Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
22 October 2011

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
ATENEO. Medicina
Tributo a Riva, inventò il museo Susini
 
«Impegno, dedizione e passione nel lavorare per l'Ateneo in tutte le attività in cui è stato coinvolto. Un esempio da imitare, un modello per i giovani». Così il rettore dell'Università ha definito Alessandro Riva, da giugno professore emerito di Anatomia umana della facoltà di Medicina dopo 46 anni di insegnamento.
Ieri si sono trovati in tanti nella Sala congressi dell'Asse didattico di Medicina del polo di Monserrato per ascoltare quella che stata una vera lectio magistralis sulla Storia del museo delle cere anatomiche del Susini, una delle esposizioni più prestigiose d'Italia di cui Riva è stato promotore e direttore.
Capace come pochi di attirare la curiosità e tener desta l'attenzione della platea, Riva ha condotto un'appassionata ricostruzione del suo percorso umano e professionale. Laurea a Pavia nel '64 con Bruno Zanobio (presente ieri al convegno), dal 1975 professore straordinario, ordinario fino al 2010. Nel 1991 promotore e direttore del Museo delle Cere anatomiche del Susini, stato consigliere d'amministrazione per 17 anni e direttore del Dipartimento di Citomorfologia (da lui stesso fondato) per dodici. Con un vastissimo elenco di riconoscimenti, premi e incarichi prestigiosi a livello internazionale, è stato anche appassionato presidente del Corso di laurea in Infermieristica.
«La storia delle Cere parte da due persone, Francesco Antonio Boi e Clemente Susini, quasi sconosciute e a lungo ignorate», ha raccontato Riva. «Boi era a Firenze quando gli giunse l'ordine di Carlo Felice di procurarsi le cere. E anche Susini, che pure era modellatore capo della Specola di Firenze, non era particolarmente noto. La prima volta che si parla di Susini, fino ad allora coperto dalla celebrità del professor Fontana fu in un saggio del 1947di Luigi Castaldi, professore di anatomia umana», ha annotato Riva. «La prima esposizione temporanea delle opere fu tra l'ottobre e il novembre '79. Fu un grande successo. In Regione», ha ricordato ancora il professore, «trovai un assessore appassionato, Mariolino Puddu. Il museo venne inaugurato nel '91, grazie all'interessamento di tanti, tra cui Giovanni Lilliu e Giancarlo Sorgia».
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Provincia Sulcis (Pagina 25 - Edizione PC)
CARBONIA. In Portogallo
Riflettori accesi sulla città dei minatori
 
Carbonia incassa i premi, fa scuola di recupero urbanistico e si prepara a festeggiare il prossimo compleanno della città con alcuni ospiti di lusso: i vertici della Commissione europea ai Beni culturali. Meglio di così la missione di Evora non poteva andare: nell'antica città nel cuore del Portogallo, recentemente promossa dall'Unesco città-museo, il sindaco Giuseppe Casti e il presidente della Provincia (nonché ex sindaco di Carbonia) Tore Cherchi, hanno ritirato il Premio europeo del Paesaggio, edizione 2011, vinto dal capoluogo del Sulcis nell'ambito del concorso indetto dal Consiglio d'Europa.
PRIMI IN EUROPA Il premio consiste in una targa in trachite: pietra che Carbonia conosce assai bene perché è stata utilizzata per costruire la città. Ma sono decisamente beneauguranti gli scenari che adesso si apriranno grazie al riconoscimento che, prima la Commissione nazionale del ministero ai Beni culturali, poi il Consiglio d'Europa, hanno attribuito a “Carbonia landscape machine”. È il nome del programma, o meglio: dell'insieme delle azioni che in tutti questi anni sono state intraprese per recuperare e valorizzare gran parte del patrimonio ex minerario, tutelando l'impianto urbanistico e architettonico della cittadini simbolo dell'industria del Novecento: «Questo premio ci onora - ha sottolineato il sindaco Casti - e rappresenta un punto di partenza per dare slancio alle nostre attività». IL MODELLO Intanto “Carbonia landscape machine” è diventato un modello per la rivalutazione di altre aree urbane e industriali degradate. «Sigleremo - ha puntualizzato Casti - un protocollo d'intesa con il ministero per portare avanti altre attività di riqualificazione, parteciperemo a un convegno in Campania in cui ci è stato chiesto di illustrare i tratti salienti delle nostre attività, analogamente abbiano stretto contatti con docenti universitari di Napoli». E il 18 dicembre, per il compleanno della città, il fiore all'occhiello: «Al 90 per cento ospiteremo il presidente e il dirigente della Commissione europea alla Cultura». Della missione ad Evora hanno fatto parte anche l'ex assessore ai Lavori pubblici Giacomo Guadagnini, l'urbanista Antonello Sanna e Alessandra Fassio, della Direzione generale del ministero dei Beni culturali.
Andrea Scano
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro (Pagina 23 - Edizione NU)
Corso per infermieri
Il commissario Loi bacchetta Seddone
UNIVERSITÀ. «Rispettate le regole»
 
