Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
25 October 2011

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL'UFFICIO STAMPA

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 16 - Edizione NU)
«I nuoresi poco tutelati»
Marcello Seddone: Loi legga la Costituzione
UNIVERSITÀ. Polemica sulla graduatoria di Scienze infermieristiche
 
Si spostano sul terreno della Costituzione le scudisciate del duello sull'Università nuorese. Dopo la replica di Caterina Loi, commissario del Consorzio, a Marcello Seddone, consigliere comunale di opposizione, quest'ultimo sfodera le sue carte e rilancia la tesi che «si sarebbe potuto fare di più per tutelare i concorrenti nuoresi, in un momento di grave difficoltà occupazionale».
BOTTA E RISPOSTA Oggetto del contendere, sempre la graduatoria di Scienze infermieristiche che - aveva obiettato Seddone - «ha lasciato fuori praticamente tutti i candidati della provincia di Nuoro, rimasti a terra da reali prospettive di lavoro. La Loi aveva il dovere di tutelarli, visto che il polo didattico barbaricino è stato giustificato come volano di sviluppo per il territorio». Caterina Loi aveva rimarcato: «Due graduatorie separate avrebbero violato i principi di uguaglianza e imparzialità». Ma il concetto non convince Seddone: «Ringrazio il commissario perché mi ha indotto a riprendere in mano qualche nozione di diritto pubblico - scrive in una nota - senza la sua garbata risposta non avrei avuto modo di rinfrescare la memoria in merito all'articolo 3 della Costituzione, in termini di eguaglianza formale e sostanziale. Infatti lo Stato, oltre a evitare discriminazioni, deve impegnarsi a rimuovere anche gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana».
LE ESPERIENZE Scomoda le esperienze d'oltremare: «Forse il preside di Medicina dell'Università di Udine ha pensato a questo articolo quando ha stabilito che per il corso di laurea in Ostetricia verrà redatta una graduatoria generale per la copertura di 5 posti e una destinata a coloro che hanno chiesto di partecipare come residenti nella provincia di Trento». E incalza: «E a Torino, su 50 posti per fisioterapista, tre erano per gli studenti della Valle d'Aosta. Ma chissà, forse i due rettori violano la Costituzione senza saperlo». Il consigliere torna anche sul dibattito relativo ad Amministrazione delle imprese. «Di uno si dice che è fatto per i nuoresi, per l'altro si plaude al fatto che 27 persone che avevano scelto Cagliari si trovano costrette a venire a Nuoro. Rischiamo di concentrare le risorse dateci dalla Regione in un corso a metà con Sassari e uno per ventisette infermieri che non volevano studiare qui. È un risultato di cui gioire?».
Francesca Gungui
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Ingegneria
Linux day, successo dei corsi
 
Undicesima edizione per il Linux Day, la giornata nazionale dedicata ai sistemi operativi Gnu/Linux e al software libero. La manifestazione, in 109 città, è arrivata anche a Cagliari con 18 seminari e dimostrazioni organizzati dal Gulch (Gruppo utenti linux Cagliari) nel Dipartimento di ingegneria elettrica ed elettronica della facoltà di ingegneria. Gli appassionati hanno assistito liberamente a diversi corsi per neofiti, esperti e per la Pubblica amministrazione.
I SOFTWARE In una specifica area dimostrativa è stato possibile provare i sistemi Gnu/Linux e le loro applicazioni. Sono stati distribuiti anche cd con i vari sistemi operativi più famosi di Gnu/Linux e Floss (Free libre open source software, cioè il software libero). Ma non solo.
AREA GIOCHI Durante l'evento, sono state dimostrate le potenzialità nel campo dei videogiochi dei sistemi Gnu/Linux. Gli utenti più esperti hanno poi provato le potenzialità di “Blender”, il potente software di modellazione 3D. Per le scuole, infine, sono state evidenziate le possibilità offerte dal software libero: oltre all'eliminazione dei costi di licenza, in campo formativo l'utilizzo di un programma “open source” consente agli studenti di rendersi indipendenti, dotandosi gratuitamente delle stesse tecnologie proprietarie. ( lan. ol. )
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia Ogliastra (Pagina 22 - Edizione NU)
Museddu, il porto dei pirati
Così il corsaro arabo conquistò la costa orientale
CARDEDU. La tesi di Paola Locci: Al Mugahi-Museto dominò su queste terre
 
