Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 November 2011
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 
    


 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
Università
UN CONVEGNO SULLA DISLESSIA
Dislessia e apprendimento: è il convegno internazionale (domani e dopo, Cittadella Universitaria di Monserrato) organizzato dall'Ufficio Disabilità e dedicato ai nuovi orizzonti neuropsicopedagogici dopo la legge 170 del 2010. Tra gli studiosi, Silvia Paracchini (School of Medicine di Saint Andrews e Trust Medical Center for Human Genetics di Oxford), Giacomo Stella (Università Modena e Reggio), fondatore Associazione Italiana Dislessia. Per l'Ateneo cagliaritano Vincenzo Bongiorno, Sabrina Caboni, Mauro Giovanni Carta, Sara Carucci, Maria Pia Cera, Rachele Fanari, Maria Chiara Fastame, Carmelo Masala, Diletta Peretti, Annalisa Piccioni, Antonella Rivano, Vincenzo Solinas, Maria Pietronilla Penna, Silvia Vinci, Alessandro Zuddas. Aprono e chiudono i lavori Carmelo Masala e Donatella Rita Petretto.
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
I sedici allievi di Sassari sono stati già assunti nelle aziende sanitarie
DOTTORI IN PREVENZIONE
Sicurezza nel lavoro: oggi i primi laureati cagliaritani
Questa mattina alle 9, nell'aula magna del polo didattico della facoltà di Medicina alla Cittadella universitaria di Monserrato, undici studenti conseguiranno la laurea in “Tecniche della prevenzione ambientale e nei luoghi di lavoro”. Sono i primi a ottenere questo titolo a Cagliari. È una laurea importante dal punto di vista degli sbocchi occupazionali: i 14 laureati sassaresi sono stati tutti assunti, seppure con contratto a tempo determinato al dipartimento di Prevenzione della Asl Sassari.
Il corso di laurea ha durata triennale e abilita, dopo il superamento dell'esame di stato, alla professione di tecnico. Parte rilevante del corso di studi è stata dedicata all'attività pratica. Gli studenti hanno svolto l'attività di tirocinio, (circa 800 ore), prevalentemente all'interno dei servizi di vigilanza del dipartimento di Prevenzione della Asl di Cagliari (servizi Veterinari, servizio Alimenti, servizio di Igiene pubblica e servizio Sicurezza sul lavoro).
Gli operatori delle professioni tecniche della prevenzione svolgono attività di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene e sanità pubblica e veterinaria. I laureati in prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro sono dotati di un'adeguata preparazione nelle discipline di base. La struttura didattica deve individuare e costruire il percorso formativo utile alla realizzazione della figura di laureato funzionale al profilo professionale di operatore sanitario.
A presiedere il corso di laurea è Sergio Atzeri, mentre il coordinatore è Giuliana Marturano e Raimondo Deriu sarà il coordinatore delle attività pratiche.
 
 
3 - L’Unione Sarda / Oristano e Provincia (Pagina 15 - Edizione OR)
CONSORZIO UNO. Ieri sera l'inaugurazione della nuova scuola
APRE “NESIOTIKA”
Corsi di specializzazione in beni archeologici

Parte Nesiotika, la scuola di specializzazione in beni archeologici. Inaugurato il nuovo ciclo di corsi da Consorzio Uno e Università di Sassari: «Puntiamo a creare un centro di eccellenza», sottolineano. Oltre alle lauree triennali presenti, l'offerta del Consorzio Uno prevede 4 nuovi corsi specialistici in beni archeologici: archeologia classica, preistorica e protostorica, tardo-antica medievale, orientale.
Grande l'entusiasmo tra gli ideatori: «L'ambizione - spiega la neopresidente del Consorzio Uno Giuseppina Tarantini - è quella di creare un punto di riferimento importante per l'archeologia». Il rettore dell'università sassarese Attilio Mastino: «Crediamo nella validità del progetto, nonostante le polemiche generate dal tema università gemmate. Puntiamo a raggiungere quota 100 iscritti». Numeri per il momento ancora lontani nei fatti, se si pensa che su 32 posti disponibili sono state appena 23 le richieste di iscrizione ai nuovi corsi. ( f. c. )
 