Sceglie la strada dell'attacco frontale, Caterina Loi, per replicare al consigliere comunale Psd'Az Nuoro futura Marcello Seddone che due giorni fa è tornato sulla questione Università dopo la pubblicazione dell'elenco ammessi a Scienze infermieristiche che lascia a terra praticamente tutti i nuoresi.
LA LEGGE «Così scippate il futuro ai giovani della nostra provincia - aveva obiettato Seddone -. Scienze infermieristiche è una delle poche facoltà che garantisce occupazione». A stretto giro di posta il commissario straordinario del Consorzio universitario replica: «Ritengo che nessun posto di lavoro sia stato perso, in quanto Nuoro avrà comunque i suoi 30 iscritti, e in ogni caso le leggi vanno rispettate. Informo Seddone che neppure lui, al mio posto, avrebbe potuto evitare l'applicazione delle norme in materia di concorsi pubblici, dell'ordinamento comunitario e dell'articolo 3 (uguaglianza) e 97 (imparzialità e buon andamento) della Costituzione della Repubblica italiana». Seddone nel suo intervento contestava tra le altre questioni anche il fatto che mentre Nuoro ha optato per la selezione unica con Cagliari, esponendo al rischio esclusione i candidati locali in numero minore rispetto a quelli del bacino campidanese, per ovvie ragioni demografiche, Sassari ha invece scelto di muoversi autonomamente.
I DISTINGUO «Sassari si è mossa autonomamente - risponde Caterina Loi - perché non dipende da Cagliari. Gli studenti locali, insieme a quelli di tutta la Sardegna e di altre regioni, hanno partecipato a un pubblico concorso, ciò significa che le iscrizioni (a numero chiuso) vengono aggiudicate in ordine di graduatoria, da qualsiasi parte provengano i concorrenti. Né l'ateneo di Cagliari, né il Consorzio di Nuoro possono a piacimento manovrarne l'esito». La responsabile continua tacciando Seddone di disfattismo: «Sul suo rispetto verso i giovani diplomati che si iscrivono all'Università di Nuoro, nutro molti dubbi. Ha infatti iniziato a dare fuoco alle polveri proprio nei giorni in cui è stata pubblicata l'offerta formativa, e ha continuato imperterrito durante tutto il periodo delle iscrizioni». E aggiungendo il carico da 90, insinua: «L'effetto deterrente da lui cercato non ha avuto esito, gli iscritti sono numerosi, 170, e oltre 100 hanno consapevolmente scelto la sede di Nuoro».
Fr. Gu.
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 31 - Edizione OL)
Scuola di giornalismo addio
SASSARI. Il rettore dell'Univeristà Attilio Mastino intende riaprirlo nel 2012
 
