Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 November 2011

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL'UFFICIO STAMPA

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
L'intervento.
Sulle strade troppe trappole e disattenzione
 
Dopo la durissima ondata di maltempo che ha investito quasi tutta l'Italia e la nostra Isola, interviene su un tema delicato come quello della prevenzione il professor Francesco Annunziata, docente alla facoltà di Ingegneria dell'università di Cagliari.
Quando avviene un incidente stradale si parla spesso di «strada assassina». Certamente esistono molti errori e trappole nelle strade che percorriamo e dovrebbe essere nella priorità dei gestori adeguare le strade esistenti, eliminando le suddette trappole, spesso date da intersezioni a raso localizzate in tratti inopportuni e spesso progettate male.
Tuttavia, spesso gli incidenti sono provocati da velocità eccessive, non adeguate alle caratteristiche della strada, che non ammettono il superamento della velocità di progetto, e da comportamenti di guida “allegri” e incuranti della sicurezza degli altri conducenti che stanno percorrendo la stessa strada. In conclusione, la responsabilità non è quasi mai individuale, ed in proposito devo dire che la stampa talvolta non si preoccupa di formare l'opinione del lettore, che non significa convincerlo di tesi non condivisibili o “salva-gestori” della strada.
Quando avvengono i fatti di questi giorni in Liguria, ma che si ripetono ogni anno qua e là nel nostro Paese, si sente dire che «la natura si è voluta vendicare dell'uomo», quando invece essa segue le leggi naturali, della fisica per esempio.
In tutti questi anni sono stati commessi errori progettuali e gli esempi non si contano più: la diga del Vajont, con un insufficente attenzione alle caratteristiche dei terreni circostanti; le opere d'arte sottodimesionate, per esempio i corsi d'acqua costretti a defluire in sezioni inadeguate, quando non tombinati, e comunque non tenute in manutenzione; le costruzioni nei terreni di golena, senza preoccuparsi che, in condizioni di piena, il corso d'acqua aveva bisogno assoluto di defluire anche in quei terreni.
Nel corso di perizie effettuate per conto della Magistratura ho visto spesso strade recenti spazzate via, e lì a fianco strade vetuste senza problemi, anche se investite dallo stesso evento meteorico: erano stati costruiti ponticelli dove non servivano e non erano stati previsti dove erano utili; e potrei continuare...
Il dissesto idrogeologico ha cause e responsabilità politiche, amministrative e tecniche più che evidenti!
La causa primaria è che politici, amministratori e tecnci non hanno rispettato gli equilibri consolidati del territorio investito dalle nostre opere, non hanno rispettato le leggi naturali. Se fosse stato così avremmo eventi eccezionali, ma i loro effetti non sarebbero enfatizzati dai nostri errori.
Io racconto in aula ai miei studenti che di un'opera ben progettata e costruita, il territorio si dovrebbe accorgere il meno possibile, perché gli equilibri preesistenti sono stati salvaguardati e, se compromessi, ricostituiti. In questo questo consiste la progettazione attenta ai criteri della sostenibilità dell'intervento.
Francesco Annunziata
professore ordinario della facoltà di Ingegneria, dipartimento di Ingegneria delle strutture dell'università di Cagliari
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Università
Oggi il fisico Migliozzi parla dei neutrini
 
Alle 16 nell'aula magna Alberto Boscolo della Cittadella universitaria di Monserrato, Pasquale Migliozzi, fisico dell'Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare) di Napoli, tiene un seminario sulla “Misura della velocità dei neutrini nell'esperimento Opera”. L'argomento, come raramente accade ai temi di fisica subatomica, ha suscitato grande interesse, anche in relazione al possibile superamento della velocità della luce. L'esperimento Opera, nei laboratori del Gran Sasso dell'Infn, ricerca le oscillazioni di neutrino di tipo mu in neutrino di tipo tau, nel fascio prodotto al Cern. L'esperimento è anche in grado di misurare con elevata precisione la velocità del neutrino mediante la determinazione del tempo di volo e della distanza che separa la sorgente del fascio di neutrini al Cern. Durante il seminario verranno ricapitolate le modalità con cui si è raggiunta una elevata precisione nella misura sia del tempo che della distanza. Inoltre verranno illustrati gli studi intrapresi nella collaborazione dopo la presentazione del risultato, anche in risposta ai quesiti della comunità scientifica.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 47 - Edizione CA)
L'omaggio del Festival a Marie Curie
SCIENZA. Cagliari, a 144 anni dalla nascita Carla Romagnino ne ricorda la grandezza
 
