Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 July 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa

 L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Il medico per gli studenti
Accordo Ersu-università: assistenza per i fuori sede
Investimento di 50 mila euro per un servizio innovativo e atteso da anni
 
Siglato l'accordo che introduce l'assistenza medica per gli universitari fuorisede: potranno avere una sorta di medico di famiglia (pur mantenendo quello nei paesi di provenienza), recandosi nei presidi dell'Azienda ospedaliero-universitaria. Niente più certificati medici a pagamento o difficoltà a ottenere impegnative e ricette. È il frutto dell'intesa tra Ateneo, Ersu e l'azienda che gestisce il Policlinico di Monserrato e l'ospedale San Giovanni di Dio. Il servizio sarà erogato dal 3 ottobre. A presentare l'accordo c'erano il prorettore vicario dell'Università di Cagliari, Giovanna Maria Ledda, la presidente dell'Ersu Daniela Noli, e il Direttore generale dell'Asl Ennio Filigheddu. «Sarà un servizio in via sperimentale», ha detto Ledda, «ma che potrà essere migliorato se dovesse essere necessario». Costo complessivo del progetto è di circa 50 mila euro, metà finanziati dall'Ersu e l'altra metà dall'Università. «Era doveroso attivare questo servizio», ha ribadito invece Daniela Noli, «gli oltre 13 mila fuorisede potranno finalmente rivolgersi all'ambulatorio loro dedicato e non più ai pronto soccorso». Soddisfazione è stata espressa dal manager Filigheddu che, oltre all'utilità del progetto, ha sottolineato come la scelta dell'Azienda mista per erogare il servizio sia stata quasi d'obbligo, visto «l'attenzione verso gli studenti che fa parte del nostro compito specifico». Dal canto suo Roberto Murru (consigliere dell'Ersu) ha sottolineato come quattro anni fa, quando si iniziò a parlare dell'idea di dotare gli studenti di un medico, «la Regione non giudicò percorribile la strada della compensazione dei costi». Per usufruirne del medico gli universitari dovranno contattare lo sportello StudentJobs dell'Ersu, al numero 070 66206387 o inviare una mail a studentjobs@gmail.com. ( f. p. )
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Sport (Pagina 51 - Edizione CA)
Coni, in vetrina i ricercatori sardi
LIVERPOOL. Primi esiti per il Laboratorio dello Sport
 
Il Coni Sardegna ha partecipato nei giorni scorsi (6-9 luglio) a Liverpool al 16° European Congress of Sport Science. Ben sei sono state le ricerche scientifiche del “Laboratorio dello Sport”, il progetto triennale varato dal Coni della Sardegna, che prevede la partecipazione di ricercatori provenienti dalle maggiori università italiane e che ha visto nel corso del 2010 ben 13 progetti volgere al termine. Sei di questi sono stati accettati dal più importante congresso europeo di sport e ricerca, concluso sabato nella città inglese.
«La presenza di sei team di ricerca a Liverpool», esulta Gianfranco Fara, presidente del Coni Sardegna, «è stato un successo senza precedenti. Abbiamo lavorato supportando i ricercatori sardi e chiedendo loro di focalizzarsi sullo sport ad altissimo livello. Abbiamo coinvolto atleti della Sardegna in tutti i test e i risultati ottenuti hanno avuto pronto riscontro a livello internazionale». Le ricerche hanno riguardato settori specifici di triathlon, pallavolo, atletica (salti e corsa), calcio e nuoto. Oltre a ciò, sono arrivate le prime due conferme, di altissimo profilo, che riguardano la “conferma di pubblicazione” di due ricerche su due prestigiose riviste internazionali: Sports Biomechanics e Isokinetic and Sports Science .
«Queste due pubblicazioni scientifiche accreditano il lavoro del Coni Sardegna al livello più alto», spiega Gian Mario Migliaccio, ideatore del Laboratorio dello Sport. «Questo significa che da qualunque parte del mondo i ricercatori potranno accedere ai risultati dei lavori effettuati in Sardegna, accreditati come ricerche di qualità. È un risultato fantastico, ma contiamo di continuare perché le ricerche tuttora in corso hanno già dimostrato una grande valenza e sono tutte immediatamente interessanti per migliorare le metodiche di allenamento». ( c.a.m. )
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Unica 2.0
«Il rettore conceda l'Orto alle Lucido Sottile»
 