Bloccato dall'Ordine dopo le denunce dei corsisti Era stato presentato come un fiore all'occhiello, come nuova e attraente offerta formativa per gli studenti. E così, dopo un periodo di prova, il Master in giornalismo dell'Università di Sassari era partito alla grande. Numero chiuso - massimo trenta allievi - e ottime prospettive. Adesso, il sito dell'Ordine nazionale dei giornalisti l'ha addirittura cancellato dall'elenco delle scuole per aspiranti reporter. Stop alla formazione in loco, dunque. Il corso è stato sospeso - sine die? - ma, ufficialmente, in attesa di tempi migliori.
IL BLOCCO A decidere che la convenzione con l'Università non dovesse essere rinnovata, è stato il presidente nazionale dell'Odg Enzo Iacopino, in accordo con quello regionale Filippo Peretti, d'intesa con il rettore dell'Ateneo sassarese Attilio Mastino. Alla base, una lunga serie di segnalazioni degli studenti, indirizzate all'ordine, in cui lamentavano diverse anomalie nella gestione di una sorta di zona franca nell'Ateneo. Tra tutte, le lezioni annunciate di grandi firme dell'informazione e mai tenute, eppure regolarmente inserite nei programmi.
CASI CLAMOROSI Giusto per intendersi, a dicembre dello scorso anno, erano stati fissati in calendario due appuntamenti per il 6 e l'8, cioè in occasione della festa patronale della città (San Nicola) e dell'Immacolata. Incontri, inutile sottolinearlo, saltati e mai recuperati. Perché, è ciò che è emerso successivamente, era tutto improvvisato, con i calendari buttati giù tanto per riempire le caselle.
L'INDAGINE Alla fine è successo quel che doveva succedere: è stata nominata una sorta di commissione d'inchiesta dell'Odg per verificare la fondatezza delle continue sollecitazioni degli studenti. Che, come è stato poi rilevato, avevano ragione da vendere. A Iacopino e Peretti non è rimasto altro da fare che chiudere la baracca. «Noi dovevamo aiutare i ragazzi - ha spiegato Iacopino - era questo il nostro compito. Ci siamo riusciti perché loro hanno sostenuto l'esame. Per il futuro speriamo di poter ricostruire il Master su basi più solide, senza dimenticare l'azione di vigilanza che l'ordine deve comunque esercitare».
CICLO FINITO Dopo quattro corsi biennali conclusi regolarmente e un centinaio di giovani diventati giornalisti professionisti per il 2011-2012 non sono state accettate iscrizioni. «Mi dispiace molto per questo inconveniente - dice il rettore Attilio Mastino - credo tuttavia che tra febbraio e marzo del prossimo anno la situazione tornerà alla normalità. Il consiglio d'amministrazione dell'Università farà di tutto, e si sta già impegnando, per far ripartire il Master nel 2012».
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 61 - Edizione CA)
Chiusa la IV edizione
Cicito Masala, tre premi in suo onore
 
Una quarta edizione del premio “Francesco Masala per il teatro” nel segno dell'addio, quello di Enzo Giacobbe, medico e scrittore, all'iniziativa da lui ideata con l'associazione Arcipelago per tenere viva la memoria del grande poeta e scrittore logudorese. Stavolta, a portare a casa il riconoscimento “Francesco Masala per il teatro”, (una targa e una maschera), sono stati lo storico sassarese Manlio Brigaglia e la giornalista dell'Unione Sarda Maria Paola Masala. Davide Gavioli, studente del Dams di Bologna, si è aggiudicata la sezione dedicata ai giovani con il testo “La prima volta del pesce palla”, interpretato in anteprima dagli attori Marta Proietti Orzella e Fausto Siddi. La manifestazione, ospitata nell'aula magna del corpo aggiunto della Facoltà di Scienze della Formazione, è stata presentata da Giacobbe e dall'attrice Lucia Muzzetto. Ad aprirla il cantautore Teo Spigno e l'attore Nanni Sortino (che hanno cantato e recitato “Pregadoria de sos messadores”). Assente giustificato il preside di Lettere e Filosofia Roberto Coroneo, hanno premiato i vincitori le docenti Gonaria Floris e Cecilia Tasca. Presenza silenziosa, Brunella Scalabrini, moglie del poeta e madrina della manifestazione. La giornalista, logudorese come lo scrittore, ha ricordato l'affetto che li legava. Lungo e brillante l'intervento di Brigaglia. «A Cicito mi legano tanti ricordi. Lo conobbi a Sassari alla fine della guerra. Era stato in Russia, dove aveva perso molti amici. Iniziò a collaborare con una rivista finanziata dagli alleati, che aveva come fine quello di guidare i giovani verso la democrazia. Ho seguito le sue prime opere da vicino e anni fa ebbi modo di averlo ospite in una trasmissione radiofonica che conducevo. Abbiamo passato bei momenti e sostenuto discussioni accese». Quanto a Giacobbe, nell'annunciare il suo ritiro, si è augurato che altri possano raccogliere il testimone e proseguire nella diffusione - soprattutto tra gli universitari - del pensiero e degli scritti del poeta avviata dalla mai dimenticata Giovanna Cerina.
Carlo Argiolas
 

