Ornaghi, ora ministro dei Beni Culturali, la Luiss il vicerettore Paola Severino (Giustizia), il Politecnico di Torino l’ex rettore Profumo (Istruzione). Ma dall’università vengono anche il ministro della Salute Renato Balduzzi, il responsabile dei Rapporti con il Parlamento Piero Giarda, il ministro della Cooperazione Andrea Riccardi , il ministro del Lavoro Elsa Fornero.
ESPERIENZA Con tutta evidenza Monti ha scelto ministri che non avessero bisogno di familiarizzarsi con la materia. E così sono arrivati i superesperti: l’ammiraglio Giampaolo Di Paola alla Difesa , l’ambasciatore Giulio Terzi agli Esteri , l’ex prefetto Anna Maria Cancellieri all’Interno, il giudice della corte di giustizia Ue (e braccio destro di Monti a Bruxelles) Enzo Moavero agli Affari Europei.
Stessa logica dietro la nomina dei funzionari ministeriali che si ritroveranno a guidare i dicasteri dove fino a ieri hanno lavorato come dirigenti: Mario Catania all’Agricoltura, Corrado Clini all’Ambiente; mentre Fabrizio Barca, dirigente del ministero dell’Economia, dovrà traslocare da via Venti Settembre alla sede del ministero della Coesione Territoriale.
SUPERMINISTRO Altri due ministri sono manager bancari: Corrado Passera (che va allo Sviluppo e alle Infrastrutture e che si candida al ruolo di superministro del nuovo governo) è presidente di Intesa San Paolo, Piero Gnudi (Turismo e Sport), ex presidente dell’Iri e dell’Enel, è nel consiglio di amministrazione di Unicredit; vicina al mondo del credito anche Elsa Fornero, vicepresidente della compagnia San Paolo.
 

2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Sanità
ALLA CITTADELLA INCONTRO SULLA DISLESSIA
È in programma oggi e domani il convegno internazionale “Dislessia e apprendimento: nuovi orizzonti neuropsicopedagogici dopo la legge 170”, organizzato dall’ufficio Disabilità dell’Ateneo che si tiene nell’aula magna “Boscolo” della Cittadella di Monserrato. Il convegno inaugura una serie di iniziative universitarie comprese nel “Progetto Dislessia”, con lo scopo di riflettere sui percorsi di personalizzazione realizzabili per il supporto culturale e formativo degli studenti con dislessia e degli studenti con disabilità.
 

3 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 46 - Edizione CA)
Oggi e domani convegno di studi alla Cittadella di Monserrato
I NUOVI ORIZZONTI DELLA DISLESSIA: L’UNIVERSITÀ APRE IL CONFRONTO
Nel computo burocratico è la 170 del 2010. Per chi la vive sulla propria pelle è l’inizio di una nuova strada. Finalmente una legge dello Stato che riconosce e definisce alcuni disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico: dislessia, ma anche disgrafia, disortografia e discalculia. Creano gravi problemi di apprendimento a oltre 350mila ragazzi italiani, il 5 per cento della popolazione in età scolare. Eppure finora non avevano diritto di cittadinanza. Con la normativa arriva la possibilità, anzi il dovere, di individuarli precocemente e definire i luoghi del percorso diagnostico. La legge sancisce il diritto a usufruire dei provvedimenti necessari lungo tutto il percorso scolastico, Università compresa, e assicura la preparazione di insegnanti e dirigenti scolastici. Ed è proprio l’Ufficio Disabilità dell’Università di Cagliari ( direzione didattica e orientamento) a organizzare oggi e domani, all’interno del Progetto Dislessia, un convegno internazionale. Si terrà nell’Aula Boscolo della Cittadella Universitaria di Monserrato e avrà per tema “Dislessia e apprendimento: nuovi orizzonti neuropsicopedagogici dopo la legge 170”. L’iniziativa, la prima di una serie, intende riflettere sull’organizzazione di percorsi di personalizzazione e supporto per la crescita culturale e formativa degli studenti con dislessia e disabilità. Studiosi di rilevanza nazionale e internazionale porteranno il loro contributo: Silvia Paracchini, School of Medicine Università di Saint Andrews e Trust Medical Center for Human Genetics Università di Oxford, Giacomo Stella, Università Modena e Reggio, fondatore Associazione Italiana Dislessia, Paola Angelelli, Università di Bari, Deny Menghini, Bambin Gesù Roma, Andrea Facoetti, Università di Padova, Caterina Scapin, Ufficio Scolastico Regionale di Verona. Per l’Ateneo cagliaritano: Vincenzo Bongiorno, Sabrina Caboni, Mauro Giovanni Carta, Sara Carucci, Maria Pia Cera, Rachele Fanari, Maria Chiara Fastame, Carmelo Masala, Diletta Peretti, Annalisa Piccioni, Antonella Rivano, Vincenzo Solinas, Maria Pietronilla Penna, Silvia Vinci, Alessandro Zuddas.