Nella vita non c'è nulla da temere, solo da capire. Marie Curie, Nobel per la fisica e per la chimica, ne era convinta. E la sua vita, iniziata con i baci (e gli abbracci) mai dati della madre malata di tubercolosi, è straordinaria. Praticamente dickensiana prima e da tabloid dopo. Lei è fragile, tenace e curiosa. Alla Sorbona, dove sarà la prima donna ad avere una cattedra, studia senza risparmiarsi, patendo il gelo che ghiaccia l'acqua nelle soffitte parigine, in cui dorme mettendosi addosso tutti i vestiti posseduti e debilitandosi. La parola giusta è devozione davanti alla scienza. E, naturalmente, verso il marito Pierre Curie, con cui lavora. Scrive sempre al plurale, sigla un matrimonio d'amore e di professione, testimonia che la ricerca è squadra. Persino questione di feeling. Una "leggenda" narrata ieri al Festival della scienza, in corso sino a sabato all'Exmà di Cagliari (oggi un appuntamento è a Palazzo Regio con il fisico Carlo Bernardini, per la conferenza “L'immaginazione razionale”
delle 20,30). A raccontarla, in un riuscito incontro, il fisico Carla Romagnino del Gruppo Storia della Fisica AIF Cagliari (ma pure alla guida degli organizzatori della manifestazione, il comitato ScienzaSocietàScienza).
La leggenda inizia a Varsavia, città che dà i natali, il 7 novembre 1867, a Marie Sklodowska (ieri Google le ha reso omaggio). Il padre nutre un forte nazionalismo, avverso alla Russia zarista. Tiene segretamente lezioni agli scienziati polacchi e, scoperto, viene licenziato. Perde la madre, poi una sorella. Sfugge alle angosce grazie allo studio. Essere la prima della classe non paga in un tempo in cui non si accettano donne all'università di Varsavia. Quindi un patto con la sorella Bronia: lavorare come istitutrici e pagarsi gli studi a Parigi. Prima l'una, poi l'altra. Marie arriva in Francia nel 1891. La laurea nel 1894. E un incontro importante, quello con Pierre Curie, un professore di Fisica dal carattere schivo e sognatore che sposa nel 1895 e che diviene suo compagno di laboratorio in magazzini umidi e malconci. Le scoperte, a partire dal 1898 con il polonio e il radio, procedono nonostante le ristrettezze. La mancanza di fondi per la ricerca è un problema vecchio. Nel 1903 il Nobel per loro assieme ad Antoine Henri Becquerel. I cronisti dell'epoca danno notorietà a questa coppia schiva e fermamente contraria al brevetto sui processi di lavorazione dei minerali contenenti il radio, in quanto non a favore dello spirito scientifico.
Poi la tragica morte di Pierre nel 1906. Gli studi riprendono e, nel 1911, il Nobel per la chimica: riesce a isolare il polonio puro e il radio puro. E si accorge delle implicazioni importanti in campo medico. Peccato: in serbo altre amarezze. Il pregiudizio, la xenofobia, l'antisemitismo e una campagna mediatica a delegittimare. La depressione e la situazione di salute per le esposizioni alle sostanze radioattive. E poi, tenace e strenua, la ripresa. Ancora studio e impegno e dedizione sino alla morte, nel 1934. La scienza, intanto, ha un nuovo mito.
Manuela Vacca
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Le suore senza più casa
Sfratto per le sorelle di Madre Teresa
Costrette a lasciare via Ospedale: «I locali servono all'Università»
 
