Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 September 2011

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA

L’UNIONE SARDA
1 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Il futuro della città in 4 punti
Accordo su campus, anfiteatro, metrò e Tuvixeddu
Incontro tra Zedda e Cappellacci: la Regione conferma 82 milioni di finanziamenti
 
I soldi sono quelli già annunciati a metà maggio - 82 milioni di euro per 18 cantieri fondamentali per Cagliari -, la collaborazione invece è nuova e basata su un «atteggiamento pragmatico» (copyright Cappellacci) e senza «barricate» dovute alla differenza di colore politico.
«C'è la volontà di trovare soluzioni, non certo quella di creare ostacoli», dicono il presidente della Regione e il sindaco Massimo Zedda, dopo quasi due ore di «dialogo» sui temi importanti per il capoluogo. I due si mostrano d'accordo su tutto. D'accordo sul Campus universitario: sia su quello diffuso, con cui valorizzare i rioni storici della città, che sulla struttura prevista dall'Ersu in viale La Plaia. «Possono essere realizzate entrambe», dice Cappellacci.
ANFITEATRO Zedda invece ha più a cuore l'Anfiteatro romano. «Smonteremo le tribune di legno al più presto», annuncia il primo cittadino di Cagliari. Sull'arena di viale Fra Ignazio le intenzioni sono note: un concorso internazionale di idee per valorizzare il monumento e ridisegnare il volto della vallata che da Buoncammino va verso l'Orto botanico. «La difficoltà non sarà trovare i soldi, semmai non sarà semplice trovare il modo di intervenire in un luogo così delicato». L'Anfiteatro comunque rimarrà «un luogo di spettacolo, certo non per i 5000 spettatori che può ospitare adesso», chiarisce Zedda.
I SOLDI L'intesa complessiva mette a disposizione 143 milioni di euro: 61 sono già stati finanziati mentre altri 82 sono ancora da assegnare. E sarà un «tavolo tecnico operativo», previsto per la prossima settimana, a definire gli interventi prioritari e rimodulare l'accordo di programma che risale al mandato di Emilio Floris. Oltre al Campus universitario e Anfiteatro, tra le priorità c'è anche il completamento del Parco archeologico comunale di Tuvixeddu (5,6 milioni) e la valorizzazione dell'area di via Roma per «creare la piazza sul mare», come ha detto il Governatore. La nuova via Roma dovrà inglobare il porto turistico e avere una «mobilità sostenibile».
LA METRO Ovvero la linea della metropolitana che unirà piazza Repubblica a piazza Matteotti. Per realizzare il progetto servono 30 milioni di euro (in cassa circa 9, che bastano solo per la progettazione e poco altro) e «almeno 4 o 5 anni», come ha detto Zedda, ricordando «che il tempo medio per opere pubbliche di questa grandezza supera i 6 anni».
LE OPERE Ma nei fondi a disposizione del Comune ci sono anche oltre 15 milioni per completare la Mediateca del Mediterraneo, il palasport di via San Paolo e il porto di Sant'Elia . Ci sono 12,6 milioni per terminare l'asse viario via Cadello - via Is Maglias (già avviato e interrotto a causa dei vincoli del Ppr e del contenzioso legale successivo) e il completamento del teatro Massimo.
Ma tra i temi principali affrontati durante la lunga chiacchierata di ieri sera (dalle 18,30 alle 20.40) ci sono stati anche i tagli della manovra nazionale alle Regioni e agli Enti locali. A preoccupare è soprattutto il Patto di stabilità interno, sotto la lente d'ingrandimento della Corte costituzionale.
Michele Ruffi
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Nuoro e Provincia (Pagina 35 - Edizione CA)
Dialogo e Rinnovamento
«Università da progettare con lo sviluppo»
 
