Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 October 2011

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 24 - Edizione OL)
Sassari
L'Università punta sulla Cina
 
L'Università di Sassari parteciperà, con una sua delegazione, nel padiglione Uni-Italia, al China Education Expo 2011 per promuovere la sua storia, la sua tradizione e la sua offerta formativa. L'iniziativa è stata presentata questa mattina dal rettore dell'ateneo sassarese, Attilio Mastino, e dai tre docenti che dal 15 ottobre incontreranno insegnanti e studenti cinesi per favorire la cooperazione universitaria. L'associazione Uni-Italia nasce dall'esperienza triennale del progetto Uni-Italia, nato nel 2008 e promosso e gestito dalla Fondazione Italia Cina. Nata lo scorso luglio, l'associazione ha come soci la Fondazione Italia Cina, il ministero degli Affari esteri e il ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. La partecipazione dell'Ateneo di Sassari al China Education Expo 2011 ricade alla vigilia dei 450 anni di Fondazione dell'ateneo turritano. L'evento è considerato in ambito accademico come la più rilevante opportunità per espandere la presenza e la collaborazione delle università straniere con quelle cinesi.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro (Pagina 19 - Edizione NU)
Turismo, a scuola di accoglienza
Oggi a Nuoro il Master Must con l'Università Cattolica “Sacro Cuore”
Lezione-dibattito in Camera di commercio con l'assessore regionale al Lavoro Antonello Liori
 
Sarà presente anche l'assessore al Lavoro Antonello Liori oggi a Nuoro (Camera di commercio, inizio alle 10,30) al seminario su “Le forme innovative di accoglienza e di ricettività turistica” inserito nel Master universitario di primo livello, organizzato dalla Regione in collaborazione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore. Il “Master Must” è stato promosso dal Comitato per l'Alta formazione costituito presso l'assessorato competente che ha individuato nel turismo un'area di intervento cruciale per il programma.
ESPERIENZE A CONFRONTO «La Sardegna - dicono gli organizzatori - è già ricca di esperienze e di creatività in questo ambito. Queste saranno messe a confronto con altre esperienze italiane di eccellenza». Dopo il saluto di Antonino Menne, coordinatore del Master Must e docente dell'Università Cattolica, sono infatti previsti, oltre all'assessore Liori, gli interventi del sindaco di Nuoro Alessandro Bianchi e del presidente della Camera di commercio di Nuoro Romolo Pisano.
OSPITI ILLUSTRI Interverranno, quindi gli esperti: Luigi Badiali, presidente di Euroidées e promotore in diverse regioni italiane del progetto di programmazione territoriale integrata “Borghi Vivi” e Luigi Bosio di “Erica”, cooperativa piemontese impegnata nell'educazione ambientale e nell'attrazione turistica.
PROGETTI TARGATI SARDEGNA Con i due relatori si confronteranno alcuni testimonial di esperienze maturate in Sardegna. Il presidente di Confcommercio Nuoro-Ogliastra Agostino Cicalò il progetto di integrazione tra ristorazione e prodotti tipici, mentre il fenomeno dell'albergo diffuso di Santu Lussurgiu sarà illustrato da Gabriella Belloni della “Antica Dimora del Gruccione”. Giuseppe Campus di “Obiettivo Impresa” si soffermerà sulle esperienze di horse watching, caccia in Sardegna e “Vacanza Viva” e. infine, Roberta Atzori di “Progetto Qualità” e “Agens”, Associazione di agenti di sviluppo locale presenterà le opportunità fornite dalla rete costituita otto anni fa dagli studenti che hanno frequentato i Master di sviluppo locale dell'Università Cattolica di Piacenza e di cui è referente regionale (www.agensviluppo.org). Concluderà i lavori della lezione il professor Francesco Timpano, direttore del Master Must. ( m.b.d.g. )
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Gallura (Pagina 20 - Edizione OL)
Arsenale, mare sotto esame
Iniziano gli accertamenti richiesti dal magistrato
LA MADDALENA. Procede l'inchiesta sulle bonifiche dei fondali per il G8
 
