Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
15 October 2011
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 
    
 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Binaghi
Diagnosi della sclerosi, lunedì apre il Centro
Sarà inaugurato lunedì alle 11.30, alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità Simona De Francisci, il nuovo Centro per la diagnosi e la cura della sclerosi multipla dell’ospedale Binaghi. Il centro diretto da Maria Giovanna Marrosu, totalmente ristrutturato, rinnovato nei locali e negli arredi per un investimento complessivo di 450 mila euro, ha sede al secondo piano del corpo centrale del Binaghi.
La Sardegna è la regione più colpita dalla sclerosi multipla, con 150 casi per 100 mila abitanti, ossia 2500 persone ammalate. Le più a rischio sono le donne, con una maggior probabilità di sviluppare la malattia rispetto agli uomini (2.5 donne ogni uomo).
Il centro riveste una valenza strategica e livello regionale, oltre che per la sua unicità, per l’attività integrata che svolge (ospedaliera e universitaria), con funzioni di assistenza e cura, ricerca scientifica e didattica. Le continue ricerche sulle cause della malattia consentono di mettere a punto nuovi modelli assistenziali e di identificare i fattori alla base della patologia.
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
Il fascismo nella storia d’Italia
Dal 20 al 22 ottobre, a Palazzo Siotto (via dei Genovesi) è in programma un seminario nazionale di studi dal titolo "Il fascismo nella storia d’Italia". Nelle tre sessioni di lavori si alterneranno le relazioni di diversi studiosi tra i più rappresentativi degli studi storici sul fascismo dei vari atenei italiani.
 
 
3 - L’Unione Sarda / Commenti (Pagina 15 - Edizione CA)
Punti di vista
«Cari fuori corso, studiare è un impegno»
La mia lettera può risultare impopolare, ma non ritengo giusto concedere ulteriori proroghe alla già tanto prorogata carriera universitaria dei fuori corso. Io mi sono iscritta a Giurisprudenza ben consapevole che lo studio avrebbe assorbito tutto il mio tempo. Ho rinunciato a viaggi, uscite e soprattutto a molteplici occasioni lavorative. Non che non abbia le spalle coperte dai miei genitori, ma siamo una famiglia normale, quindi la scelta non è stata priva di conseguenze. Non esiste stare fuori corso per così tanto tempo, non ci sono scuse per non sostenere gli esami. Nel 2007, il mio primo anno accademico, la mia casa è andata a fuoco, sono stata sgomberata per 10 mesi, eppure ho dato esami con i libri sporchi di fuliggine. Nel febbraio di quest’anno ho subito un intervento e, contro il parere dei medici, la settimana dopo ero a lezione e poi a sostenere l’esame con stampelle, punti e fasciatura. Se si vuole studiare non ci sono scuse che tengano. C’è da ragionarci su. Nonostante i miei sforzi, io rischio di uscire fuori corso di un solo mese, e per questo non mi riconosceranno i 3 punti per la brevità del corso. È giusto questo? È giusto impedire a me, e a tanti come me, di raggiungere il massimo? Non è giusto, come non è giusto concedere proroghe a chi in questi due anni avrebbe potuto studiare, invece di manifestare.
Roberta - Cagliari
Non è difficile comprendere le ragioni della “stretta”: l’università non è un parcheggio; gli studenti dovrebbero concentrarsi sui propri impegni e i lunghi “buchi” tra un esame e l’altro non giovano alla loro preparazione. Questo lei lo vede chiaramente. Con un po’ di serenità, vedrà anche che è giusto riservare il massimo dei voti a chi ha centrato tutti gli obiettivi nei tempi fissati. In bocca al lupo per tutto.
Daniela Pinna
 
 
4 - L’Unione Sarda / Pagina 2 - Gallura
Crisponi lunedì all’aeroporto inaugura l’anno accademico 
OLBIA. «Cinque proposte per l’allungamento della stagione turistica». Questa la sfida lanciata da Luigi Crisponi agli studenti del Polo universitario di Olbia pochi giorni dopo la sua nomina ad assessore regionale al Turismo. A pochi mesi di distanza i futuri manager del turismo presenteranno le loro proposte. L’assessore ha accettato l’invito dei giovani universitari a tenere la lezione inaugurale dell’anno accademico 2011/2012, lunedì alle 10 nell’aula magna della Facoltà di Economia, al primo piano dell’aeroporto Costa Smeralda. «Scenari di sviluppo turistico in Sardegna» è il tema su cui il titolare regionale del Turismo interverrà. L’incontro sarà anche l’occasione per fare il punto sulla stagione turistica estiva appena conclusa e per presentare le nuove linee della strategia regionale. All’incontro sono invitati a partecipare, oltre agli studenti, gli altri attori delle politiche pubbliche e i manager del turismo, che insieme agli ex-allievi dell’Aleo, l’associazione dei laureati di Olbia, condividono l’impegno comune di dare impulso allo sviluppo turistico locale e regionale. La partecipazione all’incontro è aperta a tutti. (al.pi.)
 
