Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
25 August 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa

 L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
«Massidda non ha i titoli»
Il docente universitario Massimo Deiana: ricorro al Tar
AUTORITÀ PORTUALE. Il Ministero: «Faccia pure, perderà». Le reazioni di Floris e Milia
 
L’aveva minacciato e si dichiara pronto a farlo: Massimo Deiana, docente di Diritto della navigazione e preside della facoltà di Giurisprudenza, vicino al Pd, è pronto a presentare ricorso al Tar nel caso che le anticipazioni sulla nomina del senatore Piergiorgio Massidda alla presidenza dell’Autorità portuale venissero confermate: «Se l’indiscrezione da voi pubblicata trovasse conferma ufficiale posso dire che si tratta di una cosa insostenibile dal punto di vista giuridico e amministrativo».
IL RICORSO Un giudizio netto e senza appello: «Per fare il presidente dell’Autorità portuale la legge richiede esperienza e competenze ampie e comprovate, caratteristiche assenti nel caso di Massida - aggiunge Deiana - come tutte le scelte censurabili non può che ottenere la reazione prevista dalle legge. Il primo passo sarà quello di presentare una richiesta di accesso degli atti. Quello successivo un ricorso alle autorità competenti».
L’INTERESSE PUBBLICO In questo caso non si tratta di una contrapposizione esclusivamente politica: «L’appartenenza non c’entra niente e di Massidda ho persino stima, non c’è nulla di personale - chiarisce ancora il preside - ma c’è un motivo per il quale il legislatore ha previsto che il presidente delle Autorità portuale abbia determinate caratteristiche ed è legato al fatto che si tratta di una struttura complessa, che agisce in un ambito molto tecnico. Non si può pensare che un medico fisiatra ne conosca i meccanismi. È più facile credere che governerebbe attraverso l’ausilio di consulenti. Con evidente ricaduta sulle spese e sull’operatività».
«MASSIDDA HA LE COMPETENZE» Eppure le rimostranze di Deiana non sembrano spaventare la struttura ministeriale che ha esaminato il curriculum degli 8 pretendenti proposti dal sistema economico e delle autonomie locali. A giocare a favore del senatore Pdl, scelto d’intesa tra il ministro Altero Matteoli e il governatore Ugo Cappellacci, è stata sia la lunga esperienza parlamentare che quella, specifica, nella commissione Trasporti del Senato: «Massidda ha le competenze previste dalla legge - fa sapere una fonte ministeriale - e un eventuale ricorso non ha speranze di essere accolto». Staremo a vedere.
LE ALTRE REAZIONI Nel frattempo le altre reazioni sono di attesa: per l’ex sindaco Emilio Floris (che veniva dato in corsa per la poltrona) «chiunque venisse nominato dovrà lavorare per rilanciare il sistema portuale, inegrandolo con la città, rilanciando il porto canale e valorizzando le aree del Cacip. Se toccherà a Massidda faccio i migliori auguri. Io? Come ho sempre detto non ero in corsa. Il Senato? Ora penso alle mie aziende, sono in ferie dalla politica». Per il presidente della Provincia Graziano Milia «spiace che una nomina così importante non sia nella disponibilità esclusiva del sistema delle autonomie locali. Se Massidda sarà nominato mi auguro che sappia esercitare la capacità di mediazione e di sintesi che sono necessarie per ben lavorare. L’epoca delle contrapposizioni è finita». In posizione di attesa anche il sindaco di Sarroch Tore Mattana: «Massimo Deiana e Vittorina Baire erano candidati forti ma ci aspettavamo che governo e Regione scegliessero un uomo di centrodestra: a Massidda auguro di lavorare bene, coinvolgendo tutte le istituzioni che compongono l’Autorità portuale».
Anthony Muroni
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Nuoro e Provincia (Pagina 35 - Edizione CA)
Assemblea il 2 settembre
Sull’università Radio Barbagia chiama i giovani
 
