Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
26 October 2011

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL'UFFICIO STAMPA

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia (Pagina 15 - Edizione CA)
Inchiesta
Dipendenti dell'Ersu davanti al gip per truffa
 
Il pm Guido Pani intendeva chiudere il caso con un'archiviazione di massa. Ma il gip Giovanni Massidda, evidentemente, non è d'accordo, altrimenti non avrebbe notificato a 32 dipendenti dell'Ersu la fissazione dell'udienza preliminare. L'ente sarà parte civile con l'avvocato Luca De Angelis.
Così, il 16 dicembre, quasi tutto l'ufficio comparirà davanti al giudice per difendersi dall'accusa di truffa ai danni dell'ente regionale per lo studio universitario.
L'inchiesta è stata avviata quasi due anni fa dopo un controllo di routine sulle entrate e le uscite dei dipendenti dell'Ersu dall'ufficio. Alla fine tutti gli impiegati che durante l'orario di lavoro hanno lasciato la loro postazione sono stati segnalati alla Procura della Repubblica: il pm Pani ha controllato i movimenti degli impiegati in ingresso e in uscita dagli uffici dell'Ersu, in particolare quelli che lavorano nella sede amministrativa del corso Vittorio Emanuele.
I fatti al centro della vicenda risalgono agli anni 2008 e 2009. Si è saputo dell'inchiesta penale nel maggio dell'anno scorso quando sono stati notificati decine di avvisi di proroga delle indagini. Da allora più nulla. Evidentemente gli accertamenti non avevano portato a nulla di particolare. Di lì il silenzio assoluto su un'indagine che aveva fatto molto rumore. Ora, invece, si scopre che il magistrato titolare dell'inchiesta ha chiesto al giudice per le indagini preliminari di archiviare il caso.
Ma il giudice, evidentemente, non è d'accordo: ieri è stato notificato a trenta dipendenti dell'Ersu l'avviso di fissazione dell'udienza preliminare per l'opposizione all'archiviazione. (mfch)
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
AZIENDA MISTA. Oculistica
Dalla Regione 200 mila euro per la ricerca
 
Ci sono più di duecentomila euro per la Clinica oculistica dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari. Il finanziamento, in arrivo dalla Regione, è destinato allo sviluppo di un progetto per lo studio delle malattie della retina e, in particolare, sulla degenerazione maculare essudativa, che rappresenta la principale malattia degli occhi nelle persone sopra i 50 anni. Nonostante i progressi in campo terapeutico, un numero rilevante di pazienti, affetti da questa patologia, va incontro a una perdita grave della vista, spesso a causa di una diagnosi tardiva. La fluorangiografia retinica è la metodica diagnostica più utilizzata e la più precisa per la diagnosi delle degenerazioni maculari.
IL PROGETTO Si tratta di un progetto importante per mettere a punto una procedura diagnostica che consiste nella marcatura - con un mezzo di contrasto specifico per la retina - dei globuli rossi, necessaria per realizzare un nuovo tipo di fluorangiografia retinica. Il progetto è iniziato nel 2004 quando Enrico Peiretti, ricercatore della Clinica oculistica di Cagliari, ha iniziato a collaborare con Robert Flower, professore dell'Università del Maryland, e i ricercatori dell'Università di Urbino. Da allora la ricerca è andata avanti e dagli Sati Uniti è continuata nella Clinica oculistica di Cagliari con la stretta collaborazione tra Flower e Peiretti. Lo studio, voluto da Maurizio Fossarello, direttore della Clinica oculistica di Cagliari, ha visto una prima fase nel 2009 con il progetto pilota su un ristretto numero di pazienti della Clinica.
LA REGIONE Dai risultati preliminari ottenuti, è possibile mettere in evidenza le fasi iniziali della malattia quando la terapia è sicuramente molto più efficace. Il progetto si è classificato fra i primi cinque finanziati dalla Regione, davanti a centinaia di altre ricerche presentate dai vari centri delle università sarde e sarà condotto interamente all'interno della Clinica oculistica, parte della Aou (Azienda ospedaliera universitaria) di Cagliari. ( lan. ol. )
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Cause civili, la fine non arriva mai
Il presidente della Corte d'Appello, Corradini: i giudici lavorano, ma l'arretrato è eccessivo
 