 
5 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 27 - Edizione OL)
La biblioteca trasloca
Sassari. Il Banco di Sardegna e l’Università di Sassari hanno firmato un contratto di comodato d’uso gratuito riguardante la biblioteca di proprietà della banca che verrà trasferita e ospitata presso la biblioteca interfacoltà Antonio Pigliaru in viale Mancini a Sassari. L’accordo è stato sottoscritto dal presidente del Banco di Sardegna, Franco Farina, e dal rettore dell’Università di Sassari, Attilio Mastino. Il Banco di Sardegna si farà carico dei costi di trasferimento della biblioteca e provvederà alla conversione dei dati relativi al suddetto patrimonio nel sistema informatico adottato dall’Ateneo. Il contratto stipulato prevede, inoltre, l’impegno del Banco di Sardegna a rinnovare a proprie spese gli abbonamenti annuali dei periodici. Della biblioteca attualmente fanno parte circa 20 mila libri e 700 periodici italiani e stranieri.
 
  
 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
6 - La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Cagliari
SCLEROSI MULTIPLA
Taglio del nastro al centro del «Binaghi» ristrutturato 
CAGLIARI. Lunedì prossimo sarà inaugurato il nuovo centro per la diagnosi e la cura della sclerosi multipla dell’ospedale Binaghi di Cagliari. La struttura è diretta da Maria Giovanna Marrosu ed è stata rinnovata nei locali e negli arredi.
L’investimento complessivo è di 450 mila euro, ha sede al secondo piano del corpo centrale dell’ospedale. La Sardegna è la regione italiana più colpita dalla sclerosi multipla, con 150 casi per 100 mila abitanti, ossia 2500 persone ammalate. Le più a rischio sono le donne, con una maggior probabilità di sviluppare la malattia rispetto agli uomini (2.5 donne ogni uomo). Il Centro riveste una valenza strategica e livello regionale, oltre che per la sua unicità, per l’attività integrata che svolge (ospedaliera e universitaria), con funzioni di assistenza e cura, ricerca scientifica e didattica. Le numerose pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali dimostrano la continua attività di ricerca che da molti anni è svolta dagli operatori del Centro e costituiscono un’ulteriore garanzia per gli ammalati. Le continue ricerche sulle cause della malattia consentono, infatti, di mettere a punto nuovi modelli assistenziali e nuove terapie e di identificare i fattori alla base della patologia.
 
 
7 - La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Oristano
CONSORZIO UNO  
Pupa Tarantini è la presidentessa 
ORISTANO. Importante decisione dell’Assemblea dei soci del Consorzio Uno, che gestisce l’università oristanese. Nella seduta di ieri mattina, ha infatti eletto Maria Giuseppina Tarantini, da tutti conosciuta come Pupa, in qualità di nuova presidentessa del Consorzio. Sostituisce Gian Pietro Pili, il sindaco di Terralba che per alcuni anni ha ricoperto l’incarico.
Originaria di Mogoro e laureata in giurisprudenza, ritenuta una delle maggiori studiose di Eleonora d’Arborea, Pupa Tarantini è attualmente presidente della commissione pari opportunità del Comune di Oristano. Da anni è impegnata in politica e in passato è stata anche consigliera comunale sempre nel capoluogo nelle file di Fortza Paris, partito che fa capo all’ex presidente della giunta provincia, Pasquale Onida, e in cui Pupa Tarantini ha consumato gran parte della sua militanza politica.
Per le università, alle prese con i tagli ministeriali, sono tempi duri. Lo sono anche per l’ateneo oristanese che continua ad avere un buon numero di iscritti.
 