«Ripensare uno sviluppo integrato del territorio, concependoa Nuoro l'università all'interno di un progetto strategico: esiste questo progetto? Quali sono i suoi tratti caratteristici?». Paolo Loi, coordinatore regionale di “Dialogo e Rinnovamento”, si inserisce nel dibattito scatenato dal consigliere comunale Marcello Seddone sul nuovo corso triennale (convenzione con la facoltà di giurisprudenza di Sassari che in 16 anni dovrebbe costare quasi 12 milioni di euro), dal consigliere provinciale Efisio Arbau che ha rilanciato la proposta dell'Università unica della Sardegna.
ASSEMBLEA Arbau e Seddone introdurranno oggi l'assemblea convocata per le 19 da Radio Barbagia alla Biblioteca Satta: il direttore dell'emittente don Francesco Mariani che ha voluto ieri precisare che il confronto con i giovani è «senza rete», senza «inviti ufficiali» perché «ognuno deve sentirsi libero di partecipare».
Intanto “Dialogo e Rinnovamento” inserisce Nuoro in uno scenario più ampio: «Il sistema universitario italiano - sostiene Paolo Loi - versa in uno stato di grave crisi segnato da un forte riduzione di risorse e da dinamiche sistemiche che lo rendono scarsamente attrattivo. La crisi è attestata dal ranking (“Arwu”) delle università nazionali: nessuna figura fra le prime cento al mondo, e solo tre sono fra le prime 200 e Cagliari e di Sassari non appaiono nemmeno fra le prime 500». Uno scenario che, secondo “Dialogo e Rinnovamento”, pone oggi soprattutto il problema del diritto allo studio e del supporto a chi rischia di abbandonare gli studi per la crisi che sta travolgendo le famiglie. E poi - sostiene Paolo Loi - crediamo sia molto più utile che le risorse siano destinate a centri di ricerca di eccellenza e corsi di alta formazione strettamente legati alla valorizzazione delle risorse locali capaci di attivare energie immediatamente disponibili, captare talenti esterni e bloccare in parte la fuga dei talenti locali. La scelta dei progetti di ricerca e dei corsi di alta formazione deve essere inserita in un programma strategico di sviluppo complessivo che parta da una rigorosa analisi delle risorse materiali e immateriali»
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
I giovani e il lavoro
Ecco come si può diventare imprenditori di se stessi
ERSU. Due seminari su finanziamenti, bandi e internazionalizzazione
 
Accesso al credito, finanziamenti e bandi. Imprenditorialità, associazionismo e volontariato internazionale. Ma è proprio vero che il lavoro non c'è?
Per aprire agli studenti universitari orizzonti professionali alternativi ai consueti canali e fornire loro tutte le informazioni su come diventare imprenditori di se stessi, il 12 e 13 settembre (sala teatro Nanni Loy, casa dello studente di via Trentino, ore 9-13) l'Ersu di Cagliari, attraverso lo sportello Student Jobs, promuoverà due seminari su Ong-No profit, internazionalizzazione e auto imprenditorialità dal titolo “Tutto quello che avreste voluto sapere sulle Ong e non avete mai osato chiedere” e “Dialogo sul no profit e auto-imprenditorialità”. «Il seminario e la tavola rotonda, organizzati dalle tirocinanti dello sportello Student Jobs, anche a seguito delle numerose richieste degli universitari - spiega il presidente dell'Ersu Daniela Noli - favorirà l'incontro dei giovani col mondo del no profit, oltre che supportarli nell'acquisizione di competenze tecnico-giuridiche per la costituzione di un'associazione».
Nella due giorni, con la partecipazione fra gli altri di relatori quali Massimo Allegrezza (Ong Humana People to People-Progetto Lindersvold) e Christian K. Tabbò (associazione Kaleidos), laureati e laureandi avranno l'opportunità di conoscere un mondo a parte (spesso inesplorato) che invece offre numerose opportunità lavorative e di carriera.
Gli obiettivi dell'Ersu? In armonia con quanto disposto dalla legge 37 del 14 settembre 1987 sono quelli di far acquisire agli studenti competenze tecnico-giuridiche e strumenti funzionali all'inserimento lavorativo.
 
L’UNIONE SARDA
4 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Diocesi
Padre Etzi nuovo rettore dell'ateneo Antonianum
 
Ha scelto Il Portico per la sua prima intervista da Magnifico Rettore dell'Università Antonianum di Roma. Il frate minore padre Priamo Etzi è il secondo sardo nella storia ad essere chiamato a ricoprire la prestigiosa carica. Per il prossimo triennio guiderà quella che è nota come l'Università dei Francescani. Un traguardo raggiunto ad appena 46 anni, un'età davvero insolita per un rettore. Merito di una carriera prestigiosa: dal 2005 padre Etzi è professore ordinario di Diritto degli Istituti di vita consacrata e delle Società di vita apostolica, di Storia del Diritto francescano e di Diritto francescano vigente. «Negli ultimi tempi i cattolici sono intimiditi - dice nell'intervista concessa al settimanale della Diocesi - perché è innegabile un attacco al cristianesimo, e in particolare al cattolicesimo. La prima risposta è che occorre riappropriarsi della propria identità di cristiani». Padre Etzi non dimentica le sue origini: «Mi sento parte della Chiesa cagliaritana - sottolinea - appartengo alla parrocchia di Sant'Elena e mi sento profondamente cagliaritano».
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Via il terzo anello dell’anfiteatro
Dal vertice Cappellacci-Zedda le priorità per la Cagliari del futuro
MAURO LISSIA
 