«Una giustizia che arriva dopo dieci anni non è Giustizia». Lo ha scandito a chiare lettere Grazia Corradini, presidente della Corte d'Appello, ricordando i tempi ancora troppo lunghi dell'amministrazione giudiziaria. Poco dopo, il procuratore generale della Repubblica, Ettore Angioni, sul tema ha parlato di «funerale della giustizia».
Il punto sul funzionamento della macchina giudiziaria è stato fatto ieri, durante i lavori della Giornata europea della Giustizia Civile. Un incontro pubblico che si è tenuto a Palazzo di Giustizia e che ha visto confrontarsi il presidente della Corte d'Appello con Ettore Atzori (presidente del consiglio dell'Ordine degli avvocati), Giangiacomo Pisotti (a capo delle sezioni civili della Corte d'Appello), Luisella Lacu (direttore amministrativo della Cancelleria civile), Vincenzo Amato (giudice del Tribunale), Carlo Pilia (docente della scuola di specializzazione per professioni legali dell'Università) e Massimo Deiana (preside di Giurisprudenza).
GLI ARRETRATI «Il problema è la mole di procedimenti, vecchi e nuovi, che pesano sugli uffici giudiziari - ha spiegato Grazia Corradini - e che fanno scomparire l'elevata produttività dei nostri giudici, secondi in Europa come numero di sentenze solo alla Federazione Russa». A far paura sono i numeri: 3 milioni di nuove cause ogni anno che pesano sui tribunali italiani. «Basti pensare che nel nostro Paese - ha concluso il presidente della Corte d'Appello - ci sono procedimenti pari alla metà di quelli che vengono fatti nel resto d'Europa. La mediazione potrà essere importante, ma non è un rimedio: occorre cambiare le norme, creando alternative per risolvere fuori dalle aule giudiziarie le piccole cause». E proprio della nuova legge che impone la mediazione obbligatoria nei riti civili minori ha parlato Pilia, fornendo anche i primi numeri regionali: in Sardegna da settembre ad oggi sono circa state circa 200 procedure di conciliazione (150 a Cagliari, 30 a Oristano, 10 a Lanusei e a Nuoro).
I TEMPI Ma il dramma rimane quello dei tempi biblici delle cause civili, anche in Sardegna, dove ci sono valanghe di contenziosi che hanno ormai superato la soglia del decennio. «È dello scorso anno - ha sottolineato Angioni - la notizia di una causa di divorzio che si trascina da 15 anni, impedendo a un professionista di Cagliari di rifarsi una famiglia. Nel settore civile anche nel nostro Distretto ciascun giudice ha migliaia di cause da trattare». E sulle norme? «Niente si è fatto in tema di sfoltimento e razionalizzazione dei riti processuali - ha concluso - c'è ben poco da celebrare o festeggiare». La mole di fascicoli che i magistrati devono affrontare sembra essersi ridotta nell'ultimo decennio, come ha spiegato il giudice Amato: dai 24.129 fascicoli del 2000 si è scesi a 18.452 dell'anno scorso. Ma in compenso, sono arrivati continui tagli alle risorse che stanno colpendo l'intera amministrazione giudiziaria. Tagli su cui si è soffermato anche Deiana, parlando di una «situazione di criticità allarmante» anche nella facoltà di Giurisprudenza, dove poi si formano i giuristi di domani.
Francesco Pinna
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
Ottantenni, il pericolo delle fratture
L'allarme lanciato da Antonio Capone, direttore della clinica Ortopedica dell'Università
 