 
4 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
In 320 hanno assistito alla prima lezione dell'Università fondata dal regista Martinez
ARISTAN, TUTTI A SCOPRIRE COS'È LA FELICITÀ
Erano trecentoventi ieri sera al T Hotel ad assistere alla prima lezione dimostrativa dell'Università di Aristan. «Sbaglia chi crede che facoltà di Scienze della Felicità sia una goliardata perché la felicità è una cosa maledettamente seria», ha spiegato Massimo Deiana, preside della facoltà cagliaritana di Giurisprudenza e dell'ateneo nato da un'idea del regista oristanese Filippo Martinez. In attesa di una sontuosa cerimonia d'inaugurazione, prevista per gennaio solo se entro il 25 dicembre si raggiungeranno 380 iscritti, è iniziata la campagna di autopromozione. «Perché gli studenti saranno i complici del progetto», ha spiegato Martinez. «Con l'iscrizione si garantisce l'indipendenza dell'università e la nascita di uno Stato mentale: una città fluttuante che traccia i suoi confini nella pelle di chi la vive». Il corso di laurea in teoria e tecniche di Salvezza dell'Umanità conta oltre quaranta docenti in materie inconsuete che verranno proposte «in maniera sommamente impura - avvisa la brochure di presentazione - visceralmente, emotivamente e spiritualmente contaminata dalla sua vita».
IL PROGRAMMA DEI CORSI Trasmettere il piacere della conoscenza è l'obiettivo di tutti i corsi che da gennaio a maggio si svolgeranno all'Horse Country di Arborea e nelle sedi distaccate del T Hotel e delle Terme di Casteldoria con lezioni di 40 minuti non vincolanti dalle 20.30 del venerdì e del sabato. «Il libidinoso piacere della conoscenza» sarà assicurato da talenti come lo scrittore Francesco Abate, titolare della cattedra di “Inseguimenti”, «perché le storie delle persone raccontate facendo copia incolla su Wikipedia non mi interessano. Per scrivere bisogna frequentate i luoghi della vita».
GLI INSEGNANTI E il compito consisterà nell'individuare una persona per caso e seguirla per raccontarne la storia. O quella che si immagina. Lo scrittore Nino Nonnis e la cantante Rossella Faa hanno spiegato che la loro materia (“Memoria. Per ricordarsi di non perderla”) «è necessaria, perché ci si può rovinare la vita per colpa di un falso ricordo». E siccome la felicità ha strade imprevedibili, in cattedra si accostano persone che altrove non capiterebbe mai di associare. Come lo scienziato Gianluigi Gessa (docente di “Libertà. Per capire il libero arbitrio”) e l'attore Benito Urgu (docente in “Metamorfosi. Per capire tutto il resto”) che ha stupito con un discorso divertente e poetico sui sassi. L'obiettivo felicità si raggiungerà solo col coinvolgimento e Alessandro Spedicati (Diablo dei Sikitikis) ne ha esposto qualcuno. «Siamo abituati a pensare che il divertimento è un ritaglio estemporaneo della vita. Qui non impareremo niente. Impareremo solo a saperci sporcare, perché il divertimento è indelebile. Dimostrerò che non esiste il concetto di figuraccia e per diventarne “impermeabili” basta ricreare e vivere le situazioni che consideriamo “figuracce” come andare in gruppo mascherati a mangiare una pizza». L'iscrizione ad Aristan si può fare nelle sedi del corso, online sul sito www.aristan.it e, a Cagliari, nelle libreria Piazza Repubblica Libri e Dattena&Dattena Libreria Mondadori.
Cristina Muntoni
  
 

 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
5 - La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Cagliari
CITTADELLA MONSERRATO 
I problemi della salute pubblica: al Policlinico via al dibattito 
CAGLIARI. Al via sabato prossimo, nella sala convegni del Policlinico universitario di Monserrato le giornate di sanità pubblica, organizzate dal dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università di Cagliari. Si tratta del primo di una serie di incontri in cui verrà fornito a specialisti, cultori della materia e operatori sanitari un aggiornamento nei settori dell’Igiene e Medicina Preventiva, della Medicina del Lavoro, della Medicina Legale e della Psichiatria.
«Proponiamo una riflessione sui principi che governano lo stato di salute della comunità - spiega il direttore del dipartimento di Sanità Pubblica, Antonio Contu - e sullo stato di attuazione dei principi fondamentali della promozione della salute che devono essere salvaguardati e favoriti».
 