8 - La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Fatto del giorno
NUOVI TAGLI A SICUREZZA, SANITÀ E STATALI 
Sparisce 1 miliardo per gli ospedali, eliminati 60 milioni per polizia e carabinieri 
VINDICE LECIS 
Roma. In poco meno di un’ora il consiglio dei ministri ha deciso all’unanimità (tra tensioni e contrasti) di ripresentare al Parlamento il nuovo rendiconto generale dello Stato, licenziare la legge di stabilità e dare il via libera a una nuova infornata di nomine: i premiati sono due viceministri allo Sviluppo (Catia Polidori) e alle Infrastrutture (Aurelio Misiti) e un sottosegretario all’Istruzione (Giuseppe Galati).
Crescono i posti nel governo insieme ai tagli, alcuni molto pesanti, indicati nella legge di stabilità. L’elenco è lungo. Sparisce un miliardo per l’edilizia sanitaria con l’approvazione del ministro Fazio che, dopo, dichiara il suo dissenso. Viene anche ridotta di 20 milioni di euro la quota a disposizione del servizio sanitario nazionale per la voce che riguarda i progetti di ricerca specifici.
Cancellati 60 milioni per polizia e carabinieri con tagli di 10 milioni nel 2012 e 50 nel 2013, ripartiti al 50% tra i due corpi. Stangata persino sui buoni pasto per i dipendenti pubblici che saranno concessi solo a chi lavora 8 ore. Il contratto prevede 36 ore a settimana, vale a dire 7 ore e 12 minuti al giorno. I lavoratori pubblici perderanno dunque ogni mese 154 euro. Tagli per 50 milioni alle spese dei monopoli, e per 86 milioni a Inps, Inail, Inpdap. Per la scuola non ci potranno essere dirigenti scolastici per istituti sotto i trecento alunni. Scelta che determinerà il moltiplicarsi delle «reggenze». Sono inoltre dirottati i fondi destinati alla banda larga, destinati al fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato e al fondo del Ministero dell’economia per «interventi urgenti». Nella Finanziaria c’è un nuovo balzello, la tassa per chi decide di partecipare a un concorso per l’assunzione nel pubblico impiego. Diritto di segreteria fino a 15 euro. Infine i distacchi, le aspettative e i permessi del settore scuola saranno ridotti del 15% dal prossimo anno. Tempi duri anche per il corpo diplomatico che dimezzerà le spese di rappresentanza.
Non ci saranno invece quelli lineari al Ministero dei beni culturali che mantiene i fondi stabiliti per le spese di funzionamento. Esulta il ministro Prestigiacomo che aveva minacciato di non votare la legge di stabilità perchè i tagli cancellavano di fatto il suo ministero: avrà 300 milioni recuperati dalla banda larga e dal Fondo di servizio. Soddisfatto anche il ministro Gelmini per i 400 milioni per l’Università in aggiunta al bilancio 2012: 300 andranno al fondo di funzionamento e 100 per interventi di sviluppo del sistema. I ministri La Russa e Maroni sarebbero riusciti a fare attenuare la sforbiciata su forze dell’ordine e militari: da 550 milioni a poco più della metà. «Siamo molto soddisfatti per essere riusciti a ridurre - ha detto la Russa - un taglio alle forze armate che prima era solo lineare. E’ stata accettata da Tremonti la nostra posizione di tagliare sugli investimenti rimodulabili e non sulla spesa corrente».Molte scelte sono indicate nella legge ma non ancora definite. C’è l’autotrasporto, il 5 per mille, la detassazione dei salari legati alla produttività, scuola, fondo occupazione, missioni internazionali.
Su sanità e sicurezza l’opposizione denuncia i tagli. Per il Pd la sanità «è a rischio» con l’eliminazione del miliardo all’edilizia perché verrebe colpita la possibilità di modernizzare gli istituti. «Fazio dovrebbe vergognarsi» commenta l’Idv per l’ assenso ai tagli. Argomento caldo la sicurezza: il governo, attacca il Pd Rosati, «mette a pane ed acqua le forze dell’ordine. Una scelta folle». Critico il sindacato. Non si tagliano spese superflue e privilegi dei politici, denuncia la Cgil, «ma in modo indiscriminato le retribuzioni dei dipendenti pubblici». Sui buoni pasto decurtati, il segretario della Cisl Bonanni annuncia una «risposta durissima».
 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 26 - Sassari
MEDICINA
Si parla di afasia
SASSARI. “L’afasia, questa sconosciuta. Prevenzione, diagnosi e terapia”. Se ne parlerà oggi, ore 9.30, nell’aula magna facoltà Medicina e Chirurgia in V.le San Pietro 43/b.
 