Basta inciampare nel filo del telefono o della tv per finire a terra e fratturarsi un femore. Danno lieve quando accade a una persona di mezza età, conseguenze catastrofiche, talvolta addirittura mortali quando la vittima è un anziano che supera gli 80 anni. «È un'epidemia», dice senza mezzi termini il professor Antonio Capone, direttore della Clinica ortopedica dell'Università di Cagliari. «Ogni anno in Italia ci sono centomila anziani che subiscono la frattura del femore: nei casi più gravi, il 20 per cento ha un'aspettativa di vita che non va oltre i 12 mesi, il 50 per cento perde invece totalmente la propria autonomia di movimento».
La causa principale di queste fratture è l'osteoporosi, «una malattia silente che colpisce circa cinque milioni di persone in tutta Italia», dice ancora il professor Capone. I pazienti, di solito, la scoprono quando all'improvviso si rompono un braccio o il femore, senza un motivo apparente.
L'allarme lanciato dal professor Capone nel corso del congresso “Le fratture da fragilità”, che si è svolto nei giorni scorsi al T Hotel, ha dimensioni imponenti. «Considerato il progressivo invecchiamento della popolazione, tra meno di dieci anni ci sarà un incremento esponenziale di queste fratture che raggiungeranno la cifra di oltre un milione l'anno. In Sardegna, poi, considerata l'alta percentuale di ultra ottantenni, tale cifra risulterà ancora più alta», spiega Capone. Il costo stimato, legato al trattamento e all'assistenza di questi pazienti è di «oltre due miliardi l'anno: un miliardo per i costi diretti dell'assistenza sanitaria, l'altro per i costi indiretti (ad esempio una badante)».
La fragilità non è da intendersi soltanto a livello scheletrico, ma anche a livello psicologico. Non c'è dubbio, infatti, che quando la sofferenza fisica tende a diventare un'indesiderata compagna di viaggio, condurre una vita quotidiana normale diventa molto più difficile, anche negli atti più banali come mangiare, uscire e dormire. In questo modo, il dolore si accompagna a un malessere più profondo, un misto di angoscia, tristezza, depressione e paura.
Dato questo quadro, è possibile fare qualcosa? «Sì, ma soltanto se si investe nella prevenzione», spiega ancora il professor Capone. «Serve una diagnosi precoce dell'osteoporosi e delle complicanze delle fratture». Il modello a cui si guarda è quello dell'Emilia Romagna «Dovremmo realizzare strutture multidisciplinari in cui si realizzi un percorso clinico assistenziale ben delineato dove lavorano insieme l'ortopedico (che tratta la frattura e decide la più adeguata terapia medica), il geriatra (che agisce sulle condizioni cliniche del paziente per ridurre le complicanze) e il fisiatra (che si occupa della riabilitazione)».
Un sistema di questo tipo contribuirebbe ad abbassare il tasso di mortalità e ridurre notevolmente i costi. «Si tratta delle unità operative di orto-geriatria», spiega ancora Capone. «Un metodo che garantisce meno complicazioni dopo la frattura, una minore degenza ospedaliera e un maggiore recupero delle funzionalità del paziente».
Mauro Madeddu
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 22 - Edizione OL)
Sassari
Fibre ottiche per l'Università
 
L'Università e il Comune hanno siglato una convenzione con la quale l'amministrazione concede in uso ventennale quattro fibre ottiche appartenenti alla propria Rete civica, per collegare in via esclusiva alcune sedi dell'Ateneo. L'Università corrisponderà al Comune un canone annuo di 50 mila euro.
L'opportunità di sviluppare un'infrastruttura a banda larga in fibra ottica, per interconnettere i siti di interesse dell'amministrazione universitaria nel territorio della città di Sassari, costituirà per l'Ateneo un significativo sistema di trasporto ad alta capacità per la trasmissione di segnali numerici, di fonia, dati e video, garantendo accessi e connettività ad alta velocità. La nuova sede del Centro elaborazione dati dell'Ateneo è stata quasi ultimata in via Rockfeller.
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 22 - Edizione OL)
Sassari
Una nuova sede per l'Ateneo
 