Il gruppo studentesco UniCa 2.0 esprime la propria solidarietà alle attrici della compagnia Lucido Sottile, in seguito alla revoca della disponibilità dell'Orto botanico per la messa in scena dello spettacolo “Holy Peep Show”. «Il cartellone pubblicitario dell'evento, non giustifica ai nostri occhi la rigida presa di posizione del Rettore Melis. Soprattutto in uno spazio universitario, nel 2011, sembra impossibile che si parli di censura, in nome di discutibili moralismi», fanno sapere gli studenti della lista vincitrice alle ultime consultazioni accademiche.
«L'Orto botanico ha ospitato in questa stessa stagione, spettacoli teatrali e musicali e sembra quindi debole l'argomentazione per la quale lo spazio non sarebbe idoneo alla performance », sottolineano gli studenti. Da qui l'invito al «Rettore a rivedere la sua posizione in merito e a concedere lo spazio, pattuito da tempo, alla compagnia Lucido Sottile, rendendo così all'Università quel ruolo di garante della libertà di pensiero e di espressione artistica che dovrebbe sempre avere, ma che in questa vicenda è stato assente».
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Sardegna
Università, Sassari meglio di Cagliari e tutte dopo Trieste
Ma per entrambi gli atenei sardi il problema principale è lo sbocco di lavoro per i neolaueati
 
 SASSARI. Tra gli atenei con più di 50 mila studenti la prima è Padova, tra quelle fra i 10 mila e i 50 mila studenti la prima è Trieste. E’ quanto emerge dalla Guida 2012 di Campus (gruppo Class) sugli atenei italiani, anticipata ieri dal quotidiano economico Italia Oggi. A determinare la posizione in classifica sono diversi fattori: dal numero degli studenti a quello dei docenti, dalla qualità delle strutture a quella della ricerca, l’internazionalizzazione, web, le tasse.
 E come si collocano, in questa classifica, le università sarde? Sia l’ateneo di Cagliari che quello di Sassari compaiono nella categoria delle università con un numero di iscritti tra i 10 mila e i 50 mila iscritti che vede in testa Trieste con un voto finale di 99,41.
 La votazione delle singole voci è in trentesimi, come negli esami universitari. La votazione finale è invece come quello di laurea, su 110. Oltre alla valutazione sul profitto e la regolarità negli studi degli iscritti, compare anche la voce relativa agli sbocchi lavorativi dei neolaureati.
 Sassari occupa il ventitreesimo posto con una votazione di 84,52/110, mentre Cagliari si trova nella posizione trentaduesima con un voto finale di 74,28/110.
 In particolare le voci che riguardano l’ateneo turritano sono i seguenti: studenti, 22,21; docenti 25,52; strutture 24,96: ricerca 23,31; internazionalizzazione 23,40; tasse 26,89; lavoro 22,00, web 25,50.
 «Il risultato sintetizzato dalla Guida di Class - dice il rettore dell’università di Sassari, Attilio Mastino - testimonia di un processo di crescita del nostro ateneo. Come si vede le tasse per studiare nella nostra università sono più basse rispetto a quelle di altre, sono buoni sia i livelli di internazionalizzazione che di web. Buone anche le strutture grazie a una buona politica edilizia. Per quanto riguarda la ricerca, poi, contiamo su alcuni livelli di eccellenza che ci fanno ben comparite nel panorama nazionale. Buona poi anche la politica di reclutamento degli studenti come dimostrano anche i dati di questi giorni».
 «Certo- prosegue il rettore Mastino - dobbiamo intervenire per migliorare l’offerta formativa in rapporto agli sbocchi lavorativi. Ma è inutile negare che in questa campo la Sardegna risente della crsi economica generale più di altre regioni. Su questi temi abbiamo avuto un interessante e proficuo rapporto con l’assesseore regionale alla Cultura, Sergio Milia, che si è impegnato a costruire con noi un percorso che ci consenta di migliorare i livelli di formazione della nostra università nel mercato del lavoro globale. Dobbiamo però innalzare la produttività degli studenti che, soprattutto dopo il primo anno vanno in crisi dando luogo a fenomeni di dispersione. Siamo soddisfatti, infine, della internazionalizzazione con più di 100 visiting professor del nostro ateneo e un buon numero di studenti stranieri».
 L’università di Cagliari, dicevamo, compare in 32 esima posizione con una votazione finale di 74,15/110. Queste le singole voci: studenti 21,56; docenti 23,33; strutture 22,59; ricerca 22,33; internazionalizzazione 23,48; tasse 26,02; lavoro 20,22, web 25,22. «Non conosco la classifica della guida di Class - dice il professor Giovanni Melis, rettore dell’università di Cagliari - Le posso dire però che noi seguiamo i parametri suggeriti dal ministero dell’Università: qualità della didattica e qualità della ricerca. E in quella classifica l’ateneo di Cagliari è passato, su scala nazionale, dal 25esimo al 24esimo posto. E questa progressione ci viene riconosciuta sul piano dei finanziamenti. A livello internazionale, poi, su 1500 università, Cagliari è certamento entro le prime 500. Sul piano del lavoro non possiamo competere con regioni o città ricche di noi. Debbo riconoscere che siamo indietro sul piano delle strutture (posti letto e mense per i fuorisede), ma i fondi sono amministrati dall’Ersu)».
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Sanità per gli studenti fuorisede
Al San Giovanni ambulatorio dedicato ai 13 mila ragazzi lontani da casa
ALESSANDRA SALLEMI
 
 CAGLIARI. Gli studenti nuoresi e ogliastrini, assieme a tutti altri fuorisede iscritti all’università di Cagliari (sono 13.310), dal 3 ottobre avranno un ambulatorio interamente dedicato a loro nella divisione di Medicina del San Giovanni di Dio. Ieri è stata firmata la convenzione.
 Il servizio nasce da un progetto dell’Ersu presieduto da Daniela Noli per le costanti richieste dei rappresentanti degli studenti da una parte e del rettore dell’Università di Cagliari Giovanni Melis dall’altra, con l’azienda mista diretta da Ennio Filigheddu che non si è fatta pregare per allestire il servizio. Nell’ospedale a un passo da tante facoltà, «abbiamo valutato utile chiedere l’impegno alla divisione di Medicina - ha spiegato Filigheddu -, l’avremmo organizzato anche prima se ce l’avessero chiesto». Si tratta di un servizio assolutamente indispensabile, sollecitato negli anni: i ragazzi che hanno il medico di base nel paese di origine, magari dall’altra parte dell’isola e non sul bordo della 131, devono rassegnarsi alle file del pronto soccorso cui poi c’è il rischio che debbano seguire altre file in altri ambulatori. L’ambulatorio dei fuorisede funzionerà solo per loro, in orari studiati (spiegava Noli) per non intralciare le lezioni, al momento si tratta di un esperimento di un anno, non perché si dubiti che serva, ma perché si vuole monitorare l’uso del servizio da parte degli studenti e quindi ricalibrarlo sulle loro eventuali ulteriori o diverse necessità. Gli studenti, prima del 3 ottobre, dovranno manifestare la volontà di rivolgersi all’ambulatorio in caso di bisogno (una prescrizione, un disturbo qualsiasi), rivolgendosi al numero 070-66206387 oppure al sito internet dello sportello Student Jobs. Gli studenti dovranno presentare all’ambulatorio la tessera sanitaria e anche una di accompagnamento rilasciata dall’Ersu. Il servizio costa 50 mila euro: metà versati dall’Ersu e metà dall’ateneo. «Il tema fu affrontato alla fine del 2007 - spiegava ieri il consigliere Ersu Roberto Murru - si cercarono le modalità più valide, alcune vennero giudicate impercorribili dall’assessore, il tema è stato riproposto con la presidenza Noli e questa è la risposta percorribile». «Siamo soddisfattissimi», ha detto Alessandro Sestu, associazione Jan Palach.
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
CASA DELLO STUDENTE
Murru: «E’ necessario un nuovo accordo di programma»
 