 
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 30 - Sassari
Filosofia e scienza
Mercoledì 19 ottobre, alle ore 16.45, nell’Aula Umanistica della Facoltà di Lettere e Filosofia, Filippo La Porta, noto giornalista saggista e critico letterario, terrà una conferenza su “La verità nella Narrazione letteraria. vita”. L’incontrò, moderato dal prof. Fabio Di Pietro, darà inizio al ciclo di conferenze organizzato dalla Associazione sassarese di Filosofia e Scienza su “Arte, scienza, filosofia come percorsi conoscitivi”.
 
 
11 - La Nuova Sardegna / Pagina 16 - Sardegna
E DA CAGLIARI GLI STUDENTI VANNO A ROMA 
Nello zaino panini e niente bandiere: «Questa politica non ci rappresenta» 
CAGLIARI. Gli indignati cagliaritani sbarcano a Roma per partecipare a quella che si preannuncia come una delle più grandi manifestazioni di popolo. Ieri pomeriggio oltre una cinquantina di studenti universitari si sono imbarcati sulla nave traghetto Clodia, della Tirrenia, per raggiungere la capitale. Tra le mani solo uno zainetto per il cibo e nessuna bandiera di partito. Perché la politica, che sia destra-sinistra-centro, è tagliata fuori: non li rappresenta più. «È una protesta non solo contro il governo ma contro una politica e una società che non ci vanno più bene - spiega Enrico Puddu, 23 anni - siamo per una società differente non più legata ai padroni che ci controllano dall’alto. Non siamo semplicemente contro Berlusconi ma contro tutta la politica italiana e contro il falso centrosinistra. Fino a quando non si abbandoneranno logiche di mercato e finanziarie come quella della Banca Centrale Europea e del fondo monetario internazionale, la situazione non cambierà».
Partirà invece stamane in aereo, alle 7, una delegazione del Popolo Viola di Cagliari. «È importante esserci perché il Palazzo del potere è a Roma, le piccole manifestazioni servono a poco - afferma Tommasina Loi, 50 anni, pasticcera stagionale di Quartu Sant’Elena - oggi devono vedere quanti siamo, la maggioranza che hanno ottenuto ieri non conta nulla, devono sapere che non ci rappresentano più». E per far sì che tutti, anche coloro che non hanno la possibilità di recarsi a Roma e Oristano, possano manifestare il loro dissenso nei confronti di “queste politiche neoliberiste” il Cagliari Social Forum ha organizzato per questa sera alle 18 un sit-in a Cagliari, in piazza Costituzione. Gli indignati, che non sono contro la politica ma contro questo modo di fare politica, dicono di essere pronti a riprendersi il Paese.
Bettina Camedda 
 
  
12 - La Nuova Sardegna / Pagina 17 - Attualità
Blindato per ore il cuore della capitale 
I trasporti si fermano oggi nelle zone della manifestazione 
ROMA. Capitale bloccata nelle vie cruciali del centro per il corteo degli indignati.
Il ritrovo dei manifestanti è fissato per le 14 in piazza della Repubblica e si concluderà, salvo imprevisti, alle 21 a piazza di Porta San Giovanni. Tutte le strade interessate saranno chiuse al traffico al momento del passaggio della manifestazione. Per questioni di sicurezza è stata disposta la chiusura delle stazioni della metropolitana Barberini, Spagna, Cavour e Colosseo dalle 12 al termine del servizio della giornata (ore 1.30 ultima partenza), mentre 39 linee dei bus saranno deviate. L’appuntamento di piazza della Repubblica sarà preceduto a mezzogiorno da un altro incontro dei manifestanti: quello studentesco e universitario alle 12 in piazzale Aldo Moro davanti all’università la Sapienza.
La questura blinderà completamente il centro storico soprattutto in largo Corrado Ricci per evitare il distacco di gruppetti verso piazza Venezia. Una volta lasciata piazza Esedra, attorno alle 14, i manifestanti procederanno su via Luigi Einaudi, nei pressi della stazione Termini, per poi proseguire in piazza dei Cinquecento, via Cavour, largo Corrado Ricci, via dei Fori Imperiali, piazza del Colosseo, via Labicana, viale Manzoni e, infine, via Emanuele Filiberto. Attesi nella capitale autobus provenienti da almeno 70 province.
Il fronte dell’ordine pubblico verrà gestito «ad assetto variabile», modulabile a seconda dell’evoluzione degli scenari con un piano “a zone” come quello già testato in occasione della beatificazione di Giovanni Paolo II. Sono alcune delle misure previste dall’ordinanza adottata dal questore di Roma per la gestione della sicurezza al corteo. Ieri si è riunito il tavolo tecnico, durante il quale sono stati definiti gli ultimi dettagli delle misure indicate nell’ordinanza di servizio. Numerosi saranno gli obiettivi sensibili tenuti sotto controllo. La regia dei dispositivi sarà affidata al centro per la gestione della sicurezza dell’evento.
In particolare al centro, che sarà affidato al coordinamento di un dirigente della questura, viene attribuito un ruolo di supporto alle eventuali decisioni da adottare in presenza di un’evoluzione improvvisa degli scenari. Dallo stesso centro sarà possibile un monitoraggio costante delle immagini che gli “occhi elettronici” installati sugli elicotteri della polizia, che saranno almeno due per trasmettere le immagini in diretta alla questura.
 