È stata formalizzata l'acquisizione, da parte dell'Università, del complesso immobiliare di via Armando Diaz che ospitava l'ex Istituto dei Ciechi. L'Ateneo sassarese entrerà in possesso dei locali già dai primi di novembre. L'immobile, che è stato ceduto dall'amministrazione comunale di Sassari per un importo complessivo di 3.696.441 euro, sarà ristrutturato e diventerà una sede del Polo Umanistico dell'Ateneo. Recentemente sono stati concessi nove milioni di euro di fondi Fas, deliberati dal Cipe per l'edilizia universitaria, riservati proprio alla realizzazione del nuovo Polo Umanistico di via Roma, comprendente le attuali Facoltà di Lettere e Lingue. È previsto il restauro dell'ex Caserma Ciancilla, la sistemazione dell'attuale Facoltà di Lingue sui pilotis di Via Roma e il trasferimento del nuovo Dipartimento umanistico nell'ex Istituto dei Ciechi. Verranno liberati i locali di via Tempio che ospitano attualmente il Dipartimento di Scienze dei linguaggi, con un consistente risparmio economico a favore dell'Ateneo.
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 23 - Edizione OL)
Appuntamenti
Convegno in ricordo di Brandis
 
Domani e giovedì si terrà all'università di Sassari il convegno dal titolo “La Sardegna nel mondo Mediterraneo - Paesaggi, ambienti, culture, economie nel quadro di una nuova possibile geografia”. L'evento è organizzato dal Dipartimento di teorie e ricerche dei sistemi culturali per ricordare Pasquale Brandis. La prima giornata si svolgerà nell'aula magna centrale, si proseguirà giovedì, dalle nove del mattino, nell'aula Umanistica della facoltà di Lettere e filosofia, in via Zanfarino.
 
L’UNIONE SARDA
8 – L’Unione Sarda
Commenti (Pagina 13 - Edizione CA)
Punti di vista
Sos per su baddarincu
e il Museo del Giocattolo
 
Con sorpresa e preoccupazione ho appreso da L'Unione Sarda della chiusura «a tempo indeterminato» del Museo del giocattolo tradizionale della Sardegna. Fra i piccoli musei locali della Sardegna, quello di Zeppara, frazione di Ales, non solo è unico, ma anche quello col maggior numero di visitatori paganti: in media, circa tremila l'anno. Il responsabile (ora disoccupato) ha tutti i requisiti richiesti dalla normativa regionale e nazionale, per non parlare delle sue competenze eccezionali. Il Consorzio cooperative Sardegna e Natura, che gestiva il museo, ha sempre dato prova di grande attenzione e disponibilità. Il museo del giocattolo di Zeppara è un documento etnografico rappresentativo di tutta la Sardegna, con riscontri a livello nazionale ed europeo. Lo confermano, oltre che le ricerche effettuate, le testimonianze dei turisti entusiasti. Il museo è nato da un lavoro di ricerca triennale effettuato da alunni e famiglie della scuola media di Ales ed era un punto di riferimento importantissimo per gli alunni della scuola primaria, fra i più assidui ed entusiasti visitatori. Non a caso, sono stati organizzati laboratori sperimentali sulla didattica del giocattolo tradizionale, dedicati proprio agli scolari delle primarie. Con risultati altamente positivi.
Nando Cossu
 
Il professor Cossu è il padre del Museo. Suo il Progetto sui giocattoli tradizionali, realizzato fra il 1993/96 in collaborazione con Enrica Delitala e Anna Lecca dell'Università di Cagliari. Pippias de crocoriga, badrunfas, baddarincus: giochi di bambini e giochi di famiglie, tramandati nei secoli, rischiavano di sparire. Invece per 9 anni hanno raccontato la loro (la nostra) storia a migliaia di visitatori. È semplicemente inaccettabile che restino sotto chiave.
Daniela Pinna
 

LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Oculistica, fondi per la ricerca
Progetto di studi per la cura delle malattie della retina
La Regione ha stanziato oltre duecentomila euro alla Clinica dell’azienda Ospedaliero-Universitaria
 