4 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 46 - Edizione CA)
Alla Pinacoteca di Cagliari l’incontro sulle fasi del restauro
Il Maestro di Castelsardo presenta il suo retablo
Trovato uno sgabello del Seicento
Del Maestro di Castelsardo ancora non si conosce l’identità. Di lui si sa che ha vissuto e lavorato a cavallo tra il XV e il XVI secolo tra Spagna, Italia, Sardegna e Corsica, lasciando alla posterità opere di altissimo valore artistico come il Retablo di Castelsardo, il Retablo della Porziuncola, custodito alla Pinacoteca Nazionale di Cagliari, e il Retablo di Tuili, solo per citarne alcune. Ed è il Maestro di Castelsardo ad aver fornito un’interessante occasione di confronto tra la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna, la Diocesi di Tempio e Ampurias e l’Università.
Un incontro alla Pinacoteca di Cagliari per presentare lo stato dei lavori del restauro del Retablo di Castelsardo, ma anche un’importante scoperta: il recupero, avvenuto nella Chiesa di Santa Vittoria (Erula-Perfugas) - in seno a una campagna di catalogazione condotta dalla Diocesi - di un piccolo sgabello, risalente molto probabilmente al 1600, realizzato con l’assemblaggio di tavole dipinte, recuperate dallo smembramento di un retablo.
IL RESTAURO A Laura Donati, storica dell’arte della Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici per le province di Sassari e Nuoro, il compito di illustrare lo stato dei lavori del restauro di tre delle quattro tavole superstiti del Retablo: La Trinità, Il San Michele Arcangelo e i quattro Santi, parte della predella. L’operazione, inizialmente pensata come manutenzione e messa in sicurezza dell’opera, ha evidenziato notevoli problemi di conservazione, tanto da richiedere un intervento più drastico. È stata la restauratrice, Gerlinde Tautschnig, a sottolineare per prima l’importanza della creazione di un gruppo multidisciplinare. Il Dipartimento di Chimica e Ingegneria dei Materiali dell’Università di Cagliari, in collaborazione con ENEA, sta svolgendo, infatti, la campagna diagnostica. Spiega Paola Meloni, ricercatrice del Dipartimento: «Il lavoro si è potuto avvalere di innovative attrezzature, realizzate ad hoc per lo studio della policromia. Sono già state condotte le indagini radiografiche, riflettografiche, l’influorescenza X non distruttiva e i microprelievi. I dati, ora in fase di elaborazione, verranno messi a disposizione degli studiosi per aggiungere nuovi tasselli alla conoscenza di questo importante maestro».
IL RITROVAMENTO A Francesco Tamponi, delegato regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Tempio e Ampurias, il compito di riferire sull’interessante scoperta, fatta da Tore Danau. Lo sgabello, inizialmente, doveva essere una cassettina, utilizzata come basamento per la scultura di Santa Vittoria. Non si sa cosa contenesse ma si è certi che nel 1933 qualcuno, violando l’obbligo di non aprirla, la ruppe e trafugò tutto il contenuto.
«Mani pietose» hanno recuperato i legni e costruito lo sgabello. Lo stato conservativo, sebbene precario, permette di distinguere nella parte alta un San Giorgio a cavallo, all’interno una Santa Lucia e una terza faccia dipinta ma interamente celata da una mano di grigio. L’elevato livello della pittura e l’uso della tecnica a pastiglia suggeriscono l’ipotesi che si possa trattare di un’opera del Maestro di Castelsardo, certamente di un capace artista attivo in Sardegna fra la fine del Quattrocento e i primi del Cinquecento. A confermare questa datazione Don Tamponi evidenzia la borgognotta, tipico copricapo dell’epoca, indossata dal San Giorgio, e lo scudo a rotella. Con l’auspicio che il restauro del manufatto fornisca nuovi ed efficaci elementi di studio, la parola adesso passa agli storici dell’arte.
Marzia Marino
 