 CAGLIARI. Finita la conferenza stampa per l’assistenza sanitaria agli studenti fuorisede, il tema sottotraccia che ha fatto capolino era la residenzialità universitaria. Premevano due domande: si costruiranno nuovi alloggi nell’ex semoleria? Può l’Ersu, proprietario dei terreni e del progetto comprati dalla società Edilia, costruire una casa dello studente senza ulteriori indugi? Il progetto ex Edilia aveva concessioni edilizie scadute e rinnovate per altri cinque anni nel 2009: siamo ancora nei tempi e la Regione ha in cassa 30 milioni di euro per la residenzialità universitaria. Cosa si aspetta? Roberto Murru, ingegnere, consigliere di amministrazione Ersu espresso dal consiglio regionale, ha spiegato: «Bisogna fare attenzione. La proroga di cinque anni riguarda non le concessioni ma la convenzione sul programma integrato nell’area ex Sem tra Comune e società Edilia. Il cda dell’Ersu il 27 maggio ha chiesto alla Regione una nuova conferenza di servizi finalizzata a un nuovo accordo di programma che è lo strumento giuridico in cui Regione, Ersu e comune di Cagliari possono procedere. L’Ersu, in quegli accordi, non c’era». Ma ha comprato progetto e terreni oggetto dell’accordo e poi aveva adottato un nuovo progetto, quello dell’architetto da Rocha: «Sì - continua il consigliere - perché la Regione (di Soru) ci diede mandato attraverso una delibera. Adesso, se la Regione decide che si deve andare avanti con il primo progetto, quello Edilia (che nella prima versione era un campus, poi solo una casa dello studente), deve dircelo attraverso una delibera. Col progetto da Rocha ci fermammo perché il Comune bocciò l’accordo con la Regione e si perse il quadro giuridico di riferimento». Decodificando le ragioni dell’attesa: in Comune la maggioranza è cambiata, non è un mistero che questa preferisca l’idea di un campus anziché un dormitorio, con una conferenza di servizi tutte le volontà trovano un tavolo attorno al quale incontrarsi, altrimenti si rischia di ripetere il pasticcio dell’accordo di programma per il campus di Soru che piaceva all’ex sindaco Floris ma non alla sua maggioranza e fu sonoramente bocciato. (a.s)
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Attualità
«Medicina durerà un anno in meno»
I ministri Gelmini e Fazio puntano a “tagliare” la specializzazione
 
 ROMA. Meno anni in aula per i futuri camici bianchi. È un progetto al quale stanno lavorando i ministri dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, e della Salute, Ferruccio Fazio.
 «Ora - ha spiegato - ci sono sei anni per la laurea, poi quattro o cinque di specializzazione e poi ancora il dottorato: non si finisce mai. L’obiettivo sarebbe quello di accorciare almeno un anno». Il ministro non ha precisato in quale punto del lungo percorso si farebbe il «taglio». Più dettagli sono arrivati dal Fazio: «Porteremo a quattro anni le specializzazioni che ora sono a cinque, importando il modello europeo e rimanendo nei suoi limiti, si tratta di un percorso che potrebbe essere abbastanza rapido anche se va normato». Per Fazio è «più difficile, ma possibile, anche ridurre i corsi di laurea». «Sicuramente - ha sottolineato - si può pensare a incorporare nell’ambito dei sei anni quello dell’esame di Stato». Accorciare “tout court” la durata del corso di laurea in medicina è una ipotesi che, a parere di Andrea Lenzi, presidente del Consiglio universitario nazionale e coordinatore dei corsi di laurea in medicina, ha poco fondamento. «Intanto - ha fatto notare - perché abbiamo vincoli imposti dall’Europa: in tutti i Paesi il corso di medicina dura 6 anni». Mentre la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), concorda nell’accorciamento della “specialistica”. Un accordo in tal senso tra facoltà di medicina e ministeri sarebbe già in previsione da tempo, come ha confermato anche il rettore della Sapienza, Luigi Frati.

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