Ricominciano da dove era partita la loro missione a Cagliari. Le suore di Madre Teresa di Calcutta, le sei sisters dal bianco sari orlato d'azzurro, hanno lasciato la loro sede di via Ospedale, di fianco al Palazzo delle Scienze, e trovato sistemazione in un modesto appartamento del quartiere di Sant'Elia. Chiusa la mensa («anche ottanta, cento pasti al giorno, sia a pranzo che a cena», dice un volontario), chiuso il dormitorio, che dava accoglienza per la notte, ma anche vestiario e pulizia personale a decine di sbandati senza fissa dimora. Sciolta una rete di volontari, in tutto oltre un centinaio, che al Centro delle Missionarie della Carità assicuravano tutti i servizi, dalla pulizia alla cucina, dall'accoglienza alla "scorta" alle suore nelle loro visite a carcerati e malati. Un'oasi della carità evangelica chiusa per sfratto. «Quei locali sono dell'Università che ha chiesto di riaverli fra le sue disponibilità», queste le uniche parole strappate alla superiora.
NESSUN ACCORDO Da parte delle suore il silenzio più rigoroso. A nulla è valsa l'indignazione dei volontari, la volontà di opporsi a quello che definiscono «uno sfratto vergognoso e umiliante». C'è stato persino il tentativo, da parte di una delegazione di consiglieri comunali, di trovare un accordo per una sistemazione alternativa che continuasse a garantire questo oscuro ma insostituibile servizio. Le suore sono state irremovibili, persino sconcertanti nella lettura evangelica di questi fatti: «La Provvidenza ci chiede di andar via, sarà la Provvidenza ad indicarci nuove strade».
LO STILE Hanno scelto il silenzio, come nello stile della loro fondatrice che alle parole e ai proclami ha sempre anteposto la concretezza dello «sporcarsi le mani» sulla strada, senza chiedere nulla ma donando, sempre e comunque. Come quando, proprio in occasione della sua storica visita a Cagliari, giusto venticinque anni fa, Madre Teresa si presentò alla conferenza stampa con alcuni minuti di ritardo, scalza, con i fianchi cinti da un grosso panno da cucina: «Scusate, stavo facendo i piatti in quanto oggi era il mio turno».
I CAGLIARITANI Meno comprensibile, anzi abbastanza sconcertante, il silenzio con cui i cattolici di Cagliari hanno scandito tutta la vicenda dello sfratto delle Missionarie della Carità. Non una dichiarazione di solidarietà, del tutto assenti le istituzioni cittadine: un'indifferenza che ha ferito, e non poco, la rete degli oltre cento volontari che, in questi anni, hanno affiancato l'azione delle suore sia nel centro di via Ospedale che per le strade di Cagliari. «Siamo noi i veri e soli indignados», dice una mamma volontaria. Alcuni continueranno il servizio anche a Sant'Elia «anche se ci mancheranno i turni in cucina, la pulizia dei pentoloni, il contatto con i veri poveri». Della situazione è stata investita la Casa madre di Calcutta. Da dove è arrivata, dopo un confronto con la comunità, l'indicazione della rotta da seguire per i prossimi anni: non più un Centro per l'accoglienza come fino a oggi (da Sant'Elia le suore si erano spostate alla Marina, in piazza San Sepolcro e, di là, nei locali di via Ospedale), ma la «missione verso i poveri», quella di andarli a cercare nei rioni dimenticati della città, di ritornare nelle carceri, negli ospedali a visitare i malati di Aids, i bambini del Microcitemico, i malati terminali dell'Oncologico, in tutti i luoghi della disperazione e del dolore. Come fece Madre Teresa. Semplicemente.
Paolo Matta
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
Stanze, salasso per gli studenti
Una media di 270 euro al mese, solo Napoli è più cara
UNIVERSITÀ. I risultati dello studio di un sito specializzato nell'affitto di camere
 
In vetta ci sono le grandi città e quelle che ospitano atenei storici. Ma Cagliari si piazza subito dietro: Napoli a parte, è il centro del Meridione dove sono più alti gli affitti per le stanze. A stabilirlo è uno studio di easystanza.it, sito specializzato proprio nella ricerca e nell'offerta di stanze per gli studenti universitari. A Cagliari si spendono mediamente 270 euro mensili per una camera, una cifra decisamente alta se paragonata a quanto si spende a Palermo e Lecce (mediamente 180 euro).
Le città con gli affitti più alti sono Milano e Roma che hanno una media di 450 euro al mese. A ridosso, le sedi di due università toscane, Firenze e Siena, nelle quali si pagano rispettivamente 380 e 340 euro al mese. Leggermente meno care, le città dell'Emilia Romagna (sopra i 300 euro) mentre Napoli guida la poco onorevole classifica nel Sud Italia: nel capoluogo campano servono circa 300 euro al mese per avere una camera.
Quindi, Cagliari, con i suoi 270 euro mensili, si colloca immediatamente dopo. E risulta decisamente meno economica dell'altra sede universitaria isolana: a Sassari il prezzo medio per l'affitto è di 210 euro.
In realtà, l'anomalia è proprio quella cagliaritana. Basta dare un'occhiata ai prezzi medi in altre città del Centro sud: Bari (250 euro), Catania e Messina (200 euro), Ancona (220 euro). Addirittura alcune università storiche risultano più economiche di Cagliari: a Perugia e Padova l'affitto medio è di 250 euro.
A far saltare verso l'alto i prezzi, forse, un aspetto: mentre in quasi tutta Italia, gli affitti sono destinati a studenti, Cagliari ha una tra le percentuali più alte (il 29%) di lavoratori che vivono in stanze. ( mar.co. )
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 23 - Edizione OL)
Sassari
Alimentis, contro gli sprechi
 
Costruire una vera e propria rete regionale delle economie solidali contro gli sprechi e trasformare lo spreco in risorsa: sono i principali obiettivi di Alimentis, il progetto che verrà presentato questa mattina alle 9.30 nella sala Angioy del palazzo della Provincia. Promosso dall'Agenzia regionale per il lavoro in collaborazione con Last Minute Market, Università di Bologna e Caritas San Saturnino Fondazione Onlus, il progetto prosegue a livello regionale l'esperimento “Last minute market - il mercato dell'ultimo minuto” in atto nell'area vasta di Cagliari. «Il progetto si fonda sulla donazione diretta da parte degli esercizi commerciali di beni alimentari rimasti invenduti per le ragioni più varie, ma ancora perfettamente salubri, alle associazioni di assistenza che amministrano mense per indigenti e a quelle che gestiscono l'assistenza agli animali d'affezione», spiega l'assessore provinciale delle Politiche sociali Bruno Farina, al cui settore la Provincia ha affidato il compito di coordinare i soggetti che operano nella raccolta di beni alimentari.
 

LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Gallura
Un premio per i neo laureati
Borsa di studio Rotary-Geasar per la specializzazione all’estero
 
OLBIA. «Alta formazione internazionale e più opportunità per i giovani laureati».
 Obiettivi primari, per l’Università del Turismo di Olbia, sottolineati ieri dal preside Francesco Morando durante la presentazione della prima edizione “Premio di laurea Rotary-Geasar”. «Le specializzazioni richieste dal mercato sono sempre più forti e dettagliate - ha aggiunto Morando - e serve una preparazione che va ben oltre il percorso universitario».
 Un primo passo verso questa direzione è proprio l’attribuzione di una borsa di studio da quattromila euro finalizzata alla frequenza di un corso di specializzazione da svolgersi all’estero. Un’occasione importante, è stato sottolineato da tutti nella sala Lodovici dell’aeroporto: c’erano anche alcuni degli studenti che si “sfideranno” per conquistare il premio: sono gli iscritti ai corsi di laurea in Economia del turismo ed Economia e management del turismo di Olbia, immatricolati nell’anno accademico 2007/2008 e successivi, che conseguiranno il diploma di laurea triennale entro la sessione di luglio 2012 e che discuteranno una tesi sul trasporto aereo regionale o sul sistema turistico locale con riferimento all’area geografica di Olbia.
 Il premio di laurea sarà conferito al vincitore dal Rotary Club di Olbia e dalla Geasar nel settembre 2012.
 Condivisione e apprezzamento, sono arrivati dal sindaco di Olbia Gianni Giovannelli e dal presidente della Provincia Fedele Sanciu («Siamo disposti - ha detto quest’ultimo - a intervenire anche noi con un contributo») mentre Silvio Pippobello, ad della Geasar, ha ribadito ancora «quanto per noi conti investire nella cultura». Ed ecco Alessandro Doveri, presidente del Rotary: «La nostra prima iniziativa, quest’anno, è stata all’insegna della solidarietà per dare un mano a “Prospettiva Donna”. Faremo altrettanto con le volontarie del gruppo vincenziano il 25 novembre. Nel mezzo, invece, c’è questo premio, nel quale crediamo fermamente».
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 30 - Sassari
Con una borsa di studio del Rotary
Ricercatrice premiata per uno studio sulla Sla
 