Via libera alle perlustrazioni del fondale dell'ex Arsenale. Ieri mattina il sostituto procuratore Riccardo Rossi, titolare dell'inchiesta sulle bonifiche, inserite negli appalti del G8, ha conferito l'incarico alla ditta "G.P.D. Edilizia s.r.l." di La Maddalena, per lo svolgimento di "accertamenti tecnico/scientifici funzionali all'esperimento della consulenza tecnica d'ufficio" disposta dalla Procura il 23 agosto scorso. I lavori avranno una durata di dieci giorni. La Società "G.P.D." e la "Geo Polaris", inizieranno a lavorate alle 8 di mattina fino al tramonto, per effettuare, alle dirette dipendenze di un consulente tecnico, accertamenti nelle acque antistanti l'ex Arsenale, all'interno di una zona di mare, che comprende l'intera darsena, dall'imboccatura della darsena a Cala Camiciotto e più a ovest fino alla zona di fronte alla collina del Vaticano.
L'INCHIESTA Il fascicolo ipotizza una raffica di reati (dall'abuso d'ufficio, all' abbandono di rifiuti, alla frode in pubbliche forniture), gli indagati sono tre. La previsione di spesa per la prima fase del ripristino era di 490mila euro, diventati un milione e mezzo di euro. I soldi sono aumentati, mentre i metri quadri bonificati, secondo il pm Rossi, sono 46mila invece di 60mila.
L'ORDINANZA La Capitaneria di Porto ha emanato un'ordinanza con cui disciplina le operazioni di accertamento dello stato del fondale marino nelle zone delimitate, vietando la circolazione, il traffico, la pesca e ogni altra attività che potrebbe creare intralcio alle operazioni da parte delle ditte incaricate. A corredo dell'ordinanza la Capitaneria ha anche divulgato un comunicato stampa. I lavori - si precisa- saranno diretti da Sandro De Muro, consulente tecnico d'ufficio, ordinario di Scienze della Terra e di Biologia Marina presso l'Università di Cagliari. Si tratterà di eseguire una serie di interventi scientifici di verifica, carotaggi e campionatura dei materiali, nello spazio di oltre sei mila metri quadrati della darsena e nelle parti vicine, come l'ex bacino dei droller (dove oggi si trova il palazzo delle conferenze di Stefano Boeri) e la parte orientale (dove si trovavano i cassoni di stoccaggio dei cavi telefonici). In questi due settori è stato realizzato uno spazio finalizzato alla realizzazione di strutture di cantieristica navale, e proprio in questi fondali sarebbero stati seppelliti quantitativi rilevanti di materiale di colmata molto inquinato. «Tutti gli interventi - conclude il comunicato - si svolgeranno sotto il coordinamento e la diretta vigilanza e collaborazione di uomini e mezzi navali di della Capitaneria di porto - Guardia costiera e l'intervento del personale del IV Nucleo subacquei della Guardia costiera di Cagliari. Le operazioni, avranno inizio già nel primo pomeriggio di oggi».
Francesco Nardini
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Iglesias (Pagina 21 - Edizione PC)
Il dibattito sulla crisi
Tore Cherchi a Mauro Pili: piena sintonia
 
Era già successo per il caso Università: da una parte il deputato Mauro Pili che lancia un appello alla mobilitazione, dall'altra il presidente della Provincia Tore Cherchi pronto a condividere. Lunedì sera la curiosa sinergia Pili-Cherchi si è ripetuta, in occasione del secondo incontro promosso a seguito della pubblicazione del documento, curato dalla Diocesi, dal titolo “(Per) una agenda di speranza del Sulcis Iglesiente”.
Il presidente della Provincia ha apprezzato le parole con cui il parlamentare del Pdl (che ha più volte elogiato Cherchi) ha parlato della necessità di liberare il territorio dalla «dipendenza del bisogno che alimenta clientele e blocca lo sviluppo», invitando a una mobilitazione oltre gli schieramenti. «La categoria della dipendenza - ha detto nell'intervento conclusivo Cherchi - è attualissima ed è all'origine di tanti nostri guasti e fallimenti. Pili ha ragione, condivido il suo appello, come già avevo avuto modo di fare a proposito della chiusura di Scienza dei materiali. Dobbiamo ripartire da questa vicenda perché non si può chiudere così una porta sulla modernità».
Cherchi ha, inoltre, confermato apprezzamento per il documento della Diocesi.
Monsignor Giovanni Paolo Zedda, chiudendo il dibattito, ha invitato a non mettere in contrapposizione speranza e azione: «È necessario che si arrivi a impegni concreti, ma guai se alla base non c'è la speranza».
Cinzia Simbula
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Provincia Medio Camp (Pagina 25 - Edizione PC)
Studio su Perd'e Libera
GONNOSFANADIGA. Accordo con l'Ateneo
 