Museddu, una delle spiagge più popolari dell'Ogliastra, deve il suo nome al pirata saraceno Al Mugahi, noto come Museto, che nei primi decenni dell'anno mille terrorizzava con i suoi masnadieri le coste orientali dell'isola. In precedenza il pirata aveva occupato la parte occidentale della costa, usandola come base per le scorrerie. La prima a mettere in relazione la spiaggia ogliastrina con il terribile pirata, emiro di Denia (sulla costa spagnola) è stata Paola Locci, archeologa originaria di Barisardo, migrante per lavoro a Roma. La tesi della Locci si basa sulla particolarità di un reperto archeologico (i resti di un antico edifico) ritrovato nella costa di Cardedu, ed è stata suffragata, più recentemente, da Marco Tangheroni docente dell'Università di Roma, considerato uno dei massimi esperti sulla storia dei popoli del mare in epoca medioevale.
LA STORIA Fonti arabe dell'epoca parlano di Mughaid-Museto come di un pirata di origini sarde, probabilmente perché fatto prigioniero in tenera età e allevato alla corte di qualche notabile mussulmano. Viene descritto come un uomo d'azione ma molto colto, di capigliatura bionda e appassionato di ricerche filologiche. La tesi viene avvalorata da studiosi spagnoli come Maria Jesus Rubeira Mata e Roche Chabas. Ulteriori conferme sono giunte dal materiale ritrovato nel castello di Denia, capoluogo della Taifa governata da Mughaid a partire dall'anno 1004.
Dal vecchio porto della cittadina spagnola, di cui sono sopravvissute in buono stato alcune strutture, era partita una flotta composta da 120 di navi con diecimila uomini armati e mille cavalli. Dopo aver conquistato le isole Baleari, Mughaid aveva rivolto le sue mire di conquista alla costa occidentale della Sardegna, la sua terra d'origine, riuscendo ad occupare in permanenza una ampia fetta della costa occidentale.
LA CONQUISTA Piú difficile del previsto si era presentata invece la conquista della costa orientale dell'isola, data la maggiore distanza dalla base di Denia e la presenza costante delle flotte genovesi e pisane incaricate dal Papa Benedetto VIII per la protezione delle coste tirreniche della penisola. Ciò non aveva impedito alla flotta di Mugahid di razziare la costa orientale dell'isola con frequenti sbarchi a sorpresa, anche durante le ore notturne. Uno dei punti privilegiati sarebbe stata proprio la costa di Museddu, forse per via della sua posizione strategica al centro della costa orientale. Cosí il nome di Museddu è sopravissuto per oltre mille anni alla sconfitta dell'emiro saraceno di Denia ad opera della flotta cristiana.
Nino Melis
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 47 - Edizione CA)
Brandis, convegno a Sassari
 
Domani e dopo, alle 9,30, aula magna Università di Sassari, il convegno “La Sardegna nel mondo Mediterraneo” che ricorderà la figura di Pasquale Brandis. Dopodomani il convegno nell'aula umanistica di Lettere e Filosofia, via Zanfarino.
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 47 - Edizione CA)
Trasporti marittimi: e se la Regione
seguisse l'esempio del governo sabaudo?
Paolo Ritossa cita in positivo la concessione alla Compagnia Rubattino
PASSATO E PRESENTE. Dalle considerazioni di Baudi di Vesme agli atti di Cavour, la modernità del Regno d'Italia
 