 
6 - La Nuova Sardegna / Pagina 33 - Cultura e Spettacoli
A Oristano l’iniziativa della Facoltà di Lettere di Sassari 
SULLE TRACCE DEL MISTERO 
Mastino: «Un centro di alti studi che investe sulla cultura» 
SIMONETTA SELLONI 
Oristano. Nei magazzini del Museo archeologico di Granada sono insospettabilmente custoditi importanti reperti nuragici. La rotta del ritorno dall’Andalusia alla Sardegna - destinazione Oristano - la tracceranno gli allievi della Scuola di specializzazione in archeologia subacque e dei paesaggi costieri, della Facoltà di Lettere dell’Università di Sassari, che quei reperti hanno trovato, a settembre, assieme ai colleghi archeologi spagnoli, durante uno degli scambi didattici che la Scuola ha promosso. Il viaggio di ritorno coinciderà con una mostra monografica che si terrà a Oristano, sede dell’unico corso, in Italia, di archeleogia subacquea.
E così che nell’Italia dello spread e dei Btp impazziti, Oristano, Mediterraneo, Italia, si aggrappa tenacemente alle radici più intime della storia di questa fetta d’Europa quasi alla deriva, e investe nelle risorse resistenziali a qualunque tsunami economico e persino alle riforme universitarie. I giovani, e la cultura: che insieme alla ricerca formano un prodotto d’eccellenza capace di guardare oltre le crisi contingenti. Ci credono l’Università di Sassari e il Consorzio Uno, che nella cittadina hanno istituito dei corsi d’eccellenza e ieri, presente il Magnifico rettore Attilio Mastino e il presidente del Consorzio Pupa Tarantelli, hanno esposto l’avvio del secondo anno della Scuola di specializzazione in archeologia subacquea, ai quali si aggiungono quattro curricula: Archeologia preistorica e protostorica, Archeologia classica, Archeologia tardoantica e medievale, Archeologia orientale. 32 posti a disposizione, 23 dei quali già coperti dagli studenti - tutti archeologi - che nei giorni scorsi hanno sostenuto gli esami a Tor Vergata e Oristano.
Attività didattiche e di ricerca, a Oristano, nel cuore del Mediterraneo, dentro la rete delle Università insulari del Mondo (una cinquantina di atenei). «Fuori dalle stumentalizzazioni che hanno spesso accompagnato la nascita dei corsi gemmati, la Scuola è palestra per studenti e docenti, confronto sulla identità plurale del Mediterraneo che ci spinge verso il Nord Africa» ha detto il Magnifico rettore Attilio Mastino, accennando alle polemiche che hanno accompagnato l’avvio dei corsi a Nuoro. Ma è stato solo un attimo, per tornare subito al valore della cultura, quella che sulle ali della «rinnovata primavera Araba mette al centro il patrimonio culturale». Cultura e ricerca, con lo sguardo oltre il ponte degli affari contingenti. Significa, per dirla con le parole di Raimondo Zucca, archeologo e direttore della Scuola di specializzazione, «credere in Oristano che sta costruendo la strada di una pervicace ricerca delle antiche rotte del Mediterraneo, partendo da Tharros, attraverso la Sardegna, Creta, l’Andalusia, il Molise, la Tunisia». E per accogliere nelle braccia dell’immenso Mare nostrum l’alito della speranza per chi senza arrendersi vuole fare dell’amore per la cultura il proprio mestiere, il Rettore ricorda la prospettiva dei posti di ricercatore a tempo determinato. Perché i titoli che garantisce la Scuola, a regime saranno un centinaio gli specializzati, sono pesanti, e valgono nel mondo della ricerca.
È l’amore il motore di questi studi. È l’amore che fa dire al professor Zucca che «Oristano ha la coscienza di costruire una proposta culturale di esaltazione delle specificià». È l’amore che porta Claudia Giarrusso, archeologa catanese, sui banchi di questa meravigliosa sede che è il Chiostro del Carmine per specializzarsi in archeologia subacquea, a dire che, al di là delle prospettive di occupazione invocate dalla ragione, «ci sono le speranze dettate dal cuore». Le stesse di Alessandro Porquedddu, maddalenino a archeologo con studi a Pisa: «Il futuro? Continuare a fare l’archeologo, magari con lo stipendio». Erano undici gli iscritti al primo anno, nessuno ha dato forfait. Ed è ancora l’ardore del cuore e della passione a far dire a Zucca che «la presenza dei giovani, degli studenti, sardi, italiani, spagnoli, greci, turchi, accende un entusiasmo dionisiaco», quasi che il soffio del Dio dell’ebbrezza ci salverà «dal rischio di precipitare negli abissi»: dell’indifferenza, della non cultura.
E se non esistono università e corsi di serie A e B, ha specificato Mastino, Oristano ha coltivato per questi ricercatori subacquei (anche loro, tra l’altro, partecipi della scoperta del tesoretto delle monete sardo-puniche recuperate a Pantelleria di possibile conio sardo), l’eccellenza. Qualche nome, nei seminari che si tengono in questi giorni: il professor Mario Torelli, emerito di Archeologia e storia dell’arte greca e romana a Perugia e accademico dei Lincei. E Mounir Fantar, Institute National du Patrimoine di Tunisi, per il quale «la crisi economica non è crisi della cultura. È fondamentale che ricercatori arrivino a mettere a disposizione le loro conoscenze, per creare un comune terreno di saperi e di discussione dove le diversità si esaltino e si rispettino».
Questa fucina di ricerca si regge sulle gambe di un Consorzio che riceve dal Fondo unico due milioni di euro l’anno e con questi denari fa fronte alle tante attività dell’Università oristanese nei tre ambiti che finora ha compreso con i suoi corsi, quello turistico, agricoltura, biotecnologia e enologia, e infine l’ambito archeologico. «Intendiamo formare persone rispettose dell’ambiente, della storia. Persone che attraverso la loro conoscenza, proteggano e divulghino il nostro patrimonio identitario», dice Pupa Tarantini.
«Com’è profondo il mare», il titolo della lezione dell’archeologa Concetta Masseria, dell’Università di Perugia tenuto ieri agli undici futuri archeosub. Questo Mare nostrum di Oristano, verrebbe da aggiungere.


