Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
07 September 2011

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA 

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Estate (Pagina 10 - Edizione IN)
Rassegna oggi al via
PulArchàios fra incontri e laboratori
 
Laboratori, conferenze e presentazioni di libri: con PulArchàios la campagna di scavi a Nora si trasforma in cartellone di eventi culturali. Prende il via oggi la rassegna organizzata dal Comune con la collaborazione della Sovrintendenza ai Beni archeologici di Cagliari e Oristano che seguirà di pari passo il lavoro degli archeologi delle Università di Genova, Milano, Padova e Viterbo nell'antica città fenicio-punica. Da oggi sino all'8 ottobre, nel sagrato del Museo Patroni (o l'aula consiliare del Municipio in caso di maltempo).
Il primo appuntamento si terrà alle 20, con il convegno “Possibili sinergie fra ricerca, cultura e sviluppo economico” curato dal Rettore dell'Università di Cagliari, Giovanni Melis. Venerdì alle 20 Valentina Melchiorri dell'Università di Viterbo presenterà gli “Antichi santuari di Nora”. Domenica alle 21, a Casa Frau, spettacolo teatrale “La città sommersa” realizzato dagli alunni dell'istituto Benedetto Croce. Mercoledì prossimo al Museo Patroni, alle 16, si terrà il laboratorio curato dalla Coptur “Ignis et luce”. Giovedì 15 alle 20 l'archeologa Daniela Artizzu illustrerà le recenti scoperte nella zona dell'anfiteatro di Nora. L'indomani alla stessa ora gli esperti delle Università di Padova e Cagliari terranno una conferenza intitolata “Nora e il mare: evoluzione urbana a rischio ambientale”. Martedì 20 alle 19,30 lo storico e docente Roberto Porrà presenterà il libro “Il culto della Madonna di Bonaria di Cagliari”. Giovedì 22 alle 19,30 appuntamento con gli archeologi dell'Università di Genova per le nuove scoperte nelle terme di Nora.
Venerdì 23 alle 19 la Sovraintendenza ai Beni archeologici presenterà “I mosaici di Nora restaurati”, mentre l'indomani, per la Giornata europea del Patrimonio, sarà possibile visitare gli scavi archeologici e la Torre del Coltellazzo. Il primo ottobre alle 18 verrà presentato il libro “Imago Urbis” realizzato dalla classe IV C dell'Istituto Pitagora di Isili. L'8 ottobre, dalle 11,30, l'ottava edizione del “Romanum Convivium”, il pranzo romano preparato dai ragazzi dell'istituto alberghiero Azuni di Pula, la conferenza “Pula nella storia delle miniere sarde” e il film-documentario “Racconti del sottosuolo” chiuderanno la rassegna.
Ivan Murgana
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Nuoro e Provincia (Pagina 31 - Edizione CA)
Documento di Progress
«Università? Un problema di democrazia»
 
Gli indipendentisti di Progress, rappresentati in consiglio provinciale da Bobore Bussa, fanno il punto sul dibattito sull'università alla luce dell'assemblea di venerdì scorso organizzata da Radio Barbagia che oggi alle 15 riproporrà tutti gli interventi. «Dov'è la democrazia a Nuoro?», è la domanda che apre un lungo documento incentrato su tre punti chiave emersi nel convegno (lo Stato investe sempre di meno sull'Università che diventa quindi un problema regionale e «una materia su cui prenderci la nostra sovranità non solo finanziaria» e la proposta dell'università unica «ma con l'offerta formativa e dipartimenti distribuiti nel territorio». Nella terza riflessione Progress pone un problema di democrazia: «Abbiamo un problema di democrazia nel senso che un presidente della Provincia, un sindaco e una commissaria del Consorzio universitario in pratica prendono decisioni strategiche per il territorio senza che ci sia stato un processo partecipativo lungo e coinvolgente dei cittadini, delle parti sociali e di tutti i soggetti potenzialmente interessati all'argomento. Come partito e come opposizioni - si legge nel documento che riprende l'intervento di Bussa all'assemblea di venerdì - avevamo chiesto un confronto serio e aperto in Consiglio proviciale ma la maggioranza non lo ha mai accettato. Solo oggi durante la conferenza capigruppo il presidente Deriu ha portato la proposta di convocare un paio di Consigli tematici. Pensare di lasciare in mano a poche persone, una decisione importante come il futuro dell'università della Sardegna centrale deve far riflettere. L'auspicio - conclude Progress - è che da questo importante dibattito inizi a ricrearsi a Nuoro un nuovo spazio di partecipazione che dall'Università porti i cittadini a riprendersi gli spazi e i luoghi della politica per poter incidere e decidere».
Intanto Radio Barbagia sembra aver fatto scuola: un gruppo di giovani i ha convocato per stasera alle 18,30 in piazza Su Connottu un'assemblea sulla caserma da costruire a Pratosardo, progetto strettamente legato all'area dell'ex Artiglieria di viale Sardegna dove dovrebbe sorgere il campus.
Francesca Gungui
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
«Al servizio della gente»
La promessa del neo questore Luigi Savina
L'INTERVISTA. Abruzzese, 57 anni, in Polizia da 30, arriva da Padova
 