 
13 - La Nuova Sardegna / Pagina 21 - Fatto del giorno
Le sacrosante ragioni della «Generazione P» 
I docenti precari sono gli indignados di casa nostra, senza futuro 
«Rise up», volano alto (o almeno ci provano) i giovani studenti «Indignados» che stanno cercando di cambiare il mondo: prima in Spagna, dove sono nati e hanno contribuito a far fuori addirittura lo stesso Zapatero, che in condizioni normali sarebbe stato uno di loro; mentre in America hanno deciso addirittura di far pagare cara la crisi mondiale alla stessa Wall Street. In Italia, invece, i nostri studenti indignati si fanno chiamare, molto più realisticamente, quelli della «Generazione P», che vuol dire “Precaria” e significa generazione senza futuro.
Perché è ormai palesemente esplicito il fatto che i tagli sociali, previsti con l’obiettivo di raggiungere qualcosa che rassomigli ad un pareggio di bilancio dello Stato, interessano quasi esclusivamente i settori della Sanità e quello della Scuola, con conseguenze micidiali soprattutto sull’istruzione pubblica, che già dai tempi della Moratti, agli inizi di questo secolo, si ritrova a confrontarsi, a livello ministeriale, con non ben precisati progetti di americanizzazione del settore, con conseguenti tentativi di annullamento della scuola pubblica.
Proprio l’altro ieri, l’attuale titolare del ministero dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ha benevolmente ammesso di aver un po’ esagerato a sottovalutare la protesta degli studenti e dei loro professori, dichiarandosi «pronta ad ascoltare i ragazzi», dopo averli snobbati a lungo, dichiarando fra l’altro che avrebbe fatto il possibile per convincere lo stesso ministro Tremonti ad applicarsi a comprendere il concetto di centralità della scuola e quello della ricerca nel mondo di oggi, ugualmente legato all’istruzione (ci voleva una laurea in Economia per capirlo!). E per sottolineare il suo senso di partecipazione alle proteste di docenti e studenti, ha detto che dal prossimo anno «la pianta organica dei docenti verrà ridotta di 80mila unità e lì ci fermeremo».
Ecco, appunto: è proprio così che si ferma tutto. Riducendo gli organici, aumentando il numero degli alunni per classe (al Liceo Musicale dell’Azuni di Sassari si arriva già a 31 alunni per classe), annullando qua e là il tempo pieno, limitando le nomine dei supplenti a carico dei titolari presenti a scuola, riducendo l’orario del sostegno degli alunni portatori di handicap, licenziando i collaboratori scolastici, allungando all’infinito i tempi del pensionamento e accorpando gli Istituti.
E’ proprio vero, comunque, che ogni epoca ha la scuola che la contraddistingue, e cioè un’istituzione capace di adeguarsi al respiro dei tempi. In epoca fascista, venne sviluppata la scuola dei piccoli balilla e dei moschettieri. Poi arrivarono gli americani e si lavorò sul pragmatismo di Johnn Dewey. Noi “Sessantottini” avevamo Piaget, Freinet e Mario Lodi, ma anche riformatori come Maragliano e Vertecchi (docenti, fra l’altro, del Magistero di Sassari, nato proprio nel ’68), i quali crearono le regole per una scuola moderna, non solo “proletaria”.
Oggi non sappiamo esattamente chi ci sia dietro le varie riforme Moratti, Fioroni e Gelmini che si sono succedute in questo primo decennio del secolo. Quello che sappiamo è che nessuna ha dato risposte convincenti alle vere necessità dei nuovi insegnanti e degli alunni del duemila, così che la scuola attuale non corrisponde affatto alla società che rappresenta. Perché se la rappresentasse, forse sarebbe già tempo di cambiarla un’altra volta.
 
 
 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR
 

Questionnaire and social

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