7 - La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Oristano
ARCHEOLOGIA, 4 NUOVI CORSI UNIVERSITARI 
È stato firmato ieri l’accordo tra il Consorzio Uno e la Facoltà di Lettere di Sassari 
CLAUDIO ZOCCHEDDU 
Oristano. Una firma per affacciarsi al futuro. Nonostante tutto. La crisi economica e le scarse certezze sul domani non hanno fermato l’ accordo per l’istituzione di quattro nuovi curricula siglato ieri sera al chiostro del Carmine. Le firme sono quelle del rettore dell’università di Sassari, Attilio Mastino, e della presidentessa del Consorzio Uno, Pupa Tarantini. La nuova offerta formativa prevede l’attivazione, all’interno della scuola di specializzazione in beni archeologici dell’ateneo sassarese, di corsi in archeologia preistorica e protostorica, archeologia classica, archeologia tardo-antica e medievale e archeologia orientale. Quattro indirizzi nuovi di zecca che andranno ad affiancarsi a quello di archeologia subacquea e dei paesaggi costieri, attivo dallo scorso anno accademico e giunto ormai al secondo anno di corso. L’intero “pacchetto” è stato nominato “Nesiotika”, una voce greca che significa “gli studi delle isole” e che fotografa alla perfezione l’orizzonte insulare su cui si affacceranno i nuovi corsi della sede oristanese dell’università di Sassari, che ha deciso di predisporre nella città di Eleonora un’offerta formativa senza eguali, perlomeno nel panorama nazionale. I posti disponibili saranno otto per ogni curricula, per un totale di trentadue nuovi studenti. Le prime parole sono arrivate dalla voce della padrona di casa, Pupa Tarantini: «L’accordo arriva in occasione del decennale della collaborazione tra l’università di Sassari e il Consorzio Uno ma mi auguro che questo sia soltanto il primo atto di un nuovo inizio per una collaborazione altrettanto lunga e proficua. Nel frattempo, Oristano si appresta a ospitare un progetto pilota unico in Italia che potrebbe diventare un punto di riferimento per gli studi post laurea degli archeologi di tutto il Mediterraneo». Sulla stessa falsariga le parole del rettore dell’Università di Sassari, Attilio Mastino: «L’università ha un ruolo importante anche in tempi poco fortunati come quelli che stiamo vivendo. Il miglior modo per combattere la crisi economica e culturale che attraversa l’Europa, infatti, è proprio quello di scommettere sulla formazione degli allievi, oltre che sull’istituzione di nuovi corsi di studio. Proprio quello che stiamo cercando di fare cambiando la struttura dei corsi di studi ospitati a Oristano che ora possono contare su quattro nuovi indirizzi». E questo è solo l’inizio: «Volgiamo sfruttare l’insularità e la posizione centrale nel Mediterraneo per offrire opportunità a studenti di tutte le provenienze oltre che», ha detto ancora Mastino, «spingere lo sguardo fino ai paesi del nord Africa, con cui condividiamo un patrimonio archeologico senza eguali». Per farlo, i quattro corsi di studio potranno contare sull’esperienza di uno staff dinamico e organizzato oltre che di un gruppo di docenti esperti e prestigiosi. Ma, per andare avanti servono soprattutto gli studenti: «Vero, devono essere entusiasti come quelli che hanno appena terminato il primo anno del corso di studi in archeologia subacquea», ha commentato Raimondo Zucca, uno dei docenti dell’ateneo oristanese, «I professori sono importanti ma abbiamo bisogno di giovani che vogliano davvero intraprendere la dura strada del mestiere dell’archeologo. Proprio come quelli che lo scorso anno si sono divisi in tutto il Mediterraneo affrontando studi e ricerche sul porto di Tharros, sulle monete di bronzo rivenute a Pantelleria, sulla città di Gerione e in Andalusia». Insomma, la strada è tracciata e l’università oristanese si appresta a percorrerla con la voglia di chi non vede l’ora di diventare grande.
 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 3 - Nuoro