 
5 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Via Roma
Giornata interazionale degli studenti
In occasione della Giornata internazionale degli studenti, oggi gli universitari di Unica 2.0 hanno organizzato 5 stand aventi come tema “Difendiamo il diritto allo studio, il futuro della nostra generazione è in pericolo” al Palazzo delle Scienze, in viale Fra’ Ignazio, in Ingegneria, alla Cittadella di Monserrato e in Lettere.
Inoltre, alle 16,30 nei portici del Consiglio regionale ci sarà il sit in di protesta «contro gli scarsi investimenti regionali, le case dello studente fatiscenti e mense inadeguate».


6 - L’Unione Sarda / Cronaca di Nuoro (Pagina 16 - Edizione NU)
APPUNTAMENTI
Università nuorese, iscrizioni al master
Scadono il 30 novembre i termini per presentare le domande di partecipazione all’esame di ammissione al master universitario di primo livello in Sistemi turistici per lo sviluppo locale e culturale: formazione di guide e operatori turistici, organizzato dalla Facoltà di lingue e letterature straniere dell’università di Sassari. Per la domanda consultare il sito www.uniss.it/studenti oppure www.consuninuorese.it. Per informazioni tel. 079-228969, fax 079-229827, email l.mattone@uniss.it. tel. 0784/244704-244737, fax 0784/230711, email info@cons-uninuorese.nu.it. 
  