In principio furono il mare, e il battello. Tra l'ottobre e il novembre 1847, poco prima dello statuto che con la “Perfetta fusione” avrebbe sancito la parità giuridica di Piemonte e Sardegna, Carlo Alberto incaricò l'intraprendente Carlo Baudi di Vesme di redigere un'analisi politica ed economica dell'isola che si voleva trascinare verso i più turbolenti e avanzati modelli di sviluppo europei. Nacquero così le “Considerazioni politiche ed economiche sulla Sardegna”. E sebbene il turismo novecentesco fosse ancora distante, con i suoi borghesi cappelli a tesa larga prima, le sue orde di ciabatte e lamiere poi, Carlo Baudi individuò immediatamente l'efficienza dei collegamenti alla terraferma come necessità vitale per il futuro dei nuovi territori del regno. Cagliari, afferma Baudi, ha il naturale ruolo di «magazzino universale del Mediterraneo». In principio furono il mare, il battello, le distanze e i sogni di universalità mediterranea. Anche la storia ha le sue ossessioni, e se tradita, presenta il conto. Altre volte attira gli uomini verso i suoi volumi. Un invito sarcastico, si direbbe. «Qualche tempo fa, e non per caso, sono andato a rileggere la “Raccolta degli atti di Governo del 1851” - racconta il professor Paolo Ritossa, già docente di ingegneria marittima dell'Università di Cagliari. «Con essa il governo sabaudo veniva autorizzato ad affidare in concessione alla Compagnia Rubattino i collegamenti marittimi con la Sardegna e in particolare Genova con Cagliari e Porto Torres. Credo valga la pena, nel critico momento attuale, dare un'occhiata a un documento che avrebbe dovuto costituire fonte d'ispirazione nelle discussioni che la Regione ha intrattenuto con lo Stato durante la cessione della Tirrenia ai privati».
Nel 1851, per volere di Cavour, ministro per l'Agricoltura, il Commercio e la Marina, il governo abbandonò la gestione diretta della comunicazioni marittime. Un mestiere non semplice, quello dell'armatore. Così stipulò una convenzione biennale, per 240mila lire annue, con i Vapori nazionali di Raffaele Rubattino, fervente patriota, amico di Bixio e fornitore delle navi che trasportarono Garibaldi e i Mille verso le sponde siciliane e l'unità d'Italia. Meno poetiche le ragioni di Camillo Benso, intenzionato a «trarre ogni profitto possibile da quell'isola feracissima». La Sardegna. «Uno stato patrigno», continua Ritossa. «Tuttavia Cavour nel perseguimento dei suoi interessi è stato capace di stipulare una convenzione che finiva per proteggere anche gli interessi della Sardegna. L'articolo 18 del capitolato, per esempio: «Per favorire però le relazioni commerciali dell'isola al continente, la Società rimane obbligata al passaggio dei commercianti da Cagliari e Porto Torres per Nizza e per Livorno allo stesso prezzo che per Genova; e viceversa ai commercianti che da Nizza o da Livorno avessero a transitare in Sardegna, allo stesso prezzo stabilito fra Genova e la Sardegna, nulla calcolando il tragitto di Nizza o di Livorno per Genova».
«La sovvenzione pagata dallo Stato Sabaudo era ingente e il ritorno in termini di servizio era equiparata alla spesa. Così venne fondato il principio di mobilità e sviluppo. Si seppe contrattare allora, con gli armatori» - spiega il professore, che continua a guidarci: «L'articolo 5 è un altro buon esempio di capacità contrattuale. Fissate tratte, orari e frequenze, vengono previsti anche i casi di avaria e le soluzioni a riguardo. Sentite cosa viene aggiunto, in calce: «Qualora per accertata negligenza dello appaltatore, quest'impedimento si prolungasse al di là di tre mesi, il R. Governo potrà prendere contro di lui quelle misure che stimerà più convenienti, onde il servizio di Cagliari venga effettuato coi bastimenti della forza prescritta».
L'attitudine è mantenuta nell'articolo 8: «In nessun caso e per nessun motivo potrà l'appaltatore mancare o ritardare alcuna delle stabilite partenze, e nel caso di ritardo non giustificato, subirà un'ammenda di L. 100 per ogni ora. Se questo ritardo si prolungasse al di là delle sei ore, sarà l'ammenda ragguagliata sulla base di L. 500 per ogni sei ore successive di ritardo sino al momento dell'effettuata partenza».
Non meno severo è il controllo delle ore di traversata. Da Genova a Cagliari la traversata deve essere di 45 ore fra aprile e ottobre, di 50 fra novembre e marzo. L'articolo 10 recita: «Per ogni ora di ritardo sul tempo stabilito pella traversata sarà applicata un'ammenda di L. 30 per ciascuna delle prime sei ore, e di L. 20 per ognuna delle successive». L'articolo 23 regola il trasporto dei passeggeri in tutti i suoi aspetti, in quelli che oggi si chiamerebbero standard: dal vitto alle condizioni della cabina.
«Il documento può far sorridere - concorda Ritossa - ma riporta tutti i parametri da determinare per definire la continuità territoriale», e aggiunge: «La continuità territoriale è un primo dovere dello Stato nei confronti della Sardegna, previsto dall'articolo 53 del nostro Statuto, che attraverso il lauto compenso di 72 milioni di euro all'anno per otto anni dovrebbe fornire tutti i servizi necessari alla garanzia della parità di diritti tra cittadini italiani. Le nostre leggi regionali non sono tanto diverse». Guidati dal professore torniamo alla modernità e andiamo a controllare le leggi dell'Italia unita, in particolare la n. 684 del 20/12/74 sulla ristrutturazione dei servizi marittimi. Articolo 8: «I servizi di collegamento con le isole maggiori e minori debbono assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse con lo sviluppo economico e sociale delle aree interessate, e in particolare del Mezzogiorno». «Speriamo di essere ancora in tempo per evitare che una manovra sbagliata possa provocare drammatiche ripercussioni sulla nostra economia. Sarebbe folle dover rimpiangere l'operato del Regno di Sardegna che nel caso in questione aveva dimostrato un'apprezzabile sagacia amministrativa».
Luca Foschi
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Commenti (Pagina 13 - Edizione CA)
Punti di vista
Una giornata di lavoro a stipendio zero
 