Mentre Radio Barbagia, «davanti al sostanziale silenzio delle istituzioni e ai tanti che parlano in nome dei giovani senza ascoltare i giovani» convoca un incontro pubblico per venerdì 2 settembre alle 19 alla biblioteca Satta, continua a far discutere la questione università dopo la presa di posizione del consigliere comunale Marcello Seddone che ha aperto il dibattito sulla convenzione per 16 anni firmata dal Consorzio con la facoltà di Giurisprudenza di Sassari per il nuovo corso triennale che prevede un investimento globale di 11 milioni e mezzo di euro. Proprio Seddone, insieme al consigliere provinciale Efisio Arbau fautore dell’unificazione delle università sarde, dialogherà tra otto giorni con i ragazzi nel confronto con i ragazzi che sarà condotto da don Francesco Mariani, direttore dell’emittente.
“LA BASE” «Desta qualche sospetto - scrive in una nota Alessandra Corrias, coordinatore cittadino del movimento guidato da Efisio Arbau la strenua e agguerrita difesa bipartisan della convenzione tra Consorzio e Università: si sa, la gente mormora e sostiene che gli impavidi paladini sarebbero interessati in prima persona a ricoprire incarichi all’interno dei corsi, ma se siano solo pettegolezzi lo si scoprirà facilmente scorrendo l’elenco di tutor e altro personale». La responsabile cittadina de La Base ribadisce che «Nuoro merita finalmente un centro formativo di eccellenza, unico in Italia e nel Mediterraneo, nell’alveo di un unico ateneo sardo che coordini le attività delle facoltà già esistenti»
“LA CITTÀ IN COMUNE” Parte all’attacco anche la sezione “Cuccuru Nigheddu” del movimento politico che in una nota ricorda che le istituzioni non sono mai state coinvolte perché «a non trovare convergenza» furono l’allora sindaco Zidda e il presidente della Provincia Deriu mentre nel 2008 la maggioranza di centrosinistra (capogruppo Pd l’attuale sindaco Bianchi) abbandonò l’aula per non discutere la mozione de “La città in Comune” proprio sull’università. In Consiglio poi non si è mai parlato di Fondazione, come è caduta nel vuoto «la richiesta di un anno fa del nostro consigliere Paolo Manca di costituire un tavolo tecnico».
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Olbia (Pagina 40 - Edizione CA)
Economia del turismo
Duecentomila euro per l’Università
 
«Due conferme: l’amministrazione comunale finanzierà l’università di Olbia con la stessa cifra messa a disposizione negli anni scorsi, e inoltre ribadiamo la volontà di spostare la sede dei corsi dall’aeroporto al centro storico». Gesuino Achenza, neo assessore con delega al polo universitario olbiese, garantisce in questo modo l’impegno che il Comune intende sostenere a favore del corso di Economia del turismo: anche per il 2011 nel bilancio sono stati messi più o meno 200 mila euro. Senza questi fondi, il corso non avrebbe la possibilità di svolgersi data la ristrettezza di finanziamenti ministeriali che eroga la sede centrale di Sassari a quella gemmata di Olbia. Achenza, intanto, raccoglie le indicazioni provenienti da un paio di anni dalla ex giunta Giovannelli sullo spostamento dell’università, che attualmente si trova al primo piano dell’aeroporto. «Appena avremo la struttura adatta penseremo al trasloco in un luogo più consono di quello utilizzato finora. L’edificio giusto potrebbe essere l’ex sito militare di via Mameli, oppure l’ex palazzo della Guardia di Finanza, o ancora una struttura all’interno del nascente Urban center». ( c. c. )
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Scommessa sui vecchi rioni
Antonello Sanna: «Potenziale inespresso e senza progetto»
Il piano particolareggiato del centro storico tornerà in Comune per il “sì” definitivo
ROBERTO PARACCHINI
 