CAGLIARI. La Regione ha assegnato un finanziamento di oltre duecentomila euro alla Clinica Oculistica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari per un progetto di ricerca sulle malattie della retina. In particolare l’attenzione verrà posta sulla degenerazione maculare essudativa, che rappresenta la principale malattia oculare nella popolazione occidentale sopra i 50 anni. Nonostante i progressi in campo terapeutico - si legge in una nota - un numero ancora rilevante di pazienti affetti da questa patologia va incontro ad una perdita grave della vista, spesso a causa di una diagnosi tardiva. La fluorangiografia retinica è la metodica diagnostica più utilizzata e la più precisa per la diagnosi delle degenerazioni maculari. Si tratta di un progetto estremamente importante per mettere a punto una nuova procedura diagnostica. Il progetto di ricerca è iniziato nel 2004 quando il dottor Enrico Peiretti, ricercatore della Clinica Oculistica di Cagliari ha iniziato a collaborare con il professor Robert Flower dell’Università del Maryland ed i ricercatori dell’Università di Urbino. Il progetto, fortemente voluto da Maurizio Fossarello, direttore della Clinica Oculistica di Cagliari, ha visto una prima fase di studio nel 2009 con il progetto pilota effettuato su un ristretto numero di pazienti della Clinica Oculistica di Cagliari.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Oristano
Provincia, calano (- 45%) le assenze per malattia dopo la riforma Brunetta
In Sardegna il record va a Quartucciu Invariata la Regione
Ma i sindacati non ci stanno: «Sono dati fasulli, i dipendenti pubblici non sono un popolo di assenteisti»
 
 ORISTANO. Improvvisamente, quest’estate i dipendenti della Provincia si sono ammalati di meno. A leggerla superficialmente verrebbe da commentare così la notizia diffusa nei giorni scorsi dall’agenzia giornalistica Ansa. «Sono in diminuzione a luglio e agosto, rispetto agli stessi mesi del 2010, le assenze per malattia dei dipendenti pubblici. In Sardegna, spicca la Provincia di Oristano, con -45%, tra le prime amministrazioni in Italia per la riduzione dell’assenteismo».
 Dato che emerge dai risultati di una rilevazione statistica commissionata all’Istat dallo stesso ministero per la Pubblica amministrazione e l’innovazione. Stime riferite al complesso delle amministrazioni pubbliche ad esclusione di Scuola, Università, Pubblica sicurezza e Vigili del fuoco, ma che qualcuno ha già interpretato come un risultato di quella riforma sulle assenze per malattia voluta tre amnni fa dal ministro Brunetta e varata fra le proteste dei sindacati. Riforma che prevedeva tra le altre cose, una riduzione dello stipendio che, nei giorni di malattia, è stato limitato al solo compenso base, cancellando quindi ogni trattamento accessorio che invece prima venivano comunque garantiti anche durante la malattia. A questa si è aggiunto il sensibile allungamento dell’arco di tempo in cui il dipendente pubblico deve farsi trovare a casa dal medico fiscale, cioè, dalle 8 alle 13 e dalle 14 alle 20.
 Ed è lo stesso Ministero a dare questa lettura: «Il monitoraggio conferma come la Legge 133/2008 abbia ridotto in misura significativa i giorni di assenza per malattia: a 38 mesi dalla sua approvazione, la riduzione media delle assenze per malattia procapite dei dipendenti pubblici è pari a circa -33,%.
Interpretazione accolta però con scetticismo dai sindacati. «Dati fasulli, che comunque vanno esaminati con più attenzione. In ogni caso ci vuole cautela perchè così si rischia di bollare ingiustamente i dipendenti della Provincia come una manica di assenteisti pentiti e ciò non mi risulta».
Il monitoraggio però rivela anche un’altra serie di dati interessanti. A luglio, tra i Comuni sardi, il calo maggiore di assenze per malattie è stato a Quartucciu con una riduzione delle assenze del -73,5%, mentre a Serramanna, la percentuale di assenze è balzata a +96,4%. Il Comune di Cagliari fa registrare un -10,2%, quello di Sassari -17,2%. Tra le amministrazioni provinciali, oltre a Oristano, spicca l’Ogliastra con un -21,7%, mentre alla Regione Sardegna c’è stata una riduzione del 16,7%. Ad agosto, tra i Comuni è stato quello di Sanluri a far registrare la maggiore riduzione (-69,6%), mentre la maglia nera va all’amministrazione di La Maddalena, con un aumento del 81,1%. Il Comune capoluogo, Cagliari, invece fa registrare un -23,6%. Tra le Province, sempre in testa Oristano (-45%), diminuiscono le assenze anche a Sassari (-8%), mentre rimane invariato il dato dei dipendenti della Regione Sardegna: -0,5% rispetto all’agosto del 2010.
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 51 - Cultura e Spettacoli
On the road con i libri
Il festival di Mandas nel segno di Lawrence
Da venerdì la letteratura di viaggio protagonista di tre giorni d’incontri con gli autori
SABRINA ZEDDA
 