Ogni mattina, in Italia, una ragazza si sveglia e sa che lavorerà gratis, perché tanto altrimenti morirà di fame uguale. Ogni mattina, in Italia, un datore di lavoro si sveglia e sa che guadagnerà a spese zero, perché tanto non morirà di fame. È una giungla. Non reagiamo neanche più. Mandiamo curriculum con un click e passiamo le giornate ad aspettare telefonate di lavoro. Troviamo normale fare colloqui per impieghi a guadagno zero. Qualcuno pensa persino che dovresti pagare tu. Una volta ho accettato un rimborso spese di 300 euro per lavorare dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20, dal lunedì al venerdì, senza contratto. In agosto, lo studio ha chiuso, sono rimasta senza rimborso. Al ritorno, il datore di lavoro mi ha mostrato le foto della sua barca da 25 metri. Quando mi ha firmato l'assegno, mi ha detto: «Meritatelo»! Quando facevo qualche errore urlava: «Possibile? Siete ingegneri»!. Peccato che guadagnassi un quarto della ragazza che puliva lo studio. Ma il titolare sapeva bene che tanti usano i neo-schiavi-laureati per lavorare gratis. E siccome lui mi dava 300 euro si sentiva un “padrone buono e magnanimo”. Siamo una generazione di persi. I nostri figli ci diranno che da grandi vogliono fare le colf negli alberghi o i muratori. E noi ne saremo orgogliosi: almeno non butteranno anni di università per fare le commissioni in qualche studio di ingegnere.
G. A.
Selargius
 
È una guerra antica: i professionisti dicono che i neo laureati sono di poco aiuto e molte pretese; questi ultimi si sentono sfruttati. Se il datore di lavoro è corretto, si trova un equilibrio. Ma oggi l'offerta d'impiego è poca, la richiesta immensa. E questo avvantaggia i disonesti. Tenga duro, troverà di meglio.
Daniela Pinna
 

LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
Ateneo di Sassari: per evitare altri disastri un master su finanza, banche e impresa
 
SASSARI. C’è un’altra faccia della medaglia nei crac di troppe aziende: la scarsa preparazione manageriale. Condiziona i meccanismi di acquisizione del credito e influisce sull’esposizione a ripercussioni finanziarie, amministrative, fiscali. Per evitare il ripetersi di situazioni come quelle generate dalla famigerata legge regionale 44, con i mutui-beffa, o per scongiurare trascuratezze contabili con pesanti contraccolpi da parte di Equitalia e Agenzia delle entrate, adesso scende in campo l’università. A Sassari Economia promuove un master accattivante persino dalla sigla: Fbi. Ma - com’è ovvio - in azione non entreranno gli agenti del Federal Bureau americano. Più semplicemente, salgono in cattedra docenti e specialisti in grado di preparare tecnici che un domani saranno capaci di occuparsi ad alto livello di finanza, banca e impresa.
 Esigenza quantomai sentita nell’isola. Soprattutto nei rapporti con i pastori e i contadini. Come nelle realtà gestite da artigiani, produttori di materie prime diverse, titolari di piccole o medie società commerciali. Spiega il docente di economia Luca Deidda: «L’idea, nel 2010-2011, ha già dato buoni risultati. Nasce dalla considerazione che in Sardegna uno dei nodi insoluti non è la mancanza di risorse, ma piuttosto la carenza di conoscenze adeguate. Prima di tutto, si deve sapere come valutare gli investimenti da fare. Poi, a quali fonti di finanziamento accedere e in che modo. In terzo luogo, pensare a come massimizzare il valore aggiunto rappresentato dalle enormi potenzialità che tante aziende nell’isola possono vantare grazie alla loro peculiarità e alla qualità dei prodotti». «Consorzi fidi e banche oggi hanno bisogno di bilanci chiari, leggibili secondo precisi standard di stima - afferma ancora Deidda - Perciò occorrono persone in grado d’interloquire in maniera credibile con i referenti di quei comparti». Da qui, appunto, l’esigenza di un corso incentrato certo sulla cultura d’impresa, apertò però allo sviluppo del bagaglio professionale da portarsi dietro nelle relazioni con gli istituti per le linee di finanziamento. Il Master Fbi è a numero chiuso: 15 posti in tutto. Si pagano le tasse universitarie, ma ci sono disponibili diverse borse di studio. Appena scaduti, salvo proroghe, i termini per le iscrizioni.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Prima pagina  - Gallura
La Gallura ai vertici per qualità dei porti turistici
Ed è boom per gli arrivi dei maxi yacht, oltre un milione di vacanzieri sbarca dai panfili
L’economista Carlo Marcetti: le barche di lusso creano gettito che non viene rilevato
 