 CAGLIARI. Gli addetti ai lavori affermano che il centro storico di Cagliari è di livello internazionale, come precisa Antonello Sanna, preside della facoltà di Architettura dell’università di Cagliari.
 Il piano particolareggiato. Coi suoi antichi rioni il capoluogo dell’isola ha sempre avuto un rapporto conflittuale, almeno la sua classe politica. E anche se negli ultimi dieci anni questa parte della città è cambiata (rifatti i sottoservizi e nuovi abitanti), i problemi restano tanti e molte le potenzialità inespresse. Ora se ne discuterà di nuovo in consiglio comunale al rientro dalle ferie. Il piano particolareggiato per il centro storico, varato nel precedente Consiglio, tornerà in aula per l’approvazione definitiva. Ma le polemiche sono annunciate, qualora non vi siano modifiche sostanziali, soprattutto contro l’ipotesi di riempimento dei vuoti urbani. E non solo dagli ambientalisti.
 La ciambella bucata. Gli antefatti parlano di un centro storico che sembra la parte bucata del piano regolatore in quanto manca uno strumento urbanistico per applicare le indicazioni generali del Puc. Il piano particolareggiato dovrebbe colmare questa lacuna. In specifico propone una serie di indicazioni sugli spazi vuoti tutt’ora esistenti (ben trentadue) e sul futuro recupero di alcuni immobili di futura dismissione.
 I vuoti urbani. Il piano individua tre tipi di «vuoti urbani». Innanzi tutto vi sono quelli «strategici», che per dimensione e storia richiedono una forte attenzione (come dire che dovrebbero essere recuperati alla fruizione collettiva); poi vi sono i «luoghi della memoria», quelli che hanno una loro storia; e, infine, vi sono quelli «trasformabili» come lo spiazzo che si trova tra via Barcellona e via Sardegna, il palazzo Aymerich (su cui è ancora viva la polemica e il blocco imposto dalla soprintendenza) e il Ghetto degli ebrei (spazio museale).
 Via Tristani. Oltre seimila metri quadrati per una volumetria di dodicimila e settecento metri cubi: questo il progetto che un imprenditore, proprietario del terreno, ha ipotizzato per lo spiazzo che si trova tra via San Saturnino e via Tristani (nel piano era considerato «strategico», ma alla fine è stato stralciato). E l’ipotesi di lottizzazione è ancora in piedi.
 Lo studentato. Gli studenti della facoltà di Architettura in alcuni dei laboratori fatti su Castello hanno ipotizzato anche la realizzazione di una casa dello studente in Castello, informa il preside della facoltà Sanna: «Il nostro centro storico ha veramente grandi potenzialità inespresse. Basta pensare alle numerose dismissioni militari annunciate, da Buoncammino all’ospedale di San Giovanni. Ma anche alla Torre dell’Elefante, un monumento che io metterei tra le sette meraviglie del Mediterraneo e che chiede di essere valorizzato. Complessivamente si tratta di un importante parco urbano che può sposarsi con un grande campus universitario e coi parchi ambientali. Ma, ad oggi, manca un progetto».
 L’ex circoscrizione. Tra le polemiche più accese va ricordata quella dell’allora circoscrizione del centro storico, che aveva espresso un giudizio negativo per quanto riguarda le scelte del Piano in merito ai «vuoti urbani». I parlamentino dei vecchi rioni, ricorda l’allora presidente Gianfranco Carboni, aveva proposto la sperimenzaione di «nuove soluzioni urbanistiche, che consentano l’elaborazione di progetti di riqualificazione urbana del centro storico, finalizzati all’uso pubblico come spazi collettivi da destinare ad attività di relazione e socializzazione».
 Le possibili permute. Nell’attuale stesura, «invece, il piano si limita a localizzare i “vuoti urbani” strategici in un unico luogo, in piazza San Domenico - spiega Carboni - per i restanti prevede un riempimento delle aree con la ricostruzione di edifici privati. La circoscrizione aveva proposto la cessione dei terreni da parte dei privati con un criterio perequativo, trasferendo la stessa cubatura su altre aree libere della città». In tutti i vuoti da riempire «avevamo chiesto di tener conto del contesto, degli spazi pedonali, del profilo, e questo valeva sia per l’area di via Tristani che per quella dell’area dell’ex mobilificio Cao».
 I progetti strategici. Il piano particolareggiato del centro storico individua anche undici proposte di intervento, definite come «progetti strategici». Tra questi c’è la riqualificazione di Buoncammino per il quale si prospetta un uso come centro polifunzionale culturale, commerciale e congressuale collegato al nuovo utilizzo delle caserme dell’area. Per queste ultime si parla di «ricettività turistico alberghiera, congressuale e dei servizi connessi». Per la la fossa di San Guglielmo (dove c’era la clinica Aresu e, oggi, la facoltà di Lingue) sono previste le «localizzazione di funzioni commerciali e per il tempo libero». E si accenna anche alla realizzazione di un tunnel per bypassare la rocca di Castello...
 Gli ambientalisti. Come accennato sia Italia Nostra che Legambiente hanno precisato che di costruito a Cagliari ce n’è fin troppo e che «anche per questo occorre salvaguardare i vuoti urbani - sottolinea Vincenzo Tiana, responsabile reginale di Legambiente - e puntare al recupero dei vecchi rioni che a Cagliari sono per circa il trenta per cento non utilizzati». Ora la parola passa al consiglio comunale. «Sarà uno dei temi dei lavori post-estivi dell’assemblea municipale - sottolinea Andrea Scano, presidente della commissione all’Urbanistica - e probabilmente molte scelte del vecchio progetto saranno cambiate».
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Trenta giorni di tempo per dire sì a Massidda
Si scalda la corsa per la presidenza dell’autorità portuale, dal ministro arriva la proposta sul senatore
 