CAGLIARI. Subito giù il terzo anello dell’anfiteatro, quello che l’ha reso simile a San Siro. Ma per smontare il resto della legnaia bisognerà attendere l’esito di un concorso di idee da lanciare in campo internazionale.
 Reduce da un lungo faccia a faccia a villa Devoto col governatore Ugo Cappellacci, il sindaco Massimo Zedda scandisce con attenzione le risposte sull’arena romana perchè sa di affrontare un problema delicatissimo.
 Seduto al suo fianco il capo dell’esecutivo regionale annuisce: «Le risorse economiche per l’intervento ci sarebbero - spiega Zedda - ma ogni passo andrà compiuto d’intesa con la sovrintendenza archeologica. Una cosa però è certa, tolto l’anello superiore per alleggerire il carico sulla base del monumento, non toccheremo nulla finchè non avremo la certezza sul dopo. Dovremo sapere esattamente cosa fare dell’anfiteatro, sul possibile riuso dello spazio, sulla tecnica di restauro dei manufatti. E’ un sito archeologico, delicato e prezioso, che l’amministrazione comunale vuole riportare alle origini e possibilmente migliorare». Forse anche usare ancora come arena per gli spettacoli - Zedda non l’ha escluso - ma in modo diverso, comunque in linea con le indicazioni dei Beni Culturali. L’anfiteatro è comunque una priorità dell’amministrazione Zedda, sulla quale la Regione concorda Regione: «Attorno al monumento esistono edifici di pregio - ha spiegato Cappellacci - sui quali occorre ragionare e progettare, per creare un sistema». I soldi ci sono: i 61 milioni dell’intesa, che diventeranno 82. Con un’amministrazione regionale che almeno a parole si dichiara in linea diretta con il comune, al di là delle differenze politiche: «C’è il desiderio di studiare e trovare soluzioni - ha insistito il governatore - in un rapporto di scambio e di collaborazione rivolto a raggiungere risultati». Risultati possibili, ora che la città si è liberata democraticamente di una giunta appassionata di betoniere e bulldozer, per lasciare campo libero alla ragione. L’addio al parcheggio-follia di via Roma è un passo importante: «Su via Roma il discorso è aperto» ha spiegato Zedda, senza confermare le voci sulla prossima realizzazione di parcheggi d’acciaio e di aree-sosta alternative. «Stiamo parlando di un’area fondamentale - ha osservato Cappellacci - da ripensare interamente per il futuro della città». E nel pensiero, che sembra finalmente politico e non più solo cementizio, compaiono il campus universitario e il piano per il porto, con un lungomare fino a Sant’Elia destinato nei progetti a riminizzare la città: forse c’è tempo e volontà per rivisitare anche quello, lasciando perdere le esigenze delle famiglie imprenditoriali cagliaritane e la fame inarrestabile di hotel inutili.
 Poi c’è Tuvixeddu, finalmente priorità e non più area di speculazione edilizia: «Il Comune è già intervenuto sul parco pubblico con sottoservizi e altre cose - ha spiegato Zedda - adesso dovremo valutare come andare avanti». Uscita - almeno ufficiosamente - dalla battaglia giudiziaria con il gruppo Cualbu, l’amministrazione di centrosinistra sembra aver cambiato rotta, per quanto il sindaco resti comprensibilmente prudente sugli impegni da assumere. Ma già inserire l’anfiteatro e Tuvixeddu fra i temi che ora anche Cappellacci definisce «caldi e strategici» la dice lunga su un percorso di cambiamento decisamente avviato: «Stiamo affrontando problemi complessi - ha detto il sindaco, misurando ogni parola - ma siamo anche pronti a realizzare quello che si può fare subito».
 Ricapitolando: per l’anfiteatro si va a smontare il terzo anello e lo si farà non appena la sovrintendenza dirà come e quando. Poi partirà un concorso di idee, in piena intesa con la Regione, per capire e stabilire cosa fare del monumento romano. Sull’operazione («delicatissima» è consapevole Zedda) pesano le inchieste giudiziarie che hanno messo in luce l’approssimazione e gli interessi che hanno condizionato finora la gestione dell’arena antica, affidata impropriamente a commercianti dello spettacolo. Su Tuvixeddu solo passi prudenti, ma stavolta leggeri e lontani dalle logiche speculative. Poi campus, metropolitana («la completeremo»), Molentargius e stadio Sant’Elia. Con un’incognita pesantissima, che preoccupa - l’hanno detto a chiare lettere - il governatore e il sindaco: «Ci saranno tagli alle risorse finanziarie - ha confermato Cappellacci - ma saremo in grado di stabilirne le dimensioni e la portata solo quando gli uffici avranno concluso gli approfondimenti tecnici». Infine il teatro lirico: nessuna risposta, per ora. L’analisi del problema è affidata a un prossimo tavolo tecnico, che sta per partire.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Nuoro
Oggi il dibattito alla biblioteca Satta
Capelli: università, basta polemiche e pensiamo ai corsi
 