«UNIVERSITÀ SENZA TELEFONO E ADSL» 
Il Comune rinvia il trasferimento nella nuova sede del Nuraghe 
ANTONIO BASSU 
Nuoro. Nonostante l’Università nuorese dispoga di una sede nuova di zecca, le facoltà non possono trasferirsi nei locali dell’ex convento delle suore Carmalitane di via Galilei perché la Telecom non ha ancora attivato i telefoni, l’Adsl e il sistema per le videoconferenze.
Di conseguenza tutto continua ad essere rimandato nel tempo. Anche se - spiega l’assessore comunale alla pubblica istruzione, Paola Demuro - le richieste alla società telefonica sono state fatta da mesi. Mentre l’amministrazione comunale e l’Università hanno provveduto regolarmente a dotare le sale e le aule degli arredi necessari a far funzionare le sezioni dell’ateneo.
La superficie ricavata dalla ristrutturazione dei vecchi locali è pari a 1.879,80 metri quadrati, nei quali sono compresi: la segreteria generale dei corsi, le strutture conviviali, la biblioteca, una sala lettura, sette aule di diverse dimensioni. Nei primi due piani sono dislocate le aule, gli uffici e i servizi.
Il progettista Sergio Russo ha anche previsto la sistemazione delle aree esterne al blocco centrale con il verde. Si è infatti provveduto al recupero di una larga fascia di alberi di diverso tipo, destinando vari spazi a giardino capace di ospitare oltre un centinaio di studenti. Il progetto, che rispetto alla prima stesura ha subito alcune modifiche, prevede che si possa realizzare anche un altro corpo di fabbrica del complesso in un secondo momento, quando cioè il Comune riterrà opportuno farlo.
È importante che sia stato realizzato un complesso razionale e soprattutto funzionale. Le soluzioni tecniche adottate sono le più moderne, per cui si è ottenuta una struttura universitaria che non ha niente da invidiare a quelle di altre sedi. Tra le altre cose è stata salvata dalla demolizione la cappella dell’ex convento, con la conservazione degli affreschi realizzati dal religioso padre Pinese, da sempre apprezzato artista, avendo realizzato, con un personalissimo stile, opere pittoriche di grande interesse. Oggi presenti in varie chiese, pinacoteche e case private.
Dunque, non appena la società telefonica avrà messo a norma le linee e attivato i telefoni, l’assessore comunale alla cultura Paola Demuro e la presidente dell’ateneo Caterina Loi, provvederanno a organizzare la cerimonia d’inaugurazione della sede, per poi dare il via operativo al trasferimento definitivo delle facoltà nei nuovi locali.
 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 23 - Sassari
AMBIENTE 
Preservare la Terra, convegno dei Gips 
SASSARI. «Abitare, trasformare e preservare la Terra». È questo il titolo del convegno-dibattito organizzato dai Gips (Guppi di impegno politico e sociale) in programma venerdì alle 16,30 nell’aula magna dell’Università. Il dibattito, moderato dal coordinatore dei Gips Mario Oppes, sarà stimolato dalle relazioni di Pietro Meloni, vescovo emerito di Nuoro; di Vincenzo Migaleddu, presidente dell’Isde medici per l’ambiente; di Pier Paolo Roggero, direttore del nucleo di ricerca sulla desertificazione dell’Università. Il convegno segue la tradizione dei Gips che con i loro gruppi puntano sul rinnovamento ideale e morale delle persone attraverso la loro partecipazione alla vita politica e sociale della comunità civile. Il tema dell’ambiente e dell’utilizzo che l’uomo fa delle risorse del pianeta - senza riflettere sulla necessità di «abitare, trasformare e preservare» - è uno dei più attuali e coinvolgenti. Il vescovo Meloni parlerà di «Uomo responsabile del Creato». Vincenzo Migaleddu ha scelto per la sua relazione il tema «Sardegna: esiste un limite allo sviluppo?». Pier Paolo Roggero farà una relazione su «Innovazione per lo sviluppo in un mondo che cambia: esperienze di ricerca agronomica».
   