«La mia mail è già sul sito della Questura, chiunque mi potrà scrivere sapendo che risponderò a tutti. E incontrerò personalmente qualunque cittadino desideri parlare con me». Si presenta così, idee chiare e modi informali, Luigi Savina, dall'altro ieri neo questore di Cagliari al posto di Salvatore Mulas, nominato prefetto a Sassari. Originario di Chieti, 57 anni, prima di sbarcare in Sardegna Savina ha guidato le questure di Padova, Ferrara e Terni ed è stato dirigente delle squadre Mobili di Palermo (1994-1997) e Milano (2000-2004). Nel suo corposo curriculum anche l'esperienza di una missione all'estero: nel 2000 è stato per otto mesi capo del contingente della polizia di Stato in Albania. Trent'anni con la divisa, la maggior parte dei quali trascorsi a combattere la criminalità, organizzata e non, dalla trincea della strada.
Se la sente di assumere un impegno preciso coi cagliaritani nel giorno del suo insediamento?
«L'unica promessa è che tenterò di ottimizzare le risorse come ho fatto ovunque sono stato. Metterò più poliziotti possibili per strada, che non significa piazzare agenti armati agli angoli delle vie, ma parlare con le persone in qualunque sede, istituzionale e non, come nelle scuole. Fare prevenzione significa dialogare coi cittadini, informarli di come si possono difendere da certi fenomeni, penso ad esempio agli anziani rispetto alle truffe, perché un cittadino informato è un cittadino sicuro che contribuisce alla sicurezza complessiva della società».
Nella sua lunga carriera non ha mai lavorato in Sardegna, che idea si è fatto delle emergenze di questa terra?
«Prima di venire qui mi sono documentato, ho ricevuto parecchio materiale e mi sono fatto un'idea. E la manifestazione di protesta che si è svolta oggi (ieri per chi legge) davanti alla Regione me l'ha confermata: la principale criticità per l'ordine pubblico è legata alla crisi economica, all'emergenza occupazionale e alle tensioni sociali che ne derivano».
Le priorità sul fronte della lotta alla criminalità?
«Da ciò che ho visto il principale problema riguarda il traffico di droga e i reati satellite. Rispetto ad altre realtà in cui ho operato, ad esempio Milano e Palermo, ma anche Padova, devo però dire che qui la situazione è di gran lunga meno grave, anche se tutti i nostri sforzi saranno naturalmente orientati a garantire un livello di sicurezza ancora maggiore».
Benvenuto e in bocca al lupo.
«Grazie e crepi il lupo».
Massimo Ledda
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Prima pagina- Nuoro
L’università al centro della «Maratona del dialogo»
Nuoro, confronto pubblico con Deriu e Bianchi: nessuno tocchi il Terzo polo didattico
Venerdì la chiusura con i dibattiti in piazza organizzati dal Pd
 
NUORO. È l’università a tenere banco nei dibattiti pubblici. Stavolta il tema ha fatto irruzione nella prima giornata della Maratona del dialogo, l’iniziativa organizzata dal Partito democratico di Nuoro che, ogni sera alle 18,30 fino a venerdì, consentirà ai cittadini di porre domande al presidente della Provincia Roberto Deriu e al sindaco Alessandro Bianchi. Il primo appuntamento in piazzetta del Popolo ha già fatto prefigurare il possibile svolgimento dell’intera maratona: ai nuoresi preme avere risposte su problemi “immediati” ma anche, e soprattutto, sulla città del futuro.
 
Pagina 34 - Nazionale
«Università, nessuno tocchi il Terzo polo»
Confronto pubblico con il sindaco Bianchi e il presidente della Provincia Deriu
L’ateneo e il nuovo corso triennale di giurisprudenza al centro del dibattito
GIANLUCA CORSI
 
NUORO. Ancora una volta l’università tiene banco nei dibattiti pubblici. Stavolta il Terzo polo accademico irrompe nella prima giornata della Maratona del dialogo, l’iniziativa organizzata dal Partito democratico di Nuoro che, ogni sera alle 18,30 fino a venerdì, consentirà ai cittadini di interloquire con il presidente della Provincia Roberto Deriu e il sindaco Alessandro Bianchi.
Il primo appuntamento in piazzetta del Popolo ha già fatto prefigurare il possibile svolgimento dell’intera maratona: ai nuoresi preme avere risposte su problemi “immediati”, quali il recupero delle periferie fino ad oggi trascurate, la situazione scandalosa in cui versa l’ex mercato civico di piazza Mameli, l’approvazione del Puc, o l’agognata apertura del centro culturale polivalente di via Roma. Ma lo sguardo dei cittadini sa essere anche più lungimirante, perché durante il question time di avantieri sera hanno dimostrato che la scelta strategica del capoluogo barbaricino di puntare su infra-strutturazione culturale e università è entrata pienamente nelle loro corde razionali ed emotive. E così, sull’onda lunga del dibattito pubblico (riuscitissimo) promosso pochi giorni fa da Radio Barbagia, a rompere il ghiaccio è un cittadino che chiede quali sono le reali prospettive dell’università nuorese, alla luce di quanto fatto finora, e quali i reali costi del nuovo corso triennale in Diritto delle amministrazioni e delle imprese pubbliche e private. A Bianchi il compito di fare una fotografia dello stato attuale, non senza precisare che l’argomento università meriterebbe tre o quattro riunioni. «Comune e Provincia si stanno muovendo su due binari: uno di tipo gestionale, con il superamento, già deciso, del consorzio, e la nascita di una fondazione. L’altro binario riguarda la didattica, e al commissario Caterina Loi, coadiuvata da Franca Carroni e Paola Demuro, va dato atto di aver lottato per avere a Nuoro un polo legato alla facoltà sassarese di Giurisprudenza». Polo che, a detta di Bianchi, non ingessa affatto i bilanci di Comune e Provincia, dato che i costi di attivazione del nuovo corso proverrebbero direttamente dai due milioni di euro (quest’anno saliti a tre) stanziati annualmente dalla Regione a favore del Consorzio universitario barbaricino.
Roberto Deriu fa una lettura di prospettiva storica, ricordando che la Nuoro di trent’anni fa, che aveva deciso di scommettere sull’università per programmare il suo futuro, guidava un territorio di 300 mila abitanti e, per la sua forza sociale, culturale e propulsiva, poteva competere coi poli forti di Cagliari e Sassari.
«Oggi - spiega Deriu - che la nostra provincia, da un punto di vista amministrativo, è il riferimento per 160 mila persone, e la competizione territoriale con nuovi attori (vedi Olbia), non fa che mettere continuamente in discussione il nostro ruolo, la scelta strategica di puntare sull’università per contrastare lo spopolamento e superare situazioni oggettive di svantaggio per i giovani nuoresi, è ancora più giustificata». Il presidente della Provincia cita l’esempio di Enna, città per certi aspetti simile a Nuoro, che ha scelto di investire su un’università, che oggi conta sei mila iscritti, e ha invertito il suo declino. Una scelta che, secondo Roberto Deriu, se ben fatta potrebbe risultare vantaggiosa anche in termini di economia e posti di lavoro. Sempre che la Regione smetta di «promuovere questa concorrenza sleale tra territori che premia aree già forti e deprime le zone interne».
E a proposito del Consorzio con Oristano Bianchi e Deriu liquidano la proposta come ormai superata e inaccettabile. «Loro costituiscono una sede gemmata, e hanno scelto di puntare sull’aeroporto come volano di sviluppo, consorziarci equivarrebbe a tornare indietro di anni. Non rinunceremo al Terzo polo universitario interateneo».
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
«Ma quale accordo? Tuvixeddu non si tocca»
Per Italia Nostra il Consiglio di Stato ha fermato ogni intervento
I vincoli imposti dalla Regione restano e sono insuperabili
 
CAGLIARI. «Quello che sta facendo l’amministrazione comunale per Tuvixeddu non mi è chiaro, credo che si stia andando avanti un po’ alla cieca, senza tener conto di aspetti fondamentali di una questione molto complessa»: a parlare è Maria Paola Morittu, responsabile giuridica nazionale di Italia Nostra, da anni nella trincea giudiziaria insieme ad altre associazioni ambientaliste per difendere il colle dei Punici dal cemento. Il sindaco Massimo Zedda - stando alla riunione della commissione di vigilanza sull’accordo di programma, che si è svolta l’altra sera - sembra voler ripartire dai due accordi di programma sottoscritti nel 2000 da Regione, Comune e Coimpresa per riavviare i lavori nell’area pubblica: parco archeologico e strade d’accesso. Ma per la Morittu non c’è alcuna possibilità di muoversi: «La sentenza emessa dal consiglio di stato il 3 marzo 2011 ha confermato al di là di ogni discussione i vincoli imposti sull’intero compendio nel 2006 dall’amministrazione regionale - avverte la giurista - quindi non si può toccare nulla fino all’adeguamento del Puc al piano paesaggistico regionale e alla conseguente rielaborazione dei livelli di tutela. Strano che il costruttore Gualtiero Cualbu, come ha dichiarato alla Nuova Sardegna, non abbia mai interrotto i lavori. Se è davvero così si tratta di un’informazione da girare alla Procura della Repubblica perchè faccia le sue valutazioni». La direzione regionale dei beni culturali è su questa linea: «E’ stata la responsabile Maria Assunta Lorrai a scriverlo nel sito internet del ministero - ricorda la dirigente di Italia Nostra - la sentenza di palazzo Spada ferma tutto». Ma l’amministrazione Zedda sembra voler andare avanti, sia pure con estrema cautela, per dare alla città un parco storico-archeologico atteso da decenni. Attesa che forse è destinata a continuare a lungo: «Gli accordi di programma, come ha chiaramente affermato il consiglio di stato nella sentenza del 2008, non sono insuperabili - spiega ancora Maria Paola Morittu - ma al contrario esiste un diritto di recesso anche unilaterale. E che la Regione, uno dei contraenti, abbia voluto esercitarlo mi pare chiaro fin dal 2006, quando ha imposto un nuovo vincolo paesaggistico. Aggiungerei che la Sovrintendenza è stata sempre al fianco della Regione in ogni sede giudiziaria e ha continuato a costituirsi in giudizio centro la strana coppia Comune di Cagliari-Nuova Iniziative Coimpresa. Quindi di quale accordo si parla? Ormai è carta straccia, l’area di Tuvixeddu è vincolata e non si può aprire alcun cantiere. Questo concetto dovrebbe essere ormai chiaro a tutti: l’area è inedificabile. Chi sostiene il contrario vada a leggersi le sentenze. E chi viola un vincolo di tutela commette un reato, forse è il caso di ricordare anche questo. Magari, visto che ci siamo, ricordiamo anche che c’è un vincolo sul canyon e che gli ultimi due nullaosta concessi dal Comune a Coimpresa sono stati bocciati dal consiglio di stato».
Resterebbe comunque il diritto dell’impresa privata, che si ritiene danneggiata dall’interminabile contesa giudiziaria nata sui colli cagliaritani e si è rivolta a un collegio arbitrale: «Se parliamo di diritto al rimborso delle spese credo che questo possa essere riconosciuto - è l’opinione della rappresentante di Italia Nostra - ma in base alle norme il risarcimento scatta solo quando il danno è conseguenza di un atto illecito. Il consiglio di stato ha invece dichiarato in sentenza che i vincoli imposti dall’amministrazione Soru sono leciti, come d’altronde ha sempre sostenuto anche il ministero dei Beni Culturali attraverso l’avvocatura dello stato. Quindi non mi pare che ci sia alcun diritto al risarcimento, semmai a un indennizzo. Ma questo è un altro problema - taglia corto Morittu - l’interesse di Italia Nostra è la difesa del sito storico-culturale e del paesaggio». (m.l)
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
«La vera emergenza è il lavoro»
Il nuovo Questore Luigi Savina si presenta
 
CAGLIARI. E’ l’ordine pubblico, collegato a gravi problemi di occupazione, una delle situazioni più serie di cui risente Cagliari, dove si riversano proteste di piazza legate a emergenze economiche, come la crisi delle campagne e dei pastori, e a vertenze sindacali, come quelle delle aziende in crisi del polo industriale di Portovesme. «A differenza del Veneto dove il ricambio più difficile, è possibile, qui perdere il lavoro significa entrare nel tunnel della disperazione». Il neo questore Luigi Savina, 57 anni, originario di Chieti, nel giorno del suo insediamento negli uffici di via Amat, incontrando la stampa ha subito fatto cenno alla vera emergenza della città: il lavoro. Già dirigente della Squadra mobile di Milano tra le 2000 e il 2004, e prima ancora ai vertici investigativi di Palermo, Savina ha diretto finora la questura di Padova prima di arrivare a Cagliari per subentrare a Salvatore Mulas, ora prefetto a Sassari. A farsi una prima sommaria idea del territorio in cui ha appena cominciato il nuovo incarico ha contribuito la lettura della documentazione che si è fatto mandare nelle scorse settimane, prima di arrivare a Cagliari, quando è stato disposto il suo trasferimento in Sardegna. Ieri dopo aver deposto una corona di fiori davanti alla lapide di fronte alla questura, Savina ha incontrato rappresentanti dei sindacati, il prefetto Giovanni Balsamo e il rappresentante del governo in Sardegna. Ieri sera incontro con il comandante regionale dei Carabinieri.(g.cen.)

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