CAGLIARI. «Mandas è un nodo ferroviario dove questi trenini si fermano e si fanno una lunga, felice chiacchierata dopo il loro arduo inerpicarsi su per le colline». E’ con queste parole cariche di poesia che, quasi cent’anni fa, lo scrittore inglese David Herbert Lawrence parlava della sua tappa a Mandas nel suo «Sea and Sardinia», in cui descriveva il viaggio compiuto nell’isola nel 1921. Per ricordare quell’esperienza, e promuovere il territorio, da venerdì a domenica il piccolo centro della Trexenta ospiterà la quinta edizione del festival letterario dedicato proprio a Lawrence: tre giorni di incontri con gli autori, dibattiti e spettacoli uniti dal denominatore comune del viaggio.
 Per l’occasione («questo momento è il frutto del lavoro di un interno anno d’attività», dice il sindaco Umberto Oppus) arriveranno in Sardegna due ospiti d’eccezione: Andrea Molesini, vincitore dell’ultima edizione del Premio Campiello con il romanzo «Non tutti i bastradi sono di Vienna» (Sellerio), e Roberto Costantini che con il suo libro noir «Tu sei il male» (Marsilio) è stato la rivelazione del genere dell’anno.
 Pochi soldi in tasca per il festival che, con appena 10 mila euro, s’è dovuto arrangiare, rinunciando anche quest’anno al Premio letterario che nelle prime edizioni è stato associato alla rassegna. «Il programma sarà molto ricco - avverte lo scrittore Luciano Marroccu - Eppure, mi sento di fare un appello perché si faccia rivivere il premio dando così alla provincia di Cagliari un suo concorso letterario: basterebbero 40 mila euro». Un messaggio alle istituzioni affinché siano più generose con i contributi, insomma, perché, è il ragionamento di Marroccu, quel concorso aperto ai saggi e ai libri di narrativa scritti in italiano e in inglese era capace di attirare case editrici che in Italia si vedono poco in giro, come Oxford e Bloomsbury (la stessa di Harry Potter), col risultato di rendere quella di Mandas un’iniziativa davvero di prestigio.
 Dopo l’inaugurazione ufficiale, venerdì alle 16 nell’ex convento, il programma entra nel vivo con «Le rivoluzioni vanno storte», incontro in cui il giornalista Alberto Urgu intervisterà Luciano Marroccu sul suo nuovo libro, un e-book che si intitola appunto «le rivoluzioni vanno sempre storte». Sabato alle 19.30 al Montegranatico, Andrea Molesini parlerà di «Non tutti i bastardi sono di Vienna» in un incontro in cui sarà intervistato dal docente dell’ateneo cagliaritano Mauro Pala. Domenica alle 16 incontro con il secondo dei super ospiti: Roberto Costantini sarà intervistato da Michele De Mieri. Da segnalare, sabato alle 16, anche l’appuntamento con Marco Aime, antropologo autore del libro «I pastori lungo i sentieri della transumanza». Tra gli altri appuntamenti sono da ricordare sabato alle 12 «Mobilità sostenibile: un viaggio verso un futuro possibile», incontro tra il presidente dell’Arst Giovanni Caria, quello di Legambiente, Vincenzo Tiana e Giorgio Spiga, ideatore del format AlberiLibri. Il programma prevede anche, venerdì alle 19, un percorso tra vino e letteratura organizzato dal Gal Sarcidano Barbagia di Seulo col Comune di Mandas. Spazio anche allo spettacolo con il Teatro stabile della Sardegna, che sabato alle 21.30 propone «Il canto dell’isola bambina». Domenica alle 11,30 Michele De Mieri incontra Andrea Tarabbia. Candidato allo Strega nel 2010 con «La calligrafia come arte della guerra» (Transeuropa Editore), Tarabbia presenterà il suo ultimo romanzo: «Il demone a Beslan» (Mondadori).
 Non poteva mancare il Trenino verde: partirà dalla stazione di Monserrato sabato alle 8.30. Al loro arrivo a Mandas i passeggeri troveranno ad accoglierli i produttori locali che offriranno una degustazione di prodotti tipici. Durante il festival saranno anche assegnati i premi Ducato d’oro per il giornalismo e per la letteratura. Il primo sarà consegnato al giornalista Rai Paolo Piras. Resta invece segreto il nome di chi sarà premiato per la sezione letteratura.
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 52 - Cultura e Spettacoli
«La Sardegna nel mondo Mediterraneo»
Convegno per ricordare la figura e le opere di Pasquale Brandis
 