     

 
SARDEGNA QUOTIDIANO 
 
10 - Sardegna Quotidiano / Pagina 16 - Cagliari
RICERCA A COLUMBANO LE LODI DI NAPOLITANO
n C’è anche l’ordinario di patologia generale, già presidente di medicina all’università di Cagliari, Amedeo Columbano, nel pool di rircatori italiani che ha ricevuto, la gratitudine del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nel corso della cerimonia al Quirinale per la “Giornata nazionale per la ricerca sul cancro”. Il professore, 61 anni, originario di Iglesias, ha pubblicato i suoi studi su Hepatology. La qualità della ricerca è certificata. “Il segnale di stop per la crescita degli organi” è il titolo del lavoro firmato dal professor Columbano e dal suo staff al dipartimento di Tossicologia. Il gruppo ha «individuato
un collegamento tra i meccanismi che regolano la dimensione degli organi e l’insorgenza dei tumori».
 
 
11 - Sardegna Quotidiano / Pagina 14 - Cagliari
UNIVERSITÀ LE GIORNATE DELLA SANITÀ
PRIMO APPUNTAMENTO AL POLICLINICO
Cominciano sabato prossimo alle 9, nella sala convegni del Policlinico universitario di Monserrato le giornate di Sanità pubblica, organizzate dal dipartimento omonimo dell’Università di Cagliari. Si tratta del primo di una serie di incontri in cui verrà fornito a specialisti, cultori della materia e operatori sanitari un aggiornamento nei settori dell’Igiene e Medicina Preventiva, del Lavoro, della Medicina Legale e della Psichiatria.
 