 CAGLIARI. Il minitro delle Infrastrutture Matteoli ha mandato al presidente della Regione Cappellacci la proposta di nominare Piergiorgio Massidda alla presidenza dell’autorità portuale. Cappellacci ha 30 giorni di tempo per decidere. Ed è probabile che dica di sì.
 Il motivo è tutto politico. Se Massidda diventasse presidente dell’autorità portuale, dovrebbe lasciare la poltrona di senatore della Repubblica e quindi al suo posto subentrerebbe il primo dei non eletti, che è Silvestro Ladu. cco perciò che la poltrona della presidenza dell’authority diventa ancora più calda e cruciale per la Sardegna, con buona pace di tutti i problemi dei trasporti e delle infrastrutture che affliggono l’isola. Con Ladu diventato senatore «grazie» alla decisione di Cappellacci di preferire un candidato finora non suo, probabilmente certa parte politica ora in fermento dovrebbe trovare una quiete gradita, anzi, fortemente cercata dalla giunta regionale. E’ noto infatti che Cappellacci guardava con favore alla nomina di Massimo Deiana preside della facoltà di Giurisprudenza ed esperto di diritto della navigazione. Il presidente uscente Paolo Fadda ha manifestato già da tempo l’intenzione di non continuare con un’esperienza pur produttiva per il porto. Ieri attraverso l’agenzia Ansa i nuovi contendenti, Massidda e Deiana, si sono lanciati in un botta e risposta. Così l’Ansa: il senatore del Pdl risponde a Massimo Deiana, tra i nominati nelle terne delle istituzioni locali, che ha parlato di una scelta «insostenibile da un punto di vista giuridico amministrativo». «Non credo - spiega Massidda - che una persona intelligente come lui, che stimo e che ritengo amico, possa dire una cosa del genere: da 17 anni mi occupo di trasporti in Parlamento, posso mostrare 45 pagine di emendamenti e proposte sul settore e faccio parte delle commissioni Trasporti in Senato e alla Provincia di Cagliari, i miei titoli non sono inferiori a nessuno. Ritengo importante la fiducia che il presidente della Regione mi vorrà eventualmente concedere: è il rappresentante della Sardegna e per la Sardegna stiamo lavorando».
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Nuoro
Università, la parola ai giovani
Alla Satta un dibattito organizzato da Radio Barbagia
Seddone e Arbau si confrontano con gli studenti
 