 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
7 - La Nuova Sardegna / Pagina 5 - Fatto del giorno
Una squadra di prof e ministeri «pesanti» affidati alle donne 
ANNALISA D’APRILE 
Roma. Una squadra di professori che non trascura la componente cattolica e che, soprattutto, passerà alla storia istituzionale dell’Italia per le sue tre donne alla guida di ministeri, Interno, Giustizia e Lavoro, che definire “pesanti” è poco.
Il governo messo a punto dal neo presidente del Consiglio Mario Monti è un esecutivo di tecnici che insieme al premier avranno l’arduo compito di traghettare il Paese fuori dalla crisi. Sedici i ministri (23 nel governo Berlusconi), 17 con Monti che prende l’interim del ministero dell’Economia. All’ex presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà (indicato come il “vice” di Gianni Letta, dunque vicino al Pdl) il ruolo di sottosegretario alla presidenza del Consiglio.
Le tre donne posizionate in ministeri chiave sono Anna Maria Cancellieri (Interno), Paola Severino (Giustizia), Elsa Fornero (Lavoro e politiche sociali). Sebbene le “quote rosa” rappresentino solo un sesto della squadra, è il ruolo che sono state chiamate a ricoprire in un esecutivo dagli equilibri così delicati la vera svolta. Commissario prefettizio straordinario a Parma e poi a Bologna, Anna Maria Cancellieri, 68 anni, romana, si è guadagnata sul campo il nome di “lady di ferro” e da Monti è stata scelta per guidare il Viminale. Paola Severino, nata a Napoli nel 1948, è uno dei più noti avvocati italiani ed è prorettore della Luiss: per lei un dicastero cruciale, quello della Giustizia. Elsa Fornero infine, torinese, anche lei classe’48, è una grande esperta di lavoro: alla professoressa di Economia dell’università di Torino, Monti ha affidato il Welfare (con delega alle Pari opportunità). Le indicazioni del professore bocconiano seguono una linea chiara: personalità indipendenti con esperienze e competenze specifiche a capo di ministeri di peso. Non casuale la scelta della Fornero per il dicastero del Lavoro: visto che è una delle maggiori esperte di previdenza in Italia e convinta sostenitrice dell’opportunità di una riforma strutturale delle pensioni e della necessità di un intervento “universale” che elimini ogni privilegio.
Caratteristica del nuovo governo tecnico è la presenza dei prof. A cominciare dal premier Monti, prima rettore e poi presidente della Bocconi. Due i magnifici: Francesco Profumo (ministro dell’Università e Istruzione) è rettore della Cattolica del Sacro Cuore e Lorenzo Ornaghi (ministro dei Beni culturali) del Politecnico di Torino. Professoressa della Luiss Guido Carli la già citata Severino; cattedratici anche Renato Balduzzi (ministro della Salute), Piero Giarda (ministro senza portafoglio ai Rapporti con il Parlamento), Andrea Riccardi e Fabrizio Barca (entrambi a capo dei ministeri senza portafoglio di Cooperazione internazionale e integrazione, e Coesione territoriale). Senza portafoglio anche i ministri Enzo Moavero Milanesi (Delega agli Afferi europei) e Piero Gnudi (Turismo e Sport). Nel resto della squadra di tecnici, l’ammiraglio Giampaolo Di Paola (Difesa), Corrado Passera (Sviluppo economico Infrastrutture e trasporti), Mario Catania (Agricoltura), Corrado Clini (Ambiente). Infine gli Esteri sono stati affidati a Giulio Terzi Di Sant’Agata, bergamasco, classe 1946, dal 2009 ambasciatore a Washington e prima in Israele.
Nella formazione dell’esecutivo d’emergenza Monti è stato molto attento anche al mondo dei cattolici, dal quale anche lui proviene. Soddisfatti il Vaticano e la Cei che nella compagine di governo segnano la presenza del “partito di Todi” con Passera, Ornaghi e Riccardi (presidente della Comunità di Sant’Egidio): tutti intervenuti al seminario tenutosi nella cittadina umbra il 17 ottobre scorso in cui il cardinale Angelo Bagnasco ha chiesto un «nuovo governo forte sostenuto da tutti». Monti ha ascoltato le istanze di Todi.
Sul fronte provenienza ed età media, infine, 9 esponenti del nuovo governo, a cominciare dal premier, nato a Varese, sono del Nord, 2 sono napoletani e 5 sono romani; mentre l’età media dell’esecutivo è 63 anni. Il più giovane è Balduzzi (56 anni), il decano Giarda (75).
 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Fatto del giorno
Capelli grigi e tailleur, due le nonne 
I “tecnici” emozionati come al primo giorno di scuola. Stanchissimo Napolitano 
Età media 63 anni, il più anziano Giarda il più giovane Balduzzi 
ROMA. Il drappello chiamato a salvare l’Italia se ne sta impettito nel sontuoso salone delle feste del Quirinale. Lì dove papi, francesi e Savoia tenevano serate di gala, la nuova squadra di governo, vestita per la domenica, tailluer e completi scuri, attende compostamente l’arrivo del presidente per la cerimonia.
C’è la chioma leonina di Paola Severino, 63 anni, napoletana, primo ministro donna della Giustizia. Ecco il viso rassicurante di Anna Maria Cancellieri: un prefetto di ferro al ministero dell’Interno. Ma sembra una buona mamma di famiglia. Anche lei, come la Severino, è nonna. Più in là c’è la Elsa Fornero, una fanatica del “contributivo”, sistema che taglia drasticamente le pensioni. Si occuperà proprio di quello. Ha l’aria di un’arcigna professoressa di matematica. Non fa niente, oggi è il primo giorno di scuola, è un momento felice. Si vede subito che tra loro non si conoscono. Sono tutti eccellenze della società, ma si ignorano. Non ci sono tutti: mancano Giulio Maria Terzi di Sant’Agata (nuovo ministro degli esteri) e l’ammiraglio Giampaolo di Paola, titolare della Difesa. La fretta di fare il governo non ha consentito loro di rientrare in tempo.
Quando entra Napolitano, la “classe” si alza in piedi. Inizia la cerimonia. «Giuro di essere fedele...». Monti, Napolitano, il segretario generale Donato Marra, commessi in livrea e corazzieri vigilano sui ministri che sfilano. Andrea Riccardi, fondatore della comunità S.Egidio, dimentica di dire “esclusivo”, quando la formula parla di agire nell’interesse del Paese. Il gruppo si raduna per la grande foto di rito. Ci si addentra nell’ignoto, dicono quei visi ingessati dalla cerimonia, speriamo bene.
Per il momento si addentrano in un salone attiguo, dove Napolitano offre un rinfresco a base di tartine, pasticcini mignon e analcolici. Il presidente è provato, si vede a occhio nudo. Dopo un’ultima mattinata tesissima, con i problemi di coda per la composizione del governo, il vecchio presidente può rifiatare un attimo. Chi gli sta vicino racconta di serate davvero drammatiche in questi ultimi giorni, amareggiate da telefonate preoccupatissime di molti leader europei e internazionali. Momenti severi, con tutti gli indici finanziari in giù, la necessità di agire in fretta, la smania di superare ostacoli insormontabili. Uno sforzo immane per un uomo di 86 anni.
Parte la caccia ai nuovi ministri. Corrado Passera, il banchiere con un dicastero di peso, viene investito dalla domanda che qualsiasi italiano gli farebbe: ci salveremo? «Assolutamente sì». Passera si muove disinvolto in quei saloni del potere. C’è abituato. Altra domanda a Francesco Profumo, che succede alla Gelmini: da cosa comincerà? «Dagli studenti e dai giovani ricercatori».
Renato Balduzzi, vogherese, nuovo ministro della Salute, è il più giovane della compagnia, con i suoi 56 anni. Piero Giarda, rapporti col Parlamento, il più anziano: 75. I meticolosi fanno notare che questo governo ha un’età media di 63 anni, 52 quello di Berlusconi.
Altri, più sottili, fanno letture più politiche. Ecco che spunta prepotente l’anima di Todi, il convegno cattolico, organizzato da associazioni pesanti come Acli, Coldiretti, Cisl e Confartigianato, benedetto dalla Cei. Tanto che registrò l’intervento del cardinal Angelo Bagnasco, durissimo contro il malcostume privato dei politici. In quel convegno c’erano i neo ministri Profumo, Balduzzi, Severino e soprattutto Passera, Ornaghi e Riccardi (relatori al convegno). Tutti neo ministri con Monti. Un sentiero invisibile li ha portati da Todi a Roma. Ricorda un vecchio detto: la Chiesa non parla, agisce. Pier Ferdinando Casini commenta beato:”E’ finita la diaspora (la dispersione, ndr) della Dc”.
Sicuramente è finito il governo Berlusconi. Le auto blu sfrecciano dal Quirinale a palazzo Chigi per l’addio del Cavaliere e la prima riunione del consiglio dei ministri. E’ il momento topico della campanella, che viene usata per le riunioni del governo e che tradizionalmente si passa di mano ad ogni successione. Berlusconi naturalmente è tutto un sorriso. Stringe la mano a Monti e gli dà la campanellina di cristallo.”In bocca al lupo e sinceri auguri di buon lavoro”, gli fa. Se sta soffrendo, lo nasconde bene.
   
    

 
SARDEGNA QUOTIDIANO 
 
9 - Sardegna Quotidiano /
Università M&B, è lite sulle tasse
La direzione centrale dell’Agenzia delle entrate fa retromarcia: le borse di studio di 3600 universitari devono essere tassate. È di ieri la comunicazione ufficiale dell’Agenzia che si allinea al ministero del Lavoro: a beneficiare dei progetti non è la Regione, che riceve i fondi per girarli ai ragazzi, ma i ragazzi stessi. Ma gli studenti non ci stanno. I comitati Master and back e Giovani ricercatori si aggrappano all’articolo 80 del regolamento europeo che prevede che “i finanziamenti pervengano integri ai beneficiari”e stanno preparando un ricorso alla commissione Tributaria. Il nodo cruciale è la tassazione delle borse di studio. L’Agenzia delle Entrate, a giugno, aveva espresso parere negativo: «I finanziamenti ottenuti dai fondi Fse non vanno tassati». Ma non la pensa così il ministero del Lavoro, secondo cui “l’articolo 80 non si può applicare alle persone fisiche, ma solo alle società o enti pubblici e privati”. Ecco dunque il cambio di rotta dell’Agenzia che si è allineata a questa posizione provocando la mobilitazione degli studenti. Per i ricercatori il danno è doppio perché in questo periodo i loro studi sono andati avanti e hanno prodotto dei risultati quindi chiedono di “valorizzare le attività di ricerca fin qui portate avanti e di garantire il proseguimento dei migliori progetti”. Il lavoro avrebbe dovuto portare all’inserimento dei ragazzi nelle strutture di ricerca che ne hanno beneficiato.
Lazzaro Cadelano
 
  

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionnaire and social

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