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
UNIVERSITÀ
Omaggio corale per Alessandro Riva
 
Il fascino di un percorso umano e professionale profondamente segnato dall’incontro con le Cere anatomiche del Susini: è in sintesi ciò che è emerso dai lavori della mattinata di oggi nella Sala Congressi di Medicina del polo di Monserrato, intorno ai 46 anni di impegno accademico di Alessandro Riva, da giugno professore emerito di Anatomia Umana. Nella sua vera e propria lezione, Riva ha condotto una ricostruzione della vicenda che l’ha visto promotore e direttore di una delle esposizioni più prestigiose dell’Ateneo.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 29 - Sassari
Casa dello studente. L’appello del sindaco al presidente della Regione
Tedde: subito i fondi all’Ersu
Chi frequenta Architettura deve sostenere costi esagerati
ANDREA MASSIDDA
 
 ALGHERO. Dei più di trecento milioni di euro piovuti sulle due università sarde grazie ai fondi Fas, in città non arriverà neanche un centesimo. Eppure è da anni che si parla di costruire una «Casa dello studente» capace di ospitare i tanti fuorisede della facoltà di Architettura. Così ieri il sindaco Marco Tedde ha scritto al governatore Ugo Cappellacci: «La Regione dia subito i soldi all’Ersu».
 «È trascorso poco più di un decennio dall’avvio ad Alghero dell’attività universitaria che ha prima sancito e poi consolidato le eccellenze della prestigiosa facoltà di Architettura - fa notare il primo cittadino al presidente Cappellacci -, un lungo periodo in cui alle soddisfazioni e agli invidiabili risultati raggiunti (il Censis l’ha più volte certificata come migliore facoltà di Architettura italiana e in assoluto tra le prime del Centro-Sud - ndr) si sono affiancate difficoltà di carattere economico e organizzativo. Tra queste spicca senz’altro la crescente domanda di alloggi per gli studenti che, talvolta con non pochi sacrifici, decidono di frequentare i corsi universitari attivi da noi». Si tratta spesso di giovani costretti a trasferirsi in città per seguire corsi e lezioni per i quali lo sforzo economico, specie in questo periodo di crisi, mette a dura prova i bilanci delle famiglie d’appartenenza arrivando perfino, in certi casi, a precluderne la possibilità di iscriversi e studiare ad Alghero. «Ciò fa più specie - aggiunge Tedde - soprattutto nei riguardi di coloro che particolarmente meritevoli si trovano nell’impossibilità di sopportare il peso economico di un affitto e conseguentemente nella condizione di dover rinunciare alla nostra città quale meta universitaria». Esigenze dei giovani ovviamente in linea con le finalità istituzionali dell’Ersu, che attraverso la propria attività promuove, coordina e attua forme di assistenza a favore degli studenti per garantire il diritto allo studio, anche attraverso strutture meglio note come Casa dello studente. E non c’è dubbio che per Alghero sarebbe importantissimo averne una anche perché la domanda di alloggi da parte degli studenti fa registrare ogni anno sensibili aumenti che vanno di pari passo con la crescita del prestigio e della qualità accademica dei corsi di laurea frequentabili in città. «Come già evidenziato - spiega ancora Marco Tedde al governatore -, ciò è fonte di estrema soddisfazione, ma non manca di richiamare nel contempo la responsabilità di chi amministra su una problematica la cui soluzione non pare più procrastinabile. E ora mi rivolgo al presidente della Regione affinché possa farsi carico personalmente della questione, prevedendo di dotare l’Ersu delle risorse necessarie alla realizzazione ad Alghero di un ostello attaverso il quale poter garantire il diritto allo studio e il diritto alla libera scelta di una facoltà, a prescindere da logiche squisitamente economiche». Parole chiare e - va detto - non retoriche. Perché è innegabile che lo sviluppo della città, sia dal punto di vista economico sia da quello culturale, non può che passare per la formazione. In attesa che Cappellacci risponda, è bene ricordare che l’Ersu ha appena adottato una soluzione tampone. Per quest’anno accademico, infatti, l’ente garantirà ai fuorisede ottanta posti letto in un hotel della città, precisamente il «Green» di viale della Resistenza. Gli studenti dovranno presentare le domande alla sede sassarese dell’Ersu entro venerdì prossimo.
 

Questionnaire and social

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