 PATTADA. È stata consegnata alla ricercatrice Giorgia Spano di Desio (Milano) la borsa di studio «Campus Manconi» assegnata dal Rotary Club Ozieri. La scienziata è stata premiata per uno studio sulla Sla considerato dalla giuria «interessante e ricco di nuove acquisizioni». Il lavoro, intitolato «Studio del sistema di trasporto nucleo-citoplasma-assone in due modelli animali di sclerosi laterale amiotrofica familiare», indaga i meccanismi patogenetici della Sla focalizzando l’attenzione sul sistema di comunicazione tra il sistema nervoso centrale e quello periferico. Lo studio ha inoltre avuto come obiettivo quello di identificare i meccanismi molecolari coinvolti nell’attivazione e nel malfunzionamento del sistema di trasporto: ciò potrebbe aiutare a individuare nuovi indirizzi terapeutici. La premiazione si è svolta nell’aula consiliare del Comune di Pattada alla presenza del sindaco Mario Deiosso, dell’ex rettore dell’ateneo di Sassari Alessandro Maida e di autorità, soci Rotary e pubblico. Il presidente del Rotary Ozieri Gianni Saba ha consegnato a Giorgia Spano un assegno di 5mila euro, che servirà per finanziare la prosecuzione dei suoi studi. (b.m.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
L’Unità attraverso i libri e i giornali dell’epoca
All’Ateneo l’esposizione “Buon Compleanno Italia”, con i documenti della Biblioteca universitaria
 
Sabato 12 alle 18, nell’Aula magna dell’Università, nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, il professore Manlio Brigaglia e il rettore Attilio Mastino presentano l’esposizione: “Buon Compleanno Italia. Dalla Biblioteca universitaria di Sassari: libri, opuscoli e giornali tra il 1847-1915». L’esposizione, ideata e curata dal personale della biblioteca diretta da Maria Rosaria Manunta, nasce con l’obiettivo di rappresentare, attraverso le raccolte storiche che custodisce parte della nostra memoria, temi e momenti salienti della storia della Sardegna, di Sassari e del suo territorio, dal 1847, anno della “fusione”, fino al 1915.
 Il percorso, illustrato da libri, giornali e documenti, costituisce un campione esemplificativo della produzione editoriale ottocentesca e dei primi del Novecento nei campi della letteratura, ma anche della scuola, della storia sociale ed economica e delle trasformazioni urbanistiche post-unitarie.
 La mostra si articola in 5 sezioni: Sassari prima e dopo l’Unità; Economia e infrastrutture; Scuola, cultura e società; La letteratura e l’editoria d’occasione: scritti encomiastici e celebrativi; La crisi di fine del secolo, l’età giolittiana e la prima Guerra mondiale. Si tratta di materiale bibliografico spesso poco noto al grande pubblico, che offre l’opportunità di leggere e/o rileggere la storia del territorio attraverso le testimonianze dei protagonisti, non solo delle arti ma anche della società dell’epoca. Strettamente connessa è la sezione della mostra dedicata alla Raccolta di costumi Sardi, realizzati da Simone Manca di Mores, primo sindaco postunitario di Sassari e provenienti, grazie a un prestito temporaneo, dalla Biblioteca Reale di Torino.
 Donata nel 1876 dall’autore al principe ereditario Umberto di Savoia, la preziosa raccolta viene esposta per la prima volta a Sassari.
 A cura di G.M. Demartis, sarà possibile vedere quattro “costumi”, posteriori di circa 50 anni, che ricordano da vicino alcuni di quelli riprodotti negli acquerelli di Simone Manca di Mores. La cerimonia inaugurale sarà aperta dall’ Associazione Corale “Luigi Canepa” che - diretta dal maestro Luca Sirigu, con il pianista Andrea Ivaldi - eseguirà un repertorio di musiche risorgimentali.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Sardegna
Valori delle imprese, si torna all’antico
Sassari, il messaggio rilanciato dalla Confindustria del Nord Sardegna
ANTONIO MELONI
 
 SASSARI. Niente ricette miracolose, nessun evento straordinario, ma neanche facili promesse di superare l’impasse che attanaglia l’economia. Per uscire dalla crisi occorre tornare ai valori fondanti dell’impresa rilanciando concetti come responsabilità, sostenibilità, etica e merito. Nel centenario della nascita, Confindustria compone il decalogo dell’imprenditore nuovo e sceglie l’isola per lanciare la sfida alla crisi. Il messaggio arriva dalla sala degli specchi di Villa Mimosa, sede degli industriali del Nord Sardegna, lo lancia un pool di specialisti chiamati a tracciare le coordinate di una nuova rotta verso l’impresa del futuro. Cambia la comunicazione, affidata a prodotti multimediali da diffondere nelle scuole e nelle università.
 Cambia il linguaggio, coniato pensando alla cultura dei giovanissimi. L’obiettivo è quello di creare una nuova classe dirigente che sappia superare le difficoltà con spirito pratico e buon senso. Non sono luoghi comuni, si tratta di un progetto innovativo chiamato «Voci di cultura d’impresa», presentato ieri a Sassari, seconda di dieci tappe individuate sul territorio nazionale per diffondere il nuovo credo dell’imprenditore del terzo millennio. L’iniziativa, promossa da Fondirigenti e Federmanager, che fanno capo a Confindustria, è rivolta a tutti coloro che vogliono fare impresa: «A cominciare dalle scuole - ha spiegato in apertura Pierluigi Pinna, presidente di Confindustria del Nord Sardegna - per individuare le future prospettive di sviluppo puntando sulla formazione di nuova classe dirigente». Si parte dalle dieci regole fissate in un documento battezzato «Manifesto della cultura d’impresa» che rimandano ai valori della tradizione imprenditoriale «Quelli che hanno fatto grande l’Italia - ha detto Nadio Delai, presidente di Ermeneia - e sui quali vorremmo si tornasse nel progettare nuove iniziative imprenditoriali».
 Il senso è affidato a termini-chiave come «sana competizione», «impresa responsabile», «sostenibilità», «merito come virtù sociale». Principi trattati nei prodotti confezionati da un team di esperti di comunicazione, pensando ai più giovani e al loro linguaggio. Uno per tutti, «Impresando», un videogioco che rappresenta, in modo allegorico, l’epico viaggio di due giovani verso il successo, utilizzando la realtà d’impresa come universo di riferimento. «L’intento - rimarca Domenico Barone (Fondirigenti) - è quello di avvicinare i giovani al mondo dell’impresa attraverso i valori fissati nel Manifesto, in modo semplice, diretto e divertente». Certo è che in Sardegna c’è da colmare un gap storico, ha rimarcato Franco Molinu, docente al tecnico per il turismo di Olbia e presidente dei commercialisti galluresi: «E’ innegabile che problemi come trasporti e comunicazione, nel tempo, abbiano tarpato le ali all’imprenditorialità isolana». L’intento, però, è proprio quello di ripartire dalle periferie dove più che in altre realtà la crisi ha costretto la classe dirigente a un attento esame di coscienza. «La vera scommessa - dice Elita Schillacci (università di Catania) - è trasmettere nei giovani l’amore per l’impresa contro l’esasperazione dei valori del profitto». Affermazioni che suonano quanto meno strane dopo una lunga stagione di competizione sfrenata. L’iniziativa piace al rettore Attilio Mastino e all’economista Marco Vannini: «Il progetto ha il valore aggiunto di rivendicare una serie di principi malgrado il periodo di crisi». La parola passa ora alla scuola e all’università: a loro spetta comunicare e diffondere il nuovo messaggio. Per saperne di più www.fondirigenti.it o contattare la sede romana di Fondirigenti, in via Pasteur, tel. 06.5903910.

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