 NUORO. Plaude all’iniziativa di stasera, alle 19, alla biblioteca Satta, organizzata da Radio Barbagia, spinge i giovani della città a partecipare al dibattito sull’ateneo nuorese, spiega che purtroppo, per partecipare alla direzione nazionale del suo partito, l’Api, non potrà essere presente all’incontro di oggi. Ma sintetizza il suo pensiero sull’università nuorese in pochi punti. Il consigliere regionale nuorese dell’Api, Roberto Capelli, spiega che secondo lui, la ricetta per il rilancio dell’ateneo barbaricino deve puntare su «un terzo polo più rappresentativo dell’offerta formativa alternativa a Sassari e a Cagliari, unitamente ai consorzi di Oristano, Olbia e Tempio, la definizione del campus, un’accurata e razionale scelta dei corsi di laurea, fondazione di un centro di alta formazione post laurea». Roberto Capelli aggiunge anche un’altro punto: è l’«archiviazione delle stupide polemiche che fino a oggi hanno raggiunto l’unico scopo di ingessare una seria programmazione, tra le altre la scelta tra consorzio e fondazione, chiarendo fin d’ora che qualsiasi sia la scelta, chi paga guida, e che non possono essere più insediati consigli di amministrazione/carrozzoni». (v.g.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Sassari
Siligo riscopre l’antica Biddanoa
Scavi archeologici con ottanta studenti di dieci università italiane
Ritrovate ceramiche del Quattrocento e busti dipinti
 
SILIGO. Si sono chiusi il 31 agosto i lavori della Scuola estiva di Archeologia Medievale organizzati dal Dipartimento di Storia dell’Università di Sassari e dall’amministrazione comunale, in regime di concessione ministeriale di scavo. Hanno partecipato 80 fra studenti e laureati in archeologia di 10 università italiane e straniere per una durata di 300 ore tra scavi, esercitazioni, classificazione e studio dei reperti di epoca medievale e postmedievale. Tenuto anche un corso dedicato agli insediamenti medievale abbandonati della Sardegna.
Le ampie aree di scavo intorno alle quali hanno lavorato gli studenti hanno restituito testimonianze utili alla definizione cronologica del villaggio abbandonato di Biddanoa (Villanova Montesanto) che ha vissuto almeno dai primi anni del Quattrocento fino alla metà del Seicento ed è stato caratterizzato da un’economia aperta ai traffici commerciali e strutturata su una base monetaria non indifferente. Numerose monete, a partire da Alfonso V fino a Filippo III, suggeriscono una cronologia in piena sintonia con le fonti scritte ad oggi note che parlano di un insediamento abbandonato, probabilmente per la peste, nel 1652. Il ripopolamento progettato nel ‘700 fu di difficile realizzazione e di breve durata, ma su questa ultima e documentata fase di vita di Biddanoa, che ancora negli ultimi anni del secolo pagava tributi in grano alla città di Alghero, per il momento lo scavo non ha fornito informazioni. Sono stati invece ritrovati rilevanti quantitativi di ceramiche quattrocentesche importate dall’area fiorentina, da Savona e dalla Spagna, che documentano una insospettata attenzione all’estetica da parte della comunità rurale del villaggio. Si tratta di ceramiche decorate con motivi rinascimentali, animali fantastici e busti umani dipinti con vivaci colori. Prodotti usati nello stesso periodo (siamo alla metà del Quattrocento) a Firenze, Genova, Pisa, Napoli, Roma, Palermo, così come a Sassari, Alghero e Cagliari. Lo scavo ha tuttavia riservato ulteriori sorprese, con la scoperta di tracce di strutture nuragiche, che indicano la presenza di un insediamento almeno nell’età del bronzo finale, con frammenti ceramici ed un frammento di spada votiva in bronzo. Diverse strutture rilevate dalle indagini geofisiche preliminari allo scavo sono forse da assegnarsi a questo periodo, mentre numerose altre sono da riferirsi alle sistemazioni agrarie del 1800, realizzate recuperando le strutture antiche. Il villaggio del 1400-1650 conviveva molto probabilmente con i ruderi di antichi monumenti nuragici, presenti nel territorio, ai quali guardava con attenzione come luoghi di recupero di materiale da costruzione e nei pressi dei quali fu costruita - ai primi del Seicento - la chiesa di San Vincenzo Ferrer, il cui culto lega ancor oggi la popolazione di Siligo a Biddanoa.

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