SASSARI. «La Sardegna nel mondo Mediterraneo - Paesaggi, ambienti, culture, economie nel quadro di una nuova possibile geografia». E’ questo il titolo del convegno che si aprirà oggi (inizio alle 8,30) nell’aula magna dell’Università.
 Sono due le giornate di studio organizzate dal dipartimento Teorie e ricerche dei sistemi culturali, con lo scopo di ricordare la figura di Pasquale Brandis. Il convegno riprende i contenuti degli studi dell’ideatore della scuola geografica sassarese, che toccavano i diversi argomenti riproposti dai numerosi relatori negli incontri di oggi e domani.
 All’apertura del convegno, stamattina nell’aula magna di Piazza Università, sono previsti gli interventi del sindaco Gianfranco Ganau, del presidente della Provincia Alessandra Giudici, del rettore dell’università Attilio Mastino, dei presidi di facoltà Aldo Maria Morace e Giulia Pissarello, del direttore del dipartimento di Teorie e ricerche dei sistemi culturali Maria Margherita Satta. Domani i relatori si sposteranno nell’aula umanistica della Facoltà di Lettere in via Zanfarino.
 
LA NUOVA SARDEGNA
13 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
L’università prende in affitto quattro fibre ottiche dal Comune
 
SASSARI. L’università e il Comune di Sassari hanno siglato una convenzione con la quale l’amministrazione comunale concede in uso ventennale quattro fibre ottiche appartenenti alla propria rete civica, per collegare in via esclusiva alcune sedi universitarie. L’università di Sassari corrisponderà al Comune un canone annuo di 50.000 euro. L’opportunità di sviluppare un’infrastruttura a banda larga in fibra ottica, per interconnettere i siti di interesse dell’amministrazione universitaria in città, costituirà per l’ateneo sassarese un significativo sistema di trasporto ad alta capacità per la trasmissione di segnali numerici, di fonia, dati e video, garantendo accessi e connettività ad alta velocità. La sede del Centro elaborazione dati dell’ateneo è stata quasi ultimata in via Rockfeller.
 
LA NUOVA SARDEGNA
14 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
È passato all’università l’ex istituto dei Ciechi
L’immobile ceduto dal Comune per 3 milioni e mezzo
Nello stabile di via Armando Diaz andrà il Polo umanistico
 
SASSARI. Ieri mattina è stata formalizzata l’acquisizione, da parte dell’università di Sassari, del complesso immobiliare di via Armando Diaz che ospitava l’ex istituto dei Ciechi. L’Ateneo sassarese entrerà in possesso dei locali già dai primi di novembre. L’immobile, che è stato ceduto dall’amministrazione comunale di Sassari per un importo complessivo di 3.696.441,75, sarà ristrutturato e diverrà una sede del Polo umanistico dell’ateneo.
 Recentemente sono stati concessi 9 milioni di euro di fondi Fas, deliberati dal Cipe per l’edilizia universitaria, riservati proprio alla realizzazione del nuovo Polo umanistico di via Roma, comprendente le attuali facoltà di Lettere e Lingue. È previsto il restauro dell’ex Caserma Ciancilla, la sistemazione dell’attuale facoltà di Lingue sui Pilotis di via Roma e il trasferimento del nuovo Dipartimento umanistico nell’ex istituto dei Ciechi. Verranno liberati i locali di via Tempio che ospitano attualmente il Dipartimento di scienze dei linguaggi, con un consistente risparmio economico a favore dell’ateneo. I lavori saranno portati avanti assieme ad altri consistenti progetti edilizi che riguardano le grandi opere in sospeso dell’università cittadina.

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