NUORO. Radio Barbagia dà voce agli studenti sul tema dell’università. Venerdì 2 settembre alle 19 nella biblioteca Satta l’emittente organizza un confronto, moderato dal direttore don Francesco Mariani, introdotto dal consigliere comunale Marcello Seddone (che ha aperto il dibattito sulla convenzione con Giurisprudenza di Sassari), e il consigliere provinciale Efisio Arbau che per rompere il monopolio dei due atenei storici ha proposto l’Università unica della Sardegna. «Un’assemblea libera - spiega una nota - a cui anche amministratori, i parlamentari, consiglieri regionali, sindacati e associazioni devono sentirsi liberi di partecipare senza, una volta tanto, dover rispondere a un invito formale, insieme ai giovani e ai cittadini».
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Cagliari
ARBATAX
Ricerca e stage formativi per ingegneri meccanici
 
ARBATAX. Nel “Progetto onshore. Saldatori e tecnici nel Bacino del Mediterraneo”, che l’assessore provinciale Mimmo Lai e il presidente Bruno Pilia hanno praticamente “chiuso”, si punta a sviluppare, con Unica facoltà di Ingegneria meccanica, Saipem, Centro sviluppo materiale spa, Istituto nazionale saldatura «dei moduli di formazione specifica per saldatori e attività di sperimentazione e ricerca sulle saldature e sul settore della carpenteria pesante». Sempre con gli stessi partner (a parte l’Istituto nazionale di saldatura), la Provincia pensa anche ai laureandi in ingegneria meccanica, puntando a sviluppare «una struttura che consenta e stimoli l’attivazione di programmi di ricerca e stage formativi». (l.cu.)
 
Pagina 8 - Cagliari
Ecco l’università della saldatura
Tortolì, la Provincia lavora a un progetto onshore con la Ses
LAMBERTO CUGUDDA
 
 TORTOLÌ. Saipem Energy Services: l’assessore provinciale al lavoro, Mimmo Lai (Pd) e il presidente della Provincia, Bruno Pilia (Api), stanno portando avanti il “Progetto onshore. Saldatori e tecnici nel Bacino del Mediterraneo”. Potrebbe nascere una scuola di alta formazione. Il tutto anche in prospettiva della nuova commessa che la Saipem ha ottenuto in Suriname e in Africa (per 800 milioni di dollari). In Suriname la compagnia petrolifera di stato Staatsolie ha assegnato a Saipem il contratto per l’espansione della raffineria Tout Lui Faut. La fabbricazione delle sezioni pre-assemblate dell’impianto «sarà svolta nella Ses di Arbatax, in Italia; il progetto sarà completato in 43 mesi». Per quanto attiene e il “Progetto onshore. Saldatori e tecnici nel Bacino del Mediterraneo”, ci sono già stati incontri, l’ultimo tre giorni fa con Luca Costa, il responsabile dei corsi dell’Istituto italiano di saldatura di Genova - l’unico che possa rilasciare la qualifica di saldatore valida a livello internazionale - per “chiudere” e rendere esecutivo, a brevissima scadenza, il progetto. L’obiettivo generale più importante prevede la realizzazione di un centro di alta formazione «legato alla progettazione e produzione di strutture in carpenteria pesante, all’affinamento tecnico e tecnlogico delle saldature e dei saldatori, allo studio e alla ricerca sui materiali». Vi sono poi obiettivi specifici. Il primo è relativo alla «realizzazione di un campo scuola con cantiere-laboratorio che consente prove in piena scala». E viene precisato che dalla collaborazione fra Regione, Provincia, Saipem spa, Unica facoltà di Ingegneria meccanica, Centro sviluppo materiali spa e Istituto italiano saldatura «può nascere un progetto in grado di formare delle risorse umane di qualità attraverso l’attivazione di progetti di formazione qualificata e di programmi di sperimentazione e ricerca nel settore della carpenteria meccanica». Gli altri obiettivi sono tutti relativi all’esecuzione di programmi di sperimentazione e formazione. Cambiano solo i settori: si va dalle scienze e tecnologie di materiali a quella delle saldature; dal settore della carpenteria pesante a quello della gestione logistica e organizzativa del cantiere. Ma anche della gestione dei piani sulla sicurezza.
 Intanto, la Saipem ha depositato la delibera del consiglio d’amministrazione del 27 luglio di fusione per incorporazione della Saipem Energy Services in Saipem spa.

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