 
12 - Sardegna Quotidiano / Pagina 14 - Cagliari
L’idea Una “Tac ” per il sottosuolo così si evitano crolli e cedimenti
L’ANALISI Grazie a un rivoluzionario sistema di analisi del terreno ideato da un docente cagliaritano si possono prevenire le voragini. E il Comune pensa a come mappare tutta la città
Cagliari occupa il terzo gradino del podio di una classifica ad alto rischio: è la terza città d’Italia per il numero di voragini e quindi di crolli. Il cedimento di piazza d’Armi e la pericolosità sotterranea di Villanova non sono casuali, e già da tempo
lo denuncia il geofisico Gaetano Ranieri. Ma si può evitare di costruire un edificio in una zona a rischio, individuare zone archeologiche, prevenire crolli, quindi salvare tante vite e risparmiare molti soldi.
UNO STUDIO SPERIMENTALE Il progetto non è nuovo, ma è originale l’idea del professor Ranieri dell’università di ingegneria dell’Ateneo cagliaritano, che con il dottor Alberto Trogu e il geofisico Federico Fischanger, hanno applicato la tomografia elettrica allo studio del territorio. La pericolosità di Piazza d’Armi, via Peschiera e zone limitrofe, per esempio poteva essere calcolata, così come possono essere individuate le zone che presentano due elementi di alto rischio: l’acqua e i vuoti. Che con l’analisi implementata da Ranieri possono essere individuate. «Si potrebbe in questo modo realizzare una mappa del sottosuolo », spiega il docente di Geofisica. Ma c’è un ostacolo: i costi. «Siamo universitari, non abbiamo soldi. Ho incontrato gli assessori comunali Frau e Coni e hanno compreso la validità e i benefici del progetto. Ci sono i presupposti per sviluppare un lavoro importante, a patto che i miei assistenti e ricercatori siano giustamente pagati». La proiezione del beneficio sarebbe enorme e il risparmio sarebbe maggiore della spesa iniziale: «Pensate agli edifici pericolanti, le crepe e i cedimenti sono causati dal terreno, mentre si potrebbe costruire in sicurezza. Oppure – ha ribadito Ranieri – evitare che un’impresa danneggi una zona di interesse culturale o viceversa siano costretti a fermare il cantiere». Grazie alla tecnica di analisi del terreno potrebbe essere subito chiaro se un terreno sarà adeguato a sostenere il peso di una nuova costruzione o meno. Ranieri già in passato aveva messo in guardia sui rischi del territorio di Villanova, ma il problema vale anche per gli altri quartieri storici della città, Stampace, Marina e Castello: «Ma non posso sbilanciarmi su una zona o una via piuttosto che un’altra senza ulteriori studi» ha ammesso il geofisico, «Si rischierebbe di alimentare la paura e di far precipitare il valore degli immobili». Nel frattempo però il rischio che a precipitare siano i palazzi e non solo il valore è concreto.
Lazzaro Cadelano
 
LA TECNICA COSTOSA MA MOLTO EFFICACE
La soluzione è tridimensionale. Sperimentata in un quartiere di Cagliari, la tecnica è stata presentata al convegno del Gruppo nazionale di geofisica della terra solida a Trieste e organizzato dall’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale. Con questa idea del professor Gaetano Ranieri viene superata l’ambiguità nell’interpretazione dei valori elevati di resistività che possono, da soli, essere attribuiti indifferentemente a roccia sana o a vuoti. Per migliorare la copertura della prospezione Ert 3D sarebbe opportuno posizionare gli elettrodi al centro dell’area investigata, accedendo agli edifici e mettendo le apparecchiature sui pavimenti. «Tutte queste tecnologie hanno un costo» – ha sottolineato Ranieri – «Ma sono più veloci, economici
 
   

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionnaire and social

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