Continuano gli studi del Dipartimento di Scienze Botaniche di Cagliari sugli endemismi e la flora del parco Perd'e Pibera di Gonnosfanadiga. Attraverso un'attenta analisi della vegetazione del polmone verde gonnese, si potrà valorizzare il più grande parco comunale sardo. Alla ricerca contribuisce anche il Comune mettendo a disposizione 70 mila euro di fondi ottenuti dalla Regione per la montagna. «Intanto», annuncia l'assessore all'Ambiente Luciana Mele, «intanto sarà realizzato un giardino roccioso in un punto accessibile a tutti, dove sarà ricostruita la vegetazione della zona, compresi gli endemismi nascosti nei punti più impervi del Linas». Ci saranno poi sentieri naturalisti sino agli scorci più caratteristici e per i più piccoli, saranno organizzate lezioni ad hoc sulle specie rare e sul rispetto dell'ambiente. «Perde Pibera è un gioiello per Gonnosfanadiga», aggiunge l'assessore Mele. «Dobbiamo innanzitutto conoscere tutte le specie presenti e i vari impieghi in cucina e nella medicina omeopatica per poterci poi impegnare per la loro tutela. I risultati dello studio universitario saranno raccolti in una pubblicazione». (s. p.)
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Nuoro e Provincia (Pagina 15 - Edizione NU)
Emozioni da primo giorno
Tra gli iscritti tutti gli agenti municipali di Orosei
UNIVERSITÀ. Lezione inaugurale del corso di “Diritto delle amministrazioni”
 
Dalla matricola tout court che ha deciso di apporre la sigla Nuoro sulla prima pietra del proprio curriculum universitario, all'adulto che si vuole rimettere in gioco. In mezzo ex studenti che desiderano riprendere in mano i libri e ex dipendenti pronti a una nuova scommessa. Tante le aspettative, grande l'emozione tra gli oltre cento iscritti al corso triennale nuorese in “Diritto delle amministrazioni e imprese pubbliche e private”, apertosi ufficialmente lunedì sera.
VIDECONFERENZA Entusiasmo come minimo comune denominatore, tanto forte da reggere al peso delle perplessità che pur non mancano. A non convincere, in particolare, quel 51 per cento di lezioni che gli universitari della sede di Nuoro (propaggine di Sassari) dovranno seguire in videoconferenza: «Mi preoccupa», fa sapere Sabrina Pala di Oliena, 32 anni, che l'università l'aveva abbandonata per un impiego di operatrice Cup, «è sempre preferibile il confronto diretto con i professori, ma meglio di niente. Si tratta di un'occasione per riprendere le file di un discorso, averla vicina mi consente di continuare a lavorare».
STIMOLI POSITIVI D'accordo con lei Maria Antonietta Catte, 30 anni: «Cercheremo di attingere il meglio anche da queste modalità. Non sono ancora chiari gli sbocchi, ma può rappresentare l'input per un miglioramento della situazione socio-economica dei nostri territori». E Lucia Manca, ventitreenne: «Sarà un po' traumatico non poter interloquire con l'insegnante, ma in gioco c'è un futuro migliore di questo presente incerto».
PENSANDO A MILANO Diverse le storie, differenti le motivazioni. Alessandro Tola, 21 anni, nuorese deluso dalla frequenza di un anno in citta a Scienze forestali, ha deciso che partirà a Milano. Ma nel frattempo, avendo già iniziato il servizio civile e in attesa di iscriversi alla Cattolica, ha dato qualche esame a Nuoro: «Nel 2012 - spiega il giovane - mi trasferisco lì dove ci sono più opportunità occupazionali». Paola sa invece che Nuoro non potrà lasciarla facilmente: «Non mi posso permettere di studiare fuori». Ma nella vita si è sempre rimboccata le maniche, e anche ora, licenziata a 27 anni, non ci sta a cedere alla rassegnazione: «È una nuova scommessa. La possibilità per chi non naviga nell'oro di riscattarsi. Senza questo corso non avrei mai potuto intraprendere un percorso universitario».
I VIGILI URBANI Nella carica dei cento c'è anche un gruppetto molto singolare, praticamente l'intera squadra della Municipale di Orosei: «Desideriamo migliorarci, per offrire un servizio più efficiente», spiegano il comandante Antonio Pala e gli agenti Melania Leoni, Maria Antonietta Vardeu e Severino Prina. Auguri.
Francesca Gungui
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Nuoro e Provincia (Pagina 15 - Edizione NU)
L'esordio: «Grazie, Sassari»
L'intervento del commissario del Consorzio Caterina Loi
 
Lo definisce «un impegno ripagato», Caterina Loi commissario del Consorzio universitario nuorese: «Gli oltre 100 iscritti ci danno ragione, ringrazio l'Università di Sassari perché ha creduto in questa città». Ad aprire “l'anno accademico nuorese”, l'altra sera erano presenti anche Paola Demuru, assessore comunale, Franca Carroni, delegata per la Provincia, Domenico D'Orsogna, vicepreside della Facoltà di Giurisprudenza sassarese che ha messo in evidenza la strategicità della scelta fatta dal capoluogo barbaricino nell'offrire uno strumento che può fungere da input per uno sviluppo più consapevole delle stesse imprese e allo stesso tempo fornire un titolo spendibile a livello nazionale. Accanto a loro il rappresentante degli studenti dell'ateneo turritano, Celestino Locci. «Un modo per vincere l'insularità», commenta quest'ultimo, che sollecita le matricole a mettersi subito in contatto con lui. E aggiunge: «Sassari nel 2010 si è classificata al primo posto in Italia per i servizi erogati. A Nuoro siamo riusciti ad aumentare i posti letto da 20 a 25».
Non si perde tempo, nel nuovo corso di laurea in “Diritto delle amministrazioni e delle imprese pubbliche e private”: una sorpresa anche per gli stessi studenti, i quali, convinti di essere lì per assistere a un'illustrazione generale dei programmi, si trovano di fronte il professor Michele Comenale Pinto che li accompagna tra i meandri del Diritto della navigazione.
È variegata, la gamma di offerte del polo didattico di Nuoro che contempla anche una laurea triennale in Scienze forestali e ambientali, una magistrale in Sistemi forestali e ambientali, Scienze infermieristiche e le scuole di specializzazione in Beni archivistici e librari e in Beni demoetnoantropologici, oltre ai master su Turismo e Sviluppo. «Purché - commenta Loredana Manca, 26 anni - questo corso non si interrompa come gli altri». ( fr. gu. )
 
L’UNIONE SARDA
8 – L’Unione Sarda
Nuoro e Provincia (Pagina 15 - Edizione NU)
Commento
Tanti restano alla finestra nell'Ateneo degli inganni
Michele Tatti
 
«Babbo, stanno parlando di Nuoro?». Ma va là, figurati se Porta a Porta si occupa di una Università piccina-picciò, nata con il taglio cesareo grazie a un voto del Parlamento e un'intesa con la Regione, mutilata prima della maggiore età e puntellata con le protesi di un corso per metà in videoconferenza e un impegno di spesa di 11 milioni di euro (qui però si litiga anche sui conti), firmato da un commissario per 16 anni. Eppure il buon Bruno Vespa, lunedì sera ha dato voce a un esperto che, più o meno, ha detto: «Non abbiamo pensato alla formazione dei ragazzi, ma all'apparato. Moltiplicando, in una politica al ribasso, cattedre e sedi universitarie ...».
«Vedi, babbo: parlano di Nuoro...». Macchè, queste sono cose da dibattito televisivo. In fondo poco importa se, rispetto ai riflettori di Rai Uno, anche qui tanti altri in queste settimane hanno espresso perplessità propositive parlando di Alta formazione, ricerca sul territorio, corsi universitari esclusivi e non in condominio, eccellenze in grado di attrarre ragazzi anche da fuori per una benefica contaminazione. Lo hanno ripetuto gente come l'ex presidente del Consorzio Bachisio Porru, il deputato Antonello Soro, i consiglieri regionali Paolo Maninchedda e Roberto Capelli, i consiglieri comunali Marcello Seddone e Francesco Carboni, il consigliere provinciale Efisio Arbau, il sindaco di Orgosolo Dionigi Deledda, don Francesco Mariani. Ed è stata l'invocazione dei tanti giovani, i diretti interessati, convocati da “Radio Barbagia” in un'assemblea che ha spiazzato molti per presenze e qualità degli interventi. Intanto però un commissario (o un triunvirato?), fa partire i corsi. E troppi stanno zitti, aspettano: altro che Porta a Porta , figlio mio, a Nuoro va in onda Finestra Finestra . Ovviamente con le persiane socchiuse.
 
L’UNIONE SARDA
9 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
San sperate
Esposte al museo le tesi di laurea
 
Tesi di passaggio di architetti a passeggio. Si chiama così l'esposizione di trenta tesi di laurea allestita al Museo del Crudo e visitabile fino a sabato. Le tesi sono state scelte per l'ottimo lavoro svolto alla fine della carriera universitaria, dalla Gias, associazione dei giovani architetti della Sardegna. E ora sono in mostra in via Roma dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 13 e dalle 16.30 alle 20. (m.p.)
 
L’UNIONE SARDA
10 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
Viale regina margherita
L'ateneo eCampus si presenta
 
L'università eCampus si presenta alla città. Si svolgerà infatti il prossimo 18 ottobre, alle 11, nel centro studio Cepu, in viale Regina Margherita 30, la presentazione dell'ateneo, nel corso della quale sarà possibile conoscere i corsi di laurea, le facoltà e l'innovativo modello didattico portato avanti dall'organizzazione.
eCampus ha come sede principale l'ex centro IBM di Novedrate, vicino Como, in un campus con 270 camere con spazi e luoghi di interesse a disposizione degli studenti. L'ateneo, è scritto nel sito ufficiale, è diffuso su tutto il territorio italiano sia per la natura del suo servizio didattico, che può essere fruito in ogni luogo e in ogni momento, sia per la presenza capillare sul territorio dei tutor guida che offrono di persona assistenza didattica e orientamento a tutti gli studenti.
 
L’UNIONE SARDA
11 – L’Unione Sarda
Cagliari Quartieri (Pagina 21 - Edizione CA)
Ponte Vittorio
Piovono detriti dall'edificio di Scienze
 
Cadono calcinacci dalla recinzione muraria che circonda l'edificio della facoltà di Scienze vicino al Ponte Vittorio. I cocci si stanno riversando sulla banchina e sono in aumento. «Ormai si può vedere lo scheletro di ferro interno», riferisce Stefania Pusceddu, solita frequentare il rione. «Dovrebbero intervenire prima che qualcuno si faccia male». Per quanto la zona non sia molto battuta se non da studenti e professori, c'è il rischio concreto che qualcuno possa farsi male. (al. co.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
L’università sbarca in Cina
Delegazione sarà presente all’Expo sull’educazione di Pechino
Giovane cinese si è già laureato in Architettura e ora è iscritto nella facoltà di Economia
 
 SASSARI. L’università sassarese punta a richiamare stranieri e parte in missione in Cina: parteciperà, infatti, con una propria delegazione, al padiglione Uni-Italia del China education Expo 2011, che si aprirà a Pechino sabato prossimo e che vede l’Italia come ospite d’onore. L’ateneo turritano farà la sua parte promuovendo la sua storia secolare, la sua tradizione e la sua offerta formativa.
 In questi ultimi anni l’università sta facendo sempre nuovi passi per internazionalizzarsi e con la Cina ha già rapporti di cooperazione che ora potranno essere ulteriormente cementati. Intanto nelle facoltà sassaresi è già prevede una riserva di posti per studenti cinesi, nell’ambito del progetto Marco Polo, e un dotato giovane di 24 anni si è già laureato in Architettura e ora si è iscritto anche in Economia.
 Quella cinese è sicuramente una platea sterminata, e un incremento di iscritti provenienti dal paese orientale è il risultato a cui si punta. Del resto, proprio grazie al progetto Uni-Italia (un’esperienza in seguito alla quale è nata l’omonima associazione), promosso e gestito dalla Fondazione Italia-Cina in collaborazione con i ministeri degli Esteri e dell’Istruzione, nel giro di tre anni gli studenti cinesi iscritti nell’Accademia italiana sono passati da 1448 a 4642, con un aumento del 220 per cento.
 «È un evento importante per noi, quello a cui andremo a partecipare - ha affermato il rettore Attilio Mastino presentandolo -, e che cresce di valore nel momento in cui l’ateneo compie 450 anni. Un evento a cui siamo preparati proprio per l’attività già svolta e per la nostra offerta accademica. Basti pensare che il nostro centro linguistico di Ateneo organizza, tra gli altri, corsi di lingua italiana destinata a cinesi».
 Cosa esporteremo a Pechino? Non è un caso che in delegazione vadano i docenti Sergio Ledda (Veterinaria), Alessandra Casu (Architettura) e Quirico Migheli (Agraria), che ieri con il rettore hanno presentato l’iniziativa e che incontreranno studenti e colleghi cinesi per invogliarli a venire in Sardegna. «Settore alimentare e zootecnico, gestione dei paesaggi e tutela del patrimonio artistico sono i campi in cui noi possiamo offrire competenze - ha affermato Ledda -. In particolare si è già sviluppato un contatto specifico nel settore enologico che stiamo approfondendo».
 Per sottolineare l’importanza dell’evento i docenti sassaresi hanno ricordato che il padiglione Uni-Italia verrà inaugurato a Pechino dalle autorità italiane e cinesi il 15 ottobre al China World Trade Center, alla presenza del sottosegretario al Ministero dell’Istruzione Università e della Ricerca, Giuseppe Pizza.
 
LA NUOVA SARDEGNA
13 – La Nuova Sardegna
Pagina 16 - Gallura
Nuovi carotaggi nell’ex Arsenale
Al via da ieri l’esame dei fondali ordinato dalla procura di Tempio
ANDREA NIEDDU
 
 LA MADDALENA. Sono riprese già ieri pomeriggio le operazioni tecniche, della prevista durata complessiva di circa dieci giorni, per l’esecuzione degli accertamenti tecnico scientifici dei fondali dell’area Porto Arsenale.
 L’avvio dei lavori è stato preceduto dall’ordinanza messa dalla Capitaneria di porto della Maddalena. «A seguito della consegna dei lavori disposta ieri dalla procura della Repubblica di Tempio Pausania - si legge nel comunicato diffuso dalla guardia costiera -, questa Capitaneria di porto ha adottato l’Ordinanza n. 117 del 2011 relativa all’esecuzione, degli accertamenti nello specchio d’acqua antistante l’ex Arsenale della Marina Militare».
 Sarà compito del consulente tecnico d’ufficio, Sandro De Muro, professore del dipartimento di scienze della Terra dell’Università di Cagliari, curare la direzione tecnico - scientifica degli interventi di verifica (carotaggi e campionatura dei materiali).
 I lavori nei fondali del Porto arsenale verranno effettuati dalla Edilizia s.r.l. della Maddalena, coadiuvata dalla Geopolaris s.r.l. di Livorno, e si svolgeranno sotto il coordinamento e la diretta vigilanza e collaborazione di uomini e mezzi navali della Capitaneria di Porto e l’intervento del personale del IV Nucleo Subacquei della Guardia Costiera di Cagliari.
 A disporre un ulteriore e più approfondito carotaggio della zona marina è stato il sostituto procuratore della Repubblica di Tempio Riccardo Rossi, che coordina l’inchiesta aperta sulle bonifiche predisposte e pagate per il mancato G8 del 2009 poi trasferito all’Aquila.
 
LA NUOVA SARDEGNA
14 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Sassari
Architettura, 80 studenti andranno a vivere nelle stanze del Green
L’hotel trasformato in ostello per evitare il caro affitti
GIANNI OLANDI
 
ALGHERO. Sarà l’hotel Green di viale della Resistenza a ospitare gli studenti della facoltà di Architettura dell’università di Sassari. Il complesso alberghiero si è infatti aggiudicato il bando di gara per l’assegnazione di 80 alloggi da destinare a studenti fuori sede.
 L’intervento predisposto dall’Ersu di Sassari per affrontare, seppure in via provvisoria, la carenza di alloggi per gli studenti di architettura, avrà efficacia immediata. L’Ente presieduto da Gianni Poggiu ha infatti fissato per il prossimo 14 ottobre la scadenza dei termini per la presentazione delle richieste da parte degli studenti. Immediatamente dopo il provvedimento sarà operativo.
 La sistemazione degli universitari di Architettura è prevista nell’area Residence del complesso alberghiero.
 La soluzione individuata dal consiglio di amministrazione dell’Ersu per dare alloggio agli studenti viene definita “provvisoria” e assunta in un momento di autentica emergenza, in quanto il vero obiettivo, evidentemente a medio termine, sarà quello di realizzare ex novo la Casa dello Studente.
 Con il provvedimento ormai esecutivo si sono voluto sottrarre diverse decine di studenti fuori sede alle logiche del mercato immobiliare, logiche spietate in quanto alimentate dalla legge della domanda e dell’offerta e che gravavano non poco sugli studenti e le loro famiglie.
«Si tratta di una prima risposta - sottolinea il presidente dell’ente Gianni Poggiu - che insieme alla disponibilità della mensa universitaria consente di garantire alla popolazione studentesca, ora anche a quella esterna, servizi base essenziali, finalizzati a rendere più agevole le attività di studio anche in un contesto come quello algherese dove peraltro la facoltà si è distinta in ambito nazionale per l’eccellenza dell’offerta formativa e la qualità dei risultati».
 Il raggiungimento di questo primo obiettivo per la sistemazione degli studenti è stato accolto dal sindaco Marco Tedde con particolare soddisfazione. «Per l’amministrazione comunale - ha detto - l’attività universitaria in città è stata guardata da sempre con particolare attenzione consci come siamo del grande valore culturale, ma anche economico, che rappresenta. Lo testimoniano i prestigiosi beni immobiliari concessi dal Comune per le attività didattiche e la disponibilità costante verso la facoltà. Questo primo intervento dell’Ersu costituisce un elemento estremamente favorevole in quanto risolve un problema che non era mai stato affrontato seriamente fin dai tempi dei primi insediamenti universitari in città».
 
LA NUOVA SARDEGNA
15 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Nuoro
Nasce l’economia sociale
Pino D’Antonio: obiettivo l’occupazione non assistita
Lavoro e disabilità. Iniziativa per realizzare un distretto produttivo sostenibile
ROBERTO SPEZZIGU
 
 NUORO. Riprende corpo l’iniziativa di rilanciare il ruolo dell’economia sociale nei processi di sviluppo locale attraverso la proposta di creazione del Distretto dell’economia sociale del centro Sardegna, progetto volto a individuare strategie per lo sviluppo sostenibile e favorire gli inserimenti lavorativi delle fasce deboli della popolazione. Sulla base degli indirizzi emersi dal lavoro di una equìpe composita coordinata dal sociologo Pino D’Antonio, che comprende i docenti universitari Alberto Merler, Vittorio Pelligra, il dirigente dell’agenzia per le Onlus e consigliere Cnel, Edo Patriarca, e altri professionisti, riparte l’iniziativa volta all’istituzione del distretto dell’economia sociale. A promuovere il confronto è l’impresa sociale Nuovi Scenari, attiva a Nuoro nell’ambito della ricerca sociale e formata da un gruppo di professionisti del settore della formazione, della programmazione delle politiche sociali e di sviluppo locale. Per novembre si sta preparando, in collaborazione con la Camera di commercio di Nuoro e con il Gal Barbagia-Gennargentu-Mandrolisai Supramonte, un importane seminario che avrà come tema lo “Sviluppo locale e imprenditoria sociale: un patto per la crescita del territorio”. Verranno coinvolti esperti e le rappresentanze delle imprese, dei sindacati, del movimento cooperativo, degli enti locali e delle forze politiche, dei Gal del territorio, l’Unione dei comuni, le Comunità montane e la Asl di Nuoro. Il sociologo Pino D’Antonio, rappresentante dell’impresa sociale Nuovi Scenari, spiega quali sono gli obiettivi di questa iniziativa: «Il nostro obiettivo è quello di concorrere, sollecitando un dibattito, in un contesto particolarmente colpito dalla crisi economica come il centro Sardegna e il nuorese, a ridefinire i processi di sviluppo che vedano protagonisti il sistema profit con l’imprenditoria sociale, da sempre generatrice di coesione sociale per il suo legame storico tra occupazione e fasce deboli, presupposto della crescita di un territorio. Pensiamo che i modelli di sviluppo dell’economia sociale devono essere portati avanti per raggiungere gli obiettivi di crescita economica, occupabilità, formazione e servizi alla persona». Cosa si dovrebbe fare, con quali strumenti e cosa significa fare imprenditoria sociale in questo territorio? «L’economia sociale anche in Sardegna è una realtà significativa, impegnata con difficoltà nel dare occupazione stabile. Soprattutto con le coop sociali di tipo B, che si occupano dell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Cresce l’attenzione verso comparti innovativi come l’ambiente, l’agricoltura sociale, il turismo accessibile. Bisogna costruire luoghi in cui si elaborano strategie con una progettualità mirata e il Distretto dell’economia sociale è una delle strategie possibili per avviare questi processi. Fare imprenditoria sociale è una sfida difficile e complessa. Bisogna coniugare percorsi partecipativi, produttività e mercato con i bisogni di persone svantaggiate ma l’economia sociale rappresenta una risorsa e non un vincolo assistenziale. Recentemente - prosegue D’Antonio - con il supporto del Dipartimento di salute mentale della Asl, abbiamo avviato una sperimentazione di una nuova cooperativa sociale per l’inserimento dei soggetti svantaggiati, che si occupa di ambiente, e in particolare della filiera del riciclo della carta di qualità, dalla raccolta alla trasformazione e commercializzazione. L’obiettivo è creare occupazione stabile e sostenibile, non assistita, in un settore innovativo e a forte impatto in materia di difesa dell’ambiente».
 
LA NUOVA SARDEGNA
16 – La Nuova Sardegna
Pagina 43 - Cultura e Spettacoli
Storie di ordinaria devastazione
Il libro curato da Antonietta Mazzette su turismo e governo del territorio
Esce, pubblicata da Laterza, una raccolta di saggi che indaga anche sulle contraddizioni e i rischi del caso Sardegna
GIACOMO MAMELI
 