OLBIA. La Gallura detta legge tra i maxi yacht. La conferma arriva dai dati dell’Osservatorio nazionale della nautica sulla qualità dei porti turistici. La provincia con Porto Cervo e Porto Rotondo si piazza al quinto posto della graduatoria globale, ma svetta al primo per numero di posti barca e accessibilità. Ad analizzare il fenomeno il docente universitario Carlo Marcetti che rivela un altro dato importante. In un estate arrivano un milione di turisti sui mega panfili. Vacanzieri che spendono tanto e sfuggono a qualsiasi statistica venga fatta sulle presenze nell’isola.
 
Pagina 31 - Altre
«Posti barca di ottimo livello, ma la crescita va accompagnata»
L’economista Carlo Marcetti: le barche di lusso creano un maxi gettito che non viene rilevato
 
OLBIA. Analizzata in cifre la Gallura dei porti turistici ha numeri da primato e la possibilità di fare il vuoto dietro di sé. «Servirebbe un po’ di coraggio - dice Carlo Marcetti, docente universitario di economia del turismo -, e la volontà di assecondare le proposte che arrivano dal mondo della nautica». La cantieristica ha vissuto un periodo negativo, ma l’economia legata ai porti turistici è cresciuta. «E ci sono margini per migliorare. La Gallura ha il 70% dei posti barca per maxi yacht in Sardegna - continua Marcetti -, e in totale ha oltre 8mila dei 20mila posti barca presenti nei porti dell’isola. A premiarci nelle graduatorie dell’Osservatorio nazionale sulla nautica è l’accessibilità. La Gallura ha una posizione felice, baricentrica nel Mediterraneo. Apprezzata da chi possiede i maxi yacht, che continuano a essere sempre più numerosi sulle nostre coste. Le altre province dell’isola nella classifica sono lontane. Sassari è al 23esimo posto, Cagliari al 27». Anche nella classifica globale la Gallura è quinta, preceduta da Lucca, Genova, Matera e Pescara. Ma per fare questa graduatoria sono presi in esame anche altri parametri. «Possiamo migliorare - continua Marcetti -. I nostri porti turistici sono di ottimo livello, ma sono stati concepiti tra gli anni 60 e 70. Serve un intervento di riorganizzazione che dia smalto a questi approdi che hanno già buoni servizi. Deve crescere anche l’offerta di posti barca per maxi yacht che sono in continua ascesa. Lo scalo vip dell’aeroporto, sempre più affollato, dimostra che nelle fasce alte dei turisti la Sardegna rimane una meta privilegiata. Dobbiamo dare servizi adeguati a questo tipo di vacanziere». E in chiusura. «C’è un altro dato che ci deve fare riflettere i giorni di permanenze delle imbarcazioni sono diminuiti. Segno che le compagnie di charter, che noleggiano gli yacht qualche piccolo taglio lo hanno fatto». (l.roj)
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
I versi di Mannias Barabino
DOMANI ALL’UNIVERISTÀ
 
Giovedì alle 18,30, nell’aula Eleonora d’Arborea dell’università di Sassari, in piazza Università, la presidente della Fidapa, Luisanna Tedde, introdurrà la presentazione del nuovo libro di Adriana Mannias Barabino “Poesie in famiglia” che avverrà a cura del critico letterario Isa Sarullo.
 
Sicurezza in zootecnia
FACOLTÀ DI AGRARIA
 
Domani dalle 9,30, nell’aula magna della facoltà di Agraria si terrà il convegno dal titolo «Salute e sicurezza sul lavoro nel comparto zootecnico e caseario». L’evento è organizzato dall’Accademia dei Georgofili in collaborazione con il dipartimento di Ingegneria del Territorio e la Asl di Sassari. La giornata di studio vuole evidenziare le principali criticità nel comparto zootecnico-caseario in materia di condizioni di lavoro e di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. In particolare verranno focalizzati alcuni temi della pianificazione nazionale e regionale in materia di sicurezza del lavoro e di analisi del rischio infortunistico.

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie