Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 September 2011

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL'UFFICIO STAMPA

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
Il parere di Sanna (Pd)
«Gli ospedali non vadano in periferia»
 
Riceviamo e pubblichiamo:
L'esodo delle cliniche universitarie dal centro storico di Cagliari verso il nuovo polo sanitario di Monserrato è già iniziato e pare che si completerà in breve tempo. La scelta dell'Ateneo è ormai irreversibile e rimetterla in discussione non ha più senso anche se a suo tempo fu, con buoni argomenti, contestata nell'interesse degli studenti e delle comunità.
Archiviata la fuga della Facoltà di Medicina penso però che meriti una discussione pubblica più attenta il progetto di decretare il “fine vita” dello storico ospedale civile realizzato a metà dell'800 da Gaetano Cima e che da 170 anni svolge un ruolo fondamentale per tutelare la salute dei cagliaritani e dei Sardi. In nome di un discutibile decentramento e ammodernamento della rete ospedaliera una recente e non infallibile programmazione regionale ha previsto la chiusura pressoché totale di quelli che una volta si chiamavano gli ospedali riuniti di Cagliari (San Giovanni di Dio, SS. Trinità, cliniche pediatriche) e la contestuale soppressione degli ospedali Binagli e Marino. È bene ricordare che la clinica Aresu, una volta modello di eccellente assistenza ospedaliera e di prestigiosa scuola medica e specialistica, è già stata smantellata e trasferita fuori città. Mi permetto di ricordare che circa 30 anni fa con l'avvento del sistema sanitario nazionale e con alcuni atti coraggiosi e lungimiranti della politica regionale l'organizzazione sanitaria della nostra Isola fu radicalmente potenziata sia sul versante della prevenzione e della territorializzazione dei servizi sia su quello decisivo dei presidi ospedalieri. La talassemia, il favismo, l'incidenza delle malattie infettive, la mortalità infantile e perinatale in pochi anni furono portate ai livelli delle regioni europee più progredite. Per i cardiopatici, gli emodializzati, i pazienti affetti da gravi patologie neoplastiche finirono i dolorosi e umilianti viaggi della speranza. La prevenzione, le cure, le tecnologie più avanzate, i medici e gli ospedali furono avvicinati ai cittadini. Oggi perché la più grande città della Sardegna dovrebbe essere privata dei suoi storici ospedali dopo gli ingenti investimenti fatti per dotarli di tutti i requisiti strutturali e professionali per farli diventare presidi essenziali della salute regionale?
Perché “deportare” nelle periferie e nell'hinterland miglia di posti letto e costringere a un assurdo e quotidiano pendolarismo molte migliaia di lavoratori, di malati e famigliari sofferenti?
Prima di fare passi sbagliati e avventati forse e meglio aprire nel consiglio regionale anche nei consigli comunali una discussione meno superficiale. Poco male se vanno in periferia le Città Mercato e i cinema multisala, ma gli ospedali e i Pronto Soccorso è bene che restino dentro le città e vicine alle comunità. A prescindere dalle Giunte e dalle maggioranze che si alternano nel governo della nostra Regione, penso che una riflessione si imponga per tutti in questo delicato campo della nostra organizzazione civile. Forse con l'ospedale del Cima siamo ancora in tempo per salvare non solo un prezioso patrimonio architettonico e di cultura medico-scientifica ma anche i diritti e i servizi molto avanzati che abbiamo conquistato come sardi per tutelare la nostra salute e la nostra vita.
Emanuele Sanna
ex presidente del Consiglio regionale
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
Porto, finita l'era di Fadda
«Dal 2010 gli enti locali bloccano la zona franca»
AUTHORITY. A giorni la nomina del suo successore, Piergiorgio Massidda
 
L'incremento dei croceristi (260 mila previsti quest'anno, più 62 per cento nell'ultimo anno) e l'approvazione del Piano regolatore portuale (l'ultima versione era del 1967) sono i suoi fiori all'occhiello. Quelli per cui la gestione dell'Autorità portuale di Paolo Fadda verrà ricordata negli anni a venire. L'ingegnere dei trasporti è al vertice dell'Authority dal settembre 2007 e cessa il suo incarico oggi alle 17. Il suo posto verrà occupato dal senatore Piergiorgio Massidda, che attende la fine dell'iter della nomina iniziato ieri alla Camera con la discussione in Commissione trasporti.
ZONA FRANCA BLOCCATA «Che cosa posso dire a chi mi sostituirà? Di puntare sull'economia e sull'occupazione. Penso che ce la possa fare: per certi progetti c'è anche bisogno di forza politica». Fadda parla facendo riferimento implicito al mancato decollo della zona franca. Sulla Free zone al porto canale Fadda è polemico nei confronti delle istituzioni locali. «Siamo fermi dal marzo del 2010, perché al momento della sottoscrizione del nuovo azionariato è mancata la partecipazione di Provincia, Comune e Regione. Ha firmato solo la Camera di commercio». Ma perché puntare proprio sulla Zona franca? Fadda lo spiega con un esempio: «Il porto di Tangeri con venti ettari in meno rispetto a Cagliari ha creato 20 mila posti di lavoro diretti e altrettanti indiretti. Lo sviluppo del Porto canale è importante non solo per il capoluogo ma per l'intera Sardegna, per la sua occupazione e per offrire prospettive ai neolaureati».
L'EREDITÀ DI FADDA In questi quattro anni l'azione di Fadda si è sviluppata sostanzialmente attraverso tre direttrici: l'incremento del traffico, il nuovo piano regolatore e l'avvio della zona franca, e il potenziamento delle infrastrutture.
IL TRAFFICO Se si escludono i croceristi, in aumento vertiginoso negli ultimi tre anni, il traffico di container, ro-ro (semirimorchi) e passeggeri, è ancora in crisi. Il calo del ro-ro e dei passeggeri è legato a doppio filo con quello della Tirrenia. Nel caso dei semirimorchi, però, è anche dovuto alla crisi economica. Per porre rimedio è stata avviata la realizzazione del nuovo terminal hub nell'avamporto del molo di ponente del porto canale. Più che positivo invece il bilancio del traffico crociere. Grazie soprattutto all'azione di marketing sviluppata nelle importanti fiere di Miami, Barcellona, Nizza e Venezia, Cagliari è sempre più tappa di crociere, che quest'anno attraccheranno anche in autunno e inverno.
IL PIANO REGOLATORE L'altra eredità della gestione Fadda è l'approvazione del nuovo Piano regolatore portuale, avvenuta il 20 settembre scorso, dopo 43 anni dall'ultima versione. Il Piano, ricorda il presidente, «disegna un porto che sarà molto diverso da quello di oggi». Come il rinnovamento della marina di Su Siccu, il distretto per la nautica e il terminal ro-ro.
IL POTENZIAMENTO Tutte tappe che segnano il potenziamento infrastrutturale, per cui l'Authority ha appaltato opere per oltre 90 milioni dal 2007 a oggi. Impegnate per il completamento delle banchine del porto canale, del porto storico, del capannone Nervi e per lo sviluppo del terminal crociere. Proprio riguardo al molo Ichnusa, Fadda ha avuto anche una nota polemica nei confronti del Comitato portuale, per aver bloccato i lavori d'escavo e sulle concessioni portuali.
IL SUCCESSORE Intanto ieri è iniziato l'iter della nomina del successore in Parlamento. La Commissione trasporti della Camera ha discusso sulla nomina del nuovo presidente dell'Authority e oggi voterà a favore o contro Massidda. Stessa procedura in Senato, poi la parola tornerà a Matteoli, a cui spetta la nomina dopo l'intesa con il presidente della Regione. Scontato l'esito a favore del senatore Pdl.
Termina così la gestione di Paolo Fadda, che ha costruito le fondamenta su cui si svilupperà il porto cittadino, e che ora tornerà all'Università dove si occuperà del Centro di simulazione dei trasporti.
Mario Gottardi
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia (Pagina 15 - Edizione CA)
Gli universitari vincono il Roma FictionFest
Una troupe di Scienze della comunicazione ha sbaragliato i concorrenti
 
Gli studenti del corso di laurea in Scienze della comunicazione dell'università di Cagliari ha vinto il primo premio al Roma FictionFest: sugli scudi Andrea Lotta, Denise Lai, Massimo Casula e Federica Ortu.
L'iniziativa fa parte del Progetto università, abbinato al festival internazionale della fiction che si tiene a Roma e il corso in Scienze della comunicazione dell'università di Cagliari aderisce da qualche anno al progetto: «È un'occasione importante per la formazione degli studenti interessati all'ambito dei linguaggi audiovisivi e del cinema», spiega il presidente del corso di laurea, Elisabetta Gola.
I componenti della troupe premiata (Andrea Lotta, Denise Lai, Massimo Casula e Federica Ortu) sono stati coinvolti e selezionati da Antioco Floris, docente a Scienze della comunicazione, nell'ambito delle attività del corso di Linguaggi del cinema, della televisione, della pubblicità e dei new media: «C'erano diversi studenti bravi e appassionati, abbiamo selezionato i più motivati e desiderosi di partecipare», racconta lo stesso Floris.
La troupe di Cagliari si è aggiudicata la prima posizione battendo una decina di altri team selezionati da una giuria di esperti e composti da studenti di altre università italiane. Il cortometraggio premiato, "RomaFictionFest: i segreti di una fiction di successo", attraverso interviste ad attori, sceneggiatori e agli stessi organizzatori del Festival, racconta gli ingredienti ideali per la produzione di una fiction di successo. È la seconda volta che il corso di laurea conquista questo prestigioso premio: nel 2009, infatti, era stata raggiunta la prima posizione, assieme alle troupe dell'università Luiss "Guido Carli" e dell'Università Orientale di Napoli.
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Asl
Assistenza sanitaria per i fuori sede
 
Dal 3 ottobre gli universitari fuori sede potranno usufruire del servizio di assistenza sanitaria gratuita grazie alla convenzione stipulata fra l'Ersu di Cagliari, l'università degli studi di Cagliari e l'Azienda ospedaliero-universitaria. La convenzione, a carattere sperimentale, avrà la durata di un anno e potrà essere rinnovata dalle parti a seguito di verifica positiva sul servizio erogato. Per informazioni gli studenti potranno rivolgersi allo sportello Student Jobs dell'Ersu, in corso Vittorio Emanuele 68.
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Ersu
Borse di studio, pubblicate le graduatorie
 
Pubblicate le graduatorie provvisorie delle borse di studio e i servizi abitativi per l'anno accademico. Per visionarle gli studenti potranno recarsi all'albo dell'Ersu, nelle Case dello studente e nelle mense universitarie. Eventuali ricorsi in carta libera dovranno pervenire, entro e non oltre lunedì prossimo all'ufficio Diritto allo studio. Entro lo stesso termine gli studenti idonei ai concorsi dovranno sottoscrivere la domanda presentata on line e l'autocertificazione degli esami, pena l'esclusione dai benefici.
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Provincia Sulcis (Pagina 19 - Edizione PC)
Grande miniera, esperti in visita
A Serbariu 150 docenti universitari provenienti da tutto il mondo
CARBONIA. In città i partecipanti del “Mediterranean combustion symposium” in corso a Chia
 
Prima la visita nella Grande miniera di Serbariu, poi il tour fra piazza Roma e dintorni. Carbonia ieri ha ospitato una comitiva d'eccezione: centocinquanta docenti universitari provenienti da tutto il mondo, esperti in materiali e metodologie della combustione, comprese quelle derivate dal carbone. Hanno visitato il capoluogo del Sulcis nell'ambito del settimo convegno sull'argomento organizzato al Chia Laguna di Domus de Maria dall'Università “Federico II” di Napoli assieme agli esperti del “Seventh Mediterranean combustion symposium”. Nel convegno che terminerà domani i docenti confronteranno le proprie esperienze in materia di combustioni e di materiali inerenti. È quindi nell'ambito degli utilizzi del carbone e alle prospettiva della gassificazione del materiale fossile che la “Seventh Mcs” ha organizzato ieri pomeriggio la visita al Museo del carbone e alla galleria didattica sotterranea cui hanno preso parte docenti universitari provenienti da Giappone, Usa, Cina, Pakistan, Francia, Inghilterra, Russia, Svezia, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Germania, Slovacchia, Spagna e, chiaramente, Italia. Fra loro anche Andrea D'Anna, insegnante al “Federico II” e presidente della sezione italiana dell'Institute Combustion. La visita potrebbe avere un seguito per Carbonia: «Riteniamo possibile - ha anticipato l'accademico - che parte delle attività di ricerca dell'Ateneo si svolgano anche qui, nel capoluogo del Sulcis, d'intesa con Sotacarbo ed Enea». Le attività sarebbero legate agli studi sulla gassificazione del carbone. La comitiva, guidata da Marco Manca, uno dei dirigenti della Mcs, ha poi compiuto un tour in centro e fra le vie nella città simbolo dell'architettura razionalista moderna. Unica nota decisamente stonata: gli insopportabili miasmi che, provenienti della vicina discarica di Sa Terredda, hanno ammorbato l'aria nei pressi della Grande miniera. Gli ospiti non hanno potuto non accorgersene. (a. s.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Sardegna
«Con le scarse risorse disponibili è sbagliato non fare squadra»
Ricerca e innovazione, tra Cagliari e Sassari prime intese sul rilancio
Impegno comune dei rettori delle due università Le iniziative nei parchi tecnologici di Alghero e Pula
 
 CAGLIARI. Lo slogan sarà meno puro che in passato, ma il saper «essere squadra» è ancora un comandamento quando c’è di mezzo la ricerca scientifica. Se hai meno soldi della concorrenza internazionale ed è il caso della Sardegna, presentarsi addirittura in ordine sparso vuol dire andare incontro a «a morte sicura». E l’isola delle due università, Cagliari e Sassari, dei due Parchi tecnologici, Alghero e Pula, della BioValley e del Crs4, questo strafalcione - sfiorato più volte - non può permetterselo.
 Da oggi in poi, sia chiaro, dovrà esserci solo questo ordine di scuderia: «La Sardegna vuole diventare un’unica piattaforma del sapere». Nella seconda e conclusiva giornata della conferenza regionale per la ricerca e l’innovazione, la voglia di «mettersi assieme» non l’ha nascosta nessuno. A invocarla, prima di tutti, sono stati i due rettori - Giovanni Melis e Attilio Mastino - pronti nel chiedere all’assessore alla Programmazione, Giorgio La Spisa, «un nuovo manifesto a favore della ricerca, per questa Sardegna che uscirà dalla crisi, soltanto se sarà capace di puntare sul talento e sulle tecnologie», per trasformarsi poi in «un polo di attrazione per gli investitori privati». Questa è stata la richiesta, con i rettori che dal canto loro hanno promesso di «realizzare presto, meglio sarebbe subito, l’indispensabile federalismo didattico fra Cagliari e Sassari», non più «una contro l’altra», ma «complici nel progetto comune di un’isola laboratorio». Certo, Melis e Mastino hanno ammesso che «c’è ancora molto da fare», anche se Cagliari per qualità didattica e ricerca l’anno scorso è risalita dal ventiquattresimo al ventunesimo posto nella classifica nazionale degli atenei più virtuosi. Persino sotto l’aspetto finanziario: «Siamo state fra le poche università che ha potuto assumere, proprio perché avevamo i conti a posto», ha sottolineato Melis. E subito dopo c’è da prendere atto della voglia che ha Sassari di «mettere il suo sapere a disposizione del Mezzogiorno d’Italia e della sponda sud del Mediterraneo». Per questo, ha detto Mastino, «punteremo sempre più sulla meritocrazia e sull’aumento della produttività dei ricercatori». Sono scelte importanti, drastiche, ma la rifondazione era necessaria: «Nel mondo - ha aggiunto Mastino - stai a galla, se ti differenzi, se sei vivo, intraprendente e stringi alleanze». Chi non lo fa affonda ed è per questo che il rettore ha chiesto la presenza forte delle due università nel comitato scientifico di Sardegna Ricerche, l’agenzia regionale per lo sviluppo tecnologico, e una «più equa distribuzione dei finanziamenti per evitare zone grigie». Anche in questo messaggio lanciato al presidente di Sardegna Ricerche, Ketty Corona, c’è sempre forte la traccia del nuovo manifesto per la ricerca: «fare squadra», appunto, perché «insieme - ha concluso Melis - sapremo resistere meglio ai tagli nazionali e saremo più sicuri nell’indirizzare su binari certi i finanziamenti regionali ed europei». Con un traguardo finale: «Portare l’innovazione - ha detto Corona - dentro le aziende sarde, che devono essere le prime a beneficiare delle nostre eccellenze scientifiche». È un treno in corsa: bisogna saperci salire. (ua)
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Deloitte consulente degli arbitri
L’advisor dovrà stabilire se Cualbu ha diritto a un indennizzo e quale
Ma i giudici di Roma hanno già valutato: «Nessun atto illecito»
MAURO LISSIA
 
 CAGLIARI. C’è il nome della società di consulenza chiamata a stabilire se Nuova Iniziative Coimpresa ha diritto a un indennizzo per la mancata realizzazione di gran parte del piano su Tuvixeddu: è la Deloitte Advisory spa. L’incarico firmato dal collegio arbitrale è stato notificato ieri alle parti, la Regione e l’impresa di costruzioni. Deloitte opera con 600 professionisti e 40 avvocati come advisory finanziaria, ma è specializzata anche in contenziosi e procedure arbitrali. E’ attesa da un compito molto complesso: mettere in fila la mole spaventosa di atti e sentenze che riguardano la querelle infinita tra l’amministrazione regionale e il gruppo Cualbu e rispondere ai dieci quesiti posti dal collegio per mettere nelle mani dei tre arbitri uno strumento utile a decidere se c’è stato danno oppure no, se di conseguenza l’impresa privata dovrà incassare una somma a titolo di risarcimento o di indennizzo, quale può essere la cifra giusta. Il consulente ha tre mesi di tempo per studiare il carteggio ed elaborare la relazione finale. In cambio di questa prestazione avrà a sua volta un compenso piuttosto elevato a carico delle parti, che va ad aggiungersi ai 550 mila euro già versati nelle tasche degli arbitri e della segreteria del collegio. Di certo il suo è un incarico delicatissimo per gli interessi in gioco e per la grande visibilità che ha assunto col trascorrere degli anni il caso Tuvixeddu, fino al 2006 - quando il governo Soru decise di fermare coi vincoli per notevole interesse pubblico l’avanzata del cemento sul colle dei Punici - confinato all’interno dei media sensibili al tema dei beni culturali e al mondo ambientalista. Da allora ad oggi la vicenda si è arricchita di sentenze importanti e di inchieste giudiziarie parallele, che hanno portato indirettamente il confronto tra Regione e gruppo Cualbu sul terreno politico. Il giudizio arbitrale in corso non ha nulla a che vedere con le conclusioni fin qui raggiunte nelle varie sedi giurisdizionali e con i procedimenti penali in corso: nasce dall’iniziativa dei legali del costruttore, convinti che la sequenza di interventi dell’amministrazione Soru abbia rallentato la realizzazione del progetto immobiliare, provocando un danno economico di 72 milioni di euro all’impresa. La sentenza del Consiglio di Stato emessa ad aprile scorso sembrerebbe escludere che la Regione abbia commesso atti illeciti, condizione indispensabile perchè si possa parlare di risarcimento. Al contrario i giudici di palazzo Spada hanno confermato la validità complessiva dei vincoli imposti in base al piano paesaggistico regionale e quindi la legittimità delle iniziative assunte dal governo Soru. Ma una valutazione su questi aspetti e sui diritti acquisiti da Nuova Iniziative Coimpresa spetta ora a Deloitte e quindi agli arbitri, che comunque non avranno l’ultima parola sulla vicenda. Il lodo definitivo che verrà emesso a conclusione del loro lavoro è difatti impugnabile davanti a una sezione civile della Corte d’Appello, quindi di fronte a magistrati togati. Come dire che questa vicenda parallela non potrà arrivare al capolinea in tempi brevi.
 Il lodo arbitrale parziale si è chiuso il 22 giugno con la decisione di nominare un consulente tecnico. In attesa che venisse notificato il nome la Regione ha nominato la Kpmg Advisory, mentre i legali di Nuova Iniziative Coimpresa si sono affidati a Price Waterhouse Coopers Mlc. Le due società non hanno ancora il ruolo ufficiale di consulenti di parte perchè l’incarico formale parte soltanto adesso che il collegio arbitrale - composto dall’ex magistrato Gianni Olla, dal docente romano Nicolò Lipari dell’università la Sapienza e dal presidente emerito della Corte Costituzionale Franco Bilé - ha formalizzato il nome del consulente dell’ufficio. A breve si capirà se le due compagini internazionali saranno chiamate a collaborare con il consulente del collegio. L’altro aspetto in sospeso riguarda la posizione dell’ex governatore Renato Soru e dell’ex assessore regionale all’urbanistica Gianvalerio Sanna: hanno partecipato alle prime udienze dell’arbitrato, poi il collegio li ha estromessi. C’è tempo fino a novembre per ricorrere contro questa parte della decisione.
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 18 - Attualità
Scuola, l’Ocse boccia quella italiana
Si investe troppo poco, in calo il numero di laureati e diplomati
 
 ROMA. L’Italia investe poco per l’istruzione, gli stipendi degli insegnanti italiani (notoriamente bassi) calano mentre quelli dei colleghi degli altri Paesi salgono, i giovani diplomati non arrivano ancora alla media Ocse. L’ultimo rapporto dell’organizzazione per la Cooperazione e lo sviluppo economico fotografa un sistema scolastico che arranca e deve migliorare. A scuola e università l’Italia riserva il 4,8% del Pil contro una media Ocse del 6,1. Peggio di noi solo Slovacchia (4%) e Repubblica Ceca (4.5%). Una performance non lusinghiera, ma - fa notare il ministero dell’Istruzione - questo si spiega con il fatto che gli investimenti privati nell’istruzione da noi, contrariamente a quanto accade altrove, sono quasi inesistenti. Quanto ai bassi stipendi degli insegnanti, la situazione è peggiorata. Se gli stipendi dei prof degli altri paesi aumentano, quelli dei docenti nostrani calano: dal 2000 al 2009 sono diminuiti dell’1%, mentre nel resto dei paesi Ocse sono aumentati in media del 7. In generale, i docenti italiani guadagnano il 40 per cento in meno rispetto ai colleghi europei. «Gli insegnanti italiani sono numerosi per fare fronte all’elevato numero di ore di insegnamento; questa è una delle cause - spiegano da viale Trastevere - della loro retribuzione non alta». Dal rapporto Ocse emerge inatti, che in Italia gli scolari tra i 7 e i 14 anni passano a scuola 8.316 ore, contro una media di 6.732 ore. Per i sindacati «l’Ocse ritrae una scuola povera, con pochi diplomati e laureati e con gli insegnanti peggio pagati d’Europa. Solo la Gelmini non si rende conto della realtà».
 

10 – SardegnaQuotidiano
Cagliari – pagina 14
RICERCA
Il rettore Melis: il nostro Ateneo tra i più virtuosi
 
«La vera rivoluzione nell’Ateneo è il fatto che tutte le risorse assegnate ai dipartimenti sono oggi collegate ai risultati conseguiti. Abbiamo superato la logica dei numeri e dello scambio del consenso, attivando la logica della valutazione e del riconoscimento del merito a tutti i livelli”. Lo ha detto ieri mattina il Rettore Giovanni Melis, intervenendo alla seconda Conferenza regionale per la Ricerca e l’Innovazione, in corso al THotel. «Dal 2009 – anche grazie al rapporto con la Regione – abbiamo potenziato l’Ateneo. Il risultato è che siamo tra le università ‘virtuose’, quelle cioè che possono ancora fare assunzioni. Nella classifica ministeriale della premialità abbiamo migliorato la nostra posizione, passando dal 24mo al 21mo posto in Italia per la qualità di didattica e ricerca: significa che la direzione è giusta » .

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