Prendete cinque regioni italiane, due al sud (Sicilia e Sardegna), una al centro (Umbria) e le altre due al nord (Lombardia e Piemonte). E vi renderete conto che l’Italia, pur ricca di contraddizioni, è davvero una sola nazione, senza grandi differenze né politiche né sociali. Perché a Palermo come a Cagliari, a Perugia, Milano, Torino e dintorni tutti predicano bene e razzolano male. Perché uno dei temi centrali di ogni Stato, «il governo privato del territorio», ha avuto e continua a mantenere, dovunque, tratti in comune.
 I risultati? Sostanzialmente nefasti perché il diritto privato ha avuto più spazi e più megafoni del diritto pubblico, i comportamenti generali «hanno influito e influiscono pesantemente sulle scelte strategiche locali a scapito degli interessi collettivi». Detta legge la speculazione non la soddisfazione dei bisogni collettivi. All’uso plurale del bene terra è subentrato quello egoistico. Nonostante ci siano state anche leggi lungimiranti, buone. Il caso Sardegna, col Piano paesaggistico della giunta Soru apprezzato in sedi internazionali, è un esempio riconosciuto di «best practice». Ma - lo scrivono Francesco Memo, Sara Rancati e Francesca Zajczyk occupandosi della ricca Lombardia - si assiste a una sorta di capitolazione del bene collettivo perché «molte amministrazioni, e i loro apparati tecnici, non sono ancora abituati all’assunzione di responsabilità interpretativa e progettuale in fase di attuazione delle scelte di piano». Agli interessi politici - talvolta leciti, molto più spesso loschi e sempre in nome del dio mattone - aggiungete il mancato coinvolgimento dei cittadini (tacciati chissà perché di «incompetenza» ma con diritto al voto). Con l’aggravante del «peso della burocrazia che soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno ha costituito un vero e proprio freno allo sviluppo». Non esiste insomma un «bilancio partecipato». I cittadini nulla sanno di piani e progetti. Non agiscono ma subiscono. Non partecipano, non sono neanche chiamati a partecipare e perciò sono travolti dall’avidità di lobbies consolidate. La palla è giocata dai soli portatori di interesse non dai cittadini soggetto di diritti civili. Cittadini che sarebbero «facilmente in grado di capire se le decisioni formulate siano dettate da interessi particolari, meramente speculativi e, al limite, originate da corruzione».
 È proprio il ruolo del cittadino - non coinvolto per nulla in alcuna parte del BelPaese - uno dei temi più intriganti e innovativi del libro edito da Laterza «Esperienze di governo del territorio», curato dalla sociologa sassarese Antonietta Mazzette, certamente uno degli studiosi più attenti ai problemi della vivibilità dei centri urbani non solo in Italia e in Europa. La Mazzette - che ha radiografato città come Dubai e Genova, come Friburgo e Nuoro - si rende conto che l’Italia sociale ha conosciuto «due tipi di sconfitta» perché «una politica debole è andata di pari passo con la crescita del peso assunto dagli interessi privati». E allora non ci si deve meravigliare se il nostro è il Paese delle frane, se in Sardegna registri tragedie da Villagrande a Capoterra, se in Calabria hai paesi come Maierato, Pizzo Calabro o Gimignano, se il Polesine è quello delle alluvioni del 1951 e del 1966, se Genova salta in aria nel 1970, e lo stesso avviene ad Ancona nel 1982, a Cassano delle Murge nel 2005, in Valtellina e in Val di Fiemme, a Sarno come a Firenze. Ogni anno ha un suo disastro. Dovunque il territorio è soprattutto assaltato, mai protetto, mai curato. Ciò che interessa è il costruire, ovunque e comunque. Non c’è cultura del territorio, non c’è amore per il decoro, anche se, parlando di Perugia e citando l’urbanista Andy Thornley - il sociologo Andrea Purgatori invoca «la tutela della linea dell’orizzonte, lo skyline, nelle nuove edificazioni urbane».
 Il caso-Sardegna è esemplare. Ne parla Camillo Tidore raccontando «storie di ordinario consumo del territorio», ricordando i giudizi sconcertanti dell’attuale assessore di turno all’Urbanistica per il quale occorre dare «ai cittadini la possibilità di vivere un ambiente non ingessato e cristallizzato». Come se la Sardegna non fosse popolata di villaggi fantasma che hanno occupato (e deturpato) il territorio senza peraltro creare alcuna ricaduta economica fra le popolazioni. Che cosa sono il 35 per cento delle case di Villasimius o di Palau sfitte a ferragosto? Quale ricchezza distribuiscono?
 Un libro (324 pagine, euro 20) da leggere e divulgare negli istituti tecnici in particolare per far aprire le menti, per far scattare la ragione. Ai giudizi generali della Mazzette - che si conferma fra le docenti più dinamiche degli ingessati atenei dell’isola - si uniscono anche gli esempi della pianificazione in Piemonte (ne parlano due insegnanti del Politecnico di Torino, Silvia Crivello e Alfredo Mela) e l’analisi di Michela Morello sulla Sicilia, dove «lo sviluppo è entrato e uscito dall’agenda» e dove si constata che «il consenso non è a costo zero». Eppure proprio la Morello cerca di intravedere spiragli di luce perché «non tutta la programmazione è di carta».
 Verissimo. La regola è la speculazione. L’interesse privato sale sugli altari di pochi decisionisti. Mentre molti subiscono. In silenzio. E intanto - per dimostrare che tutto il mondo è paese - «lo spazio consumato per persona nelle città europee è più che raddoppiato negli ultimi cibquant’anni.

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